Il guru come Buddha nel tantra

I punti di vista della base, del sentiero e del risultato

La maggior parte dei testi tibetani che parlano dell’essere Buddha dei maestri tantrici spiegano l’argomento delle apparenze impure e pure da un punto di vista specifico. Spesso, tuttavia, i testi trascurano di esprimere il proprio punto di vista e ciò può causare confusione.

Nel Continuum sublime Maitreya spiegò tre punti di vista del guardare alle apparenze impure e pure come inseparabili. Si possono considerare queste apparenze dal punto di vista di una natura di Buddha non ancora realizzata, parzialmente realizzata o completamente realizzata. In altre parole, le apparenze inseparabili impure e pure appaiono in modo diverso quando le macchie fugaci si sovrappongono alla natura di Buddha, quando sono parzialmente scomparse e quando sono completamente assenti.

Poiché purificazione è un altro nome per il processo del liberarsi dalle macchie fugaci, chiamò i tre punti di vista “impuro”, “impuro puro” e “completamente puro” – un altro uso dei termini impuro e puro. I commentatori successivi chiamarono i tre punti di vista “base”, “sentiero” e “risultato”. Le apparenze da ciascuno dei tre punti di vista sono valide dal loro punto di vista cognitivo, proprio come è il caso delle apparenze di un certo oggetto come un orologio od un giocattolo.

I classici punti di vista dei quattro lignaggi tibetani

I testi di ciascuno dei quattro lignaggi tibetani buddhisti tendono a discutere il tema delle apparenze impure e pure principalmente da uno di questi tre punti di vista. Il grande maestro rime Jamyang Kyentsey Wangpo spiegò che i mentori Ghelug tendono a parlare da un punto di vista della base, i maestri Sakya dal punto di vista del sentiero e quelli Nyingma e Kaghyu da quello del livello risultante di un Buddha. Il livello della base considera le apparenze impure, quello del sentiero le apparenze sia impure che pure e quello risultante il lato puro. L’analisi è complicata perché la maggior parte degli autori mescola i vari significati di impuro e puro nelle loro presentazioni.

I testi Kadam e quelli Ghelug più antichi sulla relazione discepolo-mentore tendono a discutere l’argomento dal punto di vista dei mentori spirituali in generale e delle loro apparenze impure. Riconoscono pienamente che i maestri hanno forme umane impure con difetti convenzionali che sembrano esistenti in modo indipendente. Al livello della base, tuttavia, non possiamo concentrarci simultaneamente su apparenze impure e pure. Pertanto, senza negare le apparenze umane impure dei nostri mentori, possiamo concentrarci nella meditazione sul guru, sulle loro apparenze umane pure come aventi solo buone qualità, ma che esistono in modo dipendente. Dopotutto, prendiamo una direzione sicura nelle buone qualità, non nei difetti e, con la rinuncia, decidiamo di liberarci delle mancanze e non delle buone qualità. Inoltre, possiamo sviluppare buone qualità ed eliminare i difetti solo se esistono in modo dipendente.

I testi posteriori del sentiero graduale Ghelug presentano anche l’argomento della relazione discepolo-mentore dal punto di vista della base spiegando che, per via dell’influenza del karma, le nostre menti possono far apparire i nostri mentori in una varietà di forme, sia con difetti che con qualità esclusivamente buone. Siamo in grado di concentrarci semplicemente sulle buone qualità di qualcuno e di ignorarne i difetti, come nel caso di una persona presuntuosa che si considera perfetta: l’opinione personale è inaffidabile, pertanto, dal momento che il concentrarsi solo sulle buone qualità dei nostri mentori ha molti vantaggi poiché è supportato dall’autorità e dalla logica scritturali, ci concentriamo nella meditazione sul guru sulle apparenze pure dei nostri mentori.

I testi discutono la relazione discepolo-mentore quasi esclusivamente nel contesto del tantra supremo, quindi dal punto di vista del sentiero dell’inseparabilità delle apparenze impure e pure. La forma umana e quella di Buddha dei nostri maestri tantrici sono inseparabili nell’aspetto dei loro corpi, parole e menti. Se uno è il caso da un punto di vista, anche l’altro lo è da un altro punto di vista. Allo stesso modo sono inseparabili le apparenze impure dei nostri maestri tantrici con difetti convenzionali e le loro apparenze pure con solo buone qualità: ciascuno esiste ed è valido da un punto di vista specifico.

I testi Nyingma e Kaghyu, d’altra parte, tendono a presentare la relazione discepolo-mentore dal punto di vista risultante delle pure apparenze dei Buddha. Da questo punto di vista, i nostri maestri tantrici sono Buddha, con buone qualità soltanto. Al livello più profondo i nostri maestri tantrici sono, infatti, il guru interiore: la mente di chiara luce pienamente realizzata, priva di macchie e completa di tutte le qualità di Buddha. Le menti illuminanti dei Buddha danno origine solo a pure apparenze di esistenza dipendente, sia al livello Sambhogakaya delle apparenze sottili che al livello Nirmanakaya delle apparenze più grossolane. Le apparenze sottili includono le forme delle figure di Buddha che hanno solo buone qualità, mentre le apparenze più grossolane includono forme umane che apparentemente hanno difetti.

