Saraha: Canto per il popolo, Dohakosha-giti

Saraha, surrounded by other Mahāsiddhas

Dohakosha-giti – Canto per il popolo (Saraha)
1 Ignorando il mistero profondo, i bramini recitano invano i Veda.

2 Cantano salmi, fanno l’offerta dell’acqua, della terra e del fuoco, bruciano l’erba kus
ha, con gli occhi arrossati dal fumo.
3 Con un’aria da Bhagavan, impugnano un bastone, si pavoneggiano e i fedeli si lasciano ingannare. Essi separano arbitrariamente il puro e l’impuro.
4 Nudi, coperti di ceneri, portano lo ” chignon “, accendono una lampada ad olio e fanno tintinnare i loro campanelli.
5 Seduti nella posizione del loto, confidano segreti, abusano dei fedeli e vendono l’iniziazione alle vedove e alle monache.
6 Vagabondano nudi o vestiti di stracci, si lasciano crescere smisuratamente le unghie e trascurano il loro corpo. La loro liberazione non é altro che una parodia.
7 Se basta denudarsi per conoscere la liberazione, cani e sciacalli sono liberati! Se basta rasarsi il cranio per conoscere l’illuminazione, i fianchi delle donne sono più che illuminati!

8 Avere una coda non ha mai liberato nessuno. Guardate il pavone e lo yack! Se nutrirsi di rifiuti conduce alla conoscenza, l’elefante e il cavallo l’hanno raggiunta!
9 Saraha canta: nessuna liberazione per gli asceti che tormentano il loro corpo poiché si privano della Realtà.
10 I novizi, i monaci, i sanyasin, impressionati dagli Antichi, rinunciano al mondo, insegnano le scritture e si inaridiscono a forza di concentrazione.
11 Altri fanno appello al Grande Veicolo e ai testi sacri. Meditano sui chakra e i mandala, scindono la felicità in diverse tappe.
12 Essi non fanno altro che allontanarsi dalla via e si battono per sapere se essa sia spazio o vacuità.
13 Trascurare lo Spontaneo per discutere del nirvana é perdere di vista l’Assoluto.
14 Chi si allontana dallo Spontaneo non conoscerà la liberazione. A che servono meditazione, offerte di lampade ad olio, recitazione di mantra?
15 A che servono l’austerità e i pellegrinaggi ? Non ci si libera tuffandosi nelle acque sacre.
16 Abbandona ogni attaccamento, rinuncia a contrastare le cose. La conoscenza perfetta é senza caratteristiche. Quando la Coscienza emerge, ogni cosa é liberata.
17 Dietro gli insegnamenti ed i trattati, le discussioni filosofiche e i testi sacri, non c’é null’altro che questa Realtà che si scopre ai piedi del Guru!
18 Che la sua parola penetri il tuo Cuore un solo istante e tu possa realizzare che il tesoro é nelle tue mani. Saraha canta che il mondo é soggetto all’illusione e che lo spirito ignora la sua propria natura.
19 Saraha canta: non meditare, non abbandonare il mondo, vivi in compagnia. Se tu non ti liberi prendendo un piacere profondo al mondo sensoriale, si può dire che la tua conoscenza sia perfetta?
20 Se la Verità é manifesta, perché meditare? Se la Verità é nascosta, tu non fai altro che camminare nelle tenebre! Saraha canta: l’eternità non é di dominio dell’essere né del non essere, dunque, tocca lo Spontaneo!
21 Saraha canta spontaneamente la profondità segreta del mondo, non rimanere prigioniero del gregge inebetito! Ciò che ci fa nascere, vivere e morire é il cuore del Supremo.
22 Il Supremo non medita, perché meditare su di lui? Il Supremo é indicibile, allora taci! Gli esseri sono prigionieri del divenire e nessuno scopre la natura del Sé.
23 Abbandona i mantra, i trattati, gli oggetti di meditazione, la concentrazione! La Coscienza é immacolata, non inquinarla con la pratica! Smetti di tormentarti e dimora nell’intima felicità!
24 Deliziati dei cibi e delle bevande, sii felice, gioisci del piacere che offri alla discendenza dei maestri, é così che ci si libera! Il Maestro cammina sulla testa di coloro che si attaccano al mondo!
25 Saraha ti dice, rilassa la tua coscienza, risiedi nel Cuore, là dove non penetrano né il sole né la luna né tanto meno il soffio.
26 Abbandona la dualità, risiedi nell’unità. Che la tua conoscenza sia libera da distinzioni. Che il fremito del tuo amore non percepisca altro, nella totalità dei mondi, che il colore dell’Uno!
27 Allora non vi é più né nascita, né evoluzione, né fine. Il divenire si esaurisce. Il nirvana scompare. Nella Beatitudine suprema non vi é nessuna differenza tra te e il mondo!
