Il primo insegnamento in Italia del Ven. Ghesce Yesce Tobten

Il Ven. Ghesce Yesce Tobten, Richard Gere e Dechen Dolkar Presidente dell'Associazione Donne Tibetane in Italia.
Il Ven. Ghesce Yesce Tobten, Richard Gere e Dechen Dolkar Presidente dell’Associazione Donne Tibetane in Italia.

E’ con orgoglio e piacere che presento qui il 1° Insegnamento in Italia, donato da Gheshe là il 6 / 7 Luglio 1979 all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia. Robero Luccioli

Grazie Roberto per l’immensa gentilezza di ricordare a tutti la profondità degli insegnamenti di Ghesce Là.

Gheshe là dice che Lama Yesce gli ha chiesto di dare un breve discorso questa sera ed un altro domani sera, per cui adesso è qui con voi.

Ven. Ghesce Yesce Tobten

La ragione per cui sono venuto in Italia, dice Gheshe là , è perchè qui ci sono alcune persone interessate allo studio e alla pratica del Dharma e gli hanno chiesto di venire per insegnare e per questo Lui è venuto.

Ora, tra tutte queste persone che hanno interesse nel Dharma, nel Sentiero Spirituale, ve ne sono alcune che hanno interesse a conioscere questo Sentiero, a vedere di cosa si tratta, ed altre che sono interessate a metterlo in pratica ora, immediatamente. Per quelle che sono interessate a sapere di cosa si tratta quando si parla del Dharma, queste dovranno imparare il modo in cui esso viene esposto ed il modo in cui esso viene messo in pratica. E’estremamente importante conoscere bene questo Dharma, prima di metterlo in pratica, in quanto senza conoscerlo sarà estremamente difficile poterlo praticare. Per esempio, se una persona deve percorrere un certo tratto di strada e non conosce questa strada ci sarà la possibilità che questa persona si sbagli e si perda, invece se conosce la strada sa bene dove andare e così raggiungerà la sua meta senza alcun problema. Ora, dice Ghesce là, che quello che Lui può insegnare è il Dharma insegnato da Buddha e poi sta a voi vedere se ne siete soddisfatti e se lo volete mettere in pratica oppure no .Qui non si vuole imporre a nessuno di praticare un Sentiero Spirituale o di praticare specialmente il Buddhismo , quello che si vuole fare è offrire qualcosa , e poi uno se da questo qualcosa può trarre beneficio, allora lo metta in pratica , pratichi questi Insegnamenti. Nello stesso modo in cui uno va al ristorante e trova dei piatti che gli piacciono ed altri che non gli piacciono, e tra tutti questi , egli sceglie quelli che più lo attirano . Buddha stesso non disse mai che tutti devono praticare il Buddhismo , e nemmeno sua Santità il Dalai Lama dice così, dipende propio dal propio desiderio, dalla aspirazione che ciascuno ha.

Sua Santità dice spesso che non ha nessuna importanza che una persona accetti l’esistenza di Buddha, Dharma e Sangha , quanto che questa persona pratichi e non faccia del male agli altri esseri e sia il più possibile di aiuto agli altri. Sua Santità ripete semèpre che queste due cose sono l’essenza ultima di ogni Sentiero Spirituale e sono l’essenza ultima del Dharma.

Questa è la ragione per cui nel Dharma Buddhista viene spiegato dettagliatamente ed estesamente il modo per raggiungere questo comportamento positivo verso gli altri, per cui è spiegato dettagliatamente come arrivare a non fare assolutamente del male agli altri, e sono spiegati anche dettagliatamente ed estesamente i metodi per poter essere di aiuto agli altri. Nel Dharma sono appunto esposti i modi per cui si può raggiungere la felicità e si può eliminare la sofferenza.

Sua Santità il Dalai lama ha composto un libro che si chiama ‘L’aprire l’occhio della Saggezza’ . E’ un libro molto breve in cui vngono esposti in modo semplice e chiaro quali sono i principi del Dharma Buddhista e questo , diciamo così, può essere di beneficio per le giovani generazioni sia dell’occidente che dell’oriente che sono interessate a dare un nuovo significato al loro modo di esistere. Gheshe là dice che vuole dire qualcosa che trarrà da questo libro.

Infatti nella traduzione di questo libro S.S. dice :’E’ mia intenzione esporre in questo ibro quali sono i metodi per raggiungere la giusta visione , per poter meditare nel modo appropiato, e per potersi comportare nel modo migliore secondo gli insegnamenti di Buddha. Gli Insegnamenti di Buddha dati più di 2550 anni fa , più tardi furono sviluppati per renderli più semplici da vari Pandit , Maestri dell’India che composero diversi Trattati che ora formano l’anima del modo pratico per poter spiegare direttamente questi Insegnamenti. ‘

S.S. il Dalai Lama dice appunto :

‘Esporrò l’Insegnamento di Buddha basandomi sulla esposizione che sitrova in questi Trattati . Questo è un Insegnamento molto vasto ed è mia intenzione comporre qualcosa di estremamente abbreviato, succinto , che possa contenere tutti i significati del Dharma.’

Tra di voi ci sono diversie persone che hanno ricevuto diversi insegnamenti per cui, dice Gheshe là, queste persone sapranno già diverse cose e Lui si scusa con esse se deve ripetere cose che già sanno , comunque pensa che vi sono persone che incontrano il Dharma per la prima volta ,per cui per loro inizierà propio dall’inizio.

All’inizio di questo testo vi è un verso di omaggio a quella Saggezza che analizza tutti i fenomeni esistenti , che analizza la realtà. Questa viene chiamata la Saggezza Eccelsa , in quanto non ve ne è un’altra che sia più importante, più alta di questa. La ragione per cui all’inizio viè questo verso di omaggio che analizza i fenomeni i fenomeni è che appunto questo libro è

stato composto per fare in modo che quelli che lo leggono, lo studiano, la possano generare.