L’uso indefinito dei termini impuro e puro

Poiché le apparenze impure e pure hanno vari significati, un’apparenza può essere pura in un senso della parola ed impura in un altro. Molti testi, tuttavia, utilizzano i due termini senza specificare il significato preciso inteso e questa mancanza di specificità spesso funge da ulteriore fonte di confusione o incomprensione.

Ad esempio, i testi di tantra supremo insegnano ai discepoli a vedere i maestri tantrici in forme pure: qualsiasi difetto percepito nel maestro è frutto dell’immaginazione. Senza differenziare i vari significati di puro, i discepoli possono facilmente scambiare l’affermazione nel senso che, anche se i mentori abusano sessualmente degli studenti, le loro azioni sono la condotta perfetta degli esseri illuminati. Dopo tutto, qualsiasi percezione del comportamento abusivo di un insegnante come un difetto è una proiezione dell’immaginazione e quindi falsa.

Il significato inteso dall’affermazione, tuttavia, è molto diverso. L’apparenza impura del comportamento violento di un maestro tantrico come esistente indipendentemente è una fabbricazione di una mente confusa. Il comportamento abusivo è sorto da molte cause e circostanze e, sebbene l’apparenza ingannevole di come esiste il comportamento sia falsa, il fatto che il comportamento sia abusivo è vero.

Al di là del bene o del male

Molti testi Nyingma e Kaghyu parlano del comportamento del maestro tantrico come al di là del bene o del male, ma non si riferiscono al livello di base di ciò che un’azione, come l’abuso, è convenzionalmente, o degli effetti che produce. Il Buddhismo non relativizza tutto al punto che tutti i fenomeni perdono la loro identità convenzionale. Il comportamento abusivo danneggia sia l’autore che la vittima. Al di là del bene o del male significa al di là delle categorie dualistiche di indipendentemente buono o cattivo, non è una negazione di causa ed effetto comportamentale. Poiché le azioni pure non sono associate alla confusione da un punto di vista risultante, sono al di là dei meri causa ed effetto karmici. Tuttavia le azioni pure producono ancora effetti, altrimenti le azioni illuminanti di un Buddha non potrebbero giovare a nessuno.

Rimane il problema di come un’azione pura possa produrre sofferenza. Sebbene un’azione possa essere pura da un punto di vista risultante, può essere sia pura che impura dal punto di vista del sentiero, ed impura in relazione alla base. Tutti e tre i punti di vista sono validi e portano ad una esperienza valida. Pertanto, i maestri tantrici possono vedere il proprio comportamento abusivo dal livello risultante di una mente di chiara luce completamente realizzata e quindi non sperimentare alcuna sofferenza dall’azione, sebbene possano perdere la loro reputazione. Le vittime, tuttavia, vedono e sperimentano validamente l’abuso da un livello della base di una natura di Buddha non realizzata e di conseguenza soffrono molto. Pertanto, per compassione, i maestri tantrici adeguatamente qualificati si astengono sempre da un comportamento d’abuso.

Il comportamento puro, tuttavia, a volte richiede di provocare sofferenza a breve termine per ottenere benefici a lungo termine, come quando si esegue un intervento chirurgico. Tuttavia, il punto di vista del maestro Nyingma Ngari Pancen è sempre valido: i maestri tantrici o Dzogcen, specialmente quelli al centro dell’attenzione, si astengono dall’agire in modi convenzionalmente distruttivi quando gli altri, sapendolo, perderebbero la loro ammirazione e fede nei buddhisti e nel Buddhismo. I maestri tantrici, infatti, promettono di mantenere questa linea guida come uno dei loro voti secondari del Bodhisattva.

Quindi, la pratica di vedere che il proprio mentore tantrico è un Buddha non nega in alcun modo la validità convenzionale delle apparenze impure. L’apparenza impura di un mentore spirituale violento come avente difetti intrinseci è in definitiva non valida, perché l’esistenza intrinseca e indipendente da qualsiasi cosa è impossibile. Tuttavia, l’apparenza impura può essere convenzionalmente valida riguardo al fatto che il comportamento dell’insegnante violento è difettoso ed ha causato sofferenza. Tutte le tradizioni tibetane accettano una valida distinzione tra verità convenzionali accurate e distorte, e rifiutano ugualmente la cosiddetta posizione di Hoshang secondo cui le azioni costruttive e distruttive mancano di qualsiasi distinzione.

Trasformare le circostanze negative in positive

Un altro aspetto del considerare il proprio mentore come un Buddha consiste nel considerare tutte le sue azioni come insegnamenti, anche se alcune azioni sono, in effetti, difettose o distruttive. L’istruzione deriva dalla tradizione Kadam, in Sette punti per la purificazione degli atteggiamenti, il ghesce Kadam Cekawa insegnò che i discepoli possono trasformare le circostanze negative in positive concentrandosi sulle lezioni che possono imparare da loro. Il ghesce Kadam Langri Tangpa dette consigli simili in Otto stanze sugli atteggiamenti purificanti: anche se qualcuno ci danneggia in modo assolutamente ingiusto, si dovrebbe considerare questa persona come proprio maestro spirituale.

