29 Sua Santità il Dalai Lama: Il metodo di causa ed effetto in sette punti

Sua Santità il Dalai Lama: Ci sono differenti modi di possedere la conoscenza: uno è attraverso la comprensione intellettuale e l’altro, il più profondo, attraverso l’esperienza.

Sua Santità il Dalai Lama: Ci sono differenti modi di possedere la conoscenza: uno è attraverso la comprensione intellettuale e l’altro, il più profondo, attraverso l’esperienza.

Sua Santità il Dalai Lama: Il metodo di causa ed effetto in sette punti

29 Insegnamenti di Sua Santità il Dalai Lama del Lamrim del Panchen Lobsang Choekyi Gyaltsen a Dharamsala, in India, marzo 1988.

Sua Santità il Dalai Lama

Il passo preliminare di coltivare l’equanimità. Il fondamento per praticare è la capacità di coltivare una mente equanime. Senza questo fondamento, non sarete in grado di avere una visione imparziale e altruistica, dal momento che senza equanimità continuerete sempre a discriminare tra le persone. Cercate di comprendere che non dovreste avere pregiudizi, odiare o desiderare il prossimo, siano essi amici o nemici, e in questo modo ponete le fondamenta per la pratica di una vera equanimità.

Per far questo, proprio come raccomanda il testo, dapprima visualizzate una persona che non conoscete. Vedrete che nei suoi confronti non proverete nessuna particolare emozione. Poi visualizzate un vostro nemico e a questo punto sorgerà spontanea una reazione di odio. Quindi visualizzate un amico o un parente particolarmente caro. Adesso proverete un senso di tenerezza e attaccamento.

Con la visualizzazione del vostro nemico sentirete rabbia e repulsione. Considerate dei nemici come i cinesi che hanno distrutto il Dharma, perseguitando tanta povera gente e governando attraverso metodi totalitari. Riflettete sul perché reagite nei loro confronti in modo tanto negativo. Sebbene sia vero che hanno tutti quei difetti, si sono sempre comportati così? Dovrete rispondere di no. In passato possono essersi impegnati in azioni positive per voi e per gli altri. Ma adesso non hanno fede nel Dharma e hanno causato tanti lutti e distruzioni. Non riescono a controllarsi e dal momento che sono sotto l’influenza dell’ignoranza, dell’odio e di sentimenti analoghi commettono questi peccati. Ma non si tratta della loro autentica natura.

Pensate che le illusioni sono anche all’interno della vostra mente. Sebbene la loro intensità possa variare, si tratta pur sempre di illusioni. Dovreste convenire che non vale la pena di reagire in quel modo a coloro che siamo soliti considerare dei nemici. Adesso invece considerate le vostre reazioni nei confronti di amici e parenti. Potete pensare che vi hanno aiutato in molti modi, che sono stati gentili con voi e così via. Potreste addirittura avere la sensazione che sacrificherebbero le loro stesse vite per voi. Nonostante sia tutto vero per quanto riguarda questa vita, in quelle passate potrebbero essere stati nemici e aver anche cercato di uccidervi. Quindi non vale la pena di provare dell’attaccamento per queste persone e di considerarle come amici da sempre.

Capite dunque che non vi è poi tanta differenza tra amici e nemici. se considerati da un punto di vista più ampio. A volte vi hanno aiutato, altre volte danneggiato, e non c’è motivo per essere parziali nei loro confronti. Sviluppate dunque una mente equanime nei confronti di tutti gli esseri senzienti. Ovviamente una simile mente non la costruite con un paio di meditazioni ma piuttosto meditando per anni e in modo continuativo.

1. Riconoscere tutti gli esseri senzienti come se fossero vostre madri

Il primo passo del metodo di causa ed effetto in sette punti è quello di coltivare la consapevolezza che tutti gli esseri senzienti sono stati nel passato vostre madri. Per farlo è necessario comprendere come siate passati attraverso un infinito numero di esistenze e che avete sempre dovuto fare affidamento sulle vostre madri. Non esiste alcun essere vivente di cui possiate essere certi che non sia stato un tempo vostra madre. Dovreste percepire tutti gli esseri come se fossero stati vostra madre nelle vite precedenti. Potreste però obiettare che forse gli altri esseri senzienti sono stati vostra madre in qualche precedente reincarnazione ma non certo in questa vita. Ma cosa dire della vostra madre di ieri, non lo è ancora?

