Ven. Ghesce Yesce Tobten: I Tre aspetti principali del sentiero – 2

Ven. Ghesce Yesce Tobten: La mente che comprende la vacuità è una mente che comprende che ogni fenomeno esiste solo come designazione.

Ven. Ghesce Yesce Tobten: La mente che comprende la vacuità è una mente che comprende che ogni fenomeno esiste solo come designazione.

Insegnamento sui “Tre aspetti principali del sentiero” conferiti dal Ven. Ghesce Yesce Tobten nel dicembre 1983: seconda parte

Una delle libertà di questa rinascita umana è quella di essere nati in un paese centrale. Di solito questo paese centrale è considerato lo stato di Magada, in India in particolare la zona che comprende Bodhygaia: e questo è il luogo particolarmente adatto se uno vuole prendere l’ordinazione da monaco. In genere si può considerare un paese centrale un luogo dove ci sono dei monaci pienamente ordinati. Anche l’Europa, quindi, ora può essere considerata un paese centrale. Un’altra opportunità consiste nel fatto di non essere barbari, avere i sensi non lesi, essere in grado di udire, vedere, ricordare, un’altra opportunità è data dal fatto che non abbiamo visioni particolarmente distorte, errate come ad es. pensare che la pratica del Darma non dia frutti. Si dice, quindi, che questa esistenza umana per queste libertà od opportunità sia estremamente favorevole.Ci sono lo particolari caratteristiche che riguardano l’esistenza umana. 5 riguardiamo se stessi, 5 riguardiamo gli altri.
1. esseri umani
2. nati in un paese centrale
3. avere gli organi completi,
4. essere liberi dall’avere commesso le azioni difficili da espiare cioe uccidere il padre, l madre, degli Arhat, aver fatto sanguinare un Budda
5. avere fede nel darma
e le 5 caratteristiche esterne:
1. la venuta di un b, nel mondo in cui noi viviamo. Anche se non è possibile per noi vedere direttamente il volto di un Budda, è esistono, tuttavia diverse emanazioni. Queste emanazioni insegnano il darma di Budda stesso.
2. Questo insegnamento non è ancora degenerato.
3. Ci sono coloro che generano l’esperienza del darma il loro stessi, cioe i seguaci dell’insegnamento di Budda. Ci sono delle persone che possono procurare delle condizioni particolarmente favorevoli se noi ci impegnamo nella pratica del Darma. Queste lo caratteristiche sono complete in noi. In tutta la nostra esistenza Samsarica, tutte queste condizioni non erano mai state raggruppate precedentemente per noi… Sarà molto difficile chi siamo presenti, cosi come lo sono ora, nel futuro.
Questa preziosa esistenza umana con tutte le sue caratteristiche è difficile da ottenere ed è anche passeggera: non c’è la possibilità di determinare quanto vivremo e quando moriremo.
