Dampa Sangyé

A quel tempo si sparse la voce che un atsāra17 indiano era arrivato al Tempio dei Conquistatori. Si diceva che fosse dotato di una percezione soprannaturale. Stava indagando su dove si trovasse un pandita indiano che in precedenza aveva meditato nella Grotta di Bhadra nel Potari e che presumibilmente ora era nato in Tibet sotto il nome di Labdrön.

Una notte Machig sognò una dākini bianca che le disse: “E’ arrivato un atsāra nero dall’India. Domani verrà a trovarti.”

Machig chiese: “Questo atsāra chi è?”

Si chiama Dampa.”

Il giorno successivo Machig si svegliò con i primi raggi del sole e si chiese: “I sogno di solito ingannano. Ma tutto questo può essere vero?”

Non appena uscì dal cancello, alla colonna di pietra, improvvisamente si trovò faccia a faccia con l’atsārā. Cominciò subito a ringraziarlo con rispetto e con una prostrazione intera, ma lui non volle. Invece toccò la sua fronte con quella di Machig.18

Dampa Rinpoché, che meraviglia che siate venuto in Tibet!” disse la ragazza. Al che lui replicò: “E’ molto più straordinario che voi, Signora Labdrön, Dākini di Saggezza, siate venuta in Tibet per amore degli esseri. Ciò mi riempie di gioia!”

Labdrön più tardi chiese al Lama: “Come faccio ad agire per il bene degli esseri senzienti?”  – Egli replicò in versi:

Allontanati tutti gli scopi negativi e sradicate ogni resistenza.19

Coltivate quello che vi sembra impossibile.

Tagliate le relazioni sentimentali20 e riconoscete i vostri desideri.

Vagate nei luoghi desolati che vi incutono paura.

Cercate di capire che tutti gli esseri sono simili allo spazio vuoto.21

Anziché nei luoghi selvaggi, cercate il Buddha dentro di voi.

E il vostro insegnamento sarà come un sole che illumina lo spazio!”

Anche Dampa fece a Machig varie predizioni, poi andò per la sua strada.

Labdrön ritornò e riprese a svolgere il suo compito di recitazione dei testi.

Circa a quei tempi successe che un giorno Sönam Dragpa, un discendente di Kyozur Panchen Śakya, arrivò. Egli aveva una vastissima cultura sia nei Tripitaka Sūtra esterni e nei quattro Tantra interni. Era anche dotato di poteri magici. In precedenza incaricato dell’addestramento di varie centinaia di monaci, ultimamente si era stancato di tutti i coinvolgimenti negli affari della vita mondana, di insegnare e di avere a che fare con la gente e con i monaci. Adesso girovagava da solo, trascorrendo la maggior parte del suo tempo in ritiro solitario. Era conosciuto come Kyotön, Maestro che rinuncia, o semplicemente Sönam Lama, Lama Meritorio. Un giorno egli disse a Machig: “Giovane Ācārya, sembri davvero molto erudita sui testi della Prajñāpāramitā, ma conosci veramente il loro significato?”

Sì,” replicò lei.

Allora, ti prego, spiegali a me.”

Machig diede al Lama una dettagliata spiegazione e il commentario sui dieci stadi del bodhisattva e sui cinque sentieri, mostrando la via per assaporare il frutto finale della Buddhità.

Pare proprio che tu sappia spiegare molto bene il significato (dei testi), ma non lo hai ancora assimilato del tutto nel tuo continuum mentale.”

E questo come si fa?” chiese Machig.

Tutto quello che hai detto fin qui è ciò che chiamiamo “comprensione”. La tua spiegazione della natura ultima di tutti i fenomeni è assolutamente corretta. Ma ora dovresti assorbire questa conoscenza nel tuo continuum, e non appena ci riuscirai, la mente precedente, resa schiava da fissazioni parziali sarà sostituita da un nuovo stato della mente libera da ogni attaccamento alla realtà dei fenomeni. Poi, una volta libera dall’attaccamento alla realtà, sarai totalmente libera dalla concezione di soggetto e oggetto, equamente staccata dagli stati mentali legati ad azione e agente. La comprensione della non-dualità è un grande fuoco che distrugge le tenebre dell’ignorante afferrarsi ad un sé. L’essenza di tutti gli insegnamenti è quella di esaminare minuziosamente la natura della mente.22 Dovresti fare così!

