Padmasambhava: Istruzioni alle donne per realizzare l’illuminazione senza abbandonare le attività quotidiane.

Padmasambhava: Il non attaccamento è la via dell’azione di un Buddha. Qualunque cosa accada nella tua mente, non seguirla. Chiarisci dove si manifesta, giacché è essa stessa lo stato di risveglio. È come una bolla d’acqua che viene dall’acqua e si dissolve nuovamente nell’acqua.

Padmasambhava: Istruzioni alle donne per realizzare l’illuminazione senza abbandonare le attività quotidiane.

Il grande maestro conosciuto come Padmasambhava, non contaminato da un grembo materno, nacque miracolosamente da un fiore di loto. Il potente re del Tibet lo invitò nella Terra delle Nevi.

Dopo aver propiziato il terreno per erigervi il monastero di Samye, risiedette al Crinale del Ginepro delle Perle di Cristallo. Fu in questa occasione che sette donne straordinarie – Lady Tsogyal di Kharchen, Lady Diamante del Lago Shelkar, Lady dello Splendido Culto di Chokro,

Lady Matingma di Dro, Lady Gioiello della Cresta di Margong, Lady Luce Scintillante di Chim e Lady Mati di Ruyan – realizzarono un mandala d’oro, delle dimensioni di un cubito, con fiori turchesi come i sette possedimenti reali.

Dopo di che fecero questa richiesta: “Grande maestro, per favore ascolta. Condividi la tua impeccabile presenza fisica, la tua voce incontaminata e la tua mente che trascende tutti i costrutti concettuali”.

Lady Tsogyal, la Principessa di Kharchen, così si rivolse al Maestro nato dal Loto: “Ti prego, conferiscimi le istruzioni per il risveglio verso l’illuminazione in questa vita, in un corpo femminile, per una donna come me che non è molto intelligente ed ottusa, ignorante e di mentalità ristretta. Ti prego di darmi un’istruzione facile da capire e da ricordare, nonché semplice da comprendere e realizzare.

Il maestro allora la istruì con queste parole: “Principessa di Kharchen, ascoltami. La vera natura della dharmata non è un oggetto che la mente può afferrare; non ha dimensione e non appartiene a nessuna categoria. È una natura che non può essere identificata in alcun modo e quindi non deve essere analizzata dall’intelletto. È semplicemente una questione di conoscere la mente che in te è sempre presente, quindi l’intelligenza non è fondamentale. Dimentica di essere o meno intelligente e semplicemente rimani. Questa vera natura non è nel dominio dell’intelletto. Poiché è una purezza autoesistente, non ordinaria e naturalmente presente, non è necessario coltivarla deliberatamente. È semplicemente una presenza naturale. Pertanto non ha bisogno di essere tenuta a mente, né è necessario avere una mente acuta. Basta lasciare l’intelletto a sé stesso. La mente dell’uguaglianza non è né stretta né larga. La mente del Buddha e la mente di un essere senziente derivano dalla medesima base: la mente risvegliata. Diventa illuminata diventandone consapevole, e ci si aggira nel samsara quando non lo si realizza. L’identità di questa mente, che sfida costrutti concettuali, è d’una luminosità splendente, di pura vacuità, senza ostacoli, una vivida presenza: questa è la mente di un Buddha. Non c’è null’altro da realizzare, quindi risolvi quest’istanza realizzandola.

La natura della dharmata non viene conseguita tramite nomi o scritture, e quindi trascende i confini dei costrutti concettuali. Queste istruzioni non derivano né da uno scritto né da un testo. Non ci sono elaborati dettagli da distinguere. Non appena lo capisci, non importa se sei ottusa o non istruita: non richiede un vasto apprendimento. Questa è la realizzazione su cui dovresti stabilirti. Questo è anche il grande lignaggio delle Scritture. Ciò risolverà l’intero ambito dell’apprendimento e della riflessione. Questo è anche ciò che ti porterà al risveglio dell’illuminazione in questa stessa vita, prima di lasciare il corpo. Quindi, addestrati.

