Vimalakirti Nirdesa Sutra

Buddha Sakyamuni, Vimalakirti Nirdesa Sutra 3: Il Dharma è onnipresente, perché è come lo spazio infinito. Esso è senza colore, marchio, o forma, perché è libero da ogni processo. È privo del concetto di "mio", perché è libero dalla abituale nozione di possesso. È senza ideazione, perché è libero da mente, pensiero, o coscienza. È incomparabile, perché non ha antitesi.

Buddha Sakyamuni, Vimalakirti Nirdesa Sutra 3: Il Dharma è onnipresente, perché è come lo spazio infinito. Esso è senza colore, marchio, o forma, perché è libero da ogni processo. È privo del concetto di "mio", perché è libero dalla abituale nozione di possesso. È senza ideazione, perché è libero da mente, pensiero, o coscienza. È incomparabile, perché non ha antitesi.

IL VIMALAKIRTI NIRDESA SUTRA: Capitoli 1 – 2

Vimalakirti Nirdesa o Vaishali Sutra tradotto da Robert Thurman e in Italiano da Aliberth (A.Mengoni) che si ringraziano per la loro grande gentilezza.

Capitoli:

1. Purificazione del Campo di Buddha

2. Inconcepibile Abilità nella Tecnica di Liberazione

3. La Riluttanza dei Discepoli nel Visitare Vimalakirti

4. La Riluttanza dei Bodhisattva

5. Il Conforto dell’Invalido

6. La Liberazione Inconcepibile

7. La Dea

8. La Famiglia dei Tathagata

9. La Porta-Dharma della Nondualità

10. La Festa Prodotta dall’Emanazione Incarnata

11. Lezione del Distruttibile e dell’Indistruttibile 12. Visione dell’Universo Abhirati ed il Tathagata Aksobhya

13. Epilogo – Antecedenti e Trasmissione del Santo Dharma.

1. Purificazione del Campo-di-Buddha

Omaggio a tutti i Buddha, Bodhisattva, Aryasravaka, e Pratyekabuddha, del passato, presente, e futuro.

Così io ho sentito una volta. Il Signore Buddha era residente nel giardino di Amrapali, nella città di Vaisali, circondato da una grande assemblea. C’erano otto mila bhikshu, tutti santi. Essi erano liberi da impurità e afflizioni, e tutti avevano raggiunto l’autocontrollo. Le loro menti erano completamente liberate grazie alla perfetta conoscenza. Essi erano calmi e dignitosi, come elefanti reali. Tutti avevano completato il loro lavoro, compiuto ciò che dovevano fare, gettato via i loro oneri, ottenute le loro mète, e totalmente distrutti i legami dell’esistenza. Tutti avevano raggiunto la massima perfezione di ogni forma di controllo della mente.

E vi erano pure trentaduemila bodhisattva, i grandi eroi spirituali, che furono universalmente acclamati. Essi si erano applicati tramite la penetrante attività della loro grande super-conoscenza ed erano sostenuti dalla grazia del Buddha. Guardiani della città del Dharma, essi sostenevano la vera dottrina, ed i loro grandi insegnamenti echeggiavano come il ruggito del leone in tutte le dieci direzioni.

Senza esserne richiesti, essi erano i naturali benefattori spirituali di tutti gli esseri viventi. E facevano in modo di mantenere ininterrotta la successione dei Tre Gioielli, sconfiggendo diavoli e nemici e oltrepassando tutte le critiche. Tutti i loro pregi, come attenzione consapevole, intelligenza, realizzazione, meditazione, eloquenza e fascino, furono tutti perfezionati. Essi avevano raggiunto la tolleranza intuitiva dell’incomprensibilità ultima di tutte le cose (Anupatthikadharmakshanti). Essi avevano girato l’irreversibile Ruota del Dharma ed erano insigniti con il sigillo senza-segni. Essi erano esperti nel conoscere le facoltà spirituali di tutti gli esseri viventi. Avevano molto coraggio e una fiducia che metteva in soggezione ogni assemblea. Essi avevano accumulato grandi meriti e saggezza, ed i loro corpi, belli anche senza ornamenti, erano adornati con tutti i segni e marchi di lieto auspicio. Essi erano esaltati nella fama e nella gloria, come l’alta cima del Monte Sumeru. La loro elevata determinazione era forte come il diamante, infrangibile nella loro fede in Buddha, Dharma e Sangha, essi erano inondati dalla pioggia di ambrosia che è rilasciata dai raggi leggeri del gioiello del Dharma, che splende dappertutto.

