Ghesce Choe-Khor Tshang Rinpoche: Il Bardo

Gheshe Choe-Khor Tshang Rinpoche riceve una speciale benedizione dal suo maestro Sua Santità Menri Trizin Rinpoche

Ghesce Choe-Khor Tshang Rinpoche. Roma 04-06.11.2016 “Il Bardo”.

Venerdì 04.11.16 conferenza introduttiva

Bardo significa stato intermedio, significa lo stato intermedio tra la morte e la rinascita.

In tibetano, bar significa “in mezzo” e “do” due, quindi assume il significato di “in mezzo a due cose, a due situazioni”, il che è in riferimento a due vite: quella presente e quella futura.

Se abbiamo un’idea di “mente”, come intesa nella cultura tibetana, è più facile affrontare l’argomento. Per noi tibetani il cervello è un po’ come l’ufficio, mentre la mente è il cuore, la casa. È questo il concetto da comprendere. Che rapporto c’è tra mente e corpo?

Tra il cuore e la mente c’è un canale che ne permette la connessione. La metafora che utilizziamo in Tibet è che la mente è come il cavaliere che guida il cavallo: il cervello. Esiste una stretta connessione tra il respiro e la mente. Attraverso il controllo del respiro possiamo controllare la mente. Se, quando siamo agitati ed ansiosi, facciamo dei respiri lenti e profondi, possiamo controllare la nostra preoccupazione.

Parlare del bardo significa parlare della morte e, quindi, della dissoluzione dei cinque elementi del nostro corpo. L’elemento terra rappresenta le ossa e la carne, l’acqua il sangue, il fuoco il calore del corpo, l’aria il flusso del respiro, lo spazio è la mente.

La mente funziona col respiro. Se uno smette di funzionare, non siamo più …??

Ad esempio, nel processo della morte, gli elementi iniziano a dissolversi in modo inverso a come si sono formati al momento del concepimento. Così, il primo elemento che si forma nel concepimento è lo spazio, in quanto l’elemento maschile entra nella donna, ?? della coscienza e della consapevolezza.

Il secondo elemento è l’aria del flusso respiratorio, il terzo è il calore che si sviluppa nel desiderio sessuale, il quarto è l’acqua rappresentata dallo sperma, il quinto è la terra rappresentata da??,

I cinque colori sono la rappresentazione dei cinque elementi che hanno a che fare con tutto il corpo,

e la consapevolezza di questa percezione può migliorare il nostro stato di salute.

Nel processo di morte naturale, non per morte violenta e nemmeno da infarto, dapprima regredisce l’elemento terra, così vediamo il corpo ridursi, quindi è la volta dell’elemento acqua, col conseguente rinsecchimento del corpo e la sensazione di sete, di labbra secche. Degli organi interni, sono il pancreas ed il fegato ?? ad essere connessi con la terra, l’acqua al sangue ed il fuoco al calore del corpo, che decresce. L’aria fa fatica a entrare ed uscire dai polmoni ed, ad un certo punto, smette di fluire e si dice che il soggetto è morto.

Si dice che esiste un respiro esterno, interno e segreto. Quello esterno è connesso all’ultimo respiro, quello che per gli occidentali è connesso con la morte. Ma, a questo punto, ci sono ancora i venti ed i cinque soffi che continuano a funzionare. Quando questi s’interrompono si dice che è terminato, ma si parla di respiro interno, ma ancora non si parla di morte, in quanto la coscienza deve ancora lasciare il corpo.

Dal momento in cui si parla di passaggio dal respiro interno a quello segreto passano fino a tre giorni, al cui termine il corpo inizia a decomporsi.

Nella tradizione tibetana il rito viene celebrato dopo questi tre giorni.

I semi del Bodhisattva sono il seme bianco del padre ed il seme rosso della madre?

sabato 05.11.16

Dopo le preghiere, iniziamo la sessione coi nove respiri di purificazione, che si compongono d’una visualizzazione e sequenza di respiri.

Iniziamo a visualizzare i tre canali sottili, quelli energetici, che iniziano a livello del naso verso il capo, andando fin dietro le orecchie, fino a quattro dita sotto l’ombelico, dove si congiungono e riparte il canale centrale fino al chakra della corona, fino alla sommità del capo.

I canali laterali sono delle dimensione d’una matita, vuoti e trasparenti, splendenti di luce e d’energia. Il canale destro è bianco, il sinistro rosso, il centrale è blu, come lo ritroviamo nel bardo. Il canale centrale, all’estremità inferiore s’apre come l’apertura d’una tromba.

Stiamo in postura eretta, senza appoggiarci, inspirando per tre volte, inizialmente dalla narice sinistra con la destra chiusa, inspirando dolcemente, visualizzando luce verde brillante, l’energia naturale, che sale, per scendere fino al basso ventre al punto di congiunzione dei canali, poi chiudiamo la narice sinistra, per espirare fortemente dalla destra, visualizzando un flusso scuro. Il fumo espirato da destra è rosaceo perché il canale è rosso.

Quando espirate da destra, immaginate che, col fumo nero la rabbia fuoriesce dall’interno a livello esterno, poi, i livelli interno e segreto sono rappresentati dagli ostacoli connessi con l’essere maschile, l’esterno con le malattie.

Le malattie sono divise in tre categorie: la prima è connessa all’elemento vento, in relazione al veleno dell’attaccamento, la seconda è connessa all’elemento fuoco, relazionata al veleno della rabbia, quindi, al corpo con la bile, la terza con la terra, connessa rispettivamente come veleno all’ignoranza, ed al corpo come flegma.

I veleni connessi a livello femminile sono l’attaccamento od il desiderio, mentre gli ostacoli connessi alla rabbia sono relazionati all’elemento maschile, e gli ostacoli connessi all’elemento femminile sono l’attaccamento con conseguenze patologiche, a livello del corpo: malattie del fegato ed alla cistifellea.

Ma la terza espirazione, dal canale centrale, è leggermente diversa: inspiro da entrambe le narici, visualizzo una luce verde che sale, per scendere alla congiunzione del basso ventre, quindi il flusso dal canale centrale sale fino alla corona, per fuoriuscire dalla sommità del capo, il che è connesso con malattie a livello esterno, a tossine digestive, ci liberiamo così dagli ostacoli di tipo neutro e dal veleno dell’ignoranza. Se lo fate tutte le mattine, sentirete la freschezza della pratica.

Raffigurate appropriatamente la visualizzazione, perché rappresenta un’ottima preparazione per la pratica di concentrazione e ci aiuta a calmare la mente. Altrimenti, se siamo agitati e nervosi, e siamo al lavoro od altrove, inspirando in modo sottile ed espirano fortemente, ci potrà aiutare a calmare la mente, eliminando così i tre veleni. E, se c’è tanta gente, abbassate la testa, così vi noteranno meno. È una pratica basilare sia per il bardo che per altre pratiche.

