Sostenere la Mente dell’Illuminazione

Sostenere la Mente dell’Illuminazione

Come ci insegna Sua Santità:

Io faccio questa pratica tutti i giorni molte volte, è il mio primo pensiero quando mi sveglio e anche tutte le pratiche che faccio dello yoga della divinità, anche solo visualizzare Tara di fronte a me, colgo l’occasione per generare la mente dell’illuminazione e prendere i voti del Bodhisattva. Fate così anche voi, copiate da me”.

Come ci insegnano i maestri Khadampa:

Questa vita preziosa è grazie alle vite passate preziose,
ora con questa vita preziosa fai in modo di non precipitare in quella futura ancora nell’abisso dei reami infelici.

Dobbiamo dare significato al fatto che siamo esseri umani, anche se abbiamo un corpo di carne e ossa che è contaminato, usiamolo nel modo migliore, visto che dentro c’è questa mente che possiede la potenzialità di Buddha.

Come insegna Maitreya nel continuo Sublime:

Tutti gli esseri incarnati possiedono sempre l’essenza di Buddha,

poiché il Corpo Supremo dei Buddha perfetti si irradia,
la natura ultima è la stessa
e il lignaggio è presente.

Questo vuole dire che ottenere l’illuminazione è possibile, perchè la natura della mente che abbiamo, anche se in un corpo contaminato, è luminosa e co- gnitiva, chiara luce, e le afflizioni mentali non sono intrinseche in questa natu- ra, sono solo temporanee e avventizie.

Essendo delle cognizioni distorte le afflizioni possono essere eliminate con la forza dell’applicazione dell’antidoto, la saggezza che realizza la natura del sor- gere dipendente.
Quindi le potenzialità dello sviluppo completo delle qualità è già presente nel nostro continuum mentale”.
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Ven. Geshe Thubten Sherab: Le otto strofe della Trasformazione del Pensiero

Ven. Ghesce Thupten Sherab: Dal preciso momento in cui cominciate a pensare agli altri, proprio da quel momento cominciate a creare le cause per la vostra felicità, fino all’illuminazione.

Ven. Ghesce Thupten Sherab: Le otto strofe della Trasformazione del Pensiero

Questa mattina abbiamo parlato particolarmente dei vari punti su come sviluppare la Bodhicitta e gli eventuali metodi. Abbiamo parlato di cinque punti per sviluppare la Bodhicitta. Il primo era, appunto, quello di equalizzare se stessi con gli altri, ovvero generare l’equanimità riconoscendo noi stessi uguali agli altri esseri viventi, in modo uguale, equanime. Poi abbiamo parlato del secondo punto e questo secondo punto è in relazione al riconoscere gli svantaggi del coltivare l’egoismo, di mantenere l’egoismo dentro di noi.

Se analizziamo correttamente la nostra vita, ci possiamo rendere conto che molte volte noi soffriamo, e causiamo anche sofferenza agli altri, proprio a causa dei conflitti che noi stessi abbiamo dentro di noi. Continue reading »

Ven Gheshe Jampa Gelek: La luce dell’illuminazione e Tong Len

Ven Gheshe Jampa Gelek: L’importante è essere in un clima amorevole, la ricchezza non significa affatto amorevolezza.

Ven Gheshe Jampa Gelek: La luce dell’illuminazione e Tong Len 

Insegnamenti del Ven. Gheshe Jampa Gelek al Centro Studi Tibetani “Tara Bianca” di Genova dal 15 al 17 giugno 2018 sul tema: La luce dell’illuminazione e Tong Leng. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Traduzione dal tibetano in italiano della Dr.ssa Chiara Mascarello. Ci scusiamo per ogni errore ed omissione.

Ven. Gheshe Jampa Gelek, Venerdì 15.06.18

Coltiviamo con la meditazione la bodhicitta. Continue reading »

Ven. Ghesce Tenzin Tenphel: La Bodicitta

Il Ven. Ghesce Tenzin Tenphel al Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio il 28-29.11.15

Il Ven. Ghesce Tenzin Tenphel al Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio il 28-29.11.15

Insegnamenti del Ven. Ghesce Tenzin Tenphel al Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio il 28 e 29 novembre 2015 sul tema “Bodhicitta: la mente dell’illuminazione”, 10° incontro del Programma “Alla Scoperta del Buddhismo”. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, revisione di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Traduzione dal tibetano in italiano di Sherab Sherpa.

Ven. Ghesce Tenzin Tenphel

La Bodicitta è la via che ci fa diventare Bodisattva, chiamato anche il figlio del Buddha, percorrendo quindi il veicolo Mahayana. Altrimenti, pur avendo concentrazione e chiaroveggenza, ovvero qualità superiori, non si potrà mai diventare un Mahayana qualificato, né entrare nel ciclo del tantra. Perciò è fondamentale generare Bodicitta, la mente d’illuminazione. Continue reading »

L’Importanza del Dalai Lama nel mondo moderno

L’Importanza del Dalai Lama nel mondo moderno

Alexander Berzin, Riga, Lettonia, Agosto 2013. Traduzione italiana a cura di Benedetta Lanza.

Questa sera vorrei parlare dell’importanza del Dalai Lama nel mondo moderno perché qualunque sia il ruolo del Dalai Lama nel mondo al giorno d’oggi, questo dev’essere un ruolo importante, significativo e di beneficio per il maggior numero di persone possibili; non il ruolo di qualcuno che fa intrattenimento o che come un fenomeno, una superstar, è lì per soddisfare la nostra curiosità. Questo non ha nulla a che fare con il Dalai Lama. L’unico obiettivo nella vita del Dalai Lama è quello di beneficiare gli altri.

