La storia del mercante nel deserto

Una volta, molto tempo fa, un Mercante, coi suoi beni impacchettati in vari carri, arrivò ad un deserto. Egli era in viaggio proveniente da un paese sull’altro lato del deserto.

il Mercante disse fra sé e sé, "Questo per me non è il momento di dormire. Io devo trovare l’acqua.

il Mercante disse fra sé e sé, "Questo per me non è il momento di dormire. Io devo trovare l’acqua.

Il sole splendeva sulla finissima sabbia, facen-dola essere calda come la pancia di una stufa. Nessun’uomo alla luce del sole avrebbe potuto camminarvi sopra. Ma di notte, dopo che il sole era calato, la sabbia si sarebbe rinfrescata, e allora gli uomini avrebbero potuto viaggiare su di essa.

Quindi il Mercante aspettò fino a che scese il buio, e poi venne fuori. Oltre ai beni che doveva vendere, prese alcuni vasi di acqua e di riso, e legna da ardere, così che il riso poteva essere cucinato.

Lui ed i suoi uomini cavalcarono per tutta la notte. Un uomo faceva da guida. Egli, poiché conosceva le stelle, seguendole avanzava cavalcando per primo e guidava gli altri conducenti. Allo spuntar del giorno tutti si fermarono e si accamparono. Legarono i buoi, e li alimentarono. Poi accesero dei fuochi e cucinarono il riso. Infine stesero un gran tendone su tutti i carri ed i buoi, e tutti gli uomini si coprirono sotto di esso fino al tramonto. Appena fece sera, essi di nuovo accesero i fuochi e cucinarono il riso. Dopo cena, piegarono il tendone e lo misero via. Misero le briglia ai buoi, e, appena la sabbia fu fresca, essi ripresero il loro viaggio attraverso il deserto.

Notte dopo notte essi così affrontarono il viaggio, mentre durante il calore del giorno riposavano. Alla fine, una mattina la guida disse: “Ancora una sola notte e poi usciremo dalla sabbia”. Gli uomini furono contenti nel sentire questo, perché tutti erano stanchi.

Quella sera, dopo cena il Mercante disse: “Potete ormai gettare via quasi tutta l’acqua e la legna da ardere. Da domani saremo nella città. Aggioghiamo i buoi e partiamo”. Quindi la guida prese il suo posto in testa alla fila. Ma, invece di mettersi a guidare i conducenti, lui si distese nel carro sui cuscini. Egli presto si addormentò velocemente, perché non dormiva da molte notti, e di giorno la luce era stata così forte che non aveva mai potuto dormire bene.

Tutta la notte i buoi procedettero. Vicino allo spuntar del giorno, la guida si svegliò e guardò le ultime stelle che si affievolivano nella luce. “Alt!” egli gridò ai conducenti. “Noi siamo nello stesso luogo dove eravamo ieri. Si vede che i buoi hanno girato in tondo mentre io dormivo”. Così, essi liberarono i buoi, ma per loro non c’era più acqua da bere. Essi la notte prima avevano gettato via l’acqua. Quindi gli uomini posero di nuovo il tendone sui carri, ed i buoi si distesero giù, stanchi ed assetati. Anche, gli uomini si stesero giù dicendo, “Abbiamo buttato la legna e l’acqua – ormai noi siamo perduti”.

Ma il Mercante disse fra sé e sé, “Questo per me non è il momento di dormire. Io devo trovare l’acqua. I buoi non possono proseguire se non hanno acqua da bere. Gli uomini devono avere l’acqua. Loro non possono cucinare il riso senz’acqua. Se non ci penso io, saremo tutti perduti!”

Egli camminò su e giù, guardando vicino a terra. Alla fine egli vide un ciuffo di erba. Ci deve essere acqua qui sotto, o quell’erba non sarebbe là”, lui disse. Allora ritornò indietro, gridando ai suoi uomini, “Portate la vanga ed il martello! ”

Essi saltarono su, e corsero con lui alla macchia dove cresceva l’erba. Cominciarono a scavare, e dai e dai essi colpirono una roccia e non poterono più scavare. Allora il Mercante saltò giù nel buco che essi avevano scavato, e mise il suo orecchio sulla pietra. “Sento l’acqua che scorre sotto questa roccia”, disse loro. “Non dobbiamo smettere!” Poi il Mercante uscì su dal buco e disse ad un giovane servitore: “Ragazzo mio, se tu smetti, siamo tutti perduti! Vai giù e tenta di scavare!” Il ragazzo stette diritto in piedi, sollevò il martello sopra alla sua testa e colpì la pietra più forte e duro che poteva. Lui non si sarebbe fermato. Essi dovevano essere salvati. E giù colpi col martello. La pietra stavolta si ruppe. Ed il ragazzo fece appena in tempo ad uscire dalla buca prima che si riempisse di acqua fresca. Gli uomini bevvero come se non potessero averne mai abbastanza, e poi dettero da bere ai buoi, e li bagnarono.

Poi essi radunarono assi e gioghi supplementari ed accesero un fuoco, e cucinarono il loro riso. Sentendosi meglio, essi si riposarono durante il giorno poi misero una bandiera sul pozzo così che gli altri viaggiatori potessero vederlo.

Al tramonto, si rimisero in marcia e la mattina successiva arrivarono alla città, dove il Mercante vendette i suoi beni, e poi tutti fecero ritorno a casa.

http://www.centronirvana.it/i_jataka.htm