A. Berzin: In che modo differiscono le tradizioni buddhiste tibetane?

Dr. Alexander Berzin: È molto importante seguire un approccio non settario, come sottolinea costantemente Sua Santità il Dalai Lama.

Dr. Alexander Berzin: In che modo differiscono le tradizioni buddhiste tibetane?

Le quattro tradizioni tibetane hanno molto in comune e la maggior parte delle differenze consistono nel modo in cui interpretano la vacuità e il funzionamento della mente. Esamineremo ora alcune delle somiglianze e differenze tra le scuole Nyingma, Sakya, Kagyu e Gelug.

La tradizione monastica

In India nacquero diciotto diverse scuole hinayana e solo tre lignaggi principali vinaya di voti monastici sono ora esistenti. Questi sono:

  • Theravada – nel sudest asiatico

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Lama Yeshe: Hinayana e Mahayana

Lama Tubten Yesce

Lama Tubten Yeshe: “La considerazione dei bisogni dei singoli individui è l’elemento saliente degli insegnamenti del Buddha. Questo è il motivo per il quale il Buddhismo accetta la validità di tutte altre religioni”.

Lama Yeshe: Hinayana, Mahayana e il significato di Yana

L’intero sentiero Buddista può essere diviso in due yana, l’Hinayana e il Mahayana. A volte le persone fanno riferimento a tre yana (e con questo intendono riferirsi allo Shravakayana, al Pratyekabuddhayana e al Mahayana—NdE]. Non si sbagliano, ma generalmente si inizia con l’Hinayana e il Mahayana, e successivamente si suddivide il Mahayana nel Paramitayana e Tantrayana, o Mantrayana. Pertanto, il Mahayana include due veicoli.

Cos’è uno yana? E’ un veicolo, qualcosa che vi porta da dove siete a dove volete andare; che vi conduce in un qualche luogo. Le navi e gli aeroplani sono veicoli, ma sono veicoli esteriori. Uno yana è un veicolo interiore, un’attitudine mentale. Per esempio, se volete andare a New York, il desiderio di essere là è il vostro veicolo, è ciò che vi porta a New York. Analogamente, uno yana è ciò che vi conduce alla vostra destinazione spirituale.

Effettivamente, yana è un concetto facile da capire. Abbiamo seguito ogni sorta di veicoli da quando siamo nati. Appena nati, il desiderio di bere il latte di vostra madre per proteggere il vostro corpo è un veicolo. Questo tipo di desiderio permette alla vostra vita di svilupparsi in una maniera integrale. Ottenere un’educazione, ad esempio, rappresenta una funzione del vostro veicolo.

Quando si segue il sentiero Hinayana, si è principalmente interessati alla soluzione dei propri problemi. Ci si vuole liberare dalla propria confusione, e comprendendo le cause radice della propria sofferenza, si entra nel sentiero dell’auto-realizzazione. Chiamiamo questo tipo di attitudine Hinayana. Continue reading »

Theravada e Mahayana

bhTheravada e Mahayana: Ricerca sulle forme basilari del Buddhismo

Originariamente pubblicato come parte di Berzin, Alexander. Buddhism and Its Impact on Asia. Asian Monographs, no. 8. Cairo: Cairo University, Center for Asian Studies, June 1996. Traduzione italiana a cura di Julian Piras.

Theravada Il Theravada pone l´accento sulla meditazione della consapevolezza. Questa pratica si effettua concentrandosi sul respiro e le sensazioni del corpo quando si è seduti, e sui movimenti e le intenzioni di muoversi mentre si cammina in modo molto lento. Con la consapevolezza della nascita e la cessazione di ogni momento, si ottiene una realizzazione dell’impermanenza fondata sull’e sperienza diretta. Quando questa comprensione è applicata all´analisi di tutta la propria esperienza, si realizza che non c`è un io permanente, un io che non cambia e che esiste indipendentemente da tutto e da tutti. Continue reading »

A. Berzin: La tradizione buddhista tibetana e quella bon: un confronto

È molto importante mantenere un’ottica non settaria in merito alle cinque tradizioni tibetane buddhiste e Bon. Come sottolinea Sua Santità il Dalai Lama infatti, queste diverse tradizioni hanno lo stesso scopo ultimo, in quanto tutte insegnano metodi per raggiungere l’illuminazione così da poter essere di massimo beneficio agli altri.