Il Testo continua dicendo che il periodo in cui viviamo è il periodo dell’Eone Fortunato , quello in cui appaiono mille Buddha , ed in particolare noi siamo nel periodo del quarto buddha , nel periodo chiamato della Moralità’ . Quello prima era chiamato il periodo del Samadhi o dell’Assorbimento meditativo e quello prima ancora Periodo della Saggezza.

Durante questo periodo si sono visti notevoli raggiungimenti materiali come pure esiste la possibilità di notevoli raggiungimenti spirituali. E per poter raggiungere questo occore poter imparare, pensare, meditare e mettere in pratica . Pe poter riflettere occorre sapere. E per poter sapere occorre appunto questa conoscenza imparando appunto questi Testi di cui Gheshe Là parlava prima. Ora questa è una cosa impossibile per molti visto che non hanno l’opportunità e non hanno tempo, per cui S.S dice :

‘Propio per questi ho voluto comporre questo breve libro in cui vengono spiegati brevemente i metodi per poter sviluppare questa Saggezza che analizza la realtà , che analizza l’esistenza ‘.

La ragione per cui questo libro è stato scritto è che , visto che tutti gli esseri desiderano la felicità ed aborrono la sofferenza, sia l’uomo che ha una intelligenza superiore ma anche i più piccoli insetti provano questa stessa cosa, per tutti questi esseri verrano esposti i metodi per raggiungere questa felicità e per poter arrestare la sofferenza, i modi per poter creare le cause di questa felicità e i modi per poter eliminare le cause della sofferenza.

Quello che dice S.S. è assolutamente vero: tutti quanti noi possiamo vedere come tutti quanti gli esseri ,anche i più piccoli insetti , desiderino solo la felicità ed abbiano paura della sofferenza, come subito possiamo noi guardare attorno a noi agli altri uomini.Nello stesso modo tutto quello che verrà affermato in questo libro può veramente essere capito, può veramente essere riscontrato nella realtà e Gheshe Là dice che in tutto quello che vi spiegherà adesso ,se per caso vi è qualcosa che voi non riuscite a capire o anche se vi è qualcosa verso cui siete contrari,allora non tenetelo dentro ma subito esponete i vostri dubbi , anche spiegando quali sono le ragioni che vi spingono a pensare in in quel modo, e lui stesso vi risponderà e vi spiegherà quali sono le ragioni per cui invece si afferma in quell’altro modo. Lui stesso può insegnare il Dharma Buddhista perchè questa è l’unica cosa che ha studiato durante la sua vita e sarà possibile che alcuni di voi troveranno delle cose su cui non sono d’accordo oppure alcune affermazioni che non riescono a comprendere perchè non vedono le ragioni o perchè non le conoscono oppure anche solo così perchè è una cosa completamente diversa da quello cui sono abituati a pensare fino adesso.

Vi prego di rifletterci su e se questi dubbi non vengono chiariti , di non esitare a chiedere. Supponete che Lui dica qualcosa e voi pensiate ‘ Ah, non è vero , non è così ‘ e poi voi state zitti, questa sessione di insegnamento finisce e voi andate via col vostro dubbio che non è stato chiarito e questo è solo peggio per voi.

Per quelle persone che vogliono conoscere il Dharma è molto importante che non abbiano dubbi ; così pure quelle che sono venute qui per sapere di cosa si tratta è pure importante che vengano e possano ricevere questa Conoscenza nel modo più puro possibile. , cioè non inquinata da dubbi di alcun genere. Già oggi avete visto come passa velocemente il tempo e molto probabilmente domani, alla fine di questo discorso , non ci sarà tempo per parlarne di nuovo, ma comunque Lui starà qui e pensa che in futuro si potrà arrivare a questa discussione e quindi se Lui esporrà delle ragioni che non sono chiare, se ne potrà discutere tutti assieme.

Per esmpio il fatto che tutti gli esseri desiderino la felicità e vogliono evitare la sofferenza è una cosa su cui di sicuro sarete tutti d’accordo. Nello stesso modo si potrà vedere come tutti gli esseri , uomini od animali e così via, cerchino di raggiungere la felicità attrverso diversi metodi. Alcuni che conoscono una Via Spirituale la applicano , altri che non la conoscono applicano dei metodi diversi. Voi tutti potete vedere come questo è vero. Per esmpio, una persona studia per poter raggiungere una certa posizione sociale che gli permetterà di esperimentare un certo tipo di felicità. la persona che fa affari cerca di raggiungere quella che lui pesnsa sia la felicità, così come la persona che coltiva la terra e così via.

Vi sono diversi tipi di felicità. La felicità diciamo inferiore è quella che viene esperimentata in questa vita , è quella felicità che è pertinente solo a questa vita : questo è quel tipo di felicità che si dice ‘non è in relazione col Dharma’. Mentre invece la la felicità di tipo superiore, quella che si dice ‘in relazione con il Dharma’ , è la felicità della Liberazione completa, del Nirvana, la felicità di un Stato Insuperabile di un Buddha.

Così pure vi sono diversi tipi di sofferenze. Ci sono sofferenze sopportate dagli animali, altre che sono sopportate dagli uomini, tra queste , sofferenze che sono sopportate da persone con un’alta posizione sociale, come dei Re,ed altre che devono essere sopportate da individui poveri e così via.E’ possibile per una persona che non ha mai praticato il Dharma raggiungere queste felicità ed eliminare queste sofferenze applicando quei metodi che questa personagiudica siano atti a raggiumgere questo scopo ?

Ora noi tutti stiamo esattamente facendo questa cosa :noi tutti facciamo tutto il possibile per poter eliminare questa sofferenza e raggiungere la felicità. A questo punto vediamo se ci siamo veramente riusciti. Guardiamo un pò se tutti questi progressi materiali , che hanno raggiunto apici altissimi appunto con lo scopo di eliminare la sofferenza e dare la felicità , sono veramente riusciti a dare quello che si proponevano di dare. Così pure quella persona che cerca di raggiungere la felicità accumulando ricchezza, possessi materiali ,è vero che questa persona ha eliminato quei tipi di sofferenza che sono propi, esclusivi, dei poveri , ma guardiamo un pò se questa persona è veramente felice. Guardiamo un pò se la persona più ricca d’italia è senza problemi oppure no. Questa è una domanda che Gheshe là fa a tutti voi e magari può rispondere solo una persona.

