1- Lama Denys Rinpoce: Secondo Seminario Residenziale Nazionale “La Piena Presenza” OMT – Open Mindfulness Training dal 14 al 21 maggio 2016 all’Eremo dei Camaldoli, Napoli.
Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa e di Graziella Romania, nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” approvato da Sua Santità il Dalai Lama per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore od omissione.
Frutto dell’incontro tra tradizioni antiche e scienze moderne, l’OMT, Open Mindfulness Training, è la pratica o addestramento alla piena presenza. Consiste nell’entrare in contatto con la nostra esperienza sensoriale, in maniera diretta, senza giudizi. Permette di scoprire e coltivare in sé una qualità di attenzione spaziosa, tranquilla e benevolente.
Proposta in un approccio laico e naturale, permette di relazionarsi alla propria natura profonda. Come approccio terapeutico, favorisce la naturale armonizzazione delle funzioni fisiologiche e psicologiche ed offre una soluzione pragmatica all’agitazione, al malessere ed allo stress. L’OMT, fondato da Denys Rinpoce, utilizza una metodologia precisa, conviviale e strutturata in sequenze, che la rende accessibile a tutti e facilmente applicabile nel quotidiano. L’approccio utilizzato è laico, scientifico, non confessionale.
L’OMT è un valido strumento per i professionisti della psicologia, psicoterapia, medicina e tutti quelli che operano nel sociale, nell’educazione, nella gestione e nell’impresa
Denys Rinpoce, francese, di formazione universitaria è discepolo ed erede spirituale di Kalu Rinpoce, uno dei più grandi yogi tibetani e maestri contemporanei. La sua duplice formazione, occidentale e tradizionale, ne fanno un notevole traduttore ed interprete del dharma del Buddha nel mondo contemporaneo. Egli opera infaticabilmente per la trasmissione del metodo della Piena Presenza e per l’incontro tra tradizioni ed il sorgere di una cultura di pace e di non violenza.
14.05.16 mattino Lama Denys Rinpoce
La lettera OM si scompone in A, O, M, proprio come l’acronimo di AOM Altruistic Open Minded, che è proprio ciò che vogliamo praticare.
Il ritiro è un periodo intensivo d’addestramento, in cui dobbiamo trascurare, anzi dimenticare, le nostre abitudini, per dedicarci in modo completo a questo addestramento alla piena presenza, presenza aperta, altruistica. In un periodo di ritiro ci sono sempre dei consigli che vengono sempre dati. Il primo consiglio è di rimanere tranquilli. È un consiglio semplice e difficile allo stesso tempo, è difficile rimanere tranquilli quando si è agitati. Poco fa vi chiedevo di riposarvi. Perché ciascuno di voi arriva da una vita attiva e talvolta agitata. Quindi, il primo consiglio è di riposarvi. Faremo esercizi di rilassamento ed il consiglio è di dormire bene, di riposarvi bene. Un ritiro è un periodo di vacanza, di grande vacanza, di grandissima vacanza. Così come è possibile liberarvi dai telefoni e da ciò che vi connette con le distrazioni. Nel mondo del business si organizzano dei ritiri per stare disconnessi, e sono molto costosi, qui è gratuito, quindi, approfittate dell’occasione e disconnettetevi. In un ritiro si impara a rallentare, quindi fate le cose con tranquillità.
Ma è importante mantenere un’attitudine di concentrazione molto elevata, attenta e puntuale, simile a quella che si opera nelle scienze contemplative. È importante mantenere questo rapporto d’esperienza, di trasmissione d’esperienza. Questo è il modello economico dell’OM: è fondato sull’idea del dono, è un economia altruista, il contrario d’una egoista. È un’economia della condivisione, solidarietà e cooperazione. Non è un’economia del profitto individuale, in cui si cerca di offrire in meno possibile prendendo il più possibile. Nell’economia del dono c’è tutta la ricerca del prendere e dare. È donandosi che sta tutta la piena presenza. Sembra difficile comprendere questa dinamica. In questa trasmissione nell’apertura ed altruistica, è molto importante anche il modo in cui avviene. È una forma di partecipazione cosciente, è un addestramento, un’attitudine ad un comportamento responsabile attento agli altri. Ma è anche un modo affinché ciò che abbiamo ricevuto possa continuare ad essere trasmesso.