Queste caratteristiche particolari di questa preziosa esistenza umana ci sono, ma non abbiamo alcuna garanzia che durino a lungo e ci quanto. Questa riflessione dovrebbe portarci al pensiero che dice: “dopo aver considerato tutte queste cose, non vi è nulla di superiore al di fuori o di diverso dalla pratica del darma”, Potremo pensare di posticipare la pratica del darma nel futuro, quando avremo il tempo, quando saremo piu anziani. Questo pensiero non è realistico perché non sappiamo se vivremo fino a quel punto, non sappiamo quando moriremo. Con queste considerazioni dovremo esercitare la mente in relazione all’impermanenza dall’esistenza umana. Se tramite la riflessione sulle difficoltà di ottenere un’esistenza umana e la consapevolezza dall’impermanenza sorge l’urgenza di praticare il darma, considerando come la cosa migliore sia praticarlo subito, questo tipo di urgenza elimina l’attaccamento verso i piaceri di questa esistenza. Si puo anche proiettare nel futuro il pensiero di ottenere un’esistenza felice come essere divino ecc. ma anche questo tipo di attaccamento proiettato verso il futuro dovrebbe essere eliminato, considerando il rapporto che esiste tra le esperienze e le azzione che ne sono la causa.
STATI DI ESISTENZA
Noi siamo umani e sappiamo che in qualsiasi condizione vi è sempre sia che siamo fortunati o miserabili. Ci sono esistenze divine, come quelle dei sentieri, dove anche se non esiste nessun tipo di sofferenza simile a quella umana, ve ne sono altre legate alle gelosia, alle continue dispute con altre classi di dei. Quando si parla di esistenza divina, anche se in questa si sperimenta felicità, al momento in cui sopravengono i segui che precedono la trasmigrazione in un altro tipo di esistenza, si manifesta grande sofferenza. Sette giorni prima di trasmigrare, quando si annunciano i segui della morte gli amici e i familiari nonsiuvvicinano piu, il corpo cpmincia a puzzare in contesto all’odore gradevole che emanava prima le ghirlande di fiori che questi dei portano al collo cominciano mettere in pratica qualche metodo per sfuggire a questa situazione. In più siamo continuamente afflitti dai tre di sofferenza:
1. sofferenza fisica
2. sofferenza psicologica (conflitti e dispiaceri)
3. sofferenza che appare come piacere (continua ricerca di soddisfare sia il nostro corpo attraverso la ricerca di ogni tipo di confort, sia la mente attraverso la ricerca di piaceri che poi cessano).
La situazione del nostro corpo e dei nostri aggregati è sempre sul punto di generare sofferenza.
Quando si riconosce la natura dell’esistenza condizionata e se ne riconoscono i difetti sorge il desiderio di abbandonarla per ottenere. La liberazione: questa è l’attitudine emergente, cioè il pensiero che vuole emergere. Se dopo aver osservato la nostra personale situazione guardiamo la situazione degli altri e osserviamo che essi sono esattamente nella nostra stessa situazione se sorge il pensiero che desidera vedere gli altri liberi da queste sofferenza ed in posseso della gioia della liberazione: questo pensiero è la COMPASSIONE.

