Viene suonata come una tromba per annunciare l’illuminazione di Buddha al mondo intero. Simbolizza la capacità di tutti gli esseri di svegliarsi dell’ignoranza in risposta al richiamo del Dharma. La conchiglia con spirale destrorsa (in sanscrito daksinavartasankha, in tibetano dung gyas-‘khyl ), bianca, ovale, termina a punta, gradevolmente grande, non essendo un manufatto, è uno dei più antichi oggetti rituali. E’ presente come attributo o simbolo di divinità nella cultura brahmanica e induista, come simbolo di femminilità o come vaso o recipiente per il culto ovvero come strumento. Nel Buddhismo Tibetano è chiamata anche “tromba della vittoria” ed è particolarmente considerata per il suono potente; come oggetto rituale è usata sia come strumento che come recipiente che come offerta dei sensi. Conchiglie sono usate anche come ornamento per decorare troni, reliquiari, statue. La conchiglia simboleggia il profondo, omnipervadente, vittorioso suono dell’insegnamento del Dharma che raggiunge le differenti nature, predisposizioni e aspirazioni spirituali di ogni essere nei Tre Tempi della manifestazione e che risveglia dal baratro dell’ignoranza e della sofferenza e richiama a conseguire la liberazione dal samsara.