Insegnamenti S.S. Dalai Lama Sarnath 12.01.11 pomeriggio

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Sua Santità il Dalai Lama a Sarnath India il pomeriggio del 12 gennaio 2011 (primo giorno) mentre impartisce i suoi preziosi Insegnamenti di su “Gli stadi intermedi di meditazione” di Acharya Kamalashila e “La via del Bodhisattva” o Bodhisattvacharyavatara di Shantideva.
Sua Santità il Dalai Lama a Sarnath India il pomeriggio del 12 gennaio 2011 (primo giorno) mentre impartisce i suoi preziosi Insegnamenti di su “Gli stadi intermedi di meditazione” di Acharya Kamalashila e “La via del Bodhisattva” o Bodhisattvacharyavatara di Shantideva.

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Sarnath India il pomeriggio del 12 gennaio 2011 (primo giorno) su “Gli stadi intermedi di meditazione” di Acharya Kamalashila https://www.sangye.it/altro/?p=1698 e “La via del Bodhisattva” o Bodhisattvacharyavatara di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?cat=15 . https://www.sangye.it/altro/?p=1698 e “La via del Bodhisattva” o Bodhisattvacharyavatara di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?cat=15 .

Traduzione dal tibetano in italiano di Teresa Bianca. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Per favore, rifletteteci! Per quanto riguarda i laici, ragazzi e ragazze, non dovrebbero pensare che la responsabilità di preservare gli insegnamenti sia solo del Sangha. Non si dovrebbe pensare che i 300 volumi del Kangyur e del Tengyur siano solo oggetto di prostrazioni! Anche da parte di coloro che sono venuti dalla regione himalayane! Ce ne sono tanti del Ladakh! Sul Rothang Pass mi hanno portato del pane e mi hanno dato il benvenuto! Qualcuno di questi, quando ero giovane, ha fatto un pellegrinaggio e così abbiamo parlato informalmente da vecchi amici. Ho chiesto: che cos’è il buddhismo? Mi hanno risposto: prendo rifugio nel Buddha, nel Dharma e Sangha, allora se è solo questo c’è differenza tra Buddha, Brahma, Shiva?

