Lama Yesce: Cos’è l’ego?

Lama Yesce: Il buddhismo si occupa precisamente di ciò che siete e di ciò che la vostra mente sta facendo nel 'qui e ora'. Ecco cosa lo rende così interessante.

Lama Yesce: Il buddhismo si occupa precisamente di ciò che siete e di ciò che la vostra mente sta facendo nel ‘qui e ora’. Ecco cosa lo rende così interessante.

Lama Yesce: Cos’è l’ego?

In occidente, le persone sembrano credere che se non si è una cosa sola con il proprio ego non è possibile vivere una vita, avere un lavoro né fare qualsiasi cosa. Questa è una illusione molto pericolosa – non potete separare l’ego dalla vostra mente, dalla vostra vita. Questo è il vostro grande problema. Voi pensate che se perdete il vostro ego perderete la vostra personalità, la vostra mente, la vostra natura umana. Tutto ciò è semplicemente falso; non dovreste preoccuparvene affatto. Se perdete il vostro ego sarete felici – dovreste essere felici. Ma naturalmente, questo solleva la questione, cos’è l’ego? In occidente, le persone sembrano avere così tanti termini per definirlo, ma sanno realmente cosa sia l’ego? In ogni caso, non importa quanto perfetto sia il vostro inglese o italiano, l’ego non è una parola, un termine; il termine è solo un simbolo. L’effettivo ego è dentro di voi: è la concezione errata che proietta il vostro sé come indipendente, permanente e intrinsecamente esistente. In realtà, ciò che voi credete sia l’io, non esiste per nulla. Se chiedessi qui a tutti i presenti di esaminare bene, al di là delle parole, ciò che ritengono sia l’ego, ogni persona avrebbe una idea differente. Non sto scherzando: questa è una esperienza che ho già fatto. Dovreste analizzare la vostra particolare idea al riguardo. Diciamo spesso, molto superficialmente, ‘Quello è il tuo ego’, ma non abbiamo alcuna idea di cosa l’ego sia realmente. A volte utilizziamo il termine in senso dispregiativo ‘Oh, non preoccuparti, questo è solo ‘il tuo ego’, o qualcosa di simile, ma, se esaminate più profondamente, potrete comprendere che le persone normali pensano che l’ego sia la loro personalità, la loro vita. Gli uomini sentono che se perdessero il loro ego, perderebbero la loro personalità, non sarebbero più uomini; le donne sentono che, se perdessero il loro ego, perderebbero le proprie qualità femminili.

Non è vero: non è vero per nulla. Tuttavia, sulla base della interpretazione occidentale dell’ego e della vita, questa è proprio la concezione più diffusa. Qui tutti pensano che l’ego sia qualcosa di positivo, nel senso che esso sia essenziale per vivere in società, per cui, se non avete un ego, non potete far parte della società. Dovete analizzare più a fondo questo punto, a livello mentale, non fisico. È molto interessante.

Numerosi psicologi descrivono persino l’ego a un livello cosi superficiale da farvi credere che esso sia una vera e propria entità fisica. Dal punto di vista buddhista, l’ego è un concetto mentale, non un fenomeno fisico. Naturalmente, i sintomi dell’attività dell’ego si possono manifestare esteriormente, come ad esempio quando qualcuno si arrabbia ed il suo viso e corpo riflettono questa vibrazione collerica. Ma questa non è la rabbia in se stessa; è un sintomo della rabbia. Similmente, l’ego non è costituito dalle sue manifestazioni esteriori, è piuttosto un fattore mentale, un atteggiamento psicologico. Potete osservare tutto ciò dall’esterno.

Quando meditate, potete comprendere perché oggi siete molto su di morale e domani siete molto giù, siete depressi: i mutamenti di umore sono causati dalla vostra mente. Le persone che non analizzano la loro mente, la loro interiorità, si limitano a fornire motivi molto superficiali, come ad esempio ‘Oggi sono giù perché il tempo è nuvoloso e non c’è il sole che splende’; al contrario, la maggior parte delle volte i vostri alti e bassi sono dovuti principalmente a fattori psicologici.

Quando soffia un forte vento, le nuvole svaniscono e il cielo blu appare di nuovo. Quando si manifesta la possente saggezza che comprende la natura della mente, le fosche nuvole dell’ego scompaiono. Oltre l’ego, al di la’ della mente agitata e incontrollata, si trovano pace e soddisfazione infinite. Ecco perché Buddha ha prescritto una penetrante analisi sia dei vostri lati positivi sia di quelli negativi. In particolare, quando si manifesta la vostra mente negativa, invece di provare paura, dovreste esaminarla più attentamente.

