Consiglio in un’unica frase di Khenpo Ngawang Palzang
Come trascritto da Nyoshul Khen Rinpoche
Omaggio al lama!
“Qui, nello Dzogpachenpo, ci acquietiamo, senza nulla alterare, in quella che chiamiamo essenza (o volto) della mente: in altri termini, la sua condizione fondamentale lasciata così com’è, la sua natura inerente.
Poi, è detto, “rimanendo non distratti, fate che la mente guardi in se stessa”. Il semplice volgersi all’interno mette a nudo la nostra capacità cognitiva che dimora in modo naturale, la nostra ‘consapevolezza ordinaria (tamal gyi shepa), e la fa sorgere.
Poi, in ogni istante, che sia mentre mangiamo, dormiamo, ci muoviamo o stiamo fermi, se riusciamo ad alimentarla, con presenza mentale e senza dimenticarcene, allora, come un vecchio che guarda un bambino giocare, avendo riconosciuto il dharmakāya che è la fonte della liberazione, riusciremo a condurre i pensieri – che ne sono l’espressione – sul sentiero, ed essi saranno liberati al sorgere, senza lasciar traccia.
Questo consiglio in un’unica frase è un insegnamento del grande Khenpo Ngawang Palzang.”
| Traduzione inglese di Adam Pearcey, 2015. Traduzione italiana di Daniela Muggia, 2017.
(Tratto dal sito https://www.lotsawahouse.org/it/tibetan-masters/nyoshul-khenpo-jamyang-dorje/advice-in-a-single-statement che devotamente ringraziamo per la sua compassionevole gentilezza verso tutti gli esseri che soffrono in questa dolorosa esistenza samsarica.)