Uno dei voti tantrici per stabilire uno stretto legame con un maestro tantrico è quello di astenersi dall’arrabbiarsi o d’essere irrispettosi con l’insegnante, indipendentemente da ciò che può dire o fare. Se applichiamo l’istruzione Kadam a questo voto, anche se i nostri maestri tantrici agiscono in modo non etico o causano danni, cerchiamo di imparare una lezione dalla situazione che potrebbe essere semplicemente quella di trattenersi dal comportarsi in modo distruttivo: questo è il significato generale dell’istruzione, condiviso dai praticanti di sutra e tantra. Al livello del tantra supremo, se siamo avanzati nelle nostre pratiche, possiamo usare l’incidente per riconoscere la struttura di uno dei cinque tipi di consapevolezza profonda (saggezza di Buddha) , come la consapevolezza simile allo specchio o individualizzante, alla base dell’azione difettosa.

Le tradizioni Nyingma e Kaghyu correlano i cinque tipi di consapevolezza con le cinque emozioni disturbanti, come la rabbia od il desiderio ardente, che possiamo vedere nei nostri mentori. La tradizione Sakya le correla con i cinque fattori aggregati, come la coscienza o la discriminazione, che comprendono il comportamento difettoso od i difetti che possiamo vedere nel corpo, nella parola, nella mente, nelle qualità o nelle azioni dei nostri maestri tantrici. Riconoscere il livello di profonda consapevolezza alla base delle emozioni disturbanti, dei fattori aggregati o delle azioni sbagliate dei nostri mentori ci aiuta a riconoscere questo livello più profondo alla base della nostra stessa confusione. Concentrarci sulla nostra profonda consapevolezza sottostante ci aiuta a raggiungere le nostre menti di chiara luce e a capire che anche i nostri difetti sono solo macchie fugaci.

Imparare una lezione dal comportamento difettoso del proprio mentore, tuttavia, non significa negare che il comportamento sia difettoso. Dopo aver confermato la validità della nostra percezione, possiamo giustamente concludere che l’apparenza convenzionale di esso come difettosa è accurata. Se troviamo la colpa insopportabile, possiamo seguire i consigli del Tantra di Kalachakra e decidere di mantenere le distanze. Questo consiglio si applica, con un significato generale, a tutti i livelli di insegnanti. Tuttavia, un atteggiamento sano consiste nel mantenere ancora rispetto per le sue buone qualità ed apprezzamento per la sua gentilezza. Senza un tale atteggiamento, possiamo danneggiare il nostro progresso spirituale fissandoci su sentimenti di amarezza, indignazione, recriminazione o colpa. D’altra parte, con un tale atteggiamento, possiamo ancora trasformare le circostanze negative in positive e trarre ispirazione dalle buone qualità che comunque ha un insegnante difettoso.

Vedere il maestro tantrico come un Buddha durante le iniziazioni

Vedere che il proprio maestro tantrico è un Buddha non solo porta la più grande ispirazione per realizzare la propria mente di chiara luce, ma è essenziale per il processo di iniziazione nel tantra più elevato. Tutti e quattro i lignaggi tibetani concordano su questo punto, sebbene ciascuno spieghi il meccanismo in modo diverso. Descriviamo brevemente le loro varie spiegazioni; comprendere diversi modi validi di vedere che i nostri maestri tantrici sono Buddha può aiutarci a ottenere chiarezza su questo punto difficile.

Le tradizioni Sakya, Nyingma e Kaghyu spiegano il processo di iniziazione in termini di acquisizione di esperienze coscienti da parte dei discepoli di vari aspetti della loro natura di Buddha. La prima delle quattro iniziazioni del tantra supremo riguarda l’aspetto del corpo della natura di Buddha, la seconda riguarda la parola, la terza la mente e la quarta l’unione delle tre facoltà.

Da un punto di vista del sentiero che enfatizza ugualmente le apparenze impure e pure dei maestri tantrici, i discepoli devono vedere durante le iniziazioni che il corpo, la parola e la mente del maestro tantrico ha due livelli quantici validi: esse appaiono ed esistono sia come facoltà umane ordinarie che come facoltà illuminanti delle figure di Buddha. Devono rendersi conto che questi livelli appaiono ed esistono inseparabilmente a causa della natura di Buddha del maestro tantrico: in particolare a causa della sua mente di chiara luce come fondamenta per tutto ciò che appare riguardo a lui.

Abbiamo tutti una mente di chiara luce che è un aspetto della nostra natura di Buddha. Secondo la spiegazione Sakya, la mente di chiara luce contiene i “semi fondamentali” per il corpo, la parola e la mente illuminanti di un Buddha. Comprendere che i nostri maestri tantrici hanno effettivamente corpi, parole e menti illuminanti da un certo punto di vista valido, rafforza i semi fondamentali per le tre facoltà illuminanti nelle nostre menti di chiara luce. La comprensione realizza questo, piantando “semi causali” nelle nostre menti di chiara luce per realizzare i nostri semi fondamentali. Attraverso questo processo, la nostra comprensione cosciente durante una cerimonia d’iniziazione autorizza i semi fondamentali a maturare fino al raggiungimento del corpo, della parola e della mente di un Buddha.