Le loro voci erano perfette nella dizione e risonanza, e versatili nel parlare tutte le lingue. Essi avevano penetrato il profondo principio della relatività (vacuità) ed avevano distrutto la persistenza delle abitudini mentali ed istintive che sono sotto ad ogni convinzione riguardo a finito ed infinito. Essi parlavano impavidamente, come leoni, risuonando il tuono del magnifico insegnamento. Ineguagliabili, essi superavano ogni limite. Essi erano i migliori capitani per il viaggio alla scoperta dei tesori del Dharma, gli accumuli di merito e saggezza.

Essi erano esperti nel metodo del Dharma che è retto, pacifico, sottile, gentile, ma duro da vedere e difficile da comprendere. Essi erano dotati della saggezza che è capace di capire i pensieri degli esseri viventi, così come il loro andare e venire. Essi erano stati consacrati con l’unzione dell’incomparabile prajnas del Buddha. Grazie al loro essere fortemente risoluti, ess si erano avvicinati ai dieci poteri, ai quattro stati senza-paura, e alle diciotto qualità speciali del Buddha.

Essi avevano attraversato il terrificante abisso delle cattive migrazioni, eppure essi avevano assunto volontariamente la reincarnazione in tutte le loro migrazioni allo scopo di disciplinare gli esseri viventi. Grandi Re della medicina, avendo compreso tutto il male delle passioni, essi potevano applicare in modo appropriato il farmaco  del Dharma.

Essi erano inesauribili miniere d’illimitate virtù e rendevano gloria agl’innumerevoli campi del Buddha con lo splendore di queste virtù. Perfino vedendoli, sentendoli o anche solo avvicinandoli, essi conferivano grande beneficio. Per celebrarli appieno non sarebbero bastati centinaia di migliaia di miriadi di eoni, perché uno solo non poteva ancora esaurire il loro potente flusso di virtù.

Alcuni di questi bodhisattva si chiamavano: Samadarsana, Asamadarsana, Samadhivikurvitaraja, Dharmesvara Dharmaketu, Prabhaketu, Prabhavyuha, Ratnavyuha, Mahavyuha, Pratibhanakuta, Nityapralambahasta, Ratnamudrahasta, Ratnapani, Ratnakuta, Nityotksipthasta, Nityatapta, Nityamuditendriya, Pramodyaraja, Devaraja, Pranidhanapravesaprapta, Prasiddhapratisamvitprapta, Gaganaganja, Ratnolkaparigrhita, Ratnasura, Ratnapriya, Ratnasri, Indrajala, Jaliniprabha, Niralambanadhyana, Prajnakuta, Ratnadatta, Marapramardaka, Vidyuddeva, Vikurvanaraja, Kutanimittasamatikranta, Simhanadanadin, Giryagrapramardiraja, Gandhahastin, Gandhakunjaranaga, Nityodyukta, Aniksiptadhura, Pramati, Sujata, Padmasrigarbha, Padmavyuha, Avalokitesvara, Mahasthamaprapta, Brahmajala, Ratnadandin, Marakarmavijeta, Ksetrasamalamkara, Maniratnacchattra, Suvarnacuda, Manicuda, Maitreya, Manjusrikumarabhuta, e così via, fino ad arrivare ai trenta-due mila.

Là vi erano radunati anche dieci mila Brahmani, con alla loro testa Brahma-Sikhin, che era venuto dall’universo di Asoka, coi suoi quattro settori, per vedere, venerare, e servire il Buddha, e ascoltare il Dharma dalla sua propria bocca. C’erano dodici mila Shakra, dai vari quattro-settori dell’universo. E c’erano altri dèi potenti: Brahma, Shakra, Lokapala, deva, naga, yaksa, gandharva, asura, garuda, kimnara, e mahoraga. Infine, c’era il quadruplice Sangha, consistente di bhikshu, bhikshuni, laici, e laiche.

Il Signore Buddha, così circondato e venerato da queste moltitudini di molte centinaia di migliaia di esseri viventi, si sedette su un maestoso trono a forma di leone e cominciò ad insegnare il Dharma. Dominando tutte le moltitudini, proprio come il Sumeru, il re delle montagne, sovrasta in lontananza gli oceani, il Signore Buddha brillava, irradiava, e splendeva seduto sul suo magnifico trono-leone.

Quindi, Ratnakara, il bodhisattva dei Licchavi, con cinquecento giovani Licchavi che tenevano ognuno un prezioso parasole fatto di sette diversi tipi di gioielli, dalla città di Vaisali venne avanti e si presentò al boschetto di Amrapali. Ciascuno si avvicinò al Buddha, si prostrò ai suoi piedi, lo circumambulò per sette volte in senso orario, posò giù il suo prezioso parasole in offerta e si mise al suo fianco.

