2 Insegnamenti S.S. Dalai Lama Tolosa 13.08.11

Sua Santità il Dalai Lama: "Ora, nella nostra società globale, si e' più interessati allo sviluppo della scienza e della tecnologia che ai valori spirituali, religiosi".

Sua Santità il Dalai Lama: "Ora, nella nostra società globale, si e' più interessati allo sviluppo della scienza e della tecnologia che ai valori spirituali, religiosi".

Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama a Tolosa, Francia il mattino del 13 agosto 2011 (seconda parte – primo giorno) su “Gli stadi intermedi di meditazione” di Acharya Kamalashila liberamente disponibile qui https://www.sangye.it/altro/?p=1698. Traduzione dal tibetano in italiano di Fabrizio Pallotti. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Sua Santità il Dalai Lama

Il mio compito principale consiste nel promuovere l’armonia inter-religiosa.

Quando in occidente impartisco insegnamenti buddisti metto sempre in guardia chi è venuto ad ascoltarmi dalla tentazione di convertirsi ad un’altra fede. Va bene interessarsi del buddismo, ma e’ molto meglio che rimaniate nella vostra fede religiosa.

Negli anni ’60, in occasione dei tragici avvenimenti che portarono decine e decine di migliaia di tibetani all’esilio dal Tibet ed anche alla mia precipitosa fuga in India, ricevemmo l’aiuto di molti fratelli cristiani, anche tramite ONG organizzazioni non governative. Accadde che il padre, ancor giovane funzionario del nostro governo ma in esilio, d’una famiglia tibetana di tre figli, mori’ improvvisamente, lasciando la moglie ed i figli senza risorse. Quest’ultima si rivolse ai missionari cristiani che le diedero aiuto, cosicché i figli crebbero alla scuola missionaria. Negli anni ’60 la ricevetti in udienza. Ella mi disse d’aver trovato molto aiuto da parte dei cristiani e di voler diventare cristiana per questa vita, ma che per la prossima sarebbe tornata alle sue origini buddiste. Il che lo ritenni un chiaro segno di confusione.

Cosa sono la religione e la fede?

Sua Santità il Dalai Lama

La religione e la fede rappresentano una tendenza del nostro pensiero per alimentare la speranza e rendere più facile affrontare enormi difficoltà che la fede aiuta a superare. Alimentare una fede religiosa significa alimentare la speranza e conferire entusiasmo, diventando così un’importantissima fonte di soluzione dei problemi. Che si tratti della fede negli insegnamenti, nei Maestri, in Gesù Cristo, in Dio, nell’Islam, in Maometto, in Krishna e così via, ogni fede ha una visione univoca: quella dell’amore e della compassione, del rispetto e della tolleranza. Tutte le grandi religioni sono indirizzate agli stessi ideali: sia il Buddismo, il Cristianesimo, l’Isl

am e l’Induismo. Anche la fede verso Dio e’ volta all’altruismo, ad abbandonare l’autoattaccamento, ad eliminare l’ignoranza. E’ la fede nella religione che annulla l’attaccamento, che identifica nel rispetto per gli altri, nell’amore e nella compassione e nel perdono il vero carburante dell’armonia della vita. Il che ci permette di superare l’ignoranza che alimenta il sospetto, che crea invidia e gelosia. Tutte le tradizioni religiose esprimono lo stesso messaggio, ma in modi diversi.

Il vero significato del buddismo, come delle altre religioni, e’ d’alimentare la speranza interiore.

Attenzione! Tuttavia, pregare per poi non rispettare gli altri, anzi ingannarli e derubarli, non significa affatto essere dei praticanti della propria fede. Come possiamo pregare e poi sfruttare, ingannare gli altri? Se diciamo di rispettare gli altri, dobbiamo poi rispettare il loro modo di pensare, il loro credo. Altrimenti cadremmo dell’ipocrisia!

