3 Ghesce Ciampa Ghiatso: Conversazione fra l’Amore e la Collera.

Sua Santità il Dalai Lama, Ghesce Ciampa Ghiatzo e Lama Zopa Rinpoche

Sua Santità il Dalai Lama, Ghesce Ciampa Ghiatzo e Lama Zopa Rinpoche

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatso: L’amore come antidoto alla collera

L’amore è quell’attitudine mentale che desidera la felicità e la causa della felicità per tutti gli esseri senzienti. Tutti vorrebbero essere felici e, del pari, nessuno vuole soffrire. Anche insetti piccolissimi, come le formiche, se avvertono il pericolo scappano e, al contrario, quando trovano del cibo riescono a comunicarlo a tutto il formicaio, che arriva per prenderlo. In questo modo si aiutano fra loro. Anche noi, osservandole, possiamo sviluppare maggiore coraggio.C’è un storia indù che racconta di un re che perse una guerra e fu costretto a ritirarsi nella foresta. Un giorno vide una formica che, trovato un grosso insetto morto, cercava di trasportarlo ma si trovava davanti a un ostacolo molto alto. Era riuscita ad arrampicarsi quasi sulla cima ma poi era precipitata e, malgrado questo, continuava a riprovarci. Il re la osservava attentamente e vide che alla fine la formica riuscì a superare l’ostacolo. Pensò a come anche insetti così piccoli sono dotati della perseveranza che li può portare al successo. Riflettendo, decise che anche lui avrebbe dovuto sviluppare maggiore coraggio e si determinò a riprovare a combattere il nemico. Cercò altri soldati e ricominciò la battaglia fino a ottenere la vittoria. Questa storia si trova nel Mahabharata.

Quando non riusciamo a ottenere ciò che vogliamo, non dobbiamo scoraggiarci ma continuare a impegnarci; così facendo potremo avere successo anche nel distruggere la collera e nel realizzare la pazienza e l’amore.

Io, Collera, sono una potente guerriera!

Le virtù accumulate in molti eoni

le anniento in un solo istante, e metto in subbuglio corpo e mente.

Nella mente di tutti coloro che han vita, tu sei impotente,

cosiddetto Amore, io son certa di sconfiggerti”.

Quando la collera sorge anche per un solo istante nella nostra mente, si distruggono

le virtù accumulate in molti eoni. Perciò la collera dice:

Io sono una potente guerriera’.

Anche una persona molto umile, quando si arrabbia, sembra essere fisicamente molto forte. Mostra un atteggiamento che sembra voler dire: “Ti posso distruggere”. Parla in modo duro e con parole negative. La sua personalità cambia. La collera dunque dice:

Le virtù accumulate in molti eoni le anniento in un solo istante”.

Distinguiamo quali virtù possano essere distrutte dalla collera. Ci sono due tipi di raccolte: uno dal lato del metodo e l’altro dal lato della saggezza. La raccolta della saggezza non può essere distrutta dalla collera. Buddha consigliò di dedicare i meriti accumulati all’illuminazione di tutti gli esseri, perché in questo modo l’energia positiva non potrà essere distrutta fino al raggiungimento dello scopo, diventando così inestinguibile.

Quindi è importante dedicare immediatamente ogni azione virtuosa, perché ciò equivale a mettere nella banca dell’illuminazione il karma positivo, proprio come depositiamo il denaro in banca per non perderlo e tenerlo al sicuro.

Questo è un metodo valido insegnato dal Buddha e dovremmo adottarlo.

Nei sutra ci sono varie citazioni che affermano che i meriti vengono distrutti anche se dedicati, mentre qualcuno afferma che la collera non è in grado di distruggere il potenziale positivo, però ne allontana il manifestarsi nel tempo. In altri testi è stata presa in considerazione la quantità di energia positiva che viene distrutta se un bodhisattva si arrabbia con un altro bodhisattva, ma questi praticanti dedicano sicuramente l’energia positiva accumulata. Ci sono vari dibattiti a riguardo.

