Ven. Ghesce Tenzin Tenphel “Come praticare il puro Dharma”

Ven. Ghesce Tenzin Tenphel: Meditiamo con la motivazione che tutti gli esseri possano eliminare la sofferenza e conseguire la felicità e che questa pandemia possa scomparire nel più breve tempo possibile.

Insegnamenti del Ven. Ghesce Tenzin Tenphel “Come praticare il puro Dharma” all’Istituto Lama Tzong Khapa, Pomaia, Pi, 22-25/07/2021 basati sul testo di Gyalsey Thokme Sangpo: “Le 37 Pratiche dei figli dei vittoriosi o le 37 Pratiche dei Bodhisattva”.

Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, revisione di Graziella Romania e Daniela Razeto nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per ogni errore ed omissione.

Ven. Ghesce Tenzin Tenphel

Sapete l’importanza di generare una buona motivazione. Ma non dimentichiamo che questa va espressa sempre. Perché coltivando una motivazione positiva, questa renderà ogni vostra azione sempre positiva. È importante! Perché, dal momento che la nostra mente non è sottomessa, non ne abbiamo il controllo, quindi, pur non desiderando affatto la sofferenza, non avendo il controllo della nostra mente, vi ricadiamo costantemente ed invariabilmente.

È davvero importante avere i controllo della nostra mente, perché così abbiamo il controllo delle nostre afflizioni mentali e così ne diventiamo autonomi e ne siamo felici. Continue reading »

Kirti Rinpoce: Commentario alle “Otto strofe della Trasformazione del Pensiero”

Ven. Kirti Tsenshab Rinpoce: “Sono emersi tre punti principali: la rinuncia o il rifiuto dell’esistenza ciclica, la Bodhicitta e la realizzazione della vacuità, la comprensione della natura ultima dei fenomeni. Sono i tre punti fondamentali del sentiero interiore ed è su questa base che il Bodhisattva si muove.  Sempre più in alto su stadi sempre più elevati. Fino a giungere allo stato dell’Illuminazione.”

Le otto strofe della Trasformazione del Pensiero
Blo-sbyong tsig-brgyad-ma, Lo-jong di Langri Tangpa Dorje Senghe, insegnamento conferito dal Ven. Kirti Tsenshab Rinpoce il 6 marzo 1992 presso il Centro Ewam di Firenze.

Dobbiamo sforzarci d’ottenere l’illuminazione, lo stato di Buddha in cui tutte le oscurazioni siano state eliminate e tutte le qualità e le conoscenze siano state acquisite: è lo stato in cui si manifesta la mente onnisciente. Dobbiamo indirizzare le nostre energie verso questo traguardo.

Qualunque essere dotato di coscienza, dotato di mente, desidera essere felice e non vuole soffrire. Questo è un desiderio condiviso da tutti, da chiunque abbia una mente. Tutti gli esseri senzienti vogliono la felicità e vogliono eliminare la sofferenza e cercano metodi e percorsi interiori per ottenere questo risultato.

Ci sono diversi metodi che vengono utilizzati dagli esseri, in accordo ai loro interessi, al loro livello intellettuale, alla loro conoscenza e predisposizione. C’è un livello più elevato di cammino interiore, una tecnica più elevata interiore che viene applicata da coloro che hanno una capacità di sviluppo maggiore, coloro che hanno una capacità mentale maggiore. Coloro che sono di un livello intermedio di capacità utilizzano tecniche di livello intermedio di sviluppo interiore. Invece coloro che hanno un livello di sviluppo interiore minimo utilizzeranno il grado minore del sentiero interiore.

Gli esseri senzienti, in particolare gli esseri umani, utilizzano diversi metodi e tecniche per ottenere soddisfazione immediata, per ottenere felicità in questa vita. Coloro che desiderano ottenere felicità sulla base di un corpo umano o di uno stato divino, coloro che desiderano ottenere felicità nella vita futura – una rinascita elevata – oppure uno stato di felicità definitiva, una felicità interna adottano un diverso percorso interiore. Però ottenere l’illuminazione sulla base di un corpo umano o divino non è possibile senza l’utilizzo di un particolare percorso interiore.

In accordo al diverso potenziale mentale dei diversi individui, diversi obiettivi a cui anelano diversi praticanti interiori, in accordo alle diverse capacità minori, intermedie e superiori, c’è una diversa ricerca dei tre obiettivi.

