Lama Thubten Yeshe. Bodhicitta: La perfezione del Dharma.

Lama Thubten Yeshe L’ambiente occidentale offre tantissime condizioni di sofferenza che agiscono come causa per realizzare la Bodhicitta

Lama Thubten Yeshe L’ambiente occidentale offre tantissime condizioni di sofferenza che agiscono come causa per realizzare la Bodhicitta

Lama Thubten Yeshe: Bodhicitta, La Perfezione del Dharma

Penso che sia assolutamente essenziale avere amorevole gentilezza verso gli altri. Su questo non ci sono dubbi. L’amorevole gentilezza è l’essenza della Bodhicitta, l’attitudine del bodhisattva. È il sentiero più agevole, la meditazione più confortevole.Da questo non si può dissentire, né con motivazioni filosofiche, né scientifiche o psicologiche. Con la Bodhicitta non esiste conflitto occidente-oriente. Questo sentiero è il più comodo, il più perfetto, quello al cento per cento meno complicato, esente dal pericolo di condurre le persone agli estremi. Senza la bodhicitta, nulla funziona. E, soprattutto, non funziona la propria meditazione e non arrivano le realizzazioni.

Perché la bodhicitta è necessaria per il successo nella meditazione? A causa dell’afferrarsi all’autogratificazione. Se avete una buona meditazione, ma non avete la bodhicitta, vi aggrapperete a qualsiasi piccola esperienza di felicità: “Io, io; ne voglio ancora, ne voglio di più”. Allora l’esperienza piacevole scomparirà del tutto. L’afferrarsi è la più grande distrazione alla realizzazione di un’esperienza di intensiva consapevolezza univoca nella meditazione.Per causa sua, pensiamo sempre solo alla felicità per noi stessi: “io, io sono infelice, io voglio essere felice. Per questo medito.” Ma così non funziona. Per una qualche ragione, non si realizzano né una buona meditazione né i relativi risultati – pace, soddisfazione e beatitudine.

È inoltre difficile raccogliere merito se non si ha la bodhicitta. Lo create ma, subito dopo, lo distruggete; già al pomeriggio, il merito raccolto nella mattinata è scomparso. È come pulire una stanza e, dopo un’ora, sporcarla di nuovo. Subito dopo aver pulito la vostra mente, la sporcate nuovamente – non fate certo un affare! Se volete riuscire a raccogliere merito, dovete avere la bodhicitta. Con la bodhicitta diventate talmente preziosi – come l’oro, come diamanti; diventate l’oggetto più perfetto del mondo, non paragonabile ad alcuna cosa materiale.

Da un punto di vista materialistico occidentale, pensiamo che, quando una persona ricca dice ‘voglio fare della carità’, sia una cosa notevole. ‘Offrirò $100 a tutte le persone del mondo.’ Anche se questa persona facesse questo dono con la massima sincerità, il suo merito non sarebbe niente in confronto al solo pensiero ‘vorrei realizzare la Bodhicitta per il beneficio degli esseri senzienti, e metterò in pratica, quanto più mi è possibile, le sei perfezioni, le paramita.’ Ecco perché dico sempre che la realizzazione della Bodhicitta rappresenta il sentiero più perfetto che possiate percorrere.

La migliore pratica di Dharma, quella più perfetta, la più sostanziale, è senza dubbio la pratica della Bodhicitta.

Ciò che dobbiamo fare è trasformare il nostro attaccamento e l’egocentrismo, e se non abbiamo trasformato la nostra mente in tal senso, nessuna delle altre pratiche può funzionare: farle significherebbe solo prendersi in giro. Perfino se tentate delle meditazioni tantriche, non vi riuscirete facendo a meno di una trasformazione interiore.

Dharma significa un cambiamento totale del proprio atteggiamento – è questo che porta la vera felicità interiore, questo è il vero Dharma, non le parole che dite. La Bodhicitta non è la cultura dell’ego, la cultura dell’attaccamento né la cultura del samsara. È una trasformazione incredibile e rappresenta il sentiero più agevole ed essenziale, definito e non insulso. A volte la vostra meditazione non è consistente; è solo fine a se stessa. La meditazione sulla Bodhicitta significa che volete veramente cambiare la vostra mente e le vostre azioni e che volete trasformare tutta la vostra vita.