Risposta : Secondo la mia esperienza anche la persona ricca ha problemi.

Tutto questo dimostra che per poter raggiungere la felicità ed eliminare la sofferenza bisogna fare qualcosa di diverso. quindi questo qualcosa di diverso è seguire una Via Spirituale, cioè praticare il Dharma.

Di questo Dharma vi sono diversi livelli e diversi tipi di esposizione per cui Lui vi deve dire subito fin dall’inizio che è abbastanza difficile poter ottenere un beneficio immediato. Per esempio ,se vi è una persona ammalata, benchè sappia bene qual’è la sua malattia, è molto difficile che possa guarire prendendo per un solo giorno la sua medicina . Così pure per quelle malattie croniche si vede come uno è costretto a prendere le medicine in continuazione e per lungo tempo.

Ora, la causa delle nostre sofferenze è evidente in noi : sono quelle malattie mentali che avvelenano la nostra mente come l’odio, l’ignoranza , l’attaccamento e queste sono malattie che noi abbiamo avuto, abbiamo coltivato pe rtutta la nostra vita , così pure per tutte le vite passate , e così è veramente difficile, è una impresa poterle eliminare e questa è una cosa che non può essere fatta praticando il Darma per uno o due giorni o per uno o due mesi. Eliminare completamente questi veleni mentali è una impresa piuttosto difficile però bisogna dire che, come quando uno prende le medicine anche se non riece subito a guarire completamente è possibile che uno provi un certo miglioramento e un certo tipo di sintomi sparisca, così pure la persona che pratica il Dharma con sincerità si accorgerà che subito, sin dall’inizio potrà notare che qualcosa in lui cambia.

Questo che è chiamato ‘ Dharma ‘ non è altro che un modo di pensare.

Ora Gheshe Là vi vuole chiedere se secondo voi esiste veramente questo tipo di sofferenza che non può essere eliminato con questi metodi mondani , come acquisire ricchezza od ottenere un’alta posizione sociale , e che invece può essere solo eliminata praticando il Dharma.

Vi vuole chiedere se vi rendete veramente conto che esiste questo tipo di sofferenza. Adesso come prima se qualcuno vuole rispondere…Risposta : Penso che esista questo tipo di sofferenza non eliminabile attraverso metodi mondani, ad es. la malattia.Domanda : Tu vuoi dire che esiste una sofferenza che non può essere eliminata in qualsiasi modo ?

Risposta :Che non possa essere eliminata con i mezzi che attualmente conosco, penso di sì.

In effetti esistono individui che si trovano in questo genere di sofferenza non eliminabile, però anche in questo caso ne esistono di due tipi,: quello che conosce il Dharma e quello che non lo conosce.

La persona che conosce il Dharma e che in quella vita particolare si trova a sperimentare un tipo di sofferenza molto grave penserà che quella sofferenza la deve sopportare perchè è il frutto di una qualche azione negativa da lui compiuta in una esistenza passata, ed il fatto di doverla sopportare in quella vita gli permetterà di non doverla più sopportare in un’altra e ciò significa che il suo debito verrà completamente eliminato. Così pure lui penserà che la sofferenza è la natura del Samsara , è la natura dell’esistenza condizionata , per cui è inerente a quell’essere che è ancora preso in quella esistenza.

Mentre, la persona che non conosce il Dharma non avrà dentro di sè questi pensieri e soffirà la sofferenza e basta.

Domanda : Ora, tra queste due persone non pensi che ci sia una differenza nel modo di affrontare questa sofferenza ?

Risposta : Senz’altro, una persona che conosce il Dharma anche della malattia riesce a farne uno strumento per conoscerla e superarla , mentre una persona che non conosce il Dharma prende la sofferenza così com’è e dice: ‘Va bene , non ci posso fare niente, non posso usarla a mio vantaggio’.

Bene, va benissimo, perfetto.

Per noi uomini la sofferenza più grande è la sofferenza della morte ed ora, in questo stesso momento, si possono vedere come esistono due modi con cui sipuò affrontare l’esperienza della morte : il modo della persona che conosce il Dharma ed il modo della persona che non conosce il Dharma. Questa è una cosa che anche voi potete immaginare facilmente. Ed anche tra le persone che conoscono il Dharma , ve ne sono di diversi tipi .

Quelle che hanno un grado di conoscenza inferiore al momento della morte non avranno nessuno di quei grossi shock che avvengono in questo istante. Quelle che conoscono il Dharma in maniera intermedia non avranno nessunissima paura e saranno completamente rilassate , ovviamente possedendo i vantaggi che sono stati detti prima.

Infine quelle che conoscono il Dharma benissimo e lo hanno praticato nel modo migliore non solo non subiranno i traumi psichici, nè proveranno paura, ma se ne andranno completamente senza rimpianto.

Così uno può veramente pensare e riflettere su quali sono i tipi di sofferenza , e ce ne sono veramente tanti.Uno può veramente riflettere su quali siano i modi per poterli eliminare.

Supponiamo per esempio che una persona di una certa nazione viva completamente secondo le leggi di questo stato ,ebbene questa persona non avrà nessunissima ragione per avere paura della legge e della polizia. Ugualmente quella persona che durante la sua vita avrà messo in pratica il Dharma e avrà cercato sempre di creare azioni virtuose, al momento della morte non creerà alcuna paura. Questa è una cosa che può essere vista in effetti presso quelle persone che praticano sinceramente il Dharma .Per esempio in Tibet c’era un vecchio monaco , un Ghelong, che al momento della morte vide che dopo quella morte sarebbe rinato come essere celestiale particolarmente fortunato e disse a tutti i monaci che gli stavano vicino : ‘Io non ho nessuna paura , nessun rimpianto, di morire ‘. Se per esempio una persona coltiva altre qualità come l’Amore e la Compassione verso gli esseri ecco che questa persona, naturalmente, cesserà di fare del male agli altri e, smettendo

di fare del male agli altri anche questi , automaticamente, non lo danneggeranno più , ed ecco quindi che non dovrà sopportare quella sofferenza che deriva dal mele che ci può essere fatto dagli altri.

