
ven. Ghesce Ciampa Ghiatso
Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità per gli Svatantrika Madhyamika. I 108 fenomeni, le 12 entrate, i 18 costituenti, le 20 vacuità, le 16 vacuità, le 4 vacuità.
La definizione di verità convenzionale secondo gli Svatantrika è: un oggetto che è realizzato in un modo dualistico da un valido cognitore diretto che lo realizza direttamente. Per esempio: un vaso. Tutti i fenomeni funzionanti sono, quindi, verità convenzionale.
Quanti fenomeni esistono? Dalla forma fino alla mente onnisciente vi sono 108 fenomeni. Quanti sono convenzionali e quanti sono ultimi? Per gli Svatantrika la maggior parte sono convenzionali. La definizione di verità ultima secondo gli Svatantrika è: un oggetto che è realizzato in un modo non dualistico dal cognitore valido diretto che lo realizza direttamente. Per esempio: la vacuità di un vaso – il suo essere vuoto di vera esistenza. È necessario riconoscere l’oggetto della negazione. Dobbiamo comprendere che il vaso è vuoto di vera esistenza, quindi riconoscere l’oggetto di negazione e poi stabilire che il vaso non esiste veramente perché esiste interdipendentemente, sorge in dipendenza di qualcosa. Poiché sorge in dipendenza, non esiste intrinsecamente. Tutti i fenomeni inclusi l’aggregato della forma, quello della sensazione, della discriminazione, dei fattori di composizione, della coscienza, le dodici entrate vedi https://www.sangye.it/altro/?p=3425, i diciotto costituenti Dhatu (Dei poteri sensoriali: Vista, Udito, Olfatto, Gusto, Tatto, Mente; Della coscienza: Coscienza visiva, Coscienza uditiva, Coscienza olfattiva, Coscienza gustativa, Coscienza tattile, Coscienza mentale; Degli oggetti osservabili: Forma, Suono, Odore, Sapore, Tangibilità, Pensiero) e così via, sono fenomeni che sorgono in dipendenza. Dal punto di vista Svatantrika “intrinsecamente esistente”, “stabilito dal suo lato” e “stabilito per le sue proprie caratteristiche”, sono sinonimi, ma non sono sinonimi di “veramente esistente”.
Dal punto di vista Prasangika invece, come vedremo più avanti, sono tutti sinonimi, anche “veramente esistente”. Le divisioni della vacuità sono le stesse – cioè la verità ultima può essere suddivisa in venti vacuità (L’irrealtà degli elementi interni dell’esistenza adhyatma sunyata, L’irrealtà degli oggetti esterni bahirdha sunyata, L’irrealtà di entrambi, come negli organi sensoriali e nel corpo adhyatma bahirdha sunyata, L’irrealtà della (conoscenza della) irrealtà sunyata sunyata, L’irrealtà del grande (lo spazio infinito) maha sunyata, L’irrealtà della realtà ultima, il nirvana paramartha sunyata, L’irrealtà del condizionato samskrta sunyata, L’irrealtà dell’incondizionato asamskrta sunyata, L’irrealtà dell’illimitato atyanta sunyata, L’irrealtà di ciò che è senza inizio e senza fine anavaragra sunyata, L’irrealtà dell’innegabile anavakara sunyata, L’irrealtà delle essenze ultime prakrti sunyata, L’irrealtà di tutti gli elementi dell’esistenza sarvadharma sunyata, L’irrealtà di ogni determinazione laksana sunyata, L’irrealtà di passato, presente e futuro anupalambha sunyata, L’irrealtà della relazione o combinazione concepita come non ente abhava svabhava sunyata, L’irrealtà dei costituenti positivi dell’esistenza empirica bhava sunyata, L’irrealtà del non ente (del non empirico) abhava sunyata, L’irrealtà dell’essere di per sé svabhava sunyata, L’irrealtà dell’essere dipendente parabhava sunyata), in sedici vacuità (Delle entità interne, Delle entità esterne, Dell’interno e dell’esterno, Della vacuità, Dell’immensità, Del definitivo (nirvana), Del condizionato, Del non – condizionato, Di ciò che è al di là degli estremi, Di ciò che non ha né inizio né fine, Di ciò che non va abbandonato, Della natura propria di un fenomeno, Di tutti i fenomeni, Delle caratteristiche definitrici, Di ciò che non è apprendibile, Delle non – cose) o in quattro vacuità (La vacuità delle cose, La vacuità delle non – cose, La vacuità della natura, La vacuità che è l’altra natura), in rapporto alle basi di negazione che sono tutti i fenomeni – tanto secondo i Prasangika, che secondo gli Svatantrika e i Cittamatra, in quanto anche i Cittamatra accettano la vacuità e la mancanza del sé dei fenomeni; mentre le due scuole inferiori, Hinayana (Vaibhashika, Sautantrika) non accettano la mancanza del sé dei fenomeni. Per loro, i fenomeni esistono tutti in un modo vero.
Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa nel settembre 2000.
Colophon
I redattori di questa trascrizione Massimo Stordi (ghelong Thubten Tsognyi), Cristiana Costa (ghetsulma Ciampa Tsomo), Ivan Zerlotti (upasika Ciampa Yeshe), Osvaldo Santi, Giovanna Pescetti e Monica Mignani dedicano i meriti di questo lavoro alla lunga vita dell’amorevole e santo maestro Ghesce Ciampa Ghiatso, affinché i suoi discepoli siano sempre in grado di seguire i suoi preziosi consigli. ILTK, Pomaia, aprile 2002.
I 108 fenomeni http://www.vajra.it/
I cinquantatré fenomeni della classe delle afflizioni o della forma:
I cinque aggregati che sono le basi delle ulteriori divisioni della maggior parte degli altri fenomeni
Forme
Sensazioni
Discriminazioni
Fattori composti
Coscienze
I sei sensi che sono supporto delle rispettive coscienze
Poteri sensoriali dalla vista occhio
Dell’udito orecchio
Dell’olfatto naso
Del gusto lingua
Del tatto corpo
Della mente mente
Le sei coscienze che dipendono da questi sensi
Coscienza della vista
Coscienza dell’udito
Coscienza dell’olfatto
Coscienza del gusto
Coscienza del corpo
Coscienza della mente
Gli oggetti di queste coscienze
Forme visibili
Suoni
Odori
Sapori
Oggetti tangibili
Fenomeni
I sei contatti (che distinguono gli oggetti tra piacevoli e sgradevoli o neutrali), che sorgono dall’unione di un senso, un oggetto e una coscienza
Contatti sull’unione della vista, di una forma visibile e una coscienza visiva
– Idem per udito
– Idem per olfatto
– Idem per gusto
– Idem per tatto
– Idem per mente
Le sei sensazioni che costituiscono le esperienze che sorgono dai contatti
Sensazioni che nascono dal contatto sull’unione della vista, di una forma visibile e una coscienza visiva
– Idem per udito
– Idem per olfatto
– Idem per gusto
– Idem per tatto
– Idem per mente
I sei elementi che sono la base della produzione
Terra
Acqua
Fuoco
Aria
Spazio
Coscienza
I dodici anelli dell’originazione dipendente, che vanno visti come svantaggiosi
Ignoranza
Azione
Coscienza
Nome e forma
Sei sorgenti
Contatto
Sensazione
Attaccamento
Aggrapparsi
Esistenza
Nascita
Invecchiamento e morte
I cinquantacinque fenomeni della classe della purezza o purificata
Le sei perfezioni, sentiero della pratica
1. Generosità
2. Moralità
3. Pazienza
4. Sforzo entusiastico
5. Concentrazione
6. Saggezza
Le 18 vacuità, sentiero della visione
7. Vacuità dell’interno, o dei cinque sensi (adhyatma shunyata)
8. Vacuità dell’esterno, o dei sei tipi di oggetti (bahirdha shunyata)
9. Vacuità dell’interno e dell’esterno, o della posizione dei sensi (ex. le orbite degli occhi) (adhyatma bahirdha shunyata)
10. Vacuità della vacuità, o vacuità che è la natura dei fenomeni (shunyata shunyata)
11. Vacuità del grande, o delle dieci direzioni (maha shunyata)
12. Vacuità del definitivo, o del nirvana (paramartha shunyata)
13. Vacuità dei prodotti (samskrta shunyata)
14. Vacuità dei non-prodotti (asamskrta shunyata)
15. Vacuità di ciò che è passato attraverso gli estremi, o di ciò che è libero dagli estremi di eternalismo e nichilismo (atyanta shunyata)
16. Vacuità di ciò che non ha inizio né fine, o dell’esistenza ciclica (anavaragra shunyata)
17. Vacuità dell’indistruttibile, o dell’indistruttibile Mahayana (anavakara shunyata)
18. Vacuità della natura, o delle vacuità che sono la natura dei fenomeni (prakrti shunyata)
19. Vacuità di tutti i fenomeni, o dei 18 costituenti (sarvadharma shunyata)
20. Vacuità delle definizioni, o delle definizioni di tutti i fenomeni dalle forme fino alla coscienza onnisciente (lakshana shunyata)
21. Vacuità dell’inconoscibile, o del passato, presente e futuro che sono inconoscibili come la cessazione nei fenomeni, la loro presenza e la loro non-produzione (anupalambha shunyata)
22. Vacuità dell’esistenza inerente delle non-cose, o dei non-prodotti inerentemente esistenti (abhava svabhava shunyata)
23. Vacuità delle cose, o dei cinque aggregati (bhava shunyata)
24. Vacuità delle non cose, ovvero dei non-prodotti (abhava shunyata)
