C’era una volta, in un certo paese, un Mercante economo che, arrivando ad una grande città, comprò una grande provvista di beni. Lui caricò i carri coi beni che doveva poi vendere, allorchè avrebbe viaggiato attraverso il paese.
Un giovane Mercante, più stupido, stava comprando beni nella stessa città. Anche lui avrebbe venduto ciò che aveva comprato, nei suoi viaggi attraverso il paese. Dunque, entrambi erano contemporaneamente pronti per partire. Il mercante economo pensò, “Noi non possiamo viaggiare insieme, perché per gli uomini sarà duro trovare legno ed acqua per tutti, e non ci sarà abbastanza erba per così tanti buoi. Uno o l’altro dovrebbe partire per primo”.
Quindi andò dal giovane e gli disse, “Vuoi partire prima tu o parti dopo di me?”
L’altro pensò, “Sarà meglio per me andare per primo. Così viaggerò su una strada che non sarà tagliata. I buoi mangeranno l’erba che non è stata toccata. L’acqua sarà pulita. In più, venderò i miei beni al prezzo che più mi aggrada”. Quindi lui disse, “Amico, partirò io per primo.” Questa risposta andò bene al Mercante economo. Egli si disse, “Quelli che vanno avanti renderanno lisci i luoghi grezzi. I fili d’erba vecchia saranno stati mangiati dai buoi che sono andati prima, mentre i miei buoi mangeranno quella appena cresciuta tenera e fresca. Quelli che vanno avanti scaveranno i pozzi da cui noi poi potremo bere. Io poi non avrò neanche il fastidio di mettere i prezzi, perché potrò vendere i miei beni ai prezzi messi dall’altro uomo.” Quindi lui disse ad alta voce, “Molto bene, amico, tu puoi partire per primo”. Il Mercante sciocco allora cominciò il suo viaggio. Lasciò ben presto la città e si trovò fuori nel deserto che avrebbe dovuto attraversare. Quindi riempì i suoi grandi orci con l’acqua, li caricò su un grande carro e cominciò il viaggio attraverso il deserto.
Ora, sulle sabbie di questo deserto viveva un demone malvagio. Appena questo demone vide il giovane Mercante sciocco che arrivava, pensò, “Se posso fargli svuotare quegli orci, sarò presto capace di sottometterlo ed averlo in mio potere.”
Quindi il demone andò avanti lungo la strada e cambiò il suo aspetto in quello di un nobile gentiluomo. Poi dal nulla creò una bella carrozza, trainata da buoi color bianco-latte. Poi chiamò altri dieci demoni, li vestì come uomini e li armò con archi e frecce, spade e scudi. Sedutosi nella sua carrozza, seguita dai dieci demoni egli cavalcò fino ad incontrare il Mercante. Egli mise del fango sulle ruote della carrozza, appese alghe ed erbe bagnate sui buoi e sulla carrozza. Dopodiché fece indossare ai demoni vestiti tutti bagnati ed bagnò anche i loro capelli. Gocce di acqua gocciolavano giù dai loro volti, proprio come se avessero tutti attraversato un fiume.
Appena i demoni si avvicinarono al Mercante sciocco, essi fermarono il loro carro ad un lato della strada, dicendo gentilmente, “Dove state andando?”. Il Mercante rispose, “Noi siamo partiti dalla grande città e stiamo attraversando il deserto per andare ai villaggi dall’altra parte. Voi state gocciolando acqua e fango, con muschi ed erbe. Forse che sulla strada da cui venite ha piovuto? Avete passato un fiume?”
Il demone rispose, “La traccia scura che voi vedete oltre il cielo è una foresta. In essa vi sono stagni pieni di gigli d’acqua. Le piogge spesso cadono. Cosa avete in tutti quei carri?”
“Beni da dover vendere”, rispose il Mercante.
“Ma in quell’ultimo grande carro pesante cosa portate?” chiese ancora il demone.