Supponiamo ora di una persona che medita sulla impermanenza di tutti i fenomeni composti , di tutte le cose. Se una persona non medita sulla impermanenza vuol dire che essa considererà tutte la cose come permanenti , per cui considererà le persone che gli sono vicine come permanenti e non considererà mai, per nessuna ragione, la possibilità che un giorno ne sarà separata. Invece una perona che medita sulla impermanenza si rende pienamente conto di come le relazioni con altre persone hanno questa caratteristica , per cui considera anche la possibilità di essere separato un giorno da queste persone. Così al momento in cui questa separazione avviene, questa persona che ha meditato sulla impermanenza non dovrà sopportare questo particolare tipo di sofferenza.

Lo stesso avviene alla persona che ha eliminato il propio attaccamento. In genere l’essere separati da qualcosa e il non aver avuto qualcosa provoca sofferenza appunto perchè dentro di noi abbaimo questo attaccamento. Una volta che lo si è eliminato questo tipo di sofferenza non potrà più nascere. Per esempio quando si parla di un attaccamento verso un uomo o una donna , uno può effettivamente esaminare in che cosa consiste questo attaccamento : è attaccamento verso la pelle di questa persona ‘ è attaccamento verso le sue ossa ‘ è attaccamento verso al sua carne ‘ o è attaccamento verso un suo particolare modo di esprimersi ? o è attaccamento verso questo o verso quest’altro.? Alla fine chi esamina capirà che non è nessuno di questi . Otre questo vi sono altri metodi per superare l’attaccamento verso un’altra persona, come per esempio pensare che questa persona in fin dei conti è dotata di un corpo che non è altro che un agglomerato di sostanze impure che, se viste di per se stesse, non sono assolutamente degne di avere questo attaccamento. Vi sono molti altri metodi per eliminare l’attaccamento e questi metodi sono espressi in tutti i testi. Gheshe Là dice che in futuro , quando sorgerà l’occasione, li spiegherà più dettagliatamente.

Ugualmente se uno ci desse una bastonata in testa, noi ci arrabbieremmo , ma se uno a questo punto esamina dettagliatamente : ‘ ma in fin dei conti verso chi o che cosa mi arrabbio’, può domandarsi , ‘ mi arrabbio verso quel bastone o verso quella persona che mi ha dato quella bastonata in testa ‘? Se noi analizziamo così vedremo che in fin dei conti questa persona ha compito questo atto in quanto in preda alla rabbia, in preda a uno di questi veleni mentali , ed ecco che è quello l’appunto verso cui noi ci dovremo arrabbiare.

Quindi non ci arrabbieremo verso quell’uomo , quella persona e a quel punto la nostra rabbia si dileguerà.

Questi esempi mostrano come la nostra felicità dipende solamente dal modo in cui noi sappiamo pensare.Per questo possiamo vedere come in effetti non sia la difficoltà cui viene sottoposto il fisico, ma il modo in cui uno pensa, quello che più conta.Questo lo si può vedere chiaramente osservando come in effetti soffrono le persone che hanno pensieri ed attitudini positive, ma molto di più soffrono le persone che hanno pensieri ed attitudini negative. Quelle persone che, motivate dall’attaccamento,vogliono accumulare possessi materiali, si vede come debbano affrontare molte difficoltà all’inizio e come in seguito debbano affrontare molte difficoltà per poter conservare queste ricchezze e come alla fine dovranno separarsene ugualmente completamente.Mentre quella persona che ha eliminato dentro di sè l’attaccamento non avrà alcuna intenzione di accumulare possessi materiali , per cui non dovrà sopportare tutte queste difficoltà per poterli accumulare e tutti i problemi inerenti al fatto di doverli mantenere, nè la sofferenza di doversene separare . Quando uno viaggia in treno o in aereo, se uno ha tanti bagagli è veramente difficile portarli appresso, ma se uno viaggia senza niente può veramente fare questo viaggio in maniera estremamente facile. Così quella persona che non ha attaccamento verso i possedimenti materiali, non possederà niente e e non avrà preoccupazioni di come accumularli nè di come mantenerlie questa persona, quando andrà a letto, sarà tranquilla, non avrà alcuna paura dei ladri,o di altri che possano in qualche modo portargli via quello che ha accumulato.

Quindi tutti questi possedimenti materiali non sono che come quella goccia di rugiada che si forma la mattina sull’erba e subito si asciuga non appena sorge il sole. Così la persona che non ha preoccupazione per i possedimenti materiali non si deve preoccupare in alcun modo delle sofferenze che ne possono derivare.

Gheshe là dice che vi prega di pensare a tutti questi tipi di sofferenza che sorgono applicando il metodo appunto temporale, mondano , e che , invece, possono essere effettivamente eliminate attraverso la pratica del Dharma.

Adesso vi racconta una storia. In Tibet c’era un lama che si chiamava Teu Canghiu Rimpoce e d era una grande Lama. Un giorno molti dei suoi discepoli gli fecero grandi offerte in soldi ed anche in natura e le misero davanti a Lui mentre era in meditazione. Di notte venne un ladro che prese queste cose e le stava per portare via quando in qualche modo il Lama si accorse di lui , si voltò dalla sua parte e gli disse : ‘ Oh, che peccato che tu rubi ! Comunque fa in freta , perchè altrimenti arriva gente’. Questa è una storia vera , una storia che è successa veramente . Questo Lama è scappato dal Tibet nel 1959 e poi ha lasciato questa terra in india ed ora c’è la sua incarnazione, un bambino di 6 o 7 anni che studia in India nel monastero di Drepung.

Gheshe là vi chiede di riflettere su quelo che ha detto oggi e se effetivamente pensate che non è vero, esponetegli i vostri dubbi ,esponetegli le vostre obiezioni e Lui cercherà di farvi comprendere il modo per cui si afferma così.

‘Per tutto quello che io vi dirò dovrete fare come quando andate al mercato. Quando andate al mercato comprate solo quello che vi interessa, così pure da quello che io vi dico, prendete quello che vi è utile.’