1 Il bardo è

Nel tantra madre sono insegnate sei pratiche, chiamate tab o metodo e lamjer o realizzazione del sentiero. Nel bardo si affronta il momento in cui perde la vita, bardo significa, quindi, anche la perdita d’un qualcosa. Ma l’insegnamento si trasforma con la realizzazione del sentiero a seguito della perdita d’un qualcosa: la vita. Si distinguono poi sei categorie del tantra madre: 1) Yoga del sonno, 2) Yoga del sogno, 3) Powa, 4) Chod, 5) Bardo, 6) Tummo.

Il bardo va dal momento in cui la mente esce dal corpo fino a quando entra nel nuovo corpo. Ma, verificando nei testi sul bardo, ci sono diversi tipi di bardo: 1) il bardo della vita, 2) il bardo dalla nascita alla malattia finale prima della morte, 3) il bardo del sogno, 4) il bardo della morte.

Come aiutare un morente.

La buona pratica per un morente, per praticanti avanzati o per persone di saggezza e positive, è morire in pace, sapendo cosa succede e cosa fare, stando in posizione di meditazione, indicando ai parenti od amici cosa fare o di essere presenti o semplicemente in attesa. A coloro che muoiono in posizione di meditazione, quando dopo tre giorni il loro corpo viene cremato, succede che la parte attorno al cuore non brucia.

Se il morente non assume la postura di meditazione, per aiutare la postura del corpo, è meglio sdraiarlo su un lato: inizialmente sul destro. È lo stesso motivo per cui la mano sinistra va sopra la destra nella meditazione, la sinistra è la saggezza e la destra l’ignoranza: è importante separare l’ignoranza dalla saggezza.

La mano destra è appoggiata alla guancia, chiudendo le aperture con le dita: il pollice sull’orecchio, l’indice sull’occhio ecc. e la sinistra sulla coscia: è la postura del leone, anche se non sappiamo se i leoni riposano così. È la posizione del Buddha dormiente, così come raffigurata nelle statue. Se trovate il Buddha rappresentato dormiente sul lato sinistra: è un falso.

È importante che il capo sia volto verso sud e la faccia ad est ed i piedi a nord. Mentre nella posizione del loto ci si volge ad est.

Tradizionalmente invitiamo dei maestri a guidarci, per ricordarci che stiamo andando incontro a delle visioni che sono solo illusioni.

Può capitare che, per la paura del karma, il morente malvagio racconti che stanno per venire a ghermirlo ed a percuoterlo, il che dipende dal karma. Nessuno è stato testimone di ciò?

Carla. Mia madre morente mi raccontò delle stelle meravigliose che stava ammirando, e se n’è andata pian piano in tre giorni, serenamente. Alla fine mi stava attendendo, mi diede un ultimo bacio ed, al momento del suo trapasso, percepii come un suono d’un qualcosa che veniva tagliato, reciso.

Ghesce Choetsang Rinpoche. Questa è l’esperienza d’una morte dolce, al contrario, se c’è paura ed ansia, gli ultimi momenti sono molto importanti, perché influenzano il dopo. Perciò è importante controllare la paura. Se il morente è un praticante, gli vanno ricordate le pratiche, questo è un ottimo modo d’aiutarlo, il che è il modo migliore di controllare la mente. Ed il meglio è restare nello stato naturale della mente, il che recide qualsiasi visione illusoria che possa sorgere.

Altrimenti, se il morente ha una divinità di riferimento, di qualsiasi religione (anche Dio, Gesù, la Madonna, Shiva), si invita la persona a connettersi con essa. Se non ha nessuna pratica di riferimento, né dio, lo si invita a ricordare i maestri che gli hanno dato insegnamenti ed istruzioni, a ricordare un qualcuno che gli ispiri un sentimento di sicurezza e protezione.

Nella nostra società, in Tibet si lava il morto senza che la famiglia abbia un’incombenza particolare, ma il morto è affidato ad un gruppo di monaci, il che avviene anche nel monastero di Menri in India. E questi monaci non hanno mai toccato una donna viva, nemmeno superficialmente, ma se la morta è donna, non hanno tabù, e lavano il cadavere della donna morta. Per almeno tre giorni, alternandosi in turni di sei ore, almeno due monaci ininterrottamente recitano al morto giorno e notte il Bardo Todol: la preghiera che libera tramite l’ascolto. Ci sono differenze lievi nei lignaggi, se Tantra o Dzochen, ma l’essenza è la stessa.

Le preghiere contengono un potere speciale e raggiungono il defunto, facendo sì che egli riceve il potere della benedizione della preghiera.

Quando gli elementi iniziano a dissolversi, e di questo parleremo maggiormente dopo, come l’elemento terra si dissolve nell’acqua che si dissolve nel fuoco, il respiro s’interrompe, e, con esso, le percezioni sensoriali.

C’è un momento in cui la coscienza si ferma, ma c’è un momento in cui sono comunque presenti i cinque soffi o venti o prana. Sono i cinque soffi o venti od energie che controllano tutte le funzioni vitali. Il primo, correlato alla gola, è il soffio ascendente che controlla la voce, il secondo è il soffio forza vitale nel cuore che controlla il battito cardiaco, il terzo è il soffio o fuoco all’ombelico che controlla le funzioni digestive, il quarto è quindi il soffio pervasivo, quindi il quinto è il discendente, perciò i fluidi del corpo escono perché questo soffio non funziona più. Ma i cinque soffi per un certo tempo continuano a funzionare, ma in diminuzione. Ci sono tecniche di yoga tibetano capaci d’incrementare questi soffi.

Ci sono, da un lato gli organi del corpo e, dall’altro la mente ed il prana che li collegano. Gli organi smettono di funzionare ed i soffi s’estinguono, poi la mente diventa corpo mentale e la coscienza, pur non avendo un corpo fisico, ha l’impressione d’avere un corpo.

Nel processo della morte riconosciamo tre passaggi: nel primo il respiro cessa, nel secondo i venti interni cessano e nel terzo anche la coscienza si trasforma. Il respiro esterno è il livello esterno il secondo sono i venti che cessano, il terzo livello è la coscienza che si stacca dal corpo.

Cessato il respiro, nella mente appare di tutto, senza connessione con ciò che appare esternamente. Dal chaktra del capo, o della corona, ponendo la mando a pugno sull’attaccatura dei capelli, da qui il seme del bodisattva o seme bianco del padre scende al cuore, con una sensazione di beatitudine, cui corrisponde la sillaba Ham. Questo è determinato dal sorgere di apparenze sorgenti dalla mente stessa, come una luce brillante come lo splendore della luna, internamente si ha l’esperienza d’un fumo d’incenso che sale all’interno del cuore, allora tutte le 33 emozioni negative connesse con la rabbia iniziano a disattivarsi. Sono momenti importantissimi, in cui il morente può ottenere delle alte realizzazioni. Dalla congiunzione inferiore dei canali il seme rosso bodisattva della madre sale a sua volta al cuore, con conseguente sensazione di gran felicità, con visione di apparenze esteriori, è una luce solare arancione rossa ed un’esperienza più interiore d’una luminosità simile a quella d’una lampada al burro o d’una candela. Ora tutte le emozioni negative connesse con l’attaccamento si disattivano, sono 40.