Da un punto di vista risultante, i discepoli durante l’iniziazione devono vedere che tutte le qualità illuminanti di corpo, parola e mente sono complete nei “vajra della mente” dei maestri tantrici: le loro menti di chiara luce. La tradizione Nyingma spiega che la completezza delle qualità di Buddha nella nostra mente di chiara luce fornisce “un’iniziazione fondamentale”. Vedere queste qualità complete nei nostri maestri tantrici integra ciò con un’”iniziazione causale” che matura queste qualità. Sebbene le qualità del Buddha siano inseparabili dalla mente di chiara luce, come i raggi del sole sono inseparabili dal sole, delle macchie fugaci tuttavia ne oscurano il funzionamento. L’iniziazione causale energizza il processo di purificazione in modo che le qualità maturino, brillino e operino senza le macchie.

I lignaggi Kaghyu spiegano ciò anche dal punto di vista risultante. La tradizione Drigung Kaghyu della quintuplice pratica di Mahamudra, per esempio, spiega che durante le iniziazioni i discepoli hanno bisogno di vedere che gli aggregati, gli elementi e così via dei maestri tantrici dimorano primordialmente nella natura dei Buddha maschili e femminili. Dimorare nella natura (rangzhin, rang-bzhin) di qualcos’altro significa esistere e funzionare allo stesso modo. Ad esempio, i cinque fattori aggregati di corpo e mente comprendono ogni momento della nostra esperienza ordinaria, mentre i cinque tipi di consapevolezza profonda, simboleggiati dai cinque Dhyani Buddha https://www.sangye.it/altro/?p=2888, comprendono ogni momento dell’esperienza di un Buddha. I Dhyani Buddha sono rappresentazioni di vari aspetti della natura di Buddha. Sia i cinque aggregati che i cinque tipi di consapevolezza esistono come aspetti della “consapevolezza profonda non duale che sorge simultaneamente”: in altre parole, come aspetti della mente di chiara luce. Entrambi i gruppi di cinque funzionano in modo simile per comprendere l’esperienza: il vedere i corpi, la parola e le menti dei nostri maestri tantrici come reti (mandala del corpo) di dhyani Buddha, pianta i semi e ci autorizza a realizzare reti della stessa natura dentro di noi.

Vedere il maestro tantrico come un Buddha nelle iniziazioni Ghelug

Anche se si spiega dal punto di vista del sentiero o del risultato che un maestro tantrico è un Buddha, tuttavia, a livello della base, il mentore non è letteralmente un Buddha onnisciente. Pertanto, a causa di questa e di altre incongruenze logiche, i ghesce ghelug consigliano di tenere fuori dal dibattito l’argomento del mentore spirituale che è un Buddha. Invece, la tradizione Ghelug spiega il significato degli aggregati di un maestro tantrico che sono dhyani Buddha dal punto di vista della base per l’illuminazione.

Aku Scerab Gyatso indicò questo punto di vista in Promemoria per non dimenticare le visualizzazioni descritte per il primo stadio del sentiero di Guhyasamaja. I cinque fattori aggregati dell’esperienza sono le cause di trasformazione (nyerlen, nyer-len; materiale) e i cinque tipi di consapevolezza profonda sono le condizioni che agiscono simultaneamente per ottenere i cinque dhyani Buddha. Proprio come i semi si trasformano in germogli per l’azione dell’acqua e della luce solare che avvengono simultaneamente alla loro presenza, i cinque aggregati si trasformano nei cinque dhyani Buddha attraverso i cinque tipi di consapevolezza che funzionano simultaneamente con loro. Durante le iniziazioni del tantra supremo i discepoli devono vedere gli aggregati dei loro maestri tantrici come dhyani Buddha, nel senso che i maestri hanno trasformato i loro aggregati di base in dhyani Buddha coltivando i cinque tipi di profonda consapevolezza. Questo ispira i discepoli a fare lo stesso.

Nella tradizione ghelug, il processo di iniziazione dipende dall’acquisizione da parte dei discepoli di un’esperienza cosciente di una beata comprensione della vacuità in ciascuna delle quattro iniziazioni di tantra supremo, piuttosto che da un’esperienza cosciente della natura di Buddha. In ogni fase, l’esperienza cosciente pianta un seme per acquisire una beata comprensione della vacuità con la mente di chiara luce. Questa comprensione equivale a realizzare la propria natura di Buddha al livello più profondo, come spiegato dalle altre tradizioni tibetane. Sperimentare coscientemente un certo livello di beata comprensione della vacuità durante un’iniziazione ghelug, tuttavia, non è direttamente correlato al fatto che il maestro tantrico è un Buddha nel contesto delle procedure.

