Gheshe Tashi Tsering: La mente nel Buddhismo

La mente nel Buddhismo di Gheshe Tashi Tsering

Lo scopo dello studio della mente implica 3 aree di meditazione:

1) Sviluppare Consapevolezza: (Focalizzazione e Concentrazione).

2) Fare esperienza della natura della mente: facendoci un’idea della natura della mente che è mera esperienza e consapevolezza; ci sono 2 metodi per questo:

a) La concentrazione e la focalizzazione calmeranno pensieri e memorie, abbiamo bisogno di “lasciare andare“; dobbiamo provare a cessare “naturalmente” i pensieri e le memorie. Quando saranno cessati rimarrà la sola mente

b) Tra i pensieri e le memorie nella meditazione noteremo dei momenti di calma, delle “lacune”, noi hanno bisogno di “prolungare” questi gap o momenti di vuoto, naturalmente, “lasciandoli andare”.

3) Esaminare quali menti siano sempre con noi: sia le menti positive che quelle negative, mentre investighiamo è essenziale osservarci “internamente”. Per il buddhismo, la saggezza e le menti positive sono sempre con noi, questo dà coraggio; ma ci sono anche le menti negative (che provengono anche da passate esistenze) non dobbiamo incolpare altri per le nostre difficoltà e sofferenze mentali.

I DUE APPROCCI – PSICOLOGIA ED EPISTEMOLOGIA

ABHIDHARMA: Approccia la Mente dal lato psicologico (quali stati mentali si presentano quotidianamente o nella nostra vita)

PRAMANA: Descrive la mente in termini Epistemologici, (i tipo di processi effettuati dalla mente); il cammino della mente dall’ignoranza alla saggezza cioè dalla “CONCEZIONE” (mente apprendente per mezzo di immagini e concetti), alla “PERCEZIONE” (mente che apprende senza costruzioni concettali).

1. L‘ORIGINE DELL’ABHIDHARMA PITAKA

L’origine dell’Abhidharma Pitaka è di 300 anni dopo il Paranirvana del Buddha dopo la compilazione del Vinaya e dei Sutra.

Vinaya Pitaka: voti monastici, voti per i laici e ammissione ai monasteri.

Sutra Pitaka: come sviluppare la Concentrazione

Abhidharma Pitaka: Come sviluppare la saggezza.

I testi tibetani sono composti da 110 volumi in 3 categorie (7 per i Theravada).

I principali autori studiati sono: VASUBANDHU “ABHIDHARMAKOSA” & ASANGA “ABHIDHARMASAMUCCHAYA”.

2. ABHIDHARMA – CONTENUTI

Studio psicologico della mente, del comportamenti e dei suoi corrispondenti stati mentali. Duplice classificazione della menti:

La Mente di Saggezza & la Mente Illusa.

La psicologia buddhista si occupa delle “cause” della nostra sofferenza, l’obiettivo è ridurre il nostro “senso dell’Io”; mentre la psicologia occidentale si occupa di curare i sintomi immediati e gli squilibri degli stati mentali positivi e negativi del Sé.

ABHIDHARMAKOSA DI VASHUBANDHU: riguarda principalmente la mente e le sue funzioni, tutti i nostri possibili stati mentali e come sviluppare una mente analitica che sia in grado di analizzare la mente stessa.

Il metodo dell’Abhidharma è di unire “Samatha con la Mente Analitica”.

3. IL PRAMANAVARTTIKA riguarda l’Epistemologia: la teoria della mente, la logica.

I due principali logici che vengono studiati sono: Dignaga e Dharmakirti.

DIGNAGA “PRAMANASAMUCCHAYA”: Cos’è una Mente Valida e come ottenerla.

Descrive inoltre aspetti della mente di Buddha. Le parole del Buddha sono il nostro supporto per capire “i fenomeni molto nascosti” (non comprensibili da concetti).  Mostra la validità e la realtà della mente e degli insegnamenti del Buddha.

DHARMAKIRTI “PRAMANAVARTTIKA”: (commentario al testo di Dignaga), 4 capitoli:

Capitolo 1 – Logica, come la logica trasforma la mente concettuale in mente percettiva (libera da illusioni);  mostra logicamente la validità e la realtà della mente e degli insegnamenti del Buddha (basati sulla realizzazione del Maestro Buddha delle Quattro Nobili Verità).

Capitolo 2 – Come sviluppare razionalmente la Compassione: giacché questo processo può implicare molte vite, viene descritta la “continuità” della mente. Effettua inoltre un esame logico delle 4 nobili verità con enfasi sulla Quarta Nobile Verità del Sentiero, mostrando i possibili miglioramenti della nostra mente.

Capitoli 3&4 – Come possiamo spiegare logicamente le quattro nobili verità per il bene altrui e per dissipare l’ignoranza ed i fraintendimenti della realtà.

LO RIG – introduzioni ai testi principali.

LO (consapevolezza) RIG (conoscenza): i Lo rig sono condensazioni dei concetti espressi nei testi principali, principalmente testi introduttivi al Pramanavartika e Abhidharma Kosa.

PSICOLOGIA: Considera il nostro mondo interiore ed esperienze interiori che sono le basi dell’analisi perché senza conoscere il mondo in cui agiamo non potremmo capire la 1° Nobile Verità.

EPISTEMOLOGIA: CONSIDERA LA TEORIA di mente e conoscenza come si sviluppa saggezza e conoscenza di cosa è al di là delle nostre esperienze del mondo sensoriale.

L’aspetto psicologico (gli stati mentali che sperimentiamo) e l’aspetto epistemologico (processi teoretici, ciò che la mente svolge), devono sempre andare assieme perché esiste il rischio di intraprendere meri esercizi intellettuali senza alcun beneficio.

COS’È LA MENTE E PERCHÉ È IMPORTANTE STUDIARLA

Definizione della mente : Entità che possiede la natura di mera esperienza, chiara luce e conoscenza.

Chiarezza e conoscenza ( sel shing rig pa ), agente non-materiale che è il substrato di tutti gli eventi cognitivi. La mente comunque include anche i livelli più grossolani delle percezioni mentali.

MENTE → sanscrito “citt” → tib. “sem” designa gli aspetti Cognitivi ed emozionali della mente.

PENSIERO→ sanscrito “manna” → tib. “yi” designa i livelli Cognitivi della mente.

COSCIENZA → sanscrito “vijna” → tib.”nam she”.

Tutte queste tre precedenti definizioni saranno usate qui indifferentemente per designare la mente.

Abhidharma e Pramana sono contemplati dalle scuole Vaibashika, Sautantrika e Cittamatra, le quali non discutono della vacuità alla stessa maniera della scuola Madhyamaka ( per esempio Asanga, Dharmakirti e Dignaga hanno visioni Cittamatra della vacuità).

Ad ogni modo lo studio Madhyamaka della mente è anch’esso basato sui testi Abhidharma e Pramana per capire i processi del progresso sul sentiero e gli insegnamenti di Lam rim. Dobbiamo sempre e comunque conoscere ciò che noi vogliamo trasformare, cioè la mente.

MENTE BASE : Passiva, chiarezza e conoscenza, come un brillante schermo bianco.

FATTORI MENTALI : sono associati con la mente base, come ad esempio le figure di differenti colori e forme proiettate sulle schermo bianco della mente base. La mente è come una corrente d’acqua. “Continuità della Mente” tib “sem gy gyum” (sem=mente – gyum=continuità). La mente è luce, illumina gli oggetti esterni ed interni. Conoscente e conoscitore sono lo stesso, la mente è illuminante e illuminata. “Chiarezza e Conoscenza” è un termine uguale per tutte le scuole, ma esistono differenti spiegazioni sul suo significato.