Quindi esternamente la luminosità va diminuendo, mentre internamente va aumentando, in quanto siamo passati dal fumo d’incenso alla luminosità d’una candela.

Il terzo stadio inizia dopo che il seme bianco e rosso si sono uniti al cuore, ora è il terzo stadio. Quindi i risultati della connessione tra il seme bodisattva bianco con quello rosso con la mente, quando la persona è vivente sono presenti nel corpo, mentre al terzo stadio stanno per essere riassorbiti, e tutto esternamente s’oscura, ma dentro vivo una gran luminosità come d’una notte popolata da milioni di stelle. Allo stesso tempo tutte le 7 emozioni negative connesse all’ignoranza si dissolvono, ed appare un gran calma mentale, gran chiarezza, mente chiara concentrata e chiarissima, ma solo per pochi secondi, quindi precipita per 3-5 giorni nell’incoscienza, dopo di che non ricorderai nulla dopo la coscienza lascia il corpo ed è l’interruzione del respiro segreto.

La fase precedente può durare anche qualche ora ma è più importante l’ultima, è importante riconoscere le diverse fasi, perché ad ognuna è connessa una certa pratica.

Abbiamo visto che gli elementi alla nascita si fondono in un certo modo ed è il processo inverso alla morte, al concepimento si unificano il Padre seme rosso e madre bianco, il che è connesso alla visualizzazione dei canali, ed alla morte avviene la disgregazione degli elementi.

Il corpo viene lavato quando subentra lo stato d’incoscienza, prima fanno il powa. Se ha successo, va tutto bene, se non riesce, significa che la coscienza potrebbe uscire da un altra pare rispetto al chakra della corona.

Prima che si fermi il respiro esterno non si deve disturbare il corpo.

Dopo il lavaggio vengono chiuse le nove aperture o porte del corpo, o apponendovi delle sillabe sacre o degli altri oggetti, in modo che la coscienza non possa uscire da lì.

Il funerale del corpo viene fatto dopo che s’è interrotto il respiro segreto, qui passano da 3 a 5 giorni che vengono ?????

qui si separano, il seme rosso ?????

Per capire se la coscienza va nella direzione giusta, ovvero verso il chakra della corona, dopo tre giorni compaiono dei segni: il primo è il calore, se il corpo si raffredda dai piedi è un buon segno altrimenti è un segno infausto. Quando i venti intensi si dissolvono ed il soffio interno collegato al cuore smette, la mente che è connessa a questo soffio, è attratta da zone di calore nel corpo, ed è attratta anche da altre zone calde del corpo che non sia la zona del cuore e verso l’alto. Se ciò avviene, sorgono visioni tremende che ci mettono in relazione ai reami inferiori. Quando questi tre semi si sono assorbiti, queste emozioni negative diventano esperienze come chiarezza e tutte le esperienze negative si bloccano, allora c’è un istante in cui si può sperimentare il bardo di Dharmakaya, in cui tutto diviene vuoto come lo spazio, e chi ne ha esperienza lo può riconoscere. È una gran possibilità. E possiamo conseguire una gran liberazione ed una gran realizzazione. Perché la mente diventa molto chiara, priva d’oscillazioni come la mente chiara, come il cielo senza nubi, completamente terso. Infatti le emozioni negative della rabbia ed ignoranza, attaccamento sono sparite e la nostra coscienza è chiara, luminosa, senz’ostacoli.

È la grande opportunità per la liberazione, ma saremo capaci di farlo?

Perché tutti avremo quest’esperienza. Sapremo riconoscerlo, questo momento di gran chiarezza, luminosità? È il sentiero segreto del guerriero, dell’eroe, del valoroso del Dharma.

05.11.16 Pomeriggio

Tornando alla dissoluzione degli elementi andiamo al testo della preghiera.

A Om Hung

Nello stato intermedio che questa vita, il momento presente,

non realizziamo la nostra propria mente e siamo distratti da attività illusorie

La prima strofa parla del bardo della vita: dalla nascita, alla malattia finale, alla morte.

La seconda strofa. – Poiché non ricordiamo l’impermanenza e la morte, essendo costantemente distratti da attività illusorie, non abbiamo modo di seguire la virtù, siamo incatenati alla ruota della sofferenza e rinascita.

La terza strofa: possa io liberarmi dall’attaccamento.

La cosa principale da realizzare da parte del morente è di non attaccarsi al corpo ed alla vita, riuscendo a prendere distanza dalla sofferenza, meno attaccamento verso il nostro corpo, altrimenti non avrà la possibilità di andare in pace. Se c’è attaccamento verso il corpo sorge ulteriore sofferenza. Questa è l’intenzione di liberarsi dall’attaccamento.

Perciò oh maestro dalla tua compassione per favore benedicimi affinché non sia ghermito dalle visioni del bardo.”

La quarta strofa: Possa realizzazione le 2 nature della mente, la madre vacuità col figlio consapevolezza.

Le vera natura della mente è lo spazio vuoto, è come la madre, mentre la consapevolezza o coscienza è vista come luce che sorge dallo spazio madre, unione di vacuità spazio e chiarezza e coscienza, e non sono separati. Lo scopo è realizzazione di quest’unione, dire che la madre si ricongiunge col figlio è l’unione vacuità con la chiarezza della coscienza. La chiarezza è come un figlio della vacuità, perché è da lì che origina. La chiarezza realizza l’origine che è vacuità, questa è la vera realizzazione. Il figlio è la luce chiara, perché la chiarezza, la consapevolezza origina dallo spazio vuoto.

Nello stato intermedio di quasi morte ????

Per quanto siamo circondati da persone amiche, quando gli elementi si dissolvono, non c’è modo di prolungare la vita anche solo per un momento.

Devo liberarmi dall’attaccamento verso le persone amate, verso i parenti, verso gli oggetti e chiediamo di liberarci dagli attaccamenti e dalla dualità.

Invocazione al maestro ripetuta. Ora viene il vero insegnamento.

Quando l’energia della terra. ????

Si parla ora della dissoluzione degli elementi. L’elemento terra nel nostro corpo è generato dall’acqua, quindi, nella dissoluzione, il processo è opposto, quindi l’elemento terra si dissolve nell’elemento acqua, persino l’universo s’è formato in questo modo. Questa è la visione Bon. È la visione di come s’è formato un essere.

Noi siamo gli oggetti dell’universo, il contenitore, immaginiamolo all’inizio vuoto, prima c’era lo spazio vuoto in cui appare il vento, che, quando inizia a spirare, produce calore, quando il calore diventa fuoco, produce vapore, che si condensa, che diventa acqua, e, quando l’acqua si muove, nascono particelle solide, che sono l’elemento terra. Quando l’essere umano si forma, accoglie la coscienza spazio che viene dall’essere bardo, il primo elemento è la coscienza del precedente individuo e, attraverso l’elemento aria, come soffio vitale individuo un padre, sia il vento più sottile che grossolano, che sono collegati, che lo attiva, o dal suo ciakra corona o dalla bocca, il che crea attrazione, desiderio sessuale, il che genera liquido seminale, simbolizzato dall’elemento acqua, dal desiderio sessuale scaturisce il seme maschile che entra nel grembo della madre, il che rappresenta l’elemento terra, coi muscoli e le ossa. Quando si muore si svolge il processo opposto.