Che cos’è il Buddhismo ho chiesto? E mi hanno risposto prendo rifugio in Buddha: e che cos’è il Buddha? E non hanno saputo rispondermi. Se ti chiedono che cos’è il Buddhismo, si dovrebbe dire che si compone della visione filosofica del sorgere dipendente e della condotta della non violenza. La nostra cultura tibetana è molto connessa con la religione buddhista. Si ricordava la condotta non violenta. Anche il semplice ripetere le parole un po’ alla volta, per lo meno la persona che ci ascolta. Ma: che cosa vuol dire questo, nel buddhismo, questa visione del sorgere dipendente, che è speciale del buddhismo? Ad un livello i risultati dipendono da cause: e questo è in comune con tutte le suole filosofiche buddhiste. Quando Buddha ha parlato delle Quattro Nobili Verità, intendeva dire che quel che noi vogliamo ottenere è realizzare questa felicità duratura, dobbiamo praticare il sentiero. Se vogliamo separarci dalla sofferenza dobbiamo eliminare certe cause. Quando ha insegnato la Prima ruota del Dharma delle Quattro Nobili Verità come base, ad un livello più approfondito si possono abbinare i 12 anelli del sorgere dipendente. Siccome un risultato dipende da una causa, esso sorge dipendentemente da una causa. Per il fatto di esistere in dipendenza da una causa, sorge in questa condizione. Se ci si riflette, non solo il risultato dipende dalle cause, ma il fatto che la causa dipende in quanto causa, dipende dal fatto che ha dato vita ad un risultato. Questo è un sorgere dipendente. Quando otteniamo la convinzione del sorgere dipendente, di causa ed effetto, si segue la moralità e si ottengono delle rinascite fortunate. Praticando in questo modo: studiamo, riflettiamo e poi meditiamo. Questa conoscenza agisce come antidoto all’ignoranza. È un livello di pratica che serve per ottenere la rinascita fortunata. Ed un altro livello serve per ottenere il bene definitivo. In generale, tutti i fenomeni esistono in dipendenza. E’ molto ragionevole presentare questa teoria del sorgere dipendente. Conoscendo le cause della sofferenza, le si eliminano, e quindi si praticano. Persino i piccoli esseri come gli insetti sono tutti uguali nel non volere la sofferenza e desiderare la felicità. Ci sono sofferenze e felicità che derivano strettamente dal corpo fisico. Principalmente, al di là delle cinque coscienze sensoriali. Ci sono molti concetti e pensieri che comportano diversi livelli di felicità e sofferenza. Se sono felice, offro questa felicità a tutti gli esseri. Se soffro, possa prendere su di me la sofferenza di tutti e possa l’oceano della sofferenza essere prosciugato. Sono diversi stati mentali per i quali la mente può prendere volontariamente le sofferenze. Quindi, è una pratica mentale. Lo stato fisico non riesce a sopraffare quello mentale, mentre la mente riesce a sopraffare il fisico: la felicità della mente soverchia anche la sofferenza fisica. Durante questi ultimi 400 anni l’umanità non preso rifugio in un qualcosa di superiore. Negli ultimi 300 anni, la capacità manuale e capacità mentali espresse in tecnologia avanzata e nuove invenzioni hanno segnato ulteriori passi avanti, col loro progredire, per esempio dal punto di vista medico: la salute fisica è migliorata, è progredita molto negli ultimi 300 anni e continua a progredire. Molti hanno cominciato a vedere i difetti di quell’attitudine religiosa che portava ad accettare supinamente le situazioni. Ma ora molti, giorno e notte, pensano solo a come fare i soldi. Si pensa così tanto a progredire esternamente! Ci son tante università nel mondo! Ma quello che s’insegna è meramente il progresso materiale. Fintantoché alla fine del XX secolo si è cominciato a rendersi conto che il progresso materiale ha dei limiti. Forse vi ricordate che quando eravate poveri probabilmente tra di voi non c’erano queste invidie, gelosie. Quando s’inizia ad avere un po’ più di soldi, s’inizia a competere con gli altri, e quando non si è più poveri, addirittura queste amicizie che duravano da tanto tempo si sfaldano e si finisce per allontanarsi. Sei felice se hai qualcuno con cui puoi condividere i tuoi problemi, qualcuno che t’ascolta. Se diventi qualcuno che non ha più vicini, se ti guardi in giro e trovi solo sospetti, non vivi assolutamente una vita felice. Continuiamo a progredire materialmente però la meta è l’infelicità. La società è satura di queste afflizioni e di gelosie. Questo problema della solitudine è così forte: si sente che non c’è nessuno a cui affidarsi, allora ci si affida alle droghe. Non sono metodi materiali che possano controbattere questa infelicità mentale. Si comincia a capire che il progresso materiale non basta, ma bisogna dare peso ai valori umani. Tra gli scienziati, i neurologi, finalmente adesso sono molti interessati ai diversi stadi mentali, ai diversi stadi dei neuroni e a come avvengono questi processi mentali. Questa coscienza che può governare, tutti cominciano a pensare che c’è qualcosa che governa, sulla base della meditazione ci sono poi dei riflessi che vengono poi riscontrati a livello fisico. Al giorno d’oggi cominciano ad esserci sempre più scienziati. Nel cervello quando si soffre per se stessi sorge questo feeling così forte di sofferenza, che equivale all’esperienza forte della compassione per la sofferenza degli altri: le vene e i nervi sono interessati a questi fenomeni così diversi. E’ la stessa zona del cervello che si attiva: quando ci si rattrista per la propria tristezza, ci deprimiamo mentre quando agiamo per la felicità degli altri maturiamo una mente coraggiosa. Anche quando piangiamo, possiamo piangere di felicità, eppure, quando una persona vicina sta molto male: piangiamo. Dal punto di vista del motivo che provoca queste lacrime, sono molto diversi ma la reazione fisica è la stessa. Credo sia molto difficile spiegare tutto sulla base delle varie fasi dei neuroni, solo sulla base dei neuroni e del cervello. Dal punto di vita della mente grossolana c’è un’interazione con i neuroni ed il cervello. Nei testi buddhisti adesso molti scienziati sono molto interessati, c’è molto interesse nel mondo scientifico per queste diverse spiegazioni presentate nei testi di Buddha Dharma. Quello è i vero buddhismo di cui ci dobbiamo interessare, non sono le cose così esterne, così colorate, quello non è il Buddhadharma. Per cui studiare è una cosa importate.