28 Ovunque si diriga il tuo sguardo, niente altro che questa Realtà! Liberati dallo smarrimento e abbandona ogni ricerca!
29 Il Maestro ti dirà che all’estremità spaziale dell’organo di senso l’ego si dissolve e si manifesta allora il corpo dello Spontaneo.
30-31 Saraha canta il luogo in cui muore il pensiero e scompare il soffio, questo luogo é la Felicità Suprema. Non cercarla altrove!
32 Resta nell’acutezza, o yogi, dimora nell’intimità di questo riconoscimento, evita di identificarlo a qualunque cosa, scorri fluido, insieme al tuo pensiero che é della stessa natura del mondo.
33 Saraha canta, ascoltalo. Non c’é liberazione attraverso la meditazione. Non ti impigliare le membra nella rete dell’illusione!
34 All’origine il cielo é puro, ma l’essere legato finisce per vederlo intorbidito. L’imperfezione delle cose dipende dal tuo stesso pensiero!
35 Il legame dell’ego nasconde la Realtà. Non criticare le diverse vie, sfuggi alla confusione del mondo riguardo la meditazione e vedi la tua stessa natura.
36 La sorgente della coscienza ti sfugge poiché tu ti allontani dallo Spontaneo per immaginare una tripla via. Non lasciare il luogo in cui tu vivi e muori.
37 Se ti interessi alla sorgente, l’insegnamento del Guru ti ci porterà. La diversità del ciclo della vita e della morte non é che una forma della Coscienza.
38 Nessuno può definire la tua natura ma il guru può rivelartela. Divorando il bene e il male, non resta più nessuna zona oscura.
39 Quando il tuo Cuore si é liberato dal pensiero, tu sei tutt’uno con il guru. Le sue qualità sono le tue. Io, Saraha, lo ho riconosciuto. Ho abbandonato mantra e tantra per cantare questo poema.
40 Attraverso l’atto legato al tempo, tu stesso ti intralci. Quando ti liberi dall’azione premeditata, il pensiero ritrova la sua sorgente e conosci la liberazione suprema.
41 La Coscienza é la sorgente vibrante di ogni fioritura e di ogni liberazione, é il tesoro nascosto a cui rendere omaggio. Allora, tu hai ciò che desideravi!
42 Quando la Coscienza é legata, tu sei legato, quando la Coscienza é liberata, tu sei liberato. Questo é certo! Ciò che incatena gli ignoranti, libera gli illuminati.
43 Il pensiero incatenato si slancia in tutte le direzioni. Liberato, rimane immobile, come un cammello. Questo paradosso é ovvio!
44 Oh yogi, non rimanere come una pietra priva di respiro a fissare la punta del tuo naso. Gioisci dello Spontaneo e smetti di legarti al futuro!
45 Abbandona il cavallo instabile del pensiero che modifica la sua corsa come il vento. Realizza la tua natura spontanea e il pensiero, di colpo, si immobilizzerà!
46 Quando il pensiero si corica, il corpo é liberato, tutto é abbandonato nel sapore dello Spontaneo. Non vi sono più distinzioni di casta, né bramini!
47 Davanti a te, i fiumi divini, il Gange e la Yamuna, Benares e Allahabad, luna e sole!
48 Ho visto i luoghi sacri ma nessun luogo é così ricolmo di beatitudine come il mio stesso corpo.
49 Puoi contemplare un fiore di loto e non vedervi altro che fiori, pistilli, foglie e steli. Abbandona queste distinzioni futili e vedi il fiore di loto. Non angosciarti, non tormentarti, abbandona l’inutile.
50 Abbandona i mantra, i testi e orienta la tua ricerca verso il luogo in cui gli dei si sfumano, allora tu sarai l’assoluto e ogni altro desiderio svanirà.
51 Riconosci questa ambrosia che si esprime a partire dal non-sapere. Coloro che si dedicano a spiegazioni non trovano la trasparenza in seno all’attività.
52 Oh discepolo, assaggia il sapore meraviglioso della Realtà la cui natura é indicibile. In questo luogo in cui l’immaginario smette di estendersi, tutto si immerge nella felicità.
53 In questo luogo l’intelligenza si abbandona, il pensiero si rilassa, l’ego si dissolve. Non utilizzare la meditazione per toccare mondi illusori.
54 Una cosa si manifesta e se ne va. Quando essa non é più, perché sorgerebbe di nuovo? Quando nulla si manifesta o scompare, rimani dove sei, dice il guru.
55 Utilizza i sensi, guarda, ascolta, tocca, gusta, senti, cammina, siediti ma fai tutte queste cose senza abbandonarti al dialogo interiore. Rimani nell’unità e abbandona il pensiero.
56 Se non ti abbeveri alla parola del maestro, che é un nettare di immortalità, rischi di morire di sete, perso nel deserto dei testi.