In Sentiero verso l’illuminazione, Sua Santità il Quattordicesimo Dalai Lama ha spiegato che, in un contesto Ghelug, sebbene i discepoli debbano vedere il maestro tantrico come un Buddha in tutte e quattro le iniziazioni del tantra supremo, l’essere un Buddha da parte del maestro che le conferisce è interpretabile nelle prime tre iniziazioni. Solo nella quarta è definitivo che lui è un Buddha. Come spiegato in precedenza, i fenomeni interpretabili non esistono nel modo in cui appaiono, ma aiutano a condurre a fenomeni definitivi, che esistono nel modo in cui appaiono. Nelle prime tre iniziazioni del tantra supremo, il maestro tantrico appare come Buddha, ma non esiste necessariamente come tale. Tuttavia, vedere il maestro come un Buddha durante questi passaggi porta i discepoli a vedere, nella quarta iniziazione, che il maestro tantrico non solo appare come un Buddha, ma è anche definitivamente un Buddha.

La prima iniziazione del tantra più elevato pianta i semi per realizzare lo stadio di generazione, la seconda per realizzare il corpo illusorio: un corpo costituito dal più sottile vento energetico. La terza pianta i semi per realizzare la mente di chiara luce e la quarta per realizzare simultaneamente le due verità, in questo contesto: la mente di chiara luce e l’apparenza delle sue emanazioni. Un essere non illuminato può realizzare lo stadio di generazione, il corpo illusorio e la mente di chiara luce. Solo un Buddha, tuttavia, può realizzare le due verità contemporaneamente. Quindi, dal punto di vista di base delle spiegazioni della tradizione ghelug, gli esseri non illuminati possono conferire le prime tre iniziazioni in base alle loro esperienze personali. Solo un Buddha, tuttavia, può descrivere la percezione simultanea delle due verità dall’esperienza personale e quindi conferire la quarta iniziazione con la forza delle sue parole. Pertanto, per ricevere la quarta iniziazione, i discepoli devono vedere che il maestro tantrico è definitivamente un Buddha.

Iniziazione causale, sentiero e risultante

La tradizione Ghelug offre un’ulteriore spiegazione del vedere il maestro tantrico come un Buddha nel contesto del ricevere un’iniziazione di tantra supremo. In Una estesa presentazione degli stadi graduali del sentiero del mantra segreto, Tsongkhapa discusse tre fasi diniziazione: l’iniziazione causale che matura, l’iniziazione del sentiero che libera e l’iniziazione risultante della liberazione. Il Settimo Dalai Lama le spiegò in Delucidazione del vero significato diniziazione: il maestro tantrico esterno, seguendo un rituale, conferisce l’iniziazione causale che matura. L’ispirazione e le esperienze coscienti che i discepoli ricevono piantano i semi che maturano nei loro ottenimenti dell’illuminazione; quando realizzano la vacuità in modo non concettuale con le loro menti di chiara luce, le loro realizzazioni potenziano la loro effettiva liberazione, a tappe, dalle macchie fugaci. Così, il Buddha interiore conferisce l’iniziazione del sentiero che libera e, con la conclusione del sentiero spirituale, il raggiungimento dell’illuminazione da parte dei discepoli conferisce l’iniziazione risultante della completa liberazione da tutte le macchie fugaci.

L’iniziazione causale da parte di un maestro esterno porta all’iniziazione del sentiero da parte di un Buddha interiore, che porta all’iniziazione risultante dalla mente illuminata di un Buddha. Quindi, vedere che il maestro tantrico esterno è un Buddha conduce al livello definitivo dell’iniziazione risultante. Il maestro che conferisce l’iniziazione risultante in realtà è un Buddha a tutti gli effetti: il maestro che conferisce l’iniziazione definitiva è il Buddha che poi i discepoli diventano.

Il maestro tantrico inseparabile da un Buddha in opposizione al maestro tantrico che ha realizzato l’illuminazione

Wonpo Sherab Jungne spiegò che senza l’esperienza cosciente di comprendere l’inseparabilità dei maestri tantrici come esseri umani ordinari e Buddha, i discepoli non ricevono effettivamente un’iniziazione. La comprensione non deve essere profonda, ma deve avvenire almeno a livello intellettuale durante il rituale. Il maestro Drigunk Kaghyiu affermò anche che i maestri tantrici non hanno bisogno di aver raggiunto l’illuminazione per essere qualificati a conferire un’iniziazione. Nessuno degli elenchi delle qualifiche per maestri di tantra supremo include il fatto che debbano essere effettivamente illuminati. Quindi, vedere il proprio maestro tantrico esterno come inseparabile da un Buddha non significa necessariamente che il mentore abbia raggiunto l’illuminazione.

Wonpo Sherab Jungne spiegò tre livelli di qualificazione per conferire un’iniziazione di tantra supremo. La cosa migliore, ovviamente, è che i maestri tantrici abbiano effettivamente raggiunto lo stadio illuminato di Vajradhara. La seconda migliore è che abbiano raggiunto la stabilità nelle pratiche della fase di generazione ed un livello non concettuale nella pratica della fase di completamento. Come minimo, devono avere una conoscenza approfondita delle pratiche degli stadi di generazione e di completamento e la capacità di eseguire le procedure rituali senza errori.

