Chögyal Namkhai Norbu: I Tre Principi dell’Insegnamento

Chögyal Namkhai Norbu: La maggior parte degli esseri senzienti ignora la propria vera natura.

Chögyal Namkhai Norbu: I Tre Principi dell’Insegnamento

Quando seguiamo qualsiasi tipo di insegnamento dobbiamo comprendere che ci sono sempre tre principi, altrimenti non riusciremo a capire che tipo di insegnamento sia e che beneficio possiamo avere. Questo non per giudicare se un insegnamento è migliore di un altro, ma è molto importante perché, se stiamo seguendo un insegnamento, dobbiamo comprenderne le caratteristiche, che dipendono dalla situazione. Continue reading »

Namkhai Norbu: La pratica nella vita quotidiana

Namkhai Norbu Rinpoche: Se riuscite a mantenere la presenza durante il giorno potete anche vedere tutto quello che succede come un sogno, ciò aiuta ad avere sogni lucidi la notte.

Namkhai Norbu Rinpoche: Se riuscite a mantenere la presenza durante il giorno potete anche vedere tutto quello che succede come un sogno, ciò aiuta ad avere sogni lucidi la notte.

Namkhai Norbu Rinpoche: La pratica nella vita quotidiana.

Lo Dzogchen è il nome utilizzato per  indicare la natura della mente, la nostra condizione fondamentale, primordiale, ovvero prima che esiste la confusione e con questo termine intendiamo sopratutto  il suo riconoscimento.  Per realizzare questa natura bisogna essenzialmente praticare due cose:  la non distrazione ed il rilassamento. Per non distrazione s’intende non “non – pensare”, ma s’intende non fissazione ai pensieri, quindi dovremmo utilizzare la nostra mente come uno specchio Continue reading »

Namkhai Norbu: Conoscere la nostra vera condizione

Chögyal Namkhai Norbu: Il principio dell’Insegnamento che Buddha ha dato è quello di causa ed effetto.

Chögyal Namkhai Norbu: Conoscere la nostra vera condizione.

Buongiorno a tutti dappertutto. Sono molto felice di essere qui a Pechino. Mi dispiace di non conoscere il cinese per poter spiegare. La maggior parte della vita l’ho passata in Occidente e per questo parlerò in inglese.
Voglio spiegare un po’ che cos’è l’Atiyoga perché vi ho dedicato me stesso. Il mio percorso spirituale, la mia vita, il mio modo di essere, sono integrati con il principio dell’Insegnamento dell’Atiyoga.
Sono fermamente convinto che sia molto utile e importante conoscere i principi dell’Insegnamento dell’Atiyoga non solo a chi si dedica alla pratica e segue un percorso spirituale ma anche a chiunque viva nella nostra condizione umana. Questo è il motivo per cui ho seguito questa conoscenza e insegnamento.
In Tibet originariamente esistevano quattro o cinque tradizioni buddiste e quella pre-buddhista Bon, tutte molto importanti. Si applicano e si presentano in modi diversi.
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Autoliberazione in Dzogchen

Nello Dzogchen la compassione autentica è basata sulla consapevolezza inseparabile dalla presenza. Si dice che “è inutile fingere di essere tanto compassionevoli se non si prova realmente un sentimento di compassione verso gli altri. La compassione deve essere nata dentro di noi”

Autoliberazione in Dzogchen: Il Cammino Spirituale Verso la Pienezza della Conoscenza e Compassione.

Introduzione

Dzogchen è uno dei antichi insegnamenti diffusi in Tibet attraverso le due grandi tradizioni del Buddhismo e del Bön1. A partire dai anni sessanta del XX secolo, l’insegnamento viene introdotto nell’Occidente, diventando una opzione spirituale affascinante e attraente per tante persone. La parola ‘Dzogchen‘ o ‘Dzogpa chenpo‘ (t. rDzogs-chen, rDzogs-pa-chen-po, s. Mahāsandhi) significa ‘la grande perfezione’, ‘la grande completezza’, e si riferisce allo stato primordiale di tutte le cose2. Bede Griffiths descrive la tradizione Dzogchen come “una via della realizzazione, la via di sperimentare la pienezza della conoscenza e compassione”3. Continue reading »

Chogyal Namkhai Norbu: Consigli per stabilire la presenza e la consapevolezza – Dzogchen.

Chogyal Namkhai Norbu: La saggezza dell’illuminazione si manifesta spontaneamente, senza limiti.

Chogyal Namkhai Norbu: Consigli per stabilire la presenza e la consapevolezza – Dzogchen.

“Chi comincia a sviluppare interesse per gli insegnamenti, può tendere a prendere le distanze dalla realtà delle cose materiali, come se gli insegnamenti fossero qualcosa di completamente diverso dalla vita quotidiana. Spesso alla base di tutto questo, c’è un atteggiamento di arrendersi e fuggire dai propri problemi, con l’illusione.

Saluti al Guru: Come un’ape che raccoglie nettare da ogni tipo di fiori, cerca insegnamenti ovunque. Come un cervo che trova un posto tranquillo per graziare, cerca isolamento per digerire tutto quello che hai raccolto.