In Europa ho inaugurato una mostra in cui spiccava, nel mezzo, come una montagna di campane rituali, all’entrata c’era una maschera con le zanne e gli occhi fuori dalle orbite, proseguendo c’era una foto probabilmente scattata in Nepal con un sadhu indiano, lì vicino c’era la foto di un sacrificio. Questa mostra voleva dare un’introduzione del Buddhadharma. Prima c’erano queste maschere un po’ paurose, poi un sacrificio animale, una divinità a cui veniva offerto il sangue del bufalo ucciso. Io, molto sinceramente, ho detto loro: “Siete stati bravi, avete faticato tanto a fare tutte queste cose”. In passato nell’Himalaya dipendevamo dal sangha, che fa le danze rituali e fa delle recitazioni, che sono solo parole. In passato quando c’era uno sponsor che moriva, se moriva lo sponsor, il sangha accorreva e faceva una certa danza rituale a scopo propiziatorio. Invece, quando muore lo sponsor, non è che il sangha non dovrebbe fare preghiere, canti e processioni rituali, ma dovrebbe meditare sull’impermanenza. E così ho chiesto che non facessero più queste cose. Lo sto dicendo già da tanto tempo che non mi piace. Le parole proclamate dai saggi, questo è il Buddha Dharma. È buttare al vento tutti gli insegnamento di Buddha shakyamuni vestitisi con abiti folkloristici.

Sia ne campo laico della politica, sia nella religione si dice che bisogna sperare per il meglio e preparasi per il peggio. Dobbiamo assolutamente dare importanze ai nostri errori, cercare d identificarli. Ad esempio, ho discusso con gli indiani sul problema delle caste, oppure dei differenti diritti tra uomo e donna. Se la donna rimane vedova poi non può più risposarsi. Non è così per l’uomo. Anche se sono usanze, non importa. Consiglio loro, ai nostri amici, non importa. Non ha senso dire: “ma sono le nostre usanze, l’abbiamo sempre fatto”. Si parla delle due qualità. Prima ho parlato di questa continuità fondamentale di chiara luce che è permanente. Dal punto d vista fisico ha limiti, si può progredire fino ad un certo punto. Mentre le qualità mentali possono continuare all’infinito a progredire. I livelli sottili, si può solo arrivare a crederci con l’esperienza. Alcuni attraverso delle ragioni e altri attraverso le ragione personali. Quando noi siamo nati non possiamo dirlo, dobbiamo ricorre ad un’altra persona, Qualcun’Altra che testimonia per noi. Io posso semplicemente credere e dire va bene sarà così, non importa quanto ci ragiono sopra, devo credere ad una persona adatta ad essere creduta. Allora quel tipo di fenomeno che per noi è estremamente nascosto, questo dal punto di vista ordinario anche dal punto d vista del sentiero spirituale. Allora la presentazione della base del sentiero, qualcosa che possiamo comprendere con la ragione, poi ci sono altri livelli, per cui dobbiamo affidarci alle citazioni Di base abbiamo naturalmente affetto ed amore, anche gli animali hanno affetto e amore di base, molto parziale nel caso degli animali. Siccome questo è un fattore biologico, siccome dipendiamo per la nostra sopravvivenza da quest’altro, il fatto che la madre protegga i piccoli, anche questa non è una cosa spiritual. Anche noi umani dipendiamo dalla madre, dobbiamo bere il latte materno. Dipende dalla nostra stessa costituzione, del corpo fisico. Gradualmente questa cosa di affetto e di amore bisogna aumentarlo fino a che diventa la grande compassione. Praticamente quanto nel buddhismo si parla di meditare con la compassione, quel tipo di amore e di affetto solo per i parenti o per gli amici o per quelli che s accordano con noi. Se uno ci danneggia, lo lodiamo. Allora anche gli animali hanno questa cosa. L’Affetto parziale è in realtà uno ostacolo a poter generare, quindi bisogna eliminare quel tipo di amore parziale ed avere un amore per rapportarci agli altri uguale per tutti. Allora si dovrebbe evitare quel tipo di amore molto vicino all’attaccamento. Non dovrebbe giudicare solo che ad un certo punto nello spazio e nel tempo una persona chi ha danneggiato, su questo tipo di base possiamo cercare di contemplate la compassione. La base fondamentale della pratica dello scambiare se stessi con glia altra. Noi tutti siamo uguali nel non volere la sofferenza. Tutti abbiamo il desiderio ed il diritto di ottenere la felicità. Questa felicità è qualcosa che se viene applicato il vero metodo si può ottenere. Da tempo senza inizio non c’è nessun essere che non è stato miocao o parente migliaia di volt e perciò devo sviluppare eguaglianza nei confronti di tutti gli esseri. Meditate sull’amorevole gentilezza. Desso passiamo al bodhisttvacharyavatara.