Tuttavia, voi donne non capite quando vi viene spiegato. Non vedete quando vi viene mostrato. Non ascoltate quando vi viene detto e non potete mantenere il segreto. Ma, con insistenza chiedete più insegnamenti. Mentre il Dharma non è nei vostri cuori, ma vi esprimete come se lo fosse. Questo insegnamento per delle donne come te difficilmente avrà successo, quindi non ingannare te stessa, ma dai alla tua pratica la massima attenzione”.

Lady Diamante del Lago Shelkar allora chiese: “Grande maestro, ascoltami. Ad una donna come me, dalle scarse attitudini, che non è in grado di praticare con diligenza, ti chiedo di conferire un’istruzione per il risveglio dell’illuminazione dall’indolenza”.

Il maestro le rispose allora con queste parole: “Lady Diamante del Lago Shelkar, ascoltami. La natura della dharmata è naturalmente presente nella tua mente, quindi va bene essere indolenti.

Cosa s’intende per la vera natura della dharmata? È questa infinita luminosità che è naturalmente presente. Non ha bisogno di essere cercata altrove. Quando riconosci questa mente di equanimità, autoesistente ed incessante, va bene essere indolenti. Dal momento che ogni tipo di percezione appare come l’espressione della natura di consapevolezza della mente, non importa quale pensiero sorga: nasce e si dissolve nella natura della Dharmata, così la consapevolezza originale è incessante.

Questa natura non è un qualcosa da coltivare o realizzare, quindi va bene essere indolenti. All’interno di una natura come la dharmata, non c’è niente da coltivare o da raggiungere. Fin dall’inizio è presente come una tua dote naturale.

Ogni tipo di attività o sforzo ti lega alla corda dell’ambizione. Non esiste un risultato separato da raggiungere con lo sforzo e l’impegno. Lascia che la tua mente dell’uguaglianza si rilassi senza sostegno nello stato realizzato di dharmata.

Se sei capace di essere indolente dopo aver realizzato questa natura, questo è lo stato risvegliato di un Buddha. Non temerai un’ulteriore rinascita nel samsara. Ma, tuttavia, una donna come te non può rimanere ferma. Fai sempre elaborati piani d’attività inutili e non dedichi nemmeno un istante alla pratica di Dharma, che è invece necessaria. Quando ti poni alla ricerca della natura della mente, non sei in grado di cercarla nemmeno per un momento. Invece, instancabilmente curi il tuo aspetto, che non è necessario. Senza acquisire forza nella pratica meditativa, dai importanza alle chiacchiere inutili, in un modo incessante così come sbavano le vecchie mucche. Non ho visto alcun successo nell’insegnare a queste donne. Se vuoi perseverare: fallo, intensificando la pratica del Dharma”.

Lady Splendido Culto di Chokro quindi chiese al maestro: “Grande maestro, ascoltami. Ad una donna come me, in cui le cinque emozioni affliggenti sono forti, ti prego di conferire le istruzioni per il risveglio verso l’illuminazione senza dover respingere i cinque veleni”.

Il Maestro così quindi le rispose: “Signora di Chokro, ascoltami. Le cinque emozioni affliggenti ti dominano naturalmente sin dall’inizio e, quindi, non possono essere scartate rifiutandole. Non sono trasformate dalla loro trasformazione né dalla purificazione. Poiché questi cinque veleni sono della natura della dharmata, devono essere liberati dove si dissolvono naturalmente. L’identità della rabbia è vuota. Nel momento stesso in cui la rabbia è sfociata in un inferno, non c’è più nulla in cui questa rabbia possa crescere, quindi nulla vi cresce. L’oggetto della rabbia è vuoto, quindi nulla cresce da quello. La rabbia è vuota di un’identità individuale, e non ha né forma, né colore, né sostanza, e, quindi, si dissolve in sé stessa senza dover essere rifiutata. La rabbia di per sé non provoca danni quando si manifesta, e non vi è alcun beneficio derivante da essa. La rabbia si dissolve naturalmente all’interno della distesa di dharmata.