Nel Vajrayana “chiarezza”è la natura fondamentale della mente, chiara luce.

La natura fondamentale della mente può essere descritta come “mera esperienza” Tib.”gnyong tsam ki dang nig” (gnyong = esperienza – tsam =mera)

Consapevolezza  (tib. “lo”) è il “conoscente”.

Coscienza  (tib.”shes pa”) è conoscenza e chiarezza (Geshe Jamyang Shaypa).

Questi sinonimi danno differenti immagini mentali ma guardano alla stessa cosa: la mente.

“Le coscienze provengono da un singolo continuum” . La mente è una continuazione di “mera esperienza”.

LE DUE RAGIONI PER STUDIARE LA MENTE:

Così come per la 1° Nobile Verità della Sofferenza, che è la malattia che abbiamo bisogno di curare , abbiamo allo steso modo bisogno di conoscere quale stato mentale (che qui chiameremo da ora in poi Mente) è da curare o da eliminare per arrivare alle eliminazione delle menti illuse (stati mentali illusori).

“La tua mente è la tua religione” perché ha la stessa funzione di una religione: sviluppare spiritualmente e farci felici.

Noi dobbiamo conoscere ciò che siamo come la nostra mente lavora, come attaccamento ignoranza e le nostre emozioni vengono alla luce, per svilupparci spiritualmente e ottenere la pace. Studiamo la mente per:

1. Conoscere la natura della mente che è mera esperienza o mera luminosità; dobbiamo meditare per liberare la nostra mente degli oggetti esterni (forme, odori,suoni,gusti, oggetti tattili e anche oggetti mentalmente prodotti come tutti i Pensieri Concettuali o Sensazioni che fanno della mente stessa l’oggetto esaminato.

La mente o consapevolezza non può manifestarsi senza un oggetto, la mente è il soggetto, ciò che agisce, non può esistere indipendentemente, la conoscenza non può manifestarsi senza un oggetto.

Dobbiamo liberare la nostra mente anche da tutti i pensieri concettuali perché altrimenti qualche immagine mentale potrebbe rimanere. La nostra focalizzazione dovrebbe essere sulla “mera esperienza” stessa, non dovrebbe considerare nessuno dei 4 Tipi di Generalità (collettiva, di categoria, sul significato e sul suono).

2. Per guarire la nostra mente. Per trovare una terapia per guarire la nostra mente e per trasformarla in una mente positiva dobbiamo conoscere la sua natura. Gli stati della mente determinano felicità e tristezza, azioni con mente pura creano felicità. La nostra attitudine mentale determinano le nostre esperienze. Con una mente tranquilla i fattori esterni possono dare solo un disturbo limitato. La mente è come uno specchio, se si ha la saggezza si possono controllare i riflessi che riverberano sulla nostra mente, altrimenti qualsiasi spazzatura si riverbererà su di essa. Potremmo capire la mente quando capiremo le relazioni tra mente ed oggetti, cominciando ad eliminare gli stati mentali disturbanti, classificandoli in gruppi corrispondenti a differenti aspetti della mente.

Esistono tre livelli di Mente ed è importante conoscerli per essere in grado di guarire la nostra mente, tutti questi livelli sono una sola cosa: la mente.

1.        sem mun gyua ( sem=mente; mun gyua = manifesta ) è la mente manifesta, cioè quella che è presente normalmente.

2. pat la nyal we sem ( pat=in mezzo, tra ; nyal = dormiente ; sem =mente ) è la mente che è”dormiente” tra la Mente Manifesta, è la (mente delle propensioni (tendenze mentali) (?).

3. pat cha : propensioni mentali (?).

RELAZIONI TRA MENTE E MATERIA

La mente è chiarezza e cognizione – chiarezza è mancanza di forma, corporeità e colore, la natura  immateriale simile allo spazio della coscienza.

La mente non può diventare materia o la materia mente, tuttavia la materia supporta il funzionamento della mente. C’è una profonda connessione tra mente e corpo.

La mente è mera esperienza, non c’è niente di fisico in essa, è una cosa diversa dalle normali funzioni mentali del cervello.

La mente è pura chiarezza e conoscenza, niente più do ciò.

Nel nostro Regno del Desiderio le nostree coscienze sensoriali non possono esister senza gli oggetti dei sensi, noi dipendiamo dallo materia. Esistono tre regni o sfere di esistenza: il Regno della Forma, il Regno del Senza-forma e il Regno del Desiderio.

Nel Regno del Senza-forma non c’è materia e la mente non ha bisogno di materia o oggetti esterni oer operare.

Nel nostro Regno del Desiderio gli esseri hanno tutte le coscienze sensoriali e percepiscono oggetti sensoriali. C’è quindi una forte relazione tra materia e mente, entrambe le quali non possono trasformarsi nell’altra, ma si influenzano vicendevolmente, come per esmpio per  le malattie psicosomatiche oppure per la rabbia e la cattiveria che si manifesta nella bruttezza del volto, ecc.

Per il buddhismo c’è una forte relazione karmica tra mente e materia, ad esempio nel commentario del Kalachakra una “particella-spazio” (nam kay dul) è una particella primaria che non è né materia né mente, ed è descritta come l’origine dell’unoverso…

LA MENTE BASE E I FATTORI MENTALI

Per due ragioni è importante capire la natura della mente:

per via delle connessioni tra Karma e Mente

perché gli stati della mente sono cruciali in relazione alla nostra esperienza di felicità e sofferenza.

Dobbiamo investigare la nostra mente con una profonda saggezza introspettiva per capire cosa vi è in essa, per realizzare che le nostre emozioni basilari sono egocentriche e ci conducono in uno stato privo di quiete. La funzione principale della psicologia buddhista è di identificare e classificare le menti (stati mentali) in modo da poter confrontarci con esse.

La mente è principalmente classificata in “Mente Base” (tib. Sem – sans. Citta ) che è dei sei tipi, mentre i “Fattori Mentali” ( tib. Sem lay jung way cho – sans. Caittasikadharma) possono essere classificati in 51 tipi. Senza i Fattori Mentali la Mente non funziona.

I Fattori Mentali sono aspetti della mente che non sono subordinati ad essa, essi sono delle “funzioni” che condizionano la fondamentale chiarezza e consapevolezza della mente, determinando la positività o negatività di essa.

La Mente base è la Mente Primaria, la primaria cognizione stabilita in relazione del suo apprendimento della fondamentale presenza di un oggetto, è solo consapevolezza dei dati che le si presentano, non interagendo con gli aspetti dell’oggetto, è una mera coscienza e consapevolezza della presenza di un oggetto della conoscenza, cioè un’entità; la Mente Base non attribuisce nessun nome o etichetta, non si può definire come una funzione primaria o derivata, è una specie di semplice base o pura consapevolezza.

La Mente Base è sia Coscienza Mentale che le 5 Coscienze Sensoriali. Ad esempio la coscienza dell’occhio e la coscienza visiva si basano sull’organo”occhio”, il bulbo oculare o palla dell’occhio (tib.gyan den kopa) non è l’organo “occhio”.