Le 37 armonie con l’illuminazione, che sono il sentiero yogico, suddiviso in 7 sezioni
25. Quattro piazzamenti ravvicinati della consapevolezza (corpo, sensazioni, pensieri e fenomeni): meditazioni su impermanenza, miseria, vacuità e assenza di sé del proprio corpo, sensazioni, pensieri e altri fenomeni interni
26. Quattro completi abbandoni (delle afflizioni già generate, della non-generazione di afflizioni non ancora generate, la crescita di fenomeni puri già generati, la generazione di fenomeni puri non ancora generati)
27. Quattro gambe della manifestazione (aspirazione, sforzo, pensiero e analisi)
28. Cinque poteri (fede, sforzo, attenzione, stabilizzazione meditativa, saggezza)
29. Cinque forze (fede, sforzo, attenzione, stabilizzazione meditativa, saggezza)
30. Sette rami dell’illuminazione (attenzione, discriminazione dei fenomeni, sforzo, gioia, flessibilità, stabilizzazione meditativa, equanimità)
31. Ottuplice sentiero (retta visione, retta comprensione, retto parlare, retta intenzione, retto sostentamento, retto sforzo, retta attenzione, retta stabilizzazione meditativa)
Il sentiero della pacificazione
33. Quattro concentrazioni (prima, seconda, terza, quarta)
35. Quattro assorbimenti senza forma
36. Otto liberazioni
37. Nove assorbimenti in serie (quattro concentrazioni, spazio infinito, coscienza infinita, nulla, vetta dell’esistenza ciclica e assorbimento della cessazione)
38. Sentieri dell’introspezione (stabilizzazione meditativa sulle tre porte della liberazione: assenza di desiderio, assenza di segno, vacuità)
Il sentiero delle qualità speciali
39. Cinque chiaroveggenze
40. Quattro stabilizzazioni meditative (procedere come un eroe, tesoro del cielo, inossidabile, sembrando altamente un leone)
41. Quatto porte del mantenere/ricordare (pazienza, discorso segreto, parole, significati)
Il sentiero degli effetti
42. Dieci poteri
1. Conoscenza delle fonti e delle non-fonti
2. Conoscenza della fruizione delle azioni
3. Conoscenza di coloro che sono superiori o che sono inferiori
4. Conoscenza delle varietà di disposizioni
5. Conoscenza delle varietà di interessi degli allievi dei vari veicoli
6. Conoscenza dei sentieri nelle esistenze cicliche e dei sentieri delle tre illuminazioni di Uditori, Realizzatori Solitari e Bodhisattva
7. Conoscenza delle concentrazioni, liberazioni, stabilizzazioni meditative e assorbimenti meditativi e conoscenza delle altrui afflizioni e altrui non-contaminazioni
8. Conoscenza attenta degli stati precedenti
9. Conoscenza delle proprie e altrui nascite e morti
10. Conoscenza dell’estinzione di tutte le contaminazioni
43. Quattro mancanze di paura
44. Quattro scienze
45. Grande amore
46. Grande compassione
47. Diciotto attributi non condivisi dei Buddha
1. essere senza errori fisici, così da non prendere strade sbagliate
2. essere senza errori verbali
3. non abbandonare l’attenzione
4. non abbandonare mai l’equilibrio meditativo
5. non cadere nella discriminazione tra esistenza ciclica da abbandonare e nirvana da raggiungere, o che i fenomeni e la loro vacuità siano entità separate
6. non essere privo di interessi
7. aspirazione
8. sforzo
9. attenzione
10. saggezza
11. non degenerazione della liberazione, ovvero dell’abbandono delle ostruzioni
12. non degenerazione della saggezza che realizza la liberazione
13. governare con saggezza le azioni del corpo
14. governare con saggezza le azioni della parola
15. governare con saggezza le azioni della mente
16. saggezza non ostruita verso gli oggetti del passato
17. saggezza non ostruita verso gli oggetti del presente
18. saggezza non ostruita verso gli oggetti del futuro
I cinque esseri che realizzano il sentiero
48. Coloro che entrano nella corrente
49. Coloro che tornano una volta
50. Coloro che non tornano mai
51. Distruttori del nemico
52. Realizzatori solitari
I tre frutti finali
53. Conoscitori delle basi, o conoscitori della vacuità degli Uditori
54. Conoscitori dei sentieri, o conoscitori della vacuità dei Bodhisattva
55. Coscienza onnisciente, o conoscitori della simultaneità di tutti i fenomeni dei Buddha