Iniziamo col primo esercizio, vi saranno dati due fogli di carta.
Fate una piccola pausa, ben seduti, in una postura comoda e degna, riportandovi nel proprio corpo. Questi due fogli servono a rispondere a due domande. La prima è: “Perché siete venuti qui?” La seconda domanda è: “Venendo qui, quali sono le vostre aspettative e desideri?”
Facciamo ora un esercizio di scioglimento.
Dopo questo esercizio di scioglimento, rimaniamo nella sensazione che ci emana il nostro corpo. A volte, quando si compie uno sforzo, questo ci permette poi di rilassarci.
Raggruppiamoci in piccoli gruppi di sei, facendo dei cerchi. Ognuno ha a disposizione un minuto per esprimere agli altri la risposta ai due quesiti anzidetti ed il portavoce del gruppo ha un minuto per riferire quanto hanno detto le persone sulle due domande cui abbiamo appena risposto.
Le risposte alla prima domanda “Perché siete venuti qui?” sono:
– perché voglio credere nell’approccio laico, in una visione più allargata rispetto a quella egocentrica, ma aperta a tutti, forse qualcosa mi manca;
– per essere più presente e rilassata;
– per confermare l’impegno del praticare;
– per lavorare su me stesso;
– la presenza mentale mi dà la possibile di conoscere la mente e mi aspetto di dominare le emozioni.
Negli altri gruppi le risposte risultavano come così sottoesposto.
Nel primo gruppo la motivazione principale è di staccarsi dalla visione quotidiana e di conoscere sè stessi attraverso la condivisione con gli altri, l’aspettative è di riuscire a portarla nel quotidiano con sempre maggiore maestria.
Nel secondo gruppo la motivazione principale è che la vita un qualcosa che passa mentre siamo occupati a fare altro, occorre avere a disposizione uno strumento laico per il benessere globale.
Nel terzo gruppo la motivazione principale è lavorare sulla presenza e sulle emozioni senza nessuna aspettativa, c’è bisogno d’una pausa.
Nel quarto gruppo la motivazione principale è che tutti siamo qui fondamentalmente per tornare a sè stessi, in un approccio laico, per sentirsi, meglio, lasciare i condizionamenti, per una buona condizione di sé, per conseguire la felicità.
Nel quinto gruppo la motivazione principale è cercare migliorare se stessi, stare meglio per aiutare gli altri, approfondire gli strumenti che non abbiamo fatto ancora nostri per aiutare gli altri, è un viaggio di noi stessi per capire, verso l’aldilà che non capiamo.
Cos’è la Mindfulness e l’Over mindfulness?
Mindlness è la pratica del risveglio, una terapia integrale. È una pratica del risveglio, da cosa? È il risveglio sensoriale, della mente, del cuore, della bontà. Da dove viene? Proviene dalla nostra natura. Non è un qualcosa artificiosamente fabbricato, ma è il riscoprire l’esperienza della nostra natura. Mindlness è uno stato dell’essere, è un’esperienza della piena presenza. Una definizione della Mindlness: è l’attenzione alla piena presenza nell’istante senza giudizio, senza concezioni, preconcetti. È il sentire, più che diventare, è un’esperienza d’attenzione, una qualità di viva vigilanza, allerta, lucidità, che è pure uno stato privo di tensione. L’attenzione è uno stato di lucidità vivido, chiaro, presente, senza condizionamenti. Mindfulness è l’attenzione all’istante presente: l’abitudine mentale coi suoi automatismi ci allontana costantemente dall’istante presente, mentre Mindlness ci obbliga ad essere al 100% presenti, attenti nell’istante presente. È un qualcosa di naturale, e la dimensione naturale è molto importante, perché ciò che è naturale è universale. Le scienze naturali sono universali e la piena presenza è un scienza contemplativa naturale od una scienza naturale della concentrazione. È una pratica secolare perché libera da qualsiasi dogmatismo. Secolare è sinonimo di laico, ma è meglio non dire laico, perché caricato da molti sottintesi. Qui trattiamo unicamente d’un approccio non dogmatico. Quest’esperienza risale all’origine dell’umanità. 25 secoli fa ci fu un risvegliato che riscopri quest’esperienza in modo particolarmente vivo. Ed è il cuore dell’insegnamento del Buddha, ne è il cuore e l’essenza. Nel corso della trasmissione di quest’esperienza ha assunto diversi nomi, si chiama Sathi in pali come nel Sati Pattana Sutra https://www.sangye.it/altro/?p=8596, Shamata e Vipassana, Mahamudra e Dzochen. Non date troppa importanza a questi nomi, perché la pratica di Mindlness costituisce il cuore di queste presentazioni.