Le Cinque Similitudini tra Mente Base e Fattori Mentali

I fattori Mentali individualmente sono responsabili per le funzioni di selezione  e processo della Mente Base che opera sempre in congiunzione con un certo numero di Fattori Mentali. Gli oggetti non sono appresi dalla sola Mente base separata dai fattori mentali o da alcun fattore mentale separato dalla mente base, perché fattori mentali e mente base sono una sola entità. Le 5 similitudini tra Mente Base e Fattori mentali sono:

Stessa Base (*) – dipendono dalla stessa base ex: La mente principale & i fattori mentali della coscienza dell’occhio; entrambe sono prodotti sulla base dell’organo dell’occhio.

Stessa Durata – nascono, rimangono & cessano simultaneamente.

Stesso Aspetto – sono generati da uno stesso aspetto, per esempio un colore.

Stesso Referente (**) – osservano & stanno considerando lo stesso oggetto

Stessa Sostanza (***) – sono sostanzialmente la stessa entità, sono prodotte dalle stesse cause, la condizione immediata è sempre una “Mente”, cioè la nostra mente presente che è sorta dalla continuità della mente precedente.

Tranne i

Cittamatra tutte le scuole asseriscono che la Coscienza sia generata grazie a 3

Condizioni:

1. Condizioni obiettive: (** Stesso Referente) possono essere

i fenomeni esterni o interni (come un pensiero).

2. Condizioni dell’organo:

(dag.gyen) (* Stessa Base) condizione fondamentale (per esempio l’occhio) o anche organi non prettamente “fisici”.

3. Condizioni Immediate :la nostra mente presente. (*** Stessa Sostanza)

Le 6 Menti Base

Abbiamo una coscienza per ogni organo dei sensi ( sempre percettiva ), e abbiamo una coscienza per i sensi mentali (che può essere percettiva o concettuale. Tutte le nostre memorie o pensieri sono Coscienze Sensoriali, anche i nostri pensieri sul futuro e i sogni.

Una Mente Percettiva e Diretta senza nessuna mediazione; una Mente Concettuale è indiretta e mediata.

La coscienza dell’occhio vede colori e forme senza etichette mentali, mentre la mente concettuale etichetta, dà dei nomi, concepisce; tuttavia raramente seppur con difficoltà è possibile arrivare a percepire un oggetto “direttamente”. Tutte le 6 Menti Base possono essere Valide od Erronee.

1. – Mente Base Visuale (mente base sensoriale)

2. – Mente Base Uditiva (mente base sensoriale)

3. – Mente Base Olfattiva (mente base sensoriale)

4. – Mente Base Gustativa (mente base sensoriale)

5. – Mente Base Tattile (mente base sensoriale)

6. – (a) Mente Base di Percezione Mentale

(b) Mente Base di Concezione Mentale

Una scimmia che si affaccia alternativamente a sei diverse finestre possono sembrare sei diverse scimmie, ma non è così. Nel Regno dei Sensi tutte le 5 Menti Sensoriali sono sempre presenti.

Queste 6 Menti Basi sono connesse con il Karma, questi fattori nascono sempre insieme: Karma ↔  Fattori Mentali ↔  Mente

Due Menti Base non possono operare simultaneamente. Secondo l’Abhidharmakosha di Vasubandhu possono operare simultaneamente da un minimo di 5 fino a 32 Fattori Mentali, mentre per quel che riguarda le 6 Menti basi può operare solo una alla volta (con tutti i sui fattori mentali associati), perché le Menti Base provengono da un singolo continuum di esperienze che è una sola radice, una sola base.

Quando una mente base opera, l’altra si ferma. Questo è un aiuto ed accade anche nella meditazione: quando la Coscienza Mentale o Consapevolezza cresce la Coscienza sensoriale diminuisce fino ad annullarsi ed in questo modo siamo meno distratti.

Bodhicitta e Mente Base.

Saggezza e Bodhicitta sono le “due ali di un uccello”, esse ci conducono all’illuminazione.

La Saggezza è la saggezza che concepisce la vacuità di esistenza inerente, cioè la mente che concepisce la vera natura della realtà, non è connessa con alcuna emozione.

Bodhicitta è connessa con le emozioni, con il sentimento della Compassione, la Compassione è costituita da vari fattori mentali.

Bodhicitta è una Mente Base NON è un fattore mentale, ma dipende dallo sviluppo di fattori mentali positivi.

Bodhicitta è una Mente Base perché è il risultato finale di due differenti tipi di Aspirazioni o Comprensioni:

1. La comprensione che tutti gli esseri necessitano l’ottenimento dell’illuminazione e che la miglior cosa che noi possiamo fare è di ottenere noi stessi l’illuminazione per aiutarli.

2. La comprensione della nostra propria situazione è l’aspirazione o desiderio di liberarci da essa.

La Bodhicitta è queste Due Aspirazioni allo stesso tempo, solo una Mente Base può fare ciò.

Per ottenere la Bodhicitta sono necessari questi due differenti aspetti, vale a dire vedere le necessità degli esseri senzienti e vedere ciò che possiamo fare in noi stessi per eliminare tutte le oscurazioni.

6. DEFINIZIONE DI “FATTORI MENTALI”: (Tib. “cho di sem.lay jung.way” – Sans. “Caittasikadharma”) significa “che nascono dalla mente”.

Il Fattore Mentale è la cognizione che apprende una qualità particolare dell’oggetto osservato ed influenza lo stato primario della mente (“colorando” la disposizione mentale o attivando il potenziale della mente a manifestare un’attività esterna).

La “Rabbia” è un singolo fattore mentale

che influenza la mente base, non è “tutta” la mente

base in se. E’ importante ricordarselo e non immedesimarsi con la propria rabbia.

Tradizionalmente sono elencati i 51 Fattori Mentali

più importanti, divisi in 6 gruppi:

1. Fattori mentali “Sempre presenti” (sono 5)

2. Fattori mentali “Accertanti l’Oggetto” (sono 5)

3. Fattori mentali “Positivi” (sono 11)

4.  “Afflizioni

Radice” (sono 6)

5. “Afflizioni Secondarie” (sono 20)

6.  Fattori Mentali “Variabili” (sono 4)

La Sequenza in cui i Fattori Mentali sono generati – La sequenza agisce sempre

, anche nelle forme sottili, quando la mente focalizza su un

oggetto:

1. Immagine mentale – l’oggetto compare alla mente, nasce

un’immagine mentale dell’oggetto.

2. Riconoscimento – il

riconoscimento dell’oggetto e della sua presenza.

3. Desiderio – vogliamo l’oggetto, nasce l’attaccamento, molti altri fattori mentali

possono generarsi per via di questo.

4. Soddisfazione – infine, un senso di

soddisfazione.

I 5 FATTORI MENTALI “SEMPRE PRESENTI”

“KUN DRO” (Vanno tutti” con la mente):

(Contatto –  Discernimento – Sensazione – Intenzione – Attenzione).

Le 5 Coscienze Sensoriali non possono interpretare, sono solo percezioni, cioè quando si mettono in contatto con gli oggetti, possono solo “rispecchiarli”.

I Fattori Mentali Sempre Presenti sono Cinque fattori mentali che “vanno tutti”  sempre con la mente, costituiscono un’UNITÀ presente in ogni mente base

e rendono la Mente Base in grado di interpretare e giudicare.

1. CONTATTO – la sua funzione è soltanto venire a contatto dell’oggetto per connettersi ad esso.

2. DISCERNIMENTO – identifica l’oggetto e nota le relative caratteristiche, è la base della memoria.

3. SENSAZIONE – questa cognizione riguarda la sensibilità, il “gusto” dell’oggetto.

La “Sensazione” per la mente è come il sale per gustare un alimento.