Coloro che desiderano una rinascita come essere divino o come umano praticano un certo sentiero; si parla di una capacità ridotta di pratica interiore e di una motivazione ridotta. Considerano queste rinascite umane o divine come uno stato di soddisfazione e di felicità e ambiscono a queste rinascite.

Poi un livello intermedio di pratica, capacità e motivazione riguarda la ricerca della propria liberazione individuale dall’esistenza ciclica, dal Samsara.

Il livello superiore di capacità di pratica e di motivazione riguarda la ricerca dell’illuminazione, dello stato di Buddha per poter essere di beneficio a tutti gli esseri senzienti. Continue reading »

Ven. Kensur Rinpoche: Commentario sul “Nyur Lam”, il Sentiero Rapido Lam Rim o Sentiero Graduale del Risveglio del 5° Panchen Lama Lobsang Yeshe

Lobsang Yeshe il V Panchen Lama

Commentario sul “Nyur Lam”, il Sentiero Rapido Lam Rim o Sentiero Graduale del Risveglio del Quinto Panchen Lama Lobsang Yeshe (1663–1737) conferito nel luglio 1986 all’Istituto Vajra Yoghini in Francia dal Ven. Gyudmed Kensur Rinpoche Ghesce Lharampa Sonam Gyaltsen.

Gyudmed Khensur Rinpoche Sonam Gyaltsen – Introduzione

L’istituto mi ha richiesto di dare un insegnamento sulla via progressiva che conduce al risveglio, insegnamento accompagnato da meditazioni. Questo mi fa estremamente piacere, perché voler riflettere, meditare sul Lam-Rim è eccezionale. In effetti io non mi considero affatto qualificato per insegnare il Lam-Rim ma sarò molto felice di condividere con voi quelle conoscenze che ho acquisito.

Sia che si voglia praticare il Dharma o intraprendere delle attività mondane, è indispensabile prendere la strada giusta. Continue reading »

A. Berzin: La necessità del Lam-rim per praticare efficacemente il tantra

Dr. Alexander Berzin: Se non abbiamo accumulato una base solida nell’ambito iniziale del lam-rim, c’è il pericolo che la nostra pratica tantrica diventi semplicemente un rituale vuoto …

Dr. Alexander Berzin: La necessità del Lam-rim per praticare efficacemente il tantra 

Il tantra è una pratica altamente avanzata che richiede delle solide fondamenta affinché si possano ottenere dei risultati positivi. Abbiamo soprattutto bisogno di integrare in modo sincero ciascuno dei tre livelli graduali di motivazione del lam-rim, altrimenti la nostra pratica del tantra sarà incompleta e priva di significato.

Introduzione

Se abbiamo ricevuto un’iniziazione tantrica, solitamente ci impegniamo a compiere la pratica relativa ogni giorno per il resto delle nostre vite. Molti tibetani prendono questi potenziamenti con la motivazione di piantare semi per le loro vite future, senza l’obiettivo di praticare il tantra davvero in profondità in questa vita – ad eccezione di recitare alcuni mantra ogni giorno. Continue reading »

A. Berzin: La necessità dell’ambito intermedio ed avanzato del Lam-rim nel tantra

Dr. Alexander Berzin: Sviluppiamo equanimità per tutti gli esseri; in secondo luogo amore e compassione affinché tutti siano felici e non soffrano; e in terzo luogo la bodhichitta per puntare all’illuminazione per il beneficio di tutti.

Dr. Alexander Berzin: La necessità dell’ambito intermedio ed avanzato del Lam-rim nel tantra

Nella prima parte di questa serie, abbiamo esaminato il livello iniziale di motivazione in cui puntiamo ad evitare le rinascite inferiori ed ottenere una rinascita superiore. In particolare vogliamo una preziosa rinascita umana in modo tale da poter migliorare nella nostra pratica.

L’ambito intermedio è quando puntiamo ad eliminare non soltanto le rinascite peggiori, ma anche la rinascita che ricorre in modo incontrollabile nel suo complesso. Il nostro obiettivo è la liberazione.

Il livello avanzato di motivazione consiste nell’avere l’obiettivo di ottenere lo stato illuminato di un Buddha, in cui possiamo beneficiare pienamente gli altri. Sebbene continuiamo a lavorare per migliorare noi stessi da una vita all’altra, il nostro interesse primario è di essere del massimo beneficio per gli altri.

Continue reading »

Kirti Rinpoche: Lam Rim

Ven. Ghesce Kirti Tsenshab Rinpoche

Insegnamenti conferiti a Graz, Austria settembre 1999 dal Ven. Ghesce Kirti Tsenshab Rinpoche sul tema: Lam Rim, il percorso graduale per l’illuminazione. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, di Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings del Centro Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Traduzione dal tibetano in inglese di Peter Roberts.

