ven. Tulku Gyatso

ven. Tulku Gyatso

Il ven. Tulku Gyatso fu riconosciuto all’età di 13 anni come la reincarnazione di Ghesce Kelsang Namghiel, un celebre Lama del collegio monastico Dzadrel Kantsen del Monastero di Sera, una delle più grandi università monastiche del Tibet.

Divenuto monaco all’età di 13 anni, fino all’età di 27 anni studiò al monastero di Bum Ning dove potè approfondire e completare lo studio di tutti i maggiori e più importanti testi di Dharma sia dei Sutra che dei Tantra che lo resero un Maestro perfettamente qualificato.

Riceve inoltre, da numerosi Lama realizzati, molte iniziazioni e trasmissioni orali.

Nel 1959, in occasione dell’occupazione militare cinese del Tibet, viene arrestato e condannato ai lavori forzati e tenuto prigioniero per tre anni con la sola accusa di praticare il Dharma.

Rilasciato dopo 21 anni, tornato nella sua valle natale, viene tenuto sotto stretto controllo dai militari cinesi, nel 1983 a 51 anni riesce ad incontrare il ven Ghesce Tasci Bum che lo aiuta a fuggire in India. Nel 1992, nel ricostruito monastero di Sera-Je in India, ottiene il titolo di Due Va Ne Lama: maestro qualificato a trasmettere consigli qualificati. Continue reading »

Ricordando il Ven. Tulku Gyatso

Il Ven. Tulku Gyatzo ha mostrato la pienezza e la forza delle sue realizzazioni.

Il 21 novembre 2011, Tulku Gyatso, che dal 2000 è stato il maestro residente del Centro Terra di Unificazione Ewam a Firenze, Italia, ha smesso di respirare dopo aver manifestato un ictus tre giorni prima. Dieci giorni dopo, il 1 ° dicembre, completò la sua meditazione chiara e leggera e lasciò il corpo.

Con questi eventi, l’umile, amorevole, premuroso e silenzioso maestro nascosto del Centro Terra di Unificazione Ewam ha mostrato la lezione più potente, pubblica ed eloquente in uno dei punti centrali e avvincenti della pratica del Dharma: la morte e il morire.

Gli eventi si sono svolti in modo molto rapido ed inquietante, ma hanno manifestato l’agenda abilmente pianificata di questo maestro. All’inizio del 2011, gli studenti hanno chiesto a Tulku Gyatso di accettare una puja di lunga vita e ha deciso di farlo in un giorno di buon auspicio durante l’autunno successivo. Alla cerimonia, il 17 novembre, hanno partecipato molti studenti di Firenze e di altri centri italiani. Era in buona salute, felice di salutare tutti gli studenti e le persone che hanno beneficiato del centro in modi diversi nel corso degli anni. Il Maestro ha offerto un khata a tutti, ricordandoci ancora una volta l’importanza di acquistare l’edificio del centro per preservare le radici del Dharma nella città. Continue reading »

Tulku Gyatso Remembered

Ven. Tulku Gyatzo lived almost in disguise, and he offered the example of his death to everyone who has been willing to come and sit even for few moments next to him.

Tulku Gyatso Remembered

By Valentina Dolara

On November 21, 2011, Tulku Gyatso, who served since 2000 as the resident teacher of Centro Terra di Unificazione Ewam in Florence, Italy, stopped breathing after manifesting a stroke three days earlier. Ten days later, on December 1, he completed his clear light meditation and left his body.

With these events, the humble, loving, caring and quiet hidden master of Centro Terra di Unificazione Ewam has displayed the most powerful, public and eloquent lesson in one of the central and gripping points of Dharma practice: death and dying.

Events unfolded in a very quick and unsettling way, but they have manifested the skillfully planned agenda of this master. Early in 2011, students requested Tulku Gyatso to accept a long life puja and he decided to do it on an auspicious day during the following autumn. The ceremony, on November 17, was attended by many students from Florence and other Italian centers. He was in good health, happy to greet all the students and people who have benefitted the center in different ways over the years. He offered a khata to everyone, reminding us once again the importance of purchasing the center building to preserve the roots of Dharma in the city.

The following day, around 6 a.m., he manifested the signs of a stroke with seriously impaired movement, faculty of speech and, apparently, consciousness. Rushed to the hospital, the doctors immediately declared Tulky Gyatso to be in a coma and that recovery and survival would be impossible. What followed after this initial prognosis was the extraordinary manifestation of the power of a life-long pure, hidden and undistracted practice of Dharma. Continue reading »

Preghiera per l’immediato ritorno del Ven. Lama Tulku Ghiatso

Ven. Lama Tulku Ghiatso

Ven. Lama Tulku Ghiatso

Preghiera speciale per l’immediato ritorno della reincarnazione del Ven. Lama Tulku Ghiatso

Signore Buddha, onnipotente salvatore,
Yamantaka, Nero e Rosso signore della Morte,
Tara la Bodhisattva, Haryagriva e tutti i seguaci,
Rendiamo omaggio a tutti Voi per ricevere le benedizioni per le nostre sincere preghiere.

Rispettato Thupten Kalsang Namgyal,
con il tuo seguito di seguaci fedeli rimasti qui,
in questo momento soffriamo intensamente come dall’essere colpiti da palle di fuoco divampante,
per il tuo decesso improvviso.

Le modalità della tua morte non sono altro se non
il risvegliare coloro che mantengono visioni di permanenza, per seguire il Dharma.
In verità, niente, nascita-morte o crescita-decadimento, accade al tuo corpo permanente di Dharma.

Con la comunione delle nostre grandi preghiere, Continue reading »

Tulku Ghiatso: Powa, la trasferenza della coscienza

Ven. Tulku Gyatzo: “Questa attitudine, questo desiderio di voler aiutare gli altri nel più breve tempo possibile ci stimola a generare, appunto, Bodhicitta che è l’attitudine o la mente altruistica dell’illuminazione, ovvero voler ottenere lo stato di Buddha nel più breve tempo possibile per poter essere di beneficio per tutti quanti gli esseri senzienti.”

Ven. Tulku Ghiatso: Powa, la trasferenza della coscienza nella Terra Pura di Amitabha

Per ricevere questi insegnamenti della dottrina profonda dovremmo generare una corretta motivazione, cioè prendere rifugio e sviluppare l’attitudine di bodhicitta, o mente dell’illuminazione.

Lama Tzong Khapa insegna che tutti gli aspetti contenuti nelle grandi scritture del Dharma di Buddha che costituiscono il corpo del sentiero graduale verso l’illuminazione sono rivolti ai tre tipi di individui: quelli che hanno uno scopo inferiore, intermedio e superiore. Quindi, dovremmo contemplare i vari aspetti meditativi relativi a questi tre tipi di individui.

In sostanza, l’individuo di scopo inferiore contempla le inevitabili sofferenze e disagi che potremmo sperimentare in una rinascita sfortunata. Sviluppando un senso di timore e paura verso tale rinascita, l’individuo di scopo inferiore decide di adottare la pratica che costituisce l’antidoto alle rinascite sfortunate. Essa consiste nell’osservare una corretta moralità e nel fare estese preghiere per poter rinascere nei reami superiori. L’individuo di scopo inferiore prende rifugio nei Tre Gioielli proprio con questo tipo di proposito. Continue reading »