E’ la funzione più forte nelle menti del Regno del Desiderio dove le sensibilità sono principalmente orientate verso le Coscienze Sensoriali. Questo Fattore Mentale della “Sensazione” o sensibilità può anche essere associato con la Coscienza Mentale, cioè la coscienza introspettiva della mente stessa.

Nella lista tradizionale di Vasubandhu la “Sensazione” è il Primo dei “Fattori Mentali Sempre Presenti” perché le persone ordinarie trascorrono tutto il loro tempo proprio facendo uso delle “Sensazioni”.

Nella lista tradizionale dei 5 Aggregati (skanda), la “Forma” è il primo aggregato per lo stesso motivo: le persone ordinarie spendono tutto il loro tempo e la loro energia con l’aggregato “Forma”.

La “Sensazione”  è indispensabile per sviluppare la Compassione nella nostra mente.

Come la “Sensazione” condiziona ed è condizionata:

Il Fattore Mentale sempre Presente della Sensazione o Sensibilità è Condizionato da 4 circostanze:

1. Condizione Naturale – quando la mente incontra gli oggetti vi è una “Tendenza Naturale” ad andare verso di loro o lontano da essi (attrazione/repulsione istintiva).

2. Addestramento – E’ la nostra preparazione o familiarizzazione. Ad esempio la diminuzione dell’ignoranza  modificherà le nostre Sensazioni mentali e la nostra sensibilità.

3 – Disposizione Mentale (Natura Della Rinascita) – la nostra nascita nel Regno del Desiderio a causa di impronte karmiche,  influenza la tipologia, le proprietà e le qualità che generano le sensibilità tipiche (per esempio la presenza o no dei 5 sensi) per quella particolare sfera di esistenza.

4. Personalità – la nostra personalità e il nostro carattere influenzano le nostre Sensazioni.

Il Fattore Mentale sempre Presente della “Sensazione” influenza tutto ciò che facciamo, se sviluppiamo la Compassione, questa Sensazione influenzerà le nostre azioni.

4. INTENZIONE – è la Volontà o Volizione, cioè il Karma in sé. Coordina e dirige le attività di ogni elemento della ‘Mente Base’ nei riguardi dell’oggetto. Non è la “Motivazione”, ma è più sottile: Motivazione è un rinforzo dell’Intenzione, l’Intenzione viene sempre prima. Di tutti gli atti compiuti con il corpo, parola o mente, l’Intenzione è responsabile e accumula le tendenze karmiche e le impronte. La mente per focalizzarsi su qualcosa ha bisogno di una “direzione”, dell’intenzione di farlo. L’Intenzione agisce dovutamente ai “bag chags” o stati latenti (disposizioni, impronte karmiche, tendenze) che ci guidano.  Dovutamente alla Volontà karmica si generano le Impronte (per esempio nella nostra sfera di esistenza, cioè il Regno del Desiderio, vi è una tendenza karmica, che induce l’occhio a guardare la forma).

Ci sono 4 generi differenti di Impronte Karmiche (tib.“ bag chags”) :

i. Propensione alla Visione del Sè – “bdag lta bag chags” (dag=sé; lta=visione) Nella vita attuale (ed i quella precedente) ci vediamo in un certo modo che ci distingue dagli altri, abbiamo attaccamento a noi stessi e desideriamo proteggere noi stessi. Questa visione del Sè forza la nostra Intenzione e prende decisioni di auto-conservazione.

ii. Propensione dovuta alla Familiarità – “rin thun bag chags” (rin=tipo; thun=simile) Propensione “alla stessa tipologia”. E’ differente dalla Propensione dovuta alla Ripetizione (vedi sotto ndt). La Propensione dovuta alla Familiarità è la tendenza lasciata nel nostro continuum mentale dalle ripetizioni precedenti. È uno stato mentale latente che spinge a rifare certe azioni che sono state fatte da noi molte volte nelle precedenti esistenze. E’ una Propensione dovuta ad un’abitudine karmica.

iii. Propensione ad Aderire all’Esistenza – “si-be yang-lak bag chags” (si-ba=Samsara; yand-lak=ramo) Propensione a ri-esistere al momento della morte. Come avviene nei 12 Anelli dell’Origine Dipendente, il Nono anello “Attaccamento” è seguito dall’Esistenza. Il generarsi dell’ Attaccamento attiva tutto il karma e genera la tendenza e ri-esistere determinando la rinascita e la tipologia dell’esistenza futura.

iv. Propensione dovuta alla Ripetizione – “ngon-jod ki bag chags”. I pensieri concettuali lasciano una propensione o traccia nella nostra mente perché essi accadano ancora, lasciano un sentiero o schema nella mente. È differente dalla ‘Propensione dovuta alla Familiarità’ perchè quella familiarizzazione interessa maggiormente Percezioni  “Sensoriali” dirette, mentre la ‘Propensione dovuta alla Ripetizione’ riguarda pensieri e concetti.

5. “ATTENZIONE” – Il quinto ed ultimo ‘Fattore Mentale Sempre Presente” mette a fuoco gli elementi della Mente Base su di un unico oggetto escludendo gli altri, è la capacità di rimanere sull’oggetto dopo averlo “contattato”, “identificato” e “sentito”, aver generato una ”intenzione” verso di esso. Dobbiamo sviluppare questo fattore mentale per ottenere la “Concentrazione su di un punto” e l’assorbimento meditativo.

Tutti i ‘5 fattori mentali sempre presenti, agiscono contemporaneamente e sempre, in qualunque tipo di azione, sia essa virtuosa, negativa o neutra. Essi non sono né positivi né negativi. Sono una singola Unità, una sola cosa con la Mente che non può funzionare senza di loro.

I 5 FATTORI MENTALI DI ACCERTAMENTO DELL’OGGETTO “YUL.NGEY”

Per quanto riguarda il grado in cui la mente contatta un oggetto, essa ha bisogno dei  Fattori Mentali di Accertamento dell’oggetto per contattarlo completamente. Questi fattori mentali devono determinare l’oggetto percepito dalla Mente Base che è pura consapevolezza di esso. Sono le attività psicologiche conoscitive che costituiscono il meccanismo di base della nostra consapevolezza o coscienza. Si dice tradizionalmente che questi fattori non sono necessariamente “sempre presenti” ma, quando la nostra mente si volge verso un oggetto, essi sono presenti. Possono essere positivi, negativi o neutri, non hanno perciò una valenza fissa. Constatare il loro funzionamento ed il fatto che basicamente sono neutri, aiuta ad interagire con le nostre emozioni afflittive e a capire come la nostra mente funzioni. Devono quindi essere associati con la mente base che desidera ottenere la liberazione. Sono elencati in sequenza ma realmente non c’è alcuna sequenza. Nel momento in cui la mente si volge verso un oggetto 10 fattori mentali sono “naturalmente” sempre presenti: (i 5 “fattori mentali sempre presenti” ed i 5 fattori mentali di accertamento dell’oggetto”). Essere “naturalmente” presenti, è una qualità della nostra innata Consapevolezza; questi fattori mentali sono come dei semi che possono generare compassione ed una mente pienamente risvegliata.  Sono qualità già presenti in noi stessi che dobbiamo sviluppare. I 5 Fattori Mentali di Accertamento dell’oggetto sono:

1.           Aspirazione – “DUN PA”? la nostra intenzione riguardo l’oggetto, tenerlo o rifiutarlo, il desiderio di ottenerlo, rincontrarlo,  o non essere separati da esso. Ciò non è attaccamento e questo fattore mentale può essere generato senza attaccamanto, sua funzione è essere una base per l’entusiasmo, una aspetto molto importante nel Seniero.