Il Dharma è molto vasto. Gheshe là dice che quello che conosce è veramente molto poco, però quello che sa avrà molto piacere di dirvelo. Per cui prendete quello che Lui vi dice come base, riflettete su questo e se avete obiezioni , fatele. Se Lui non è capace di rispondere ci sono tanti Lama e voi potrete ad esempio andare in India ed incontrare molti Lama e parlare con loro. Soprattutto adesso arriva S.S. il Dalai lama in Svizzera.

Se voi riuscite a comprendere il Dharma e lo mettete in pratica, io vi posso solo ringraziare. Per oggi basta così , questo è tutto quello che volevo dirvi oggi. Domani ancora farò del mio meglio. Oggi è venuto perchè Lama Yesce gli ha chiesto di venire , ma non aveva alcun piano di farlo. Tra tutto quello che vi dirà ogni tanto ci saranno delle storie o cose di questo genere che comunque sono in relazione con l’argomento principale. Vi saranno anche delle disgressioni ma, in ogni caso, quello che voi dovreste ritenere nella vostra mente è propio l’essenza, quello che essenzialmente Lui vuole dire.FINE PRIMO GIORNO

Ieri sera Gheshe Là vi ha parlato di come esistono diversi tipi di sofferenza , che possono essere eliminati solo attraverso la pratica del Dharma. Vi sono delle sofferenze che sono causate dell’orgoglio, altre dall’attaccamento, altre dall’odio e così via . Tutte queste possono essere eliminate solo ed esclusivamente attraverso una sincera pratica del Dharma.

Quella persona che ha eliminato attraverso la pratica del Dharma il propio orgoglio non avrà mai nessun problema di essere o di trovarsi in una posizione inferiore rispetto ad un’altra persona ; quella persona che avrà eliminato l’attaccamento verso i possessi non avrà mai attaccamento verso i possessi degli altri in quanto riconoscerà qual’è la vera natura di questi possessi materiali.

Questo significa che quella persona che avrà eliminato l’attaccamento non dovrà mai sopportare tutte quelle soffferenze che sono provocate da quel veleno mentale.

Questo significa che quella persona che avrà eliminato dentro di sè l’odio non dovrà mai sopportare dentro di sè tutte quelle sofferenze che pipendono da esso , ad esempio gli stati della agitazione mentale della rabbia e così via.

Questo eliminare tutti gli stati di agitazione mentale deriva dal riconoscere quale è la vera natura delle cose. Ad esempio riconoscere qual’è la vera natura si questo attaccamento, di questo odio e così via. . Ad esmpio a quella persona, cui viene detto , per dividerla da un’altra persona :’ Guarda che quell’altra persona parla male di te’. ,questa dentro di sè si sentirà sorgere dell’odio , ma quando si accorgerà che non è assolutamente vero , che era solo una cosa che gli era stata detta da altri per fargli del male, automaticamente questo odio svanirà : propio nello stesso modo succede ai veleni che inquinano la mente.

Per questa ragione , come è stato detto ieri, in effetti questo Dharma deve essere praticato nella mente, è un soggetto che deve essere riconosciuto attraverso la riflessione.

La persona che si accinge alla pratica del Dharma deve possedere certi particolari requisiti psicologici. La sua mente deve essere aperta, deve essere libera da preconcetti , deve avere una forte intenzione di sforzarsi di comprendere sinceramente ciò che viene esposto. Sulla base di questa apertura mentale uno deve avere, se possibile, questo sentimento di devozione verso i Tre gioelli ,Buddha, Dharma e Sangha, ed è appunto per questo che, in genere, all’inizio di ogni Insegnamento si offre il Mandala e si recita la Preghiera del Rifugio e della Generazione di Bodhicitta.

Dharmakirti esponeva il suo Insegnamento a persone che non erano interessate a raggiungere nè fama nè gloria e che erano veramente interessati e si applicavano con tutto il loro sforzo per comprendere veramente l’Insegnamento del Dharma. Per cui , propio come ha detto questo Pandita, è molto importante avere un atteggiamento mentale adatto . avere questa apertura mentale, avere questo desiderio di imparare a poter generare dentro di sè questa saggezza discriminativa. Se uno possiede dentro di sè queste qualità molto bene, se non le possiede deve cercare il modo di svilupparle.

Lo scopo del Dharma è di potere eliminare le sofferenze del futuro. Infatti se si limitassa ad eliminare solo le sofferenze di questa vita si potrebbe veramente dire che il suo scopo è veramente piccolo , in quanto questa vita ha una durata limitata. Invece è propio per il futuro che si pratica il Dharma, per le felicità delle vite future , per poter raggiungere il futuro Nirvana, la Liberazione, per poter raggiungere lo Stato di Buddha.

Per quanto riguarda questa vita futura il Dharma Buddhista afferma che esiste.Ora prendiamo il problema più a monte. Dei fenomeni impermanenti diciamo che possono essere divisi in tre categorie : forma , coscienza ( o sostanza spirituale ) e infine una terza categoria che non è ne l ‘uno nè l’atro.

Per quanto riguarda la forma si può dire che è quel fenomeno impermanente che è formato da un agglomerato di atomi : questo è quello che si chiama forma.

Invece sostanza spirituale o coscienza è un fenomeno impermanente che non è formato da atomi , non è un agglomerato di atomi.

Per quanto riguarda la terza categoria, che non è nè l’ uno nè l’altro , per fare un esempio è quello che in sanscrito prende il nome di Tungala , che alcuni traducono con individuo ed altri con persona.

Ora per quanto riguarda le relazioni tra forma e coscienza , è come se per esempio uno vuole fare un gioiello d’oro. Per farlo deve usare l’oro. Se lo vuole fare d’argento, deve usare l’argento. Se uno vuole fare un vaso di terracotta deve per forza usare l’argilla. Ed è impossibile che dall’argento si possa fare un gioello d’oro ; ed è ugualmente impossibile che dalla materia, cioè dalla forma, si possa formare coscienza e viceversa

dalla coscienza si possa formare lforma. Questa è la ragione per cui si afferma che la causa di una coscienza deve essere una coscienza precedente ad essa.