È simile al desiderio, alla chiusura mentale, all’orgoglio e all’invidia: sono privi di localizzazione e quindi non hanno origine. Per di più, non hanno dimora e non hanno né supporto, né sostanza. Infine, sono vuoti di identità e di consistenza: non hanno né colore né forma. Le cinque emozioni affliggenti si dissolvono dove sono, senza lasciare traccia. La consapevolezza originale sorge coscientemente. I pensieri sono liberati come dharmata. La corda della dualità è tagliata.

Quando pratichi dopo aver realizzato ciò, qualsiasi delle cinque emozioni affliggenti sorga, nascerà come dharmata. Non hanno bisogno di essere respinte. La consapevolezza originale non ha bisogno di essere prodotta. Questa è l’istruzione che fa sì che i cinque veleni si liberino naturalmente. Quando pratichi in accordo a questi principi, non puoi evitare di raggiungere la Buddhità.

Tuttavia, le donne come te accendono le loro menti con le cinque emozioni affliggenti. Si inzuppano di tendenze malsane e si abbandonano ai loro desideri. La loro brama per un uomo è come il vento furioso della dualità. Lordando ed insozzando, queste donne s’afferrano a mucchi di polvere. Pensando non al Dharma, ma solo a sè stesse, sono insensibili ed intransigenti. I cinque veleni corrono così il pericolo di volare selvaggiamente, quindi applicati alla pratica”.

Lady Matingma di Dro chiede quindi al Maestro sorto dal Loto: “Grande maestro, ascoltami. Ad una donna come me, che ha molti compiti e molte distrazioni, per favore impartisci le istruzioni per il risveglio all’illuminazione senza dover abbandonare le attività quotidiane.

Il maestro le diede queste istruzioni: “Lady Matingma di Dro, ascoltami. Il Dharmata si manifesta in innumerevoli modi, e tutto è quindi lo stato di risveglio. Godere senza aggrapparsi a nessuno dei cinque sensi è come gustare un piatto di cibo. Il non attaccamento è la via dell’azione di un Buddha. Dal momento che la consapevolezza auto-esistente si svolge da sé, ogni conseguimento è consapevolezza. Qualunque cosa accada nella tua mente, non seguirla. Chiarisci dove si manifesta, giacché è essa stessa lo stato di risveglio. È come una bolla d’acqua che viene dall’acqua e si dissolve nuovamente nell’acqua.

Passare attraverso il samsara è inpermanente; non ha alcuna sostanza. Non importa come puoi restare avvinto nell’incessante svolgersi dalla nascita, alla vecchiaia, alla malattia ed alla morte, come apparizioni magiche, nessuna di queste ha sostanza alcuna, poiché provengono dalla tua stessa mente. Comprendili come illusioni magiche: sono esperienza vissuta, eppure sono irreali.

La credenza in un sé è un’illusione, quindi non credere che un io o un sé abbiano alcuna sostanza. Casa e proprietà, marito e figli, ricchezza e beni sono tutti come oggetti in un sogno. Trattali come fantasie, poiché sono irreali ed illusori: tutte le attività mondane sono della natura della sofferenza.

Come il filo di saliva del baco da seta, si dispiegano attorno a te e poi ti incatenano. Qualunque cosa tu faccia, conferiscile il sigillo della concettualità e dedica le tue azioni all’accumulo di meriti. Se pratichi in questo modo, ogni azione che fai diventa Dharma che ti porta a raggiungere la Buddhità.

Tuttavia, le donne semplici come te hanno poca forza d’animo. Avendo dei nemici fisici, non puoi praticare il Dharma, ma sei costretta a sposarti. Il tuo karma sfavorevole ti comporta innumerevoli compiti, quindi non pensi mai al Dharma. Pochissime donne riescono nella pratica del Dharma, perciò incoraggia te stessa con perseveranza.

