Buddha in Theravada, Mahayana e Tantra: è lo stesso?

Il Buddha, lasciando le comodità della sua casa e della sua famiglia, cercò di combattere la sua battaglia interiore contro le afflizioni e non ottenne ciò attraverso la pratica ascetica, bensì con la compassione interessata alla sofferenza universale.

Dr. Alexander Berzin: Buddha in Theravada, Mahayana e Tantra: è lo stesso?

Le varie versioni o presentazioni della vita di Buddha non devono essere considerate in termini di meri fatti in un contesto storico rigoroso, né devono essere considerate contraddittorie: bisogna capire, invece, che ogni presentazione è stata composta e bisogna leggerla all’interno di un certo contesto e che ognuno è corretto e valido. Se guardiamo come questi diversi contesti ci forniscono insegnamenti specifici, non solo otterremo un apprezzamento più profondo degli insegnamenti del Buddha in generale, ma impareremo anche come applicare gli insegnamenti da tutte queste varie presentazioni all’interno delle nostre vite. Se seguiamo le fasi della vita di Buddha applicando gli insegnamenti in questo modo, allora saremo in grado di realizzare la verità come fece Buddha stesso e raggiungere lo scopo di aiutare compassionevolmente gli altri. Continue reading »

La vita di Buddha Shakyamuni

Shakyamuni Buddha

Shakyamuni Buddha

La vita di Buddha Shakyamuni

Alexander Berzin, febbraio 2005, versione riveduta nell´Aprile 2007. Traduzione italiana a cura di Julian Piras.

Introduzione

Secondo la datazione tradizionale, Buddha Shakyamuni (tib. Shakya thub-pa), anche conosciuto come Buddha Gautama (tib. Gau-ta-ma), visse dal 566 al 485 a.C. nel centro dell`India settentrionale. Le fonti buddiste contengono numerosi, variegati racconti sulla sua vita. Nuovi dettagli appaiono soltanto gradualmente nel tempo. La letteratura buddista più antica è stata scritta solo tre secoli dopo la morte di Buddha. Per questo motivo, è difficile accertare l’accuratezza dei dettagli che si trovano in quei racconti. Inoltre, il fatto che certi dettagli furono scritti più tardi di altri non è una ragione sufficiente per pensare che non siano validi. Molti dettagli potrebbero essere stati trasmessi in forma orale mentre altri erano già stati scritti. Continue reading »

La vita del Buddha

Buddha, che aveva ottantun anni, si ammalò gravemente ed era vicino alla morte. Ananda gli chiese di dare un ultimo consiglio ai monaci. Buddha disse che aveva già insegnato tutto quello che sapeva e che nel futuro sarebbero stati gli insegnamenti stessi il loro rifugio principale e la fonte di una direzione sicura.

Buddha, che aveva ottantun anni, si ammalò gravemente ed era vicino alla morte. Ananda gli chiese di dare un ultimo consiglio ai monaci. Buddha disse che aveva già insegnato tutto quello che sapeva e che nel futuro sarebbero stati gli insegnamenti stessi il loro rifugio principale e la fonte di una direzione sicura.

La vita del Buddha ricostruita in base al Canone Pali

Alexander Berzin, Agosto 2010. Traduzione italiana a cura di Julian Piras.

La vita del Buddha storico emerge in vari strati della letteratura classica buddista. Continue reading »

Sukhavati Viuha Sutra

Buddha Amitabha riceve i visitatori del paradiso di Sukavati

Buddha Amitabha riceve i visitatori del paradiso di Sukhavati

Sukhavati Viuha Sutra

Namo Amithaba: possano tutte le intenzioni degli esseri abbracciare Deuachen.

“Così ho udito: un tempo, il Beato dimorava nei pressi della città di Sravasti, nel giardino di Anathapindada (1) interno al bosco del principe Jeta. Egli vi dimorava insieme con una grande comunità di monaci che contava milleduecentocinquanta individui. Continue reading »

Il sutra del cuore

Buddha Sakyamuni, Il Sutra del Cuore: “Perciò, Shariputra, nella vacuità non c’è forma, né sensazione, né discriminazione, né fattore di composizione, né coscienza. Non c’é occhio, né orecchio, né naso, né lingua, né corpo, né mente”.

Buddha Sakyamuni, Il Sutra del Cuore: “Perciò, Shariputra, nella vacuità non c’è forma, né sensazione, né discriminazione, né fattore di composizione, né coscienza. Non c’é occhio, né orecchio, né naso, né lingua, né corpo, né mente”.