I segni della dissoluzione della energia terra nell’energia acqua, sono connessi alla debolezza del soggetto. Diminuendo energia, si perde la sensazione tattile della cute. Anche i liquidi corporei che fuoriescono non li percepiamo ed il corpo si restringe.

L’essenza dell’elemento terra è, nel corpo, basata sul pancreas, che inizia a smettere di funzionare, il che non illusorio, ma è reale. Il naso e le orecchie d’un morto e d’un morituro si deformano, collassano.

Dovete avere la forza d’accettarlo e di distruggerne la paura, se lo fate, al momento della morte non avrete problemi.

Ora sorgono visioni di movimenti fumosi e miraggi.

Quando appare la luce giallastra, quella dell’elemento terra, possa riconoscere il corpo divino di Salwa Rangyung o chiarezza autoriginata. Per comprenderla dobbiamo andare nel retroterra dell’insegnamento.

Il Bardo del Darmakaya è l’incredibile chiarezza o luminosità della mente, poi subentra il periodo d’incoscienza, dopo di che la coscienza esce dal corpo, da qui sorge tutta la concezione d’avere un corpo grossolano, ma si tratta di credere d’avere un corpo che non si ha.

Qui sorgono visioni confuse, traballanti, sfocate, di ricordi, ma è solo un’illusione della mente, tuttavia lo avverte come vero, la capacità della mente è molto bassa, poi appaiono i colori, o luce di diverso colore, se la mente ha una capacità spirituale vede colori blu, se la sua spiritualità è molto alta, vede la chiarezza che è la saggezza.

Nella preghiera si dice appunto di realizzare la luce gialla che sorge con la dissoluzione il che equivale ad uno dei 5 Dyani Buddha. Un altro segno è di non riuscire a sollevare il braccio sinistro quando l’elemento terra si dissolve come elemento acqua nel proprio corpo.

Quindi l’elemento acqua si dissolve nel fuoco.

Il corpo impallidisce ed appaiono visioni d’inondazioni.

Si ha allora sete, la bocca secca, le labbra disidratate, la lingua si rattrappisce, si fa fatica a parlare. L’effetto negativo è sui reni, che sono in connessione con l’elemento acqua nel corpo, ed i reni sono collegati all’orecchio.

Mentre l’elemento terra rende difficile, anzi impossibile, sollevare la mano sinistra, ora il morente ha difficoltà a sollevare la gamba sinistra, e non riesce a trattenere l’urina.

Compaiono ora visioni di alluvioni, inondazioni, si ha la sensazione d’essere travolti dall’acqua.

Luce blu dell’acqua: Gawa Dondrup.

Ricordate che i morenti chiedono spesso acqua?

La mano destra è connessa all’ignoranza mentre la sinistra lo è con la saggezza.

Si possono recitare le preghiere prima che la persona muoia, ma solitamente vengono recitate nei tre giorni tra la cessazione del respiro e la dissoluzione. Il periodo di 49 giorni equivale a 7 giorni x 7, corrispondente a ciascuno dei 6 reami (i 3 reami inferiori: animali, inferni, spiriti famelici; i 3 reami superiori: umani, dei, semidei. Il che è la durata minima, e le preghiere possono essere recitate da chiunque.

Dopo che la coscienza s’è separata dal corpo, trascorrono 49 giorni, al cui termine possono accadere tre cose: 1) la rinascita, 2) il rimanere nel bardo, 3) l’illuminazione.

E nel caso di morti violente?

Se non si rendono conto d’essere morti, d’aver perso il corpo, vagando nel bardo, possono diventare pericolosi, in quanto acquisiscono dei poteri, poteri malefici.

Quando un corpo è cremato subito dopo la morte, nella nostra tradizione si dice che, non solo s’interrompe il processo della morte, ma si uccidono tantissimi esseri che, lasciando il corpo indisturbato per qualche giorno, perirebbero naturalmente o si trasferirebbero altrove.

Se sai dove andrai, se sei un bravo praticante che sai dove andrai, non hai paura, anzi, sorgerà in te una elevata fiducia nelle tue capacità.

Vi racconto un particolare della mia vita in cui ho direttamente vissuto un’esperienza straordinaria in cui una persona veniva letteralmente posseduta da un altro spirito. Quando ero nel mio monastero di Menri, una famiglia del Kinnaur, nello stato dell’Himachal Pradesh dell’India del Nord, di cultura mista indù tibetana, venne a chiedere aiuto al suo maestro. Erano in quattro: padre, madre, figlio e figlia. E la figlia si stava comportando in modo molto strano da mesi. E, dato che doveva sostenere l’esame finale della sua carriera scolastica, che era molto importante, erano tutti molto preoccupati. Sua Santità l’abate di Menri disse loro di riposarsi, poi la ragazza inizio a comportarsi in modo molto strano, insomma, per i suoi famigliari, non era più lei, sembrava un’altra. Tradizionalmente, quando una persona è posseduta da un altro essere, questo non vi rimane a lungo. E ci sono delle procedure a riguardo, che consistono nell’entrare in contatto con l’essere. Per far ciò chiudiamo la porta d’ingresso allo spirito nel corpo, equivalente ai due anulari. L’anulare è infatti considerato un’entrata. Con degli oggetti sacri, e certi rituali Sua Santità chiese: “Chi sei”. Al che la figlia, portavoce dello spirito, rispose: “Sono la madre di questi due bambini”. Al che Sua Santità rimase meravigliato di quel che succedeva, così gli dissero la moglie non era la madre naturale. Né la ragazza sapeva che la vera madre era morta 16 anni prima e la nuova moglie s’era veramente presa cura dei ragazzi, con tutto l’amore d’una mamma. Tutto era andato bene ed i figli erano convinti che fosse la loro madre. Ma la vera madre defunta, che aveva vagato nel bardo per 16 anni, ha cercato di dire ai figli che era la vera madre. E disse al marito che non aveva fatto bene il suo funerale. Lo fece per bocca della figlia che serbava in sé lo spirito della madre morta. Era quindi un problema d’attaccamento che l’ha trattenuta nel bardo, impedendole di procedere ad una nuova vita. Sua Santità risolse il problema facendo sì che si pacificassero e le fece promettere di non dare più fastidio ai figli ed alla famiglia.

È possibile sapere se una coscienza s’è reincarnata. Come possiamo accertarlo?