Quindi, Lady Gioiello della Cresta del Margong chiese al maestro: “Ad una donna come me, che ha karma negativo, ti prego conferisci un’istruzione per non dover rinascere di nuovo come donna”.

Il maestro rispose: “Signora di Margong, ascoltami. La mente risvegliata, che è una conoscenza autoesistente, non si è formata nel passato, né nel presente o nel futuro. Inoltre, non è né maschile né femminile, né neutra, né ha differenza alcuna di qualità. La sua naturale presenza autoesistente e auto-sorgente, dharmata che non sorge, è libera dalla morte, dalla trasmigrazione e dalla distruzione. In essa, non vi è alcun timore di cambiamento.

Dal momento che il dispiegarsi dei pensieri di questa mente è la consapevolezza, non c’è bisogno di sforzo o generazione. Il pensiero sorge in essa e si dissolve in essa, come le nuvole nel cielo. Il Dharmakaya è presente in te. Dal momento che non si è mai formato, il samsara è puro sin dall’inizio. Non si incarna in un corpo. Il gioco della dharmata è la natura dell’introspezione intelligente, e se tu lo capisci, non c’è niente di inferiore nell’essere donna. Mentre, se non riesci a riconoscere la natura della Dharmata, anche nascere come un re potente non ferma il flusso del samsara.

In ogni caso, assolutamente nulla può aiutarti, a meno che non realizzi la Dharmata che non sorge, proprio come nessun bambino può nascere da una donna sterile.

Ancora, non appena realizzerai la dharmata che non sorge, non ci sarà nemmeno bisogno di prendere delle rinascite.

Tuttavia, le donne come te non sono abbastanza intelligenti per praticare il Dharma. Ti manca l’armatura della perseveranza e non puoi praticare. Il tuo timido intelletto ti rende difficile mostrarti la natura della dharmata. La tua debolezza ti impedisce di rendertene conto. Pochissime donne riescono nella pratica del Dharma. Quindi fai del tuo meglio per sforzarti, applicando la tua mente nella pratica”.

Lady Luce Scintillante di Chim chiese quindi al Maestro sorto dal Loto: “Per favore con una singola frase conferiscimi le istruzioni che risvegliano l’illuminazione in una donna stupida come me”.

Il maestro rispose: “Lady di Chim, ascoltami. Sin dall’inizio, la tua mente è stata una presenza naturale autoesistente, che non sorge, ed è originariamente presente nel tuo flusso di essere. Non è qualcosa che deve essere raggiunto attraverso lo sforzo. Poiché questa natura della mente non è una cosa concreta, allenarsi significa non coltivare alcunché. E non è un oggetto da coltivare, e non c’è qualcuno che lo coltivi.

Dal momento che il tuo pensiero è consapevolezza originale, non guardare all’ottusità ed all’agitazione come difetti. Poiché non hanno identità, i tuoi pensieri si dissolvono naturalmente e la presenza naturale della dharmata viene alla ribalta. L’ottusità svanisce quando sorge e si dissolve in questa natura. Anche l’agitazione svanisce nello spazio di base così come nasce da quella natura.

Dal momento che la fruizione non è una cosa che si ottiene, basta semplicemente realizzare la propria mente. Poiché la tua mente né muore né trasmigra, è la singola sfera del Dharmakaya. È lo stato del risveglio di un Buddha.

Ciò nonostante, donne volubili e sospettose come te non sono in grado di seguire il consiglio del loro maestro, poiché sono avvinte da emozioni aspre ed incorreggibili. Solo poche di voi possono raggiungere la fine della pratica del Dharma. Ma, se pratichi: fai tesoro delle istruzioni del tuo maestro. Sii disposta ad affrontare almeno un po’ di difficoltà”.

Lady Mati di Ruyang così chiese al Maestro dal Loto: “Dal momento che il mio impegno è debole, ti prego di conferirmi un’istruzione sulla non azione”.