Kirti Tsenshab Rinpoche

Questi insegnamenti, che in tibetano costituiscono il Lam-Rim, rappresentano le istruzioni del percorso graduale per l’illuminazione. Proprio negli insegnamenti del Buddha troviamo questo Percorso Graduale: sono innumerevoli insegnamenti, dati a diverse persone in base alle loro differenti capacità. A causa di queste, fu proposto questo percorso graduale d’insegnamenti. Il nome di questo percorso graduale, il Lam-Rim, è stato coniato da Atisha nel suo testo “Lampada per il sentiero dell’illuminazione”. Continue reading »

Alexander A. Berzin: La trasformazione di sé stessi attraverso gli stadi graduali del Lam-rim

Dr. Alexander Berzin: Questi, come sottolineato da Tsongkhapa, sono i tre aspetti principali delle menti-sentiero: rinuncia, bodhichitta, e comprensione della vacuità.

Dr. Alexander Berzin: La trasformazione di sé stessi attraverso gli stadi graduali del Lam-rim

Gli insegnamenti tradizionali tibetani di lam-rim presentano metodi dettagliati per ottenere obiettivi spirituali via via più avanzati: rinascite migliori, la liberazione dalla rinascita, e la piena illuminazione. Qui prenderemo in considerazione l’ampia portata degli insegnamenti di lam-rim, iniziando con una spiegazione del modo in cui i tre livelli di motivazione si accordano con le quattro nobili verità. Continue reading »

Ven. Ling Rinpoche: Insegnamenti sul “Lam Rim Chen Mo”

Ven. Ling Rinpoche: Riflettiamo su come tutti i fenomeni sono vuoti di esistenza intrinseca.

Insegnamenti Ven. Kyabje Yongzin Ling Rinpoche dal 10 al 17.05.18 all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (PI) sul “Lam Rim Chen Mo” il Grande Trattato sugli Stadi del Sentiero per l’Illuminazione di Lama Tzong Khapa. Appunti del Dott. Luciano Villa, nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore ed omissione.

H.E. il 7° Kyabje Yongzin Ling Rinpoche è nato a McLeod Ganj, Dharamsala, Himachal Pradesh, India, il 18 novembre 1985.  Continue reading »

Lama Zopa: L’importanza di una panoramica del sentiero graduale

Lama Thubten Zopa Rinpoche

Lama Khabje Thubten Zopa Rinpoche: “Attraverso la perseveranza, tutto arriverà a suo tempo”.

Durante i corsi di Lam-Rim, all’inizio degli insegnamenti di ogni giorno, spesso passo in rassegna i punti principali dello schema del Lam-Rim. Ci sono molte ragioni per fare questo. Una è che ciò vi dà una splendida visione d’insieme dell’insegnamento del Buddha. Da ciò voi potete vedere l’intero spiegamento degli argomenti trattati dal buddhismo e comprendere il sentiero che hanno seguito tutti i buddha nel loro percorso verso l’illuminazione. Inoltre, osservando le varie sezioni dell’insegnamento, così come sono esposte nello schema del lam-rim, potrete vedere che vi è contenuto tutto quello che Buddha ha insegnato, tutto quello di cui avete bisogno per ricevere voi stessi l’illuminazione. Così, in voi sorge grande fede nell’insegnamento. Quando avete fede nell’insegnamento del Buddha, ascoltarlo diviene di maggiore beneficio. Perciò non è irragionevole per un maestro ripetere più e più volte lo schema, né inutile per lo studente riascoltarlo molte volte. Lo schema in se stesso ha un grande effetto sulla vostra mente. Acquisite un’eccellente panoramica dell’insegnamento e vi rendete conto di come sia importante. Un’altra domanda che spesso si presenta è “perché le meditazioni analitiche che facciamo hanno un tracciato?” Continue reading »

Presentazione del sentiero intermedio

bbhPresentazione del sentiero intermedio del ragionamento della Raccolta dei Soggetti

Omaggio ai Lama e al Protettore Manjushri

Contraddizione:

Definizione di contraddizione: (Due cose) che sono differenti e che sono riferite a una base comune impossibile a essere.

Per esempio: fenomeno impermanente e fenomeno permanente, forma e coscienza, definizione e definendum, e così via.