Appena tutti questi preziosi parasoli furono posati giù, all’improvviso, dal potere miracoloso del Signore, tutti furono trasformati in un solo prezioso baldacchino, così grande da formare una copertura per questa intera galassia di miliardi di mondi. La superficie dell’intera galassia con i suoi miliardi di mondi fu riflessa all’interno del grande baldacchino prezioso, in cui il contenuto totale di questa galassia poteva essere visto: illimitate distese di soli, lune, e corpi stellari; i reami dei deva, naga, yaksa, gandharva, asura, garuda, kimnara, e mahoraga, come pure i reami dei quattro Maharaja; il re delle montagne, Monte Sumeru; Monte Himadri, Monte Mucilinda, Monte Mahamucilinda, Monte Gandhamadana, Monte Ratnaparvata, Monte Kalaparvata, Monte Cakravada, Monte Mahacakravada; tutti i grandi oceani, fiumi, torrenti, ruscelli, rivoli e cascatelle; e infine, tutti i villaggi, sobborghi, città, capitali, province, e regioni. Tutto questo poteva essere visto chiaramente da ognuno. E le voci di tutti i Buddha delle dieci direzioni potevano essere sentite mentre proclamavano in tutti questi mondi i loro insegnamenti di Dharma, con l’eco che risuonava nello spazio sottostante al grande baldacchino prezioso.

A questa visione del magnifico miracolo effettuata dal potere soprannaturale del Signore Buddha, tutti gli astanti rimasero estatici, rapiti, stupiti, assai contenti, soddisfatti, e pieni di piacere e timore riverenziale. Tutti si inchinarono davanti al Tathagata, gli girarono intorno con le mani giunte, e lo fissarono con estrema attenzione. Il giovane Licchavi Ratnakara si inginocchiò con a terra il ginocchio destro, sollevò le sue mani giunte come omaggio al Buddha, e lo lodò con l’inno seguente.

Puri sono i Tuoi occhi, grandi e belli come i petali di un loto blu.

Puro è il Tuo pensiero, avendo scoperto la trascendenza suprema di ogni estasi.

Incommensurabile è l’oceano delle Tue virtù, l’accumulazione dei Tuoi buoni atti.

Tu dichiari il Sentiero della pace. Oh, Grande Asceta, mi inchino a Te!

Signore, condottiero di uomini, noi vediamo la rivelazione del Tuo miracolo.

I superbi e radianti campi del Sugata appaiono di fronte a noi,

Ed i Tuoi estesi insegnamenti spirituali che conducono all’immortalità

Si fanno sentire e sono ascoltati in tutto lo spazio intero.

O Re del Dharma, Tu governi col Dharma il Tuo Regno supremo,

E quindi doni i tesori del Dharma a tutti gli esseri viventi.

Esperto nell’analisi profonda delle cose, Tu insegni il loro significato ultimo.

O Signore supremo del Dharma, mi inchino a Te.

Tutte queste cose hanno un sorgere dipendente, derivano da cause,

Eppure tutte esse non sono né esistenti né inesistenti.

Perciò non c’è nessuno Ego, né chi sperimenta, né chi agisce,

Eppure nessuna azione, buona o cattiva, perderà i suoi effetti.

Tale è il Tuo insegnamento, O Sakyamuni!

Avendo sconfitto il potentissimo esercito di Mara

Tu hai trovato la pace, l’immortalità, e la felicità della suprema Illuminazione,

Che non fu mai realizzata da nessuno tra gli eterodossi,

Neanche se arrestano le loro sensazioni, pensieri e processi mentali.

O Meraviglioso Re del Dharma,

Tu hai girato la Ruota del Dharma davanti ad uomini e dèi,

Con la sua triplice rivoluzione, i suoi molteplici aspetti,

La sua purezza naturale, e la sua pace estrema;

E con ciò i Tre Gioielli furono alfine rivelati.

Coloro che sono ben disciplinati dal Tuo prezioso Dharma

Sono liberi da vane immaginazioni e sempre profondamente pacificati.

Dottore supremo, Tu ponesti fine a nascita, vecchiaia, malattia, e morte.

Oceano incommensurabile di virtù, mi inchino davanti a Te!

Come il Monte Sumeru, Tu non sei smosso da onore o disprezzo.

Tu ugualmente ami sia gli esseri morali che gli esseri immorali.

Bilanciato nell’equanimità, la Tua mente è come il cielo.

Chi non onorerebbe un tale gioiello prezioso in un essere?

O Grande Saggio, in tutte queste moltitudini qui radunate,

Che reputano la Tua espressione con sincera fede nei cuori,

Ogni essere vi vede il Vittorioso, proprio qui davanti a sé.

Questa è una speciale qualità del Buddha.