Al servizio degli altri

Anche se c’è un gran numero di persone al mondo che affermano di essere totalmente dedite al benessere altrui, credo che la cosa meravigliosa di Sua Santità, di solito è così che lo chiamiamo, “Sua Santità,” sia la sua completa sincerità. Continue reading »

Condurre la gioia e il dolore sulla via verso l’illuminazione

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di Dodrupchen Jigme Tenpe Nyima

Omaggio

Rendo omaggio al nobile Avalokiteśvara elogiandone le virtù:

Colui che gioisce sempre per la gioia degli altri
e che soffre per il dispiacere degli altri con estremo dolore;
colui che ha realizzato la virtù della Grande Compassione; egli rinuncia, abbandonando sia la propria gioia sia il proprio dolore.”[1]

Comunicazione d’intento

Illustrerò brevemente come condurre sulla retta via la gioia e il dolore. L’insegnamento più inestimabile al mondo e strumento essenziale per la vita spirituale. Continue reading »

Ghesce Tenzin Tenphel: Bodhicitta, la mente dell’illuminazione

 

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Ven. Ghesce Tenzin Tenphel: “La bodhicitta non sorge a caso ma ha bisogno della sua propria causa: la grande compassione”.

Insegnamenti del 18.09.11 del Ven. Ghesce Tenzin Tenphel al Centro Sabsel Thekchok Ling Genova, sul tema: Bodhicitta, la mente dell’illuminazione. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings del Centro Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua santità il Dalai Lama, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Traduzione dal tibetano in italiano dal Dott. Massimo Dusi. Continue reading »

Visualizzazione per la generazione della mente dell’illuminazione

Visualizzazione per la generazione della mente dell’illuminazione.

Pensa che davanti a te c’è effettivamente Buddha Sakyamuni, risplendente, circondato da Nagarjuna e i diciassette grandi saggi dell’India, come Aryadeva e Chandrakirti. Intorno a loro pensa anche che ci sono Cenresig, che incarna la grande compassione di tutti i Buddha, Manjusri che è la manifestazione della Saggezza, Vajrapani e Tara, che incarna le attività di tutti i Buddha. con loro pensa che ci sono anche Maitreya, Samantabhadra e gli otto grandi bodhisattva. Rifletti come il Buddha Baghawan quando era sul sentiero ha per prima cosa generato la mente dell’illuminazione, poi per tre lunghi eoni ha praticato le due accumulazioni, sempre sulla base della mente dell’illuminazione sostenuta dalla visione del sorgere dipendente. Quando il Buddha è apparso in India, alcune delle sue attività illuminate volte a mostrare la via ai discepoli sono state per prima cosa abbandonare la vita mondana e dedicarsi alle pratiche ascetiche per sei anni ed infine ottenere l’illuminazione sotto l’albero dell bodhi a Bodhgaya. Paragonato ai tre lunghi eoni di accumulazione sei anni di ascetismo non sono niente. È quindi evidente che queste azioni son volte a mostrare ai suoi discepoli la necessità di purificare la mente dalle due oscurazioni con costanza, sforzo e perseveranza. Continue reading »

Lama Zopa: Rendere significativo ciò che possedete.

Lama Zopa Rinpoche: Tutto il denaro che avete raccolto è sorgere dipendente.

Lama Zopa Rinpoche: Tutto il denaro che avete raccolto è sorgere dipendente.

Lama Zopa Rinpoche: Rendere significativo ciò che possedete.

Avete trascorso nove mesi nel ventre di vostra madre ed ella ha sperimentato un incredibile dolore alla vostra nascita. Poi, per così tanti anni, i vostri genitori hanno sacrificato la loro vita e si sono preoccupati di voi. Quando non eravate obbedienti, si arrabbiavano e vi picchiavano creando karma negativo a causa vostra. Vi hanno mandato a scuola perché riceveste un’istruzione, in modo da avere una buona qualità della vita. Hanno speso così tanto per così tanti anni per il vostro alloggio, il cibo e le spese in generale. Poi avete trascorso così tanti anni istruendovi, dall’asilo alla scuola elementare fino all’università. Alla fine vi siete laureati e avete trovato un lavoro e quindi sopportato difficoltà per risparmiare per così tanti anni. Con i soldi avete comprato una casa ed altre cose.

Tutto il denaro che avete raccolto è sorgere dipendente. Non è venuto solo dal vostro sforzo, ma è dipeso dai vostri genitori ed dai loro anni di duro lavoro e fatiche fisiche e mentali, dall’istruzione che avete ricevuto, dai vostri molti anni di duro lavoro, sopportando molte avversità. Continue reading »

Lama Zopa: Coltivare uno spirito di servizio per gli altri

Lama Zopa Rinpoche: "Ogni essere senziente ha la natura di Buddha. Persino una zanzara può raggiungere l’illuminazione e la liberazione dall’oceano della sofferenza samsarica se pratica il Dharma".

Lama Zopa Rinpoche: "Ogni essere senziente ha la natura di Buddha. Persino una zanzara può raggiungere l’illuminazione e la liberazione dall’oceano della sofferenza samsarica se pratica il Dharma".

Lo scopo di un centro di meditazione e’ di prendersi cura delle menti degli altri, di mantenere la mente nella virtù quanto più possibile. Questo significa mantenere la vostra stessa mente nella virtù. Dovete provare. E’ veramente ottimo provare. Se non potete farlo, non potete aiutare gli altri. La vostra motivazione dovrebbe essere quella di usare il vostro corpo, parola e mente al fine di creare anche la più piccola felicità negli altri. Molte persone nel mondo sprecano le loro vite. La gente cerca di scalare le montagne, non importa a quale rischio espongano la propria vita. Alcuni usano sé stessi come proiettili, vengono lanciati da cannoni, e così via, cose incredibili, mettendo a repentaglio le loro esistenze per ottenere una felicità insignificante in questa vita. La cosa più importante per la felicità di questa vita, specialmente per gli esseri senzienti che incontrate, e’ avere il pensiero: “Sono il servitore ed essi sono il maestro, sono il servitore e loro sono i re, sono i maestri e io sono come il cane. Gli esseri senzienti sono coloro dai quali ho ricevuto tutta la mia felicità. Sono i più cari e gentili. Sono coloro dai quali provengono tutte le opportunità, in relazione ai quali ho l’opportunità’ di purificare tutto il mio karma negativo, creare tutti i meriti e ottenere l’illuminazione. In questo modo essi sono i più gentili tra tutti. Dovrei usare il mio corpo, parola e mente per servire gli altri, specie le persone del centro, così come gli animali e gli insetti.” Questo e’ anche l’atteggiamento che si dovrebbe tenere con la propria famiglia, o se siete un insegnante o il direttore di un azienda, etc.Continue reading »

Lama Zopa: La liberazione degli animali

Lama Zopa Rinpoche: La liberazione degli animali non è una pratica limitata solo a voi stessi..

