GLI OTTO SIMBOLI DI BUON AUSPICIO DEL BUDDHISMO TIBETANO – Tashi Takgye
Siddharta Gautama, principe nepalese figlio del re degli Sakya, vissuto nel VI secolo a.C., fu chiamato il Buddha ossia il Risvegliato, l’Illuminato dopo aver raggiunto l’Illuminazione Suprema, aver conquistato per sempre la pace suprema del Nirvana ed essersi con ciò liberato dal ciclo delle rinascite.
Siddharta Gautama non fu un Dio sceso fra gli uomini per riscattarli e redimerli, fu un uomo che con le sue proprie forze, compì un’ascesi che lo condusse fino al divino. Da questo punto di vista il Buddhismo è più una filosofia che una religione non affermando l’esistenza di un Dio trascendente che ha creato una volta per tutte questo universo e noi stessi, ma postulando che l’universo in cui viviamo è eterno anche se attraversa periodi ciclici nei quali non appare sempre nella stessa forma e che ricordano la teoria dell’universo pulsante della più recente scienza cosmologica. A differenza però degli ordinari sistemi filosofici e in armonia con tutte le grandi religioni cui si affratella, il Buddhismo propone una dottrina che prevede la possibilità dell’Illuminazione totale la quale comporta l’ottenimento della Pace Suprema e la Liberazione dall’obbligo del ciclo delle rinascite. Insegnando la propria Dottrina (Dharma) il Buddha ha indicato agli uomini, monaci o laici che siano, la Via e il modo per giungere laddove lui stesso è giunto. La parola Dharma (sanscr.) ha la sua radice nel verbo dhr- che vuole dire sostenere, reggere. E’ il concetto centrale del Buddhismo nelle sue diverse accezioni tra cui quelle di:
– Legge cosmica, Grande Ordine, che è alla base del mondo, in particolare la legge di causa ed effetto che condiziona la rinascita.
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Dottrina che esprime la Verità Universale come è stata insegnata e trasmessa da Buddha Sakyamuni, il Buddha storico.
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manifestazione della realtà fenomenica.