Per esempio la mente di oggi deriva dalla mente di ieri . E la mente di un uomo adulto deriva dalla mente di un bambino. E la mente del bambino appena nato deriva dalla mente del feto che era nel ventre di quella madre. In genere questo feto deve stare nel ventre della propia madre per circa nove mesi e dieci giorni . La mente di questo feto da dove viene ? Viene dalla mente di quell’ essere , di quell’uomo che, in un momento precedente, ha abbandonato quel particolare tipo di esistenza e , dopo uno stadio intermedio, è entrato in quell’uovo fecondato che si trova nella mente della madre. Per cui il primo istante della mente di quel feto deriva della mente di quell’essere nella sua esistenza precedente, ed è perciò che si dice ‘la mente al momento in cui entra nel feto ha prima di essa una causa simile’ , la ragione è perchè appunto la causa simile è anch’essa mente, è coscienza.

Quando uno riflettendo attentamente arriva a comprendere che la mente deve avere una causa e che questa causa non può che essere simile alla mente stessa, per cui deve essere mente, e che non c’è nessuna altra cosa al di fuori della mente che può essere causa di questa mente, allora alla fine ptrà effettivamente capire come si possa affermare che quella mente nel primo istante della vita di quel feto possiede una causa anteriore a se stessa che è essa stessa mente , appunto per il fatto stesso che è mente.

Quando uno comprende questo allora comprende come si può affermare positivamente la esistenza di una vita anteriore. E se uno comprende l’esistenza delle vite anteriori , nello stesso tempo comprenderà anche l’esistenza delle vite posteriori , future.

Adesso , vi sono due tipi di approcci al Dharma.Ad esempio vi sono alcune persone che non accettano assolutamente quello che viene detto e che vogliono prima capire le ragioni per cui viene affermata una certa cosa : appunto a queste persone queste ragioni devono essere esposte in dettaglio . Questo tipo di persone Gheshe là pensa che siano le persone migliori in quanto potranno veramente acquisire una completa certezza di quello che viene detto.

Vi sono però alcune persone per cui è necessario , invece di mostrare tutte queste ragioni, mostrare diversi esempi , o raccontare delle storie che illustrino quello che si vuole affermare.Anche questo approccio al Dharma è estremamente utile. Se queste sono delle persone su cui questi esempi e queste storie hanno un effetto positivo tale da far generare una fede nel Dharma , e oltre a questo hanno anche l’intelligenza di cercare continuamente il perchè di quello che viene detto, Gheshe là crede veramente che queste saranno le persone che potranno imparare nel modo più rapido e completo. Ora, se uno ha solo questa credenza, questo semplice credere bisogna dire che non si deve preoccupare molto perchè in fin dei conti non gli si dice di credere in qualcosa che non è vero , opure che non esiste.

Ora se uno non possiede questo tipo di credenza e non possiede quel tipo di intelligenza che lo spinge a ricercare sempre le ragioni , ecco che non ha alcuna base su cui appoggiare la propia pratica del Dharma .

Per quanto riguarda le vite future l’affermare l’esistenza di queste vite diventa propio la ragione, la base, su cui uno pratica. Infatti come quella persona che non ha figli, non avendo figli , non ha la base per potere essere di aiuto ad un figlio o per poter fare del bene ad un figlio , così è quella persona. Per cui il credere l’esistenza delle vite future o il raggiungere la certezza di queste esistenze attraverso una continua ricerca delle ragioni , è una cosa estremamente importante. Senza di questo si può dire che non esiste una ragione per cui si debba praticare il Dharma. L’esistenza delle vite future deriva da quella che il Pandit Dharmakirti nel suo trattato Pramanavartika espone soprattutto in un verso che esprime la base di questa affermazione:

‘Senza una mente non vi può essere una mente’.

Vi sono delle persone che hanno naturalmente una forte compassione verso gli esseri oppure hanno un forte amore oppure sono estremamente intelligenti , ebbene queste qualità le hanno perchè sono state da loro coltivate in un’esistenza precedente, per cui quella persona che coltiva l’intelligenza, ad esempio, può essere sicura che in una esistenza futura possiederà questa qualità. Per esempio una persona che in questa vita pratica sempre il Dharma si può vedere come sviluppa se stessa e come genera queste virtù e come diventa naturalmente pacifica e tranquilla in questa stessa vita. Ugualmente nell’esistenza futura queste virtù che erano state coltivate per forza di abitudine, saranno sempre presenti.

Per cui è importante arrivare ad accettare l’esistenza delle vite future sia attraverso la comprensione del perchè si arriva a questa affermazione , sia attraverso l’ascolto di storie e d esempi che ne illustrano l’esistenza, sia attraverso il credere a quella persone che affermano quella esistenza.

Si può affermare positivamente che sono più le ragioni per cui uno può affermare che le vite future esistono , che quelle per cui uno può affermare il contrario.L’unica ragione per cui si può affermare che le vite future non esistono è per il fatto che esse non possono essere percepite. Questa non è propio una ragione perfetta, ma una ragione fallace. Un esempio di una ragione perfetta è che ‘Sopra il mare non viè fumo’ in quanto nel mare non può bruciare il fuoco. Questa si chiama una ragione perfetta in quanto è proprio vero che nel luogo in cui non può esservi un fuoco , non ci può essre un fumo. Allora, non si può negare l’esistenza di un fenomeno perchè non lo si vede in quanto , perchè non si può affermare che se non si vede questo fenomeno il fenomeno deve essere necessariamente non esistente.

In base a quanto abbiamo detto tra scegliere la parte di coloro che negano l’esistenza delle vite future e quella di quelli che l’affermano, è decisamente meglio prendere le parti di quelli che l’affermano. Questo perchè accettando l’esistenza delle vite future una persona vede effettivamente la ragione per cui praticare il Dharma, vede la ragione per cui deve cercare di coltivare le virtù ed eliminare tutti i suoi difetti.

