Nagarjuna: Commentario sulla Mente dell’Illuminazione

Un commentario sulla Mente dell’Illuminazione Bodhicittavivarana

di Arya Nagarjuna

Omaggio al glorioso Vajrasattva.

E stato insegnato: “Poiché tutti i fenomeni sono uguali nella loro mancanza del sé, la nostra mente priva di qualsiasi esistenza vera, completamente libera da soggetto ed oggetto [rispetto agli] aggregati, elementi e sorgenti di percezione, è dall’inizio non prodotta e vuota per propria natura”.Cosi come i Buddha Bhagawan e tutti i grandi Bodhisattva generarono la Mente dell’illuminazione, nello stesso modo, anche io, da ora fino al [raggiungimento del] essenza dell’illuminazione, genererò la Mente dell’illuminazione per liberare coloro che non sono liberi, per salvare coloro che non sono salvi, per assistere coloro che non sono assistiti e per condurre oltre la sofferenza coloro che di essa sono ancora prigionieri. Una volta che i Bodhisattva praticanti i Mantra Segreti hanno generato l’aspirazione che ha l’aspetto convenzionale della Mente dell’Illuminazione, dovranno coltivare il suo aspetto assoluto tramite il potere della meditazione. Pertanto io rivelero la sua natura.

l. Avendo reso omaggio ai gloriosi esseri adamantini che incarnano la Mente dell’illuminazione, spieghero come meditare su questo pensiero del risveglio che distrugge l’esistenza.

2. I Buddha insegnano che la Mente dell’illuminazione non è contaminata dai vari concetti in relazione al sé, aggregati e cosi via: la sua caratteristica é di essere vuota da sempre.

3. Con una mente impregnata di compassione, dovremmo meditare con zelo. I Buddha, che sono l’essenza stessa della compassione, meditano continuamente sulla Mente dell’illuminazione.

4. Quando il sé concepito dai Guadatori viene analizzato con logica, non puo essere rintracciato tra gli aggregati.

5. Se esso e un aggregato, deve essere impermanente e questa non e la natura del ‘sé’ [da loro descritta, poiché]

una relazione contenitore—contenuto non è plausibile tra una cosa permanente ed una cosa impermanente.

6. Se quello chiamato ‘sé’ non esiste, come può quello chiamato ‘creatore’ essere permanente?

In questo mondo si può investigare solamente gli attributi di una cosa esistente.

7. In ogni caso, se egli fosse permanente, non potrebbe creare [cose] né gradualmente né istantaneamente.

Pertanto non vi sono cose permanenti quantunque siano esterne o interne.

8. Se egli fosse funzionale, come si potrebbe dipendere da lui?

Creerebbe le cose istantaneamente. Ciò che è la base di qualcos’altro non è né permanente né funzionale.

9. Se è una cosa, dovrebbe essere impermanente, poiché le cose sono sempre momentanee e voi non negate che le

cose impermanenti abbiano un creatore.

I0. Questo mondo che é libero da un sé viene completamente dominato dall’idea che gli aggregati, gli

elementi, le sorgenti di percezione, il soggetto e l’oggetto esistano veramente.

11. Cosi il Muni ha insegnato agli Uditori i cinque aggregati che sono: forma, sensazione, discriminazione, fattori di

composizione e coscienza.

12. Ma ai bodhisattva il Migliore tra gli esseri umani ha sempre detto rispetto agli

13. aggregati: “la forma é come schiuma, le sensazioni sono come le bolle,

la discriminazione è come un miraggio, i fattori di composizione sono come una palma e la coscienza è come

un’illusione magica.

14. Egli ha chiaramente spiegato che l’aggregato della forma sono i quattro grandi elementi.

I rimanenti [aggregati], sono stabiliti in modo dipendente come non materiali.

15. Riguardo questi ultimi, si deve sapere che l’occhio, la forma e cosi via, che vengono classificati nei [diciotto] elementi,

sono anche soggetto-oggetto, le [dodici] sorgenti di percezione.

16. La particella della forma non esiste, neppure esiste l’organo. L’organo di un creatore non esiste in nessun modo. E impossibile che un creatore e l’atto di creazione possano veramente creare la forma.