Se riuscirete a comprendere che il ciclo delle vostre esistenze non ha inizio, capirete anche che potete assumere molte forme ma che tutte sempre richiedono una madre, Quindi vedrete che non esiste alcun essere senziente che non sia stato vostra madre in precedenza. Comprendere questo aspetto è molto difficile. Potreste iniziare con l’approccio opposto, escludendo quelli che non possono essere mai stati vostra madre. Come esserne certi? Nessuno potrebbe garantirvelo. Quindi, dal momento che siete impegnati nella pratica di bodhicitta, l’aspirazione altruistica, dovreste prendere atto che se non avete la consapevolezza che tutti gli esseri possano essere stati vostra madre nelle vite precedenti, non avrete successo nella vostra azione. Se il fatto che non credete nella possibilità che tutti gli esseri siano stati vostra madre nel passato vi portasse qualche vero beneficio, tutto andrebbe bene. Ma purtroppo le cose non stanno così. Da un tempo senza inizio tutti gli esseri senzienti sono stati vostra madre in una delle vite precedenti.

Ma non dovreste limitarvi a questo riconoscimento. Come raccomanda Maitreya nel suo Abhisamayalankara, potete pensare che gli altri esseri senzienti siano stati anche i vostri migliori amici o i vostri parenti. Per esempio, potete considerarli come vostri padri se avete una migliore relazione con il padre che non con la madre. O come bambini, se lo preferite. Il punto è quello di apportare cambiamenti positivi all’interno della vostra mente e sviluppare uno stato mentale che vi consentirà di percepire tutti gli esseri senzienti come il più caro oggetto di gentilezza e affetto.

Alcune questioni sono state sollevate anche nel testo, per esempio proprio questa degli esseri senzienti come vostre madri, ve lo ricorderete certamente. Il testo risponde affermando che il fatto che non ve lo ricordiate non costituisce una prova perché anche in questa vita alcuni bambini non si ricordano delle madri per via dello scorrere del tempo. Quindi, proprio come amate e rispettate la madre che vi ha generato in questa vita, così dovreste amare e rispettare tutti gli esseri.

2. Ricordo della gentilezza di tutti gli esseri

La meditazione successiva è sul ricordare la gentilezza di tutte le creature. Dovreste quindi visualizzare la persona a cui vi sentite più vicini – vostra madre o vostro padre – quando è già molto anziana. Visualizzatela in un’età in cui deve dipendere dall’aiuto degli altri. Farlo ha un significato particolare e renderà la vostra meditazione più potente ed efficace.

Quindi pensate che vostra madre lo è stata non solo in questa vita ma anche in qualcuna di quelle passate. In questa esistenza comunque la sua gentilezza è stata immensa al momento della vostra nascita e durante la gestazione ha dovuto sopportare ogni genere di disagio. Quando siete nati si è sentita più felice che se avesse trovato un tesoro e vi ha protetto in ogni modo possibile fino a quando non siete stati in grado di arrangiarvi da soli.

Questo tipo di gentilezza la potete sperimentare anche quando rinascete nel regno animale come uccelli, cani, gatti. Osservate gli animali. Sebbene non siano come gli umani, quando danno alla luce un cucciolo le madri hanno per lui ogni attenzione. Da un certo punto di vista il loro amore è ancora meno egoistico di quello degli esseri umani. Infatti questi ultimi possono sempre pensare che l’amore che stanno donando ritornerà loro quando saranno anziani. Ma questo non accade con gli animali.

Gli uccelli, per esempio, nutrono i loro piccoli cercando di alimentarli perfino con degli insetti. E alcune specie di uccelli si sacrificano fino all’inverosimile per nutrire e proteggere i loro neonati, a volte donando le loro stesse vite. È una cosa davvero commovente. Sono azioni di grande gentilezza e quindi non dovete pensare che solo all’interno della rinascita umana l’amore delle madri verso i figli sia sconfinato. Questo genere di contemplazione avrà un forte effetto sulla vostra mente.

Dopo aver riflettuto sulla gentilezza delle madri, dovreste visualizzare coloro che vi sono particolarmente distanti e antipatici, e usateli come oggetto della visualizzazione. Pensate che, per quanto queste persone vi abbiano danneggiato e in questa vita sono vostri avversari, nelle passate esistenze forse sono stati vostri amici e parenti e si sono presi cura di voi. In questo modo dovreste addestrare la vostra mente.

3.Ripagare la gentilezza

La meditazione sul ricordo della gentilezza dovrebbe essere seguita dalla meditazione che ripaga tale gentilezza. Il pensiero di ripagare per tutta la gentilezza che abbiamo ricevuto seguirà naturalmente dal profondo del vostro cuore quando avrete ricordato l’importanza di quella gentilezza. Non ripagarla sarebbe un gesto di incredibile ingratitudine. Quindi dovreste operare, secondo le vostre capacità, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

4. Gentilezza amorevole

Avendo coltivato l’equanimità e compreso come tutti gli esseri senzienti abbiano potuto essere nel passato vostre madri, adesso li vedrete come oggetti di affetto e tenerezza. E più forte sarà l’affetto che proverete nei loro confronti, più forte sarà anche la vostra aspirazione che siano liberi dalla sofferenza e ottengano la felicità. Quindi il riconoscimento che tutti gli esseri siano stati vostra madre in una delle vite precedenti costituisce la base per le successive meditazioni e, con queste fondamenta, ricordate la loro gentilezza e sviluppate un genuino desiderio di ripagarla. Così giungerete a uno stato in cui vi sentirete vicini e solidali con tutti gli esseri viventi.