La corruzione e’ la nuova malattia del mondo! E’ l’epidemia che pervade interi paesi, anzi il mondo intero. Un mio amico mi diceva: “Se vivi in un ambiente corrotto non puoi sopravvivere!”

Quindi, se credete in un dio creatore, continuate a credere in Dio. Pregate Dio. Il che e’ serio perché equivale ad esprimere fede per la propria religione. Dio e’ la completa compassione. Chi lo segue veramente, con onesta’ e senza ipocrisie e’ un vero praticante religioso, sta realizzando il vero significato della religione, qualsiasi sia la fede che professi.

Queste luci che mi colpiscono sono troppo forti: per favore abbassatele.

Tutte le grandi religioni si basano sull’amore e compassione, placano la collera e predicano l’amore altruistico incondizionato. Questi sono gli antidoti alla rabbia ed ai conflitti. Mentre la corruzione e’ la pandemia del nostro pianeta! La via spirituale ha la capacita’ di liberarci dagli effetti nefasti delle frustrazioni portate dalla corruzione.

Domanda: – Siamo nel 21mo secolo e cosa e’ più importante per la religione nel mondo attuale?

Sua Santità il Dalai Lama – Innanzitutto, nei 4.000 e più anni trascorsi, ogni volta che l’umanità s’e’ trovata in difficoltà ha dato fiato alla fede nella propria religione. Negli ultimi 300 anni la nostra vita e’ diventata più semplice grazie al progresso della scienza e della tecnologia.

Vi racconto un aneddoto della mia vita.

Due anni fa fui invitato ad inaugurare un nuovo tempio buddista, una Vihara, a Patna, la capitale del poverissimo stato indiano del Bihar, dove 2500 anni fa visse e predico’ il Buddha. E’ uno stato che conosco abbastanza bene. Nel suo discorso inaugurale, il Presidente del Bihar affermo’: “Grazie alle benedizioni del Buddha per la costruzione di questo tempio, questo stato tanto povero progredirà ed andrà incontro alla prosperità”.

Al che, quando fu il mio turno risposi: “Se le benedizioni del Buddha fossero effettivamente efficaci, allora il Bihar, che ricevette infinite benedizioni dal Buddha quand’era in vita, sarebbe il più sviluppato, perché già d’allora ed ininterrottamente poi avrebbe conseguito la prosperità. Ma le benedizioni del Buddha si basano sulla disponibilità, sulla genuinità, sull’impegno sincero della gente. Non soltanto sulle preghiere, ma sulle effettive azioni lodevoli intraprese dalla popolazione, non solo sulle buone intenzioni, ma e’ sui veri comportamenti adottati dai suoi abitanti che si fonda l’efficacia delle benedizioni del Buddha”.

Ora, nella nostra società globale, si e’ più interessati allo sviluppo della scienza e della tecnologia che ai valori religiosi. Attualmente, l’obiettivo principale e’ il benessere economico. Ma chi e’ molto ricco e’ anche molto infelice. Vive una vita di maggior stress, passa le giornate e le notti nella preoccupazione e nel sospetto.

Recentemente uno scienziato mi confido’ che la ricerca sta rendendosi conto che uno stato mentale positivo non e’ solo importante per benessere interiore, ma anche per la buona salute del nostro corpo. Quindi, anche per la scienza, e’ importante alimentare positivamente le nostre emozioni ed ancor più addestrare la mente alla consapevolezza, al di la’ del fatto d’essere sostenuti o meno da una fede religiosa. Chi matura un certo interesse per i valori del cuore, le persone che coltivano una certa esperienza interiore, hanno la possibilità di mantenere intatta la loro mente, la loro tranquillità interiore. Ed ora nel 21mo secolo abbiamo la possibilità di conseguire una più intensa spiritualità. Intendo la spiritualità della fede, e la coltivazione della via interiore rappresenta la condizione per sviluppare la nostra interiorità.