2. Apprezzamento – “NYE PA”? (“Gnas pa” Gnas=Valorizzazione) fattore che desidera

stabilizzare e tenere l’oggetto, fermando il suo ricordo. Dirige la mente verso l’oggetto più fortemente.

3. Ricordo – “TEN.PA”? la capacità della mente di ritornare all’oggetto, è differente dall’Apprezzamento perché è qui presente un sentore di “convinzione”. Senza di esso non potremmo ritenere nessuna memoria di un oggetto per più di un momento. Denominato anche fattore mentale della “Applicazione Continuata”, esso è la base per la Concentrazione.

4. Concentrazione – “DIN”? la capacità di rimanere su un oggetto, la funzione che fissa saldamente la nostra mente su un oggetto.  Dipende anche dall’esercizio.

5. Intelligenza – “GI ZI”? la capacità della mente di esaminare caratteristiche e un valore di un oggetto, è il fattore mentale di accertamento dell’oggetto, prende delle decisioni, ha un certo grado di “certezza”.

I primi 2 fattori mentali di Accertamento dell’oggetto (1&2) sono in un certo senso, intercambiabili .

I QUATTRO FATTORI MENTALI VARIABILI:

(SONNO, RAMMARICO, ESAME GENERALE & ANALISI PRECISA)

FATTORI MENTALI NEGATIVI (Afflizioni)

Due gruppi di Fattori Mentali Negativi: Afflizioni Radice & Afflizioni Secondarie.

LE TRE ZONE

La Saggezza (realizzare la Vacuità di cose ed eventi) ed il Metodo (compassione e altruismo) sono come le due ali dell’uccello che attraversa l’oceano del Samsara.

LO JON (Addestramento Mentale) – Dobbiamo certamente conoscere come ottenere le cose che desideriamo e lasciare le cose che non desideriamo, ma, alla fine, incontreremo sempre sia le cose che non ci piacciono che quelle che desideriamo. Dobbiamo imparare quindi a convivere positivamente con entrambi questi 2 aspetti delle cose e degli eventi, a rapportarci anche con le nostre Afflizioni; studiarle è un aiuto per orientare positivamente lo scopo della nostra vita e cambiare i nostri obbiettivi.

Le 3 Zone sono qui divise in dipendenza all’aumento della grossolanità della mente, una divisione che è differente dal metodo tradizionale, ma che è utile per chiarire il loro collegamento e imparare a trattare con loro.

La Prima Zona è il livello più profondo della mente, più difficile da eliminare, è la causa dei fattori mentali della seconda zona & conseguentemente della terza zona. Per esempio: la vendetta è una mente irata, dovuta all’ignoranza grossolana delle legge di Causa ed Effetto, è generata dai fattori mentali della 2d zona, (agitazione ed avversione) che hanno la capacità di produrre una mente che desidera la vendetta; ma l’agitazione e l’avversione provengono da una mente profondamente radicata nella prima zona: la “rabbia”.

La mente nella terza zona è simile alle onde sulla parte superiore dell’oceano, la causa reale della  turbolenza è al di sotto.

Per occuparci dei fattori mentali nella terza zona dobbiamo sapere da dove provengono, dobbiamo tracciare la loro origine, indietro fino alla seconda e alla prima zona che è la più sottile.

LA PRIMA ZONA ED I TRE FATTORI MENTALI (RADICE) NEGATIVI

(confusione fondamentale del Sè, delle cose e degli eventi – ignoranza delle relazioni più sottili della legge di Causa ed Effetto – preoccupazione egoista)

L’ignoranza delle relazioni più sottili della legge di causa ed effetto è il non sapere  come la legge di Causa ed Effetto funzioni, costringendoci nel circolo del karma.

Il motivo principale dei nostri problemi sono le 3 Afflizioni Radice, (o 3 fattori mentali radice negativi, le 3 illusioni radice e i 3 veleni radice): IGNORANZA, ATTACCAMEMTO E ODIO sono il combustibile di tutti gli altri fattori mentali negativi. Possono essere presenti “in forma potenziale” ad un livello inconscio. Essi sono presenti in tutti gli esseri non illuminati.

Tradizionalmente i Fattori Mentali Negativi sono 6: Ignoranza, Attaccamento, Rabbia, Egocentrismo, Visioni Offuscate e Indecisione.

Solo i Buddha sono in grado di comprendere correttamente questi fattori mentali.

Il Secondo metodo per occuparci dei fattori mentali: Spostandoci dalla prima zona verso la terza vediamo che le nostre confusioni e ignoranza fondamentali, generano le illusioni base dell’attaccamento e avversione, che conducono ad emozioni profonde come rabbia e desiderio e da esse, sorgono altre emozioni negative.

Attaccamento: aderiamo alle cose che sostengono il nostro senso di permanenza

Avversione e Odio: Allontaniamo da noi le cose che nuocciono al nostro senso di permanenza.

Ignoranza: Ignoriamo le cose che non nuocciono al nostro senso di permanenza o non sostengono il nostro senso di permanenza.

Egocentrismo:  si sviluppa dall’ignoranza del livello sottile della legge di causa & effetto. E’ generato dalla nostra confusione fondamentale circa il Sè, le cose e gli eventi. Vediamo il Sé come permanente e difendiamo questa situazione, generando attaccamento o avversione per  proteggere il nostro egocentrismo.

1. IGNORANZA – L’ignoranza è l’origine di tutte le nostre sofferenze, essa ci mantiene oscurati. Può essere vista come la causa dell’attaccamento e della rabbia che sono dovute all’illusoria distinzione fra noi stessi ed il mondo esterno la quale è generata dalla nostra ignoranza nel percepire le cose come indipendenti e permanenti.

Noi rifiutiamo le cose e gli eventi che si oppongono al nostro senso di permanenza, mentre aderiamo e ci attacchiamo a ciò che sostiene il nostro senso di permanenza e indipendenza.Questo rifiuto di riconoscere la realtà è inconscio, è una propensione che ci accompagna dalle nostre precedenti eche ci mantiene nel Samsara. I testi dell’Abhidharma danno risalto all’Ignoranza come la causa di tutti i differenti livelli degli eventi mentali e delle visioni erronee. Nagarjuna nel “Mulamadhyamakakarika” (Radice di Saggezza) ha detto che “l’ignoranza pervade tutta la nostra coscienza”…

Esistono 2 Tipi di Ignoranza: Innata ed Acquisita:

– “L’Ignoranza innata” è la più sottile, è l’idea innata del nostro “Sé indipendentemente esistente”, la radice della nostra esistenza ciclica, essa può anche essere denominata anche

Falsa Visione  dell’Accumulazione Transitoria”. È l’ignoranza “della Natura Ultima del Sé e degli eventi” e  “del rapporto sottile della Legge di Causa ed Effetto”.

Tutte e quattro le scuole tibetane (malgrado le differenze) credono che tutti gli esseri non illuminati abbiano l’ignoranza delle ‘relazioni sottili della legge di Causa ed Effetto’.

Questa Ignoranza è il primo dei  “12 Anelli dell’Origine Dipendente”; gli Arhat possono essere liberi da tutti gli altri 11 anelli, ma saranno ancora oscurati fino a che avranno questa illusione fondamentale.

– “L’ignoranza acquisita” è l’ignoranza concettuale acquisita in questa vita dovutamente alla società e all’educazione.E’ molto grossolana, si trova nei fattori mentali della terza zona.