Anche se il Signore parla con una sola voce, quelli che sono presenti

Percepiscono quella stessa voce in modo differente,

Ed ognuno capisce nella sua propria lingua, secondo le sue proprie necessità.

Questa è una speciale qualità del Buddha.

Dall’azione del parlare con una sola voce da parte del Signore,

Alcuni sviluppano soltanto un istinto per l’insegnamento,

Mentre altri ottengono la realizzazione,

Ed altri ancora trovano pacificazione di tutti i loro dubbi.

Questa è una speciale qualità del Buddha.

Mi inchino a Te che hai la forza del comando ed i dieci poteri!

Mi inchino a Te che sei impavido, non conoscendo paura!

Mi inchino a Te, leader di tutti gli esseri viventi,

Che manifesti pienamente tutte le qualità speciali!

Mi inchino a Te che hai tagliato la schiavitù di tutte le catene!

Mi inchino a Te che essendo andato aldilà, sei rimasto su questa terra!

Mi inchino a Te che salvi tutti gli esseri dalla sofferenza!

Mi inchino a Te che non rimani nelle migrazioni!

Tu ti unisci agli esseri viventi facendo loro compagnia nelle migrazioni.

Eppure la Tua mente è liberata da tutte le migrazioni.

Proprio come il loto, nato nel fango, non è da esso contaminato,

Perciò il loto del Buddha preserva la realizzazione della Vacuità.

Tu annulli tutti i segni in tutte le cose dappertutto.

Tu non sei soggetto a nessun desiderio per nessuna cosa.

Il potere miracoloso del Buddha è inconcepibile.

Io mi prostro a Te che non stai in nessun luogo, come l’infinito spazio!”.

Dopodiché, il giovane Licchavi Ratnakara, avendo celebrato il Buddha con questi versi, si rivolse ancora a Lui così: “Signore, questi cinquecento giovani Licchavis sono realmente sulal Via dell’insuperabile e perfetta Illuminazione, essi vogliono  sapere qual è la purificazione del campo-di-Buddha del bodhisattva. Per favore, Signore, spiega a loro la purificazione del campo-di-Buddha del bodhisattva!”

A questa richiesta, il Buddha diede la sua approvazione a Ratnakara, il giovane Licchavi: “Bene, bene, giovane! La tua domanda al Tathagata sulla purificazione del campo-di-Buddha è davvero buona. Perciò, giovane, ascolta bene e ricorda! Io vi spiegherò la purificazione del campo-di-Buddha del bodhisattva”.

“Molto bene, Signore”, rispose Ratnakara ed i cinquecento giovani Licchavis, ed essi si misero in ascolto.

Il Buddha disse, “Nobili figli, un campo-di-Buddha del bodhisattva è un campo di esseri viventi. Perché è così? Un bodhisattva abbraccia un campo-di-Buddha nella stessa misura in cui egli causa lo sviluppo di esseri viventi. Lui abbraccia un campo-di-Buddha nella stessa misura in cui gli esseri viventi sono disciplinati. Lui abbraccia un campo-di-Buddha nella stessa misura in cui, attraverso l’ingresso in un campo-di-Buddha, gli esseri viventi arrivano alla conoscenza del Buddha (buddha-prajnas). Lui abbraccia una campo-di-Buddha nella stessa misura in cui, attraverso l’ingresso in quel campo-di-Buddha, gli esseri viventi aumentano le loro sante facoltà spirituali. Perché è così? O Nobile figlio, un campo-di-Buddha di un  bodhisattva sorge dalle intenzioni degli esseri viventi”.

“Per esempio, Ratnakara, se uno dovesse desiderare di costruire nello spazio vuoto, uno potrebbe proseguire nonostante il fatto che non è possibile costruire o adornare nulla nello spazio vuoto. Proprio allo stesso modo, un bodhisattva che ben conosce pienamente che tutte le cose sono come lo spazio vuoto, potrebbe desiderare di costruire un campo-di-Buddha per sviluppare gli esseri viventi, egli potrebbe andare avanti, nonostante il fatto che nello spazio vuoto non è possibile costruire o adornare un campo-di-Buddha”.

“Eppure, Ratnakara, il campo-di-Buddha di un bodhisattva è un campo di pensiero positivo. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi liberi dall’ipocrisia e dalla falsità”.