Lama Zopa Rinpoche: La liberazione degli animali non è una pratica limitata solo a voi stessi..

La liberazione degli animali

Liberare gli animali è un metodo pratico ed efficace per prolungare la vita quando si è minacciati da una morte prematura. Si può anche fare la pratica di Tara Bianca, Namgyalma o un altro essere illuminato che concede una lunga vita. Si riceve l’iniziazione di una divinità di lunga vita da un Maestro qualificato e quindi si pratica la meditazione, recitando i mantra associati a quella divinità. Per assicurarsi una vita lunga, è anche normale fare la pratica di purificazione degli tsa-tsa.

Le morti vengono chiamate “premature” quando si muore improvvisamente, anche se si hanno sufficienti meriti per vivere più a lungo. Grazie al karma positivo delle vite passate, si è creata la causa per avere una vita più lunga; Continue reading »

Khandro-la: “Bodhicitta e vacuità”.

Khandro-la: La cosa di cui sono certa è che ho forti impronte karmiche perché sono molto vicina a Sua Santità e a molti altri grandi Lama in Tibet e fuori dal Tibet. Alcuni Lama dal Tibet, che non ho nemmeno mai conosciuto, mi esprimono affetto, rispetto, mi augurano cose belle, e alcune volte mi mandano offerte e preghiere.

Khandro-la: La cosa di cui sono certa è che ho forti impronte karmiche perché sono molto vicina a Sua Santità e a molti altri grandi Lama in Tibet e fuori dal Tibet. Alcuni Lama dal Tibet, che non ho nemmeno mai conosciuto, mi esprimono affetto, rispetto, mi augurano cose belle, e alcune volte mi mandano offerte e preghiere.

Khandro-la: “L’essenza della vita e’ ottenere la realizzazione di bodhicitta e della vacuità”.

Riassunto dell’intervista realizzata dal Ven Roger Kunsang nel 2008 e pubblicata su FPMT Mandala Magazine.

Ven. Roger Kunsang: Perché hai lasciato il Tibet?

Khandro-la. Non avevo l’intenzione e nemmeno il denaro per partire. Ho seguito i segni che ho avuto in un sogno: c’era un autobus che stava suonando indicando la partenza imminente, e vi sono salita senza sapere dove sarebbe andato. Continue reading »

Lama Tzong Khapa: I tre aspetti principali del sentiero

Je Tzong Kapa: "Senza una pura Rinuncia, non vi è modo di placare l’ardente desiderio dei piaceri".

Je Tzong Kapa: "Senza una pura Rinuncia, non vi è modo di placare l’ardente desiderio dei piaceri"

Lama Tzong Khapa: I Tre Aspetti Principali del Sentiero.

In questo breve insegnamento Lama Tzong Khapa ha concentrato tutti i principali punti della filosofia e della pratica buddhista, organizzandoli in modo da mostrare come il Sentiero interiore verso l’Illuminazione sia un graduale proces- so di maturazione della mente. Cominciamo con l’identificare la natura dell’esistenza ciclica (samsara) e ciò vita al primo aspetto del sentiero, ovvero la rinuncia. Visto che tutti gli esseri senzienti soffrono nel samsara, proprio come noi, sviluppiamo la Mente dell’Illuminazione (Bodhicitta), il secondo aspetto del sentiero, per renderli tutti liberi dalla sofferenza. Dato che la causa radice di tutte le sofferenze è l’ignoranza dell’aggrapparsi al sé, dobbiamo ottenere la saggezza che realizza la vacuità, il terzo aspetto del sentiero.

Namo Guru Manjushri

Mi prostro ai Venerabili Maestri Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Bodhicitta, la mente dell’illuminazione

Il ven ghesce Ciampa Ghiatzo

Il ven ghesce Ciampa Ghiatzo

Ghesce Ciampa Ghiatso: Bodhicitta, la mente dell’illuminazione

In silenzio esaminiamo e scopriamo lo stato della nostra mente. Impostiamo una motivazione positiva, il desiderio di raggiungere l’illuminazione e ottenere lo stato di Buddha per essere in grado di beneficiare tutti gli esseri senzienti. Per questa ragione ora ci accingiamo all’ascolto. L’argomento che mi è stato richiesto è bodhicitta. Bodhicitta è un termine sanscrito: ‘bodhi’ vuol dire illuminazione, ‘citta’ significa mente, quindi ‘mente dell’illuminazione’, il desiderio di illuminarsi. Nel contesto di bodhicitta possiamo distinguere due tipi di aspirazione: quella causale e quella simultanea o concomitante. L’aspirazione causale è la grande compassione, cioè il desiderio che tutti gli esseri senzienti siano liberi dalla sofferenza, quella concomitante è il desiderio di ottenere l’illuminazione. Continue reading »

1 Shantideva Bodhisattvacharyavatara: I benefici della mente dell’illuminazione.

Bodhisattvacharyavatara I, 27: Se il semplice pensiero di voler aiutare gli altri ha davvero più valore della venerazione dei Buddha, cosa dire allora di quello di impegnarsi nelle azioni a favore di tutti gli esseri per donargli tutti i possibili benefici?

SHANTIDEVA, BODHISATTVACHARYAVATARA, CAPITOLO 1 – I BENEFICI DELLA MENTE DELL’ILLUMINAZIONE

I meriti del pensiero del risveglio: Bhodicitta

Omaggio a tutti i Budda e i bhodhisattva

1 Con rispetto m’inchino a tutti i Buddha che risiedono nel nirvana, al Dharma che hanno insegnato, ai loro figli Bhodisattva ed a coloro che sono degni di venerazione.

2 Nulla è esposto qui che non sia già stato spiegato precedentemente, io non possiedo alcuna abilità nell’arte della scrittura.