Siamo tutti impegnati nei rapporti umani reciproci. Perché diciamo a volte “ti amo” e a volte “ti odio”? Da dove proviene questa mente altalenante? Proviene dal pensiero autogratificante – dalla completa mancanza di Bodhicitta. Ciò che in realtà intendiamo è “ti odio perché non mi dai soddisfazione. Mi ferisci, non mi dai piacere.” Il senso completo è così: “Io – il mio ego, il mio attaccamento – non ottengono soddisfazione da te, ecco perché ti odio.” Che beffa! Tutte le difficoltà interpersonali derivano dal fatto di non avere la Bodhicitta, dal non aver trasformato la nostra mente.

Si può provare scientificamente che la Bodhicitta è la pratica migliore. Il nostro pensiero autogratificante è la radice di tutti i problemi umani. Rende la nostra vita difficile e penosa. La soluzione all’egocentrismo, il suo antidoto, è la mente che è il suo opposto – la Bodhicitta. La mente autogratificante è preoccupata solo di se stessa – dell’io, l’io esistente autonomamente. La Bodhicitta sostituisce gli altri al posto di se stessi.

Essa crea spazio nella vostra mente. Ad esempio, anche se il vostro miglior amico si dovesse dimenticare di farvi un regalo per natale, non ve ne importerà niente. “Oh, bene. Quest’anno non mi ha dato la mia cioccolata. Non fa niente.” Comunque, i vostri rapporti con altri esseri umani non si basano sulla cioccolata o su altri piaceri sensoriali. Dallo stare insieme e dalla collaborazione nasce qualcosa di molto più profondo. Con la Bodhicitta diventate molto preziosi – come l’oro, i diamanti. Diventate l’oggetto più perfetto del mondo, assolutamente non paragonabile a qualsiasi oggetto materiale.

Se volete essere veramente felici, non basta limitarsi alla meditazione. Molte persone che hanno passato anni in solitudine, in meditazione, sono finiti male. Tornando nella società, sono impazziti. Non sono riusciti a riprendere contatto con le altre persone perché l’ambiente pacifico che avevano creato era artificiale, un fenomeno relativo, privo di solidità. Con la Bodhicitta, invece, dovunque andiate, non potrete mai impazzire. Più vi relazionate con le persone, e più piacere ve ne deriverà. Le persone diverranno la sorgente del vostro piacere. Vivete per le persone. Anche se alcune di esse tenteranno ancora di approfittarsi di voi, voi sarete comprensivi: ‘Beh!, anch’io, in passato, ho approfittato spesso di loro.’ Quindi, la cosa non vi disturba.

Ecco perché la Bodhicitta è il modo più perfetto di praticare il Dharma, in particolare nella nostra società occidentale del ventesimo secolo. È molto, molto utile. Con la base della Bodhicitta, crescerete sicuramente.

Se date un’occhiata nel profondo del vostro cuore, vedrete che una delle cause principali delle vostre insoddisfazioni è quella che non aiutate gli altri come potreste. Una volta che ne sarete consapevoli, potrete dire a voi stessi: ‘Devo sviluppare me stesso in modo da poter aiutare gli altri in modo soddisfacente. Migliorando me stesso, posso aiutare veramente’. Così acquisterete più forza ed energia per meditare, per mantenere una pura moralità e fare altre cose buone. Avrete energia, “perché voglio aiutare gli altri”. Questo è il motivo per cui Lama Tzong Khapa ha detto che la Bodhicitta è il fondamento di tutte le realizzazioni illuminate.