L’odio si manifesta a diversi livelli. È un’afflizione mentale radice che dà origine ad aggressività, risentimento, dispetto, invidia e a altri fattori mentali negativi. Nella rappresentazione della ruota dell’esistenza, che raffigura i dodici anelli del sorgere dipendente, l’odio è rappresentato da un serpente. Questo genere di animale è velenoso e molto pericoloso, per questo rappresenta bene la collera; proprio come un serpente può arrivare a togliere la vita, così l’odio toglie la possibilità di raggiungere la liberazione dall’esistenza ciclica. In una preghiera a Tara, invece, la collera è paragonata a un incendio. Infatti, il fuoco brucia immediatamente la materia così come la collera fa con i meriti. Dobbiamo comprendere a fondo gli svantaggi che essa comporta, non ultima l’influenza negativa che ha sul nostro corpo. È noto infatti che un forte attacco d’ira può portare, in alcuni soggetti, persino a un attacco di cuore. Penso che ora sia chiaro quanto essa sia distruttiva e disturbante per corpo e mente.

La forza dell’amore. La collera continua:

Nella mente di tutti coloro che han vita,

tu sei impotente, cosiddetto Amore,

io son certa di sconfiggerti’.

L’amore sembra non avere potere sulla mente degli esseri. Non sembra essere forte perché è dolce, gentile.

Appare privo di intensità perché è quieto, lascia che il corpo stia a suo agio. In realtà l’amore è veramente molto potente.

Fu grazie all’amore che Buddha Shakyamuni poté sconfiggere tutti i demoni.

Mentre era in meditazione sotto l’albero della bodhi, egli venne attaccato dai demoni che tentavano di ostacolarlo e distoglierlo dalla pratica, manifestandosi nell’aspetto di graziose fanciulle che emanavano fragranti profumi e che lo circondavano danzando e cantando dolcemente. Provarono a sedurlo in molti modi, ma egli rimase inamovibile nella sua meditazione. Per il potere della concentrazione sull’amore, questi demoni furono trasformati in donne molto brutte e vecchie e quindi Buddha non venne più disturbato.

Uno scrittore indiano elencò le qualità dei Buddha rispetto a quelle degli dei.

Quando Brahma era in meditazione gli apparve di fronte la dea Umadevi, che gli si prostrò. Nella sua mente subito si produsse attaccamento. Lui era seduto in meditazione e la dea gli girava intorno. Brahma, vergognandosi di girare continuamente il capo per guardarla, manifestò un volto su ognuno dei quattro lati così da non aver bisogno di muoversi per continuare a vederla. Questo è raccontato nei poemi induisti.

L’attaccamento può portare turbamento anche a livelli di esistenza elevati come quello del dio Brahma.

La concentrazione di Buddha Shakyamuni invece non fu turbata dai demoni, e Mara, visto l’insuccesso avuto con le meravigliose fanciulle, manifestò un esercito di arcieri. Questi lanciarono le loro frecce contro di lui ma accadde che, appena toccarono il suo corpo, esse si tramutarono in fiori, e questo grazie al potere del suo amore.

Viene così spiegato nei sutra: ‘… per il potere del suo grande amore sconfisse tutti i demoni esterni e interni e così raggiunse la buddhità’.

La collera dice ‘Amore, io son certa di sconfiggerti’. Negli esseri ordinari, in effetti, anche se la collera non distrugge definitivamente l’amore, tuttavia lo blocca temporaneamente. Quindi l’amore non è manifesto quando è presente la collera, ma solo apparentemente sembra essere stato distrutto, perché in realtà non è possibile che ciò avvenga. La mente degli esseri umani, fin dalla nascita, possiede amore in modo naturale. Coltivandolo, esso può espandersi e diventare sempre più intenso. L’amore è positivo perché porta pace nella mente, dà la felicità, permette una buona comunicazione, crea buone relazioni, armonia. Esso ha numerose qualità, comporta molti vantaggi e solo in apparenza non è potente, perciò è utile cercare di svilupparlo.

A volte l’amore è commisto all’attaccamento e anche se, per un verso, anche in questo c’è qualcosa di positivo, tuttavia accade che, quando si esaurisce l’attaccamento per il proprio o la propria partner, svanisce anche l’amore. All’improvviso si sente di non amare più quella persona, e questo evidenzia proprio che c’era un miscuglio di amore e attaccamento.

Dobbiamo invece sviluppare l’amore puro, quel sentimento che ci fa percepire le persone in modo gradevole, che ci fa desiderare il loro bene, che abbiano la felicità e le cause per ottenerla. Noi esseri umani abbiamo il potere di sviluppare l’amore. L’energia mentale, come quella materiale, può essere sviluppata e, rispetto a quest’ultima, è più potente.