In una zona del Tibet, nell’Hor, proprio perché la comunità lo accetta, la gente incoraggia i bambini a parlare delle loro vite precedenti. I bimbi, appena imparano a parlare, raccontano tante cose, ma, man mano che crescono, la mente è distratta e si confondono. Quando i bambini parlano delle loro vite precedenti si parla di telap. Se ad esempio il bambino non vuole un oggetto e vuole un’altra cosa, gli pongono delle domande, scoprendo magari che quel cibo non gli piace perché asserisce che a casa sua mangiava un’altra cosa. Quindi si trattava d’un abitudine contratta nella vita precedente. Oppure, il bambino può ricordare d’aver avuto un cane che la famiglia attuale non ha. Dice: “Quel cane è come il mio”, ma a casa non hanno un cane. Oppure, è il caso d’alti lama che riconoscono i loro oggetti precedenti.

Reincarnazione significa avere il potere grazie al proprio karma, scelgono loro stessi la reincarnazione e la scelgono dove e come. Mentre la rinascita ordinaria è condizionata dal karma, non è una libera scelta. Generalmente è molto difficile la reincarnazione perché siamo pieni d’illusioni. Ci sono in proposito calcoli astrologici, oracoli, divinazioni varie, i sogni. Quando abbiamo l’impressione che il morto torna a cercarci per dirci qualcosa, significa che è ancora nel bardo. Se ci sembra triste, insoddisfatto, molto probabilmente è ancora nel bardo, e potrebbe rimanervi per sempre.

Tzetrul Rinpoche mori alcuni anni orsono, era un famoso pittore ed è molto interessante venire a conoscenza di come è stata riconosciuta la sua reincarnazione. Come fu riconosciuto? Tempo addietro nacque un bimbo senza le dita, sembrava che gli fossero state amputate, ed il monastero lo riconobbe come il lama precedente, famoso pittore, la cui reincarnazione, molto tempo addietro, aveva avuto degli screzi col re, che gli aveva fatto amputare le dita della mano. Ed anche con quella mano amputata divenne un ottimo pittore.

E si può rinascere animale.

Mia madre 18 anni fa, mentre stava facendo dei lavori, s’era tagliato un dito fino all’amputazione, ed un giorno entro un piccione con una zampina senza un dito e mia figlio d’un anno e mezzo disse che era la nonna che aveva un dito amputato ed un occhio colpito dal glaucoma. I bambini così piccoli hanno la mente più chiara, con una maggiore percezione degli adulti.

Come procedere a lavare e vestire il corpo del defunto per aiutarlo a conseguire una buona rinascita?

Non è tanto importante il lavaggio, ma mettere dopo sul corpo dell’acqua benedetta.

Una coscienza elevata può essere di beneficio nel bardo come aiutando la madre che ???

Il concetto di Delog è riferito ad un essere che muore, il cui corpo che non viene cremato, rimane senza vita per giorni o settimane per tornare poi in vita, raccontando l’esperienza provata. Finché i semi rossi e bianco sono ancora presenti, finche persiste ancora calore nel corpo, questa possibilità è aperta. Ciò è espresso compiutamente nel powa e nel delog.

Dedichiamo questa preghiera a tutti gli esseri senzienti che vagano nel bardo.

Domenica 06.11.16

Facciamo i nove respiri di purificazione, esercitiamo il respiro visualizzando la purificazione dei canali energetici, preambolo di tutte le pratiche. I due canali laterali, dalle due narici scendono a 4 dita sotto l’ombelico dove si congiungono: il canale destro è bianco, il sinistro è rosso ed il centrale blu, vuoti, trasparenti di luce brillante. Il canale centrale al basso si apre come una tromba. Poniamo il pollice sull’anulare, la mano destra sotto la sinistra. Quindi chiudiamo la narice destra inspirando con la sinistra luce verde brillante, che riempie il canale fino al basso ventre. Espirando più intensamente, fumo grigiastro fuoriesce dalla narice destra, liberando rabbia, aggressività, malattie connesse all’elemento vento, disturbi dell’essere maschile, poi chiudi la sinistra respirando dalla destra per 3 volte, liberandoci dall’attaccamento, dalle malattia della bile, gli organi interessati sono connessi agli ostacoli dall’essere femminile, respiriamo quindi da entrambe le narici dal canale centrale cosicché fumo nero esce dalla sommità del capo, liberandoci dalle emozioni connesse all’ignoranza, simbolizzata dallo spazio mente, liberandoci da malattie di flemma kapa, espiriamo da sinistra fumo rossastro perché il canale è rosso. Se non capite i tre tipi di malattie pensate ai tre veleni radice cui sono collegati i tre canali, le cause, rabbia, attaccamento, ignoranza che ne sono le cause, da queste siamo colpiti, e da queste dobbiamo liberarci per una vita salutare, la mente pacifica ed il successo in quanto purifichiamo tutti gli ostacoli.

Ieri siamo giunti alla dissoluzione dell’elemento acqua.

Quando l’energia del fuoco si dissolve nell’energia del vento, quando il fuoco si dissolve nell’aria l’effetto è sui fegato che declina la sua funzione, viene così colpita la lingua. Non sentiamo bene i sapori, né riusciamo a parlare bene, con effetti sul corpo e la gamba destra non funziona, abbiamo visioni come puntini luminosi lampeggianti, come lucciole, poi sorge la luce rossa, e possa riconoscerla come la divinità di saggezza Chetag Ngomed rossa.

Invocazione al maestro ripetuta tra un verso e l’altro.

Quando l’energia del vento aria si scioglie nella coscienza spazio, il respiro si ferma, gli occhi volgono verso l’alto: è la dissoluzione dell’elemento aria e riguarda i polmoni, la percezione olfattiva diminuisce, diminuisce la capacità di trattenere le feci, si ha una sensazione di fiammella di candela tremula al vento.

In Tibet, indicando la destra e la sinistra d’un altra persona od animale o cosa, indichiamo la destra e sinistra che appare a noi, non la loro, perciò è un rilievo invertito rispetto a noi. Il che deriva dagli altari, la cui destra e sinistra è quella che frontalmente vediamo.

Quando l’elemento aria si dissolve e ci sono le visioni di fiamme di candele che si spengono sorge la luce verde e possa riconoscerla come la divinità.

Dissolto l’elemento aria rimane l’elemento spazio, la coscienza, che si dissolve. Gli organi di senso interni smettono di funzionare. Ad esempio, guardando questa bottiglia, questo è l’oggetto esterno e l’occhio lo percepisce, ma in quel caso s’interrompe il contatto tra i due.

Non concentriamoci tanto sulle immagini del Buddha quanto sulle saggezze.

Abbiamo ora la visione del cielo limpido e serenissimo. Il cuore è l’organo ora interessato. E non riusciremo a muovere molto la testa, e ci può esserci emissione di liquidi dalle porte segrete. Quando il bardo della luce chiara sorge, possa realizzarlo come la divinità Nang Ciapa.

Invocazione al maestro.

La coscienza che si riassorbe nella base, spazio, vacuità.

I cinque elementi terra, acqua, fuoco, aria, spazio, sono fuori e dentro di noi, sono in connessione, formando come un nodo, collegati ai nostri organi (pancreas, fegato, polmoni, cuore), abbiamo una coscienza per ogni organo di senso: occhio, orecchio, gusto, olfatto, tatto ed una coscienza mentale.