Esplicitamente è proprio Leggere riflettere su quei testi fino ad arrivare, a riottere. Questo che deriva dall’ascolta. Ah ma tu sbagli guarda che no è così è in un altro modo Bisogna ripetutamente ascoltarlo e riflettere. Bisogna cominciare ad abituarsi a quelle cose che son scritte nel bodhisttvacharyavatara. Ad un certo punto diventa più automatico, naturaletne a nostra mente tende a comportarsi in un certo modo. Per quanto riguarda la bodhicitta la isio e dea vacuità, quando avevo 20/30 anni ho riflettuto molto, e ho iniziato a pensare ddìla credenza del vero è da attuare. Mentre pensavo che praticare la bodhicitta pensavo che fosse stato molto difficile per me attuarla. Ho ricevuto questi insegnamenti, ho studiato, e quella cosa che ni sembrava così lontana mi è diventato pian piano più vicino, e ho iniziato a pensare che spendendo molto tempo sarebbe una realizzazione che potrei avere. E un po’ ala volta questo egoismo u Non sto dicendo che ho una mente perfetta e qualificata di bodhicitta prima che il sorgere dipendente e la bodhicitt no è u qualcosa che s ascolta una volta ed è abbastanza. Affidarsi al significato definitivo non affidarsi alla mente grossolana ma a quella sottile. L dubbi qualcosa di cui abbiamo bisogno, anche nell’abhisamayalnkara. I praticanti di livelli alti sono i seguaci del ragionamento mentre i praticanti di lievll0 più bassi son i seguace della fede. Questo testo va ascoltato molte volte, allora sarà sicuramente di grande beneficio ed utilità. Dovendo comporre questo test, naturalmente ha dovuto fare molta pratica di meditazione analitica. E quindi si auspica che anche gl altri guardandolo e riflettendolo possono cambiare la loro mete. Nagarjuna quando spiega la visione della vacuità, quando ci si convince che le afflizioni mentali sono eliminabili ecco che veramente sviluppa il coraggio. La vera compassione: quando ci si rende conto che le afflizioni mentali sono eliminabili ecco che sorge l’aspirazione. La bodhicitta è composta dell’aspirazione al benessere degli essere raggiunta tramite la saggezza. E dall’aspirazione all’illuminazione. La comprensione ella vacuità è fondamentale perché sulla base di quello sviluppiamo la fiducia nel gioiello Dharma e quindi verso il gioiello Buddha, cioè colui che detiene questo stato. la solo compassione nn è abbastanza deve essere supportata dalla saggezza perché è ciò che comporta la convinzione. E per sviluppare tale intelligenza c’è bisogno della saggezza. Questo corpo è la base dell’intelligenza così preziosa che abbiamo se l’usiamo solo come schiavo delle afflizioni allora la nostra rinascita umana è un brutta cosa se invece questa intelligenza che abbiamo la usiamo in senso positivo allora questa rinascita ha un senso prezioso. Non è abbastanza aver studiato i testi, si può diventare una solida massa d’orgoglio dopo aver studiato i testi, quindi lo studio potrebbe consolidare l’orgoglio. Per cui non è abbastanza lo studio. Tutti gi insegnamenti di Buddha avvicinano alla talità o insegnano la vacuità. La visione della vacuità è il supremo metodo per trasformare la mete. Poi l’impermanenza, le meditazione si possono considerare quegli insegnamenti che avvicina alla talità. O per esempio quando parliamo di diverse visioni. Il sutra delle perfezione della saggezza che parla di