Namkhai Norbu Rinpoche: Lo Dzogchen nella vita quotidiana.
Alcune persone sono disturbate quando sentono dei rumori provocati da altre persone che camminano, parlano e così via, e diventano irritati da questo, oppure diventano distratti da cose esterne a se stessi, danno vita a molte illusioni. Questo è il percorso errato noto come “il pericoloso passaggio in cui la visione esterna appare come un nemico”. Ciò significa che, anche se si sa come continuare nella conoscenza della condizione sia dello stato di calma che dell’onda del pensiero, non si è ancora riusciti a integrare questo stato con la propria visione esterna. Se questo dovesse essere il caso, pur mantenendo sempre la consapevolezza presente, se si vede qualcosa, non si dovrebbe essere distratti, ma, senza giudicare ciò che si vede come piacevole, si dovrebbe rilassarsi e continuare nella presenza. Se un pensiero sorge giudicando l’esperienza come piacevole e spiacevole, basta riconoscerla con la nuda attenzione e continuare nella consapevolezza presente senza dimenticarla.
Se ci si trova in una circostanza noiosa, come circondati da una terribile fila, si dovrebbe solo riconoscere questa spiacevole circostanza e continuare nella consapevolezza presente, senza dimenticarla.
Se non si sa come integrare la presenza della consapevolezza con tutte le proprie azioni quotidiane, come mangiare, camminare, dormire, sedersi e così via, allora non è possibile mantenere lo stato di contemplazione oltre la durata limitata di un sessione di meditazione seduta.
Se è così, non essendo stato in grado di stabilire la vera consapevolezza presente, si crea una separazione tra le sedute di pratica seduta e la propria vita quotidiana. Quindi è molto importante continuare nella consapevolezza presente senza distrazione, integrandola con tutte le azioni della propria vita quotidiana. Il Buddha, nel Sutra Prajñápáramitá (questo testo è comunemente chiamato “Il Sutra del Cuore”) disse: “Subhuti, in che modo un Bodhisattva-Mahasattva; essendo consapevole di avere un corpo, praticare una condotta perfetta? Subhuti, un Bodhisattva-Mahasattva, quando cammina, è pienamente consapevole che sta camminando; quando si alza è pienamente consapevole di alzarsi; quando sedersi è pienamente consapevole della posizione seduta; quando il sonno è pienamente consapevole del sonno; e se il suo corpo sta bene o male, è pienamente consapevole di entrambe le condizioni! ‘ È proprio così!
Per comprendere come si possa integrare la consapevolezza presente con tutte le attività della propria vita quotidiana, prendiamo l’esempio del camminare. Non c’è bisogno di saltellare sù immediatamente e camminare in modo distratto e agitato, marciando su e giù e rompendo tutto ciò che si trova di fronte a uno, non appena sorge l’idea di camminare. Piuttosto, quando ci si alza, si può fare così ricordando ‘ora mi alzo, e camminando non voglio distrarmi’. In questo modo, senza distrarsi, passo dopo passo, si dovrebbe governare con la presenza della consapevolezza. Allo stesso modo, se si rimane seduti, non si deve dimenticare questa consapevolezza, e se si sta mangiando un boccone saporito, o si ha una goccia da bere, o si dice un paio di parole, qualunque azione si intraprenda, sia che si tratti di maggiore o minore importanza, si dovrebbe continuare con la consapevolezza presente di tutto senza distrarsi.
Poiché siamo così fortemente abituati alla distrazione, è difficile dare alla luce questa presenza di consapevolezza, e questo è particolarmente vero per coloro che stanno appena iniziando a praticare. Ma ogni volta che c’è un nuovo tipo di lavoro da fare, la prima cosa da fare è impararla. E anche se nei primi tentativi uno non è molto praticato, con l’esperienza, a poco a poco il lavoro diventa facile. Allo stesso modo, nell’apprendimento della contemplazione, all’inizio si ha bisogno di impegno e una precisa preoccupazione di non distrarsi, seguendo che bisogna mantenere la consapevolezza presente il più possibile. Distratto, bisogna notarlo. Se si persiste nell’impegno di mantenere la consapevolezza presente, è possibile arrivare a un punto in cui non si è più distratti.
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