“O Nobile Figlio, il campo-di-Buddha di un bodhisattva è un campo di alta elevata risoluzione. Quando lui raggiunge l’illuminazione, saranno nati nel suo campo-di-Buddha esseri viventi che hanno seminato e raccolto e hanno piantato le radici della virtù”.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è un campo di applicazione delle virtù. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi che vivono con tutti i principi virtuosi”.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è la magnificenza della concezione dello spirito dell’Illuminazione. Quando lui raggiunge questa illuminazione, saranno nati nel suo campo-di-Buddha esseri viventi che realmente fanno parte del Mahayana”.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è un campo di generosità. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi che daranno via tutti i loro possedimenti”.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è un campo di tolleranza. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi con le trascendenze della tolleranza, disciplina, e del supremo samadhi – quindi belli coi trenta-due segni auspiciosi -.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è un campo di meditazione. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi che sono uniformemente equilibrati tramite l’attenzione e la consapevolezza.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è un campo di saggezza. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi che sono destinati all’ultimo (l’Assoluto).

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva consiste dei Quattro Incommensurabili. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi che vivono di amore, compassione, gioia, e imparzialità.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva consiste dei Quattro Mezzi di Unificazione. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi che sono sostenuti da ogni liberazione.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva consiste nell’essere abili nella tecnica della liberazione. Quando raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi specializzati in tutte le tecniche e le attività di liberazione.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva consiste nella tecnica dei trenta-sette aiuti per l’Illuminazione. Esseri viventi che dedicano i loro sforzi alle quattro focalità dell’attenzione e consapevolezza, i quattro retti sforzi, le quattro basi del potere magico, le cinque facoltà spirituali, le cinque forze, i sette fattori di illuminazione, e gli otto rami del santo Sentiero, saranno nati nel suo campo-di-Buddha.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è la sua mente di totale devozione. Quando lui raggiunge l’illuminazione, gli ornamenti di tutte le virtù appariranno nel suo campo-di-Buddha.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è la dottrina che sradica le otto avversità. Quando lui raggiunge l’illuminazione, le tre cattive migrazioni cesseranno, e non ci saranno più le otto avversità nel suo campo-di-Buddha.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva consiste della sua osservanza personale dei precetti di base e il suo limitarsi nel biasimare gli altri per le loro trasgressioni. Quando lui raggiunge l’illuminazione, anche la parola ‘crimine’ non sarà mai più menzionata nel suo campo-di-Buddha.

“Il campo-di-Buddha di un bodhisattva è la purezza del sentiero delle dieci virtù. Quando lui raggiunge l’illuminazione, nel suo campo-di-Buddha saranno nati esseri viventi che sono sicuri di una vita lunga, con grande ricchezza, casti in condotta, adatti nel dire la verità, nel parlare gentile, liberi da intrighi divisivi, ed abili nel riconciliare fazioni, illuminanti nelle loro conversazioni, liberi dall’invidia, liberi dalla malevolenza, e dotati di visioni perfette”.

“Così, nobile figlio, proprio come il bodhisattva produce lo spirito di illuminazione, così è il suo pensiero positivo. E proprio com’è il suo pensiero positivo, così è la sua applicazione delle virtù.

“La sua applicazione delle virtù è uguale alla sua elevata risoluzione, la sua alta risoluzione è uguale alla sua determinazione, la sua determinazione è uguale alla sua pratica, la sua pratica è uguale alla sua dedicazione totale, la sua dedicazione totale è uguale alla sua tecnica liberativa, la sua tecnica liberativa è uguale al suo sviluppo degli esseri viventi, ed il suo sviluppo degli esseri viventi è uguale alla purezza del suo campo-di-Buddha.

“La purezza del suo campo-di-Buddha riflette la purezza degli esseri viventi; la purezza degli esseri viventi riflette la purezza della sua conoscenza; la purezza della sua conoscenza riflette la purezza della sua dottrina; la purezza della sua dottrina riflette la purezza della sua pratica trascendentale; e la purezza della sua pratica trascendentale riflette la purezza della sua propria mente.”

Quindi, influenzato magicamente dal Buddha, il venerabile Sariputra aveva così pensato: “Se il campo-di-Buddha è puro solo nella misura in cui è pura la mente del bodhisattva, allora, quando Sakyamuni Buddha stava ancora per diventare un bodhisattva, la sua mente doveva essere impura. Altrimenti, come potrebbe sembrare essere così impuro questo campo-di-Buddha?”

Il Buddha, conoscendo telepaticamente il pensiero del venerabile Sariputra disse: “Cosa pensi, Sariputra? È perché il sole e luna sono impuri che coloro che sono ciechi dalla nascita non li vedono?”

Sariputra rispose, “No, Signore. Non è così. La colpa è di coloro che sono ciechi dalla nascita, e non del sole e della luna.”

Il Buddha dichiarò, “Allo stesso modo, Sariputra, il fatto che molti esseri viventi non vedono la splendida mostra delle virtù del campo-di-Buddha del Tathagata è dovuta alla loro propria ignoranza. Non è colpa del Tathagata. Sariputra, il campo-di-Buddha del Tathagata è puo, ma tu non lo vedi”.