Ad esempio, vedendo l’oggetto si stabilisce una connessione, e, quando si ha la dissoluzione dell’elemento, ad esempio, la terra è in relazione col pancreas, che s’indebolisce, smette di funzionare e s’interrompe la relazione pancreas con la sua coscienza, che si assorbe nella coscienza mentale. A quel punto, quando la connessione della coscienza dell’organo s’assorbe nella coscienza mentale, abbiamo la visione dei colori. Ora abbiamo diversi livelli in cui i colori possono essere percepiti, a seconda dell’elemento e delle capacità spirituali della persona, ad esempio, a livello grossolano, la percezione del colore giallo per l’elemento terra, a livello intermedio, la percezione della luce, od a livello superiore la percezione della saggezza dell’elemento o del colore.

I cinque elementi sono come le 5 dita intrecciate tra loro che poi iniziano a sciogliersi e la connessione cade. Abbiamo 5 elementi, 5 arti, 5 saggezze: è un numero che ricorre spesso.

Grazie ai venti sottili che fluiscono, anche i chakra funzionano, altrimenti anch’essi si bloccherebbero. Perciò dobbiamo tener conto dei 5 prana o soffi, apana, upana, vyàna, udàna, samàna.

Visualizziamo i chakra in certi punti del nostro corpo – capo corona, gola, cuore, ombelico – ed i 5 elementi che ne sono correlati: ma come funzionano? Secondo i 5 venti prana mettono in funzione i chakra, collegati alla terra in base al proprio soffio. Quando si perde la connessione tra l’elemento esterno con quello interno, quella coscienza sensoriale torna alla coscienza mentale, l’elemento interno torna all’elemento esterno, quindi l’acqua torna all’acqua, i 5 chacra ed i 5 soffi sottili prana si dissolvono. Il seme bianco del padre scende nel canale centrale al cuore ed il seme rosso della madre sale al cuore e si dissolvono, e le emozioni negative connesse con attaccamenti e rabbia ed ignoranza si bloccano. Dal momento che i sensi sono disattivati, anche le emozioni esterne, le emozioni che scaturiscono dalle visioni esterne cessano, non può così sorgere né attaccamento, né avversione, perché, ad esempio, non possiamo vedere alcun oggetto esterno, quindi siamo liberi da attaccamenti ed emozioni.

Quando le 6 coscienze (vista, olfatto, odorato, udito, gusto, mentale) ed i loro 6 oggetti si dissolvono del cuore = coscienza mentale pag 8 tib pag 3 it, ed appare l’oscurità e pozze di sangue sorge il gran suono e la gran luce, e possa realizzare tutte le mie visioni come illusioni.

Il che si rifà ai 2 semi rosso della madre e bianco del padre e se sorgono visioni rosso lago sangue è dal seme femminile.

Ma qui si dice chiaramente che quelle che si provano sono solo illusioni, ed è molto importante rendersene conto, non prenderle per reali. Perché sono visioni spaventose e terrificanti: suoni, sangue. Tutte le emozioni negative, a quel punto, scompaiono, perché sono cessati i contatti con l’esterno, è il momento in cui sorge la grande chiarezza, subentra la calma, le emozioni negative cessando liberano la mente completamente pura, e subentra l’incoscienza per tre giorni, dopodiché la coscienza esce dal corpo. È come chiudere tutte le finestre e porte su una strada trafficata: subentra il silenzio, quindi la calma, quindi qui sorge la mente pura e chiara, quindi si piomba nell’incoscienza per almeno tre giorni e quando l’incoscienza abbandona il corpo: questo è il momento del vero bardo. Ora non ci sono più sensi: come puoi capire che non sei più vivo? Perché la coscienza è totalmente libera dal corpo, eppure questa coscienza si muove anche molto velocemente ed ha l’impressione d’essere ancora in vita. È come in un sogno. Ma molto più forte. Nel sogno sono sospese le percezioni sensoriali, ma nei sogni facciamo di tutto con la sensazione di ricevere le sensazioni, ma è molto più intenso. Se puoi vedere la vera vita come un sogno, allora c’è pure la possibilità di vedere il bardo come un sogno, perché hai instaurato la familiarità e quindi la consapevolezza di ritenere la vita un sogno e, di conseguenza, il bardo come un sogno.

Queste sono le pratiche dello yoga del sogno.

Il vero viaggio del bardo.

Avete mai perso conoscenza, per poi riprenderla pian piano, e siete riusciti a ricordarvene?

Il bardo un processo simile. Nel momento di totale perdita di coscienza, la nostra mente della coscienza senza forma esce dal corpo, ma vi sono tracce carmiche che viaggiano con la coscienza, richiamanti il corpo fisico mentale delle dimensioni di un metro circa. Ma è un corpo illusorio, in un certo senso dalla forma simile alla precedente.

Il corpo mentale si sposta come nel sogno. Ma, nel sogno la mente è nel corpo, vi è ancorata, anche se hai visioni di muoverti da un punto all’altro. Mentre nel bardo il corpo fisico mentale viaggia molto più velocemente del nostro corpo, ovunque, eccetto pochissime situazioni. E solitamente va dove ha connessioni carmiche, non andrà tanto in luoghi sconosciuti. Per le tracce carmiche, dalla precedente situazione di grande chiarezza della mente iniziano ad affiorare i ricordi e qui si sperimenta la visione di luci.

Ed anch’io ho avuto l’esperienza d’essere molto vicino alla morte. Da ragazzino stavo annegando in un fiume. Gli amici mi trassero dalle acque. Quando aprii gli occhi non vedevo nulla, era tutto bianco, poi come un’immagine negativa, i volti erano annebbiati, quindi, a poco a poco, tutto è diventato più nitido.

Vi sono due diversi modi di descrivere i colori degli elementi.

La luce bianca è la prima manifestazione della luce dello spazio. C’è la sequenza, quindi delle luci colorate degli elementi ed una luce radiosa, luce verde, blu, gialla, spazio, vento, fuoco, acqua, terra, visione, qualcosa accade dallo stato naturale della mente: emerge la chiarezza, la saggezza. Per una persona comune è come una luce, per una persona dalle capacità intermedie è luce pura, per chi è più avanzato le percepisce come le cinque saggezze: la chiara luce viene lentamente riconosciuta essa stessa come illusione. Il che solitamente impiega 5 giorni, una luce colorata per ogni giorno. È il bardo del Sambogakaya in cui iniziano a sorgere le luci e visioni. come la luce del sole e luna nello spazio. Realizzando la saggezza comprendiamo che è un’illusione. Ora sono le luci dei cinque elementi ovvero le 5 saggezze, ma questa comprensione è solo per esseri dalle capacità avanzate, mentre, chi non le possiede, lo prende per vero e viene trascinato dall’illusione. La luminosità della coscienza sorge dal Dharmakaya, se c’è questa consapevolezza viene concepita come Dharmakaya o illusione, altrimenti ne siamo avvinti e restiamo trascinati da quest’illusione.