Con queste parole Sönam Lama se ne andò per la sua strada. Labdrön riprese con la sua recitazione, riflettendo sul significato delle istruzioni del Lama. Mentre stava leggendo il capitolo sui dèmoni, capì cosa intendeva dire il Lama e sorse in lei una realizzazione eccezionale, come non ne aveva mai sperimentate prima. Questa percezione di realizzazione della non-esistenza di un sé fu come il sole che dissipa il buio: la credenza erronea nell’esistenza di un sé era tacitata per sempre!23

La realizzazione di Machig fu confermata da numerosi segni. Mentre prima indossava solo abiti molto belli, adorni di brillanti e dai colori vivaci, ora vestiva di stracci come una mendicante e di brandelli di vestiti che raccattava qui e là – segno che aveva reciso l’attaccamento ai vestiti.

Prima Machig soleva cercare continuamente la compagnia di amici, insegnanti, altri discepoli e monaci, ma ora la si poteva vedere solo tra lebbrosi e barboni – segno che aveva reciso ogni parzialità riguardo a chi frequentare.

Prima non avrebbe saputo vivere che in un monastero o un eremo, mentre ora dormiva ovunque le capitasse, sul ciglio di una strada o nella casa di un lebbroso – segno che aveva reciso ogni attaccamento al suo ambiente.

In passato, eccetto il viaggio occasionale alla sua famiglia a E’i Gang o al suo monastero di Dratang nello Yoru, non sarebbe andata in nessun altro posto. Ora, senza mèta, vagava per il paese – segno che si era liberata di tutte le parzialità riguardo ai posti.

Mentre prima si era “condannata” a mangiare solo cibo sano e puro, come i tre cibi bianchi e i tre dolci,24 ora, fatta eccezione della carne, mangiava qualsiasi cosa, anche se le veniva offerto dalle mani di un lebbroso o di un mendicante – segno che aveva definitivamente reciso ogni attaccamento al cibo.

Prima le piaceva ricevere lodi e complimenti, ma ora era completamente indifferente alle calunnie, ai rimproveri o abusi. Anche quando si doveva confrontare con la sofferenza, rimaneva serena, senza attrazione o repulsione verso chi le stava vicino o (chi le stava) lontano, del tutto priva di paura nell’equanimità della distesa del dharmatā.25

L’Iniziazione

Machig aveva vent’anni quando completò i suoi anni come chöné nel monastero di Lama Trapa. Chiese di poter ricevere un’iniziazione da lui, ma il Lama replicò: “Non sono in grado di darti un’iniziazione. Dovresti rivolgere la tua richiesta a Sönam Lama dato che hai una connessione con lui grazie alle aspirazioni fatte nelle vite precedenti. Per cui, tramite la sua iniziazione, otterrai i siddhi senza ostacoli.” Con questo consiglio, il Lama la presentò con sette misure della più prelibata carne di yak e un bel rotolo di raso, e la lasciò andare.

Machig, prima visitò la sua famiglia nella regione dell’Apo. Chiese a suo fratello Sakya Gyaltsen26 di procurarle trenta pesi di orzo che aggiunse alla carne e al rotolo di stoffa. Portando tutte queste cose con sé, arrivò alla presenza di Kyotön Sönam Lama, a cui Machig ripetè la predizione di Lama Trapa. Vedendo che Machig era un contenitore degno, il Maestro accettò la sua richiesta di ricevere l’iniziazione.

Nel tempio di E’i Gangwa27 il Lama diede alla giovane donna e a quattro yoghi, Ngangpas Lokyab, Ja Trompa, Jinglha Zao e a Zhangtön Özerpal)28 le seguenti iniziazioni: l’iniziazione della mente con cui uno realizza il significato delle quattro iniziazioni attraverso il samādhi profondo, secondo la tradizione del Sūtra del lignaggio di Dampa;29 una benedizione-trasmissione conosciuta come l’Apertura dei Cancelli dello Spazio”;30 e l’iniziazione di Mahāmāyā, il Tantra della Grande Illusione, anche quella dal lignaggio di trasmissione di Dampa.

Durante l’invocazione degli esseri di saggezza31 dell’ultima iniziazione, proprio come le stelle erano diventate perfettamente visibili nel cielo, il corpo di Labdrön si alzò di qualche cubito sopra la terra. Ella manifestò le ventiquattro posture della danza delle deità pacifiche e cantò in sanscrito, la lingua degli dèi, con la voce (di Brahma)32 dotata di sessanta eccellenti qualità; e mentre la mente (di Machig) sperimentava la stabilizzazione meditativa come il vajra (Skt. Vajropāma-samādhi),33 si assorbì nella illimitata essenza della realtà. Poi, senza essere minimamente ostacolata dai muri di argilla del tempio, li attraversò fluttuando, si librò in aria e scomparve.