Quelle persona si accorge che se nega l’esistenza delle vite future ne avrà moltissimo danno. Come una persona che vive in un certo paese e si accorge che persone di un altro paese si stanno preparando a fargli del male, allora si premunirà cotro di loro per evitare di poter ricevere del male.

Per queste ragioni uno deve pensare ogni giorno , riflettere gradualmente su questo soggetto e vedrà che se magari all’inizio pensa che le vite future non esistono, piano piano questa negazione dell’esistenza delle vite future scomparirà e si trasformerà in dubbio pensando ‘Forse esistono’ e alla fine questo dubbio si svilupperà in un modo di credere all’esistenza delle vite future ed anche questa credenza, piano piano riflettendo sulle ragioni per cui si afferma, diventerà sempre più forte fino al punto in cui si trasformerà in una certezza .

Questo è un processo graduale per cui Gheshe là dice che se anche oggi ha esposto delle ragioni , è possibile che voi non siate d’accordo, però lui pensa che se voi ci riflettete a lungo potrete esse in grado di comprendere.

Nel Dharma Buddhista si parla di sei tipi di esistenza degli esseri : l’esistenza umana, l’esistenza animale. l’esistenza dei Preta ,l’esistenza dei Narak, l’esistenza dei Sura e l’esistenza degli Asura. Ora per noi uomini quello che possiamo vedere proprio coi nostri occhi sono la nostra propia esistenza e quella animale. Riflettiamo un pò. ‘Se a me capitasse dopo la morte di dover assumere una esistenza animale, cosa mi capiterebbe ? ‘ Quando Buddha ha detto che se uno crea azioni negative può rinascere in una esistenza che è caratterizzata da una intensa sofferenza come quella animale non lo ha detto per farci preoccupare, non lo ha detto per farci sntire infelici, poichè Buddha ha meditato e praticato la compassione per un numero infinito di esistenze , per cui ogni suo pensiero e ogni sua azione sono pervase da queste qualità ed è impossibile che Buddha dica o faccia qualcosa che fare del male agli esseri . Questo perchè Buddha ha continuamente presente nel suo pensiero il bene di tutti gli esseri e il suo unico desiderio è che tutti gli esseri siano felici.Buddha ha detto che compiendo azioni negative si provoca solo la propia sofferenza e non si è limitato a dire solo questo , ma ha anche detto che vi è un modo per eliminare questa sofferenza , vi è un modo per arrivare alla distruzione delle cause della sofferenza. La ragione per cui Buddha ha detto questo è che esiste effettivamente un metodo per poter eliminare tutte le sofferenze.

Per esempio quando una persona ammalata va a fare delle radiografie è per poter vedere quale è la cura più adatta , poi prende le medicine ed in seguito guarirà. Invece se questa è una malattia incurabile , allora non c’è alcuna ragione per cui questa persona debba prendersi la briga di andare a fare delle radiografie, degli esami e così via. Le cause di questa malattia sono le azioni che sono state compiute motivate dall’odio, dall’attaccamento e dall’ignoranza , per cui per poter eliminare questo tipo di sofferenze uno deve eliminare queste cause prime e cioè, l’odio, l’attaccamento e l’ignoranza.

La ragione per cui uno acquisisce una esistenza animale non è perchè ha perso una scommessa, non è perchè qualcuno ha preferenze per un’altra persona piuttosto che per lui , o che gli fa appunto prendere questa esistenza di sofferenza. L’unica ragione è perchè ha accumulato un Karma che ha il potere di farlo rinascere in quel particolare modo. Ecco quindi che è necessario provare pentimento per quelle azioni negative che sono state commesse in passato e di generare dentro di sè la ferma intenzione di non commetterle più. Per poter purificare tutte le azioni negative commesse in passato attraverso la pratica della purificazione si praticano appunto quelli che si chiamano i Quattro Poteri Opponenti. Se uno smette di compiere le azioni negative e purifica queste azioni negative commesse in passato per mezzo dei Quattro Poteri , questo è il metodo basilare, il modo iniziale di praticare il Dharma. Tramite questo metodo uno elimina le possibilità di rinascere in quelle esistenze caratterizzate da una estrema sofferenza come quella dei Preta, quella dei Narak e quella degli animali.

Il tipo di individuo che pratica in questo modo è chiamato nei testi di Lam Rin , nei testi che trattano del Sentiero Graduale verso l’illuminazione, l’individuo di scopo inferiore.Questo individuo elimina le cause delle rinascite nelle esistenze inferiori e crea le cause per rinascere nelle esistenze superiori come quella umana. Anche ,per esempio, poter ottenere nella prossima condizione umana una condizione di ricchezza, questa persona pratica la carità. Il modo di praticare per eliminare le cause nelle rinascite inferiori e per accumulare le cause per le rinascite superiori, felici, è il modo inferiore di mettere in pratica il Dharma.

Però come tutti voi avrete visto anche l’esistenza umana ha le sue sofferenze e di queste sofferenze se ne può veramente parlare a lungo. Alcuni parlano di cinque sofferenze caratteristiche, altri di otto caratteristiche ed anche vi sono sofferenze che sono comuni a tutti i sei tipi di esistenza. Adesso noi abbaimo ottenuto questa eistenza umana per forza , non l’abbiamo voluto noi , non siamo stati padroni del fatto di essere entrati nel ventre di nostra madre e di aver formato questo corpo. Questa è una cosa che è successa in quanto siamo preda del nostro karma. E per questa stessa ragione questa stessa esistenza è caratterizzata dalla sofferrenza. Nell’esistenza umana vi sono moltissime sofferenze : la sofferenza da sopportare al momento della nascita,la sofferenza delle malattie, la sofferenza della morte. La ragione per cui si debbono affrontare queste sofferenze è perchè noi abbiamo acquisito questo corpo che è formato da carne, sangue,ossa. Questo tipo di corpo è un corpo che si acquisisce non liberamente ma in quanto forzati dal propio karma e fa parte dell’esistenza samsarica.