Quando viene divisa: 1) contraddizioni mutualmente esclusive, e

2) contraddizioni che non dimorano insieme

1) Definizione di contraddizioni mutualmente esclusive: ciò che dimora senza armonia, in modo tale che quando uno è stabilito, l’altro è escluso. Contraddizione mutualmente esclusiva e contraddizione sono mutualmente inclusivi.

Quando viene divisa: a) contraddizione diretta, e

b) contraddizione indiretta. Continue reading »

Lama Tsong Khapa: Canto di esperienze spirituali

Lama Tzong Khapa: La saggezza è l'occhio con cui comprendere la profonda realtà.

Lama Tzong Khapa: La saggezza è l’occhio con cui comprendere la profonda realtà.

Canto di esperienze spirituali o Linee d’esperienza spirituale o

Il significato conciso del Sentiero Graduale o 

I Punti Abbreviati degli Stadi della Via dell’Illuminazione

Lam-rim bsdus-don

di Lama Tsong Khapa

1 Mi prostro davanti a Te, o Buddha, capo della stirpe dei Sakya.

Il Tuo corpo illuminato ha origine da decine di milioni di virtù eccellenti e da perfette realizzazioni. (1)

La Tua parola illuminata esaudisce i desideri di innumerevoli esseri.

La Tua mente illuminata percepisce la realtà di ogni oggetto di conoscenza esattamente cosi’ com’è.

2 Mi prostro davanti a Voi, Maitreya e Manjushri, supremi figli spirituali di questo impareggiabile maestro. Assumendovi la responsabilità di tutte le azioni illuminate del Buddha, manifestate Vostre emanazioni in innumerevoli mondi. Continue reading »

Lama Tzong Khapa: Preghiera finale del Lam Rim

Lama Tzong Khapa il fondatore della Scuola Ghelupa

Lama Tzong Khapa il fondatore della Scuola Ghelupa

PREGHIERA FINALE DEL LAM RIM composta dal Venerabile Maestro Sumati Kirti, Lama Tzong Khapa

A causa delle due raccolte, vaste come lo spazio, da me accumulate

impegnandomi con sforzo in questa pratica per lungo tempo,

possa io divenire il Buddha principale per tutti coloro Continue reading »

Il Lam rim in base alle Quattro Nobili Verità

Il vero sentiero che porta a questo risultato prevede in primo luogo di sviluppare la motivazione di bodhicitta, che consiste nell’allargare o nell’aprire il nostro cuore agli altri e all’illuminazione, lo stato di Buddha, per poter essere di aiuto a tutti.

Il vero sentiero che porta a questo risultato prevede in primo luogo di sviluppare la motivazione di bodhicitta, che consiste nell’allargare o nell’aprire il nostro cuore agli altri e all’illuminazione, lo stato di Buddha, per poter essere di aiuto a tutti.

Il Lam rim strutturato in base alle Quattro Nobili Verità

Alexander Bezin, Varsavia (Polonia), 31 Luglio 1986.

Le quattro Verità di Fatto

Dopo che Buddha Shakyamuni dimostrò di aver raggiunto l’illuminazione, insegnò diversi metodi perché potessimo anche noi raggiungere quello stato. Il metodo principale consiste nell’adottare misure preventive, cioè nel praticare il Dharma. Prima di tutto ci sono (1) veri problemi, che ciascuno di noi deve affrontare; questi hanno (2) vere cause. Ciononostante possiamo ottenere una (3) vera cessazione di questi problemi ponendo fine alle loro cause, e per ottenere queste vere cessazioni dobbiamo sviluppare (4) veri percorsi mentali.

Livello iniziale

Queste quattro verità di fatto (Quattro Nobili Verità) possono essere comprese a molti livelli differenti. Al livello iniziale ci sono i veri problemi di prendere rinascita in stati di esistenza inferiori. Se ci trovassimo in uno stato di estrema sofferenza, dovuta per esempio a terribili malattie o a grandissima fame o sete, o se fossimo continuamente in preda a dolori atroci, non avremmo né il tempo né la possibilità di uno sviluppo spirituale. La nostra mente sarebbe completamente sopraffatta da questi problemi e difficoltà gravi. Continue reading »

Lama Yesce: Questo è il Lamrim!

Lama Yesce: Non credo che la rinuncia significa fare a meno d’un qualcosa di desiderabile. Ma ad un fuoco pericoloso che brucia in te. Questo è quello che devi spegnere, è quello cui devi rinunciare, devi lasciar andare, è la mente ardente dell’attaccamento. Questo è quello che ti sta bruciando.