Il luogo su cui atterrò era conosciuto come Albero di Serlang, ai piedi del quale c’era una sorgente chiamata Höpo Namkhol (Bollitore del Cielo il Risplendente=Sky-Boiler the Resplendent?), la residenza del re dei nāga Dragpo Dakyong (Protettore Irato della Luna).34 Questo luogo era così terrificante che nessuno si sarebbe nemmeno sognato di andare a guardarlo. Invece Machig, in un lampo, sgominò il re dei nāga con il suo samādhi, e siccome il re non riusciva a sopportare una cosa simile, chiese aiuto a tutti gli altri nāga della regione. Provenienti da ogni dove, essi si riunirono in un grande esercito, mostrando un intero schieramento di poteri magici terrificanti. Machig, all’istante, trasformò il suo corpo in un’offerta di cibo per i dèmoni.35 Incapaci di distruggerla, i dèmoni furono costretti ad arrendersi e ad offrire l’essenza della loro vita per sopravvivere. Il re dei nāga, Protettore Irato della Luna, e gli altri giurarono di non fare del male agli esseri viventi mai più e di proteggere gli insegnamenti di Machig.

Verso mezzanotte, le cinque deità del mandala di Mahāmāyā, con le loro consorti, apparvero a Machig in una visione e le conferirono le quattro iniziazioni, complete in ogni dettaglio. Più tardi, le cinque manifestazioni della Signora Irata le conferirono le piene quattro iniziazioni. Esse dissero: “Affinché tu possa riunire sotto il tuo potere esseri umani e non-umani del mondo visibile e portare a termine il compito di stabilizzare tutti nell’illuminazione più elevata. Forza, non indugiare!”

Dopodiché, l’assemblea divina di Chakrasamvara, insieme ad una moltitudine di dākini, sconfinata come l’oceano, diede a Machig numerosi permessi rituali proprio come era stato detto nelle profezie.36

Poi apparve la Grande Madre Yum Chenmo, circondata dai Buddha delle dieci direzioni, e benedì Machig: “Yoghini, vaga nei luoghi desolati e genera la vasta mente dell’illuminazione per la felicità di tutti gli esseri viventi.”

Infine, all’alba, apparve Sua Maestà la Signora Tārā e trasmise a Machig le cento iniziazioni della Quintessenza che Disperde i Dèmoni dell’Ignoranza37 e le fece molte predizioni: “Yoghini, tu e un’emanazione di Buddhakapāla, lo yoghi Thöpa Bhadraya che arriveranno presto in Tibet, vi unirete come metodo e saggezza,38 otterrete gli scopi degli esseri in cento-otto luoghi desolati e sorgenti. I tuoi insegnamenti diventeranno come il sole crescente nel cielo e raggiungerai il livello del non-ritorno.”39 Dissolvendosi come un arcobaleno, Machig svanì.

La mattina presto, gli altri discepoli alla fine trovarono Machig ai piedi dell’Albero di Serlang. Ritornarono al monastero e lei salì dal Lama indossando solo un brandello di stoffa:

Nuda, senza illusioni, senza vestiti,

Per niente imbarazzata, porgo i miei saluti senza vergogna con

Prostrazioni intere.

A te che chiarisci gli oscuramenti,

A te, guida delle dimore celesti, io ti porgo il mio saluto prostrandomi.

A te, protettore delle rinascite malefiche, mi prostro e ti saluto.

I compagni di Machig fecero notare che la sera prima lei non era riuscita a ottenere la parte principale dell’iniziazione, ma il Lama intervenne: “Quello che il resto di voi ha ricevuto è solo l’iniziazione delle sostanze rituali, invece Machig ha ottenuto l’iniziazione che va fino alla natura ultima della realtà!”

Quella mattina sul tardi, Machig richiese lo stesso il conferimento della sezione principale dell’iniziazione, porgendo al Lama un mandala di offerta dell’universo:

Su questo mandala di offerta ornato da apparenze esterne,

scaturite con l’acqua dei quattro elementi,

Io presento tutti gli esseri viventi dei sei reami

Insieme con gli inesauribili e preziosi tesori dell’universo.

All’autentica fonte di rifugio, alla rara e preziosa Triplice Gemma,

E ai Lama, Yidam,40 e Dākini,

Io offro il mandala dell’apparenza esteriore.

Ti prego, accettalo con le tue benedizioni.