Adesso riflettete sul fatto che tutti gli esseri, nonostante desiderino ottenere la felicità ed evitare il dolore, sono tormentati da intollerabili sofferenze. Pensate anche che sono proprio come voi e come voi vorrebbero anche esaudire i vostri stessi desideri. Pensando a tutto questo coltivate l’amorevole gentilezza.

5. La grande compassione

Quando meditate sulla compassione dovreste riflettere su come gli esseri vivono la sofferenza. Innanzitutto, per poter avere una forte compassione, visualizzate un essere che soffre molto. Per esempio, come suggerisce qui il testo, dovreste immaginarvi in modo molto realistico un animale che sta per essere ucciso da un macellaio. Immaginate il suo stato mentale in una simile condizione. Quindi sviluppate il forte desiderio che quel particolare essere sia libero dal dolore.

Potete anche visualizzare le sofferenze di altri esseri viventi. Quando si viaggia in India, nelle stazioni ferroviarie si possono vedere tanti esempi di sofferenza che hanno per protagonisti cani, altri animali e perfino esseri umani. Immaginateli, e pensate che hanno il vostro identico diritto a desiderare la felicità e a evitare la sofferenza, senza tuttavia riuscirci. Gli esseri umani impiegano gli animali per i lavori più svariati, nei villaggi e nelle cittadine indiane si vedono moltissimi buoi. Sebbene la religione induista non consenta di uccidere questi animali, quando diventano vecchi e non possono essere più usati per servire l’uomo, vengono abbandonati al loro destino. In India si possono vedere anche molti mendicanti – ciechi, sordi, storpi, paralitici – e poveri. Invece di prendersene cura, la gente più fortunata tende a evitarli o addirittura a minacciarli. In una stazione ferroviaria indiana non è difficile imbattersi in spettacoli del genere.

Potete visualizzare quella stazione la cui vista vi è più intollerabile. Farlo vi conferirà il potere di sviluppare un forte senso di compassione e sarà più facile per voi trasformarla in compassione universale.

Infine pensate a tutti quegli esseri che non soffrono in questo momento ma che, a causa delle azioni negative, lo faranno certamente in futuro.

Il desiderio che tutti gli esseri possano essere felici è quello stato mentale chiamato amore universale e il desiderio che tutti gli esseri senzienti siano liberi dal dolore è chiamato compassione. Queste due meditazioni possono essere fatte insieme fino a quando non produrranno veri cambiamenti nella vostra mente.

6.L’attitudine insolita

La vostra coltivazione dell’amore e della grande compassione non deve rimanere allo stato di semplice desiderio. Piuttosto dovreste sviluppare un senso di responsabilità, una genuina intenzione di impegnarvi ad aiutare tutti gli esseri senzienti. È anche importante prendere sulle proprie spalle la responsabilità di riuscire a mettere in pratica la nostra intenzione. A causa della loro ignoranza, gli esseri non conoscono il modo giusto per conseguire i loro fini. È compito di quanti invece possiedono questa conoscenza lavorare per il beneficio di tutte le creature.

Un tale stato della mente è chiamato attitudine straordinaria o insolita perché una tale compassione non si trova nei praticanti di capacità inferiori. Come spiega la tradizione orale, quando si ha un’attitudine così straordinaria, si prende anche l’impegno di prendere sulle proprie spalle la responsabilità di raggiungere questo traguardo. È un po’ come firmare un contratto d’affari.

Dopo aver generato questa straordinaria attitudine, chiedetevi se avete anche sviluppato il coraggio e la determinazione che vi permetteranno di lavorare con successo per il beneficio degli altri esseri e se possedete la capacità di portar loro genuina felicità. Infatti potranno ottenere una duratura felicità solo se gli mostrerete il vero sentiero che conduce all’onniscienza e se loro saranno in grado di eliminare l’ignoranza che li lega alla sofferenza. Sebbene siate in grado di lavorare per tutti gli esseri senzienti, questi potranno troncare davvero le radici del dolore solo quando saranno riusciti a eliminare l’ignoranza nelle loro menti. Lo stesso vale anche per voi: se desiderate ottenere la liberazione dovrete prendere l’iniziativa di eliminare l’ignoranza che c’è dentro di voi.