LamaYesce: Noncredo che la rinuncia significa fare a meno d’un qualcosa di desiderabile. Ma ad un fuoco pericoloso che brucia in te. Questo èquello che devi spegnere, è quello cui devi rinunciare, devi lasciarandare, è la mente ardente dell’attaccamento. Questo è quello cheti sta bruciando.

Lama Yesce: Questo è il Lamrim !

Quelli che capiscono l’intera evoluzione del samsara vedono che per ignoranza le persone dedicano tutta la loro vita, dall’inizio alla fine, alla ricerca del piacere materiale senza stancarsi.

Quindi c’è bisogno di meditare, non solo da parte delle persone religiose, ma anche da parte di coloro che non sono religiosi. La liberazione non è solo per le persone religiose. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Riflessioni sugli stadi del sentiero 1

Ghesce Ciampa Ghiatso: Occorre impegnarsi a sviluppare la grande compassione, il desiderio che tutti gli esseri siano liberi dalla sofferenza e dalle sue cause, e il vero amore, un puro desiderio che tutti gli esseri siano felici e abbiano le cause per ottenere la felicità.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Occorre impegnarsi a sviluppare la grande compassione, il desiderio che tutti gli esseri siano liberi dalla sofferenza e dalle sue cause, e il vero amore, un puro desiderio che tutti gli esseri siano felici e abbiano le cause per ottenere la felicità.

Ghesce Ciampa Ghiatso

RIFLESSIONI SUGLI STADI DEL SENTIERO

prima parte

Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa nel 1998.

Il modo di fare richieste ai Guru in relazione a una meditazione panoramica sugli stadi del sentiero’

A Voi che mi avete insegnato tutto quello che conosco,

concesso i sutra, i tantra, i trattati e le istruzioni,

conferito i voti e benedetto con le iniziazioni,

a Voi faccio richieste, Guru diretti e del lignaggio.

Attraverso la conoscenza e la compassione

di tutti i Conquistatori e dei loro Figli dei tre tempi,

Tu sei venuto in modo eccellente, Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Riflessioni sugli stadi del sentiero 2

Ghesce Ciampa Ghiatso: Tutti i fenomeni non esistono intrinsecamente e sono delle mere imputazioni nominali, prive di esistenza intrinseca. Noi li percepiamo come esistenti intrinsecamente, ma questa è un’errata percezione cui ci afferriamo considerandola vera.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Tutti i fenomeni non esistono intrinsecamente e sono delle mere imputazioni nominali, prive di esistenza intrinseca. Noi li percepiamo come esistenti intrinsecamente, ma questa è un’errata percezione cui ci afferriamo considerandola vera.

Ghesce Ciampa Ghiatso

RIFLESSIONI SUGLI STADI DEL SENTIERO

Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa nel 1998.

MORTE E IMPERMANENZA

La meditazione sulla morte e l’impermanenza si svolge in nove punti; tre sono i punti radice e da ciascuno di essi si sviluppano tre ulteriori ragionamenti:

a. la morte è certa,

b. il momento della morte è incerto,

c. al momento della morte non ci saranno di aiuto né i beni materiali, né i parenti o gli amici e neppure questo corpo; solo la pratica del Dharma potrà aiutarci.

Esaminiamo i diversi punti analiticamente.

La morte è certa Continue reading »

I quattro assiomi per esaminare un insegnamento di Dharma

Quando Buddha disse “Non credete a quello che insegno solo per fede o per rispetto, ma investigatelo per conto vostro come se steste comprando dell’oro,” intendeva dire di fare un’indagine applicando questi quattro assiomi.

Quando Buddha disse “Non credete a quello che insegno solo per fede o per rispetto, ma investigatelo per conto vostro come se steste comprando dell’oro,” intendeva dire di fare un’indagine applicando questi quattro assiomi.

I quattro assiomi per esaminare un insegnamento di Dharma

Alexander Berzin, Gennaio 2001. Traduzione italiana a cura di Francesca Paoletti.

Il successo nella pratica del Dharma dipende dall’avere un atteggiamento realistico. Questo significa esaminare gli insegnamenti di Dharma in maniera coerente con il reale modo di esistere delle cose. Per quest’esame, Buddha ha insegnato quattro assiomi (rigs-pa bzhi), che sono le assunzioni di base nel pensiero buddista. Ricordiamoci le parole del Buddha: “Non accettate quel che sto insegnando solo per fede o per rispetto verso di me, ma investigate gli insegnamenti per conto vostro come se steste comprando dell’oro.” Continue reading »

His Holiness Sakya Trizin: Lam Dre

His Holiness Sakya Trizin: “Buddha Nature is within every human being”.

