Ghesce Choe-Khor Tshang Rinpoche: Lo Yoga del Sogno

Gheshe Choe-Khor Tshang Rinpoche col suo maestro S. E. Yongzin Lopön Tenzin Namdak Rinpoche

Lo Yoga del Sogno: Conferenza e Seminario con Ghesce Choe-Khor Tshang Rinpoche a Roma: 19, 20, 21 maggio 2017.

Conferenza con Choekhortshang Rinpoche Roma, 19 maggio 2017.

È la seconda volta che vengo a Roma a dare insegnamenti e ringrazio tutti voi che siete accorsi qui numerosi.

Oggi parliamo dello Yoga del Sogno e molti di voi avranno già ricevuto insegnanti in proposito. Generalmente, nel Buddhismo, il sogno è considerato un illusione. È un illusione correlata con sé stessi. Anche se il sogno è illusorio c’è un modo di collegarlo a qualcosa.

Un sogno può essere utilizzato come oggetto di interpretazione di ciò che potrà accadere, di predizione. Nella tradizione del Tibet si può chiedere ad un maestro qualificato o di interpretare i nostri sogni o di sognare per noi. Se un qualcosa non va bene nella nostra vita si può cercare d’interpretare i nostri sogni e cercare ciò che è bene per noi. Un altro modo è di chiedere ad un maestro di sognare per noi, il quale chiederà un nostro oggetto personale che metterà sotto il cuscino e sognerà per noi.

Il periodo di sonno si divide in tre categorie. Una dalle 20 alle 23, la seconda dalle 23 alle 3 e da qui al risveglio.

Nella prima parte si sogna in rapporto al passato, anche d’una vita passata od il passato di questa vita: sono i sogni delle tracce carmiche. Quando siamo tanto stanchi e sprofondiamo nel sogno, vi penetriamo profondamente e le tracce carmiche vengono attivate.

Nella fase centrale del sogno esso è collegato al presente, anche al momento attuale, e lo si sperimenta molto intensamente da bimbi. Ad esempio a tutti è successo, da piccoli, che nella notte ci scappa la pipì ed il corpo ha bisogno di urinare ma la mente non ne vuol sapere, e sogniamo di fare la pipì, ma la stiamo facendo nel letto. Un altro esempio: siamo in una stanza con qualcuno che suona il pianoforte o ascolta musica e noi magari sogniamo quelle note, o sogniamo il rumore del treno od il fruscio del fiume se ne siamo vicini. Questa è la seconda categoria e queste due non vengono usate per le divinazioni.

La terza categoria è quella in cui la mente si fa più chiara e può cogliere un qualcosa che può accadere. E ci sono dei modi di considerare i sogni nella tradizione del Tibet, ma non è lo yoga del sogno, che è invece la consapevolezza di stare sognando, dal che puoi arrivare a gestire, a trasformare il sogno. Così si realizza il percorso della trasformazione.

La prima pratica, quella della divinazione, ha più a che fare col discorso dei sutra, mentre la seconda è connessa al tantra. Tutti gli insegnamenti del Buddha in Tibet sono suddivisibili in: (1) sutra, il percorso della rinuncia (ad esempio dall’attaccamento agli oggetti), (2) tantra od il percorso della trasformazione, e (3) lo Dzochen od il percorso della realizzazione, in cui nulla è così com’è. Nel tantra tutto è trasformato, anche le emozioni negative come l’odio e la rabbia, e questo del sogno è un percorso tantrico, non del tantra padre. Il tantra madre è infatti connesso allo yoga del sogno. L’oggetto si trasforma nel percorso. Ad esempio: nel Ciod si immagina d’offrire il proprio corpo agli spiriti affamati, mentre nel tummo si giunge a produrre un gran calore, e, come lo yoga del sogno, appartengono allo stesso percorso. Si tratta di diventare in tal modo consapevoli nel bardo, o stato intermedio, al momento della morte. E ci sono molte cose utili che possiamo utilizzare nella vita quotidiana. In Tibet si dice che passiamo un terzo della nostra vita dormendo ed i rimanenti due terzi diciamo d’essere molto occupati. Perciò, si tratta di utilizzare a proposito questo terzo della nostra vita. In cosa ci può aiutare lo yoga del sogno nella vita di tutti i giorni ? Molti hanno difficoltà a dormire, lo yoga del sogno ci insegna come addormentarci bene. Ci sono molte cose che ci possono aiutare a prender sonno: un bagno rilassante, dei profumi d’incenso, massaggi, tisane che che lo possono conciliare, ma non realizzare. C’è poi il sonno senza alcun sogno: è il sonno samsarico. Quindi possiamo avere il sonno disturbato dalle emozioni ed il sogno samsarico, poi il sogno guidato dalla nostra pratica, ed è questo il percorso spirituale. Poi ci sono quelli che sognano molto ma in sogni spezzettati, e con la pratica possiamo correggere questo problema. Ci sono istruzioni perché i sogni non siano più spezzati ma continuativi. Poi ci sono gli incubi e per eliminarli ci sono pratiche simili al ciod. Poi c’è il caso di chi dorme bene ma poi al risveglio non si ricorda più nulla di quanto ha sognato. Ci sono anche i sonnambuli che inconsapevolmente camminano nel sogno. E fa parte della categoria del sogno nel presente ed in modo molto basilare la pratica dello yoga del sogno può risolvere pure questo problema. Ad esempio, se siamo molto stanchi ed abbiamo bisogno di riposare e dormire, la nostra mente finisce per soffermarsi su molti pensieri. La.nostra mente per aiutarla a dormire, possiamo concederle un rimedio e decidere di stancarla, ma se lo siamo già non lo possiamo ulteriormente fare, poi c’è la meditazione sulla vacuità come antidoto. Chi invece dorme profondamente senza sognare, può dipendere anche da cause fisiche o da cause pratiche come il vento o lung, perciò bisogna riequilibrare quel l’energia. Instruzioni più approfondite riguardano la coscienza, in modo che non ci sfugga. Se ci rendiamo conto che stiamo sognando, ci rendiamo conto che è un’illusione e siamo quindi consapevoli che stiamo osservando un evento illusorio come quando vediamo un film.

Quando con lo yoga sogno siamo consapevoli che stiamo sognando, siamo pure consapevoli che non ci può nuocere, perché è solo un sogno. Immaginate quando qualcuno vi dice delle bugie e, poiché siete consapevole che sta mentendo, invece d’arrabbiarvi, lo osservate, lo lasciate andare, lo lasciate svanire. E lo potete allora ascoltare senza che le bugie vi nuocciano e potete rispondere senza che creiate problemi. Così giungiamo a poter gestire, dirigere i nostri sogni: non li temiamo più. Ci sono molte potenzialità che si risvegliano una volta che siamo in grado di dirigere i nostri sogni.

Tramite i nostri sogni, possiamo aiutare noi stessi a guarire, incontrare persone che non avremmo mai incontrato, insomma: riusciremmo a fare molte cose che mai saremmo riusciti a fare.
Un altra cosa possibile è quella pratica dei maestri che, nel sogno, hanno dato insegnamenti ai propri discepoli.