Inoltre, l’energia della Bodhicitta è alchemica. Trasforma tutte le azioni ordinarie del vostro corpo, parola e mente, tutta la vostra vita, in positività e in benefici per gli altri, così come del ferro trasmutato in oro. Penso che questo sia assolutamente vero. Potete vederlo anche voi, non è difficile. Osservate, ad esempio, le facce delle persone. Alcune persone, quando escono, cercano di apparire felici ed essere positive, indipendentemente dai propri problemi o dalle proprie sofferenze. Ve ne siete mai accorti? Mentre altre persone girano sempre con l’aria infelice e arrabbiata. Che ne pensate? Ritengo che ciò indica una differenza fondamentale nel modo di pensare di questi due tipi di persone. Gli esseri umani sono in effetti molto semplici. Alcuni sono un disastro al loro interno e si vede sui loro visi, ciò fa sentire male le persone che hanno a che fare con loro. Altri invece, anche se soffrono intensamente, non lo fanno vedere perché tengono in considerazione i sentimenti delle altre persone.

Ritengo che questo sia molto importante. Che senso ha emettere delle vibrazioni infelici? Solo perché vi sentite infelici, perché rendere infelici anche gli altri? Non aiuta. Dovreste provare a controllare le vostre emozioni, parlare in modo sereno e così via. Le persone, a volte, quando soffrono si chiudono in se stesse, ma le loro vibrazioni di infelicità si sentono lo stesso. E questo non serve. Per aiutare gli altri intorno a voi dovete mantenere delle vibrazioni felici e pacifiche. Questo è molto pratico e anche soddisfacente. Talvolta parliamo moltissimo dell’illuminazione e di cose simili, abbiamo però una lunga strada davanti a noi prima di poter ottenere tali realizzazioni. Dimenticatevi dell’illuminazione, non preoccupatevi della buddhità – siate semplicemente pratici. Se non potete aiutare gli altri, almeno non fate loro del male. Rimanete neutri.

Ma quello che vorrei dire qui è che la Bodhicitta è come l’energia atomica per trasformare la vostra mente. È una verità assoluta, scientificamente accertata, e non qualcosa a cui dovete credere con una cieca fede religiosa. Oggigiorno tutti hanno paura di una guerra nucleare, ma se tutti avessimo la Bodhicitta, non saremmo al sicuro? Certamente lo saremmo. Con la Bodhicitta si controlla qualsiasi desiderio di sconfiggere o uccidere gli altri. E, come diceva Lama Je Tzong Khapa, se avete la Bodhicitta, attirate magneticamente tutte le cose belle della vita che si riversano su di voi come la pioggia. Al momento attiriamo solo disgrazie perché abbiamo solo pensieri egoistici. Ma, con la Bodhicitta, attireremo buoni amici, buon cibo ed il meglio di tutto.

Come ha detto recentemente Sua Santità il Dalai Lama, se dovete proprio essere egoisti, siatelo su grande scala: un egoismo spazioso è meglio di uno ristretto! Cosa intendeva con questo Sua Santità? Intendeva dire che, in un certo modo, la Bodhicitta è come un atteggiamento fortemente egoista perché, quando vi dedicate agli altri con amorevole gentilezza, ne ottenete un piacere molto più intenso che da qualunque altra cosa. Ci deriva ben poco piacere dal nostro attuale, consueto atteggiamento egoista, e quel poco che abbiamo lo perdiamo facilmente. Con un ‘grande egoismo ‘ aiutate gli altri ed aiutate voi stessi; con una visione ristretta sarà sempre ‘io, io, io’ e sarà facile perdere tutto.

Ricordate che Atisha aveva più di 150 maestri? Li rispettava tutti, ma quando sentiva il nome di uno di loro – Lama Dharmarakshita – gli veniva la pelle d’oca. Egli lo spiegava così: “ho ricevuto molti insegnamenti da tanti, grandi guru, ma Lama Dharmarakshita, che mi ha dato l’ordinazione della Bodhicitta e gli insegnamenti sul metodo e la saggezza della Bodhicitta e delle sei perfezioni, è stato il più utile per la mia vita.” Questa è una grande verità. A volte le tecniche di meditazione giornaliera sulla divinità sono molto difficili, mentre la meditazione sulla Bodhicitta è talmente semplice, così profonda e reale. Ecco perché Atisha tremava quando sentiva il nome del suo maggior maestro di Bodhicitta.