17. La particella della forma non produce una coscienza sensoriale poiché trascende i sensi. Per quanto riguarda il sostenere che l’assemblarsi di particelle sia la forma, tale accumulazione non e accettabile.

18. Se consideri le direzioni, anche le particelle più piccole hanno parti. Come possiamo percepire qualcosa che viene analizzato in parti, come una particella indivisibile?

19. Rispetto agli oggetti esterni, per lo stesso singolo oggetto, possono sussistere differenti percezioni. Una forma a

te piacevole puo apparire differente agli altri.

20. Lo stesso corpo femminile è un cadavere, un amante o del cibo, per un’asceta, un innamorato ed un cane che hanno tre

differenti nozioni di esso.

21. Le cose che si assomigliano hanno una simile funzione. Non è forse come una brutta esperienza durante un sogno? Quando ci si sveglia, il risultato é lo stesso.

22. Qualsiasi cosa appaia alla coscienza nella modalita di un oggetto [percepito] da un soggetto non ha esistenza estema, separata dalla coscienza.

23. Pertanto, per propria natura non esiste un solo oggetto estemo. Le percezioni si distinguono per l’aspetto della forma.

24. Cosi come gli esseri, per via della loro mente confusa, vedono illusioni, miraggi, citta di Gandharva e cosi via, nello

stesso modo percepiscono la forma ed il resto.

25. Gli insegnamenti sugli aggregati, gli elementi e cosi via mirano ad eliminare il credo in un se. Aderendo alla ‘Sola

Mente’, gli esseri fortunati abbandonano anche [questa visione].

26. In accordo ai ‘Sostenitori della Coscienza’, la molteplicita sorge dalla mente. Rispetto alla natura

della coscienza, ora verra esposta.

27. ‘Ogni cosa è mente’. Quest’insegnamento del Muni mira a rimuovere l’angoscia dalle menti immature.

Questa non é la realta.

28. In realta, i fattori totalmente imputati, i fenomeni dipendenti da altro e i fencmeni

completamcnte stabiliti hanno so1o un’unica natura:

la vacuita. Essi sono concetti immaginari [creati] dalla mente.

29. Per gli aspiranti al ‘Grande Veicolo, il Buddha ha insegnato in forma abbreviata la mancanza del sé e

luguaglianza dei fenomeni cosi come il fatto che la mente ez non prodotta da1l’inizio.

30. Gli Yogaciarin considerano predominante la propria mente: essi sostengono che una vo1ta trasformata e

purificata, la mente diventa 1’oggetto del suo proprio conoscere.

31. Cio che e passato non esiste e ciò che sara futuro non può essere ottenuto. Ciò che fluttua da uno stato

all’a1tro, come può esistere nel presente?

32. La coscienza non appare come è e non esiste nel modo in cui appare; la sua natura è libera da un sè:

la coscienza non ha altre basi.

33. Quando avvicinato ad una calamita, il ferro si muove rapidamente. Non ha mente ma sembra possederne una.

34. Nello stesso modo, la coscienza base di tutto sembra esistere veramente sebbene non sia cosi. Quando si

muove avanti e indietro, assume un’esistenza.

35. Cosi come il mare e gli alberi si muovono sebbene non abbiano mente, analogamente la coscienza base di tutto si

muove poiché dipende dal corpo.

36. Se sei effettivamente convinto che ‘Senza corpo non vi é il conscio’, allora dovrai spiegare ‘Che cos’e il

conscio che é cosciente di se stesso’. .

37. Sostenere [la vera esistenza] di una coscienza che conosce se stessa è asserire che sia una cosa

[veramente esistentc]. [Ma] affermare che una cosa esista [veramente], e sostenere che questa cosa non è funzionale.

38. Per convincere te stesso cosi come gli altri, i saggi dovrebbero sempre procedere senza errore.

39. II conoscibile viene percepito da un cognitore. Senza conoscibile, non vi è cognizione. Perché dunque non

accettare che l’oggetto ed il soggetto non esistono [in modo indipendente]?

40. Mente é solo un nome, poiché non esiste in qualche luogo separata da questo nome. Pensa anche alla

coscienza come un nome. Anche il nome non ha un’esistenza autonoma.