È importante anche la posizione del corpo in cui si dorme ed altre pratiche. La posizione principale è quella del Buddha dormiente o del leone. La posizione del Buddha dormiente ha delle regole precise. Normalmente dividiamo il nostro corpo in due lati, la parte destra del corpo è quella a che ha a che fare con l’ignoranza e quella sinistra con la saggezza, bisogna perciò distendersi sul lato destro, in modo che la parte sinistra del corpo, rappresentante la saggezza, sovrasti quella destra, schiaccia così l’ignoranza. Possibilmente la testa va orientata verso sud, i piedi verso nord ed il volto ad est, la mano destra supporta la guancia destra, mentre il braccio e la mano sinistra s’allungano lungo il corpo. Questa posizione significa che l’ignoranza è schiacciata della saggezza che gli sta sopra. Ci sono indicazioni secondo le quali la mano destra, come ogni dito, va a chiudere gli organi dei sensi, ma questo non è fondamentale. Chi sogna e non ricorda i sogni, magari ha poco memoria e ci sono recitazioni di mantra che aiutano la memoria. Avete mai fatto caso al processo di come vi addormentate, quando andiamo a dormire c’è un processo un passaggio, ammettiamo d’aver sonno, ci mettiamo a letto, incominciamo a vedere le cose attorno a noi che sfumano e poi non ci ricordiamo più niente. Le immagini iniziano a sfumare e perdiamo conoscenza, tali persone perdono la connessione di ciò che succede nella loro mente ed il ricordo e ci sono delle pratiche per mantenere tale connessione. Ci sono pratiche per il giorno e la notte per avere dei sogni lucidi.
Domanda. C’è chi non sogna e chi ha il sogno del ignorante. Ma conosco una persona che, pur essendo molto intelligente, non sogna mai. Cosa ne dice? Choekhortshang Rinpoche. Ci sono dei geni che dormono senza sognare, il sonno senza sogni non è una regressione ma un blocco, ed è il sonno, non la persona, ignorante. Domanda. Il sogno è anche una possibilità d’entrare in contatto coi morti, coi propri cari?
Choekhortshang Rinpoche. È possibile. Anche attraverso il sogno si può entrare in contatto coi defunti.
Domanda. Cosa mi dice dei sogni premonitori? Come mai avvengono? Choekhortshang Rinpoche. È un sogno, ma è pure una predizione. Domanda. Si sogna a colori? Choekhortshang Rinpoche. In un sogno premonitore ogni colore ha il suo significato, se invece è avvenuto nella prima o seconda parte della notte non ci dice molto. Il sogno del passato può essere riferito ad una vita passata e vediamo immagini che non riconosciamo o possono essere fatti del recente passato. Ad esempio, molti sognano di volare. Se è un predizione, è avvenuto nella terza parte del sonno. E, se avviene, è una buona predizione. Se invece sognate di volare nella prima o seconda fase del sonno può indicare un disturbo del prana, un disturbo energetico. Domanda. Come faccio a capire la fase del sonno in cui sogno, cui attribuire il sogno?
Choekhortshang Rinpoche. Dipende dalla pratica di chi sogna. E chi sogna sa di sognare esattamente in un certo momento, se ha sviluppato consapevolezza.
Domanda. Come certe sostanze influenzano i sogni o la capacità di gestirli?
Choekhortshang Rinpoche. Ci sono molte influenze da parte del cibo sui sogni e non c’è il tempo per parlarne, l’alimentazione influenza il sogno è di molto, un sogno carico di rabbia può essere il risultato di una cena pesante. Se vuoi essere veramente cosciente di quando sogni basta che ci sia qualcuno te lo interrompa.

Seminario con Choekhortshang Rinpoche Roma, 20 maggio 2017

Iniziamo coi nove respiri di purificazione, che ci purificano da ciò che causa malattie, dagli ostacoli, dalle oscurazioni mentali. A livello fisico più esterno purificano le malattie, dandoci buona salute, mentre, a livello più interno, ci purifica dalle nostre afflizioni mentali, dai tre veleni radice: rabbia, attaccamento ed ignoranza. Inoltre, in modo segreto, ci purifica dai tre ostacoli, causati da elementi maschile, femminile e neutri. Liberandoci da questi ostacoli otteniamo successo nella vita. È una pratica basilare che ci può rendere in buona salute e donare successo nella vita. Tutte le malattie fisiche, nella medicina tibetana, sono considerate derivanti da bile, da flegma oppure da vento o lung in tibetano. Questa pratica dei tre respiri è in connessione a tutto ciò. Dapprima visualizziamo i tre canali: i due laterali che partono dalle narici girano attorno al cranio fino a scendere a quattro dita sotto l’ombelico dove sorge il canale centrale. Il canale destro è bianco, il sinistro è rosso ed il destro blu, i due canali laterali sono più sottili, sono trasparenti, ma sono canali energetici e non substanziali, come un vaso venoso. Visualizza il bianco canale destro, il rosso canale di sinistra e blu quello al centro.

Importante è inoltre la postura, a gambe incrociate, simbolizzante che stiamo interrompendo il movimento, abbandonando l’idea che stiamo andando da qualche parte. Incrociamo le caviglie, le mani nel grembo con la destra che regge la sinistra, perché il lato destro è connesso all’ignoranza, perciò la saggezza deve sempre sovrastare l’ignoranza, in modo d’annullarla. Con la punta del pollice premiamo la base dell’anulare, perché all’anulare c’è un canale d’ingresso di cause disturbanti, come possessioni da parte di spiriti vari. Si può essere disturbati durante la pratica. Il canale dall’anulare giunge direttamente al cuore. Con la punta del pollice sulla base dell’anulare, con la punta dell’anulare destro chiudiamo la narice destra, respiriamo dolcemente, immaginando che una luce verde brillante riempie il canale, sento così l’energia della natura, inspiro fino al basso ventre. Poi lo facciamo con la narice sinistra, espirando più fortemente dell’inspirazione. Ci stiamo così liberando, purificando, eliminando le negatività, espirando dal canale destro visualizziamo che ne esce un fumo grigiastro, espirando da quello di sinistra ne esce un fumo rosa chiaro, rosastro.

Sono 9 respiri, 3 per il canale destro, 3 per il sinistro e 3 per il centrale. Purificando il canale destro elimino la rabbia, gli ostacoli dati dalle persone di sesso maschile e le malattie collegate al vento. Nei tre respiri possiamo o sentire che ci stiamo liberando da ciò, oppure che ci stiamo purificando, uno ad uno separatamente per ciascun respiro da ciascuno dei tre ostacoli: il primo dalle malattie collegate al vento, col secondo dagli ostacoli di sesso maschile e col terzo dalle malattie collegate dalla bile.

Ora facciamo l’opposto e visualizzate che stiamo purificando usando la mano sinistra, chiudendo la narice sinistra visualizza un soffio rossastro espulso, connesso agli ostacoli del desiderio attaccamento, alle persone di sesso femminile e le malattie causate da flemma.

La terza fase è leggermente diversa: le mani sono in grembo come prima, inspiro da entrambe le narici luce verde brillante o pura energia della natura scendente fino all’ombelico. È un respiro delicato, come il polline del soffione che vola dolcemente, e lo portiamo al basso ventre, a quattro dita sotto ombelico, visualizzandolo, all’espirazione, innalzarsi alla congiunzione dei due canali al chakra della corona. Visualizza ora che il prana esce al centro del capo, al chakra della corona, come fumo nero, espirando più fortemente dell’inspirazione che è invece delicata. Si purifica così l’ignoranza, espirando dal canale centrale, eliminiamo gli ostacoli ai problemi derivanti da oggetti neutri e malattie da bile.

Tutto ciò è la base di tante pratiche di meditazione come pure delle pratiche dello yoga del sogno. Ogni mattino al risveglio lo potete fare per eliminare la sonnolenza residua o durante la giornata se siamo stanchi od assonnati. Essa ci aiuta a comprendere i diversi aspetti della mente, del corpo e dell’energia. Nelle tecniche di meditazione visualizzate i canali sottili. Il vento, l’energia è come il cavallo montato dal cavaliere che è la vostra mente. Utilizzando i canali come un percorso, una strada, immagina che il vento è il cavallo o l’automobile che la percorre e la mente è il cavaliere o l’autista che guida l’automobile, quindi la mente rappresenta il controllo del respiro o soffio energetico. Quando la nostra mente è scossa dalla paura o rabbia quest’esercizio libera, tranquillizza, calma la mente. Nervosismo, ansia, agitazione, turbamento, causano disordine nel vento o prana o flusso energetico nel corpo. Con questo esercizio lo riequilibriamo, lo pacifichiamo, così si pacifica la mente. Semplicemente, se facciamo dei profondi respiri quando siamo agitati, ciò calma la nostra mente. È una pratica fondamentale, non solo nello yoga del sogno, ma pure per sviluppare calore stando sotto zero, significa aver iniziato da qui per giungere a quel risultato.

Ora entriamo più direttamente nello yoga del sogno.