Però esiste un metodo per non più acquisire un corpo che sia formato da carne, ossa, sangue e così via.Questo corpo formato da carne ossa sangue è la cosiddetta Verità della Sofferenza. E la sua causa sono il karma e i veleni mentali che inquinano la sua mente. Essi sono la Causa della sofferenza. Essendo quindi questa esistenza samsarica, questa esistenza sofferente, causata dai veleni mentali, se questi si eliminano , non v iè più la possibilità di poter sperimentare questo tipo di rinascita.Al punto in cui si riesce a separare la mente da questi veleni mentali si ottiene quella che si chiama Nirvana o Liberazione.

A questo punto resta la mente pura. A questo punto non vi è più la possibilità di dover rinascere in un particolare modo, piuttosto che in un altro, e uno diventa libero di rinascere come vuole e dove vuole. A questo punto questo essere è completamente libero dalla sofferenza, libero dalla sofferenza del presente e libero per sempre dalla sofferenza del futuro. La persona che pratica per ottenere questo scopo viene chiamata la persona di motivazione intermedia , e tutti gli insegnamenti ad essa relativi sono chiamati gli insegnamenti pertinenti alla persona di motivazione intermedia.

I metodi per poter raggiungere questo stadio di liberazione dalla sofferenza sono quelli che prensdono il nome di Verità del Sentiero, e questo raggiungimento è quello che prende il nome di Verità della Cessazione.

Quindi l’oggetto da eliminare per coloro che praticano il Dharma, tra le Quattro Nobili Verità sono le prime due, cioè la Verità della Sofferenza e la Verità delle Cause della Sofferenza. Invece quello che deve essere ottenuto, quello che deve essere praticato è il Sentiero e lo scopo è la Cessazione della Sofferenza.

Se a questo punto uno si chiede : ‘Ma è sufficente fare questo ?’ , allora gli si può rispondere che questo non è abbastanza.Per esempio se vi è una famiglia, anche se i genitori di quella famiglia non sono soddisfatti della loro felicità, cercheranno comunque che i loro figli siano felici. Ugualmente per uno che pratica il Dharma non è necessario poter ricevere questa liberazione dalla sofferenza , non è necessario poter ricevere la felicità solo per se stessi ma anche gli altri la devono ricevere.

Dal momento che non esiste la possibilità che un Buddha possa, come dire, iniettare le proprie realizzazioni negli esseri che soffrono ,oppure le possa trasferire, non c’è nessuna possibilità che un Buddha possa con la sua mano estrarre, come durante una operazione chirurgica, le sofferenze degli esseri, il modo in cui un Buddha aiuta gli esseri a essere felici e ad eliminare le propie sofferenze è appunto insegnando il Metodo con cui essi stessi , applicandolo, possono arrivare a questi raggiungimenti. D’altra parte non esiste alcun essere che possa essere di effettivo aiuto agli esseri se questo non è un Buddha; per cui è importante pensare : ‘Anch’io diventerò un Buddha nel futuro per poter essere di aiuto agli altri ‘ .

Ma questo stato di Buddha non è qualcosa che si possa raggiungere senza applicare un metodo, così all’inizio uno deve generare la determinazione a raggiungere questo stato e poi si devono coltivare le sei paramita ( Carità , Moralità, Pazienza, Sforzo entusiastico, Concentrazione e Saggezza ), e alla fine dopo aver praticato queste per un lungo periodo di vite, per un grande numero di esistenze, può effettivamente raggiungere lo Stato di Buddha. Raggiunto lo Stato dell’Illuminazione, il Buddha insegna ai discepoli in questo modo facendo il loro bene. Ed anche se noi ora viviamo in un periodo in cui il Buddha non esiste in quanto Buddha ( ha mostrato nel suo ottantesimo anno l’azione di entrare nel Paranirrvana ) possiamo però godere di quello che resta dei suoi Insegnamenti , possiamo godere di tutti i Sutra e dei Testi che da essi sono scaturiti. La ragione per cui Buddha entrò nel Paranirvana e abbandonò questa Terra fu perchè arrivò il momento in cui non vi erano più discepoli che potevano ricevere la sua azione direttamente.

Dal momento che , anche se non esiste più il Buddha , ma sono vivi i suoi Insegnamenti, esistono i Testi che esprimono chiaramente questo Insegnamento, questo periodo si chiama ‘ Periodo in cui la Dottrina insegnata dal Buddha persiste’.

Allora uno deve accostare questi Insegnamenti prima ascoltandoli attentamente , poi riflettendo su di essi ed infine meditando su di essi : se fa in questo modo è sicuro al 100% che ne ricaverà un beneficio.

Si dice in genere che se c’è un posto in cui prima nessuno praticava e in un secondo tempo vi sono persone che praticano il Dharma, riflettono su di esso e lo mettono in pratica ,in questo posto la Dottrina di Buddha si è propagata. E se vi sono molte di queste persoe si dice che la Dottrina di Buddha si è estesa.Questi sono posti che sono caratterizzati da una felicità e da una tranquillità di tutti quanti.

Per cui se veramente si vuol far raggiungere a noi stessi e agli altri la felicità e fare in modo che noi stessi e gli altri si divenga privi di sofferenza , occorre fare in modo di raggiungere questo Stato di Buddha. Se uno vuole raggiungere questo stato nel modo più breve possibile, allora deve praticare il Tantra. e quest i n base al suo grande desiderio di raggiungere lo Stato di Buddha per il bene di tutti gli altri. Infatti non eiste una pratica del Tantra che non sia basata su questo desiderio.

Se uno possiede veramente questo desiderio di raggiungere la Illuminazione per il bene degli altri, allora si può dire che effettivamente è possibile raggiungere lo Stato di Buddha ,mediante la pratica del Tantra, in una sola vita.

Queste sono le ultime parole che vi voglio dire , appunto, per rendere questa occasione di buon auspicio per il futuro.

Quelli che hanno già ricevuto Insegnamenti avranno già compreso queste cose, quelli che sono nuovi prendano queste poche parole che vi ho detto come base. Quello che vi ho detto è effettivamente tutto quello che può diventare la base, il sostegno , della vostra pratica del Dharma. Il dirvelo è mia responsabilità e il metterlo in pratica la vostra.

Questo è tutto.