Allora il Brahma-Sikhin disse al venerabile Sariputra, “Reverendo Sariputra, non dire che il campo-di-Buddha del Tathagata è impuro. Reverendo Sariputra, il campo-di-Buddha del Tathagata è puro. Io vedo la splendida distesa del campo-di-Buddha del Signore Sakyamuni come uguale, per esempio, allo splendore delle dimore delle più alte divinità”.

Allora il venerabile Sariputra disse al Brahma-Sikhin, “Quanto a me, O Brahma, io vedo questa grande Terra, coi suoi alti e bassi, le sue spine, i suoi precipizi, le sue vette, ed i suoi abissi, come se fosse completamente riempita con immondizia”.

Brahma-Sikhin rispose, “Il fatto che tu veda tale campo-di-Buddha così, come se fosse così impuro, Reverendo Sariputra, è un segno sicuro che nella tua mente ci sono alti e bassi e che il tuo pensiero positivo, a riguardo della buddha-prajna, non è puro. Reverendo Sariputra, coloro le cui menti sono imparziali verso tutti gli esseri viventi ed i cui pensieri positivi verso la buddha-prajna sono puri, vedono perfettamente questo campo-di-Buddha come puro.”

Quindi il Signore toccò la terra di questo universo galattico di miliardi di mondi col suo alluce del piede, ed improvvisamente tutto fu trasformato in una enorme massa di gioielli preziosi, un magnifico ordine di molte centinaia di migliaia di grappoli di gemme preziose, fino ad assumere le sembianze dell’universo del Tathagata Ratnavyuha, chiamato Anantagunaratnavyuha. Nell’intera assemblea tutti furono riempiti di meraviglia, ognuno percependosi seduto su un trono di loti ingioiellati.

Poi, il Buddha disse al venerabile Sariputra, “Ora, Sariputra vede questo splendore delle virtù del campo-di-Buddha?”

Sariputra rispose, “Si, io lo vedo, o Signore! Qui di fronte a me c’è una mostra di splendore come mai io vidi o sentii prima!”

Il Buddha disse, “Sariputra, questo campo-di-Buddha è sempre così puro, ma il Tathagata lo fa sembrare che sia guastato da molte colpe, per provocare la maturità degli esseri viventi inferiori. Per esempio, Sariputra, tutti gli dèi del cielo di Trayastrimsa prendono il loro cibo da un unico prezioso vaso, eppure il nettare che nutre tutti differisce secondo le differenze dei meriti che ognuno di essi ha accumulato. Proprio così, Sariputra, gli esseri viventi nati nello stesso campo-di-Buddha vedono lo splendore delle virtù del campo-di-Buddha del Buddha secondo i loro propri gradi di purezza.”

Quando questo splendore della bellezza delle virtù del campo-di-Buddha esplose, ottanta-quattromila esseri concepirono lo spirito dell’illuminazione insuperabile e perfetta, e tutti i cinquecento giovani Licchavi che avevano accompagnato Ratna-kara, il giovane Licchavi, raggiunsero la conformativa tolleranza della non-nascita ultima. Dopodiché, il Signore usò il suo miracoloso potere e subito il campo-di-Buddha fu ripristinato nel suo solito aspetto. Allora, uomini e dèi che erano iscritti al veicolo dei discepoli, pensarono: “Ahimè! Tutte le cose costruite sono instabili!”

Quindi, trenta-duemila esseri viventi purificarono il loro immacolato e corretto occhio del Dharma, riguardo a tutte le cose. Gli ottomila bhikshu furono liberati dalle loro contaminazioni mentali, raggiungendo lo stato di non-attaccamento. E gli ottanta-quattromila esseri viventi che erano devoti alla grandezza del campo-di-Buddha, avendo capito che tutte le cose per natura non sono nient’altro che creazioni magiche, concepirono tutti nelle loro menti lo spirito dell’insuperata e totalmente perfetta Illuminazione.