Il proposito principale dello yoga del sogno è d’essere consapevoli che stiamo sognando. Per esserlo è molto importante essere consapevoli nella nostra vita, durante la nostra veglia, vedendo come un sogno tutto ciò che ci appare.

Può all’inizio non sembrare molto facile, poi ne comprendiamo il motivo. Non è un caso che questo passaggio equivale a cambiare le tracce carmiche, che sono l’effetto, il segno causato dalle azioni compiute nella nostra vita, che lasciano questo segno alla base della nostra coscienza. Nel Buddhismo si parla di karma o azione ed il suo effetto o risultato, il che è prodotto da ogni azione che rimane come traccia carmica, nei sutra si dice di rimuovere le tracce karmiche, mentre nel tantra si parla di trasformare queste tracce. Se cerchiamo di vedere la nostra giornata come un sogno, all’inizio può non essere tanto facile, ma facciamolo ripetutamente perché ci porterà consapevolezza. E ditevelo continuamente che si tratta d’un sogno, perché vi porterà consapevolezza. Anche se non è così facile. Ci è difficile realizzarlo anche se lo sto vivendo. La percezione odierna degli eventi di ieri è diversa da quella che avevamo ieri. Tutto ciò ci aiuta ad avere maggiore consapevolezza a capire che anche quello che ci sembra reale è come un sogno. Quando iniziate a comprendere che è tutto un sogno avrete maggior godimento della vita, prenderete la vita meglio. Avrete meno paura. Quando iniziate ad essere consapevoli delle vostre azioni, questa consapevolezza entrerà, si rifletterà nei vostri sogni. Quando sorge la consapevolezza nei vostri sogni, a sua volta si genera più consapevolezza nel bardo o stato intermedio. Proprio perché uno degli scopi del bardo è di diventare consapevoli dello stato intermedio o bardo.

Cos’è il bardo? Dopo tre giorni dalla morte, la coscienza esce dal corpo, ma vi sentireste d’avere un corpo fisico come quando eravate vivi, ma è solo un corpo apparente, un corpo mentale. Questa coscienza è in uno stato intermedio, perché si trova tra la vita precedente e quella futura. Qui l’essere prova molte illusioni, visioni, sensazioni, allucinazioni, manifestazioni che possono intrappolare la coscienza, impedendole di procedere verso una nuova vita. Più vi sentite prigionieri da queste visioni dello stato intermedio più è facile che la coscienza sia intrappolata in questa nuova vita. Più siamo consapevoli di queste illusioni più siamo consapevoli e pronti e vicini ad una nuova rinascita, con minore sofferenza risultante. Lo yoga del sogno unisce l’apparenza della vita nel sogno e lo stato intermedio e la vita nella morte e nella rinascita, con conseguente meno paura della morte, con un miglior passaggio verso una nuova vita e rinascita.

Il primo passo è (1) la consapevolezza che la vita è un sogno, la vita è un sogno come il sogno è un’illusione, così (2) ci liberiamo dell’attaccamento e dall’avversione ed ora (3) rinforziamo l’intenzione sviluppata prima di addormentarci, così ci addormentiamo con l’intenzione di sviluppare i sogni e di ricordarli. Generalmente quando si è consapevoli di ciò, della vita quotidiana di apparenza simile al sogno ciò ci aiuta ad essere consapevoli nel sogno. Ma, quando ci svegliamo c’è un quarto passaggio. La pratica è di ricordare, appezzare, coltivare il sogno, essendone grati, il che ci aiuta a coltivare il sogno cosciente. Svegliandoci, se abbiamo sognato: apprezziamo. Se ce ne ricordiamo dobbiamo esserne grati. Se ne siamo stati consapevoli: apprezziamolo ancor più. E ne dobbiamo essere ancor più contenti. Se al risveglio non ci ricordiamo dei sogni, non ci dobbiamo demoralizzare, ma dobbiamo sviluppare l’intenzione che sogneremo, che lo ricorderemo, che il sogno sarà lucido e che ne saremo consapevoli. Questo, a seconda delle condizioni. Sono le pratiche del giorno, quelle preparatorie da esprimere nella giornata, sono importanti pensieri da esprimere nella giornata, che ci mantengono indirizzati, concentrati alla pratica. Poi abbiamo pratiche preparatorie, per l’avversione le nove respirazione ed il guru yoga. Quando si ricevono preziosi insegnamenti spirituali, meditazioni, occorre connettersi alla loro fonte, al maestro radice, se l’abbiamo, invochiamolo come quintessenza del Buddha e di infiniti esseri illuminati. Altrimenti si possono invocare i Buddha ed i maestri. Ad esempio, se il maestro è raffigurato col colore bianco e nudo, rappresenta lo stato naturale della mente, rappresentando pure l’infinità dei preziosi maestri. Visualizzando il maestro come impersonificazione degli insegnamenti, crea una maggiore connessione, coltivando devozione in noi. Guru yoga è la consapevolezza degli insegnamenti, con conseguente fede, devozione, fiducia negli insegnamenti connettendosi ai maestri illuminati riceviamo la loro benedizione.

Naljor Guru Yoga è essere consapevoli della connessione con l’origine dell’insegnamento, quindi col maestro che ci ha offerto gli insegnamenti a connessione con l’infinito numero d’esseri senzienti. Il guru è colui che ci connette ai tre gioielli: il Buddha, il Dharma o gli insegnamenti ed il Sangha come comunità d’esseri realizzati, è l’anello importantissimo perché il guru è il collegamento coi tre oggetti di rifugio.

Dopo i nove respiri di purificazione ed il guru yoga o solo dopo i nove respiri, quando andate a letto, se siete tristi, rabbiosi, ciò porterà pace nella vostra mente, altrimenti porterete le vostre emozioni disturbanti nei vostri sogni. Ora vi serve una protezione, il che significa una protezione interiore, ciò che rende pacifica la vostra mente non solo dagli ostacoli esteriori, le vostre emozioni disturbanti di rabbia e attaccamento, ma è una protezione da moltissime cause e situazioni che determinano gli ostacoli esterni. La protezione sono le dakini.

Tutti gli insegnamenti si possono dividere in tre parti: i Sutra, i Tantra e lo Dzochen. Nei sutra si utilizzano come rifugio i 3 gioielli: Buddha, Dharma e Sangha. Buddham saranam gacciami, Dharma saranam gacciami e tutto è esterno, sono esterni a noi ed in essi (il Buddha, il Dharma ed il Sangha) prendiamo rifugio. Mentre nel tantra si tratta di trasformare. Qui siamo nel tantra madre della divinità del sogno, abbiamo la divinità tutelare, la fonte dell’energia, del potere, quindi abbiamo la dakini, la fonte dell’accumulazione dei Siddhi o capacità straordinarie, quindi il guru la fonte dell’insegnamento. Il lama è esterno, la dakini può manifestarsi esternamente ma pure internamente, quindi va portata dentro, proteggendoci come una divinità tutelare, come un angelo che ci protegge nel sogno con un aspetto quasi angelico. Quindi possiamo visualizzarci come dakini interna pure come divinità tutelare, entrambe possono essere sia esterne che interne. Mentre nello Dzochen è tutto dentro, è il più alto livello d’insegnamento in cui è tutto interno. Nello Dzochen i tre oggetto di rifugio sono i tre canali, le nove respirazioni col vento che fluisce nei canali ed il tigle o sfera di luce.

Restiamo sulle dakini, che sono tantissime. La dakini dello yoga del sogno è Jumma Chenmo o grande illusione, è nella postura della danza, nella mano destra ha un coltello ricurvo a mezzaluna, mentre nella sinistra regge una kapala e tridente, simbolizzante l’aspetto maschile del suo consorte. Ogni particolare ha un significato. È blu, talvolta verde. È la dakini con cui connettersi nello yoga del sogno. Quando andiamo a dormire osserviamo la postura del leone o del Buddha dormiente o dell’eroe giacendo sul fianco destro. Il lato destro del corpo è connesso all’ignoranza mentre il sinistro alla saggezza. Quando ci stendiamo sul lato destro l’ignoranza sottosta alla saggezza che l’annienta. Il capo è verso sud, il volto ad est ed i piedi a nord, la mano destra sotto la guancia destra e la sinistra lungo il fianco. Visualizza ora il tuo guru al tuo chakra della corona, visualizza il tuo corpo come la divinità tutelare, il che è una forma di purificazione, ed attorno tante, tante dakini di protezione. Se non possiamo immaginare il nostro corpo come la divinità tutelare, allora lo possiamo immaginare come forma pura. Fatta la preparazione al sogno, entriamo nella pratica vera e propria del sonno che si fa nella notte. Le pratiche di preparazione sono anche più dettagliate, ma riservate al ritiro.