IL SUTRA DEL CUORE DELLA NOBILE VITTORIOSA PERFEZIONE DELLA SAGGEZZA

Così una volta udii.

Il Bhagavan dimorava a Rajghir, sulla montagna Picco degli Avvoltoi, assieme a un vasto sangha di monaci e a un vasto sangha di bodhisattva. In quell’occasione il Bhagavan era assorbito nel samadhi sulle categorie dei fenomeni chiamato ‘percezione profonda’.

Contemporaneamente, il bodhisattva mahasattva arya Avalokiteshvara stava applicandosi proprio nella pratica della profonda perfezione della saggezza, e vide anche i cinque aggregati come vuoti di un’intrinseca natura.

Poi, tramite il potere del Buddha, il venerabile Shariputra così disse al bodhisattva mahasattva arya Avalokiteshvara: “Come deve addestrarsi ogni figlio del lignaggio che desideri impegnarsi nella pratica della profonda perfezione della saggezza?”

Così egli parlò, e il bodhisattva mahasattva arya Avalokiteshvara rispose allora al venerabile figlio di Sharadvati:

“Shariputra, ogni figlio o figlia del lignaggio che desideri impegnarsi nella pratica della profonda perfezione della saggezza dovrebbe applicarsi in essa nel seguente modo, apprendendo correttamente e ripetutamente anche i cinque aggregati come vuoti di un’intrinseca natura. Continue reading »

Il sutra del diamante Prajnaparamita Mahayana Sutra

Buddha Sakyamuni, Il Sutra del Diamante: Il Bhagavan rispose: “ Subhuti, colui che è entrato correttamente nel sentiero del bodhisattva dovrebbe generare la mente pensando questo: ‘Farò in modo che tutti gli esseri senzienti passino completamente oltre il dolore, nel reame del nirvana senza residuo di aggregati.

Buddha Sakyamuni, Il Sutra del Diamante: Il Bhagavan rispose: “ Subhuti, colui che è entrato correttamente nel sentiero del bodhisattva dovrebbe generare la mente pensando questo: ‘Farò in modo che tutti gli esseri senzienti passino completamente oltre il dolore, nel reame del nirvana senza residuo di aggregati.

In sanscrito: Arya Vajracchedika Nama Prajnaparamita Mahayana Sutra

In tibetano: ‘phags pa shes rab kyi pha rol tu phyin pa rdo rje gcod pa zhes bya ba theg pa chen po’i mdo

In inglese: The Exalted Mahayana Sutra on the wisdom Gone Beyond called “The Vajra2 Cutter”

In italiano: Il supremo sutra mahayana sulla perfezione della saggezza detto “che recide come il diamante

Rendo omaggio a tutti i buddha e bodhisattva.

Così udii una volta. Il Bhagavan dimorava a Shravasti, nel boschetto del principe Jeta, nel parco di Anathapindada3, insieme a una vasta assemblea di milleduecentocinquanta bhikshu e di una vasta moltitudine di bodhisattva mahasattva.

Allora, un mattino, dopo avere indossato le vesti del Dharma inferiori e superiori e dopo aver preso la ciotola delle elemosine, il Bhagavan si recò nella grande città di Shravasti per la questua. Quindi, dopo essere stato nella grande città di Shravasti per la questua, il Bhagavan in seguito gustò il cibo elemosinato e, compiuta l’attività del cibo4, lasciato in seguito il cibo rimanente della questua5,ripose la ciotola da mendicante e la veste superiore; lavò i piedi, sedette sul cuscino preparato [per lui] e, dopo aver assunto la postura a gambe incrociate, drizzò la schiena e concentrò la consapevolezza. Continue reading »

Lankavatara Sutra cap. 1 – 3

Lankavatara Sutra: "Il mio insegnamento è basato sul riconoscimento che il mondo oggettivo, come visione, è una manifestazione della mente stessa; esso insegna la cessazione dell’ignoranza, del desiderio, dell’azione e della causazione; esso insegna la cessazione della sofferenza che deriva dalle discriminazioni del triplice mondo.

Buddha Sakyamuni, Lankavatara Sutra: “Il mio insegnamento è basato sul riconoscimento che il mondo oggettivo, come visione, è una manifestazione della mente stessa; esso insegna la cessazione dell’ignoranza, del desiderio, dell’azione e della causazione; esso insegna la cessazione della sofferenza che deriva dalle discriminazioni del triplice mondo.

