Chandragomin: 20 Versi sul Voto del Bodhisattva

Acharya Chandragomin: Non c’è mancanza in un pensiero positivo, sia compassionevole e che agisca per amore.

Venti Versi sul Voto del Bodhisattva di Acharya Chandragomin

Prostrandoti con riverenza e offrendo ciò che puoi

Ai Buddha con i loro discepoli.

Il codice morale dei Bodhisattva

Che frequentano tutti i tempi e lo spazio

Quel Tesoro di tutti i meriti –

Con Esso come tua nobile causa.

Da un lama che mantiene e conosce i voti

Da colui che è capace, tu dovresti prenderli.

In quel momento, a causa della virtù di questo,

i Jina e i loro discepoli

con i loro cuori virtuosi,

per sempre ti considereranno come il loro amato figlio.

Per gli altri, come per se stessi,

ciò che è doloroso può essere benefico.

Compi buone e piacevoli cose,

ma non piacevoli se non sono buone.

Quello che, sviluppato da severa contaminazione,

funziona come distruttore del voto,

Le quattro trasgressioni di esso,

sono considerate come sconfitte.

Con l’attaccamento al guadagno e rispetto,

lodando se stessi e deprecando gli altri,

aspramente senza diffondere Dottrina e benessere

ai sofferenti, (poveri) e abbandonati;

Lo sventato di un’altra confessione,

attaccandolo per rabbia,

rigettando il Grande Veicolo,

e mostrando ciò che appare come la buona dottrina.

Il voto dovrebbe essere preso nuovamente,

confessare quelli di media portata a tre,

gli altri ad uno (persona).

Il contaminato e no, quindi nella propria mente.

Non offrire tre ai “Preziosi Tre”,

seguire pensieri di desiderio,

non rispettare gli anziani,

non rispondere alle domande;

non accettare un invito

non prendere certe cose come l’oro,

non dare a coloro che sono in cerca del Dharma,

tralasciando l’immorale.

Non esercitarsi per il beneficio della fede altrui,

facendo poco per il benessere delle creature viventi,

con pietà non c’è risultato senza virtù.

Pronta accettazione ad una scorretta vita;

ridendo forte e così via, a motivo di superficialità,

Pensando di viaggiare solo nel Samsara,

Mancare di proteggersi dalla diffamazione,

non dare una cura comprendente anche afflizione

Abuso in ritorno di abuso e così via

Trascurare coloro che sono adirati,

non accettare scuse dell’altro,

seguire pensieri di rabbia;

attrarre seguaci motivati dal desiderio di onore

non eliminare la pigrizie e simili,

dare spazio con passione al pettegolezzo,

mancare di perseguire l’obiettivo della concentrazione;

Non eliminare gli ostacoli nella meditazione

Cercare buone qualità nel sapore della meditazione,

Rigettare il veicolo degli Ascoltatori,

applicarsi a esso avendo già il proprio metodo;

Applicarsi solo a trattati estranei,

aver piacere in quella applicazione,

Rigettare il Grande Veicolo,

lodare se stessi e deprecare gli altri,

non andare per l’interesse del Dharma,

disprezzarlo e riferirsi alla lettera,

non essere un amico nel bisogno,

rifiutarsi di servire i malati;

Non agire per rimuovere la sofferenza,

non insegnare ciò che non è rilevante a chi non se ne preoccupa,

non ripagare un buon servizio,

non mitigare la pena di altri;

non dare a coloro che cercano benessere,

Non lavorare per il bene dei seguaci,

non agire secondo le aspettative degli altri,

non parlare lodando le buone qualità;

non reprimere in accordo con le condizioni,

non usare poteri psichici per impressionare e così via;

Non c’è mancanza in un pensiero positivo,

sia compassionevole e che agisca per amore.

Omaggio ai Grandi Lama! Omaggio al Santo Manjusri!

Questa traduzione piuttosto letterale e molta casalinga e quindi non scevra da errori, riguarda gli antichissimi “20 Versi sul Voto del Bodhisattvadell’Acharya Chandragomin (600 dC), tali versi sono il sommario anche per la memorizzazione del Capitolo sull’Etica del “Bodhisattva-Bhumi” di Asanga, che è la sezione culminante dell’enciclopedico Yogacara-Bhumi che diede il nome alla scuola di Asanga, gli “Yogachara”. Il “Bodhisattva-Bhumi” anche se parte del Yogachara-Bhumi fu in seguito divulgato come un lavoro a se stante.

Tali lavori e importantissimi commentari, soprattutto a riguardo appunto l’Etica del Bodhisattva del quarto secolo di Asanga, furono esportati in Tibet dai primi Maestri come Shantaraksita e Bodhishadra.

Nell’ottavo secolo il sistema insegnato invece da Shantideva differisce in alcuni dettagli come la Cerimonia di prendere il Voto, nei prerequisiti per esso e nelle trasgressioni di esso, si dice che i 2 sistemi sono appropriati per tipi differenti di personalità, la Scuola Sakyapa del Tibet distingue il sistema “Yogachara” di Maitreya-Asanga-Chandragomin da quello del sistema “Madhyamika” di Manjusri-Nagarjuna-Shantideva. Lama Tsong.khapa nel “Base del Sentiero verso il Risveglio” (byang chub gzhung lam) nega la rilevanza dei diversi approcci all’etica del Bodhisattva tentando di armonizzare i due sistemi.

Questa traduzione del testo radice è tratta dal commentario di Lama Sakya Dragpa Gyaltsen (1147-1216) pubblicato dalla Library of Tibetan Works & Archives (LTWA), Dharamsala, India 1997. (http://www.tibet.com/ltwa.html) distribuito anche da http://www.paljorpublications.com/). Chiaramente taluni passaggi risulteranno di difficile interpretazione senza il commentario che è relativo ad ogni singola strofa che è in vero densa di significati e istruzioni.

Max Di Palma & Gio Piana – Recco, mercoledì 3 settembre 2003.

Possano tutti gli esseri essere felici !