Tutti i vari tipi di insegnamenti e percorsi spirituali, sono correlati alle diverse capacità di comprensione che i diversi individui hanno. Non esiste, da un punto di vista assoluto, alcun insegnamento più perfetto o affettivo di un altro. Un valore di insegnamento risiede unicamente nel risveglio interiore, a cui un individuo può arrivare, attraverso di esso. Se una persona beneficia di un dato insegnamento, per quella persona, quell’insegnamento è la via suprema, perché è adatto alla sua natura e capacità. Non ha senso cercare di giudicarlo più o meno elevato, rispetto ad altri percorsi di realizzazione. Continue reading »

Adeu Rinpoche: Dzogchen and Mahamudra, Two Great Paths

Trulshik Adeu Rinpoche

Adeu Rinpoche: Dzogchen and Mahamudra, Two Great Paths

Dzogchen and Mahamudra, the Great Perfection and the Great Seal, are powerful meditative systems for revealing the nature of mind, explains Adeu Rinpoche. While their methods may differ, their essence is the same.

The meditation approach of Mahamudra as found in the Tibetan Kagyu tradition and the Dzogchen approach from the Nyingma tradition are identical in essence, you may follow one or the other, however, each has its own unique instructions. In each system, Mahamudra and Dzogchen, various methods are used to reveal the nature of bare awareness itself. Continue reading »

Penor Rinpoche: Visione, compassione, meditazione e Dzogchen.

Sua Santità Penor Rinpoche: Benché sia di fondamentale importanza perseguire il proprio beneficio spirituale e la propria illuminazione, bisogna capire che questo stato risvegliato lo si può ottenere soltanto avendo a cuore la felicità di tutti gli altri esseri senzienti.

Penor Rinpoche: Visione, compassione, meditazione e Dzogchen.

La mente è un “qualcosa” che possiamo vedere, individuare in quanto tale? Se pensiamo che ciò che è chiamato mente sia un “qualcosa” che ha la sofferenza, il dolore, i problemi e così via, allora finiremo per percepire la mente come un oggetto esistente in sé, come ad esempio una sostanza sferica o qualcosa del genere. Quando invece indaghiamo sulla mente in quanto tale, ci rendiamo conto che è impossibile percepire “una mente”. Però, allo stesso tempo, la mente non muore – non ha una fine. Da un numero di vite senza inizio fino ad oggi, la mente del samsara non ha fatto altro che prendere rinascita senza interruzioni. La mente che si esprime attraverso i concetti di un soggetto (interno) e di un oggetto (esterno) è ciò che incatena gli esseri all’esistenza condizionata. È ciò che proietta il “mondo esterno”, il proprio corpo e così via. Ma per quanto si possa indagare a fondo, non si riuscirà mai a trovare/identificare “una mente”. Tutti gli esseri illuminati del passato hanno spiegato che la mente non può essere trovata cercando nel passato, nel presente o nel futuro. Se fosse esistente in sé e per sé allora potremmo percepirla, come si può percepire un oggetto qualsiasi! Allora perché crediamo che sia possibile percepirla come un oggetto? Tutti i cosiddetti “oggetti” sono in realtà creati dalla mente: tutte le esperienza di felicità e sofferenza del samsara e del nirvana sono puramente e semplicemente create dalla mente. Dunque se riflettiamo sulla natura ultima della mente, scopriremo senza alcun dubbio che questa è vacuità. Qualcuno potrebbe pensare: “La mia mente è molto dinamica e multicolore; forse è questa la sua vera natura!”. O qualcun altro potrebbe dire: “La mia mente ha la natura di una luce chiara!”. Ma non sono questi i modi in cui la mente esiste. Se non acquistiamo una padronanza sulla mente e la lasciamo semplicemente in balia di se stessa, questa inizia a creare ogni sorta di pensieri e attività maldestri e controproducenti. Continue reading »

Chögyal Namkhai Norbu: I tre principi sacri

Chögyal Namkhai Norbu: è molto importante coordinare e rafforzare l’energia nella nostra condizione.

Chögyal Namkhai Norbu: I tre principi sacri

Buongiorno a tutti dappertutto. Oggi prima di cominciare la pratica vorrei spiegare un po’. Quando facciamo la pratica di Mandarava, iniziamo con le nove respirazioni e anche le visualizzazioni, non solo con le respirazioni. Quando espiriamo immaginiamo che tutte le negatività, gli ostacoli, il karma negativo e tutto questo viene espulso. Così quanto espiriamo integriamo nella vera natura degli elementi. Quando inspiriamo immaginiamo che tutte le sostanze e l’essenza degli elementi sono abbinate alla respirazione, ovvero è ciò che inspiriamo. Quando finiamo l’inspirazione tutto è integrato nella nostra dimensione. Con le nove respirazioni dovremmo fare questo. Poi facciamo l’Ati Guruyoga – ieri ho spiegato come farlo – e quando siamo nello stato dell’Ati Guruyoga siamo rilassati. Ma quando facciamo le pratiche dobbiamo pensare e fare le visualizzazioni. Così, dopo essere stati nello stato della contemplazione, di nuovo entriamo nei pensieri. Dopo facciamo il mantra di purificazione. Continue reading »