LANKAVATARA SUTRA

Lankavatara Sutra capitoli 1 – 3

Auto-Realizzazione della Nobile Saggezza

Capitolo 1°

La Discriminazione

Così io ho udito. Il Bhagavan (Beato) apparve una volta nel Castello di Lanka che si trova sulla cima del Monte Malaya nel mezzo del grande Oceano. Molti grandi Bodhisattva-Mahasattva si erano miracolosamente riuniti arrivando da tutte le Terre del Buddha, ed anche un gran numero di ‘bhikshu’ si radunarono in quel luogo. Continue reading »

Lankavatara Sutra cap. 4 – 7

Il Buddha rispose: “L’Intelligenza Trascendente è lo stato dell’auto-realizzazione interiore della Nobile Saggezza. Essa è realizzata intuitivamente all’improvviso appena avviene la "rivoluzione" nel luogo più profondo della coscienza; essa non è qualcosa che entra dentro o esce fuori – è come la luna vista nell’acqua”.

Il Buddha, Lankavatara Sutra: “L’Intelligenza Trascendente è lo stato dell’auto-realizzazione interiore della Nobile Saggezza. Essa è realizzata intuitivamente all’improvviso appena avviene la "rivoluzione" nel luogo più profondo della coscienza; essa non è qualcosa che entra dentro o esce fuori – è come la luna vista nell’acqua”.

LANKAVATARA SUTRA

Lankavatara Sutra capitoli 4 – 7

Auto-Realizzazione della Nobile Saggezza

Capitolo IV°

Perfetta Conoscenza o Conoscenza della Realtà.

Allora Mahamati chiese al Bhagavan: “Prego, o Beato, puoi parlarci dei cinque Dharma, così che noi possiamo capire pienamente la perfetta Conoscenza?”

Il Beato rispose: “I cinque Dharma sono: apparenza, nome, discriminazione, retta-conoscenza, e la Realtà. Per apparenza si intende ciò che rivela se-stessa ai sensi ed alla mente discriminante, ed è percepita come forma, suono, odore, gusto, e tatto. Da queste apparenze, si formano idee, come creta, acqua, vaso ecc. per cui si dice: questa è tale e tale cosa, e nient’altro, – e questo è il nome. Quando le apparenze si contrappongono e si paragonano i nomi, come quando diciamo: questo è un elefante, questo è un cavallo, un carro, un pedone, un uomo, una donna, oppure, questa è la mente e ciò che le appartiene, – si dice che le cose così chiamate siano discriminate. Siccome queste discriminazioni vengono viste come reciprocamente condizionantesi, come non-nate, come prive di auto-sostanza,  e quindi vengono ad essere viste come esse veramente sono, ovvero, come manifestazioni della stessa mente, – questa è la retta conoscenza. Da ciò, il saggio cessa di considerare apparenze e nomi come realtà. Continue reading »

Sutra della Lunga Vita (Tse Do)

Sutra della Lunga Vita: Per il potere della moralità, il Buddha è il Completamente Puro ed Eccelso
Sutra della Lunga Vita: Per il potere della moralità, il Buddha è il Completamente Puro ed Eccelso

Sutra della Lunga Vita (Tse Do)

Questo è il sutra del Grande Veicolo chiamato “Vita Eccelsa e Saggezza Trascendente Incommensurabili”. In lingua indiana: Arya Aparamita Ayurgyena Nama Mahayana Sutra. In lingua italiana: Vita Eccelsa e Saggezza Trascendente Incommensurabili.

Mi prostro a tutti i Buddha e i bodhisattva

Così ho udito. Una volta il Bhagavan (il Distruttore, Il Dotato Andato Oltre) si trovava a Sravasti, nel tempio del benefattore del cibo Senza Guida, nel Parco di Jetavana, seduto in modo idoneo, con un grande sangha di 1.350 aspiranti alla virtù e mendicanti della virtù (bhikshu) e moltitudini di bodhisattva mahasattva1. Continue reading »

Il Nobile Sanghatasutra

Cari lettori di questo sorprendente sutra, che esiste nel mondo come una reale manifestazione della compassione del Buddha per noi, la prima parte è una traduzione dal tibetano; la seconda è una traduzione dal sanscrito. Possa ciò portarvi le benedizioni di tutti i testi sacri in entrambe le lingue! Quando cambiano i caratteri, inizia la traduzione dal sanscrito. Continue reading »

Dhammacakkappavattanasutta

Buddha Sakyamuni, Dhammacakkappavattanasutta: “Quando, o monaci, la conoscenza e la visione profonda rispetto a queste Quattro Nobili Verità nella loro realtá dei tre modi e dodici aspetti mi fu totalmente pura, allora rivelai a tutto il mondo con le sue divinità, ivi Mara e Brahma, e all'umanità con i suoi asceti, brahmini, e uomini che ho realizzato correttamente in me la incomparabile illuminazione”.