È un modo, un arte di vivere e di essere. È bene comprendere e vivere nell’esperienza della nostra lingua e del nostro comportamento quotidiana. Ed è importante che ci giunga il più semplicemente possibile. È anche l’approccio del Buddha, che non scrisse trattati nella lingua colta dell’epoca ma si rivolgeva alle persone nel loro modo di gestire e comportarsi. E facciamo così come fece il Buddha. Quest’esperienza si sta sviluppando molto in occidente. Si sta sviluppando grazie alla convergenza delle scienze occidentali con la contemplazione. E la scienza ha validato l’effettiva efficacia di quest’approccio e pratica. Così oggi è disponibile una letteratura che dimostra la validità di Mindfulness in molte discipline. Da molti anni fa Mindfulness è stata sperimentata nelle cure mediche, sviluppando il protocollo MBRS Mindfulness Based Reduction Stress. Ma anche se comprendiamo lo stresso come dukka, cioè come sofferenza, disarmonia, malessere, Mindfulness è una pratica di liberazione da dukka, è una pratica di risveglio nel benessere attraverso la liberazione dal malessere. Al punto che la maggior parte delle università USA ha un dipartimento di scienze contemplative, improntate alla Mindfulness. In Gran Bretagna ci sono praticanti di Mindfulness che hanno organizzato delle sessioni di Mindfulness tra i parlamentari. Ed è stata un’esperienza tanto significativa da costituire un gruppo di meditanti parlamentari. APMG All parties Mindfulness meditation group, questo è il nome del gruppo, che raccoglie indistintamente trasversalmente tutti i gruppi parlamentari. Sulla base di quest’esperienza sono state inventate attività in 4 settori: salute, imprese, istruzione, carceri. Mindfulness è una qualità di terapia fondamentale ed integrale. Non è che si può fare a meno delle forme classiche della medicina, ma rappresenta un supporto importante, perché, favorendo un’equilibrio della mente, si favorisce l’equilibrio del corpo, la Mindfulness migliora, infatti, le funzioni immunitarie e rallenta il processo d’invecchiamento, è l’elisir della longevità. Non sono io a dirlo, ma gli studi scientifici . Nel sito dell’Open Mindlness www.openmindfulness.net ci sono tutti i links. È efficace anche contro l’ipertensione arteriosa ed è benefica anche per i terapisti stessi, anche per gli psicoterapeutici, per il potere della piena presenza. Riguardo l’ambito dell’insegnamento, uno dei problemi principali è il deficit dell’attenzione. Mentre, instaurando una forma d’ozio, di stasi mentale, si trova l’indipendenza dagli apparecchi, dai computer, che ci provocano dipendenza, in un continuo zapping e disconnessione dell’attenzione. Mindfulness è un modo importante di gestire le nostre emozioni, in modo diverso dagli abituali automatismi emotivi, è un’intelligenza emozionale, sviluppando la creatività, è uno stato d’apertura all’intervento di cose inattese in modo radicale. Il che ci porta al mondo dell’impresa. Mindfulness consente lo sviluppo d’una migliora forma di comunicazione e relazione e favorisce un miglior accesso alle nostre risorse. Mindfulness è uno stato in cui si ha la piena disponibilità delle nostre risorse. L’Hardvard School for Commerce ha sentenziato: ”Mindfulness is good for strategy”, disponibilità all’apertura, affrontare situazioni inattese, accogliere l’imprevisto, agendo in modo innovatore, è la creatività. È anche lo stato d’inspirazione non concettuale o pre concettuale. Per terminare: Mindfulness nelle prigioni. Specialmente negli USA ed in India ci sono state esperienze in ciò e s’è proposta la meditazione ai detenuti. Una, particolarmente è stata realizzata nella più grande prigione vicino a Delhi, ed ha avuto tanto successo che i reclusi hanno chiesto di costituire un vero e proprio gruppo di Mindfulness.