Per l’Iniziazione Segreta, (Machig) offrì un altro mandala:

Su questo mandala di offerta degli aggregati interiori

Scaturito con l’acqua della saggezza co-emergente

E sorta spontaneamente,

Io porgo le otto coscienze

Insieme al tesoro prezioso della loro terra di base.41

All’autentica fonte di rifugio, la rara e preziosa Triplice Gemma,

E ai Lama, Yidam, e Dākini,

Io offro il mandala degli aggregati interni.

Ti prego, accettalo con le tue benedizioni.

Per l’Iniziazione della Parola:

Su questo mandala di offerta del dharmatā segreto,

Scaturito con l’acqua della chiara luce della consapevolezza,42

Io offro esperienze di meditazione prive di ostacoli,

Insieme al beato tesoro della chiarezza-vacuità.43

All’autentica fonte di rifugio, la rara e preziosa Triplice Gemma,

E al Lama, Yidam e Dākini,

Io offro il mandala del dharmatā segreto.

Ti prego, accettalo con le tue benedizioni..44

Avendo ricevuto questi mandala, il Lama impartì a Machig le quattro iniziazioni complete in ogni dettaglio, insieme a un’eccellente spiegazione delle istruzioni corrispondenti. Machig capì il significato profondo e completo delle iniziazioni e sviluppò una fede nel Lama eccezionale e granitica.

Successivamente, ricevette i cinque trattati di Maitreya dal Lama Shamarpa.45 Poi richiese da lui numerosi altri insegnamenti, inclusi i cicli del generare la mente degna dell’illuminazione (bodhicitta), e i cicli sulla trasformazione del suono, di ognuno dei quali lei aveva la perfetta padronanza.

Dal Lama Betön (Machig) ricevette numerosi insegnamenti sulla Grande Perfezione e i segni della realizzazione si manifestarono nella sua pratica.46

Lama Yartingpa le trasmise le istruzioni Mahāmudrā attraverso simboli, i Sei Yoga di Naropa,47 il ciclo di insegnamenti di Vārāhi e i sei rami del ricongiungimento della Ruota del Tempo (Kalachakra). (Machig) richiese anche vari insegnamenti sui tre cicli del dohā e sul Kriya Tantra.49 Padroneggiava molto bene anche questi.

Più tardi, ai piedi di Lama Trapa, (Machig) perfezionò la sua comprensione dei cinque trattati di Maitreya e il Lama le suggerì di spostarsi verso il Tibet Centrale.

Al suo arrivo a Lhasa, Machig fece vaste cerimonie di offerta al Jowo50 e apparvero numerosi segni miracolosi: il cielo si riempì di arcobaleni, del suono di una musica celestiale e di una pioggia di fiori. Tutti coloro che furono testimoni di queste mirabilie svilupparono una fede profonda in lei e richiesero insegnamenti. Poi (Machig) tornò al suo monastero di Dratang.

A quel tempo, Dampa Sangyé risiedeva a Nyipug (Grotta del Sole) nel Penyul. Una dākini guardiana locale gli annunciò la presenza della Luce Splendente di Lab a Dratang, al che (Dampa) partì per incontrarla. A quel tempo, (Machig) era in pellegrinaggio (per visitare) i luoghi sacri della regione. Quando vide Dampa, gli offrì prostrazioni e richiese istruzioni attraverso le quali avrebbe potuto liberare tutti gli esseri.

Dampa Rinpoché replicò:

Io porgo omaggio a te, praticante dei Tantra,

Incarnazione della Grande Madre Yum Chenmo

Che regge i quattro aspetti della conoscenza.

Tu sei una dākini che ha aperto le tre porte della liberazione.

Tu hai annichilito l’esercito dei dèmoni.

Davanti a te, Labdrön,

E a tutti gli dèi io mi prostro.

Rigioisco della vostra virtuosa attività!

Tramite il potere della tua compassione e (delle tue) qualità,

Tu conduci gli esseri senzienti di quest’epoca degenerata alla maturazione e alla liberazione.

Per questo, per il beneficio delle generazioni future,

ti darò le istruzioni orali che hai richiesto.