Non pretendo che tutto ciò possa essere di beneficio ad altri, perciò ho scritto tutto questo al solo scopo di approfondire la mia comprensione.

3 A causa di questi miei versi, possa la mia fede aumentare cosi da aver io condotta positiva.

Se per caso verranno letti da altri, possano essi trovarvi significato utile.

4 La preziosa rinascita umana è difficilissima da ottenere, ed altrettanto è difficile ottenere liberazioni e realizzazioni.

Se non approfitto durante questa vita ai benefici accumulabili in essa, quando mi si ripresenterà l’occasione?

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3 Shantideva Bodhisattvacharyavatara: La Bodhicitta.

Shantideva, Bodhisattvacharyavatara III, 18: Che io divenga il protettore per quelli che non lo hanno, una guida per coloro che camminano sul sentiero, divenga un ponte, un'imbarcazione, una nave per coloro che vogliono attraversare le acque.

Shantideva, Bodhisattvacharyavatara III, 18: Che io divenga il protettore per quelli che non lo hanno, una guida per coloro che camminano sul sentiero, divenga un ponte, un'imbarcazione, una nave per coloro che vogliono attraversare le acque.

SHANTIDEVA, BODHISATTVACHARYAVATARA, CAPITOLO 3:

ACCETTARE COMPLETAMENTE LA BODHICITTA

1 Mi rallegro con gioia della virtù che da sollievo alla miseria di tutti gli esseri, che tramite rinascite appaiono in stati sfortunati, e che conduce alla beatitudine quelli che sono nella sofferenza.
2 Esulto della virtù che diviene causa per l’ottenimento dell’illuminazione, ed esulto per la liberazione definitiva degli esseri senzienti dalle sofferenze delle esistenze condizionate.
3 Esulto per l’illuminazione dei protettori, i Buddha, e del raggiungimento dei vari stadi spirituali dei loro figli, i Bodhisattva.
4 Con enorme gioia esulto dell’oceano di bene che genera la Bodhicitta, il quale si propone di guidare tutti gli esseri senzienti alla beatitudine, ed allo stesso modo esulto per le azioni positive compiute per il bene di tutti.
5 Le mani giungo unite e prego i Tathagata che in tutte le direzioni hanno dimora: propagate la luce del Dharma, per tutti coloro che sono dispersi nel buio della sofferenza.
6 Con mani giunte imploro voi Vittoriosi che avete desiderio di abbandonare il corpo: vi prego di restare per innumerevoli ere, non lasciate il mondo prigioniero della sua ignoranza.
7 Perciò tutte le qualità che io abbia accumulato attraverso la pratica da me effettuata, le dedico perché scompaia definitivamente la sofferenza di ogni essere vivente.

8 Che io divenga il medico, la medicina, l’infermiere per ogni malato nel mondo, finché ognuno non abbia raggiunto la guarigione. Continue reading »

Lama Zopa: Ton Len

Lama Thubten Zopa Rimpoche, 1970.

Lama Thubten Zopa Rimpoche, 1970.

La pratica del Tong Len: di Lama Thubten Zopa Rimpoche.

I saggi, vedendo che ogni tipo di felicità e sofferenza dipendono dalla mente, cercano in essa la felicità, e non guardano a qualcosa di esterno. La mente ha in sé stessa le cause della felicità. È possibile poterlo verificare con la pratica della trasformazione del pensiero, in particolare se si utilizza la propria sofferenza nel sentiero di illuminazione. Quando non si pensa ai benefici degli stessi problemi – mescolando i problemi con la trasformazione del pensiero Mahayana e utilizzandoli nel sentiero Mahayana, – e ci si  concentra esclusivamente sugli svantaggi, si concepiscono le difficoltà come problemi e quindi queste vi appaiono come i problemi. Perciò, è la vostra mente che li ha creati.
Questo è un modo di descrivere il processo attraverso il quale la vostra mente diventa la causa dei vostri problemi, di descrivere come i problemi in realtà provengono dalla vostra mente. Qualcosa di simile succede quando si pensa ai benefici dei problemi e li si utilizza nel sentiero Mahayana. Quando si distrugge il pensiero di rifiutare i problemi e si stabilisce il pensiero di apprezzarli, si vedranno i propri problemi come benefici, come un qualcosa di meraviglioso. Continue reading »

Chandragomin: 20 Versi sul Voto del Bodhisattva

Acharya Chandragomin: Non c’è mancanza in un pensiero positivo, sia compassionevole e che agisca per amore.

Venti Versi sul Voto del Bodhisattva di Acharya Chandragomin

Prostrandoti con riverenza e offrendo ciò che puoi

Ai Buddha con i loro discepoli.

Il codice morale dei Bodhisattva

Che frequentano tutti i tempi e lo spazio

Quel Tesoro di tutti i meriti –

Con Esso come tua nobile causa.

Da un lama che mantiene e conosce i voti

Da colui che è capace, tu dovresti prenderli.

In quel momento, a causa della virtù di questo,

i Jina e i loro discepoli Continue reading »

Ghesce Giampa Ghiatso: Quattro consapevolezze 3

Ghesce Ciampa Ghiatso: Ora cerchiamo di fare un po’ di meditazione. Cercate di concentrarvi sulla mente nell’aspetto di amore e compassione. Cercate di manifestare quella mente e poi di mantenerla in quello stato. Cercate di sviluppare una buona motivazione che desidera ottenere la buddhità per il beneficio di tutti gli esseri senzienti e per questo ci impegniamo nell’ascolto.

GhesceCiampa Ghiatso: Oracerchiamo di fare un po’ di meditazione. Cercate di concentrarvisulla mente nell’aspetto di amore e compassione. Cercate dimanifestare quella mente e poi di mantenerla in quello stato. Cercatedi sviluppare una buona motivazione che desidera ottenere la buddhitàper il beneficio di tutti gli esseri senzienti e per questo ciimpegniamo nell’ascolto.

Insegnamenti del Ven. Ghesce Giampa Ghiatso Rinpoce sul testo “Il cantico delle quattro consapevolezze”, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2445, di Lama Tzong Khapa dal 16 al 18 giugno 2006 al Centro ScenPhen GiamTse Ling di Parma.