Durante le iniziazioni, i maestri tantrici non trasferiscono ai discepoli intuizioni o semi causali come si lancia una palla perché una persona lafferri. Le esperienze o le intuizioni coscienti che definiscono il processo diniziazione sorgono in base alle qualifiche sia dei maestri tantrici che dei discepoli, le procedure del rituale, in particolare la presa dei voti, l’atmosfera che il rituale crea e l’ispirazione che i discepoli sentono.

Vedere tutti gli insegnanti come dei Buddha

Sia i sutra che i tantra affermano che i discepoli devono considerare allo stesso modo di un Buddha qualcuno che ha insegnato loro anche un solo verso di Dharma e l’intero percorso spirituale. Pabongka citò il maestro di meditazione ghelug Drubkang Gheleg Gyatso, ad esempio, perché non fu in grado di ottenere alcuna realizzazione finché non vide l’aspetto puro della ex-monaca che gli aveva insegnato a leggere. Gli occidentali hanno spesso difficoltà con questo esempio perché lo interpretano nel senso che, a meno che non vedano i loro insegnanti dell’asilo come dei Buddha, non faranno progressi lungo il sentiero spirituale. Molti immaginano che le istruzioni riguardanti i loro maestri tantrici durante le iniziazioni appartengano ad ogni insegnante avuto.

I sistemi educativi tradizionali tibetani ed occidentali moderni, tuttavia, sono estremamente diversi. I bambini tibetani usavano tradizionalmente preghiere e testi di Dharma per imparare a leggere, non libri di fiabe per l’infanzia. Sebbene vedere tutti come dei Buddha, compreso il proprio maestro d’asilo, sia utile per realizzare la natura di Buddha, le istruzioni su come costruire una relazione discepolo-mentore riguardano solo i propri maestri spirituali.

In generale, una volta che abbiamo instaurato una relazione discepolo-mentore con un insegnante, dobbiamo considerare tutti i nostri insegnanti spirituali, anche i nostri precedenti professori buddhisti, con lo stesso rispetto che mostriamo ai nostri mentori. Prima di ciò, quando ci relazioniamo ancora con gli insegnanti come professori di Buddhismo o istruttori di Dharma, ovviamente mostriamo loro rispetto, tuttavia, considerarli come se fossero mentori spirituali è inappropriato.

La stessa istruzione riguarda i discepoli che vedono le apparenze pure del corpo, della parola e della mente di tutti i loro maestri spirituali. In Divisioni delle tre serie di voti, Pandita spiegò chiaramente che i discepoli lo fanno solo dopo aver ricevuto le iniziazioni di tantra supremo. Se la pratica del tantra supremo comporta il vedere le apparenze pure di noi stessi, dell’ambiente e di tutti gli esseri al loro interno, include sicuramente anche il vedere gli aspetti puri della natura di Buddha di tutti i nostri insegnanti. Ciò non significa, tuttavia, che cerchiamo istruzioni per le nostre pratiche tantriche dai nostri professori di Buddhismo, figuriamoci dai nostri maestri d’asilo.

Realizzare l’illuminazione vedendo il maestro tantrico come un Buddha

Le buone qualità di un maestro tantrico e le buone qualità di un Buddha si riferiscono entrambe allo stesso attributo di un fenomeno – la mente di chiara luce – sia che si guardi alle qualità dal punto di vista della base, del sentiero o risultante. Secondo la presentazione Sakya di alaya (il fondamento di tutto), dal punto di vista della base le buone qualità sono le caratteristiche che definiscono la mente di chiara luce, da quello del sentiero sono le correzioni che derivano dalla rimozione delle macchie fugaci, al livello risultante sono i potenziali pienamente realizzati della mente di chiara luce. Queste tre affermazioni sono vere sia che si guardino le buone qualità del proprio mentore sia quelle di un Buddha. Concentrandosi sulle qualità del proprio mentore come quelle di un Buddha si ottiene l’ispirazione per realizzare che le proprie buone qualità sono analogamente funzioni della propria mente di chiara luce sui tre livelli inseparabili. Questa realizzazione è essenziale per attualizzare il livello risultante per diventare un Buddha.

Realizzare i livelli inseparabili di base, sentiero e risultato delle nostre buone qualità è possibile solo attraverso i metodi del tantra più elevato, perché solo questi ci consentono di accedere al loro fondamento: la nostra mente di chiara luce. Nell’ambito della comprensione della vacuità con questo livello di mente più sottile possiamo allora sorgere nelle forme pure di figure di Buddha con le buone qualità delle nostre menti di chiara luce operanti a tutti i livelli.

Per attivare i potenziali della nostra natura di Buddha per raggiungere questo supremo conseguimento, abbiamo bisogno di ricevere iniziazioni di tantra supremo. Per rafforzare questi potenziali immaginiamo quindi, con la pratica dello stadio di generazione, di avere ora le forme pure di un Buddha con tutte le sue qualità funzionali ai livelli risultanti. Per attualizzare i potenziali, dobbiamo accedere alle nostre menti di chiara luce con la pratica dello stadio di completamento. Senza una sana relazione con un maestro tantrico, tuttavia, Tsangpa Gyare spiegò che il processo tantrico non può avvenire.