Come ho già detto, dovrete anche indicare agli esseri viventi il corretto sentiero e dunque si presume che possediate la necessaria conoscenza. Ci sono differenti modi di possedere la conoscenza: uno è attraverso la comprensione intellettuale e l’altro, il più profondo, attraverso l’esperienza.

Gli insegnamenti che impartite agli altri non devono essere oscuri a voi stessi.

Dovreste anche possedere la perfetta saggezza che riesce a calibrare l’insegnamento a seconda delle attitudini e delle capacità di coloro che lo stanno ricevendo. E dal momento che alcune riflessioni sono particolarmente profonde non potete trasmetterle indiscriminatamente, perché alcuni insegnamenti rischiano di essere più dannosi che benefici se vengono ricevuti dalle persone sbagliate.

Per poter avere una conoscenza delle differenti attitudini delle persone dovrete superare anche i più sottili ostacoli che si frappongono alla vostra conoscenza. Un esempio che lo stesso Buddha fece durante la sua vita spiega bene questo aspetto: un capofamiglia voleva diventare monaco, ma alcuni importanti discepoli del Buddha, tra cui Sariputra, non lo consideravano pronto per un simile passo. Ma il Buddha, grazie al potere della sua onniscienza, vide invece che all’interno dell’uomo c’erano le opportune prerogative. Quindi, dal momento che non siete completamente illuminati, avrete sempre degli impedimenti interiori alla conoscenza, a causa dei quali il vostro compito di aiutare gli altri sarà incompleto.

Dal momento che la capacità degli esseri senzienti di trovare la felicità dipende, in ultima analisi, da loro stessi, potreste anche pensare che non ci sia un particolare bisogno di ottenere l’Illuminazione. In fin dei conti ci sono già molti Buddha in grado di aiutare gli esseri senzienti se questi vogliono ricevere quell’aiuto. Sotto questo profilo sarà bene chiarire che il beneficio degli insegnamenti di un particolare maestro spirituale dipende dai particolari legami karmici che si sono stabiliti.

Quindi alcuni maestri possono essere di beneficio a determinate persone ma non ad altre. Per capire bene questo aspetto, è molto utile la lettura di sutra quali La Perfezione della Saggezza in Ottomila Versi, in cui i Buddha e i bodhisattva, avendo compreso che un certo praticante aveva un forte legame karmico con un altro maestro spirituale, gli consigliarono di andare da lui per ricevere gli insegnamenti dovuti. Ci sono persone in grado di incontrare direttamente un Buddha ma che sarebbe meglio si rivolgessero a voi, nel caso abbiano con voi un particolare legame karmico. Dal momento che in questo ciclo di esistenze la vita è senza inizio, si può anche parlare di legami karmici senza inizio. Comunque adesso mi sto riferendo a un forte legame karmico stabilitosi nelle recenti esistenze.

Anche se quando raggiungerete lo stato di onniscienza non potrete essere di beneficio a tutti gli esseri, tuttavia, lo sarete per alcuni.

Quindi è molto importante che lavoriate per ottenere la completa Illuminazione. Dato che ci possono essere delle persone che contano sulla vostra guida, dovrete assolutamente assumervi la responsabilità di aiutare il prossimo. Pensando in questo modo, potrete sviluppare il forte convincimento che senza aver ottenuto lo stato di onniscienza non sarete in grado di aiutare realmente tutti gli esseri senzienti.

7. Bodhicitta

Basandovi sul vostro amore e sulla vostra compassione, dovreste generare dal profondo del vostro cuore l’aspirazione a raggiungere lo stato della completa Illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Una simile mente costituisce la realizzazione di bodhicitta.

Dopo la meditazione per generare bodhicitta, dovreste impegnarvi nella pratica che porta i risultati nel sentiero. Visualizzate il vostro guru sulla testa, immaginate che sia felice della vostra realizzazione di bodhicitta e che vi assicuri la sua protezione. Immaginate anche che, come conseguenza della sua soddisfazione, il vostro maestro si dissolva nel vostro cuore. Infine anche voi stessi vi dissolvete nella vacuità e da queste risorgete nell’aspetto del Buddha Shakyamuni. Osservatevi divenire inseparabili dal Buddha e gioite di tutto questo. Visualizzate nel vostro cuore tutte le virtù accumulate grazie alla pratica di bodhicitta. Queste emanano in forma di raggi di luce, si diffondono verso tutti gli esseri senzienti, attivamente operano per il loro bene, alleviano le loro sofferenze e li aiutano a ottenere l’Illuminazione.

Durante il periodo di intervallo fra le sessioni, dovreste leggere i testi che sono collegati alla pratica di bodhicitta. Con questo, il metodo che consente di coltivare bodhicitta in accordo con il metodo di causa ed effetto in sette punti è concluso.