Secondo verso

Il secondo verso tratta della compassione incommensurabile.

Nella prigione di sofferenza dell’esistenza ciclica senza fine

Gli esseri senzienti delle sei classi vagano privi di felicità

I genitori che ci hanno nutrito con la loro gentilezza sono li.

Abbandona attaccamento e odio,

medita sulla compassione e sul prenderti cura di loro.

Poni la tua mente senza permetterle di vagare

in uno stato di compassione Continue reading »

Lama Zopa: Rendete la vostra auto di beneficio a tutti

Ven Lama Zopa Rinpoche

Ven Lama Zopa Rinpoche

“Il Veicolo Vajra: far sì che la vostra automobile sia di beneficio a tutti gli esseri senzienti”

Diversi anni fa, in California, Roger [Kunsang, l’assistente di Rinpoce] comprò un’auto per i nostri usi giornalieri. Una macchina rossa, penso che l’abbia avuta da un amico del marito di una nostra studentessa, per un prezzo molto ragionevole. Dentro la macchina c’era una piccola televisione. La macchina era piuttosto rumorosa. Roger era molto contento e così portò la macchina fino alla casa dei Jackson, vicino al Vajrapani Institute, dove alloggiavo a quel tempo. Io non andai a vedere la macchina immediatamente, uscii solo la mattina dopo piuttosto tardi. Quando la vidi, provai a pensare: “Questa è la macchina di tutti gli esseri senzienti”, Continue reading »

Bodhicitta dell’Aspirazione

Chenrezig

Chenrezig

Azioni per la pratica derivanti dalla promessa di Bodhicitta dell’Aspirazione

Estratto modificato in Marzo 2002 da: Berzin, Alexander: L’Iniziazione di Kalachakra. Roma: Ubaldini Editore, 2002. Traduzione in italiano a cura di Francesca Paoletti.

Bodhicitta dell’Aspirazione e Bodhicitta dell’Impegno

I Bodhisattva sono coloro che hanno bodhicitta (byang-sems) – un cuore completamente dedicato agli altri e al raggiungimento dell’i lluminazione per poterli beneficiare in maniera più completa possibile. Ci sono due livelli di bodhicitta:

  1. Bodhicitta di Aspirazione (smon-sems),

  2. Bodhicitta dell’Impegno (‘ jug-sems).

La Bodhicitta dell’Aspirazione è il forte desiderio di superare le nostre limitazioni e di realizzare i nostri potenziali per beneficiare tutti. La Bodhicitta dell’Impegno significa impegnarsi nelle pratiche che portano a questo obiettivo e prendere i voti del Bodhisattva dell’astenersi dalle azioni che siano nocive per questa finalità. Continue reading »

Tulku Ghiatso: Powa, la trasferenza della coscienza

Ven. Tulku Gyatzo: “Questa attitudine, questo desiderio di voler aiutare gli altri nel più breve tempo possibile ci stimola a generare, appunto, Bodhicitta che è l’attitudine o la mente altruistica dell’illuminazione, ovvero voler ottenere lo stato di Buddha nel più breve tempo possibile per poter essere di beneficio per tutti quanti gli esseri senzienti.”

Ven. Tulku Ghiatso: Powa, la trasferenza della coscienza nella Terra Pura di Amitabha

Per ricevere questi insegnamenti della dottrina profonda dovremmo generare una corretta motivazione, cioè prendere rifugio e sviluppare l’attitudine di bodhicitta, o mente dell’illuminazione.

Lama Tzong Khapa insegna che tutti gli aspetti contenuti nelle grandi scritture del Dharma di Buddha che costituiscono il corpo del sentiero graduale verso l’illuminazione sono rivolti ai tre tipi di individui: quelli che hanno uno scopo inferiore, intermedio e superiore. Quindi, dovremmo contemplare i vari aspetti meditativi relativi a questi tre tipi di individui.

In sostanza, l’individuo di scopo inferiore contempla le inevitabili sofferenze e disagi che potremmo sperimentare in una rinascita sfortunata. Sviluppando un senso di timore e paura verso tale rinascita, l’individuo di scopo inferiore decide di adottare la pratica che costituisce l’antidoto alle rinascite sfortunate. Essa consiste nell’osservare una corretta moralità e nel fare estese preghiere per poter rinascere nei reami superiori. L’individuo di scopo inferiore prende rifugio nei Tre Gioielli proprio con questo tipo di proposito. Continue reading »

Lama Zopa Rinpoce: Vivere con la Bodhicitta.

Lama Zopa Rinpoce: Quando mangi, mangia con la bodhicitta.

Lama Zopa Rinpoce: Quando mangi, mangia con la bodhicitta.

VIVERE CON LA BODHICITTA di Lama Zopa Rinpoce

Lama Atisha ricevette un consiglio dalle statue di Bodhgaya: la via più veloce per ottenere l’illuminazione è quella di praticare la bodhicitta. Esercitare la mente nel buon cuore ultimo, la bodhicitta, è inoltre il miglior modo per una purificazione veloce ed estesa dei karma negativi e per un vasto accumulo di merito al fine di raggiungere l’illuminazione. Anche se sapeste a memoria tutti gli insegnamenti segreti e profondi del primo e secondo stadio del tantra, li sapeste spiegare bene e li praticaste, senza la bodhicitta questo non diventerebbe causa per l’illuminazione. Potete anche essere capaci di generare il calore interiore e far scendere la goccia, ma questi sono ottenimenti generali che possono essere prodotti anche dagli indù che non hanno il rifugio nelle loro menti. Senza la bodhicitta, nulla della pratica tantrica diventa causa per l’illuminazione.

Ci sono molte storie di meditatori che hanno passato la vita meditando sul tantra e generando se stessi come divinità, ad esempio come Yamantaka, e poi sono rinati come preta, simili d’aspetto alla loro divinità visualizzata. Continue reading »

Sviluppare la bodhicitta nelle sette parti di causa ed effetto

bhuInsegnamento quintessenziale per lo sviluppo della bodhicitta nelle sette parti di causa ed effetto

Alexander Berzin, Berlino, Germania, 18 Gennaio 2000. Traduzione italiana a cura di Valentina Tamiazzo.