In passato, i praticanti del cristianesimo sono stati numerosi e fra loro molti uomini e donne hanno ottenuto la santità. Essere santi vuol dire aver sviluppato delle qualità interiori, realizzazioni di amore, generosità, pazienza, perseveranza entusiastica, compassione e saggezza. Impegnandoci in una pratica spirituale corretta, avremo anche noi la possibilità di ottenere le stesse realizzazioni dei santi del passato. A prescindere dall’essere donne o uomini, se ci impegniamo abbiamo tutti la medesima possibilità di ottenere questi stati superiori di realizzazione. Sulla base dello studio possiamo incrementare la nostra conoscenza e comprensione. Questa è una caratteristica dell’energia umana e dobbiamo cercare di utilizzarla positivamente; in questo modo ci sarà crescita; se utilizzata nel modo opposto, essa diverrà estremamente dannosa. Per esempio, l’energia nucleare può essere utilizzata per sviluppare la comunicazione, i mezzi di trasporto e altro, ed essere così di beneficio agli esseri senzienti.

Quando invece viene impiegata per scopi negativi, essa diviene potentemente distruttiva.

Tu, chiamata Collera, impudente e dissennata,

nella mente di chiunque in cui dimori, divampando come il fuoco

bruci le radici delle virtù e crei infelicità.

Chi ti pacifica è il rorido amore.

Io, Amore, sono colui che concede la felicità e la gioia”.

La collera è molto distruttiva e divampa come un incendio, mentre l’amore è simile

all’acqua che può estinguerlo. Cerchiamo di confrontarli e di comprendere chiaramente

quale dei due sia più vantaggioso.

L’amore porta effettivamente la felicità. Per esempio, quando nei rapporti di coppia

c’è un autentico amore reciproco, si prova molta gioia e felicità, si apprezza questa

vita che si considera utile e piacevole. Quando invece ci sono rapporti conflittuali,

segnati da collera e litigi, si è infelici, non c’è gioia. La propria vita sembra essere

diventata inutile.

Amore e collera sono molto diversi tra loro, è estremamente importante comprenderlo.

Io, Collera, sono un’ardimentosa eroina;

soggiornando nella mente di tutti coloro che han vita,

permetto loro di sconfiggere i nemici e difendere parenti e amici.

Tu, Amore, sei vile come un ladro”.

Generalmente distinguiamo le nostre relazioni in tre categorie e comportamenti:

  1. cerchiamo di avere cura dei nostri cari,

  2. di danneggiare e difenderci dai nemici e

  3. ignoriamo gli estranei.

Questi comportamenti sono dettati dalle afflizioni mentali di attaccamento, odio e ignoranza attivate in relazione al sorgere di sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. In realtà, la collera non riesce a difendere i nostri cari ed è invece distruttiva. Un uomo irascibile non è in grado di avere cura dei propri familiari. Li mette sempre a disagio spaventandoli mentre, se fosse gentile, essi sarebbero felici di vederlo quando rincasa, perché l’amorevolezza crea armonia e gioia.

La collera dice all’amore: ‘Sei furtivo come un ladro’, impercettibile proprio come un

ladro che cerca di non farsi sentire per riuscire nel suo intento. Anche i gatti, quando cercano di catturare una preda, si muovono con passi felpati per poi balzare su di essa. La Collera accusa l’Amore di essere furtivo, ma in realtà è proprio lei il vero ladro perché ruba i nostri meriti.

Tutti i saggi adottano me, l’Amore;

può darsi che ci sia qualche scervellato che ti sostenga.

Quando noi due rivaleggiamo, è certo che proprio tu soccomba.

Io e te dovremmo confrontarci in una gara di forza!”.

La collera è una coscienza erronea perché non è sostenuta da un cognitore valido.

L’amore invece, essendo un cognitore valido, ha come sostegno varie ragioni corrette.