Lo yoga del sonno è finalizzato a vedere tutto come un’illusione, verso il risveglio della tua vera natura, perché vediamo che ciò che accade nel nostro sogno è una manifestazione carmica, ciò sviluppa la nostra consapevolezza e ci porta a sviluppare la consapevolezza della nostra vera natura. Ci sono tanti tipi di pratiche di meditazione, questa è una di quelle che ti portano a vedere la tua vera natura.

Domanda. Può fare degli esempi d’ostacoli creati da esseri di sesso maschile, femminile o neutri?

Choekhortshang Rinpoche. Sono gli ostacoli creati da persone di sesso maschile o femminile, quelli neutri possono essere dati da un oggetto o situazione d’ostacolo. Posso anche fare l’esempio del terrorismo in Europa, nel nostro caso in Tibet ci riferiamo alla magia nera. Ostacoli neutri: supponete che nella vostra vita avete successo e qualcuno vi parla male, metta in giro voci negative di voi, le dicerie diventano energie che ci possono danneggiare. In India, per proteggere le nuove case, in quanto si ha paura dell’invidia delle persone, si mette una corona di peperoncini con un limone sotto o nelle automobili s’espongono oggetti simbolizzanti protezione, come un vecchio paio di scarpe, il che è per bloccare l’invidia. Ancora: le famiglie tradizionali tibetane generalmente non mostrano il neonato ad estranei, perché desiderano proteggerlo e, se proprio devono portarlo fuori casa, gli fanno una macchia nera in fronte che dovrebbe spostare l’energia negativa emanata dagli altri.

Domanda. Anche le nostre reazioni verso ciò che vediamo o sentiamo o ci dicono gli altri, quindi il modo come reagiamo crea ostacoli, vero?

Choekhortshang Rinpoche. Certo, le emozioni negative connesse ai tre veleni, dove sorge attaccamento, invidia, ignoranza. Ma convengo che anche le nostre reazioni alle energie negative degli altri possono scatenare ostacoli. Più sono coloro che ci mostrano invidia più ne possiamo restare danneggiati.

Domanda. Quando entra la coscienza nel corpo?

Choekhortshang Rinpoche. La maggior probabilità è al 49° giorno dopo la morte convenzionale, considerando altri tre giorni prima, quindi diventano 52, perché ci sono tre tipi di respirazioni che si formano in successione: convenzionale, interiore, segreta, la morte effettiva è quando si ferma il terzo tipo di respiro. Dopo tre giorni dalla morte convenzionale, la coscienza lascia il corpo e dopo 49 giorni si incarna in un nuovo corpo, o almeno è di massima il momento più breve in cui può avvenire la reincarnazione della coscienza.

Domanda. Quando la coscienza si unisce all’embrione?

Choekhortshang Rinpoche. La coscienza entra nell’embrione in quanto è presente al momento del concepimento. Prima dell’unione tra uomo e donna, aleggia intorno, partecipa al concepimento, è connessa al respiro del padre e della madre.

Domanda. Mi terrorizzano più gli ostacoli neutri perché mi sembra che siamo circondati da energie negative che possono farci del male. Nella tradizione cristiana si dice che solo le nostre negatività ci possono danneggiare. Vorrei che non si pensasse che il malocchio esiste per davvero e che dobbiamo fare delle fatture per evitarlo.

Choekhortshang Rinpoche. Lasciarlo andare è già un passo avanti. Ma non sempre ne siamo capaci. Se non ne siamo in grado ci sono diversi modi, che sono le pratiche di purificazione.

Il punto principale è che i tre veleni sono dentro di noi, ma per proteggerci dobbiamo purificarci, questa è la protezione. Nella pratica ci sono tre livelli: esterno, interno e segreto.

Domanda. ci sono proprio quelli che non sognano proprio?

Choekhortshang Rinpoche. Si, ci sono.

Domanda. La coscienza nel sogno cosa fa?

Choekhortshang Rinpoche. È come il computer in stand by, è acceso ma non lavora.

Domanda. Ha accennato per costoro alla possibilità di risveglio, vero?

Choekhortshang Rinpoche. Certamente, la mancanza di sogno può dipendere da cause fisiche, ad esempio circolatorie, da blocchi energetici e le pratiche aiutano.

Talvolta dormiamo senza sognare, mentre non ricordarsi dei sogni è un’altra cosa. Talvolta può capitare di non sognare e non è grave.

Domanda. ho avuto un incubo con dei miei amici che avevano avuto lo stesso incubo nello stesso stabile e nella stessa situazione ed anni dopo ho riconosciuto una persona che era nel sogno che non conoscevo precedentemente e che mi confermò che le cose stavano effettivamente così.

Choekhortshang Rinpoche. Può succedere. Dipende dalla situazione e possono esserci molte possibilità, ad esempio tramite oggetti, esperienze insieme, luoghi visitati o di convivenza. C’è in Tibet la tradizione, ma non è un insegnamento, che quando un ragazzo ed una ragazza che sono fidanzati ma vivono lontano hanno un buon sogno in connessione, girano il cuscino, pensando così di trasmettere in tal modo il sogno all’altra persona. In tempi passati lo yogi che viveva nelle grotte o caverne di meditazione, quando stava per andare a ricevere un insegnamento da un maestro esaminavano i suoi sogni ed un buon auspicio era quando il maestro e discepolo avevano lo staso sogno.

Domanda. Bastano nove respirazioni o è meglio farle tante volte?

Choekhortshang Rinpoche. Ne bastano nove.

Domanda. Cosa mi dice dei cosiddetti dejavu?

Choekhortshang Rinpoche. È una connessione carmica che abbiamo già avuto in passato o che si deve manifestare in futuro. La nostra mente è oscurata come da polvere mossa dai nostri movimenti, pensa quando eravamo bimbi la nostra mente era più chiara e che ci sono tante cose presenti come tracce ma non riusciamo a riconoscere. Se sogniamo dei luoghi che non hanno a che fare con la nostra vita attuale è perché sono in connessione con le nostro vite precedenti.

d. che significato hanno i numeri nel sogno?

Choekhortshang Rinpoche. Dipende da come si manifestano.

Il primo passo è essere coscienti che si sta sognando poi di modificare il sogno. Si possono avere sogni nei sogni o doppi sogni. Sognare di sognare.

Domanda. Le esperienze fuori dal corpo come le considera?

Choekhortshang Rinpoche. Sono simili ai sogni. E ce ne sono di diversi tipi.

Dedica

pomeriggio.

Assumiamo la corretta posizione con la colonna eretta e facciamo le nove respirazioni. Abbiamo visto la preparazione per andare a dormire con la postura del Buddha dormiente sul fianco destro. La pratica innanzitutto inizia col (1) addormentarsi facendo buoni sogni e continuativi e la (2) come esserne consapevole e guidarli.

