1 – Ven. Sangye Nyenpa Rinpoce: Gli otto versi dell’addestramento mentale

Ven. Sangye Nyenpa Rinpoce: Equalizzare significa che tutti gli esseri sonno interconnessi, che tutti desiderano la felicità.

Ven. Sangye Nyenpa Rinpoce: Equalizzare significa che tutti gli esseri sonno interconnessi, che tutti desiderano la felicità.

Insegnamenti dal 9 all’11.10.2015 sul testo del Ven. Ghesce Langri Tangpa Dorje Senghe “Gli otto versi dell’addestramento mentale o Gli otto versi di trasformazione mentale o Le otto strofe della Trasformazione del Pensiero” – Blo-sbyong tsig-brgyad-ma, Lojong, del Ven. Sangye Nyenpa Rinpoce al Centro per la Meditazione e la Pratica Buddhista Benchen Karma Tegsum Tashi Ling, Cancello, Verona www.benchekarmatashi.it . Trascrizione basata anche sulla traduzione del Dr. Massimo Dusi e del curatore Dr. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling Sondrio, nell’ambito del progetto Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Testo basato su appunti non revisionati, qualsiasi errore od omissione è del curatore.

Ven. Sangye Nyenpa Rinpoce – prima parte

Vi ricordo di generare bodicitta, la mente d’illuminazione, a partire dalla grande compassione, per liberare tutti gli esseri dalla sofferenza, per conseguire lo stato onnisciente del Buddha.

Lo scopo dell’incontro odierno è il Lojong o addestramento mentale, che molti di voi avranno ascoltato, o in forma dei Sette Versi d’Addestramento Mentale o dei 100 Versi d’Addestramento Mentale, come i Kadampa, o gli Otto Versi d’Addestramento Mentale del gran Ghesce Langri Tenpa, che rappresentano il punto più esteso d’addestramento mentale.

Lo, in tibetano, sta per “mente” e “jon” è l’addestramento, ma significa anche “purificazione”. Nella tradizione Kadampa non si enfatizza tanto la bodicitta, ma che, innanzitutto, tutti gli esseri sono stati nostre madri. Dobbiamo quindi ricordarci della loro gentilezza, ricambiare la gentilezza ricevuta, il che forma le pratiche preliminari per la bodicitta o mente d’illuminazione.

Quindi, questi tre punti necessitano d’essere definiti ed analizzati:

1) Tutti gli esseri sono stati, per innumerevoli vite e tempo indefinito, nostre madri;

2) maturiamo la consapevolezza della grande gentilezza ricevuta;

3) ricambiamo la gentilezza.

Una volta compresi e praticati questi tre punti, allora pratichiamo effettivamente la gentilezza, il che ci porta a praticare l’amore e la compassione che sono considerati la vera pratica della bodicittta, l’amore e la compassione uniti alla gentilezza costituiscono una base incondizionata.

Il punto principale dell’amore e compassione incondizionati va molto al di là, ma, una volta compresa la gentilezza degli altri esseri, la pratica dell’amore e della compassione dipendono dal fatto che io rappresento una sola persona, mentre gli altri sono un numero infinito di esseri, perciò mi rendo conto che sono molto meno importante di tutti gli altri esseri.

La vera sincerità è la base dell’amore incondizionato, sincerità pura significa amore e compassione incondizionati. Tutti gli esseri sono stati nostre madri: è solo un metodo, perché ci è difficile considerare tutti gli esseri come nostre madri, è una tecnica per generare bodicitta. Ma, un volta generata compassione ed amore, una volta generata compassione, allora mi devo prender cura di loro e dovrò generare un amore e compassione molto più grande in rapporto all’infinito numero di esseri.

Come giungo a generare bodicitta? Innanzitutto

(1) riconoscendo tutti gli esseri come nostre madri,

(2) rendendomi conto della loro grande gentilezza per avermi permesso di venire alla luce,

(3) rendendomi conto di dover ricambiare quindi la loro gentilezza,

(4) generando effettivamente gentilezza,

(5) generando amore e compassione,

(6) realizzando amore e compassione incondizionati,

(7) realizzando bodicitta.

Altrimenti è difficile sviluppare la mente di bodicitta. Lo, in tibetano, è la mente e jong l’addestramento, ma, al tempo stesso significa anche la purificazione. Non stiamo parlando di generare una mente qualsiasi, ma una mente particolare: la particolare mente di scambiare sé stessi con gli altri, di scambiare tutte le nostre circostanze favorevoli, il nostro benessere con le avversità ed i problemi degli altri, prendendo su di sé tutto ciò che gli altri hanno di negativo. Shantideva nel suo Bodhishattvacharyavatara sottolineava che due sono i momenti fondamentali in questo percorso:

1) equalizzare se stessi con gli altri e

2) scambiare se stesi con altri.

Equalizzare significa che tutti gli esseri sonno interconnessi, che tutti desiderano la felicità, aspirano a star bene, a godere di buona salute, così come io stesso lo desidero. E, da questo punto di vista, siamo tutti uguali, siamo tutti nella stessa situazione, perché gli altri come me desiderano buona salute, prosperità, perciò li devo rispettare. Quando gli altri sono in pena, vado in loro soccorso, perché ne sento il desiderio, perché sappiamo come ci si sente quando stiamo molto male ed abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri e, comprendendone la condizione, maturiamo il desiderio d’aiutarli, il che ci porta ad avere un gran rispetto per gli altri. I due punti più importanti sono: equalizzare e scambiare sé stessi con gli altri.