Il bardo precedente è il bardo del Darmakaya: è come lo spazio, di totale chiarezza.

La base è lo spazio, la mente non è il cuore ma vi ha sede, tuttavia è diffusa in tutto il corpo, ha una forte relazione col cervello, ma non è il cervello. Trapiantando il cervello non trapiantiamo la mente. Se chi gli venisse trapiantato il cervello dovesse avere i pensieri del donatore, mi ricrederò. Ma non si è ancora in grado di fare un trapianto del cervello.

In questi 5 giorni ci sono i suoni della vacuità, raggi e da qui scaturiscono le visioni illusorie, quello che vedi e senti sono illusioni, che non ti devono sconvolgere. Accompagnando il morente, l’assistente gli ricorda che quelle luci e raggi sono solo manifestazioni della propria mente, affinché il morente, prendendoli per effettivi, non sia trascinato da illusioni.

Un altro insegnamento, dato che queste sono visioni della nostra mente di tipo spaventoso, è di poterle vedere come divinità, molti testi tantrici descrivono come interagirvi, come relazionarsi a queste divinità terrifiche.

Per almeno 21 giorni, quel che vedi, quel che provi è connesso al tuo passato: i suoni, le luci, le visioni d’esseri strani, ecc. sono connessi alle vite passate.

Chi realizza d’essere morto, vede armoniosamente, in pace, con piacere la propria famiglia ed amici perché sanno di non esserci, altrimenti, chi non se ne rende conto, va incontra a sofferenza perché qualcuno gli usa la macchina, dorme magari nel suo letto, non gli viene dato da mangiare. Il motivo più comune per cui non si realizza d’essere morti è per morte violenta, perché non si ha il tempo di prepararsi a morire. Cosicché non ha modo di comprenderlo, perché, se le cose accadono istantaneamente, non c’è preparazione alcuna. Allora, dopo la totale incoscienza, sorgono i ricordi della vita passata e succede che non ci si renda conto d’essere morti, e può durare fino a tre settimane, ma è possibile che non voglia rendersene conto. E sono molti, specialmente chi era molto potente in vita, malvagio, a persistere in quest’illusione, e siano venerati come spiriti potenti e diventino oggetto di culto, il che è pericoloso, sopratutto per coloro che li venerano. Nella tradizione degli sciamani in Mongolia, le famiglie rimangono in contatto con gli antenati, che vengono convocati nelle riunioni di famiglia e parlano attraverso un’altra persona. In questo caso stanno bene così, e non hanno bisogno di reincarnarsi, perché stanno bene in famiglia.

Ad un oracolo chiesi: “Come ti senti quando lo spirito entra in te?”

Una medium mi disse di sentire, quando lo spirito entrava in lei, una sensazione in un braccio e di non riuscire ad emettere la sua voce. Ricordo d’aver detto che la porta d’ingresso è il mignolo da entrambe le mani. Ed entrò in lei lo spirito d’un anziano, che disse: ho visitato il tuo monastero, ma i monaci non portano le mutande, per i giovani erano diventate una distrazione, perché cercano gli ultimi modelli firmati, mentre, se le hanno, infilano l’orlo della gonna nelle mutande per giocare meglio a pallone.

Mi convinsi che lo spirito era vero perché era solo in quel monastero non si mettevano le mutande, mentre erano permesse negli altri monasteri.

Come minimo si rimane nel bardo per 49 giorni, ma, in particolari casi di esseri consapevoli, questo tempo può essere più breve, ma, se vi rimane di più, allora sono necessari degli aiuti esterni, perché ci sono delle difficoltà. Come nel caso della doppia attribuzione di maternità che dicevo ieri. Se rimani nel bardo perché non riesci a reincarnarti, e cadi nelle illusioni di nascita in inferni, di nuova nascita, di catena infernale, d’essere ucciso, puoi rimanere per sempre nel bardo, come leader di gruppi di altri esseri che rimangono nel bardo. Il bardo è il regno delle illusioni, dell’illusione d’essere giudicati, giustiziati, di trovarsi di fronte a divinità irate, a yama il signore della morte. Il defunto deve fare il conto col suo karma e ritiene di venir giudicato, ma sono tutte visioni illusorie, proiezioni del nostro karma.

Tutto ciò, questi pensieri sono anch’essi un risultato karmico, è perché sei o diventi vittima delle tue illusioni. Se controlli la tua mente, non ne sarai preda.

Va bene recitare la Preghiera dello stato intermedio fino alla liberazione al momento della morte e, nel bardo, ma è opportuno recitarla quotidianamente.

Che connessione c’è tra lo yoga del sogno ed il bardo?

Nello yoga del sogno vediamo la vita come un sogno, così possiamo portare questa consapevolezza nel bardo.

Vedi la tua vita come un sogno e vedi il bardo come un sogno. Se nel bardo siamo preda delle illusioni queste si moltiplicano. Perché il sogno può essere definito come un bardo: del sogno, della vita e bardo vero proprio tra due vite e molto più ancora.

Se nel bardo sei consapevole, puoi raggiunger un alto livello, raggiungendo stadi elevati fino all’illuminazione, oppure raggiungi una nuova vita, ma, non in modo caotico, non trascinato dal karma, ma conseguendo una rinascita migliore.

Cremare una persona dopo 24 ore dalla morte ha conseguenze che dipendono dal suo carma, è importante il sito da dove esce la coscienza, se il corpo viene bruciato subito lo scenario cambia. Ma, se il defunto ha una salda consapevolezza, non succede nulla.

Ci sono pratiche che insegnano come liberarsi, trasformare, lasciare le cose come stanno, quando incontri ????

06.11.16 domenica pomeriggio

Siamo ai 21 giorni del bardo. In questo periodo la maggior causa di sofferenza per questi essere è di vedersi ignorati, loro ci possono vedere, noi no, tranne qualche essere elevato che può vedere gli altri esseri di bardo, ma non noi, l’essere torna ai suoi luoghi e vede che c’è qualcuno al suo posto.

Mano a mano poi l’essere nota e si rende conto di essere in un altro stato, ed inizia a vagabondare. Vede il proprio corpo distrutto e capisce che non può ritornarvi. Anche se non ha capito di avere un copro illusorio, comprende di non avere il proprio corpo: l’ha perduto.

È un qualcosa di simile a quando abbiamo un problema, e cerchiamo di risolverlo, ma non ci riusciamo. Allora cerchiamo un’altra soluzione, l’essere capisce di poter rientrare nella vita passata ed affronta il problema sotto un altro aspetto. Nella seconda fase dei 21 giorni l’essere ha molte illusioni di connettersi ad un certo animale, essere, è una specie di ricerca, è un cambio d’atteggiamento. Fino ad ora era rivolto al passato, ora è indirizzato al futuro, ma non è consapevole, ma segue le tracce carmiche pregresse. È simile a quel che succede nella nostra vita e nei sogni, così nel bardo.