2. ATTACCAMENTO – in questo livello il meccanismo di base è “desiderare di più”. Questo fattore mentale sorge verso un oggetto, e proviene dal nostro ingannevole discernimento che a torto giudica un oggetto più attraente di quanto realmente sia. È una concezione erronea, un’attrazione esagerata nella nostra mente che può anche proiettare un’immagine falsa sull’oggetto ed essere così attratta da esso. Può generare il timore, l’ansia di perdere l’oggetto o, se l’oggetto non è stato ancora ottenuto, un intollerabile stato mentale di malessere. Lo schema di base è un desiderio sempre crescente. L’Attaccamento è originato dalla fondamentale ignoranza della realtà del Sé e delle cose.

3. ODIO – in questo livello il meccanismo di base è il nostro desiderio di separarci da qualcosa. L’odio che può prendere la forma di repulsione o rabbia, “esagera” un oggetto spiacevole, agita la mente, ha la capacità di rendere la mente più grossolana, causando danno, generando sofferenza.

Il suo combustibile è il “disagio mentale”, un senso di malcontento che genera la frustrazione che può esplodere quando non otteniamo le cose che desideriamo.

Il disagio mentale fondamentale è “la sofferenza omnipervasiva” (il 3° tipo di Sofferenza presente in tutti gli esseri samsarici).

FATTORI MENTALI NEGATIVI DELLA SECONDA ZONA

(ignoranza delle sottili relazioni della legge di Causa ed Effetto) -> egotismo

L’ignoranza delle sottili relazioni della legge di cause ed effetto è il non sapere quali sono gli eventi, fatti particolari o un dettaglio che possono fare le differenza nella nostra vita.

(Afferrarsi, Infelicità) – (Visioni Estreme, Visioni di superiorità, Visione che considera la disciplina morale e spirituale insoddisfacente, Visioni Erronee) – (Agitazione, Avversione)

I fattori mentali di seconda zona nascono per via di opinioni e credenze.

La visione di superiorità (Tat-ta – Tar = liberazione – lta ba=Visione – visioni di liberazione), riguarda il pensare come “ottenimenti reali” cose che non lo sono, ad esempio Shamata (calmo dimorare, assenza di pensieri e memorie) può esser visto come un “reale ottenimento” o una meta finale ma non lo è, in quanto è una condizione provvisoria. Tramite il ragionamento possiamo capire che tali visioni e fattori mentali sono errati. Per gli esseri ordinari è possibile comprendere questi fattori mentali, ma soltanto usando investigando tramite il ragionamento.

Questa Seconda Zona dei fattori mentali è un ponte fra le altre due zone, abbiamo bisogno di determinate realizzazioni per comprenderli,

Giacché i fattori mentali di questa zona possono anche essere dovuti alle nostre impronte karmiche, per realizzare tali fattori e passare dalla comprensione dei fattori mentali negativi grossolani ed evidenti della 3° zona a quelli della seconda, avremo bisogno di conoscere i legami che esistono tra una vita e l’altra e le leggi del karma.

FATTORI MENTALI NEGATIVI DELLA TERZA ZONA

Tradizionalmente “20 afflizioni secondarie – (ignoranza delle relazioni grossolane della legge di causa e di effetto)

L’ignoranza delle relazioni grossolane della legge di causa e di effetto è il non sapere ciò che è giusto, ignorare che un’azione potrebbe essere dannosa per noi e gli altri.

I fattori mentali della terza zona sono molto grossolani e dipendono principalmente dalla nostra situazione sociale e dalla nostra presente situazione e mentalità.

Si manifestano in presenza di un’ignoranza molto grossolana della legge di Causa ed Effetto oppure, anche quando non ci sia una tale  ignoranza, le nostre abitudini sono troppo marcate e tali fattori mentali negativi si possono presentare perché la nostra convinzione della legge del karma è debole e non siamo completamente consci dei disastrosi risultati delle nostre azioni negative.

Esplorazione dei diversi fattori mentali negativi della terza zona.

Tradizionalmente essi sono divisi in 5 gruppi secondo le origini mentali di ogni fattore (quelli segnati con “*” = non sono nella lista tradizionale)

I. Derivati dall’attaccamento: Autocompiacimento (idea di superiorità), attaccamento, eccitamento, avarizia, ricerca di gloria *, ossessione, timore di perdita *, ansia *

II. Derivati da tutti e tre le illusioni radice – uno o tutti e 3 i veleni mentali possono essere la causa di:

Distrazione (un genere di attaccamento), Incoscienza, mancanza di considerazione per gli altri, mancanza di vergogna, presunzione, disonestà *, irriverenza *, finzione *

la mancanza di vergogna ” (ngo tsa me pa) è la mancanza di considerazione per se stessi, qualsiasi tipo di stato mentale può scaturire da ciò; è una mente molto pericolosa, la mancanza di rispetto per sé stessi è peggiore della mancanza di rispetto per gli altri

la presunzione” è un forte senso dell’ego, è ritenersi superiori, la mancanza di considerazione per gli altri, è un fattore più complesso della semplice “mancanza di considerazione per gli altri”.

la mancanza di considerazione per gli altri” (khrel me pa) più generalmente si riferisce a tutti gli esseri senzienti compreso i genitori ed i maestri.

III. Derivati dall’attaccamento e dall’ignoranza – il livello grossolano di attaccamento e ignoranza è connesso con l’attitudine  mentale influenzata dalle errate visioni della società che causano una mente irrazionale: passione irrazionale *, mentalità socialmente influenzata, pregiudizio, ricerca del potere *

Il pregiudizio contiene la rabbia ma i motivi principali di esso sono l’ignoranza e l’attaccamento; il pregiudizio può sorgere dal timore di perdere qualcosa od uno status. Il razzismo è alimentato dall’orgoglio, dall’attaccamento a se stessi o da una poca autostima.

IV. Derivati dall’ignoranza – le menti senza energia, chiarezza e intensità sono principalmente connesse con l’ignoranza: ottusità, dimenticanza, disattenzione, pigrizia, sfiducia, mancanza di speranza *, disillusione *, colpevolezza *, odio per se stessi *, dolore *, auto-tradimento *, bassa autostima, depressione.

Il dolore è collegato all’attaccamento e mescolato con molte altri stati mentali, può assumere l’aspetto di una sensazione di “piattezza mentale”.

V. Derivati dall’odio – possono essere latenti in noi ma presentarsi in concomitanza di cause esterne scatenanti.

I fattori mentali di questo gruppo sono facili da riconoscere: orgoglio, rabbia, vendetta *, ira, dispetto, invidia, crudeltà, rancore *

Come le afflizioni secondarie sono acquisite

Tutti i fattori mentali della terza zona riguardano il nostro ambiente anche se sono collegati alle nostre impronte karmiche.

Non sono quindi innati come le afflizioni delle altre zone.

Sono causate dalla grossolana ignoranza della legge di causa ed effetto che agisce in noi stessi e negli altri.

Senza capire che le comodità e il possesso non sono la strada per la felicità noi ci attacchiamo a queste cose che generano le frustrazioni e ad un livello molto grossolano di ignoranza.

Le persone con bassa autostima possono essere aiutate descrivendo loro la preziosità della Rinascita Umana.

La Rinascita Umana è il risultato di  – Esercizio dell’Etica – Generosità – Giuste Aspirazioni e Preghiere.

Risalire a ritroso nel nostro Continuum Mentale

Tutte le afflizioni possono essere seguite a ritroso e rintracciate nelle emozioni negative della prima zona vale a dire Ignoranza, Attaccamento e Odio perché queste 3 sono molto sottili e sempre latenti. Soltanto i Buddha sono esenti da esse.