guardare tutti i fenomeni, quello è insegnamento esplicito e diretto del vacuità. Tutte e volte che noi consultiamo un testo, che deve essere usato per eliminare le afflizioni mentali, dobbiamo essere solo attenti che lo studio non diventi un atto che stimoli l’orgoglio. Le afflizioni mentali sono molto furbe, se lo studio e gli altri strumenti della vita diventano disponibili alle afflizioni mentali può essere molto pericoloso, dobbiamo stare molto attenti. E se non traggo beneficio da tale situazione quando mai si presenterà ancora? Libertà, come mancanza delle condizioni che impediscono la pratica. Ha parlato quello stesso maestro ae anche arat di un’ottava libertà. Noi abbiamo un’occasione preziosa. Quando è morta la mia mamma ho recitato 100 milioni di om mani. Per qualcuno che siamo imparentati di sangue e si dedica si dice che sia di benefici. Recentemente sono andato in Ladakh, siccome abbiamo una reazione pura maestro e discepolo allora siamo di beneficio. Può essere comunque in generale noi siamo il rifugio di noi stessi. Questo bodhisttvcharivtara deve essere qualcosa di cui abbiamo bisogno, prima di morire, facciamo in modo che quando moriamo, abbiano un po’ di bodhicitt che cresce. Non c’è nessun intelligente che i sentirà mai disperato o afflitto se pratica la bodhicitta. Poi siccome si genera un grande coraggio o determinazione non dobbiamo considerarla come una strofa di poesia, finché ci sarà lo spazio, gli esseri et… se uno non si sforza non si genererà mai una mente virtuosa. L condotta negativa sulla base delle afflizioni mentali sorge spontaneamente. Mentre la condotta virtuosa ripetutamente ci si deve continuare ad abituare. Il primo capitolo i chiana infatti benefici della mente di illuminazione. Non c’è un capitolo solo dedicato alla moralità. Prima si deve addestrare sulla pratica di bodhicitta quindi adesso vengono spiegati i benefici così si può trovare diletto nella pratica. Fin ora abbiamo acculato tantissime azioni negative. Non c’è niente solo la bodhiitta che riesce ad avere supremazia su queste menti. Tutti i Buddha che per molti eoni hanno contemplato questa mente, tutti questi esseri. Questo tipo di mente positiva. Se uno ha altruismo, buon cuore, ha il desiderio di beneficiare tutti, verso amici e conoscenti. Siccome siamo in una società umana, quando avremo problemi avremo chi ci aiuta. Noi siamo animali sociali, se noi ci comportiamo sempre con sospetto non neanche se non la riece realizza proprio, sicuramente diventa invidia. Perciò mentre vivrà nel samsara tutto quello di cui abbiamo bisogno per essere felici in questa vita dipende dall’altruismo. Anche generare la felicità dipende dagli altri e dall’altruismo. Bodhicitta vuol dire una mente che vuole beneficiare tutti gli infinti esseri illimitati. Una mente completamente sicura di voler fare questo. In qualsiasi d queste tre situazioni. Questo corpo imputo diventerà la causa tramite la quale possiamo ottenere l’illuminazione, quando riusciamo a comprendere questo evento sottile, l stessa mente con l quale pratichiamo, ecco che può ottenere lo stato della budhittà. Un nuovo Buddha e primordiale. Nel senso che esiste in noi da tempo senza inizio e novo nel senso che ha ottenuto la realizzazione. Di base questa mente e vento sottile si deve trasformare nei tre copri.