A tre delle sue discepole, Khargoma, Chötso e Labdrön, Dampa diede istruzioni orali che comprendevano i precetti sulla pratica della Prajñāpāramitā usando sia le tecniche Sūtra che Tantra. Esse includevano l’istruzione orale del profondo significato, le quattro iniziazioni della stabilità meditativa, un’iniziazione del significato ultimo trasmesso alla mente e chiamato il Livello del Calore,51 e la trasmissione diretta conosciuta come l’Apertura dei Cancelli dello Spazio, che sono istruzioni orali sul trasferimento di coscienza. Il lama diede questi (insegnamenti) nella loro totalità, senza lasciar fuori niente. Inoltre, solo a Labdrön diede

  1. il ciclo della Pacificazione;

  2. le istruzioni sulla pratica dei Sei Trattati Minori sul Chöd, 52

  3. il ciclo HUNG della Pacificazione, il ciclo del commentario esplicito53 e il ciclo del PHAT, di cui questi ultimi tre costituiscono una raccolta;

  4. l’insegnamento del Dharma dato attraverso il simbolo del loto utpala blu;

  5. la pratica Mahāmāyā, la Grande Illusione;

  6. la Signora a Due Volti (una forma di Vajravārāhī);

  7. il Sentiero Profondo, un guru yoga collegato ai Lama della trasmissione orale;54

  8. le istruzioni sul trasferimento della coscienza e sull’entrare in un cadavere, dal trattato chiamato Entrare nel più Eccellente Sentiero: Punto Vitale da cui Rendere Inseparabili Vento-Mente,55

  9. le istruzioni più essenziali sulla minuscola goccia (thig le), su come combinare, in una singola pratica, la purificazione del corpo illusorio, del sogno (yoga) e dello stato intermedio;56 e

  10. le istruzioni orali dei precetti sotto il sigillo della verità sul recidere la confusione, incluse le otto istruzioni sul recidere le suggestioni visive causate dalle dee guardiane del grande campo carnale senza muoversi dal proprio sedile.57

Avendo ricevuto tutto questo nella sua totalità, Machig ne prese piena padronanza. Alla fine offrì a Dampa Rinpoché il seguente inno di lode:

Santo Padre, Pa Dampa, onnisciente, uno che comprende tutto,

Supremo figlio spirituale di tutti i Buddha,

A te, corpo di emanazione, mi prostro.

Labdrön poi rimase nel Tibet Centrale per tre anni. Poi si trasferì a Latö e per sei mesi rimase nella sua terra natia.

Ecco ciò che disse Dampa mentre (Machig) era a Dratang:

A quel punto la grande dākini di saggezza – la madre suprema che fa nascere tutti i Buddha dei tre tempi, la conoscenza-saggezza segreta che è la fonte di tutte le dākini di saggezza,59 Vajravārāhī, consorte di Chakrasamvara, Nairātmyā (Signora del Non-Sé), padrona di coloro che percorrono lo spazio del grande segreto (mahā-guhya-dākini) – si manifestò in un corpo irato nero-bluastro,60 l’immutabile distesa di tutti i fenomeni (dharmadhātu), e portò tutte le dākini sotto il suo potere. Essendo diventata la Suprema Signora della Grande saggezza (Mahāprajñā), la Signora Vajra soggiogando i dèmoni, risiede nel reame delle dākini Attivo nello Spazio (Khecari). Inoltre, grazie al karma precedente e alle preghiere, e alla sua motivazione (di farlo) per il bene di tutti gli esseri, ella nacque nella città di Kapila, in India, come il figlio principesco di Rāja Śrisura Ārya, e ricevette il nome di Pranidhāna Siddhi (Preghiera Esaudita). La sua venuta in Tibet per domare gli esseri era stata profetizzata dal Buddha nell’ottantaduesimo capitolo del Sūtra che Distingue l’Essenza dai Residui:61

Nell’epoca degenerata di crescente conflitto,

A Nord, nella Terra delle Nevi,

Un’Emanazione della Madre dei Vittoriosi (Buddha)

Chiamata Luce Splendente (Drönma) apparirà.

Anche nel Tantra-Radice di Manjuśri, “Re dei Tantra” (Skt. Mañjuśri-mūla-tantra-rāja),62 si trova questo passaggio

Quando il mio insegnamento è in diminuzione,

nella regione settentrionale conosciuta come la Terra delle Nevi,

Un’emanazione mentale della Grande Madre di Saggezza

Apparirà come la Luce Splendente di Lab (Labkyi Drönma).

Ella insegnerà il significato della Prajñāpāramitā non-nata.

Vagando attraverso città e villaggi, in regioni montuose,

E nei campi carnali, i suoi insegnamenti fioriranno.

Allora questo pandita indiano, Arthasiddhi Bhadra, che fu profetizzato dal Buddha, pensò che era giunto il momento giusto per disciplinare gli esseri del Tibet. Vedendo che quattro dākini eretiche erano nate là e stavano terrorizzando il paese con i loro poteri malefici, egli decise che era ora di soggiogarle e si manifestò in forma delle quattro dākini di saggezza.