Mettendo a confronto questi due tipi di coscienza, una erronea e una corretta, quella valida dell’amore viene sostenuta da varie ragioni che provano la sua correttezza, in quanto essa è di aiuto agli esseri. Per esempio, se consideriamo due persone, una molto gentile che si prende cura degli altri e un’altra invece estremamente irascibile che cerca di danneggiarli, la prima sarà sostenuta da molti, mentre quella collerica non troverà alcun sostegno, solamente qualcuno con le sue stesse attitudini, uno scervellato, potrà appoggiarla. Al contrario, sembrano esserci persone che apprezzano le azioni negative e i maltrattamenti, le critiche, le ingiurie. Di loro possiamo dire che non sono molto intelligenti. Si tratta di individui che hanno una mente ristretta, essi non guardano in alto ma hanno lo sguardo fisso in basso. In tibetano si dice: “Non guardare in basso come un maiale, fa’ invece come gli uccelli quando bevono l’acqua”. Dobbiamo osservare e seguire l’esempio di persone intelligenti che hanno un buon comportamento, come gli esseri realizzati e i santi, e non quello di chi invece agisce negativamente. Imitiamo il modo gentile e gradevole di agire.

Un’ipotetica gara tra l’amore e la collera vedrebbe sempre vincitore l’amore, perché le ragioni valide che lo sostengono sono numerose, mentre non ve ne sono per la collera. L’amore distrugge la collera, questo è certo.

Cerchiamo di meditare sull’amore. Cominciamo pensando: ‘Come sarebbe meraviglioso se tutti gli esseri avessero la felicità e le cause della felicità’. Quindi: ‘Possano tutti gli esseri avere la felicità e le cause della felicità’. Poi: ‘Possa io stesso condurre tutti gli esseri alla liberazione dalla sofferenza e dalle sue cause; possa io condurli alla felicità. Mi assumo personalmente questa responsabilità’. Sviluppiamo questa attitudine e cerchiamo di mantenerla; quando perdiamo l’oggetto di meditazione dobbiamo riportarlo alla mente. Meditare sull’amore significa questo. L’amore è causa di felicità per tutti gli esseri. Possiamo vedere anche nella nostra comune esperienza come gli esseri umani siano felici quando amano, altrimenti si sentono soli e svuotati di energia.

Se impariamo ad amare saremo più felici. Credo che l’amore sia la ‘religione universale’ in quanto nessuno mette in discussione la sua validità, anche un ateo lo accetta e lo apprezza. Cerchiamo quindi di sviluppare amore nella nostra mente.

La pratica del ‘Prendere e Dare’.

Nel buddhismo si insegna la pratica del prendere e dare per sviluppare amore e compassione, si tratta di una ‘meditazione di guarigione’. Nel prendere immaginiamo tutti gli esseri di fronte a noi in aspetto umano e, all’altezza del nostro cuore, una massa nera che rappresenta il nostro egoismo. Con una profonda motivazione di grande compassione che desidera togliere la sofferenza e le sue cause a tutti gli esseri, si visualizza che dalla loro narice destra si emana del fumo nero che rappresenta tutte le loro afflizioni, tutte le loro sofferenze ed energie negative. Questo fumo nero entra nella nostra narice sinistra e raggiunge la massa scura del nostro egoismo; incontrandosi con quest’ultimo, avviene un’esplosione che provoca la sua completa eliminazione. A questo punto immaginiamo che il nostro egoismo viene completamente annullato e tutti gli esseri sono completamente liberi dalla sofferenza.

Questa meditazione porterà gradualmente degli effetti positivi nella nostra mente.

Per praticare il dare, motivati dall’amore visualizziamo che luce bianca viene emessa dalla nostra narice destra. Essa ha la natura di ogni positività, è dotata delle condizioni favorevoli della preziosa rinascita umana con le diciotto caratteristiche, possiede ogni qualità benefica. Questa luce viene emessa dalla nostra narice destra per entrare in quella sinistra di tutti gli esseri di fronte a noi. Tutti loro ricevono ciò di cui hanno bisogno e sono completamente appagati.

Facciamo questa meditazione del ‘prendere e dare’ per sviluppare la compassione col ‘prendere’ e l’amore col ‘dare’. Inoltre, con questa pratica, oltre ad amore e compassione sviluppiamo energia positiva, energia di guarigione. Ci sono vari racconti circa i benefici di questa meditazione.

Dunque, comprendendo la fallacia della Collera, abbandonatela,

riconoscendo l’autenticità dell’Amore, adottatelo!

Il fattore mentale dell’odio ha la funzione di arrecar danno,

benefica è la funzione di aspirare a portare la felicità dell’Amore,

quindi, impegnatevi costantemente nel coltivarlo.