Finché non si avrà ottenuta l’illuminazione, questi meriti non finiranno, poi anche se non s’ottiene, non importa, l’importante è essere determinati. La mente dell’aspirazione e dell’impegno, ce ne sono diverse.

Ci sono incredibili benefici che derivano dalla mente dell’aspirazione.

Eternamente farciamo azioni esternamente ma internamente agiamo solo per il nostro beneficio. In questo modo non c’è modo di ottenere la felicità. Se riuscissimo a generare quella mente allora veramente sarebbe l’inizio della felicità. Nonostante l’azione del donare il cibo sia limitata, colui che dona il cibo viene comunque lodato. Che dire, allora, di chi dona perennemente gli insegnamenti di Dharma come i bodhisattva?

Generare la mente che pensa insopportabile vedere gli esseri immersi nella sofferenza e quindi desiderare per gli esseri che siano liberi dalla sofferenza. Non sarà più sol una semplicemente a cui le sofferenza risultato insopportabile. Da una parte le sofferenze, si deve capire esattamente cosa sono queste sofferenze, questi esseri devono apparire come molto cari, persone a cui teniamo tanto,delle volte nei confronti delle persone che non ci piacciono, lasciamo perdere, generiamo la compassione, ma alcune volte addirittura desideriamo che soffrano. Questo perché non abbiamo compreso a fondo la sofferenza. Non solo la sofferenza della sofferenza, e quella del cambiamento ma quella pervasiva, questi 5 aggregati che operano come base per le altre due sofferenze. Il fatto che Buddha dicesse devi capir cos’è è la sofferenza, il terzo tipo, allora si capisce che si può eliminare quindi è possibile ottenere uno stato che è privo di quella sofferenza. Meditare sulla compassione per tutti gli esseri, perché nei tre reami sono inaenti popolati. Nei mondi infernali sono costantemente torturati dal caldo per lungo tempo. E ha anche detto che descrive. Ci sono sicuramente esseri ce sperimentano grandi tipi di sofferenza. E’ qualcosa che noi un po’ alla volta potremo capire, inoltre la sofferenza degli animali è qualcosa di visibile, mentre i deva soffrono la sofferenza del cambiamento, sofferenza degli esseri umani che vediamo, la sofferenza della nascita, dea vecchiaia e della malattia. molto chiaro che la nascita umana è prettamente collegata a delle predisposizioni negative. Noi abbiamo generato questa forte bramosia, il corpo stesso è stato prodotto da attaccamento ed afflizioni. L’importante da capire è che questo corpo è sofferenza perché è stata causata da afflizioni negative. Dalla nascita sino alla morte sono un segno di cattivo auspicio dopo l’altro. Per esempio molti in questo mondo ci sono tanti che stano soffrendo i risultati e così. I fa di tutto per ottenere presunte felicità, denaro. Ottenere tangenti, persino alcuni giudici che dovrebbero rappresentare la moralità e imparzialità speso sono comprabili.

Tutti gli infiniti esseri trasmigratori sono comunque immersi in queste sofferenze e pensa che sono come noi stessi. Questi aggregati appropriati si disintegrano momento per momento. La causa stessa che l ha generati li ha generati nella causa stessa di disintegrarsi. Trattandosi di uno stato mentale, da questa mente completamente pura poi si manifestano i diversi corpi del Buddha. E’ chiaro che il risultato no può che essere sofferenza sventura, è comprensibile che il risultato non possa essere che della natura della sofferenza. Questo tipo di sofferenza caratterizza e pervade tutti gli esseri migratori. Guarda tutti gli esseri migratori che sono immersi nelle miseri e pensa che sono tutti come te. Quando poi trasferisce questa comprensione della sofferenza genera il desiderio di liberare gli altri e la bodicitta. Pensa cosa si può fare per liberarli da quella sofferenza. Egli deve agire come se fosse egli stesso afflitto da quella sofferenza. Sia che lo faccia con una mente di concentrazione sia che lo faccia la mentre sta generando tutte le attitudini del bodhisattva. Sono gentili con noi al momento del sentiero, si può pensare tutti i vantaggi dell’altruismo e tutti gli svantaggi dell’egoismo. Quando s ha coltivato questa mente si pratica in tutte le diverse pratiche. Si deve cominciare la meditazione vedendo come stanno sperimentando la sofferenza, come una madre verso il suo piccolo ed unico figlio sofferente. Quando si riesce a sviluppare una compassione automatica e che è simile a quella che una madre ha per il suo piccolo figlio. Allora questo tipo di mente diventa grande compassione. Allora meditata sulla grande compassione cominciando dagli amici e dalle persone care gradualmente estendetela a tutti gli esseri.

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