Mindfulness ci conduce all’apertura altruista, è attenzione aperta, è un’attenzione nell’apertura, da cui emerge l’empatia, perché è una comunione con l’altro, perché è la fonte dell’empatia. L’empatia è la premessa alla compassione, che è la spinta all’altruismo, il contrario dell’egoismo. Meno egoismo e più altruismo, e viceversa. Lo stato di piena presenza è di non sé, di non ego, d’altruismo pieno e perfetto, o cuore d’un attitudine di vivere nel relazionale, nell’interpersonale. Il che lo possiamo applicare ad ogni livello: nella società, nel mondo intero, nell’economia, nell’ecologia. La Mindfulness è altruismo, è il fondamento della rivoluzione altruistica che inizia dal cambiamento di sè stessi, dalla Mindfulness si può sviluppare un’attitudine altruistica che può influenzare a cambiare il mondo intero.
Domanda. Non riesco a fare le cose velocemente, non ci riuscivo, sono andato in agitazione, la Mindfulness ci aiuta quindi a fare le cose in modo meno agitato, vero?
Lama Denys Rinpoche. In seguito avrai più tempo per fare le cose.
Domanda. Riuscirò a fare le stesse cose in meno tempo?
Lama Denys Rinpoche. Quanto più si è distesi, quanto più si fanno meglio le cose.
Domanda. Abbiamo parlato degli insegnamenti come una terapia sacra.
Lama Denys Rinpoche. Sacro, nel Dharma e nella Mindfulness hanno lo stesso senso, in quanto annullano l’ego. Quindi sacro è ciò che porta al ritirarsi dell’ego, che è la piena presenza, il non dell’ego, è la scomparsa dell’ego e della sua abitudine all’afferrarsi, è una piena comunione spirituale. Ma è meglio parlare d’ego.
Domanda. Mindfulness nell’economia, che è il massimo dell’espressione dell’ego, non può la Mindfulness essere usata come strumento scevro dalla sua natura funzione di far sparire l’ego?
Lama Denys Rinpoche. L’economia capitalista è speculativa, fondata sul profitto ed è fortemente egoista ed ha provocato enormi disastri economici ed ambientali. Ci sono diverse strategie “win win” e “win loose” in cui qualcuno vince ed altri perdono ma nel “win win” tutti vincono, è l’economia della cooperazione, ed emerge che l’esperienza della cooperazione è più forte della competizione. Il che porta ad un mondo altruista. Ci sono documentari che dimostrano come l’altruismo è fortemente radicato.
Persino i primati, gli scimpanzé hanno un comportamento altruista. La Dr.ssa Tania Singer Max Planck Institute Lipsia https://en.wikipedia.org/wiki/ ha fatto uno studio du questo modello economico.
Domanda. Come difendere la pratica dalla logica del mercato? Le imprese utilizzano l’approccio psicologico per governare il personale. Come evitare che utilizzano la mindfulness come dominio sui deboli nelle aziende?