2. L’Inconcepibile Abilità nella Tecnica Liberatoria

A quel tempo, nella grande città di Vaisali viveva un certo Licchavi, che aveva nome Vimalakirti. Avendo servito gli antichi Buddha, onorandoli e facendo offerte a loro, egli aveva generato le radici della virtù. Egli aveva raggiunto la tolleranza così come l’eloquenza, ed era in possesso della super-coscienza. Aveva raggiunto il potere di fare incantesimi e di essere senza-paura. Lui aveva conquistato tutti i demoni e gli oppositori. Lui aveva penetrato il profondo metodo del Dharma e si era liberato attraverso la trascendenza della saggezza. Avendo integrato la sua realizzazione con l’abilità nella tecnica liberatoria, egli era in grado di conoscere i pensieri e le azioni degli esseri viventi. Conoscendo la forza o la debolezza delle loro facoltà ed essendo dotato di un’eloquenza senza pari, egli era in grado di insegnare adeguatamente il Dharma a tutti. Essendosi applicato energicamente al Mahayana egli stesso, lui lo capiva e completava i suoi compiti con grande finezza. Egli viveva col comportamento di un Buddha, e la sua intelligenza superiore era vasta come un oceano. Egli era lodato, onorato, ed encomiato da tutti i Buddha e era rispettato da Indra, Brahma, e da tutto il Lokapala. Al fine di far sviluppare gli esseri viventi con la sua abilità nella tecnica liberatoria egli viveva nella grande città di Vaisali.

La sua ricchezza era inesauribile allo scopo di sostenere i poveri e gl’indifesi. Lui osservava una pura moralità per proteggere gl’immorali. Manteneva la tolleranza e l’autocontrollo per riconciliare gli esseri adirati, crudeli, violenti, e brutali. Egli aveva un’energia ardente per ispirare le persone che erano pigre. Egli fu costante in concentrazione, consapevolezza, e meditazione per sostenere coloro che erano mentalmente agitati. E infine, raggiunse la decisiva saggezza per sostenere tutti i sempliciotti e gli sciocchi.

Vimalakirti vestiva sempre da laico con le vesti bianche, tuttavia impeccabilmente viveva come un devoto religioso. Viveva in casa, ma rimaneva lontano dal reame del desiderio, dal reame della pura materialità e dal reame immateriale. Egli aveva una moglie, un figlio, e delle domestiche, però mantenne sempre la continenza. Egli era circondato da servitori, eppure viveva in solitudine. Sembrava essere ornato di ornamenti, invece era sempre dotato dei segni e marchi di lieto auspicio. Sembrava che egli mangiasse e bevesse, invece si nutriva sempre col cibo della meditazione. Egli faceva la sua apparizione nei campi sportivi e nei casinò, ma il suo scopo era di far maturare quelle persone che erano sempre legate al gioco d’azzardo. Faceva visita agli insegnanti eterodossi di moda, però manteneva sempre ferma lealtà al Buddha. Lui comprendeva le scienze mondane e le pratiche esoteriche e trascendenti, però prendeva sempre piacere nelle delizie del Dharma. Lui si mescolava in tutte le folle, eppure era rispettato come il primo di tutti.

Per essere in armonia con le persone egli si associava con gli anziani, con quelli di età media e con i giovani, però parlava sempre in armonia col Dharma. Prendeva parte a ogni tipo di affari, però non aveva interesse al profitto o ai possessi. Per addestrare gli esseri viventi, egli appariva all’improvviso agli incroci e agli angoli delle strade, e per proteggerli partecipava ai governi. Per convertire le persone dal Hinayana e farli partecipare al Mahayana, appariva fra gli ascoltatori e insegnanti del Dharma. Per sviluppare i bambini, visitava tutte le scuole. Per dimostrare la negatività dei desideri, entrava perfino nei bordelli. Per riportare gli alcolizzati nel corretto stato di mente, entrava in tutte le osterie e locali notturni.

Egli era onorato come uomo d’affari fra gli uomini d’affari perché dimostrava la priorità del Dharma. Era onorato come proprietario terriero fra i proprietari terrieri perché rinunciava all’aggressività della proprietà. Era onorato come guerriero fra i guerrieri perché coltivava la resistenza, la determinazione, ed il coraggio morale.

Egli era onorato come aristocratico fra gli aristocratici perché aveva soppresso l’orgoglio, la vanità, e l’arroganza. Era onorato come ufficiale fra gli ufficiali perché regolava le funzioni di governo secondo il Dharma. Era onorato come principe dei principi perché modificava il loro attaccamento ai piaceri reali ed al potere del sovrano. Era onorato come eunuco nell’harem reale perché insegnava il Dharma alle giovani signore.

Egli era in sintonia con le persone ordinarie perché apprezzava l’eccellenza dei meriti ordinari. Era onorato come Indra fra gli Indra perché mostrava loro la temporaneità della loro signoria. Era onorato come Brahma fra i Brahma perché mostrava loro l’eccellenza speciale della prajna. Era onorato come Lokapala fra i Lokapala perché allevava lo sviluppo di tutti gli esseri viventi.

Così viveva il Licchavi Vimalakirti nella grande città di Vaisali, dotato di una infinita conoscenza nell’abilità in tecniche di liberazione.

