33 Gocce nell’Oceano “I numeri del Dharma”

bh133. TRENTATRÉ

33.1. Trentatré concettualizzazioni indicative della mente dell’apparenza (radianza bianca) vedi anche Ottanta concettualizzazioni

1. Grande mancanza di attaccamento

2. Media mancanza di attaccamento.

3. Piccola mancanza di attaccamento.

4. Mente dell’andare (verso oggetti esterni) e del venire (verso oggetti interni).

5. Grande dolore riferito alla mente concettuale.

6. Medio dolore riferito alla mente concettuale.

7. Piccolo dolore riferito alla mente concettuale.

8. Pace, mente che dimora in modo pacifico.

9. Mente concettuale relativa alla mente di eccitazione (piacevolezza degli oggetti).

10. Grande paura (della mente concettuale di incontrare oggetti spiacevoli).

11. Media paura.

12. Piccola paura.

13. Grande attaccamento (della mente concettuale verso oggetti piacevoli).

14. Medio attaccamento.

15. Piccolo attaccamento.

16. Mente che aderisce completamente all’oggetto (afferrarsi).

17. Non virtù o non conoscenza.

18. Fame, mente concettuale che desidera cibo.

19. Sete, mente concettuale che desidera bevande.

20. Grande sensazione (mente sperimenta sensazioni piacevoli, spiacevoli o neutre).

21. Media sensazione.

22. Piccola sensazione.

23. Conoscitore (concettualità del conoscere)

24. Conoscenza

25. Oggetto conosciuto

26. Analisi individuale (mente che conosce ciò che è idoneo o non idoneo)

27. Vergogna (mente che induce a evitare comportamenti negativi)

28. Compassione (desiderio di volersi separare dalla sofferenza)

29. Misericordia (mente che vuole proteggere il proprio oggetto di osservazione)

30. Desiderio di voler incontrare oggetti piacevoli

31. Calma (mente catturata che non dimora nell’incertezza)

32. Concetto dell’accumulazione (mente che desidera accumulare possedimenti)

33. Invidia o gelosia (mente che è invidiosa o gelosa dei possedimenti altrui)

33.2. Il sentiero dell’elefante bianco (Siddhi, 1, 1999, p. 19)

  1. Monastero: forza dell’ascolto

  2. Monaco che si appresta a domare l’elefante: porre la mente sull’oggetto della concentrazione.

  3. Corda con laccio e uncino: forza della memoria – consapevolezza

  4. Pungolo: forza della vigilanza introspettiva.

  5. Fiamme decrescenti: sforzo nella meditazione, nella vigilanza, nella consapevolezza.

  6. Elefante scuro: la mente oscurata.

  7. Scimmia scura: distrazione, alla presenza dell’oscurazione mentale dell’eccitazione.

  8. Forza della contemplazione. Applicandola si ottiene il 1° stadio del porre la mente.

  9. Stadio del porre di continuo e richiamare la mente sull’oggetto.

  10. I cinque oggetti delle coscienze sensoriali: gli oggetti di cui va a caccia il fattore mentale dell’eccitazione.

  11. L’elefante e la scimmia cominciano a cambiare colore (le orecchie): miglioramento nel modo di afferrare chiaramente l’oggetto di meditazione e un prolungamento nel tenere la mente sull’oggetto.

  12. Forza della consapevolezza tramite cui si ottengono il 3° e 4° livello del porre la mente.

  13. Monaco che aggancia l’elefante: il meditante riporta e fissa sempre più a lungo la mente, smarrita o distratta, sull’oggetto della concentrazione.

  14. Compare un coniglio dalla testa bianca: rappresenta gli aspetti sottili del fattore mentale torpore, che possono ingannare il meditatore che, a questo stadio, coglie facilmente la natura distinta degli aspetti grossolani e sottili del fattore mentale torpore.

  15. Scimmia dalla testa bianca: si applica l’osservazione introspettiva che ha la funzione di riportare la mente sul suo oggetto di concentrazione quando percepisce che essa si è distolta dall’oggetto scelto.

  16. Si mantiene una chiara apparenza persino dei dettagli più piccoli dell’oggetto di concentrazione.

  17. Fiamme più chiare: la forza o energia della vigilanza permettono di raggiungere il 5° e 6° livello del tenere la mente sull’oggetto.

  18. Scimmia mezza bianca: l’insorgere del fattore mentale eccitazione prima dell’effettivo dimorare nella concentrazione è ormai grandemente ridotto.

  19. Coniglio mezzo bianco: si coltiva la calma dimorante vera e propria. Quand’anche insorgessero pensieri virtuosi, questi devono essere abbandonati e la mente deve essere fermamente riportata sul suo oggetto. Tali pensieri, benché virtuosi, agiscono come ostacoli.

  20. Elefante mezzo bianco: il potere della vigilanza permette alla mente di non essere distratta e fuorviata dal suo oggetto e a causa della pura e semplice nobiltà di tale potere, la mente è riportata sul suo oggetto di concentrazione.

  21. Monaco che soggioga gli animali: la mente è controllata.

  22. Animali bianchi per tre quarti e monaco alla loro guida: la mente è pacificata (6° stadio).

  23. Scimmia completamente bianca: la concentrazione mentale è completata tramite la forza della perseveranza. La mente dimora sul suo oggetto.

  24. Elefante appena macchiato: la mente è completamente pacificata (7° stadio). L’insorgere del torpore e dell’eccitazione sottile è stato arrestato. Anche se si manifestasse in una qualche forma, verrebbe immediatamente rimosso con il minimo sforzo.

  25. Elefante completamente bianco: la mente può essere mantenuta sull’oggetto con facilità e stabilità, applicando soltanto lievemente la forza della consapevolezza e della vigilanza.

  26. Monaco che indica: stadio del rendere la mente univoca (8°)

  27. Monaco in meditazione: tramite la forza della completa familiarità, la mente realizza il 9° stadio del dimorare.

  28. Elefante accucciato: la mente si volge sul suo oggetto di meditazione in modo spontaneo con perfetto equilibrio.

  29. Monaco in volo: beatitudine fisica.

  30. Monaco sull’elefante: calma dimorante caratterizzata da beatitudine.

  31. Ottenimento della visione profonda, caratterizzata dall’incremento di beatitudine mentale.

  32. Monaco con la spada: la radice del samsara è stata tagliata, poiché la calma dimorante e la visione profonda si sono unite sull’oggetto di concentrazione della realtà ultima dei fenomeni, la vacuità.

  33. Fiamme: forze dinamiche della consapevolezza e della vigilanza (il sentiero si biforca). Munito di questi due poteri, il meditatore esamina la natura dei fenomeni e il significato della vacuità e approfondisce l’universo della visione profonda o superiore (Vipasyana).