Patrul Rinpoche: Meditazione dell’autoliberazione [1]
Un metodo profondo per conseguire l’Illuminazione secondo la Grande perfezione assoluta.
Hai udito, hai udito
questo consiglio del cuore messo in versi da Abu il cencioso?
Emaho!
senza allontanarsi dallo stato del dharmakāya perfettamente puro,
recidi l’illusione alla radice e realizza esperienzialmente il risveglio primordiale:
Samantabhadra, ch’io possa velocemente ottenere la tua realizzazione,
nel tuo identico modo, senza errori.
Figli fortunati, se cercate di conseguire l’Illuminazione,
allora io, il vagabondo errante, Patrul il vecchio cane,
vi darò il mio infallibile consiglio del cuore spiegandolo in poche parole:
mettetelo in pratica, miei figli determinati, vi prego.
Ciò che chiamiamo “dharmakāya della vacuità” è la pratica del cuore di tutti i maestri e di tutti i siddha realizzati. È la mente di saggezza di tutti i buddha del passato, del presente e del futuro; la forza vitale di tutte le deità yidam, il sangue del cuore di tutte le ḍākinī, la dimora che accoglie tutti i protettori del dharma, l’essenza di tutti i sūtra e di tutti i tantra, e la più fine quintessenza di tutti i mantra segreti e dei mantra vidyā. È il Mahāmudrā, il Madhyamaka e lo Dzogchen combinati insieme in un unico insegnamento: mostrare l’indivisibilità del dharmakāya e della nostra mente. È conoscere quell’unica cosa che le libera tutte. È la soluzione sovrana, universale. È il Grande sigillo (Mahāmudrā) della realtà. Se realizzato al mattino, causa l’Illuminazione al mattino. Se realizzato la sera, causa l’Illuminazione la sera. Continue reading