Le religioni teistiche (Cristianesimo, Islam, Giudaismo ed alcune antiche religioni indiane) credono in un dio creatore. Ma per altri non e’ così. Una parte dell’antica religione indiana Samkya, i Jain ed i Buddhisti esprimono insegnamenti di tradizione non teistica. Tra queste ultime, la distinzione maggiore e’ tra quelle che credono o meno nell’esistenza dell’atma o anima indipendente. Per i buddhisti della scuola Madiamyka Prasangyka esiste si’ un se’ convenzionale, ma non esiste un se’ indipendente, un se’ unico, come una solida armatura. Le tre religioni condividono il concetto dell’origine dipendente, per cui tutto ha un’origine dipendente. E’ la legge della causalità per cui anche le piante derivano da cause e condizioni. Anche a livello fisico si dipende da cause e condizioni, anche a livello molto sottile, delle particelle atomiche e subatomiche. L’universo si dice che origini dal big bang, ma anche quest’immensa energia deve pur originare da qualche parte. Deve pur esistere una continuità spazio-temporale. Esistono impronte anche a livello d’energia molto sottili.

Così la coscienza, la mente: a livello grossolano e’ identificabile col SNC sistema nervoso centrale, il cervello ed i neuroni, ma esiste tuttavia un livello sottile e più profondo. Ad esempio: la coscienza visiva e la coscienza uditiva dipendono dal SNC, ma non la coscienza mentale. Durante il comune stato mentale, quello che ci caratterizza in questo momento, non percepiamo la nostra coscienza molto sottile. Solo nel momento del sogno ed in qualche raro altro momento, ne possiamo avere la percezione. Al momento della morte cessa il battito cardiaco e le funzioni del SNC, ma certe volte il corpo non necessariamente degenera, ne’ si decompone immediatamente. Il che sta a significare che la coscienza mentale non abbia lasciato il corpo, in altre parole: che la coscienza mentale sia indipendente dal corpo. La mente può essere generata da altre particelle mentali? E’ difficile, anche se si trattasse di cause cooperanti. La sola possibilità che rimane e’ nella continuità della mente stessa. Ne deriva l’estrema difficoltà ad accettare il principio per cui la mente abbia un inizio. La base dell’accettazione della continuità della mente consiste nel ritenere che la mente continua perché non esiste una causa della mente. La mente non ha ne’ inizio ne’ fine. Così, la coscienza non ha ne’ inizio ne’ fine.

La ricetta per riconoscere la correttezza di queste asserzioni sta nella saggezza. La saggezza e’ la vera medicina della mente. L’ignoranza non ha infatti base nella mente, questa e’ soggetta a cambiamenti e dall’ignoranza derivano le emozioni disturbanti, dalla mancanza di comprensione della vera realtà delle cose. Da qui scaturiscono le Quatto Nobili Verità. Dalla comprensione della sofferenza, in particolare quella profonda omnipervasiva, scaturisce la necessita’ di identificare gli antidoti alla sofferenza e della possibilità di riuscire in quest’intento. Il che significa sviluppare validi antidoti all’ignoranza, trovandone delle spiegazioni generali. Se la sofferenza e’ soggetta a cessazione, anche la buddhita’ e’ soggetta a cessazione.

Pensate ora di gustarvi il pranzo che v’attende.

Con la coscienza sensoriale apprezzate la qualità del vostro cibo, con quella visiva percepite la sensazione dell’ambiente e dei colori in cui vi trovate. Ma con la coscienza mentale potete andare ben oltre e percepire ben altre dimensioni. Inoltratevi su questa strada. Mentre con le coscienze visiva, uditiva, gustativa, olfattiva, tattile, percepite in generale, con la coscienza mentale avete la capacita’ di focalizzare e di discriminare, avendo la capacita’ di focalizzare l’aspetto desiderato, perché, ad esempio, se quel cibo per la coscienza mentale e’ buono, non può essere l’opposto, ovvero disgustoso.