La prima, Machig Zhama di Latö, domerà gli esseri grazie agli insegnamenti sul Sentiero e i suoi Frutti. La seconda, Zangcham Drönchungma di Dringtsam, li domerà grazie alla Grande Perfezione. La terza, Shelza Drönnema di Nyanam, le domerà combinando i quattro insegnamenti della Mahāmudrā tramite simboli.63 La quarta, Labdrön dal cuore della valle di Lab, è la principale emanazione tra loro. La sua dottrina è conosciuta come “Tagliare i Quattro Dèmoni, una pratica per recidere l’attaccamento agli aggregati offrendo la propria carne e il sangue come cibo (per i dèmoni).”64

Le quattro dākini eretiche da essere soggiogate sono: Barwa Bianca di Parpu, Chemo Namkha di Tölung, Shelmo Gyalcham di Tsang e Zangmo Lhatri di Lhading. Una volta domate, esse diventeranno le pacifiche dākini di saggezza stesse, e ognuna sarà fonte di grande beneficio per gli esseri.

Queste furono le parole di Dampa Rinpoché a Dratang.

In sintesi, quando Labdrön aveva tredici anni, sua madre venne a mancare e andò nel reame della dākini Attiva nello Spazio. Quando aveva sedici anni, suo padre mancò e rinacque in India, dove presto sviluppò il potere di beneficiare gli esseri. Quando aveva vent’anni, anche sua sorella Tönso se ne andò nel reame della dākini senza lasciare alcun resto umano e lì incontrò la madre Bumcham. Il fratello maggiore (di Machig), Sakya Gyaltsen, divenne molto dotto nel Tripitaka. Attraversò tutti gli stadi della gerarchia monastica e alla fine diventò abate di un istituto universitario. Egli ottenne anche la realizzazione del Mantra Segreto, raggiungendo il livello del calore del corpo. Il suo fratello più giovane, Pelhö Tridé, successe a suo padre come capo del distretto e si impegnò nel sostenere gli insegnamenti del Buddha. Avendo accumulato grandi meriti, egli divenne molto potente. Quanto a Machig, ella tornò da Lama Trapa.

Qui finisce il primo capitolo che riguarda i primi anni della vita di Labdrön, dalla sua biografia sacra abbreviata.

VIII I Suoi Ottenimenti (realizzazioni?)

Ciò che segue è un resoconto succinto degli ultimi sforzi di Machig per addestrare i discepoli e delle sue attività illuminate.

  1. L’Incontro con Thöpa Bhadra

Lama Trapa aveva una facoltosa benefatttrice, Lhamo Drön, che un giorno chiese che Machig venisse a recitare i testi per lei e per suo marito. In cambio, lei avrebbe offerto a Machig tutti i suoi beni, con la promessa ulteriore che le avrebbe offerto qualsiasi altra cosa desiderasse (controllare). Il Lama fu d’accordo e disse a Machig: “Per favore, vai a Echung, nella casa di Lhamo Drön e comportati come (se tu fossi) la sua chöné per la durata di un mese. Durante quel tempo, recita trenta volte il Prajñāpāramitā Sūtra in Centomila Versi. In cambio, la signora ti ha offerto tutti i possedimenti del marito.”

Però Machig prima andò a trovare Sönam Lama, chiedendogli se doveva veramente andare là. Il Lama le suggerì di farlo a causa di una precedente connessione karmica che sarebbe stata di grande beneficio per gli esseri. Siccome i due Lama erano d’accordo, (Machig) accettò e partì per Echung. Quella notte, una dākini rossa con un occhio sulla fronte le apparve e le disse: “Se ti unisci all’indiano Thöpa Bhadra e fai come se foste metodo e saggezza (“Means and wisdom”?), ne deriverà un grande beneficio per gli esseri e tu raggiungerai lo stato di non-ritorno.” Con queste parole (la dākini) si dileguò e sparì.

All’alba, una dākini nero-bluastra con il vestito e gli attributi di una divinità irata apparve e disse a Machig: “Bhadra è un’emanazione di Buddhakapāla. Unite metodo e saggezza e praticate il sentiero del Mantra Segreto. Come risultato, il lignaggio della tua famiglia salirà di grado, i tuoi insegnamenti si diffonderanno ovunque e tu finalmente otterrai il decimo livello del bodhisattva.” Con queste parole la dākini si dissolse nel cielo. Non era ancora giunta l’alba su Labdrön che la dākini se n’era andata e Machig si svegliò dal suo sogno.