Buddha Sakyamuni, Dhammacakkappavattanasutta: “Quando, o monaci, la conoscenza e la visione profonda rispetto a queste Quattro Nobili Verità nella loro realtá dei tre modi e dodici aspetti mi fu totalmente pura, allora rivelai a tutto il mondo con le sue divinità, ivi Mara e Brahma, e all'umanità con i suoi asceti, brahmini, e uomini che ho realizzato correttamente in me la incomparabile illuminazione”.

Il discorso di Sarnath, quando si mise in moto la ruota del Dhamma

É il primo sermone pubblico di Gotamo il Buddha fatto al parco dei cervi , nei pressi di Sarnath, vicino a Varanasi, davanti a cinque sramana (asceti) dopo la sua illuminazione a Bodhgaya, dove appunto enuncia le Quattro Nobili Verità e l’Ottuplice Sentiero fondando così l’ordine monastico (sangha), e nacque il Buddhismo. siamo nel 528 a.cr. aveva 35 anni. Traduzione dal pali sul testo canonico: Sutta Pitaka, Samyutta Nikaya, Maha Vagga, Saccasutta;
Dhammacakka (verità prima, realtà suprema, fine ultimo, ecc.), la ruota della legge. Continue reading »

Il Nobile Ottuplice Sentiero della Virtù

E quale è, o monaci, la Nobile Verità del Cammino che conduce alla Cessazione della Sofferenza?

Buddha Sakyamuni: «Felice è l’uomo equanime ed attento ».

Buddha Sakyamuni: «Felice è l’uomo equanime ed attento ».

Essa è il Nobile Ottuplice Cammino, cioè Retta Comprensione, Retto Pensiero, Retta Parola, Retta Azione, Retta Vita, Retto Sforzo, Retta Attenzione, Retta Meditazione.
E cosa è, o monaci, la Retta Comprensione? Comprendere la sofferenza, comprendere l’origine della sofferenza, comprendere la cessazione della sofferenza, comprendere il cammino che conduce alla cessazione della sofferenza: questa è la Retta Comprensione.
E cosa è il Retto Pensiero? Pensieri liberi da bramosie, pensieri liberi da malevolenza, pensieri liberi da crudeltà: questo è il Retto Pensiero.

E che cosa è la Retta Parola? Astenersi dal mentire, dal calunniare, dal parlare aspramente, dal parlare di cose futili: questa è la Retta Parola.
E cosa è la Retta Azione? Astenersi dal togliere la vita, astenersi dal prendere ciò che non ci vien dato, astenersi da eccessi sensuali: questa è la Retta Azione. Continue reading »

Ananda Sutta

Buddha Sakyamuni, Ananda Sutra: “Così si esercita: inspirando sperimenta la gioia, espirando sperimenta la gioia. Così si esercita: inspirando sperimenta i processi mentali, espirando sperimenta i processi mentali. Così si esercita: inspirando calma i processi mentali, espirando calma i processi mentali ...”

Buddha Sakyamuni, Ananda Sutra: “Così si esercita: inspirando sperimenta la gioia, espirando sperimenta la gioia. Così si esercita: inspirando sperimenta i processi mentali, espirando sperimenta i processi mentali. Così si esercita: inspirando calma i processi mentali, espirando calma i processi mentali ...”

Consapevolezza del Respiro: Ananda Sutta

Uno dei testi più importanti per la meditazione. Dal Canone Buddhista Theravada.