Lama Denys Rinpoche. Ogni strumento possente può essere utilizzato per fini diversi. Quando abbiamo fondato l’Istituto di mindfulness volevamo chiamarlo IMI International Mindfulness Institute, ma non l’abbiamo potuto fare perché su internet abbiamo scoperto che esisteva già ed era un sito dell’aeronautica militare francese. E c’era un ufficiale elegante e ben vestito che spiegava la mindfulness ai piloti di caccia. Ma la forza della mindfulness, come nelle vere autentiche arti marziali, è l’empatia, è la risoluzione e dissoluzione del conflitto, annullando qualsiasi forma d’aggressività. Alla base della mindfulness c’è l’empatia, la non violenza, un rispetto per l’altro, convinti di non voler provocare all’altro la violenza di cui non vorrei cadere vittima. Ma il guerriero che agisce nel nome della non violenza è il più temibile ed il più efficace.
14.05.16 pomeriggio
Vediamo insieme le aspettative che avete espresso stamane.
Perché siete qui?
12 di voi hanno risposto: Riposo pausa. 16 Imparare la piena presenza. Felicita e salute
2 domanda
16 approfondire l’esperienza. Più serenità e consapevolezza 10. lavorare con le emozioni 1. riposo pausa1.
Faremo ora un esercizio cui non attribuiremo un nome a priori. Ciascuno riceverà, mantenedo gli occhi chiusi, un oggetto nelle mani, ma non lo dovrà guardare.
Cosa avete provato?
1 Ho provato impazienza di tenere in bocca qualcosa che voleva scendere nello stomaco. Ma, proprio perché volevo rimanere fedele all’esercizio, e non riuscendoci, mi si è contratta la fronte.
2 Volevo odorare mentre ho il cibo in bocca.
3 Avevo la curiosità di vederne il colore, perché devo vedere il cibo che mangio.
4 Ne mangio spesso, molto più in fretta, una dopo l’altra, ma, dovendolo fare lentamente l’ho gustata molto, sarà stata la mindfulness.
Lama Denys Rinpocé. La mindfulness ci porta ad una partecipazione viva e gioiosa, che ti fa abbracciare tutto, con gioia,
5 Ho avuto un contatto molto esplorativo, perciò mi sono fermata sul gusto e sul morbido, nel momento in cui l’ho messa in bocca ho capito di cosa si trattava, ed ero tutta in quell’esperienza, ne ero completamente assorbita, accorgendomi d’aver scordato l’ego.
6 Mi ha dato un senso d’allentamento del tempo, allargandomi tutte le sensazioni, anche le sensazioni della bocca erano dilatanti, nella lentezza che espandeva tutto.
Lama Denys Rinpocé. È un esercizio di presenza sensoriale, di carattere più gustativo, che rimanda alla sensazione di un più vasto, profondo. È merito della piena presenza.
Stamane ho proposto la mindfulness come il risveglio, in particolarmente il risveglio dei sensi, qui particolarmente quello gustativo. È importante la qualità sensoriale che scaturisce da questa esperienza, l’intensità dell’esperienza. Quindi abbiamo pensato d’organizzare per voi un’esperienza gustativa ogni giorno. Quindi è importante mangiare con piena presenza, gustando tutto il sapore assimilabile. Normalmente mangiamo con una certa avidità e persino senza renderci conto di quel che stiamo mangiando. Invece facciamolo dolcemente, passiamo dal fast food allo slow food, masticando ed assaporando dolcemente e lentamente, creando così un’esperienza sensoriale straordinaria. È questo il miglior consiglio alimentare. È apportatore di grande soddisfazione. Altrimenti, mangiamo col corpo, non con la mente. È un’esperienza sensoriale che ci introduce al primo aspetto di mindfulness: sentire invece che pensare. Tutti noi abbiamo l’attitudine ad approcciare la realtà sempre nei pensieri, d’essere sempre nei pensieri. Siamo dei bipedi ipermentali. È un educazione a sentire.