In quel tempo, grazie a questa sua vera abilità nella tecnica della liberazione, Vimalakirti si manifestò come ammalato. A chiedere della sua salute, dalla grande città di Vaisali vennero il Re, gli ufficiali, i signori, i giovani, gli aristocratici, gli uomini d’affari, i proprietari terrieri, gente della città e delle campagne, e migliaia di altri esseri viventi, e visitarono l’infermo. Quando tutti questi arrivavano, Vimalakirti insegnava loro il Dharma, cominciando il suo discorso con l’attualità dei quattro elementi principali:

“Amici, questo corpo è instabile, fragile, debole, e indegno della fiducia. È pure così inconsistente, deteriorabile, di breve vita, doloroso, pieno di malattie, e soggetto al cambiamento. Così, amici miei, siccome questo corpo è solamente un vaso pieno di molti malanni, gli uomini saggi non contano su di esso. Questo corpo è come una bolla di schiuma, incapace di sopportare alcuna pressione. È come una bolla d’acqua, che non ha consistenza e non può durare molto. È come un miraggio, nato dagli appetiti delle passioni. È come il fusto dell’albero della piantaggine, che non ha nucleo. Ahimè! Questo corpo è come una macchina, un nesso di ossa e tendini. È come un’illusione magica, consistente di falsità. È come un sogno, essendo una visione irreale. È come un riflesso, essendo l’immagine di azioni precedenti. È come un’eco, essendo dipendente da condizionamenti. È come una nube, essendo caratterizzato da turbolenza e dissoluzione. È come un lampo del fulmine, essendo instabile, e soggetto ogni momento a sparizione. Il corpo è privo di una sostanzialità, essendo il prodotto di un continuo variare delle condizioni.

“Questo corpo è inerte, come la terra; senza un sé, come l’acqua; senza vita, come il fuoco; impersonale, come il vento; e insostanziale, come lo spazio. Questo corpo è irreale, essendo un’aggregazione dei quattro principali elementi. È vuoto, inesistente sia come sé che come possessore di un sé. È inanimato, essendo come l’erba, gli alberi, i muri, le zolle di terra e le allucinazioni. È senza-senso, essendo guidato come un mulino a vento. È sporco, essendo un’agglomerazione di pus ed escrementi. È falso, essendo destinato ad essere corrotto e distrutto, nonostante lo si curi e lo si massaggi. È afflitto dalle quattrocentoquattro malattie. È come un vecchio pozzo, continuamente sommerso dal vecchiume. La sua durata non è mai certa – sicura è solo la sua fine con la morte. Questo corpo è una combinazione di aggregati, elementi, e organi sensoriali, che sono paragonabili rispettivamente ad assassini, serpenti velenosi, e ad una città abbandonata. Perciò, voi dovreste provare repulsione per tale corpo. Dovreste disperarvi e risvegliare la vostra sola ammirazione per il corpo del Tathagata.

“Amici, il corpo di un Tathagata è il corpo di Dharma, nato dalla conoscenza. Il corpo di un Tathagata è nato dall’accumulazione di meriti e saggezza. È nato dalla moralità, meditazione, saggezza, liberazione, conoscenza e visione illuminata. È nato dall’amore, compassione, gioia, e imparzialità. È nato dalla carità, disciplina, ed autocontrollo. È nato dal sentiero delle dieci virtù. È nato dalla pazienza e la gentilezza. È nato dalle radici della virtù, piantate con solidi sforzi. È nato dalle concentrazioni, liberazioni, meditazioni, e assorbimenti meditativi. È nato dalla istruzione, saggezza, e tecniche liberatorie. È nato dai trenta-sette aiuti alla illuminazione. È nato dalla quiescenza mentale e dall’analisi trascendentale. È nato dai dieci poteri, le quattro impavidità, e le diciotto qualità speciali. È nato da tutte le trascendenze. È nato da scienze e superconoscenze. È nato dall’abbandono di tutte le cattive qualità, e dall’acquisizione di tutte le buone qualità. È nato dalla verità. È nato dalla realtà. È nato dalla consapevolezza consapevole.

“Amici, il corpo di un Tathagata è nato da innumerevoli opere buone. Verso tale corpo voi dovreste rivolgere le vostre aspirazioni, e per eliminare la negatività delle passioni di tutti gli esseri viventi voi dovreste concepire il perfetto spirito dell’insuperabile illuminazione”.

Mentre il Licchavi Vimalakirti insegnava così il Dharma a quelli che erano venuti a chiedere notizie della sua malattia, molte centinaia di migliaia di esseri viventi concepirono lo spirito dell’insuperabile e perfetta illuminazione.

(TRATTO DAL SITO: http://www.centronirvana.it/home.htm che devotamente ringraziamo per la loro compassionevole gentilezza verso tutti gli esseri che soffrono in questa dolorosa esistenza samsarica.)