41. I Vittoriosi non hanno trovato la mente all’interno, all’estemo o in entrambi. Pertanto la mente é illusoria.

42. La mente non ha colore, né forma, né soggetto, né oggetto; non é maschio, né femmina, né neutro.

43. In breve, i Buddha non percepiscono qualcosa dove non vi é nulla da percepirsi. Come potrebbero vedere ciò

che non esiste come esistente!

44. Una ‘cosa’ è una costruzione mentale. La vacuita è l’assenza di costruzione mentale. Dove appaiono le

costruzioni mentali, come vi puo essere la vacuita?

45. I Tathagata non considerano la mente nella prospettiva ‘soggetto cognitore-oggetto conosciuto’.

Quando prevale [la dualita] soggetto—oggetto non vi é Illuminazione.

46. Senza segni, senza generazione, senza strutture, inesprimibili, al di la dello spazio, la Mente

dell’illuminazione e l’Illuminazione sono contraddistinte dalla non dualità.

47. Tutti i compassionevoli Buddha che risiedono nell’essenza dell’illuminazione ed i benevoli [Bodhisattva] sanno che la

vacuità è continuamente come lo spazio.

48. Pertanto, essi meditano perpetuamente sulla vacuità che è la base di tutti i fenomeni, libera, come un’illusione magica e

priva di base, distruggendo l’esistenza.

49. La vacuità significa non produzione, vuoto di propria natura e mancanza del sé. [I Bodhisattva] non meditano su

cio che gli esseri inferiori contemplano.

50. Le costruzioni mentali, virtuose o meno, sono caratterizzate dall’essere discontinue. II Buddha ha

insegnato la loro vacuita, ma gli altri non la accettano.

5l. Una mente libera dal concetto é uno stato che ha le caratteristiche dello spazio. Quelli spiegano che meditare sulla vacuita significa meditare sullo spazio.

52. II ruggito del leone della vacuita terrorizza tutti i dogmatici. Dovunque siano, istantaneamente diventano

vacuità.

53. Tutti coloro che sostengono che il conscio sia momentaneo non possono accettare che sia permanente.

Come può l’impermanenza della mente essere contraddittoria con la sua vacuita?

54. In breve, se i Buddha accettano l’impermanenza della mente, perché non dovrebbero accettare la sua vacuita?

55. Dall’inizio, la mente non ha mai avuto esistenza autonoma. Noi non affermiamo la non esistenza di una cosa

che esista in se stessa e per se stcssa.

56. Con questa affermazionc. neghiamo la mente dall’essere la residenza del sé. Non è la natura delle

cose a trascendere la propria natura.

57. Cosi come lo zucchero é per natura dolce ed il fuoco caldo, analogamente sosteniamo che tutte le cose sono per natura

vuote.

58. Affermando che la vacuita sia la natura [di tutte le cose] non siamo né nichilisti né etemalisti.

59. Consideriamo l’azione dei dodici anelli del sorgere dipendente, dall’ignoranza alla morte, essere come un sogno, come un’illusione.

60. Questa ruota con dodici raggi rotola lungo la strada dell’esistenza: a parte questa non vi è un essere che

sperimenta per noi i risultati delle azioni.

61. Nello specchio appare il riflesso di un viso. L’immagine non si e spostata dentro lo specchio, ma senza specchio non

esiste.

62. Nello stesso modo, i saggi devono sempre considerare che gli aggregati assemblandosi nuovamente, entrano in una nuova

esistenza ma non migrano.

63. Riassumendo da cose vuote si producono cose vuote.

I Vittoriosi hanno insegnato che l’agente, l’azione, il risultato e colui che lo sperimenta, sono convenzionali.

64. II germoglio, come il suono di un tamburo, viene prodotto da un riunirsi [di cause c condizioni]; per noi il

sorgere dipendente esterno é come un sogno, come un’illusione.

65. Non é per nulla contraddinorio che i fenomeni si producano da cause: essendo vuoti di causa, li

comprendiamo come non prodotti.

66. II fatto che i fenomeni siano non prodotti indica appunto che sono vacuità. In breve, ‘tutti i fenomeni’ si

riferisce ai cinque aggregati.

67. Quando la verita viene spiegata in questi termini, il fluire della convenzione non viene ostacolato.

II concetto di ‘verita’ non esiste al di là della convenzione.