His Holiness Sakya Trizin: “Buddha Nature is within every human being”.

A Brief Overview of the Lam Dre by His Holiness Sakya Trizin

Virupa

Virupa was born in a royal family and from a very young age had very special qualities. Seeing that all samsara was suffering, he renounced his station, became a monk and entered the great monastery of Nalanda. He began by studying the Sutrayana teachings and also received and practiced Mantrayana teachings. He became so renowned for his learning that after the passing away of his teacher, he succeeded him as the abbot of Nalanda monastery. During the day he gave Mahayana teachings to the monks, taught debate, and composed texts. In secret, however, he undertook Mantrayana practices for a very long period of time. Continue reading »

Gli 11 fattori mentali positivi

Moralità e coscienziosità sono strettamente connesse, infatti, quanto più si è coscienziosi più il nostro comportamento risulterà etico.

Moralità e coscienziosità sono strettamente connesse, infatti, quanto più si è coscienziosi più il nostro comportamento risulterà etico.

Gli Undici Fattori Virtuosi o positivi (Kushula) sono:

1)  Fede   (shraddha)
2) Vergogna  (hri)

3) Imbarazzo ( apartrapya)

4) Distacco   (alobha)

5) Non-avversione (advesha)

6) Non-confusione (amoha)

7) Sforzo gioioso (virya)

8) Docilità   (prasrabdhi)

9) Coscienziosità (apramada)

10) Equanimità (upeksha)

11) Non-nocività (avihimsa)

FEDE. È un fattore mentale virtuoso che possiede convincimento, chiarezza e desiderio di ottenere risultati veramente dotati di valore. È la base per l’aspirazione. Ci sono tre tipi di fede: di chiarezza, di convinzione, che induce a conseguire il risultato o che è un desiderio ad ottenere.

La fede di chiarezza si ha con la comprensione delle perfette qualità dei tre gioielli oggetto di rifugio, che porta ad una purificazione fonte di chiarezza fiduciosa.

Maturiamo la fede di convinzione comprendendo che occorre abbandonare la sofferenza e la sua origine (gli oggetti d’abbandonare) e che occorre praticare la cessazione della sofferenza ed il metodo per conseguirla (gli oggetti da praticare).

La fede del conseguimento (definita anche “come desiderio a ottenere) si basa sullo studio ed il ragionamento, ed è tesa ad ottenere, ad es. il definitivo abbandono della sofferenza.

La fede non è l’apprezzamento, pur potendo apprezzare il darma, possiamo non avere fede, ma possiamo maturare fede perché convinti dell’esistenza della sofferenza ma non apprezzare il dharma. Generiamo sia fede che apprezzamento quando pensiamo al nostro maestro od alla legge di causa ed effetto. Con la fede maturiamo l’aspirazione, da cui nasce la perseveranza, perciò l’essere intelligente è connesso alla fede. Essa è come la madre che rimane accanto ai figli proteggendoli. Maturando fede si acquisisce tranquillità e gioia. Continue reading »

Dagpo Rinpoche : I consigli in 100 versi di Padampa Sangye

dagpo-rinpoce-hhInsegnamento di Dagpo Rinpoche sul testo: “I consigli in 100 versi di Padampa Sangye” all’Istituto Lama Tzong Khapa, Pomaia, PI, 9-10.07.16. Traduzione dal tibetano in italiano di Fabrizio Pallotti. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, revisione di Graziella Romania e dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore ed omissione.

Dagpo Rinpoche.

Un carissimo ed affettuoso saluto a tutti voi che siete venuti qui ad ascoltare gli insegnamenti. Continue reading »

Dodrupchen Jigme Tenpe Nyima: Condurre la gioia e il dolore sulla via verso l’illuminazione

Dodrupchen Jigme Tenpe Nyima: L’orefice purifica le impurità dall’oro sciogliendolo nel fuoco e continua a pulirlo con dell’acqua fino a che questo diventi flessibili; così è per la mente.