Introduzione

Abbiamo preziose vite umane, con tutte le libertà e le possibilità che ci permettono di intraprendere il sentiero del Dharma. Queste libertà e opportunità, tuttavia, non dureranno per sempre. Dobbiamo quindi sfruttarle appieno. Il modo migliore per sfruttare la nostra preziosa vita umana è utilizzarla per sviluppare la finalità della bodhicitta. Continue reading »

Lama Yesce: bodhicitta e karma

Lama Thubten Yeshe: "Se il vostro percorso vi insegna ad agire e ad esercitarsi correttamente e conduce a realizzazioni spirituali come l'amore, la compassione e la saggezza, ovviamente ne vale la pena."

Lama Thubten Yeshe: "Se il vostro percorso vi insegna ad agire e ad esercitarsi correttamente e conduce a realizzazioni spirituali come l'amore, la compassione e la saggezza, ovviamente ne vale la pena."

Lama Thubten Yesce: Gli occidentali hanno bisogno della pratica di bodhicitta. Così, quando tornate dal lavoro, sdraiatevi comodamente e meditate sulla bodhicitta. Ne varrà la pena. Molto meglio che scapicollarsi a casa, ingurgitare un caffè ed afflosciarvi sul vostro cuscino di meditazione “tentando” di meditare…il vostro sistema nervoso ha bisogno di tempo e spazio…tutto ha bisogno di tempo e spazio…non punitevi se siete troppo stanchi per meditare…siate saggi. Trattate voi stessi, la vostra mente, con molta simpatia, con amorevole gentilezza. se siete gentili con voi stessi, diverrete gentili con gli altri, per cui, non fatevi pressione. Continue reading »

Pema Chödrön: Usare il veleno come medicina

Pema Chödrön: Tutto ciò che ci accade non solo è utilizzabile e “lavorabile”, ma è in realtà il sentiero stesso. Possiamo usare tutto ciò che ci capita come mezzo per svegliarci.

Pema Chödrön: Usare il veleno come medicina. I momenti più difficili, quelli più problematici a livello individuale o sociale, possono diventare quelli spiritualmente più potenti… se siamo abbastanza coraggiosi da accettare e convivere con l’incertezza. Tra i vari approcci che Pema Chödrön descrive per usare i nostri problemi come sentiero per il risveglio e la gioia c’è “usare il veleno come medicina”.

Possiamo usare le situazioni difficili, il veleno, come carburante per il risveglio.

In generale, questa idea è illustrata dalla pratica di meditazione chiamata tonglen che consiste nell’assumere su di sé la sofferenza ed emanare energia positiva.

Quando si presenta qualcosa di indesiderabile – qualsiasi tipo di conflitto, il nostro abituale senso d’inadeguatezza, qualsiasi cosa che ci appaia come sgradevole, imbarazzante o dolorosa – invece di cercare di liberarcene, la respiriamo. Continue reading »

Geshe Chekawa: L’addestramento mentale in sette punti. Edizione annotata di Togme Zangpo

Gheshe Chekawa

Geshe Chekawa: L’addestramento mentale in sette punti. Edizione annotata di Togme Zangpo.
Secondo punto: L’addestramento effettivo nella bodhicitta.
L’addestramento nella bodhicitta più profondo.

Pondera che i fenomeni sono come un sogno. Vedi distintamente la natura fondamentale della consapevolezza che non ha nessuna nascita. L’opponente stesso si libera da solo nel proprio posto. La natura essenziale del sentiero è di stabilizzarsi in uno stato della base onnicomprensiva. Tra le sessioni, agisci come una persona illusoria.

L’addestramento nel bodhichitta convenzionale

Addestrati sia nell’offrire che nel ricevere, alternandoli, agganciando questi due al respiro.

(Riguardo ai) tre oggetti [quegli esseri che trovo attraenti, non attraenti, o neutri], (ricevi) i tre atteggiamenti tossici [il desiderio bramoso, la repulsione, o l’ingenuità] e (offri) le tre radici di ciò che è costruttivo [distacco, imperturbabilità, o assenza di ingenuità], (mentre) ti addestri con le parole in tutti i sentieri del comportamento.

Quanto all’ordine di ricevere, devo cominciare da me stesso.

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Chögyal Namkhai Norbu: Bodhicitta

Chögyal Namkhai Norbu Rinpoche: Fondamentale nel Mahayana è l’intenzione. L’intenzione è considerata molto importante. Quando parliamo di bodhicitta, la prima cosa menzionata è l’intenzione. Nella vita, in ogni circostanza, possiamo osservare che tipo di intenzione abbiamo. Se siamo presenti nella nostra intenzione, allora non dobbiamo seguire regole e tutto funziona.

Nessuno sarà realizzato o illuminato solo studiando i concetti della mente. Bisogna ritrovarsi nello stato della conoscenza e rendere concreta questa conoscenza. Buddha disse: “Ho trovato una conoscenza molto profonda e molto illuminata, uno stato molto pacifico, al di là di ogni concetto. E quando lo comunico agli altri non capiscono”.

Questa è conoscenza, non qualcosa che viene analizzato a livello logico. Non sto dicendo che i termini logici non servano, ma dipende.

Fin dall’inizio, gli insegnamenti Dzogchen sono stati spiegati in molti modi dai maestri. Ci sono vie intellettuali e poi la via simbolica, che è collegata allo stile tantrico. Esiste anche il metodo diretto: dalla conoscenza direttamente alla conoscenza. Questa è quella che viene chiamata la trasmissione della conoscenza degli esseri realizzati.