57 Abbandona totalmente il pensiero e il non-pensiero, sii come un bambino. Abbi una convinzione assoluta nella parola del maestro, allora lo Spontaneo indicibile ti sorprenderà come una tigre.
58 Una giovane vergine non può descrivere il piacere dell’unione sessuale. Senza linguaggio, l’ineffabile non può essere espresso. L’assoluto sfugge à ogni descrizione.
59 Totalmente liberato dall’essere e dal non-essere, l’universo si dissolve in Esso. Il pensiero si immobilizza, il ciclo del divenire si ferma.
60 Per ottenere il Corpo incomparabile, riconosci il Supremo in te stesso. Allora l’errore si dilegua e tu vedi il Sé.
61 Senza immaginare, libera il piacere sessuale dal pensiero e riconosci il Senso Supremo e immacolato del fremito.
62 Sebbene lei sia dentro la casa, lo sposo cerca la sposa all’esterno. Saraha canta: tu che ti perdi, conosci il Sé che non può essere l’oggetto di nessuna meditazione, di nessun mantra, di nessuna concentrazione.
63 “Il maestro spiega l’ultimo segreto? Senza discernimento, sarei forse liberato? ” si dicono tra loro. Gli adepti vanno e vengono. Errano nelle loro pratiche e commettono l’errore di non riconoscere lo Spontaneo.
64 Godi del mondo sensibile senza essere ridotto dalla sensorialità. Cogli il fiore di loto senza creare onde sull’acqua, come uno yogi che é aperto alla sorgente delle cose e gode senza intralci.
65 Per quanto vedi un Dio e lo conosci, rimani comunque mortale e sottomesso al ciclo del divenire. Non c’é via d’uscita al di fuori della tua stessa liberazione.
66 “Il nostro venerato maestro raccomanda l’arresto del pensiero, la meditazione ad occhi aperti, il controllo del respiro ” dicono gli smarriti. Ma quando il respiro si ferma da solo nel momento della morte, tu che fai?
67 L’atto trova la sua leggerezza solo nel momento in cui il sensibile si spegne. Si comprende questo mistero vedendo chiaramente dove ci si trova in questo stesso istante!
68 Gli eruditi commentano i trattati ma ignorano il Buddha nel loro corpo. Non hanno distrutto la fluttuazione mentale e pretendono con impudenza di godere della conoscenza.
69 Attraverso l’insegnamento del maestro, l’intelligenza si affina, é l’ultimo gioiello. Perché cercare di sfuggire alla vecchiaia e alla morte?
70 Colui che si rifugia nella vacuità senza godere del mondo attraverso la finezza dei suoi organi, é come un uccello che prende il volo da una barca in mezzo all’oceano, vola, si sfinisce nella vana ricerca della terraferma, e si posa di nuovo sulla barca.
71 Saraha canta: che il tuo godimento del mondo sensibile sia libero dall’attaccamento. Ignorante, guarda la farfalla, l’ape, il pesce, l’elefante e il daino.
72 Ciò che emerge dalla Coscienza é di una natura identica a colui che é cosciente. Le onde sono differenti dall’acqua? La natura indifferenziata del divenire é quella dello stesso spazio.
73 Chi parla? Chi ascolta? Chi annuisce? La polvere, in uno spazio chiuso, ricade continuamente, così ciò che emerge dal Cuore ricade nel Cuore.
74 L’acqua versata nell’acqua non ha che un solo sapore. Riconosci qualità e difetti come uguali poiché essi si toccano.
75 Senza attaccarti al vuoto, considera tutto con uguaglianza. Anche la scorza di un seme di sesamo ingoiata può causare lacerazioni e dolori.
76 “Io penso questo, io penso quello”. La perla dell’azione soddisfa tutti i desideri. Strano che coloro che si dedicano alla conoscenza intellettuale operino la loro stessa rovina, mentre la grande felicità risiede nel loro Cuore.
77 In questa felicità ogni forma é lo spazio infinito. Colui che fissa il suo pensiero nell’uguaglianza della propria natura spaziale, spoglia il suo pensiero dalla cogitazione e gode della suprema Spontaneità.
78 Ovunque si parla di purezza, ma chi conosce la dimora della Grande Felicità? Saraha canta: il mondo non é altro che Coscienza e nessuno può comprendere la non-coscienza.
79 Il Divino é Uno, ma é rivelato diversamente da ogni tradizione, ciascuno lo percepisce secondo il proprio desiderio.
80 Ognuno crede che il Signore stia dalla sua parte e vede gli altri come nemici. Se si divora l’Uno, si consumano tutti gli altri. Non uscire alla ricerca della sposa!