Condurre la gioia e il dolore sulla via verso l’illuminazione

di Dodrupchen Jigme Tenpe Nyima

Omaggio

Rendo omaggio al nobile Avalokiteśvara elogiandone le virtù:

Colui che gioisce sempre per la gioia degli altri
e che soffre per il dispiacere degli altri con estremo dolore;
colui che ha realizzato la virtù della Grande Compassione;
egli rinuncia, abbandonando sia la propria gioia sia il proprio dolore.”
[1]

Comunicazione d’intento

Illustrerò brevemente come condurre sulla retta via la gioia e il dolore. L’insegnamento più inestimabile al mondo e strumento essenziale per la vita spirituale. Esso si divide in due parti:

  1. Il modo in cui accettare la sofferenza come cammino verso l’illuminazione.

  2. Il modo in cui accettare la felicità come cammino verso l’illuminazione. Ogni punto si divide ulteriormente in due parti, in base al punto di vista della realtà relativa e della realtà assoluta.

Continue reading »

Ven. Ghesce Thupten Dargye: La Mente Liberata

Ven. Geshe Thupten Dargye: Il glorioso maestro indiano Chandrakīrti spiegò che la moralità è la causa non comune e indispensabile di rinascita nei reami superiori di felicità, in forma umana o divina.

Ven. Ghesce Thupten Dargye: La Mente Liberata.

Dialoghi sulla pratica del Buddhismo nell’era della crisi e della globalizzazione. Intervista di Leonardo Libenzi al Ven. Ghesce Thupten Dargye.

Leonardo Libenzi: Com’è avvenuto il suo incontro con il Buddhismo?
Ven. Ghesce Thupten Dargye. Mio nonno era un monaco di origini tibetane. Anche mio padre era un praticante buddhista, e mi ha insegnato i fondamenti del Dharma e della lingua tibetana scritta e parlata. Date queste premesse, il mio incontro con il Buddhismo è stato spontaneo e naturale sin dal primo momento.
Successivamente ho iniziato a studiare e praticare sotto la guida di un monaco, che era stato a sua volta in Tibet. A seguito del suo trapasso, mi sono recato in India per prendere parte ai riti funebri che si sarebbero tenuti in un distretto al confine tra l’India e il Buthan: lì ho assistito a un grande raduno di monaci tibetani che si erano trasferiti in India insieme a Sua Santità il Dalai Lama a seguito del suo esilio del 1959. Vedendoli, ho subito provato il desiderio di prendere i voti e di unirmi a loro. Così mi sono trasferito nel sud dell’India, dove via via venivano ricostruiti nuovi monasteri, e dove ho studiato a lungo per ottenere il titolo di Ghesce.
C’è stato poi un successivo incontro, quello con l’Europa, e in particolare con l’Italia.
Nel 2005 sono stato incaricato di guidare un tour in Occidente dei monaci del mio monastero di Gaden Jangtse. In quell’occasione ho subito creato un legame con l’Istituto Samantabhadra di Roma, dove sono stato invitato tre anni più tardi per condurre un ciclo di insegnamenti, e dove infine mi sono trasferito stabilmente. Continue reading »

Ven. Lama Thubten Zopa Rinpoce: Il sentiero graduale verso l’illuminazione Lam rim, prima parte

Ven. Lama Thubten Zopa Rinpoce: Il sentiero graduale verso l’illuminazione Lam rim, prima parte.
La paura di invecchiare, di morire, del caldo, del freddo e così via fanno parte integrante della nostra esistenza e la rende sempre occupata.

Se uno fosse libero dalla schiavitù dell’essere legato a questi cinque aggregati samsarici, sarebbe anche libero dalla continua sofferenza della paura, della malattia, del dover continuamente difendere questo corpo da ogni tipo di disagio, e da tutti i problemi che sono legati al fatto dell’avere un corpo. Se uno fosse libero non sarebbe così occupato nel cercare la gratificazione e il benessere del corpo. Se non fossimo legati al corpo samsarico, non avremmo tutte le preoccupazioni dell’avere case, automobili, vestiti, e dalle preoccupazioni di indebitarci per avere tutte queste cose, del lavorare e del mantenere tutta la nostra vita occupata per servire questi cinque aggregati. Non dovremmo lavare tutte le mattine questo corpo che si sporca facilmente, non dovremmo avere vestiti leggeri per l’estate, né pesanti per l’inverno, abiti belli per la domenica o abiti brutti per i giorni di lavoro, né dovremmo preoccuparci di lavorare per avere denaro per comprare tutte queste cose. Tutti questi problemi e queste sofferenze dipendono dal fatto che a causa del karma noi siamo legati a questo corpo samsarico. Continue reading »

Serkong Rinpoche: Il sentiero graduale per l’illuminazione

Tsenciab Serkong Rinpoche: Soltanto il Dharma può aiutarci al momento della morte.