Sentire il cuore. Abitualmente sentiamo poco il nostro corpo. A volte abbiamo la percezione puntuale del nostro corpo quando sentiamo dei dolori, ma qui si tratta d’avere una percezione chiara, vivida e puntuale del nostro corpo. Abbiamo spesso una sorta di rappresentazione, d’immagine mentale del nostro corpo, ma raramente ne abbiamo un’analisi profonda. Approcciamoci all’esperienza di sentire il nostro corpo, ed è la prima tappa di quest’addestramento.
Ora, dopo quest’esercizio, come vi sentite?
Partecipante. Penso d’essermi addormentato.
Lama Denys Rinpocè. Abbandonandosi al mentale c’è la tendenza ad assopirsi, addormentarsi.
Partecipante. È come se fossi in un sonno lucido, è come se riuscissi a conservare la consapevolezza delle parti del mio corpo senza addormentarmi, ma ci mancava poco.
Partecipante. È stato per me come uno stato di dormiveglia che precede il sonno.
Lama Denys Rinpoche. È un esercizio utile per e prima d’addormentarci. Assumete una posizione comoda, provando a lasciarvi andare in questa sensazione, in un respiro naturale. E quando siamo nella piena sensazione del corpo possiamo anche sentire il respiro. Ed abbandoniamoci completamente in questa sensazione fino ad addormentarci. Una volta che ci si siamo svegliati, avremo molta meno tendenza ad addormentarci e, ripetendo l’esercizio, saremo senz’altro più presenti.
Partecipante. Col corpo ho avuto più difficoltà che non con la mente.
Lama Denys Rinpoche. Dalla ripetizione continua viene l’esperienza. Over mindfulness training alla piena presenza, è un protocollo che prevede d’essere ripetuto realizzato per almeno 3 mesi, che in realtà dura tutta la vita. È bene sviluppare una presenza attenta perché è come seminare un seme che fruttificherà nei 2 mesi successivi. È una pratica da fare non solo come introduzione al sonno, ma nei vari momenti della giornata.
Lama Denys Rinpoche. Ho già fatto l’esperienza delle sensazioni di body scan, ma questa volta ho avuto la sensazione di avere il dito piegato.
Lo possiamo fare anche ad occhi chiusi perché ha il vantaggio di indurre un’effetto cinestetico, dall’altro ha lo svantaggio di facilitarci al torpore?
Domanda. qual’è lo scopo di questo rilassamento?
Lama Denys Rinpoche. Non è un esercizio vero e proprio di rilassamento, che può tuttavia essere un effetto collaterale: sentire più che pensare. Sentire, e farlo completamente.
Domanda. Ma queste sensazioni dobbiamo lasciar andare? Altrimenti, ci attacchiamo molto a queste sensazioni?
Lama Denys Rinpoche. Effettivamente occorre rilassare colui che afferra. Ed in effetti tratteremo quel che chiamiamo il lasciar andar.
Domanda. Ho avuto la sensazione che fosse il corpo a parlarmi, che non percepissi i suoni attraverso l’udito.
Lama Denys Rinpoche. Effettivamente non è un esercizio mentale, ma attraverso il corpo. Piuttosto che dirigere l’attenzione su un punto corporeo o l’altro, forse è meglio sentire la registrazione, lasciandosi così meglio andare.
Ora facciamo l’esercizio della piena presenza stando seduti. È importante trovare un buona postura equilibrata. Domattina farò una sessione alla introduzione alla postura corretta assisa con esercizi di stiramento. Comunque la postura dev’esser equilibrata, comoda e senza sforzi. Allo stesso tempo la postura, oltre che essere rilassata, dev’essere dignitosa. Se siamo sulla sedia non dobbiamo appoggiarci allo schienale. Verifichiamo così d’essere ben posizionati, sia che siamo sul cuscino che sulla sedia. Chiudiamo gli occhi sentendo il nosstro corpo ben posizionati, effettuando delle piccole oscillazioni tra destra e sinistra trovando un punto d’equilibrio: senza tensioni e comodo. Se abbiamo delle tensioni nel corpo facciamo in modo di lasciar andare e rilassarci, sentendo il corpo nella sua globalità ma anche nelle sue singole parti. Facciamo in modo di rimanere nella sensazione globale del corpo in tutta semplicità. Percepiamo la respirazione naturale del corpo. Restiamo nella sensazione naturale del corpo che respira naturalmente. Non vi verrà affatto di pensare al vostro corpo, ma di sentirlo. Restate nella semplice presenza del vostro corpo. E, se ci accorgiamo che ci siamo distratti rispetto a questa sensazione, molto semplicemente, non facciamo altro che tornarvi. La semplice presenza al corpo, e di ritornarci appena ci accorgiamo di distrarci, è il richiamo della presenza al corpo.