Contemplando la sofferenza degli altri, nasce il desiderio che vuole liberarli e con lo sviluppo della familiarità, con lo sviluppo della compassione e sorge anche il coraggio che si assume la responsabilità di essere l’unico liberatore degli esseri. In realtà, ora non siamo in grado di portare alla liberazione neanche un solo essere per cui, quando si sviluppa queste grande compassione che desidera protegere gli altri, che ci fa assumere la responsabilità di liberare ogni essere ci rendiamo che conto che questa abilità esiste solo nello stato di Buddità. Per sviluppare questo pensiero altruistico, come abbiamo già detto in altre occasioni, esistono due metodi:
1. sostitute l’interesse che abbiamo per noi stessi con l’interesse per gli altri.
2. riconoscere ogni essere come nostra madre.
La Compassione, l’attitudine emergente, e il pensiero altruistico dell’illuminazione sono insufficienti e non possono, da soli portarci all’ottenimento della Buddità.
E’ infatti, necessario avere l’occhio che realizza il modo ultimo di essere dei fenomeni, ed è quindi necessario, per tagliare le radici del samsara conoscere, o realizzare, l’interdipendenza delle cose. Quindi, la radice del samsara stesso è la condizione che afferra la reale esistenza delle cose.
L’attitudine emergente e il pensiero altruistico non sono due menti che sono in diretta contrapposizione con la concezione che afferra la reale esistenza dei fenomeni, per cui non un diretto antidoto a questa concezione. Occorre la saggezza che realizza la vacuità come diretto opponente alla concezione che afferra le cose cose realmente esistenti.
Quando si parla della vacuità, non si intende qualche cosa che prima esistenza, o qualche cosa costruito dal nostro pensiero, dalla nostra mente ma si intende qualche cosa che esiste prima della creazione di qualsiasi oggetto sulle cose. Inoltre sebbene la concezione che afferra la reale esistenza delle cose concepisca un modo reale di essere dei fenomeni, questo (modo reale di essere dei fenomeni) è in realtà priva di fondamento. Esiste solo una costruzione della concenzione che afferra la reale esistenza dei fenomeni. Per es. quando un illusionista crea l’immagine di una bellissima donna, anche se l’immagine non è reale, quando gli spettatori la guardano attratti dalla bellezza di questa donna illusoria sviluppano attaccamento e desiderio di possederla. Sebbene questa bellissima donna illusoria non esista dato che consideriamo come esistenza di fronte a noi, può sorgere l’attaccamento. Se invece vediamo la realtà di questa illusione, se comprendiamo, cioè che non esiste questa donna bellissima di fronte a noi naturalmente, anche l’attrazione non sorge.
Se in un luogo oscuro mettiamo un pezzo di tubo colorato, qualcuno passando può scambiarlo per un serpente ed esserne spaventato. La paura puo sorgere sola se si scambia il tubo per un serpente, ma se riconosciamo che non vi è nessun serpente ma che cè solo un pezzo di tubo colorato, allora anche la paura svanisce.
Quindi, in questi due esempi vediamo che se la donna bellissima non è esistente l’attacamento svanisce, e se comprendiamo che l’immagine simile ad serpente non è altro che un tubo colorato allora la paura svanisce. Come questa tubo colorato non è un serpente, allo stesso modo ogni fenomeno, sebbene appaia realmente esistente, in realtà, realmente esistente non è.
Sebbene questa sia la realtà (delle cose), tuttavia la concezione che afferra la reale esistenza dei fenomeni fabbrica e crede in questa reale esistenza. Come nell’esempio del tubo colorato, anche se questo non è un serpente, vi è, tuttavia, una mente che lo scambia per un serpente. Sebbene la donna creata dall illusionista non esiste realmente vi è una mente che credendo che esista cosi come appare fa sogere una particolare reazione emotiva. Per non avere queste reazioni emotive è necessario essere coscienti che le apparenze non sono una cosa reale. Allo stesso modo, nell’es. del tubo, via è una mente che puo realizzare che quel pezzo di tubo non è il sergente. Questa mente simbolizza la saggezza che comprende che i fenomeni non esistono in modo reale. Quindi, questa mente che realizza la non reale esistenza delle cose è una mente che diventa consapevole di qual è la natura prima delle cose, natura che esisteva gia da prima che venisse compresa dalla saggezza stessa.
Quando si sviluppa questa consapevolezza che i fenomeni mancano di reale esistenza, questa consapevolezza va in diretta contrapposizione alla mente che concepisce le cose come realmente esistenti e decresce la forza di questa concezione, e con essa anche la forza delle emozioni negative. I fenomeni, in realtà, sono una designazione della mente concettuale, comunque, esiste questa concezione che percepisce la reale esistenza dei fenomeni, come se non fossero esclusivamente desiignazione della mente concettuale, come se avesse un’esistenza a se state.

La mente cioe comprende la vacuità è una mente che comprende che ogni fenomeno esiste solo come designazione. Non appena la saggezza che comprende la vacuità sorge, comprendiamo che i fenomeni esistono solo esclusivamente, come designazione e questa comprensione, come abbiamo detto, è in diretta antitesi con la mente che comprende i fenomeni come realmente esistenti, cioe i fenomeni come se non fossero esclusivamente qualche cosa di concepito come oggetti aventi una esistenza a se stante, un’esistenza stabilità in virtù delle loro caratteristiche.
Non appena sorge la saggezza che realizza la vacuità, la concezione che afferra le cose come realmente esistenti scompare, allo stesso modo della mente che percepisce una donna illusoria come reale, svanisce quando comprendiamo che quella donna è solo una illusione e come svanisce la mente che concepisce un tubo colorato come un serpente, ma in realtà esiste solo un tubo colorato.