Tsenciab Serkong Rinpoche: Soltanto il Dharma può aiutarci al momento della morte.

Tsenciab Serkong Rinpoche I: Riassunto del sentiero graduale per l’illuminazione.

Dharamsala, India, Ottobre 1976. Traduzione di Alexander Berzin. Revisione di Luke Roberts e Alexander Berzin. Traduzione in italiano a cura di Francesca Paoletti.

La preziosa rinascita umana

Perché una preziosa rinascita umana è come una gemma che esaudisce i desideri.

Questo prezioso corpo umano che possediamo è più prezioso di una gemma che esaudisce i desideri. È la base per l’agio, ma l’agio e l’opportunità che sono consentiti dal nostro corpo non sono quelli di sballarci con le droghe, bensì di praticare il Dharma. Perché il prezioso corpo umano è più prezioso di una gemma che esaudisce i desideri? Perché con le gemme che esaudiscono i desideri possiamo ottenere cibo e bevande per questa vita, ma una gemma che esaudisce i desideri non può beneficiarci nelle vite future. Continue reading »

Serkong Rinpoche: Uno sguardo d’insieme al Lam rim

Tsenciab Serkong Rinpoche: Come primo passo verso lo sviluppo di una finalità di bodhicitta, dobbiamo promettere fortemente che non nuoceremo a nessun essere. 

Tsenciab Serkong Rinpoche: Come primo passo verso lo sviluppo di una finalità di bodhicitta, dobbiamo promettere fortemente che non nuoceremo a nessun essere. 

Tsenciab Serkong Rinpoche I: Uno sguardo d’insieme al Lam rim, il sentiero graduale della mente.

Londra, Inghilterra, Ottobre 1982. Traduzione e revisione di Alexander Berzin. Revisione successiva di Pauline Yeats. Traduzione in italiano a cura di Francesca Paoletti.

Il migliore uso di una preziosa rinascita umana.

Tutti noi abbiamo ottenuto una preziosa rinascita umana, con un prezioso corpo umano che ci permette il maggior progresso spirituale possibile. Non potremmo avere un’opportunità migliore per raggiungere l’illuminazione che in questo momento, come esseri umani – neppure se rinascessimo come Indra, il re degli dei!

Siccome non c’è migliore base di lavoro di quella che abbiamo in questo momento, è importante che conosciamo tutte le procedure per farne l’uso migliore. La maniera più eccellente per avere un progresso spirituale è lo sviluppare dentro di noi, gradualmente sempre di più, un cuore buono e gentile. Continue reading »

Lama Zopa: Il sentiero graduale verso l’illuminazione Lam rim

Ven. Lama Thubten Zopa Rinpoce: La nostra vita è in costante cambiamento. Quando sperimentiamo felicità diventiamo automaticamente inconsapevoli e non ci interessiamo più del Karma, non ci preoccupiamo più di creare cause Karmiche positive, e siamo controllati dalla mente indisciplinata.

Menzioniamo brevemente le Pratiche Preliminari. Ora non c’è tempo per parlarne in dettaglio, ma chi desidera conoscere meglio come offrire il mandala, come fare prostrazioni, come prendere Rifugio, allora può leggere I testi che ne parlano.

Quando recitiamo la formula del rifugio in tibetano:

La ma sang ghie la ma ciö
De scin la ma ghe dün te
Kün ghyi je po la ma yin
La ma nam la kyab su ci

Il Guru è Buddha, il Guru è Dharma,
il Guru è anche Sangha,
il Guru è creatore dei Tre Gioielli,
in tutti i Guru prendo rifugio.

Possiamo fare due tipi di visualizzazioni, nella prima forma più semplice, pensiamo al campo dei meriti nella forma di Buddha Shakyamuni.

Nella seconda, più complessa, pensiamo al campo dei meriti nella forma di Buddha Shakyamuni circondato dai protettori della dottrina, dalle divinità tantriche, dai testi e così via. La recitazione della formula del rifugio si ripete tre volte. Durante la recitazione del primo verso – La ma sang ghie la ma ciö – pensiamo che dalla visualizzazione semplice di Guru Shakyamuni, dal suo corpo, vengano emessi cinque raggi di luce di colore differente che vengono verso di noi e ci purificano da tutto il Karma negativo creato in relazione con il Guru, ci portano poi tutte le qualità e le realizzazioni del Guru e infine riuniscono il nostro Corpo, Parola e mente con quelli del Guru. Continue reading »