
Sogyal Rinpoche: Mi rincuora l'approccio di apertura alla morte e al morire che, in questi ultimi anni, è stato sviluppato in Occidente
Sogyal Rinpoche: La morte nel mondo occidentale.
Quando arrivai in Occidente fui colpito dal contrasto tra l’atteggiamento verso la morte in cui ero stato allevato e quello con cui ora ero venuto in contatto. Nonostante le sue conquiste tecnologiche, la moderna cultura occidentale non ha una conoscenza reale della morte, di ciò che accade al momento della morte e dopo.
Scoprii che agli occidentali viene insegnato a negare la morte, che viene presentata solo come annientamento e perdita definitiva. Quasi tutti negano la morte o ne sono atterriti. Persino parlare della morte è considerato morboso, e molti credono che basti menzionarla per attirarla su di sé.
Altri considerano la morte con ingenuità e leggerezza irriflessiva; pensando che per qualche sconosciuta ragione la morte si risolverà per loro nel migliore dei modi, e che non sia una cosa preoccupante. Riflettendo su questo atteggiamento, mi tornano alla mente le parole di un maestro tibetano: “Spesso la gente commette l’errore di prendere la morte con leggerezza, pensando: ‘Tutti dobbiamo morire. Non è quella gran cosa, è un fatto naturale. Andrà tutto bene’. È una teoria ottima, finché non tocca a noi morire.
Di questi due atteggiamenti, uno vede la morte come qualcosa da cui fuggire, e l’altro crede che la morte si prenderà cura di se stessa. Quanto sono lontani dal coglierne il vero significato! Continue reading »