Prima di partire per Echung, Machig viveva con una monaca. Nel bel mezzo della notte, sette donne bianche le apparvero e si rivolsero a lei in coro: “Yoghini, tu e il pandita indiano Thöpa Bhadra siete connessi da un karma precedente e da preghiere. Butta fuori la paura dalla mente e unisciti a lui.”

Machig pensò: “Queste profezie, che valore hanno? Non potrebbero essere anche un geniale trucco demoniaco? Che lo sappiano i due Lama?” Ma proprio quando Machig aveva deciso di fare a queste donne una domanda, queste si dissolsero nel nulla e se ne andarono

All’alba, una ragazza bianca che cavalcava un mulo bianco, apparve (a Machig) e le disse: “Una e Sola Madre, Dākini di Saggezza del Grande Segreto, Grande Signora Vajra che sottometti i Dèmoni, sono venuta a darti il benvenuto.”

“Com’è che sei venuta qui e da dove?” (rivedere)

Come risposta, la ragazza bianca scese dal mulo, la salutò con prostrazioni intere e poi parlò: “Io sono Śankapāli, Protettrice della Conchiglia, e sono venuta perché mi è stato detto di farlo da Guru Thöpa Bhadra. Riferendosi a te, ha detto: ‘Lei è Yum Chenmo, la Madre di Saggezza, nobile e segreta consorte.’ Queste sono le sue parole.”

“Ma cos’è il lignaggio della famiglia di Thöpa Bhadra? E da dove viene lui?”

La casa di Lama Bhadra è Kosala, in India. Suo padre è il Signore dei Śākya Ratnasiddhi e sua madre è Samati. Quanto al Lama, è un’emanazione di Buddhakapāla e il suo nome è Bhadra (o Bhatraya). Estesamente dotto sia nel Tripitaka esterno che nel Tantra interno, egli è anche uno yoghin che ha ottenuto la realizzazione attraverso la sua padronanza di Chakrasamvara. Grande Madre, lui è venuto in Tibet solo per incontrate te. Attualmente il Lama è a Echung e mi ha mandato a invitarti là.”

Con queste parole la ragazza montò sul mulo aggiungendo: “Ti prego, vieni.” Poi si dissolse e sparì.

Machig partì presto quella mattina e per mezzogiorno arrivò a Sheldrong dove l’insegnante Sherab Bum ( Centomila Saggezze), un Maestro nei Pitaka, stava insegnando le perfezioni ad un’assemblea di circa trecento monaci. All’arrivo di Machig, i geshé le chiesero: “Jomo, non sei Labdrön, la figlia di Dawa Gyaltsen famosa per i suoi tre occhi? Sei tu veramente?”

“Sì, sono io.”

“Molto bene dunque, si dice che sei una dākini e anche un’autorità sulla Prajñāpāramitā. Ti andrebbe di fare un dibattito con noi?” Così Machig si imbarcò in una disputa filosofica con sette dei più famosi geshé che erano là. Essi non riuscirono a trovare alcun difetto in nessuno degli argomenti trattati, e così tutti i monaci presenti si convinsero che Machig era davvero un’emanazione di Yum Chenmo, una dākini di saggezza, e le chiesero se le sarebbe piaciuto incontrare il loro Lama. Ella acconsentì, ma mentre stava per partire, i monaci le dissero di aspettare. Le venne in mente che forse non era il momento giusto per quell’incontro. Proprio allora, una processione di circa venti monaci, che recavano incenso e suonavano una musica di saluto cerimoniale, uscì per darle il benvenuto e la condusse davanti al Lama. Ella lo vide nella forma di Mañjuśri Rosso e si prostrò per salutarlo, ma lui non volle che Machig facesse alcuna prostrazione.

“Sei davvero tu la famosa Machig Labdrönma?” chiese, e la invitò a sedere su un trono con tre cuscini che aveva fatto preparare per lei vicino a lui. Il Lama, invece, percepì Machig nella forma di una dākini bianca. Più tardi i due ebbero una discussione con reciproche delucidazioni, dopo le quali il Lama confessò quanto gli avesse fatto piacere la comprensione chiara di Machig. Ma quando ella gli chiese un insegnamento, il Lama replicò che non aveva nessun argomento che lei non conoscesse già. Siccome Labdrön insisteva, per stabilire una connessione karmica tra loro due, alla fine il Lama le diede una spiegazione eccellente dei dodici anelli del sorgere dipendente, in ordine originale ed inverso. Per sette giorni Machig ascoltò con piena attenzione. Durante i successivi sette giorni, ella rifletté sui significati e sui punti sottili trattati. Capì completamente come tutti i fenomeni nascano dipendenti uno dall’altro, e come una comprensione di questo sorgere dipendente di tutti i fenomeni potesse diventare un mezzo per la liberazione.1

Quando finalmente Machig raggiunse Echung, Lhamo Drön la condusse sulla terrazza in cima alla casa. Seduto là, uno yoghin con gli occhi iniettati di sangue, corpo scuro e sguardo fisso, stava celebrando il rito d’iniziazione di Chakrasamvara.2

Egli si rivolse a Machig nella lingua dell’India: “Allora, la nobile Signora non è troppo stanca per il viaggio?”