Come vi sembra?
Partecipante. Preferisco in questo modo seduta, perché sdraiata mi rilasso troppo e più facilmente cado in torpore.
Lama Denys Rinpoche. Certamente, è anche la postura tradizionale di meditazione, non a caso.
Partecipante. Faccio molta difficoltà di fermare i pensieri.
Lama Denys Rinpoche. Nessuno ti ha consigliato di bloccare i pensieri, ma l’unico modo per farlo è d’avere un ECG elettrocardiogramma piatto. Sentire invece di pensare, e sentire è sufficiente.
Partecipante. Sentivo il cuore battere, dalle spalle in su.
Lama Denys Rinpoche. È un segno sentire il cuore battere. E lo fa naturalmente come il respiro, restiamo nella sensazione globale.
Partecipante. La meditazione mi fa sentire viva, più in equilibrio con tutto il resto. Non come nella corsa che facevo prima che mi faceva sentire più forte.
Lama Denys Rinpocè. La funzione principale della PP piena presenza è d’armonizzarci, il che ci prende differentemente il corpo e la mente. Armonia e salute è il benessere. Abbiamo scoperto la piena presenza al corpo, nel corso delle varie tappe ci focalizzeremo su aspetti peculiari della piena presenza. Vedremo ora due attitudini connesse, lo spirito da principiante è di chi è sempre alla ricerca, alla scoperta, è semplice, senza complicazioni, è l’atteggiamento della semplice scoperta, dello scoprire con semplicità. Il suo contrario è l’atteggiamento dello specialista, di colui che sa. Ha concettualizzato un certo tipo di conoscenza, ha un certo tipo d’espressione discorsiva mentale. Il principiante ha stupore nello scoprire qualcosa di nuovo, sente senza giudicare, anzi, senza pregiudizio. Lo spirito del principiante è come dire “Beati i poveri di spirito”. Sentire invece che pensare. Per favore siate dei principianti. È importante che lo siate, sopratutto se sono anni che praticate. Ponetevi con quest’atteggiamento di scoperta, tipico dei principianti. Cosa sono gli esercizi d’integrazione? Accogliere l’atteggiamento di piena presenza nei comuni comportamenti della vita quotidiana. Il primo atteggiamento è legato al body scan ed al modo d’addormentarci. Facendo il body scan al momento d’addormentarci, potrete dormire anche 12 ore, se vi servono. E, quando finalmente vi risveglierete, approfittate di quest’esperienza per rimanere in questa presenza. È importante sviluppare una buona motivazione all’addestramento. Chi pratica una disciplina sportiva, o quale che sia, è fondamentale la motivazione, perché è ciò che ci permette di realizzare quest’addestramento. Nei due mesi che avete di fronte è importante che siate fortemente motivati in questo addestramento. Oggi abbiamo sperimentato anche un altro mezzo di piena presenza che è il mangiare. Così nei pasti, piuttosto che parlare ed alimentare la distrazione, approfittatene come un momento alla piena presenza. Dalla piena degustazione, dal pieno sapore, dalla degustazione di questo splendido pasto.
Assumete una postura armonica e comoda e nella semplice presenza alla sensazione del corpo per qualche minuto.
Terminiamo coltivando un atteggiamento di benevolenza, dedicando ciò che abbiamo sperimentato per il bene di tutti.