È essenziale capire che anche se gli insegnamenti vengono spiegati intellettualmente, ciò che viene comunicato non è intellettuale. E, se non si riesce a trasmettere questa conoscenza, tutto diventa solo aride parole. Molte persone hanno una sorta di convinzione di possedere un qualche tipo di conoscenza. Quando ho incontrato il mio Maestro Changchub Dorje, ero davvero convinto di avere molta conoscenza, soprattutto degli insegnamenti buddisti. Non pensavo a me stesso come a una persona molto stupida. Quando ho incontrato il mio Maestro per la prima volta, ero molto orgoglioso, perché quando il mio Maestro insegnava parlava a persone non molto istruite. Ero un po’ sconvolto e ho pensato, beh, conosco i sutra, i tantra e la filosofia buddista. Credevo davvero che questo fosse il significato degli insegnamenti.

Molte persone hanno questo tipo di atteggiamento e pensano di sapere davvero qualcosa. Ma devi capire cosa significa conoscenza. Un buon esempio di ciò fu quando Manjushrimitra incontrò Garab Dorje. Manjushrimitra fu uno dei più grandi studiosi di quel periodo in India e la guida principale della scuola Yogācāra. Era considerato il Pandit supremo.

Quando seppero che Garab Dorje dava un insegnamento che andava oltre la legge di causa ed effetto, i buddisti si preoccuparono molto. Gli insegnamenti buddisti, soprattutto i sutra, si basano sul principio di causa ed effetto quindi, ovviamente, è strano quando qualcuno parla di andare oltre causa ed effetto. Molti studiosi e pandit sentivano di dover andare a trovare Garab Dorje e scoprire cosa stava succedendo. Come dice un famoso proverbio: “Se c’è un piccolo incendio, è meglio spegnerlo subito. Altrimenti si svilupperà e non potrai più spegnerlo”. Continue reading »

Lama Zopa Rinpoce: La gentilezza della madre

Kyabje Lama Zopa Rinpoche: la mente nella bodhicitta usando le sette tecniche del Mahayana basate sulle sei cause e un effetto

Kyabje Lama Zopa Rinpoche: Sviluppate la mente nella bodhicitta usando le sette tecniche del Mahayana basate sulle sei cause e un effetto

Lama Zopa Rinpoce: La gentilezza della madre

Il testo che segue è estratto da una serie di consigli dati da Lama Zopa Rinpoce ai partecipanti al ritiro presso l’Istituto Lama Tzong Khapa, Italia, nel Settembre del 1983.

Lama Zopa Rinpoce

Mentre praticate questo ritiro cercate quanto più possibile di avere presente il pensiero: “Ciò che faccio non è per me, lo faccio per la felicità di ogni essere senziente, madre gentile. Lo faccio per ogni essere umano, per ogni essere senziente madre gentile presente in questa stanza, in questo centro, per ciascuno di loro, per la loro felicità.” Poi pensate: “Faccio questo per tutti gli esseri umani, in questo paese, in Italia, e in tutto il resto del mondo – per liberare ciascuno di essi da tutte le vere sofferenze e tutte le vere origini. Faccio questo per ciascuno di loro.” Tutti gli esseri umani su questa terra sono così confusi, hanno così tanti problemi. Le gentili madri esseri senzienti, che sono state così gentili con me, che sono state gentili da rinascite senza inizio fino ad ora, estremamente gentili, hanno così tanta sofferenza, così tanta confusione, così tanti problemi. Continue reading »

1 Ven. Gheshe Sonam Chanciub: La Bodhicitta

Ven. Gheshe Sonam Chanciub: Dopo aver compreso la propria sofferenza, bisogna capire che la vita stessa è dolore e questo pensiero può essere utilizzato per abbandonare il desiderio di rinascere nel Samsara, perché fino a quando continueremo a ritornare nella vita, saremo sempre costretti anche a sperimentare dolore.

Ven. Gheshe Sonam Chanciub: Dopo aver compreso la propria sofferenza, bisogna capire che la vita stessa è dolore e questo pensiero può essere utilizzato per abbandonare il desiderio di rinascere nel Samsara, perché fino a quando continueremo a ritornare nella vita, saremo sempre costretti anche a sperimentare dolore.

1 La Bodhicitta

Insegnamento del Ven. Gheshe Sonam Chanciub, Taranto 9 Ottobre 1997.
Traduzione dal tibetano in italiano a cura di Jigme Thupten. Trascrizione a cura di Silvano Scajola.

INTRODUZIONE

Il termine di Bodhicitta, nella lingua italiana, può essere tradotto come il puro desiderio di ottenere l’illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
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2 Ven. Gheshe Sonam Chanciub: La Bodhicitta

Ven. Gheshe Sonam Chanciub: "Ignoranza significa non conoscenza. Ad esempio, se adesso viviamo una vita felice, è perché abbiamo accumulato delle cause positive. Non conoscere una tale legge di causalità, è proprio ignoranza. La saggezza, al contrario, è sapere che se si compiono azioni positive, sarà possibile nel futuro ottenere una buona reincarnazione.

Ven. Gheshe Sonam Chanciub: "Ignoranza significa non conoscenza. Ad esempio, se adesso viviamo una vita felice, è perché abbiamo accumulato delle cause positive. Non conoscere una tale legge di causalità, è proprio ignoranza. La saggezza, al contrario, è sapere che se si compiono azioni positive, sarà possibile nel futuro ottenere una buona reincarnazione.

2 La Bodhicitta. Insegnamento del Ven. Gheshe Sonam Chanciub, Taranto 10 Ottobre 1997.
Traduzione dal tibetano in italiano a cura di Jigme Thupten. Trascrizione a cura di Silvano Scajola.

Lama Tzong Khapa nel suo Lam Rim, il Sentiero Graduale verso l’Illuminazione, ha scritto che per studiare bene, è molto importante ascoltare gli insegnamenti. Il nostro studio avrà come risultato la conoscenza della legge di causa-effetto, ma anche la conoscenza della Vacuità. Il maestro Shantideva ha detto che la nostra ricchezza principale è il nostro studio. Quindi, solo se studieremo bene, accumuleremo vera ricchezza. Inoltre, gli oggetti preziosi e le varie ricchezze materiali potrebbero esserci rubati dai ladri, mentre lo studio da noi compiuto non può esserci sottratto. Ciò che noi possediamo in questa vita, ricchezze e gli altri beni materiali, saremo costretti a lasciarli al momento della nostra morte, mentre il nostro studio rimarrà depositato all’interno del nostro continuum mentale e ci accompagnerà anche nelle vite future.