“Vasi pieni d’acqua per il viaggio”, rispose il Mercante.
Il demone disse, “Avete fatto bene a portare con voi quest’acqua per andare così lontano, ma da qui in avanti non ce n’è più bisogno. Svuotate tutta quell’acqua, così proseguirete più facilmente” Poi aggiunse, “Ma noi vi abbiamo fatto perdere anche troppo tempo. Andiamo!”. Ed essi ripresero il cammino finchè furono fuori dalla vista del Mercante. Poi il demone tornò alla sua dimora coi suoi seguaci per aspettare la notte.
Il Mercante sciocco fece come il demone gli aveva suggerito e svuotò ogni vaso, non salvando neanche una tazza d’acqua. Essi viaggiarono per tutto il giorno e col tramonto la traccia nel cielo si affievolì. Non c’era nessuna foresta, la linea scura erano solamente nubi. Nessuna acqua si sarebbe trovata. Gli uomini non avevano più acqua da bere e nessun cibo da mangiare, perchè non avevano acqua per poter cucinare il riso, così andarono a letto assetati e senza cena. Anche i buoi avevano fame e sete e si lasciarono cadere giù per dormire qua e là. Nella tarda notte i demoni si precipitarono su di loro e facilmente portarono via tutto e tutti. Essi spinsero i buoi in avanti, ma non si curarono di portar via i carri carichi.
Un mese e mezzo dopo questo fatto, il Mercante saggio seguì la stessa strada. Anche lui nel deserto fece l’incontro con quel demone, proprio com’era successo all’altro. Ma l’uomo saggio sapeva che quello era un demone, perché non faceva ombra. Quando il demone gli parlò degli stagni più avanti nella foresta e lo consigliò di gettare via i vasi d’acqua, il Mercante saggio rispose, “Noi non gette-remo via l’acqua che abbiamo finché non arriveremo al luogo dove vedremo che ce n’è ancora”.
Allora il demone se ne andò. Ma gli uomini che erano col Mercante dissero, “Signore! quegli uomini ci dissero che là c’è l’inizio di una grande foresta, e che da qui in avanti sta sempre piovendo. I loro vestiti e i capelli stavano gocciolando d’acqua. Lasciaci gettare via l’acqua dei vasi e andare più veloci con i carri più leggeri!”
Fermando tutti i carri il Mercante saggio chiese agli uomini, “Qualcuno di voi ha mai sentito dire che vi sia un lago o uno stagno in questo deserto? Voi avete vissuto sempre qui vicino”.
“No, in effetti noi non abbiamo mai sentito di un lago o stagno”, dissero loro.
“Qualcuno di voi sente per caso un vento carico di umidità venirgli incontro?” chiese ancora il Mercante.
“No, signore”, loro risposero.
“Qualcuno di voi può forse vedere annuvolarsi una pioggia,?” ribadi egli.
“No, signore, nessuno”,essi risposero.
“Quegli individui non erano uomini, erano demoni!” disse il Mercante saggio. “Loro sono venuti fuori per farci gettare via l’acqua. Poi quando noi saremmo stati deboli ci avrebbero dato il colpo di grazia. Andiamo via subito e non gettiamo neppure una sola pinta di acqua”.
Quindi loro proseguirono e prima di sera raggiunsero i carri carichi che erano stati abbandonati dal Mercante sciocco. Quindi il Mercante economo mise i suoi carri distesi in un cerchio. In mezzo al cerchio pose i buoi coricati, ed anche alcuni degli uomini. Poi lui stesso con i capi in testa stettero in guardia, con le spade pronte e si misero ad aspettare i demoni. Ma i demoni non li infastidirono. Il giorno dopo, all’alba, il Mercante economo prese il meglio dei carri lasciati dal Mercante sciocco e proseguì in salvo attraverso il deserto verso la città.
Là egli vendè tutti i beni con un buon profitto e ritornò con la sua compagnia alla sua propria città.
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