Vedete, il buddhismo non è per nulla una religione colma di tabù, che cerca sempre di evitare di offendere. Il buddhismo si occupa precisamente di ciò che siete e di ciò che la vostra mente sta facendo nel ‘qui e ora’ . Ecco cosa lo rende così interessante. Non potete aspettarvi di ascoltare solo cose positive. Sicuramente avete un lato positivo, ma che dire dei vostri aspetti negativi? Per ottenere un’equilibrata comprensione di entrambi. Una comprensione della totalità del vostro essere, dovete osservare anche le vostre caratteristiche negative, come quelle positive, senza tentare di nasconderle.

Non ho molto più da dire ora, ma sarei felice di rispondere a qualche domanda.

D. Lama. Stava dicendo che dovremmo esprimere piuttosto che reprimere le nostre azioni negative. Cioè che dovremmo dar sfogo alla negatività facendola venir fuori?

Lama Yesce. Dipende, vi sono due fattori. Se l’emozione negativa è già arrivata in superficie, probabilmente è meglio esprimerla in qualche modo, ma è preferibile poterla gestire prima che abbia raggiunto tale livello. Naturalmente, se non avete un metodo per gestire le forti emozioni negative e cercate di imbrigliarle nel profondo del vostro essere, alla fine questo potrebbe condurre a gravi problemi, come ad esempio a un’esplosione di rabbia che spinge qualcuno ad afferrale un fucile e a sparare alla gente. Ciò che il buddhismo insegna è un metodo per analizzare questa emozione con saggezza, assimilandola e comprendendola mediante la meditazione, cosa che semplicemente permette il dissolversi dell’emozione. Esprimere esternamente intense emozioni negative lascia una impressione estremamente profonda nella vostra coscienza. Questa tipo di impronta fà in modo che per voi diventi più facile reagire di nuovo negativamente. Inoltre la seconda volta, la reazione negativa potrebbe essere ancora più forte della precedente. Tutto ciò instaura un legame karmico di causa ed effetto che perpetua tale comportamento negativo. Per cui dovete essere molto abili e avere grande discernimento quando gestite l’energia negativa, apprendendo quando e come esprimerla e, specialmente, sapendo come riconoscerla in anticipo per poterla comprendere ed assimilare mediante la vostra saggezza.

D. Quando l’ego si sente ferito, spesso sorge una grande rabbia, cosa è possibile fare per evitarla?

Lama Yesce. Vi sono parecchie tecniche, nel tantra buddhista tibetano, che sono in grado di manipolare queste energie. Quando l’ego si sente offeso, ferito, in quel momento c’è una particolare energia, che può essere anche molto forte. Questa energia può esse riutilizzata per recitare dei mantra, oppure facendo qualcosa di fisico, come le prosternazioni. In America, per esempio, o in qualsiasi altro posto dove si lavora moltissimo, la gente quando torna a casa e si sente stressala si dedica al giardinaggio proprio per smaltire queste energie di stanchezza, poco chiare, che ognuno porta con sé alla fine di una giornata di lavoro molto impegnativa. Naturalmente, per risolvere bene questo problema, dobbiamo conoscere come l’ego si manifesta. Usando un certo tipo di tecnica meditativa si possono riequilibrare le energie, e quando la mente ritorna in uno stato di calma, allora è possibile meditare e utilizzare questa energia creata dalla rabbia. Il metodo profondo per risolvere questa situazione è comprendere la realtà fondamentale di ogni fenomeno. L’ego proietta la propria visione distorta, in modo non realistico, sulla situazione presente e il modo migliore per eliminare il mio atteggiamento distorto è scoprire il meccanismo della proiezione, la falsa interpretazione della realtà. Questo secondo il buddhismo significa realizzare la vacuità, il sunyata di questo lo: è il modo migliore per risolvere ogni tipo di problema. È molto importante avere anche molta compassione e molto amore. Quando vediamo una persona che si arrabbia con noi, dobbiamo pensare che quella non è la sua vera natura; avere compassione significa capire che tale persona è sotto l’influsso di idee sbagliate, in preda ad allucinazioni, e quindi comprendendo la sua reale situazione non si reagisce in modo negativo.

Brisbane, Australia 28 aprile 1975

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