Ma Gcig: Canti spirituali

Macig

Macig

Canti spirituali di Ma Gcig

Lode a quello stato
che trascende ogni considerazione oggettiva,
dimensione pura, inesprimibile,
inimmaginabile,
che va oltre il pensiero.
Ho scritto questa
«Raccolta di insegnamenti orali
sulla Recisione dei demoni»
pensando che qualcuno, un giorno,
ne trarrà beneficio.
La radice di tutti i demoni è la propria mente.
Quando, nel percepire un qualsiasi fenomeno,
si prova attrazione e poi desiderio,
si è catturati dai demoni.
Quando nella mente si afferrano i fenomeni
come se fossero oggetti esteriori,
si è contaminati. Continue reading »

Ma-gcig Lab-sgron-ma

machig2Ma-gcig Lab-sgron-ma Zama nacque nell’anno della Tigre maschio d’acqua 1062 nel paese di Pha-drug da una famiglia di studiosi e traduttori di testi dottrinali.
Il padre Zama Dorje Gyaltsen “Bonpo” detto Bya-ba Hab-sa, cioè Topo Avido, sosteneva di essere la manifestazione di Ganapati Halu Manta, mentre la madre agiva nelle sembianze di Devi Lhamo.Sul corpo di Ma-gcig vi erano gli otto segni delle Padmini:
· perfezione del corpo e della mente,
· un loto rosso con tre radici sull’ ombelico,
· un rosario di rubini sul petto,
· una svastica su ognuna delle spalle,
· una spirale dietro le orecchie,
· una spada blu e la sillaba Tam sotto la lingua,
· il sole e la luna tra le sopracciglia,
· un chakra con i raggi sulla fronte.
All’età’ di quattordici anni fu data in sposa ad un uomo di un paese chiamato Aba-Lha-rgyal, ma dopo poco si senti’ disgustata dalla vita familiare e disse al marito: “Marito, dovresti praticare la religione e anch’io dovrei fare lo stesso!” Continue reading »

Machig Labdrön e le fondamenta del Chöd

Machig Labdrön

Machig Labdrön

MACHIG LABDRÖN E LE FONDAMENTA DEL CHÖD

di JERÔME EDOU

Prefazione, Introduzione: La Seconda Diffusione del Buddhismo in Tibet, Machig Labdrön, La Tradizione del Chöd, Il Chöd Visto dall’Occidente.

Prefazione

Guardate nello specchio della vostra mente,

Mahamudra,

La misteriosa casa delle dakini.

  • Mahasiddha Tilopa

Tutto ebbe inizio in una fattoria delle Alpi dove stavo con un Lama tibetano che era arrivato da poco dall’India. Quella sera udii risuonare, dalla sua stanza, il lento ritmo di una melodia ossessiva che cantava con la sua ricca voce bassa, accompagnandosi con damaru e campana, e di tanto in tanto soffiando nel suo corno di osso di femore. Per tutta la notte rimasi ipnotizzata da questa toccante canzone, così diversa da qualsiasi altro canto rituale io avessi mai sentito prima di allora. Improvvisamente mi ritrovai immersa nello strano e sbalorditivo universo del Chöd, un mondo antico, talmente antico da essere sopravvissuto solo in qualche dimenticato e isolato borgo delle montagne tibetane. … Continue reading »