“Yoghin, fare un viaggio dall’India fino qui, non è un po’ una follia?”

Ribatté Labdrön, e si precipitò nella cappella privata e andò avanti nella recitazione della Prajñāparamitā Sūtra in Centomila Versi. Solo di tanto in tanto Machig discuteva di Dharma con il pandita o gli chiedeva storie sull’India. Ma poi, la sera del diciassettesimo giorno che Machig trascorreva là, l’ottavo giorno del mese lunare, Bhadra e Labdrön entrarono nell’assorbimento meditativo dei mezzi abili e della saggezza (metodo e saggezza). La luce illuminò tutta la casa e la benefattrice Lhamo Drön, temendo che le lampade al burro incendiassero la casa, corse a dare un’occhiata. Tutto quello che vide fu una luce a cinque colori, simile ad un arcobaleno, che pervadeva l’intera casa e all’interno, tutto risplendente, c’erano due lune in unione, una bianca e una rossa. A Parte ciò, la donna non vide nessuno, e, spaventata da ciò, lasciò la cappella sul tetto e tornò dabbasso a dormire.

Si alzò all’alba e tornò a dare un’occhiata proprio quando il pandita indiano stava uscendo dalla camera di Jomo Labdrön. Per niente soddisfatta, l’ospite scese di nuovo. Più tardi, quando portò la colazione a Machig, accidentalmente osservò: “Questa notte, il Maestro dei rituali non ti ha disturbata, vero? Perché io ho sentito dei rumori e subito ho pensato che la casa aveva preso fuoco per colpa delle lampade al burro, e così sono salita a vedere…”.

Jomo rispose con versi improvvisati:

Sono stata ingannata dalle volgari profezie di qualche dèmone malvagio.

Quando un uomo e una donna si uniscono, essi stanno amoreggiando con il dèmone delle circostanze avverse.

Persino la benefattrice è rimasta imbarazzata da questa situazione,

E io mi chiedo come ciò possa essere di qualche beneficio per gli esseri.

Una settimana dopo, Thöpa Bhadra partì per un pellegrinaggio, mentre Machig completava il suo mese delle trenta recitazioni dei Centomila Versi. I benefattori, marito e moglie, offrirono a Machig molti doni e lei tornò da Lama Trapa. Ma subito prima della sua partenza, la sua ospite la prese da parte e le assicurò che non aveva detto una parola sulle faccende private di Labdrön con Bhadra, né a suo marito né a nessun altro, ma aveva custodito nel massimo segreto. La signora non considerava i due come individui ordinari, ma, al contrario, aveva sviluppato una fede e una fiducia più che eccezionali in loro.

Al suo ritorno Labdrön confidò a Lama Trapa: “Sono stata sedotta da Thöpa Bhadra.”

Ma il Lama la rassicurò: “in realtà ciò risulterà una buona cosa e sarà di beneficio per gli esseri. Non aver paura o sentirti scoraggiata.”

Poi, portando con sé tutte le offerte che aveva ricevuto, andò a trovare Sönam Lama e gli disse che aveva incontrato Thöpa Bhadra a Echung e che era stata sedotta da lui.

Per prima cosa,” disse il Lama, “tu non hai mai preso l’ordinazione da monaca.3 Inoltre, questo Bhadra non è una persona ordinaria, così non è una cosa cattiva (quella che hai fatto) e il tuo lignaggio di famiglia si incrementerà. Dovresti vivere con Bhadra perché, grazie alla vostra connessione karmica, seguirà una buona fortuna che sarà di grande beneficio per gli esseri. Infatti, stanotte io ho avuto un sogno premonitore su tutto ciò.”

Entrambi i Lama avevano dato a Machig lo stesso consiglio e la stessa profezia riguardante Bhadra, ed erano anche stati confermati da molte altre predizioni. Così Machig decise che, dopotutto, questa unione con Bhadra avrebbe potuto essere di buon auspicio. All’età di ventitré anni Machig andò a vivere con Bhadra e si spostarono nel Tibet Centrale.