Spiegazione specifica relativa all’iniziazione e alla pratica dello stadio di generazione

L’iniziazione causale non può avvenire senza un maestro tantrico qualificato, un rituale condotto in modo appropriato ed un discepolo qualificato che nutre convinzione, apprezzamento e ispirazione per le qualità del mentore. La presa dei voti richiede la presenza di un maestro visto come un Buddha. Il piantare semi causali richiede di vedere il corpo, la parola e la mente del maestro tantrico come inseparabili dalle facoltà illuminanti di un Buddha e richiede anche l’ispirazione da un maestro tantrico visto come un Buddha per ottenere una gioiosa esperienza di vacuità.

Anche l’ispirazione di un maestro tantrico è indispensabile per la pratica dello stadio di generazione. Bodhicitta consiste nell’avere un cuore ed una mente focalizzati sull’illuminazione con l’aspirazione a diventare un Buddha a beneficio di tutti. La pratica dei sutra si concentra sull’illuminazione rappresentata da un Buddha. Concentrarsi, tuttavia, sul livello risultante di tutte le buone qualità può essere difficile quando si fa riferimento ad un Buddha generico o, nello stadio di generazione, a sè stessi visualizzati come una figura di Buddha. Un vivido riferimento come oggetto di focalizzazione rende il livello risultante più accessibile per la meditazione.

La pratica del tantra più elevato, quindi, si concentra sul Buddha maestro tantrico in quanto inseparabile da un Buddha. L’ispirazione che deriva dal mentore, unita alla ferma convinzione ed all’apprezzamento delle sue qualità che derivano dall’esperienza personale di esse, rende l’oggetto di focalizzazione estremamente vivido. Pertanto, concentrarsi sulle buone qualità del mentore come inseparabili dalle qualità di Buddha aiuta ad energizzare, sostenere e migliorare bodhicitta.

Inoltre, quando i discepoli visualizzano nel guru yoga tantrico, che ricevono, ispirazione e le quattro iniziazioni dalle qualità di Buddha di corpo, parola e mente del maestro, rafforzano le loro reti di potenziali positivi e di profonda consapevolezza. Il rafforzamento consente ai discepoli tantrici di realizzare le buone qualità delle loro menti di chiara luce. Di conseguenza, la visualizzazione di se stessi come figure di Buddha con queste qualità diventa più vivida. Come indicato da Tsangpa Gyare, non importa quanto tecnicamente corrette possano essere le visualizzazioni tantriche dei discepoli: senza l’energia ispiratrice di una sana relazione con un maestro tantrico non riusciranno a trasformare se stessi e a giungere all’illuminazione.

La pratica dello stadio di completamento

La pratica dello stadio di completamento fa accedere alla mente di chiara luce dissolvendo i venti energetici che servono come base per i livelli più grossolani di coscienza o energizzando la mente attraverso livelli sempre più intensi di beatitudine. Nel Guru Yoga tantrico i discepoli si concentrano sui loro maestri tantrici con un’intensa convinzione nelle loro qualità come qualità di un Buddha. A causa dell’ispirazione che deriva dalla relazione, più i discepoli si concentrano sulle qualità dei loro mentori, più diventano gioiosi e, poiché l’intero processo tantrico avviene all’interno della sfera della comprensione della vacuità, la gioia, l’energia e l’ispirazione sperimentate dal concentrarsi sul maestro tantrico non sono disturbanti, non si trasformano in un’estasi sfrenata, né si traducono in devozione fanatica come con una pop star o un demagogo. Al contrario, l’energia gioiosa sentita stabilizza e raffina la mente.

Inoltre, i tantra spiegano che più carburante si mette nel fuoco, più questo brucia. Quindi più forte è l’emozione, più la mente diventa energica e intensa per vedere la propria natura di chiara luce. Se questo è il caso di emozioni disturbanti come il desiderio bramoso, è particolarmente vero per un’emozione non disturbante di gioiosa ispirazione.

Quando i discepoli tantrici con una comprensione di base della vacuità immaginano che tutte le apparenze grossolane si raccolgano nel loro mentore/Buddha visualizzato, che poi diventa piccolo e si fonde nei loro cuori, il processo di visualizzazione li aiuta a dissolvere i venti energetici interni che producono apparenze ingannevoli. Quando avviene la dissoluzione, le loro menti diventano più sottili mentre si trovano in uno stato gioioso ed energico che comprende la vacuità. La mente risultante, sostenuta dall’energia aggiuntiva di una motivazione di bodhicitta, ha l’intensità e la raffinatezza necessarie per rivelare e identificare la sua natura di chiara luce.