68. La convenzione viene spiegata come vacuità e la vacuita stessa è convenzione, poiché è ovvio che una non

esiste senza l’altra cosi come cio che viene creato e la sua impermanenza.

69. La convenzione sorge dalle afflizioni e dalle azioni.

Le azioni sorgono dalla mente che è un’accumulazione di tendenze abituali. Essere libero dalle tendenze, questa e

felicita!

70. Una mente felice è totalmente pacificata. Una mente pacificata non è confusa. Senza confusione si realizza la verita. Realizzando la verita si ottiene la liberazione.

71. Anche ‘talità’, ‘verità ultima’, ‘stato privo di segno’, ‘assoluto’ ed ‘essenza della suprema Mente

dell’illuminazione’ o ‘vacuità’ indicano [questo].

72. Coloro che non conoscono la vacuità non realizzeranno la liberazione. Questi stupidi continueranno a circolare nella

prigione delle sei migrazioni.

73. Quando gli Yogaciarin meditano su questa vacuità, la loro mente sarà indubbiamente dedicata al benessere

degli altri.

74. ‘Sono grato per tutto il bene che questi esseri, essendo mio padre, mia madre o i miei amici, hanno precedentemente dimostrato verso di me’.

75. Cosi come io ho causato sofferenza agli esseri viventi che vengono bruciati dal fuoco delle afilizioni nella prigione dell’esistenza, nello stesso modo, [ora] io offrirò a loro la felicità.

76. I risultati gradevoli e sgradevoli nelle rinascite superiori o inferiori in questo mondo sono i risultati dei benefici

o dei dolori dati agli esseri viventi.

77. Se i Buddha emergono in questo stadio insuperabile dipendendo dagli esseri,

78. che c’è di strano se coloro che dipendono dalle ricchezze umane e divine, da Brahma, Indra, Rudra e

dai protettori mondani, senza essere guidati dal benché minimo pensiero di altruismo, non abbiano ottenuto

nessuna delle ricchezze dei tre regni [superiori]?

79. I differenti tipi di sofferenze sperimentate dagli esseri negli inferni, come spiriti affamati, o come animali,

sono tutti i risultati di aver danneggiato gli esseri.

80. Fame, sete, violenza reciproca e stragi, queste sofferenze continue ed inevitabili sono i frutti dell’aver recato danno agli esseri.

81. Si deve comprendere che, sebbene gli stati dei Buddha e dei bodhisattva e lo stato di rinascita superiore ed

inferiore siano entrambi la maturazione karmica degli esseri, la loro natura è differente.

82. Sostieni [gli esseri viventi] con tutta la tua ricchezza, proteggili come il tuo stesso corpo. L’indifferenza verso gli

esseri deve essere evitata come veleno.

83. Non e forse per la loro indifferenza che gli Uditori ottengono un’illuminazione inferiore?

L’illuminazione del Buddha viene realizzata solamente non abbandonando gli esseri viventi.

84. Come possono coloro che hanno analizzato i frutti delle azioni benefiche e dannose persistere nel proprio

egoismo anche per un solo momento?

85. I figli dei Vittoriosi meditano sull’illuminazione che ha la compassione come sue solide radici, che cresce dal

germoglio della Mente dell’illuminazione ed ha un solo frutto: il benessere degli altri.

86. Coloro che, tramite la meditazione, hanno ottenuto la stabilita sono cosi commossi dalle sofferenze degli altri!

Essi abbandonano persino la felicita dell’assorbimento meditativo per entrare nell’inferno senza tregua.

87. E’ meraviglioso! E’ ammirevole. E’ la tradizione eccellente degli esseri supremi:

per essi, offrire il proprio corpo e le proprie ricchezze è assolutamente normale!

88. Coloro i quali, comprendendo la vacuità, si basano sulle azioni ed i loro risultati,

sono piu che sorprendenti, piu che meravigliosi.

89. Con il desiderio di proteggere gli esseri viventi, nascono nel fango dell’esistenza. Emergono dal fango senza

esserne macchiati, come i petali del loto.

90. Anche se Samantabadra e gli altri figli dei Vittoriosi hanno bruciato il legno delle afflizioni nel fuoco della

saggezza di vacuità, sono ancora umidi di compassione.

