A. Berzin: Pratiche comuni per creare una connessione con le famiglie di Buddha

Dr Alexander Berzin: Pratiche comuni per creare una connessione con le famiglie di Buddha. Introduzione

Un potenziamento (iniziazione) per qualsiasi sistema di anuttarayoga o yoga tantra richiede, oltre al prendere i voti del bodhisattva e i voti tantrici, un impegno ad adottare e mantenere certe pratiche che creano strette connessioni (dam-tshig, sct. samaya) con i singoli tratti peculiari delle famiglie di Buddha (rigs). Spesso tradotti come “famiglie di Buddha,” questi tratti peculiari si riferiscono ad aspetti della natura di Buddha, più specificamente agli aspetti dell’attività mentale di chiara luce, che ci permettono di raggiungere l’illuminazione. Come nel caso dei cinque aggregati (sct. skandha), ognuno è rappresentato nella sua forma purificata da una figura di Buddha (yi-dam), associata ad uno dei cinque tipi di profonda consapevolezza (ye-shes, saggezza di Buddha).

(Per la differenza tra un voto e una pratica che crea una stretta connessione, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=10079)

Come con i voti tantrici, ci sono due versioni di queste pratiche che creano una connessione – una che è comune a tutti i sistemi di anuttarayoga e yoga tantra e una specifica per il Kalacakra. Qui, andremo a vedere le diciannove pratiche comuni per creare una stretta connessione con i cinque tratti peculiari delle famiglie di Buddha, spiegate nella tradizione Ghelug da Tsongkhapa (Tsong-kha-pa Blo-bzang grags-pa). Il primo Panchen Lama (Pan-chen Blo-bzang chos-kyi rgyal-mtshan), vissuto nel diciassettesimo secolo, ha composto lo Yoga in sei sessioni (Thun-drug rnal-‘byor) che i praticanti Ghelug recitano sei volte ogni giorno per poter meglio mantenere la consapevolezza di queste diciannove pratiche. Le altre tre tradizioni tibetane spiegano questo insieme di pratiche in maniera simile, con alcune piccole variazioni.

Pratiche per la connessione con Vairociana

Per creare strette connessioni con la consapevolezza che è come uno specchio (me-long lta-bu’i ye-shes), rappresentata dalla figura di Buddha Vairociana (rNam-par snang-mdzad), prendiamo la sicura direzione (rifugio) da

  • I Buddha,

  • Il Dharma,

  • Il Sangha.

Allo stesso modo pratichiamo l’autodisciplina etica impegnandoci ad:

  • Astenerci da azioni distruttive,

  • Impegnarci in azioni costruttive, come lo studio e la meditazione, per sviluppare qualità positive,

  • Lavorare per il beneficio degli altri.

Molte delle tradizioni Kagyu insegnano che queste pratiche associate con Vairociana creano connessioni con la profonda consapevolezza della sfera della realtà (chos-dbyings ye-shes).

Nella tradizione Nyingma, generare i livelli di bodhicitta dell’aspirazione e dell’impegno sostituisce le prime tre.

Prendere rifugio, praticare l’autodisciplina etica e generare bodhicitta portano una chiarezza sempre maggiore, come in uno specchio, della sfera della realtà sia dell’illuminazione che del percorso di causa ed effetto comportamentale che porta a raggiungerla.

Pratiche per la connessione con Ratnasambhava

Quattro pratiche creano strette connessioni con il tratto di famiglia rappresentato da Ratnasambhava (Rin-chen ‘byung-gnas), profonda consapevolezza dell’eguaglianza delle cose (mnyam-nyid ye-shes). Queste sono l’essere generosi in quattro modi. Dare o essere sempre disposti a dare:

  • Oggetti materiali o ricchezza,

  • Insegnamenti di Dharma o consigli,

  • Protezione dalla paura, soprattutto avendo equanimità e apertura verso gli altri, così che non abbiano paura di essere da noi ignorati, rifiutati o che ci attacchiamo a loro,

  • Amore, il desiderio che gli altri siano felici ed abbiano le cause della felicità.

Dando con generosità, otteniamo una realizzazione sempre più ampia dell’eguaglianza di noi stessi e degli altri.

Pratiche per la connessione con Amitabha

Tre pratiche creano strette connessioni con la profonda consapevolezza dell’individualità delle cose (sor-rtog ye-shes), rappresentata da Amitabha (‘ Od-dpag med). Esse sono il sostenere come validi gli insegnamenti:

  • Dei tre veicoli sutra (shravakapratyekabuddha e bodhisattva),

  • Dei veicoli esterni delle classi inferiori del tantra ( kriya e charya),

  • Dei veicoli confidenziali (segreti) delle classi superiori del tantra (yoga e anuttarayoga).

Sostenere come validi tutti gli insegnamenti di Buddha porta un apprezzamento sempre più profondo dello splendore e della capacità propri di ognuno dei metodi.

Pratiche per la connessione con Amoghasiddhi

Due pratiche creano strette connessioni con la profonda consapevolezza del realizzare le cose (bya-grub ye-shes) e Amoghasiddhi (Don-yod grub-pa):

  • Proteggere i nostri voti,

  • Fare offerte.

Al posto del proteggere i voti, la tradizione Nyingma inserisce l’impegnarci in attività come la pacificazione della sofferenza (zhi-ba) e lo stimolare le buone qualità altrui (rgyas-pa, aumento). Inoltre, il fare offerte è suddiviso in due pratiche: fare offerte in generale e offrire torma, dolci fatti di farina d’orzo e burro e forgiati in maniera speciale.

Agire in accordo ai voti, impegnarsi in attività come quelle di un Buddha e fare offerte porta saggezza e abilità sempre maggiori per poter realizzare tutti gli scopi.

Pratiche per la connessione con Akshobhya

Quattro pratiche creano strette connessioni con Akshobya (Mi-bskyod-pa) e il tratto di famiglia della profonda consapevolezza della sfera della realtà (sct. dharmadhatu). Molti dei sistemi Kagyu includono queste quattro pratiche tra le pratiche che creano una connessione con la consapevolezza profonda che è come uno specchio.

Queste quattro pratiche sono:

  • Tenere un vajra, e la beata consapevolezza che esso simboleggia, come il nostro metodo,

  • Tenere una campana, e la consapevolezza discriminante che rappresenta, come la nostra saggezza,

  • Mantenere il mudra, o il sigillo della visualizzazione di noi stessi nell’aspetto di una coppia di forme di Buddha in unione, rappresentante l’inseparabile unione del metodo e della saggezza,

  • Affidarci correttamente ad un maestro tantrico.

Mantenere un livello di consapevolezza che sia al contempo beato e discriminante la vacuità e seguire le istruzioni di un maestro tantrico pienamente qualificato portano una realizzazione sempre più piena della sfera della realtà, chiara come se la vedessimo in uno specchio.

Estratto modificato in Aprile 2002 da: Berzin, Alexander: L’Iniziazione di Kalacakra. Roma: Ubaldini Editore, 2002. Traduzione in italiano a cura di Francesca Paoletti

(Tratto dal sito https://studybuddhism.com/web/it/archives/practice_material/vows/general_tantra/common_bonding_pledges_buddha_families.html che devotamente ringraziamo per la sua compassionevole gentilezza verso tutti gli esseri che soffrono in questa dolorosa esistenza samsarica.)