L’essere introdotti alla natura della mente da un maestro tantrico

Un modo alternativo per i discepoli di accedere alla loro mente di chiara luce è attraverso l’introduzione diretta a questo livello più sottile della mente da parte dei maestri tantrici. Sebbene la tradizione Nyingma sia specializzata in questi metodi, essi compaiono anche negli insegnamenti Sakya e KaghyuSalya Pandita fornì uno degli esempi più chiari in Sentiero profondo del Guru Yoga. Durante una cerimonia appropriata, i discepoli, adeguatamente preparati, si concentrano con menti tranquille e vigili al centro delle sopracciglia dei loro maestri tantrici. Allo stesso tempo, i mentori si concentrano sulla vacuità della loro mente di chiara luce, recitano un certo mantra, tengono un vajra e suonano una campana. Se i discepoli hanno una forza sufficiente di potenziale positivo, profonda consapevolezza, ferma convinzione nel fatto che il maestro tantrico è un Buddha e ispirazione, allora possono fare esperienza della mente di chiara luce attraverso un processo di dipendenza derivante da queste cause e condizioni.

Alla fine, quindi, vedere che il maestro tantrico è un Buddha consente ai discepoli di realizzare, sulla base della mente di chiara luce, le proprie buone qualità in quanto inseparabili sia dalle qualità del mentore che dalle qualità di un Buddha. Ngoje Repa spiegò che, con questa consapevolezza, quando i discepoli successivamente rimuovono le macchie fugaci dalla loro mente di chiara luce, diventano tutt’uno con i loro mentori. Ciò non significa, continuò il maestro, che i discepoli diventino le stesse persone o delle repliche dei loro maestri tantrici, o che ora abbiano le stesse opinioni dei loro mentori su tutto: il fatto che le loro menti diventino tutt’uno con l’inseparabile mente dei loro mentori e dei Buddha significa che i discepoli hanno raggiunto il raggiungimento finale della mente illuminante.

In breve, vedere I propri mentori come dei Buddha ha molti livelli di significato. Una relazione sana con un insegnante spirituale richiede chiarezza su quale livello di significato ci riguarda in ogni fase del sentiero spirituale. In nessuna fase, tuttavia, l’insegnamento è inteso per l’interpretazione letterale che i nostri insegnanti sono onniscienti o possono manifestarsi simultaneamente in innumerevoli forme. Durante il sentiero spirituale verso l’illuminazione, dobbiamo mantenere il buon senso e migliorare continuamente la nostra consapevolezza discriminante per discernere tra ciò che è appropriato e ciò che non lo è.

La meditazione sul guru rilevante per i principianti in Occidente

Molti occidentali iniziano a studiare il Dharma senza alcun interesse per il tantra o intenzione di impegnarsi alla fine nella sua pratica. Alcuni, tuttavia, stabiliscono il loro primo contatto con il Buddhismo tibetano durante un’iniziazione tantrica. Se partecipano ai rituali semplicemente come osservatori senza prendere consapevolmente e avere l’intenzione di mantenere i voti, non stabiliscono una relazione discepolo-mentore con il maestro tantrico. Inoltre, come disse Wonpo Sherab Jungne, i membri del pubblico non ricevono effettivamente l’iniziazione a meno che non abbiano anche avuto un’esperienza cosciente ed un’intuizione durante la cerimonia che ha purificato i blocchi mentali e ha piantato i semi per le realizzazioni. Senza soddisfare questi prerequisiti durante l’iniziazione, potrebbero in seguito dedicarsi a pratiche tantriche, ma i loro progressi sarebbero minimi.

Le pratiche specificamente tantriche del Guru Yoga ed il modo di relazionarsi ad un maestro tantrico, quindi, non sono pertinenti alla maggior parte degli studenti di Dharma occidentali durante le prime fasi del loro viaggio spirituale. Si potrebbe ragionevolmente sostenere che le istruzioni sulla relazione discepolo-mentore trovate nei testi del sentiero graduale che enfatizzano esplicitamente o implicitamente il tantra sono anche troppo avanzate per gli occidentali in queste fasi. Per le persone che non sono ancora pronte a impegnarsi nel sentiero buddhista con dei voti per tutta la vita sono più appropriate le pratiche di Guru Yoga del sutra della tradizione Kadam, perché nelle meditazioni del sutra, l’ottenere ispirazione dalle buone qualità di un insegnante non solo mira a preparare gli studenti per una relazione tantrica discepolo-mentore, ma si adatta anche ad una relazione con un praticante di Buddhismo, istruttore di Dharma, meditazione o rituali. Sono esercizi di base condivisi da impegnati discepoli, tantrici e studenti di Buddhismo non impegnati che desiderano ottenere il massimo beneficio dalla relazione con un insegnante spirituale.

Berzin, Alexander. “Advanced Points concerning Seeing That a Tantric Master Is a Buddha”, cap. 12 in Wise Teacher, Wise Student: Tibetan Approaches to a Healthy Relationship (Ithaca: Snow Lion, 2010). Pubblicato originariamente in Relating to a Spiritual Teacher: Building a Healthy Relationship (Ithaca, Snow Lion, 2000). Traduzione a cura di Rita Trento.

(Tratto dal sito https://studybuddhism.com/it/studi-avanzati/lam-rim/la-relazione-studente-maestro/vedere-il-maestro-spirituale-come-un-buddha/il-guru-come-buddha-nel-tantra che devotamente ringraziamo per la sua compassionevole gentilezza verso tutti gli esseri che soffrono in questa dolorosa esistenza samsarica.)