Il punto principale è che, quando entrate in contatto col Buddhadharma, dovreste soggiogare l’elefante pazzo della vostra mente egoistica. Se il dharma che ascoltate vi aiuta a diminuire anche solo di poco il vostro egocentrismo, ne sarà valso la pena. Ma se gli insegnamenti ricevuti non hanno avuto effetto sul vostro egocentrismo, dal punto di vista Mahayana essi non sono stati di alcuna utilità, neanche se siete in grado di parlare intellettualmente di tutto il lam- rim.

Vi ricordate la storia di Shantideva e di come la gente lo denigrava? Lo chiamavano Du-she-sum-pa, che significa colui che sa fare solo tre cose: mangiare, dormire e defecare. Era veramente cattivo chiamare in tal modo qualcuno, in particolare un monaco.
Però era tutto ciò che la gente gli vedeva fare. Ma egli aveva la bodhicitta, per cui qualunque cosa facesse, anche le cose ordinarie, erano di grandissimo beneficio per gli altri. Stando supino, in pace, meditava con grande intensità sul benessere di tutti gli esseri viventi e spesso, per la grande compassione che nutriva, piangeva per loro. Gli
occidentali hanno bisogno di tale tipo di pratica. Fondamentalmente essi sono pigri. Beh, forse non pigri, ma quando finiamo di lavorare siamo stanchi e non ci rimane molta energia. Così, quando tornate dal lavoro, sdraiatevi comodamente e meditate sulla bodhicitta. Ne varrà la pena. Molto meglio che scapicollarsi a casa, ingurgitare un caffé ed afflosciarvi sul vostro cuscino di meditazione tentando di meditare. Non è così che funziona: il vostro sistema nervoso ha bisogno di tempo e spazio. Non potete affrettarvi attraverso il traffico e, un momento dopo, stare seduto tranquillamente a meditare. Tutto ha bisogno di tempo e di spazio. È molto meglio godersi tranquillamente una benefica tazza di caffé. E non dovete nemmeno farvi pressione; anche questo fa molto male.

Non punitevi se siete troppo stanchi per meditare: “Dovrei essere a meditare: sono pessimo!”. Così vi distruggete solamente. Siate saggi. Trattate voi stessi, la vostra mente con molta simpatia, con amorevole gentilezza. Se siete gentili con voi stessi, diverrete gentili con gli altri, per cui, non fatevi pressione. Per me non funziona, ecco perché dico agli altri di non forzare se stessi. Abbiamo da fare con la mente, non con pietre o cemento; è qualcosa di organico.

L’ambiente occidentale offre tantissime condizioni di sofferenza che agiscono come causa per realizzare la Bodhicitta, per cui la vita lì può valer la pena di essere vissuta. È, ad esempio, molto meglio soggiogare un avversario con la Bodhicitta che con un coltello o un’arma da fuoco. Quando siete attaccati potete praticare l’amorevole gentilezza.

Potevamo farlo anche nei monasteri del Tibet, dove c’erano spesso dei monaci orribili. Non pensiate che il Tibet fosse pieno solo di santi – vi si trovavano dei monaci incredibilmente selvaggi che nessuna autorità riusciva a dominare! Se cercavate di controllarli in modo adirato, diventavano solo più aggressivi. Ma i monaci arya bodhisattva, persone che avevano completamente dedicato se stessi agli altri, li trattavano con amorevole gentilezza ed i monaci selvaggi si calmavano completamente. Sentivano “quest’uomo mi ama e ha una grande compassione. Egli ha rinunciato a tutto per gli altri e non ha niente da perdere.” Così venivano domate persone aggressive, senza l’autorità, ma con la Bodhicitta. Vi sono tante storie di questo genere ma non ve le racconterò adesso. Forse pensate che sono buffe, ma sono la verità – potete conquistare i vostri nemici, internamente ed esternamente, con l’amorevole gentilezza e la Bodhicitta. È veramente utile e non vi è contraddizione. La Bodhicitta è il sentiero più comodo per la liberazione e l’illuminazione.