La tradizione buddhista tibetana e quella bon: un confronto

Dr. Alexander Berzin

Il Bon come quinta tradizione del Tibet

Generalmente si considera che in Tibet siano presenti quattro tradizioni: Nyingma, Kagyu, Sakya e Ghelug, essendo quest’ultima la prosecuzione riformata della precedente tradizione Kadam. Tuttavia al congresso nonsettario di tulku (lama reincarnati) ed abati indetto da Sua Santità il Dalai Lama a Sarnath nel 1988, Sua Santità sottolineò l’importanza di aggiungere a queste quattro la tradizione tibetana pre-buddhista del Bon e di riferirsi sempre alle cinque tradizioni del Tibet. Egli spiegò che non si tratta tanto di stabilire se considerare o meno il Bon una tradizione buddhista. Infatti la forma di Bon che si è andata sviluppando a partire dall’undicesimo secolo d.C. è sufficientemente simile alle quattro tradizioni buddhiste del Tibet da consentire di considerare tutte e cinque le tradizioni in modo unitario.

Gerarchia e decentramento

Prima di approfondire le somiglianze e le differenze fra le cinque tradizioni del Tibet, è importante ricordare che nessuno dei sistemi tibetani costituisce una chiesa organizzata a somiglianza, per esempio, della Chiesa Cattolica. Nessuna delle tradizioni possiede un’organizzazione centralizzata di quel tipo.

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Le cinque tradizioni tibetane buddhiste e Bon

A questo punto inizia la vera meditazione di vacuità dove si cerca di rimanere in questo stato di luminosità più tempo possibile.

Introduzione al confronto fra le cinque tradizioni tibetane buddhiste e Bon

Alexander Berzin, Berlino, 10 Gennaio 2001. Completata da passaggi tratti da una conferenza sullo stesso argomento data a Monaco di Baviera, 30 Gennaio 1995.

Il Bon come quinta tradizione del Tibet

Generalmente si considera che in Tibet siano presenti quattro tradizioni: Nyingma, Kagyu, Sakya e Ghelug, essendo quest’ultima la prosecuzione riformata della precedente tradizione Kadam. Tuttavia al congresso nonsettario di tulku (lama reincarnati) ed abati indetto da Sua Santità il Dalai Lama a Sarnath nel 1988, Sua Santità sottolineò l’importanza di aggiungere a queste quattro la tradizione tibetana pre-buddhista del Bon e di riferirsi sempre alle cinque tradizioni del Tibet. Continue reading »

Le principali scuole buddiste indiane e tibetane

LE PRINCIPALI SCUOLE BUDDHISTE INDIANE E TIBETANE.

1) HINAYANA

Sravaka” (‘uditori’) vengono chiamati tutti gli aderenti all’insegnamento buddhista durante i primi 5 secoli della storia del Buddhismo. Successivamente, col sorgere verso il sec. d.C. del Mahayana e in contrapposizione a questo, quella forma di Buddhismo fu chiamata Hinayana. La figura principale di quest’ultimo fu l’indiano Buddhaghosa (4° sec. d.C.).

Gli Hinayanisti attuali chiamano la loro Scuola “Theravada” (‘dottrina degli antichi’) e se stessi “Theravadin” (che è la forma pali di “staviravõdin”). Sono diffusi in Sri Lanka (dal sec.), Myanmar, Thailandia, Laos e Cambogia.

L’antico sistema degli Sravaka comprendeva i sistemi filosofici detti: Continue reading »

Dirigere la rinascita: il sistema tibetano dei tulku

Dirigere la rinascita: il sistema tibetano dei tulku

Alexander Berzin, Jaegendorf, Germania, Giugno 1996

Questa sera mi è stato chiesto di parlare di come si possono dirigere le nostre rinascite. Non si tratta di essere in grado di guidarle in modo da rinascere in una villa in riva al mare bella e confortevole, in piena salute e circondati da servitori; piuttosto si tratta del sistema dei lama reincarnati, che troviamo nel Buddhismo tibetano. Questi sono chiamati tulku (sprul-sku) in tibetano, e sono conosciuti con il titolo di Rinpoche (rin-po-che).
Comunque non tutti i rinpoche sono lama reincarnati che hanno diretto la propria rinascita, perché il titolo di Rinpoche viene dato anche agli abati dei monasteri.

Contesto storico

E’ piuttosto interessante osservare che questo sistema di lama (bla-ma, grande maestro), in grado di indirizzare le loro rinascite si trova non solo nel Buddhismo, e in particolare nella forma tibetana del Buddhismo, ma anche nel Bon che è la religione originaria del Tibet. 
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