91. Coloro nei quali la compassione regna come il sovrano supremo, mostrano i dodici atti straordinari: discesa,

nascita, matrimonio, rinuncia, ascetismo, grande illuminazione,

92. Vittoria sulle orde dei demoni, girare la ruota della Dottrina, [ricevere] la richiesta degli dei e passare in

nirvana.

93. Avendo emanato forme come Brahma, Indra, Vishnu e Rudra, la loro compassione naturale si diffonde in una danza

che e in armonia con gli esseri [che devono aiutare].

94. Per concedere riposo a coloro che soffrono sulla strada dell’esistenza, [il Buddha ha spiegato] le due

saggezze che sorgono dal Grande Veicolo. Egli le ha presentate ma non come significato definitivo.

95. Fino a quando non vengono sollecitati dai Buddha, gli Uditori che possiedono il corpo materiale della

saggezza rimangono inconsapevolmente intossicati dall’assorbimento meditativo.

96. Quando, esortati [dai Buddha], essi si dedicano a beneficiare gli esseri emanando forme diverse e quando

hanno accumulato le raccolte di meriti e saggezza, essi ottengono la perfetta illuminazione di un Buddha.

97. Poiché vi sono due impronte, indichiamo queste impronte come ‘semi’. Questi semi che sono accumulazioni di cose

producono il germoglio dell’esistenza.

98. L’insegnamento dei Protettori del Mondo segue il flusso dei pensieri degli esseri. A livello mondano si

differenzia in vari metodi e forme differenti.

99. Differenziandolo in categorie, vi sono insegnamenti vasti, profondi, cosi come vasti e profondi insieme.

Ma rispetto alla vacuità ed alla mancanza del sé, questi non sono distinti.

100. L’Onnisciente ha indicato che le ritenzioni, stadi e perfezioni trascendentali sono tutte parti della Mente

dell’illuminazione.

101. Coloro che, in questo modo, utilizzano continuamente il loro corpo, parola e mente per realizzare il benelicio degli

esseri sono quelli che sostengono la vacuità e non il nichilismo.

102. I grandi esseri non dimorano nel ciclo dell’esistenza o nel nirvana. Pertanto i Buddha hanno spiegato il

nirvana non dimorante’.

103. Lo straordinario sapore della compassione diventa i meriti; ma il gusto della vacuità è molto superiore.

Coloro che la bevono, per il beneficio di loro stessi e degli altri, sono i figli dei Vittoriosi.

104. Omaggiateli con tutta la vostra ricchezza! Nei tre reami di esistenza, queste guide del mondo che

rimangono a rappresemare il lignaggio dei Buddha sono continui oggetti di venerazione.

105. La Mente dell’i1luminazione viene spiegata come l’ecce1lenza del Grande Veicolo. Sforzati per rimanere

ne1l’equanimità e coltiva la Mente del1’Illuminazione!

106. A parte la Mente del1’illuminazione, non vi è altro modo nell’esistenza per realizzare il proprio ed altrui scopo;

fino ad ora i Buddha non hanno visto altri modi.

107. Con il semplice generare la Mente dell’illuminazione si produce una tale quantità di meriti che, se prendessero forma,

l’intero spazio non potrebbe comenerli.

108. Neppure i Vittoriosi possono calcolare l’accumulo dei meriti prodotti da una persona che medita per un solo istante sulla

Mente dell’illuminazione.

109. Questa mente preziosa priva di afflizioni è il solo ed unico gioiello supremo: non puo essere danneggiato o

sottratto dai demoni delle afflizioni ed altri ladri.

110. Cosi come le aspirazioni dei Buddha e Bodhisattva nel samsara furono salde, cosi dovrebbe essere

l’aspirazione di quelli che si impegnano nello sviluppo della Mente dell’Illuminazione.

111. Sei forse meravigliato da tutto questo? Tuttavia, segui queste spiegazioni e sforzati e giungerai a realizzare

cosi le attivita di Samantabadra.

112. Per la forza dell’incomparabile merito che ho ora raccolto omaggiando la Mente dell’i1luminazione

lodata dai Vittoriosi supremi, possano gli esseri viventi sommersi nelle onde dell’esistenza seguire il cammino

completato dal Migliore degli esseri umani!