Nel suo testo, Lama Chöpa, il Pancen Lama dice: ‘L’egocentrismo è la causa di tutte le infelicità e insoddisfazioni e considerare tutte le madri esseri senzienti più care di se stessi è il fondamento di tutte le realizzazioni e della conoscenza. Per cui, concedimi la benedizione di cambiare l’egocentrismo in amore per tutti gli altri’. Questa non è una qualche profonda teoria filosofica ma una semplice constatazione. Potete conoscere dalle esperienze della vostra vita, senza bisogno di spiegazioni di un testo tibetano, che è il pensiero egocentrico la causa di tutta la vostra confusione e frustrazione. Questa evoluzione della sofferenza non si trova solo nella cultura tibetana ma anche nella vostra.

Il Pancen Lama continua dicendo che dobbiamo osservare ciò che ha fatto il Buddha. Egli ha rinunciato all’attaccamento a se stesso e ha ottenuto tutte le realizzazioni sublimi. Ma osserviamo noi stessi, siamo ossessionati da “io, io, io” e abbiamo realizzato nient’altro che un’infinita infelicità. È chiaro, vero? Per cui dovreste sapere con assoluta chiarezza come funziona. Sbarazzatevi dal falso concetto di egocentrismo autogratificante e sarete liberi da tutte le infelicità ed insoddisfazioni. Preoccupatevi del benessere degli altri e desiderate che essi ottengano le più alte realizzazioni, come la Bodhicitta, e troverete la felicità e la soddisfazione complete.

BODHICITTA

È molto difficile cambiare dall’aver cura solo di se stessi al prendersi cura invece degli altri – è il compito più difficile da intraprendere. Ma è anche quello più utile e comporta le maggiori soddisfazioni. Dopo aver praticato per un mese alcune meditazioni come quelle sull’impermanenza e la morte, direte ‘ora sono stanco di questa meditazione’. Ma non vi stancherete mai di meditare sulla Bodhicitta. È talmente profonda; una meditazione universale. Non vi stancherete mai della Bodhicitta. Avete sentito di molte divinità su cui poter meditare, alle quali essere iniziati – Chenrezig ed altri. Per che cosa ci sono? Ve lo dico io – per ottenere la Bodhicitta. Di fatto, tutte le meditazioni tantriche servono a sviluppare una forte Bodhicitta. Questo è lo scopo della vostra consapevolezza che si manifesta come un essere con 1000 braccia in modo da poter dare una mano a mille esseri sofferenti. Se non desiderate manifestarvi così, potete mettere in relazione la meditazione alla vostra cultura ed immaginarvi come Gesù. Avalokiteshvara e Gesù sono uguali: totalmente altruisti e totalmente devoti a servire gli altri.

Ricordate cosa è successo appena Avalokiteshvara prese l’ordinazione di bodhisattva? Egli fece il voto di guidare tutti gli esseri dell’universo all’illuminazione, tenendosi indietro, come un pastore: “Non voglio realizzare l’illuminazione se prima non vi ho guidato tutte le madri esseri senzienti. Sarà questa la mia soddisfazione.”. Lavorò per anni e anni, guidando migliaia di esseri all’illuminazione, ma quando controllò come stavano le cose, scoprì che ve n’era ancora un numero illimitato. Così lavorò ancora per anni e anni e, di nuovo, quando controllò, erano rimasti ancora in tanti e questo ciclo si ripeté fin quando alla fine si stufò e pensò: “per eoni ed eoni ho combattuto per portare tutti gli esseri senzienti all’illuminazione, ma ce ne sono ancora tanti. Temo che sia impossibile tener fede al mio voto.” Allora, a causa dell’intensità della sua commozione, la sua testa si spaccò in undici parti.

Buddha Amitabha arrivò, offrì il suo aiuto e lo benedisse affinché riuscisse nel suo intento.

Sono sicuro che alcuni di voi possano essere come Chenrezig. La cosa più importante è avere una motivazione forte. Anche se arriva con forza solo una volta, è molto potente. È molto raro avere questo genere di pensiero. Anche solo uno sprazzo è così utile; averlo per un minuto, un giorno….
Colofon: Stampato con l’autorizzazione del Lama Yeshe Wisdom Archive.
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