Nel primo caso, riguardo al sognare, dobbiamo essere attenti alla nostra interiorità non verso oggetti esterni. Se la nostra mente segue elementi esterni, elaborandoli, formando concatenazioni di pensieri che ci portano lontano: tutto ciò ci distrae. E dobbiamo mantenere l’attenzione evitando che la mente sia distratta da oggetti, pensieri esterni o si soffermi su parti del corpo, come ad esempio: concentrarsi sui piedi che ci dolgono. Dobbiamo invece rimanere concentrati. I testi portano l’attenzione sul fatto che, se la nostra attenzione è rivolta a diverse parti del corpo, possono sortire effetti diversi, se concentrazione è alla pianta dei ai piedi saremmo afflitti da rabbia con sogni violenti, uccisioni e conseguenti danni. Se, invece, l’attenzione va al chakra segreto, l’emozione che può dominare è l’attaccamento, causando sofferenze simili a quelle degli spiriti affamati, nel sogno possiamo provare fame e sete, necessità di esigenze fisiche. Se è al chakra dell’ombelico, è connessa all’ignoranza come quella del regno animale, si può provare paura, terrore della morte, timore d’essere uccisi, sfruttati come animali da soma, asserviti, ridotti in schiavitù. Un animale ha sofferenze legate alla fame, sete e non può riposarsi se è stanco. Se l’attenzione è al chakra del cuore ci sono emozioni legate al genere umano come l’invidia, la competizione, timori per gli affari, pregiudizi, il criticare costantemente. Se l’attenzione è al chakra della gola è correlata ai semidei con emozioni di orgoglio, d’essere pieni di sé, con sofferenze legate a conflitti, guerre, combattimenti, paura d’essere sconfitti, mentre le emozioni legate al chakra della corona sono connesse alla pigrizia e sono connesse al regno degli dei che vivono un’esistenza beata nella pigrizia, ma si ha la paura di perdere questi piaceri, di decadere. Dobbiamo perciò evitare che l’attenzione vada in queste zone del corpo legate a queste emozioni. E, per farlo, dobbiamo visualizzare il canale centrale, evitando che l’attenzione si disperda. Immaginatelo trasparente, blu, che si apre come una tromba, un imbuto verso il capo a partire dal punto di congiunzione quattro dita sotto l’ombelico o punto di congiunzione dei tre canali. Il canale è il luogo dove deve rimanere la vostra concentrazione, è la prima pratica. Ma può succedere che la vostra mente sia sul canale centrale, ma siate distratti dalle emozioni disturbanti, da pensieri ed oggetti esterni, perché si può cadere nel torpore. Il canale è una via dove la mente è come il cavallo montato dal cavaliere che simbolizza appunto la mente, ma il solo esserci può farci cadere in una mancanza d’attività o torpore. Occorre quindi un qualcosa in più. È molto importante connettere la mente al nostro pensiero che può guidare il sogno, così, quando cercate di guidare il sogno, è molto importante creare il pensiero, quando visualizza il canale centrale, la mente vi si sofferma, come quando il computer è in standby, è come quando si chiudono gli occhi nella meditazione e la mente entra in torpore, ma gli occhi non vanno nemmeno tenuti aperti perché in tal caso può subentrare eccitazione. Occorre un germe di pensiero su ciò che si vorrebbe sognare, è un piccolo spazio in cui questo germe di pensiero può crescere. Quindi non basta visualizzare il canale centrale, ma visualizzare in esso, a partire dal basso ventre o dall’ombelico fino alla gola, un colore biancastro come fumo d’incenso biancastro. Ciò per evitare la tensione troppo bassa, il bianco del fumo d’incenso corrisponde al piccolo seme di pensiero. Occorre tempo per familiarizzarvisi e col tempo diventa più chiaro. Il che può essere complicato, ma di gran beneficio per chi non sogna o non li ricorda.

Fatelo senza aspettarvi che la prima volta sortisca grandi effetti. Lo fate oggi, domani e dopodomani, ed ad un certo punto la visualizzazione diventerà più chiara, più continuativa, lunga ed entrerai nel sogno. Ma evitate nel modo più assoluto di forzarla, altrimenti potrete irritarvi, scoraggiarvi e persino adirarvi. Una volta che vi riuscirete, potrete poi mantenerla più a lungo.

Il punto successivo è quando il vostro sogno è spezzettato, e vi svegliate, e, se siete capaci di guidare il sogno, potrete riprenderlo anche se dovreste alzarvi ed interromperlo. Il terzo punto è quando esso è continuativo.

Se il sogno spesso è interrotto è probabile che sia disturbato da ostacoli esterni, ma lo è da ostacoli interni se il sogno s’interrompe.

Entrano ora a proposito le sillabe di protezione della dakini dei quattro elementi: terra, aria o vento, fuoco, acqua. Dopo aver visualizzato il canale centrale dominato dal fumo biancastro, visualizza un loto dai quattro petali con una delle successive sillabe su ciascun petalo.

Si possono visualizzare le quattro sillabe sul loto rosso in connessione con le dakini. Il che conferisce protezione, connessione con gli elementi del nostro corpo, riportandoli quindi in equilibrio.

Il sangue è connesso all’elemento acqua, la terra alle ossa ed ai muscoli, l’elemento vento è in connessione con l’aria ed è in connessione ai nostri venti o aria o prana o lung, mentre l’elemento fuoco è in connessione al calore del nostro corpo, al suo metabolismo. Si ribilanciano così gli elementi interni, riequilibrandoli.

Mantra aahh, ya, sha, ra

Aahh è in connessione con l’elemento terra giallo. Ya è in connessione con l’elemento fuoco rappresentato dal calore del nostro corpo e dal colore rosso. Sha è l’aria dal colore verde, ra è l’acqua blu.

Si possono visualizzare i quattro petali da cui sorgono le quattro dakini bianche. Oppure si può visualizzare seguendo il colore degli elementi per ciascuna dakini: è rossa quella del fuoco, mentre quella dell’acqua è blu, quella della terra è gialla e quella dell’aria è verde.

Dobbiamo stare sempre comodi nel letto, non necessariamente con le gambe dritte, anche piegando i ginocchi, ma mantenendo sempre il lato destro sotto il sinistro.

Le donne devono visualizzare l’inverso? Cioè con la sinistra sotto? Ma, non per questa pratica, il che non è necessario. E non ci sono problemi di cuscini, usatene quanti volete, state comodi!

Nel tantra e nello Dzochen il femminile è connesso alla saggezza ed il maschile al metodo o mezzi abili o capacità di realizzare ciò che si vuol fare.

Il canale di destra è bianco simbolizzante il seme del padre, mentre quello di sinistra è rosso in connessione col sangue della madre, mentre il blu del canale centrale è la coscienza entrata col respiro del padre nell’utero della madre.

Il corpo è dato dall’unione delle due energie maschile e femminile. Inizialmente la coscienza entranell’utero della donna col respiro del padre ed entra quindi nel feto.

Facendo questa pratica lavoriamo con le energie sottili: la saggezza è la chiarezza. Lavoriamo col significato profondo. La saggezza femminile ci permette di apprendere la pratica, mentre i mezzi abili maschili ci stimolano a realizzarla. Il canale rosso è la saggezza della madre, mentre i mezzi abili del padre sono rappresentati dal colore bianco del seme paterno. Nella tradizione dello Dzochen: il sole, rappresentato dal colore rosso, è femminile perché il sole è rosso come il sangue che nell’unione è l’elemento femminile, mentre la luna è bianca come il seme maschile, quindi la luna è associata all’elemento maschile.

Come ricordarsi dei sogni dimenticati?

Vediamo la pratica che ci riporta ai nostri sogni, in modo di riportare internamente a noi la mente così da evitare d’essere in torpore verso i nostri sogni, quindi vivacizzandola col fumo dal colore d’incenso nel canale centrale. Il terzo passo è di risolvere il problema di chi si sveglia spesso ed il sogno è spezzettato, il che consiste nella visualizzazione del loto a quattro sillabe.

Ora col quarto passaggio, vediamo come ricordare i sogni che tendiamo a dimenticare. Abbiamo così esaminato la pratica per dei buoni sogni.

Domani vedremo come portare consapevolezza nel sogno o realizzare il sogno lucido.

Riprendiamo le quattro sillabe. Riportare alla mente significa innanzitutto generare l’intenzione di ricordare i sogni attraverso una ricostruzione a ritroso del sogno stesso.

Appena state per prender sonno, visualizzate le quattro sillabe, inizialmente dalla ha, ripetendola giorno dopo giorno, ed è utile anche ripeterne il suono, ma è importante la visualizzazione.

