
Che gli elementi dell’arcobaleno non mi appaiano come nemici,
Che io possa vedere le Dimensioni Pure di tutti i Buddha.
L’essenza del Libro tibetano dei morti
Ghesce Gedun Tharchin
La meditazione nella illusione mentale
Tendiamo sempre a cercare la felicità all’esterno, nel mondo esterno, ma il gioiello più prezioso che ci rende esseri intelligenti, consapevoli, saggi, che soddisfa tutti i desideri, terreni e spirituali, e che non si può comprare in un supermercato e nemmeno nella gioielleria più prestigiosa, si può trovare solo in noi stessi ed è il tesoro inestimabile che ogni essere umano possiede naturalmente.
Non c’è bisogno di scavare freneticamente nel terreno o di spendere tutte le energie per trovarlo, basta essere spontanei, rilassati, in uno stato mentale che in tibetano si chiama Rang-Bab, che significa essere semplici nella quiete della propria naturalezza, e Nel-So, che rivela uno stato di totale rilassamento. Queste sono le due condizioni già insite nella natura umana scandite nel respiro calmo che infonde pace al corpo e alla mente e costituiscono la pratica di base per la ricerca interiore della gemma preziosa che ci permette di sperimentare concretamente nel corpo e nella mente la realizzazione di tutti i veri desideri che fanno crescere.
Mente e corpo non sono due entità separate o, peggio ancora, contrapposte, ma sono indissolubilmente connesse e interdipendenti, esiste una vera e propria trasformazione del corpo in spirito e dello spirito in corpo, non c’è divisione tra fisica e metafisica, come è stato dimostrato anche dalla scienza moderna e già affermato nell’antico buddhismo con la conoscenza e la descrizione del corpo di arcobaleno che simboleggia il penultimo stato di transizione della materia che inizia a trasformarsi in Pura Luce.