Così ho udito: in quell’occasione in cui il Benedetto stava a Savatthi presso il boschetto Jeta, nel monastero di Anathapindika . Allora il Venerabile Ananda giunto da lui, inchinatosi, si sedette al suo fianco.
Una volta seduto chiese: ‘esiste una qualità che, una volta sviluppata e perseguita, porta quattro qualità a completamento? E quattro qualità che, una volta sviluppate e perseguite, portano sette qualità a completamento? E sette qualità che, una volta sviluppate e perseguite, portano due qualità a completamento?’
‘sì, Ananda, esiste una qualità che, una volta sviluppata e perseguita, porta quattro qualità a completamento. E quattro qualità che, una volta sviluppate e perseguite, portano sette qualità a completamento. Continue reading »

Il Sutra della Luce Dorata: cap. 11-20

Capitolo XI

Conoscenza Perfetta

Allora Conoscenza Perfetta, il grande generale degli yaksa, con altri ventotto grandi generali, si levò dal suo seggio, dispose la sua veste superiore su di una spalla, poggiò al suolo il ginocchio destro e, giungendo le mani in preghiera verso il Bhagavan, si rivolse a lui in questo modo: Continue reading »

Vimalakirti Nirdesa Sutra

Buddha Sakyamuni, Vimalakirti Nirdesa Sutra 3: Il Dharma è onnipresente, perché è come lo spazio infinito. Esso è senza colore, marchio, o forma, perché è libero da ogni processo. È privo del concetto di "mio", perché è libero dalla abituale nozione di possesso. È senza ideazione, perché è libero da mente, pensiero, o coscienza. È incomparabile, perché non ha antitesi.

Buddha Sakyamuni, Vimalakirti Nirdesa Sutra 3: Il Dharma è onnipresente, perché è come lo spazio infinito. Esso è senza colore, marchio, o forma, perché è libero da ogni processo. È privo del concetto di "mio", perché è libero dalla abituale nozione di possesso. È senza ideazione, perché è libero da mente, pensiero, o coscienza. È incomparabile, perché non ha antitesi.

IL VIMALAKIRTI NIRDESA SUTRA: Capitoli 1 – 2

Vimalakirti Nirdesa o Vaishali Sutra tradotto da Robert Thurman e in Italiano da Aliberth (A.Mengoni) che si ringraziano per la loro grande gentilezza.

Capitoli:

1. Purificazione del Campo di Buddha

2. Inconcepibile Abilità nella Tecnica di Liberazione

3. La Riluttanza dei Discepoli nel Visitare Vimalakirti

4. La Riluttanza dei Bodhisattva

5. Il Conforto dell’Invalido

6. La Liberazione Inconcepibile

7. La Dea

8. La Famiglia dei Tathagata

9. La Porta-Dharma della Nondualità

10. La Festa Prodotta dall’Emanazione Incarnata

11. Lezione del Distruttibile e dell’Indistruttibile Continue reading »

Vimalakirti Nirdesa Sutra 3 – 13

IL VIMALAKIRTI NIRDESA SUTRA: Capitoli 3 – 13

Vimalakirti Nirdesa Sutra tradotto da Robert Thurman e in Italiano da Aliberth (A.Mengoni) che si ringraziano per la loro grande gentilezza.

3. la Riluttanza dei Discepoli nel Far Visita a Vimalakirti

Allora, il Licchavi Vimalakirti pensò tra di sé, “Io sono ammalato, e giaccio sul mio letto nel dolore, eppure il Tathagata, il santo, il Buddha perfettamente compiuto, non lo considera né ha pietà per me, e non manda nessuno a chiedere della mia malattia.”  Continue reading »

Satipatthana sutra

Sakyamuni Buddha: Chiunque pratichi i quattro fondamenti della consapevolezza per una settimana, può aspettarsi uno di questi due frutti: la più alta comprensione in questa vita o, se rimane qualche residuo di afflizione, il frutto del non-ritorno.

Sakyamuni Buddha: Chiunque pratichi i quattro fondamenti della consapevolezza per una settimana, può aspettarsi uno di questi due frutti: la più alta comprensione in questa vita o, se rimane qualche residuo di afflizione, il frutto del non-ritorno.

Il Sutra sui quattro fondamenti della consapevolezza

Satipatthana sutta (Theravada) dal Majjhima Nikaya, 10. Tradotto dal pali da Thich Nhat Hanh e Annabel Laity. (Prima versione)

Sezione prima

Udii queste parole del Buddha a Kammassadharma, una città del popolo dei Kuru. Il Buddha si rivolse ai bhikkhu: “O bhikkhu”. I bhikkhu risposero: “Venerabile Signore”.

Il Buddha disse: “Bhikkhu, c’è una via meravigliosa per aiutare gli esseri viventi a realizzare la purificazione, superare direttamente il dolore e la tristezza, porre fine alla sofferenza e all’ansia, percorrere il retto sentiero e realizzare il nirvana. È la via dei quattro fondamenti della consapevolezza. Continue reading »