È importante sapere che ogni nostro stato mentale non è causato da condizioni esterne ma soprattutto da cause interiori latenti.

Dobbiamo meditate per trovare la causa del fattore mentale in esame e individuare l’energia sottile che lo ha causato.

Quindi dobbiamo osservare ed analizzare il fattore mentale e seguirlo a ritroso. Passando dai fattori mentali della terza zona, fino a quelli più sottili della prima. Dobbiamo osservare i problemi e lavorare su di loro, quindi provare a trovare le loro radici.

Dove l’odio?

L’odio o la rabbia come ogni altra emozione è impermanente, un evento provvisorio nel nostro continuum mentale, ma noi percependo un “mero Io” come “reale” rendiamo questa rabbia “reale” e ci identifichiamo erroneamente e ‘totalmente’ con essa.

FATTORI MENTALI POSITIVI

MENTI POSITIVE DELLA PRIMA ZONA

I Fattori mentali positivi della Prima Zona o fattori mentali “radice” sono tradizionalmente 11:

Fede, Autostima (auto-Rispetto), Considerazione per gli altri, Distacco, Non Odio, Non Confusione, Entusiasmo, Elasticità mentale, Coscienziosità, Equanimità, Non-Violenza.

Tutti i fattori mentali “Radice” possono essere raggruppati e sono tutti inclusi in:

NON-ATTACCAMENTO, NON-ODIO E NON-IGNORANZA

La natura di base della nostra mente è esente dall’attaccamento, dall’odio e dall’ignoranza.

I Fattori Mentali Positivi della Prima Zona

Per sanare la nostra  attitudine egocentrica gli antidoti come calma e amichevolezza non sono abbastanza, per sviluppare la compassione abbiamo bisogno in primo luogo di un certo grado di “consapevolezza” ed “equanimità”.

Per questa ragione, per sviluppare i fattori mentali positivi della prima zona, abbiamo bisogno in primo luogo delle menti positive più grossolane delle zone 2 & 3.

In Maitreya – Uttaratantra (versi 40 e 41), è dichiarato che se noi non possedessimo la natura di Buddha, non avremmo neanche repulsione verso la sofferenza, invece questa repulsione è l’indicazione che noi tutti possediamo la natura di Buddha che ci genera disagio anche quando vediamo gli altri soffrire. Abbiamo l’aspirazione alla cessazione della sofferenza poiché possediamo la natura di Buddha, proprio per questo il nostro obiettivo dovrebbe essere di sviluppare le menti positive.

Dovremmo costantemente riferirci alle 4 Nobili Verità ed integrarle sempre con la nostre nuove conoscenze di Dharma:

La Retta Visione = (Non-Ignoranza) = Saggezza

Il Retto Pensiero = (Non-Attaccamento e Non-Odio) = Metodo

1. non-attaccamento – non è solo l’assenza dell’attaccamento manifesto, ma il totale intendimento della reale natura dei fenomeni; la comprensione che il nostro corpo/mente non solo è una mera collezione di parti ma che tali parti sono anche in continuo cambiamento, impermanenti. Il distacco (non attaccamento) è una mente positiva che ci emancipa da un’adesione ossessiva ai fenomeni attraverso la comprensione della loro vera natura, ri-orientando e permettendo alla nostra chiara consapevolezza che è libera ed obiettiva, di indirizzarsi verso scopi reali e positivi.

2. non-odio – non è solo l’assenza di odio, è la mente senza avversioni o distinzioni, amore senza differenziazioni. Chiaramente, più aumenta il non-odio più aumenta l’amore.

3. non-ignoranza – l’ignoranza è il livello più profondo di confusione, la non-ignoranza è la libertà dalla confusione: la Saggezza (ferma intelligenza che analizza la vera natura dei fenomeni) dissipa la confusione circa ogni specifico oggetto. La saggezza è il rimedio all’ignoranza.

Avere la Retta Visione della Vacuità – la Saggezza è realizzare la vera natura della realtà, vale a dire la vacuità d’esistenza inerente dei fenomeni e del Sé. La confusione è l’innata nozione errata del Sé. Saggezza è la comprensione corretta della vacuità, cioè l’antidoto alla confusione. La saggezza deve essere unita con la mente altruistica della compassione per realizzare la completa Illuminazione. La natura della nostra mente è esente da tutti i concetti, per raggiungere questa fase dobbiamo in primo luogo sviluppare le basilari menti positive della seconda e terza zona.

MENTI POSITIVE DELLA SECONDA ZONA

Il nobile ottuplice sentiero nella seconda zona – riguarda l’addestramento mentale per sviluppare Consapevolezza e Concentrazione.

La mente positiva della 2 zona chiamata Shinè o “Shamata” (calmo dimorare = concentrazione) è esente da ottundimento anche da quello “sottile”. Per sviluppare le menti positive della 3° zona dobbiamo sviluppare la mente positiva in questa Seconda Zona, dobbiamo raccogliere le giuste informazioni (saggezza dell’udire) per sviluppare l’Amorevole gentilezza, la Compassione e l’Altruismo.

Tre tipi di Saggezze: Saggezza dell’udire, Saggezza della Contemplazione, Saggezza della Meditazione.

Con un singolo ramo di saggina spazzare una stanza è impossibile, con un fascio di rami di saggina il lavoro sarà più rapido ed efficace. Allo stesso modo dobbiamo imparare l’origine interdipendente, anche nei riguardi della nostra l’interdipendenza con gli altri: essa aiuta a mondare le afflizioni radice e aiuta la realizzazione concettuale cioè la Retta Visione.

Compassione e altruismo, con mente aperta agli altri esercitando il “Retto Sforzo” è re-indirizzare i nostri sforzi (pronuncia tibetana: zun du?).

Consapevolezza: essendo conscio della natura dell’Impermanenza; consapevolezza che le cose contaminate (noi compresi) hanno la natura della sofferenza.

Concentrazione: Mente che focalizza facilmente con chiarezza ed intensità, essa è necessaria per sviluppare la compassione e l’altruismo (Menti positive della Seconda Zona) e la realizzazione della Vacuità (Mente positiva della prima zona = Non-Ignoranza sottile).

Compassione e fiducia in sé stessi (autostima):

La compassione e l’altruismo sono antidoti ai relativi due Fattori Mentali Negativi della 2° Zona che generano l’egocentrismo e l’egoismo dovutamente all’ignoranza delle relazioni della legge di causa ed effetto. Queste afflizioni possono essere anche soltanto presenti ad un livello inconscio; altruismo e compassione aiutano ad eliminare tali mentalità egoiste.

L’autostima non è la stessa cosa dell’erronea “mente egocentrica” o dell’autocompiacimento.

Abbiamo bisogno di Autostima sia per la realizzazione di una mente pacificata che anche della Buddhità o il Nirvana.

La mancanza di fiducia in Sé stessi, d’altra parte, è visto nel Dhammachakappavattana Sutra come uno “dei due estremi da evitare”.

Spesso gli occidentali mancano di fiducia o vera confidenza in loro stessi.

Capire la legge di causa ed effetto è necessario per la sviluppare la Reale Compassione:

La compassione e l’altruismo senza una veritiera e chiara comprensione della legge di causa ed effetto sono solo aspetti meramente comuni e solamente emozionali quali ad esempio la tristezza nei riguardi di esseri o persone che hanno dei grossi problemi.

Tuttavia la Reale Compassione implica la realizzazione che tutti gli esseri senzienti hanno “il potenziale” di soffrire!