Quando abbiamo sonno la mente si sta disattivando come un negozio che chiude a fine giornata, la mente si sta ritraendo. La mente ha deciso ormai di ritirarsi. Quello è il momento in cui le apparenze iniziano a dissolversi, a sfocarsi, allora visualizza la ya o seconda sillaba. Dopo le apparenze che perdono nitidezza rimangono (3) i pensieri ancora attivi. Ma poi, quando anche i pensieri iniziano a sfumare, è il momento di visualizzare la sha o scià o terza sillaba. Il quarto momento subentra con la memoria che inizia a perdere consistenza ed allora va visualizzata la ra. Non è facile ma è un tesoro prezioso, v’esorto a provarci perché è un qualcosa di speciale, proprio perché è tanto prezioso richiede tanto impegno.

Se dopo ce la fate ancora, sforzatevi di visualizzare una ha rossa oppure una sfera di luce, un tigle.

Se provate a fare la pratica, ma v’addormentate prima di terminare i passaggi procedurali, allora prima fate il procedimento delle sillabe, pensando tutte insieme le quattro sillabe ha, ya, sha, ra, quindi, subito dopo, visualizzate o la ra rossa o la sfera bianca. C’è chi s’addormenta lentamente, chi rapidamente, perciò la pratica si deve modulare alle situazioni. Magari il corpo è addormentato, ma la mente è sveglia e vorreste dire qualcosa a chi vi è vicino ma non ci riuscite.

In questo modo la memoria si rafforza cosicché potreste riuscire a ricordare i sogni.

Cosa praticare durante il giorno?

Innanzitutto occorre portare consapevolezza che la veglia è come un sogno, passando a considerare poi le nostre azioni sono come un sogno. Il che ci porta a rimuovere l’attaccamento e l’avversione, ci porta al distacco verso le nostre esperienze. Se abbiamo la percezione che è tutto illusorio, siamo meno coinvolti. Prima d’addormentarci formuliamo l’intenzione di sognare, e di ricordare il sogno. Non è solo un’intenzione ma anche un desiderio. Che io possa sognare, esserne cosciente e ricordarlo e lo farò sia durante il giorno e prima di dormire.

Quindi, prima di dormire, facciamo i nove respiri di purificazione ed il guru yoga, ci corichiamo sul fianco destro, quindi attiviamo la protezione, visualizzando la divinità tutelare sul ciakra della corona e l’infinito numero di dakini a protezione. Quindi, per rimuovere gli ostacoli nei nostri sogni, ostacoli come la disattenzione, riportate la mente al canale centrale.

Per evitare le mancanza di memoria dei sogni visualizzate le 4 sillabe seguite dal tigle bianco. Non c’è comunque bisogno di farlo progressivamente, ma anche continuativamente.

Quando ci si sveglia, se ricordi i sogni: rallegrati. Altrimenti formula l’intenzione d’essere consapevole e che la prossima notte riuscirai a sognare ed a ricordare.

Domenica 21 maggio 2017

La pratica del Ciod è realizzare che gli spiriti, i fantasmi cui offriamo a pezzi il nostro corpo non sono altro che proiezioni della nostra mente, il che ha a che fare col proprio ego e paure, ed è connesso al superamento delle energie negative, della paura.

Le quattro categorie d’ostacoli, d’insonnia e le sue cause.

Il primo ostacolo è dato da problemi causati dal corpo, come la fame, il freddo, l’eccesso d’alimentazione. Il secondo ostacolo è di tipo mentale, come la rabbia, l’agitazione mentale che impedisce il sonno. Il terzo ostacolo è esterno, sono problemi connessi al fisico. Sono problemi di salute connessi a malattie che alterano il flusso energetico. Si alterano i flussi energetici dei venti, che prendono una direzione sbagliata in un canale improprio e possono crearsi problemi col sonno. Ci sono tecniche correttive dujongg basate su esercizi fisici descritti in testi di medicina tibetana. Pure gli esercizi respiratori come i 9 respiri riequilibrano i venti.

La pratica che porta consapevolezza nel sogno: è la pratica vera e propria. La si fa anche in ritiro, ma previa preparazione d’un altare, dopo aver stabilito i confini del luogo di ritiro ed aver trovato un assistente e disponendo di buone istruzioni. Abbiamo visto le tre pratiche preparatorie del giorno: innanzitutto basate sulle posizione e sui nove respiri prima di dormire e le quattro sessioni notturne.

Vi sono quattro sessioni, in quanto dividiamo la durata del sogno in quattro parti. La prima sessione inizia col crepuscolo, anzi dall’inizio dell’oscurità, a 3 ore prima di mezzanotte. Comunque dividete in quattro parti di 2 ore l’una circa la durata del vostro sonno. Nella prima sessione assumete la posizione sul lato destro con un cuscino leggermente più alto del normale. Fate i nove respiri prima di dormire: o da seduti o da coricati. Fate attenzione al chakra della gola, in quanto è da dove i sogni emergono e si dissolvono e da dove la nostra mente e respiro si collocano. Consapevolezza al canale centrale.

La prima sessione è la generazione di consapevolezza al canale centrale. Al chakra della gola visualizza un loto dai quattro petali rosso e, se vi riuscite, visualizza le quattro sillabe ha – ya – sha – ra inscritte su ogni petalo, altrimenti visualizza la A rossa di cristallo trasparente sul loto rosso, in modo che il colore rosso del loto si riflette sul cristallo. Addormentiamoci con questa visualizzazione. Potreste sognare una bellissima ragazza che cavalca un Garuda od un leone delle nevi che offre gioielli preziosi. Potreste anche sognare di salire su una montagna, su una scala o volare in aereo. E dovete essere consapevoli di sognare. E, se li fate, dovete sapere che sono una manifestazione delle dakini, in particolare di Gyemma Chenmo o Grande Illusione. Ma non aspettatevi che vi succeda il primo giorno. Altrimenti è una trappola, un inganno della dakini. La dakini Gyemma Chenmo è pacifica e dalle qualità ispiranti la pratica. La A rappresenta la nostra mente.

Prendiamo l’immagine che vi ho proposto. Noi abbiamo iniziato dal chakra della gola dove focalizzare l’attenzione quando ci si addormenta, il primo simbolo o sfera bianca ha a che fare con la chiarezza incrementante o visione chiara, è da fare prima di mezzanotte o primo periodo. Nella tradizione tibetana il giorno e la notte sono suddivisi in 12 ore.

Respiriamo lentamente e profondamente contraendo il perineo per sette volte stando sul fianco destro, innalzando così il prana o vento, liberando in tal modo i blocchi nei nostri organi e canali. Dopodiché portiamo l’attenzione alla fronte, al terzo occhio della saggezza. Alcuni individui speciali hanno un segno particolare e speciale, si tratta d’un unico pelo in quel punto della fronte che si srotola e si riarrotola. E lo potrete individuare nel circoletto al centro della fronte. È qui che dobbiamo portare l’attenzione. Visualizza in questo punto una sfera luminosa o tigle, è una manifestazione della mente o chiara saggezza della mente, della dimensione d’un fagiolo ed addormentiamoci in questa visione. Così, con questo rinforzo dato dalla chiarezza della mente possiamo addormentarci in modo più chiaro.

Come prima abbiamo visto, la qualità era della mente tranquilla ora è l’espansione di chiarezza. L’attività della giornata influenza il sogno che influenza la nostra attività nella giornata successiva. Comunque, il sogno influenza anche il nostro stato intermedio. È tutto connesso. Se la pratica fluisce bene sognerai il sole che sorge, fiori, la luna splendente, abiti meravigliosi, buoni raccolti, noi che raccogliamo piante medicinali, tutto ciò che è apprezzato dai nostri cinque sensi come profumi, sapori, cibi molto buoni. Sognando, dovremo esserne consapevoli, ricordando che sono emanazioni delle dakini Jumma Chenmo o grande illusione, ci stiamo rendendo conto di fare un sogno bellissimo, ma è pur sempre un sogno. Rallegratevi del sogno, la consapevolezza vi porta nel sogno. La parte superiore del tigle al chakra segreto è più chiara di quella inferiore. Quando si raggiunge, non solo la consapevolezza del sogno, ma si è in grado di modificarlo, si può giungere a guarire noi stessi e gli altri. Funziona nel sogno perché comunque stai mandando energia positiva a quella persona, anche la compassione d’un essere.