Amici, riconoscete la Collera come un veleno!

La collera, per definizione, è un fattore mentale molto negativo la cui funzione è solo quella di danneggiare. L’amore è il desiderio che gli esseri siano felici e abbiano le cause della felicità, la sua funzione è benefica per gli esseri. Perciò dobbiamo sempre meditare sull’amore nella nostra vita quotidiana e non separarci mai da esso. L’amore è una coscienza valida, quindi lo dobbiamo praticare e sviluppare. La collera è una coscienza erronea perciò, riconoscendone la dannosità, cerchiamo di abbandonarla.

Abbiate pazienza, ho espresso ciò che mi veniva in mente.

Composto da un vagabondo chiamato Amore.

Ho scritto questi versi così come sono apparsi alla mia mente.

Dobbiamo provare a comprendere gli svantaggi della collera e cercare di abbandonarla, ad apprezzare i vantaggi dell’amore e coltivarlo. Cerchiamo di coltivare il buon cuore, di relazionarci con mente amorevole, gentilezza e benevolenza. Questo ci permetterà di avere una buona comunicazione e di vivere con e gioia e armonia. Questo è quanto vi posso dire.

La religione cristiana affronta con profondità il tema dell’amore, ed esorta a praticare l’etica ed a prendersi cura degli altri. Questi concetti sono presentati dal cristianesimo in modo leggermente diverso, ma penso che il messaggio sia il medesimo e i risultati siano gli stessi. Al tetto di una torre quadrata, con quattro entrate, si può accedere da ognuno dei quattro lati. Da qualunque lato si entri, comunque si raggiunge un unico tetto. Questo concetto credo sia valido anche per il percorso spirituale e, praticandolo, otterremo risultati eccellenti.

Non dobbiamo criticare nessuno e nessuna religione. Cerchiamo di rispettare chiunque; penso che questo sia importante. Anche nel cristianesimo si dice che c’è bisogno di amore, che bisogna amare Dio, e questo significa che occorre sviluppare l’amore. Credo si parli del bisogno d’amore anche nell’induismo. In tutte le religioni si pone l’enfasi della necessità di sviluppare l’amore e la compassione.

Anche nella nostra pratica spirituale possiamo arricchirci con i contenuti delle altre religioni, senza per questo doverla cambiare. Uno straniero che apprezza la pizza e la mangia non ha bisogno di cambiare nazionalità. Nelle diverse culture si sono sviluppati differenti sentieri religiosi, un solo metodo non sarebbe in grado di soddisfare tutti gli esseri senzienti. Notiamo quanto questo sia vero considerando semplicemente le diverse attività che si svolgono nella vita ordinaria all’interno della famiglia. Esistono diversi modi di cucinare e le esigenze delle persone sono svariate. C’è a chi piace la pasta e a chi non piace, i gusti in fatto di cibo sono diversi così come lo sono gli aspetti culturali dei vari popoli e, per estensione, ciò avviene anche nella cultura religiosa. Continuando in questa semplice analogia, qualcuno digerisce bene un certo alimento mentre per altri è indigesto, e anche questo incide sui gusti alimentari. Così come abbiamo bisogno di mantenere il corpo in salute con del cibo sano, allo stesso modo abbiamo bisogno di un appropriato nutrimento spirituale per avere una buona mente, e questo ci viene offerto dalle diverse religioni.

Ognuno di noi ha gusti personali e nessuno può obbligarci a fare qualcosa che non vogliamo fare. Politicamente viviamo in una democrazia e questa deve rispettare anche le diverse scelte religiose. Dobbiamo poter essere liberi in tal senso. Penso che anche la Bibbia rispetti la scelta personale.

Mi fermo qui. Per favore, cercate di sviluppare buon cuore, di beneficiare gli esseri viventi e, se per qualcuno non siete in grado di farlo, allora, per lo meno non danneggiatelo. Questo è il significato della pratica religiosa, il Buddhadharma.

Terza parte degli insegnamenti dati dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa nel ottobre 1997. Traduzione dall’inglese di Annamaria De Pretis. Trascrizione di Ivan Zerlotti, Revisione di Nella. Montanini, Francesco La Rocca, Annalisa Lirussi. Da http://www.jtkedizioni.org/pdf/PT_0010-004.pdf che si ringrazia.