Un ulteriore effetto dello studio sarà lo sviluppo dell’intelligenza, cosa che tutti quanti desiderano.
Esso sarà poi causa di pace e felicità. Se non studieremo, la nostra ignoranza rimarrà con noi e darà origine a molte sofferenze sia del corpo che della mente. Un esempio di come l’ignoranza sia causa di sofferenza può essere rappresentato dall’esempio degli studenti che vanno a scuola: Essi saranno promossi alla classe successiva solo se avranno studiato; in caso contrario saranno bocciati e, a  causa della bocciatura, sperimenteranno sofferenza. Continue reading »

3 Ven. Gheshe Sonam Chanciub: La Bodhicitta

Ven. Gheshe Sonam Chanciub: "Prima bisogna conoscere e capire cosa sia la propria sofferenza, quale sia la sua causa; poi è necessario pensare che così come io soffro, anche tutti gli altri esseri soffrono; infine generare il desiderio di liberare questi esseri dalla sofferenza. Questa è la Grande Compassione".

Ven. Gheshe Sonam Chanciub: "Prima bisogna conoscere e capire cosa sia la propria sofferenza, quale sia la sua causa; poi è necessario pensare che così come io soffro, anche tutti gli altri esseri soffrono; infine generare il desiderio di liberare questi esseri dalla sofferenza. Questa è la Grande Compassione".

3 La Bodhicitta

Insegnamento del Ven. Gheshe Sonam Chanciub, Taranto l’11 Ottobre 1997.
Traduzione dal tibetano in italiano a cura di Jigme Thupten. Trascrizione a cura di Silvano Scajola.

Lama Tzong Khapa, tra le pagine del Lam Rim, il sentiero graduale, afferma che la nostra vita attuale è un bene molto prezioso, perché ci fornisce una buona occasione per compiere azioni positive. Se paragoniamo una casa ricca e piena di gioielli al nostro corpo, esso è sicuramente più prezioso.  Al momento della morte, però saremo costretti ad abbandonare sia i gioielli più preziosi che abbiamo accumulato, sia il nostro corpo che abbiamo grandemente e pazientemente curato. Continue reading »

4 Ven. Gheshe Sonam Chanciub: La Bodhicitta

Il Ven. Gheshe Sonam Chanciub dopo aver meditato nella Pineta di Primolo in Valtellina SO.

4 La Bodhicitta

Insegnamento del Ven. Gheshe Sonam Chanciub, Taranto il 12 Ottobre 1997.
Traduzione dal tibetano in italiano a cura di Jigme Thupten. Trascrizione a cura di Silvano Scajola.

Domani il Ven. Gheshe Sonam Chanciub concederà l’Iniziazione di lunga vita di Lama Tzong Khapa, ed è perciò molto importante comprendere cosa sia un’Iniziazione (Empowerment). In genere il Buddismo è diviso in due grandi scuole: una è la corrente “Mahayana” e l’altra è quella “Hinayana”.

“Yana” è un termine sanscrito che corrisponde al tibetano “tikpa” che indica un sentiero, che sfocia in felicità, derivato dal compimento di azioni positive. “Tikpa” significa che, se si compie una buona azione, il suo risultato sarà molto positivo; è, di conseguenza, un beneficio studiare le cause della felicità. “Tikpa” è, per pensiero analogico, il risultato positivo generato da una causa positiva, come, per esempio, lo studio. Continue reading »

5 Ven. Gheshe Sonam Chanciub: La Bodhicitta

Sua Santità il Dalai Lama col Ven. Gheshe Sonam Chanciub

Sua Santità il Dalai Lama col Ven. Gheshe Sonam Chanciub

5 La Bodhicitta

Insegnamento del Ven. Gheshe Sonam Chanciub, Taranto 13 Ottobre 1997.
Traduzione dal tibetano in italiano a cura di Jigme Thupten. Trascrizione a cura di Silvano Scajola.

Lama Tzong Khapa, nel Lam Rim Chen-mo ha spiegato quanto sia importante eliminare le nostre negatività e purificare la nostra mente per poter sviluppare le nostre qualità. Per purificare la nostra mente esistono quattro pratiche, chiamate anche i “Quattro poteri opponenti“. Continue reading »

Equiparare e scambiare se stessi con gli altri

Tsenshap Serkong Rinpoche I: Pensiamo ai difetti di un atteggiamento egoistico ed ai benefici dell’avere un atteggiamento premuroso verso gli altri.

Tsenciab Serkong Rinpoche I: Equiparare e scambiare i propri atteggiamenti riguardo a se stessi e agli altri.

Tradotto da Alexander Berzin, Dharamsala, India, 4 giugno 1983. Traduzione italiana a cura di Valentina Tamiazzo.

Mera equanimità. La visualizzazione di tre persone. Cessare la repulsione per qualcuno che disprezziamo. Cessare l’attaccamento verso qualcuno che ci piace. Cessare l’indifferenza verso qualcuno di neutrale. L’eminente equanimità del Mahayana. Il modo per attuare l’equanimità che dipende dal proprio punto di vista. Il modo per attuare l’equanimità che dipende dai punti di vista altrui. Il modo per attuare l’equanimità che dipende dal punto di vista più profondo. Le cinque decisioni: 1 Cesserò di essere di parte, 2 Libererò me stesso dall’egoismo, 3 Prendersi cura degli altri sarà la mia pratica principale, 4 Sono certamente in grado di scambiare i miei atteggiamenti riguardo a me stesso e agli altri, 5 Scambierò certamente i miei atteggiamenti riguardo a me stesso e agli altri.

Tsenciab Serkong Rinpoche I

Ci sono due tradizioni sul modo di sviluppare la bodhicitta, un cuore dedicato interamente agli altri e all’ottenimento dell’illuminazione al fine di beneficiarli il più possibile: (1) la tradizione dell’insegnamento di causa ed effetto in sette parti, e (2) la tradizione dell’equiparare e scambiare i propri atteggiamenti verso se stessi e verso gli altri. Continue reading »