È possibile agire in sogno in modo positivo su una persona che è malata, ma dipende dal tuo potere, quanto è stabile la tua pratica e quanta devozione c’è. Inoltre, l’altro è in grado di riceverlo? L’essere di saggezza o illuminato agisce come un uncino e lancia la sua capacità di compassione, ma questa non ha effetto se non c’è la capacità di coglierla da parte del recettore. Un’esperienza di tal tipo ti segna profondamente, ti cambia la vita. C’è chi senza pratica sa di sognare, ne è consapevole ma non ha la capacità d’agire, di trasformare il sogno. Tutto dipende dall’individuo, se ha dei sogni, se se li ricorda, se è consapevole, se riesce a guidarli. Dipende dal livello individuale. C’è chi spontaneamente ha sogni belli lunghi e completi. Le donne, rispetto agli uomini, in generale riescono a ricordarsi con più dettagli i sogni. Le donne possono descrivere i sogni in dettaglio. Una mia conoscente mi raccontò con molta precisione i sogni. In Tibet, ma anche in alcune zone d’Italia, i superstiziosi asseriscono che, da quando fa buio non bisogna spazzare in casa, in quanto potrebbe disturbare i sogni.

Domanda. Posso retrocedere nel processo se non continuo, se sono discontinuo con la pratica?

Choekhortshang Rinpoche. Non si decade, ma la pratica, una volta che la si riprende, diventa più faticosa, laboriosa, lunga. Ma è comunque soggettivo, puoi paragonare i tuoi risultati se pratichi a giorni alterni o continuativamente.

Il terzo punto è sviluppare forza e potere, lo si pratica verso l’alba, in cui possiamo accumulare forza e potere, dopo la prima fase di riposo la seconda di chiarezza, quindi ora nella terza possiamo raccogliere la forza ed il potere. Possiamo essere stesi sulla schiena con un cuscino più alto ed a gambe incrociate. Dormire a pancia in giù favorisce il sonno pesante, ma è tanto comoda, ma si sogna poco o nulla, mentre dormire con più cuscini a gambe incrociate porta ad un sonno leggero. Ma solo nella terza fase possiamo assumere questa posizione. Respiriamo profondamente per 21 volte, il che attiverà la mente ed il respiro per essere presenti portando l’attenzione al chakra del cuore, visualizzando una nera hum. Attiviamo la chiarezza di ciò che ci appare, sviluppando forza e potere della mente affinché si prosegua nella pratica con buoni risultati, rafforzando la nostra capacità di praticare, il maggior potere è in connessione alla capacità di gestire i sogni. La hum dissolve un qualcosa, mentre la om illumina, è espansione. Il loto rosso con la A bianca è la nostra mente che genera il sogno e la hum nera è la potenzialità di gestire il sogno. Il chakra del cuore è la sede della mente.

Dalla gola abbiamo generato il sogno, portando questa forza per gestire il sogno, sviluppando questo potere, l’attività della dakini è quella del potere. Perciò avete lo stesso tipo di sogno: potremmo fare sogni di potere , come stare in un gran palazzo, ricevere insegnamenti da un gran maestro, essere assisi su un trono. Sono i tipici sogni di questa fase. Oppure sogniamo nostro padre che c’istruisce su dei premi e nostra madre organizzi una festa per noi. Sono tutte espressioni di potere. Nel testo tradizionale si descrivono sogni con troni con leoni, nel nostro caso potremmo avere sogni diversi ma equivalenti. È sempre molto importante avere consapevolezza del sogno che è creato delle dakini, in particolare da Jumma Cenmo, la grande illusione. Ora siamo alla quarta sessione: come trasformare il sogno.

Ora l’argomento è la mancanza di paura, è l’ultimo periodo del sonno, di primo mattino, le ultime due ore di sonno. Qui possiamo assumere la postura che preferiamo e non abbiamo esercizi di respirazione da eseguire. Il sogno potrebbe essere connesso con qualche timore, in cui si può manifestare paura. Il respiro va lasciato naturale, spontaneo. La concentrazione va al chakra segreto, mentre in altre tradizione si parla di due chakra a livello segreto, qui è un unico chakra che unisce sia le funzioni escretive che sessuali. Visualizza una sfera nera luminosa splendente emettente luce ai genitali delle dimensioni di una nocciolina, addormentandoci in questa dimensione. La dakini di riferimento è irata, potente, nera.

Si possono fare sogni paurosi legati ad elementi della natura: alluvioni, incendi che inceneriscono case e palazzi ed umani, immaginando che l’intera aria è pervasa dal fuoco, uragani che distruggono la città, oppure siamo inseguiti da animali feroci. Importante è che prima di svegliarci tratteniamo il sogno anche se pauroso. Trattenere un sogno pauroso è più difficile che trattenerne uno normale, ma non è un incubo. Se ci riusciamo è un importante risultato perché significa che stiamo iniziando a dominare la paura. Ovviamente , dovete rimanere consapevoli, sapendo che è un sogno, creato da dakini, manifestate da Juma Cenmo o grande illusione. Risvegliati ed alzati, continuiamo col coltivare il ricordo, rallegrandoci dei sogni prodotti e, se non ne abbiamo fatti esprimendo l’intenzione di riuscirci la prossima notte e sviluppando l’intenzione di ricordare se non li dovessimo rammentare. Se non eravamo consapevoli di sognare, sviluppiamo l’intenzione di farlo la prossima volta.

Abbiamo così terminato le quattro sessioni della pratica della notte.

Se avete sognato un incendio devastante, vi siete ricordati che stavate sognando? Perché, essendo solo un sogno, non vi può nuocere. Allora ci possiamo visualizzare nel fuoco, possiamo saltarci dentro per dimostrare che non ci brucia, non solo: possiamo noi stessi trasformarci nel fuoco!

Lo stesso vale per le inondazioni, infatti la grande ondata non ci può nuocere e ci possiamo trasformare in un pesce, quindi vi ci possiamo gettare dentro e possiamo trasformarci nell’acqua stessa, lo stesso per un uragano e via dicendo. Questo è un modo di come si possono trasformare i sogni e dirigerli in una direzione diversa da quella che stanno prendendo.

Tuttavia, non aspettatevi risultanti al primo tentativo, ma insistendo li avrete. Se vedete una donna in sogno allora la potete trasformare in una dakini che vi porta nelle terre pure, regni celestiali, con la guida di questi esseri sovrannaturali che ci appaiono in sogno. Inoltre potete ricevere insegnamenti preziosissimi da maestri che non abbiamo mai conosciuto in vita e ci sono molti maestri che hanno ricevuto degli insegnamenti da maestri che non avevano o potevano aver conosciuto e che a loro volta li hanno ritrasmessi. Conoscete l’epopea di Ghesar di Ling, il più famoso e lungo poema epico tibetano? C’è pure chi ipotizza una connessione con Roma, che per i tibetani è sinonimo d’occidente, perché si ipotizza che la storia sia iniziata a Roma. Ghesar è Cesare? Non si sa, non è certo. Quel che è cert è che Ghesar è comunque un eroe guerriero come il condottiero dell’antica Roma, forse il più importante del Tibet. La tradizione narrativa di storie può continuare per tre giorni, ma la maggioranza di questi cantastorie sono analfabeti. E con le loro narrazioni trasformano.

Questi cantastorie erano pastori nomadi che recitavano a memoria questo lunghissimo poema senza averlo studiato. Non solo, nella recitazione si trasformavano completamente.

Nel sogno, dovresti essere sempre tu che chiedi insegnamenti al maestro, non che l’insegnamento ti viene imposto. Perché, nel primo caso, significa che sei cosciente di sognare.