Il Maestro rispose: “Signora Mati di Ruyang, ascoltami. La natura della dharmata non è una sostanza concreta e quindi non è un qualcosa che può essere prodotto. Dal momento che questa natura di dharmata è presente fin dall’inizio, non scaturisce dalla sottomissione. La natura della dharmata è dentro di te, presente e non oscurata. Una volta che ti rendi conto che la tua mente non ha identità, quello stesso è lo stato risvegliato. Non è un qualcosa che deve essere raggiunto. Tutti i tuoi sforzi t’incatenano semplicemente alla brama. Lascia che sia, senza controllo e senza meditazione.

Tuttavia, le donne insensate come te non capiscono, a prescindere da quanto ti venga insegnato. Anche quando ti viene indicato il Dharmakaya, non lo riconosci. Quando vieni introdotta perfino allo stato di risveglio, non lo vedi ancora. Anche quando questo ti viene insegnato, è difficile per te realizzare il colpo secco della non-azione. La maggior parte di voi distorce questo insegnamento per le donne, quindi, creati un’armatura più forte e stai attenta a non cadere nell’illusione di volere un marito. Non generare figli. Invece pratica nella solitudine, anche se è difficile”.

Ancora una volta, il Maestro generato dal Loto offre un consiglio alle donne: “Ascoltate qui, fedeli damigelle. Come fonte di rifugio, la più eccelsa è rappresentata dai Tre Gioielli, quindi esercitatevi nei metodi per prendere rifugio. Così questa vita vi sarà da loro benedetta e v’impediranno di rinascere nei regni inferiori.

Come oggetto di fiducia, il più eccellente è il tuo guru, quindi onoralo tanto in alto quanto la sommità del tuo capo. Così questa vita sarà benedetta e ti guiderà lungo il cammino nelle tue vite future.

Come tuo luogo di culto, il più eccellente è il tuo yidam, quindi fai loro offerte e dona delle torme.

Questo realizzerà i tuoi obiettivi in questa vita e ti porterà prosperità nelle future.

Come oggetti d’onore, i più eccellenti sono i tuoi genitori, quindi accudiscili e prenditi cura di loro: il che ti porterà benefici immediati in questa vita ed assicurerà il loro aiuto in futuro.

Come compagno, il più eccellente è tuo marito. Quindi apprezzalo come faresti con i tuoi occhi. Renderà questa vita virtuosa e ti assicurerà una buona reputazione nella prossima.

Dal momento che le donne hanno il maggior controllo sulle circostanze immediate, siate generose offrendo il cibo. Questo vi garantirà servi amabili in questa vita ed abbondanza di cibo e ricchezza nelle vite future. Dal momento che sono creditori karmici del passato, assicurati che i tuoi figli abbraccino il Dharma. Questo ti aiuterà in questa vita e li aiuterà in futuro.

Il Maestro del Loto poi proseguì: “Ascoltatemi, Signore. La mente risvegliata del sapere non è né maschile né femminile. Il Dharmata della consapevolezza autoesistente non ha né una posizione elevata né umile. Il Dharmakaya autoesistente non è né alto né basso. La natura della singola sfera è al di là dell’incremento e decremento. La mente-di-Buddha è al di là delle dimensioni. Le cose e la loro natura non sono in un rapporto di dualità.

Una volta che ti rendi conto che la tua mente è il Buddha, il Buddha non ha bisogno di essere cercato altrove. Realizza la natura della tua mente ed allenati in questo. Venerate il vostro guru ed i Preziosi e vivete in armonia col Dharma al meglio delle vostre capacità. Poi, pur essendo nate come donne, siete al tempo stesso sagge e magnifiche”.

Le sette donne raggiunsero la realizzazione e gioirono delle parole del maestro. Gli si prostrarono, lo omaggiarono con circumdeambulazioni e lo festeggiarono con abbondanti offerte. Lady Tsogyal, la principessa di Kharchen, pensando alle future generazioni, scrisse queste parole al Crinale del Ginepro delle Perle di Cristallo.

Sigillato. Sigillato. Sigillato.

Fonte: https://www.sangye.it/altro/?p=10559 Traduzione del Dott. Luciano Villa nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.