La gente che è felice e soddisfatta ora, ha il potenziale di soffrire poiché tutto è Impermanente e tutti i fenomeni causali hanno la natura della sofferenza.

La legge causa ed effetto indica che ogni essere ha il potenziale di soffrire, la comprensione di questa legge aiuta a sviluppare una compassione vera e “imparziale”, non un semplice stato emozionale grossolano.

MENTI POSITIVE DELLA TERZA ZONA

Per realizzare l’Illuminazione in primo luogo abbiamo bisogno della realizzazione diretta di vacuità e di Bodhicitta per il cui sviluppo necessitiamo la compassione, l’amorevole-gentilezza e la concentrazione: questi sono tutti fattori mentali della prima e seconda zona. Per ottenerli dobbiamo inizialmente sviluppare le menti positive della 3° zona qui e ora. Dobbiamo chiaramente capire il livello fondamentale della legge di causa e di effetto, per essere così in grado di agire con la consapevolezza dei possibili risultati delle nostri azioni e pensieri presenti.

1. Menti  (fattori mentali) che possiamo sviluppare “ora!”:

Alcuni Menti Positive della Terza Zona, sono associate con il nostro “lato Emotivo” come l’Amicizia o l’Ottimismo.

Altre, invece, con il nostro “lato Cognitivo” quali l’Equanimità o la Consapevolezza.

Le menti positive del lato Emotivo sviluppano la nostra “salute emotiva”.

Le menti positive del lato Cognitivo contribuiscono a capire il funzionamento della mente e quindi a migliorare le relative qualità positive che riducono le cause della sofferenza.

1. Amicizia – sviluppando un carattere amichevole e gentile verso noi stessi e altri, generiamo un positiva connessione con chi ci è intorno e diventiamo una fonte di sostegno emotivo per noi stessi e altri. Dobbiamo spingerci e contribuire alla società e interagire con gli altri perché abbiamo fatto il voto di aiutare tutti gli esseri senzienti. Soltanto dall’amicizia nasce la bontà e l’amorevole compassione. E’ importante sapere che neppure i meditatori solitari in lontane caverne di montagna sono mai soli: essi visualizzano sempre tutti i Buddha, Bodhisattva e gli esseri senzienti intorno a loro e sviluppano verso tutti gli esseri amicizia e compassione… Nessun yogi solitario ha mai provato la solitudine.

2. Calma – la Calma unita alla Consapevolezza sono il fondamento di Shinè.

La nostra mente su attacca facilmente ed diventa ossessionata con le cose ed i desideri, esagerando le qualità di un oggetto. Questa è una mente in una condizione di agitazione, che è l’opposto della Calma.

3. Ottimismo – la nostra rinascita umana è una grande opportunità; tale considerazione genera naturalmente l’Ottimismo.

Il grande potenziale della nostra mente è lo stesso che è stato usato da tutti i grandi Maestri del passato e del presente per sviluppare tutte le loro grandi qualità. Le difficoltà sono con noi, tutto il tempo; dobbiamo imparare come gestirle.

Il Lam Rim (sentiero graduale per l’illuminazione) è un processo d’apprendimento, noi dobbiamo imparare come far fronte alla nostra vita, come gestire i problemi, abbiamo bisogno anche dell’ottimismo.

4. Confidenza – Essa sorge dal riconoscimento del nostro lato positivo, può essere la sicurezza di sé oppure la Confidenza in  qualcos’altro. Come Buddisti abbiamo bisogno della Confidenza nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha.

Sapendo che tutti i fenomeni sono Impermanenti, possiamo sviluppare la Confidenza nel fatto che anche le cose o le situazioni che sono negative per noi al momento siano Impermanenti e cambieranno; possiamo quindi gestire il loro “sicuro” cambiamento in una maniera che sia vantaggiosa per noi o per gli altri.

4. Consapevolezza – essere consapevoli che i nostri ‘pensieri agiscono come uno specchio’ (?), ci rende in grado di osservare ciò che accade nei nostri pensieri. La Consapevolezza è necessaria per sviluppare la meditazione ed è vitale per occuparsi delle oscurazioni grossolane della prima zona. Dobbiamo mantenere la nostra mente sul momento presente, qui e ora. Memorie del passato e sogni ad occhi aperti sono come scorie inquinanti. L’antidoto è la Consapevolezza.

5. Equanimità – è sperimentare “qui e ora” di ciò che sta accadendo, senza etichette di dolore o di piacere. E’ essere liberi da memorie passate e sogni.

Il Nobile Ottuplice Sentiero nella Terza Zona.

Il Nobile Ottuplice Sentiero conduce alla Cessazione della sofferenza sia a livello sottile che grossolano.

Nella Terza Zona i fattori mentali positivi hanno a che fare con un livello grossolano di sofferenza mentale.

Il comportamento etico (moralità) è spiegato in 3 livelli: (Nye tchu? – condotta / Don ba? – trattenersi / Tzu tim? –  moralità o etica) dobbiamo prestare attenzione per non intraprendere una cattiva condotta.

Dobbiamo ottenere ciò di cui abbiamo bisogno in maniera etica; gli altri tipi di moralità seguiranno.

I 4 addestramenti del Nobile Ottuplice Sentiero si occupano delle menti positive nella 3° zona:

Retta Parola, Retta Azione, Retto Sforzo, Retti mezzi di Vita:

Consapevolezza – riduce le attività negative tramite la costante consapevolezza di ciò che accade nella nostra vita riguardo ad Azioni e Parole.

Amicizia – con un atteggiamento amichevole nei confronti degli altri non avremo desideri di nuocere loro, conducendoci ai Retti Mezzi di Vita.

La gioia nel compiere azioni virtuose è il Retto Sforzo, l’elemento essenziale che ci procura lo slancio per procedere sul sentiero, questa gioia è l’energia che sostiene lo Sforzo.

Avere un’idea di Bodhicitta e capire quanto sia meravigliosa, ci darà una forte “Aspirazione” che è il Primo “Fattore Mentale d’accertamento di un oggetto” (vedi note sulla psicologia Buddhista), e procurerà gioia nella nostra pratica indifferentemente dalle difficoltà e dal tempo che s’impiegherà.

L’Impegno verso obiettivi a lungo termine.

La compassione deve essere il nostro obiettivo a lungo termine, per svilupparla veramente occorre molto tempo, le menti positive che ora stiamo sviluppando quali la consapevolezza, la calma e l’amicizia,  fanno parte di un programma più esteso.

La Consapevolezza indica ciò che accade nella nostre attività e pensieri,  ma da sola non è l’antidoto per sradicare le afflizioni radice della seconda e della prima zona.

Tutti i fattori mentali positivi nella zona 3 sono la base da cui possiamo sviluppare altri fattori mentali ed antidoti reali (non-attaccamento, non-odio, non-ignoranza).

È importante ricordarsi che il Buddhismo non soltanto si occupa e ci aiuta con le difficoltà quotidiane e temporanee, ma inoltre si occupa delle radici profonde dei nostri problemi.

Il metodo Buddhista di approccio alle azioni contempla: Motivazione, Azione e Conclusione.

Il Buddhismo ci spinge ad investigare le nostre intenzioni e motivazioni e a renderle pure e a generare un “percorso completo d’azione positiva”, la conclusione dovrebbe essere la “dedica” o il gioire che ci incoraggerà  a compiere ancora quelle stesse azioni positive (la dedica è utile anche dopo la meditazione). http://www.talkingbuddhism.com/info.php?bio=1