Ci possono essere antiche connessioni carmiche con le vite precedenti, perciò questo maestro ti torna nel sogno. La protezione delle dakini è anche verso esseri che possono influenzare i nostri sogni. Le quattro sillabe sono la migliore protezione. Se la paura viene dal nostra interiorità, allora la visualizzazione della sfera nera tigle è sufficiente a disintegrarla. Tutto si manifesta in modo ciclico, dal buio nasce l’alba e da qui il sole, quindi tutto ritorna alla luce ciò che era celato dall’oscurità. E qui possono manifestarsi oggetti celati dal buio e può insorgere la paura. Anche perché il nostro ego nella notte s’era assopito e col chiarore del giorno riappare con forza.

Ciò che ora espongo non fa parte dello yoga del sogno. Quando il sogno è una predizione, si divide la notte in 3 parti, la prima è connessa al passato, recente o remoto, anche di vite passate, nel mezzo è il presente, influenzabile da suoni percepiti nel sonno, e nella terza parte il sogno riguarda il futuro.

All’inizio, nei sogni della prima parte della notte, focalizza la consapevolezza alle tue impronte carmiche, sono i sogni del passato. Ma li potete stabilizzare e trasformare, giungendo ad eliminare la paura. Quindi, siamo noi a gestire il nostro sogno. In tale caso giungete a conseguire saggezza. Dal punto di vista carmico, le tracce carmiche sono le cause per successive sofferenze, che non solo ci rendono la vita triste, ma ci fanno rinascere in reami inferiori. Ma, se siamo capaci di realizzare consapevolezza, allora siamo anche capaci di conseguenza di distruggere i semi carmici, la causa già in noi presente che darà il suo risultato. Quindi, eliminiamo una causa di futura sofferenza. Allo stesso tempo, il sogno, che è come un illusione, l’utilizzi come una pratica di trasformazione per acquisire capacità, realizzando un’importante pratica spirituale a partire da un’illusione.

Tutti gli insegnamenti bon e Buddhisti si distinguino in: (1) sutra o percorso della rinuncia: se un qualcosa è un veleno (veleni interni: rabbia, attaccamento, ignoranza) va sviluppato un antidoto e rinunciarvi, lo evitiamo, perciò esiste la vita monacale o rinuncia alla vita mondana che causa sofferenza, ma il (2) tantra dice che non c’è nessun bisogno di evitare, possiamo trasformare il veleno in una medicina, in un rimedio, possiamo trasformare la rabbia e l’illusione in un oggetto di pratica, mentre nello dzochen è il percorso della realizzazione: non c’è bisogno di trasformare, nè rinunciare, perché sono tutte manifestazioni della tua mente e devi realizzare la tua mente, comprenderla. Osservando lo stagno d’acqua torbida: per schiarire l’acqua dobbiamo solo lasciarla riposare, se la dovessimo agitare, diventerebbe ancora più torbida.

Per qualcuno è più adatta la via dei sutra, per altri il tantra e per altri ancora lo dzo chen, perché siamo tutti dipendenti da fattori e culture diverse, quindi non esiste un percorso uguale per tutti. Ognuno deve seguire il proprio percorso secondo diverse possibilità. Un topolino non può portare il carico dell’elefante e quest’ultimo non può entrare nella tana del topolino.

Trasmissione del testo.

Riceviamo dapprima (1) il wang o copyright, il permesso, il potenziamento, l’autorizzazione o iniziazione ad una certa pratica, quindi il (2) lung o trasmissione o iniziazione, il che equivale ad ascoltare il testo parola per parola, il suono. Quindi riceviamo il (3) tci o istruzioni alla pratica, tramandate per secoli da maestro a discepolo

Domanda. Come possiamo entrare in contatto coi nostra defunti nei sogni?

Choekhortshang Rinpoche. Quando siete consapevoli dei vostri sogni vi risulterà semplice, ma anche quando non lo si è. I nostri defunti riappaiono nei nostri sogni. Il che avviene quando ci ricordano.

Domanda. I nostri defunti riappaiono nei nostri sogni quando sono nel bardo, o anche dopo quando si sono reincarnati?

Choekhortshang Rinpoche. Sopratutto nel bardo. Ed in questo caso si fanno dei rituali per aiutarli. È più difficile, ma può succedere che nel bardo si possa possedere qualcuno. Apparire nei sogni è frequente. Ma può accadere che l’essere di bardo entri nel corpo d’un altro. Allora, se non hanno avuto modo di dire qualcosa d’importante da vivi, entrano nel corpo d’un altro per comunicare. Forse qui non c’è tanto questa tradizione perché un qualcuno posseduto non viene ascoltato, il che invece viene fatto in Tibet con l’intenzione d’ascoltarlo. Con oggetti benedetti si blocca l’ingresso, generalmente l’anulare, il canale da cui si può entrare, dato che lo spirito non può allora rimanervi a lungo ed allora gli si può chiedere, porre domande.

Vicino al mio villaggio un uomo sparì, tre anni dopo una ragazzina comincio a parlare strano, era posseduta e coi rituali linterrogarono.

Perché sei venuto?” chiesero alla ragazzina.

Voglio incontrare la mia famiglia” rispose.

Perché? Come mai sei morto?”

Tornando a casa sono caduto in un burrone”.

Nessuno l’aveva cercato proprio lì, ed in fondo al burrone ne trovarono ancora dopo tre anni i resti.

I defunti vengono nei nostri sogni o perché vogliono dirci qualcosa o perché, se diventano più potenti, s’impossessano di un qualcuno, in modo da comunicare direttamente con noi

Domanda. Se il defunto ha superato il bardo e s’è reincarnato, a che valgono le nostre preghiere?

Choekhortshang Rinpoche. Il beneficio è essenzialmente per te che preghi, hai fatto una cosa buona ed è un bene per te.

Domanda. Avendo la capacità di trasformare un sogno carmico, abbiamo la capacità di purificare effettivamente quella causa od abbiamo solo la possibilità di essere consapevoli?

Choekhortshang Rinpoche. Quando sei capace di trasformare coscientemente, stiamo cancellando la traccia carmica, perché il sogno deriva dalla traccia carmica nella nostra mente e quindi nel momento in cui lo trasformate, in base a quanto lo vedete, lo riconoscete come un’illusione, eliminate la traccia carmica negativa. Non ci sono tracce carmiche che non siano eliminabili.

I benefici più alti sono quelli che, a livello più alto, conducono all’illuminazione totale, a livelli intermedio è di conferire maggiore consapevolezza, ed essere meno coinvolti dalle illusioni. Ma puoi diventare un guaritore. Ma puoi essere anche semplicemente un praticante che apprezza la sua vita perché hai trasformato i sogni che ti facevano star male e non hai più incubi e godrai della tua vita. E potrai scrivere ottimi libri se sei uno scrittore o se lo diventerai.

Scrivo libri, curo traduzioni in tibetano e sono incluso nei 100 scrittori tibetani piu rilevanti. A volte scrivo poesie, e mi vengono dai sogni.

Domanda. Cosa ne dice dell’analisi dei sogni in psicoterapia, poiché in quel caso non si è coscienti?

Choekhortshang Rinpoche. I sogni scaturiscono da illusioni, ma scaturiscono da cause che si possono predire, anche i sogni lucidi possono essere utilizzati come strumento d’analisi. Perché la causa del sogno può essere indagata. Tutti i famosi yoghi vissuti per anni in caverne, quando dovevano dare un’insegnamento od avevano un appuntamento importante, indagavano i propri sogni per capire se era favorevole o meno.

Il mio quotidiano è sui sutra, la mia pratica interiore è dzochen, ma utilizzo molte pratiche tantriche. Mi aspettano al mio villaggio nel Dolpo. Così come ora a Praga s’aspettano che io vi rimanga per sempre, così al mio villaggio s’aspettavano che vi ritornassi dopo aver concluso gli studi.

Lo dzochen è la pratica più adatta ai nostri tempi e modi, ma ho anche incontrato molti occidentali con idee completamente sbagliate sul tantra. Ad esempio, questo che ho in mano è un grosso volume, ma è solo un’infinitesima parte del tantra madre. E nel tantra di questo volume non c’è nulla che si possa fraintendere con quello che in occidente si pensa sia il tantra. Se non si ha avuto un vero e qualificato maestro tantrico ci sono molte possibilità di fraintendimento.