La pratica della meditazione non è solo ascoltare musica, immaginare paesaggi e inebriarsi d’incenso. Al limite, questi accessori rischiano dei distrarre dall’obbiettivo primario, quello di sviluppare la vigilanza interna, la consapevolezza.
Molte persone pensano di meditare ascoltando musiche rilassanti, immaginando paesaggi meravigliosi, come montagne, prati fioriti, oceani… Musica buona e buone immagini: a loro piace così. Non c’è niente di male in questo, ma certamente questo tipo di meditazione aiuta soltanto a trovare una calma temporanea, non porta a una pace durevole. …Non è detto che ogni tanto non faccia bene meditare così, ma se vuoi essere colmo di una pace stabile e durevole devi fare un’unica cosa: conoscere veramente te stesso. Il problema più grave della nostra vita, dei nostri affanni quotidiani, è che non siamo consapevoli delle nostre azioni e quindi non riconosciamo i nostri errori.
Se comprendessimo i nostri errori, dove entrano in gioco le nostre emozioni afflittive, allora potremmo imparare a correggerci, e piano piano arrivare a conquistare una felicità indistruttibile e senza fine.
Nel buddhismo esistono molti tipi e molti livelli di meditazione, ma ciò che è davvero fondamentale è imparare a conoscere se stessi.
Per questo motivo la mattina siedi un po’ di tempo in posizione di meditazione e pensa intensamente a una buona motivazione con la quale affronterai tutto ciò che accadrà o tutto ciò che farai durante la giornata.
È importante determinarsi ad affrontare la giornata con una buona motivazione, ricordarsi di tale motivazione tutto il giorno ed essere coerenti con quanto abbiamo deciso la mattina.
Poi la sera, prima di dormire, siedi in posizione di meditazione ed esplora come ti sei comportato durante il giorno, le azioni che hai compiuto, gli errori che hai fatto e le azioni positive che hai fatto. Per ciò che hai sbagliato, decidi fermamente di non cadere più in quell’errore. Per le azioni buone compiute, rallegrati, gioisci.
Prova a fare questa pratica tutte le sere e tutte le mattine, ricordando la motivazione durante il giorno, e vedrai che la tua mente e la tua vita cambieranno.
Meditare non è altro che lavorare con la propria mente per renderla più calma, più pacifica, più felice. Non bisogna aspettarsi di cambiare subito, perché le nostre impronte mentali, e quindi le nostre abitudini di comportamento, sono molto resistenti.
Questo tipo di meditazione quotidiana porta a una mente più pacifica, porta a cambiare le abitudini, e allora, con questo tipo di mente più pacifica, potrai dedicarti alla meditazione concentrativa. Se nella vita quotidiana sei preso da abitudini basate sulle emozioni afflittive, la tua mente sarà sempre disturbata da queste negatività e la meditazione concentrativa risulterà difficile.
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Tratto da SIDDHI, periodico di Buddhismo Mahayana http://www.iltk.it