81 Il Signore Supremo non avverte del suo arrivo e non dice se rimarrà. Riconosci l’immacolato, il senza onda.
82 Smetti di andare e venire, altrimenti come conoscerai la giocosa tutta fremente?
83 “La pura Coscienza si medita sul centro fra le sopracciglia”, dicono. Abbandona dunque ogni distinzione. Appena smetti di scindere il corpo e di separare la parola e il pensiero, tu godi della natura stessa dello Spontaneo.
84 Quando la donna divora spontaneamente l’uomo, l’altro non ha il tempo di sorgere! La yogini é incomparabile!
85 Lei divora l’uomo e gode dello spontaneo poiché il suo amore é al di là dei limiti dell’attrazione e della repulsione. Seduta accanto allo yogi con cui lei vive, questa yogini che ha volatilizzato la coscienza empirica mi é apparsa.
86 Si può bere e mangiare senza attività discorsiva poiché ciò che appare nella Coscienza é irraggiungibile e il pensiero si calma. La magia della yogini é senza pari!
87 In lei, notte e giorno, emerge il triplo mondo. La coscienza della yogini conosce la magia dello Spontaneo.
88 Allorché il mondo é tormentato dalla parola, quando ci si libera dalla parola la si fa turbinare.
89 Interiormente e esteriormente identico, saldamente impiantato, il senza sostanza é celato nel corpo. Sappilo e sii libero.
90 Ho fatto voto di successo ma l’acquavite mi ha fatto dimenticare. Conosco bene una parola ma ne ho dimenticato il suono.
91 Se tu ignori che ogni cosa é la tua propria essenza, come raggiungerai la grande felicità nel momento dell’unione sessuale? Come un daino assetato che, in preda ad un miraggio, corre verso una lontana distesa d’acqua, tu rischi di morire di sete senza toccare il liquido celeste!
92 Qual’é il miraggio? I mondi, gli organi di senso ed i loro oggetti mutevoli. Io non nascondo nessun segreto.
93 Che gli eruditi ascoltino queste parole senza ambiguità: ciò che la yogini mi ha insegnato, perchè mai ne farei un segreto?
94 Questi giochi amorosi tra donna e uomo, chi non vi trova piacere? C’é qualcuno nel triplo mondo, di cui non soddisfino i desideri?
95 Questi giochi possono essere quelli della felicità, della Via, o dell’unione dei due. Colui che li conosce attraverso la grazia straordinaria del suo guru é raro!
96 Di questa profondità immensa in cui non vi é più né se stessi né altrui, di questa esperienza intima, gioisci nella suprema felicità dello Spontaneo!
97 La luna, perla dell’oscurità, rischiara le tenebre come questa felicità suprema dissolve la sofferenza in un istante.
98 Quando il sole cessa di rischiarare l’agitazione, la regina delle stelle sorge e ogni manifestazione meravigliosa sembra magica, così é per i cerchi mistici e le ruote.
99 Cogli, in un istante fulmineo, ogni coscienza come Coscienza, oh ignorante, e abbandona subitamente ogni opinione. Nella Grande Felicità Suprema trova la profonda capacità di fare tutto.
100 Il re degli elefanti, la Coscienza liberata senza equivoci, fa che la montagna mobile dimori sulla riva del fiume e vi si abbeveri a suo piacimento.
101 Afferra gli organi di senso come la proboscide dell’elefante. Ciò che uccide l’individuo ordinario libera lo yogi che sfugge come un abile domatore.
102 Non immaginare nessuna distinzione tra il samsara e il nirvana, riconoscili come immacolati, senza fissazione.
103 Senza lasciare la tua dimora o rifugiarti nella foresta, conosci il tuo pensiero dovunque tu sia. Se risiedi nell’illuminazione dello spirito Uno, non vi é più né samsara né nirvana.
104 L’illuminazione non ha un luogo. Conosci questo mistero e sii non-mutilato nella natura originaria della tua coscienza immacolata.
105 “Ecco il mio corpo, ecco un altro corpo” dice l’ignorante. Abolisci questo legame con la separazione che ti imprigiona e liberati!
106 Non fare l’errore di distinguerti dall’altro poiché tutto é Buddha, immacolato e supremo, pura Coscienza nella sua natura autentica.
107 L’albero della Coscienza non-duale si stende sul mondo. I suoi fiori sono l’amore, i suoi frutti il dono.
108 L’albero del vuoto é pieno di fiori e di atti d’amore, i frutti appaiono spontaneamente perché la felicità non nutre il pensiero dell’altro.
109 L’albero del vuoto non conosce la compassione, é sprovvisto di rami, di fiori e di foglie e se tu li immagini, cadi giù!
110 Questi due alberi nascono da un unico seme e non danno che un solo frutto. Colui che non li oppone é liberato da tutto, anche dallo stesso nirvana!

Traduzione dall’inglese di Daniel Odier.
Da: 
http://www.danielodier.com/dohakosa_i.htm , http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/varia/saraha.htm