La prima fase della nostra vita è più connessa al nostro passato, mentre la successiva a quel che accadrà, al futuro, che ci è nascosto. Così la predizione d’un sogno è nella seconda parte della nottata, perché la prima è rivolta al passato e la seconda al futuro.

Se il bimbo ricorda la sua vita passata, è perché è facilitato dalla chiarezza della sua mente, così si arriva a ricordare il passato. Mentre nel sonno e nel bardo si è connessi all’attaccamento, l’oscurazione è data dall’attaccamento, dopo questa prima fase, dopo esserci rilassati, potremo fare sogni con più chiarezza, perciò si può vedere il sogno connesso al futuro, nella sua seconda parte, perché c’è più chiarezza. Così nel bardo, se subentra una maggiore chiarezza, si cercano possibilità per il futuro.

Così, possono esserci nascite nei vari regni d’esistenza o negli spiriti affamati o nella corte del signore della morte che processa i vari esseri, quindi le illusioni sperimentate cambiano, e sono volte al tipo d’esistenza che andremo a prendere, perciò l’essere inizia a comportarsi come l’animale in cui si rinascerà. Quindi è importante il modo in cui ci muoveremo, ad esempio, come quel tipo d’animale in cui rinasceremo. L’ultima settimana ci avvicineremo a coppie umane verso cui abbiamo affinità, se la rinascita sarà umana. E, se rinasci come uomo, avrai una forte emozione di gelosia verso il padre ed attaccamento verso la madre e viceversa se rinasci come femmina. Questo è il bardo della manifestazione, del Nirmanakaya, è il momento in cui ci si sta per reincarnare. Se sei fortunato puoi vedere la vera natura della mente, da cui sorge il Dharmakaya, quindi la luminosità della coscienza, il Sambogakaya, quindi la vera e propria manifestazione il samboga. ???

Per il nostro karma, quando la coppia s’unisce siamo colti dalle emozioni, i due semi s’uniscono, i testi medici tibetani dicono che se i venti vengono da destra o da sinistra da ciò dipende il sesso del feto. Ma il sesso può cambiare, se sei concepito come maschile puoi nascere maschio. Il desiderio dipende dalle tracce carmiche, all’unione dei 2 semi materno e paterno se i venti sottili vengono da destra o sinistra può determinare il sesso, quando l’embrione si trova nell’utero la forma della pancia della madre può determinare il genere, ma può cambiare.

Esistono tre momenti in cui possiamo liberarci dal bardo: 1) il bardo del Darmakaya, è il bardo della chiarezza, 2 il bardo del Sambogakaya sorge la luce della coscienza, 3) il bardo del Nirmanakaya della ricerca di una nuova nascita. Il bardo del Darmakaya, Sambogakaya e Nirmanakaya sono situazioni in cui possiamo raggiungere la realizzazione.

Il bardo della vita e del sogno sono esempi per spiegare il bardo.

Vi sono 4 modi o porte di rinascita: come noi dall’utero, gli uccelli ed i rettili dalle uovo, rinascita dall’umido e dal calore, rinascite miracolose connesse con luce.

Colleghiamoci ora al testo della preghiera.

Quando la coscienza è avviata a rinascere come animale non vi si può opporre. Non significa che una rinascita umana abbia una vita migliore d’un animale ma, in linea di massima, c’è differenza.

Quando la coscienza rimane come orfana, senza supporto nei 21 giorni, quando la coscienza ha cercato di tornare alla vecchia vita e s’è sentita abbandonata, senza supporto. Qui inizi a vedere il signore della morte yama, le sofferenza dei diversi reami, e tutto dipende da quanto si diventa vittima delle illusioni. Il concetto del signore della morte è molto potente. Nel monastero tibetano Bonpo del Kam ogni 12 anni fanno una rappresentazione sul signore della morte che giudica i morti, un dramma che si crede aiuti le persone a liberarsi da questa illusione, perché, se lo conosci, non dovrai subire l’illusione di questo processo, una volta morto. Se non sei vittima delle illusioni, non subirai alcun processo da parte del signore della morte, è solo il nostro karma che agisce, facendoci vedere d’essere giudicati da un tribunale delle nostre colpe, ma è tutto frutto del nostro karma. È un po’ simile all’illusione che nel sogno ci distrae, ci trascina quando sogniamo di andare a fare la pipi all’aperto ma, la stiamo in realtà facendo nel letto. Vediamo una cosa ma ne abbiamo fatta un’altra. Viviamo un processo inesistente dettato solo dal nostro karma. Siamo come in un sogno, illusi, ma parzialmente coscienti, ma come in sonnambula, ma abbiamo solo una percezione parziale dell’illusione, e possiamo sentirci trascinati all’inferno, puniti per peccati che sappiamo o meno d’aver commesso, dipende da quanto realizziamo la vera natura dei fenomeni e che tutto è un illusione, e in quel momento si smette di soffrire.

Quando sorgono le visioni illusorie, con apparenze paurose di suoni, luci e raggi: sono illusioni autogenerate e manifestazioni delle mia mente, perciò per favore liberami, benedicimi, anzi fà si che realizzi che sono manifestazioni delle mia mente, un’illusione.

Ripetizione dell’invocazione al maestro.

Conclusione.

Benedicimi affinché possa riconoscere tutte le visioni come illusorie, eliminando così la possibilità di rinascere nei regni inferiori, il che ha due conseguenze: 1) riconoscendole come illusioni non rinasci nei regni inferiori e 2) incorri in meno sofferenza.

Possa realizzare l’essenza unica dei tre tempi: passato, presente e futuro; quando siamo nella dimensione naturale questi non esistono.

Possa realizzare i Tre kaya del Buddha, le 5 saggezze o paramita, possa aiutare l’infinito numero di esseri senzienti.

Possiamo considerare che tutti gli esseri illuminati sono la manifestazione dei 3 Kaya, ma nello Dzochen il Dharmakaya è il tutto, ma, finche non lo realizzi, sei nel samsara, e quando lo realizzi hai ottenuto l’illuminazione. A livello più alto, c’è un insegnamento molto elevato, che dice che tra la differenza tra la realizzazione e l’ignoranza è come tra la mano aperta e chiusa, così, se realizzi la vera natura della mente, abbandoni l’ignoranza, la sofferenza ed il samsara.

Domanda. Come possiamo sapere com’è il nostro carma? E come possiamo migliorarlo?

Ghesce Choetsang Rinpoche. Se sei soddisfatto con la vita sei sulla giusta via, viceversa, se non sei mai soddisfatto, sei sulla via sbagliata, da qui comprendi ciò che devi migliorare, da dove e cosa devi cambiare, perché solo io sono l’autore delle mie insoddisfazioni. Karma è un termine sanscrito, in tibetano è “lhe” equivalente ad azione, che deposita le impronte sulla base della nostra mente. Cosa siamo giusto ora è dato dal nostro karma passato e cosa saremo dipende dal nostro carma attuale.

Domanda. Abbiamo la tendenza a ripetere le nostre azioni, anche le negative.

Ghesce Choetsang Rinpoche. Proprio per questo c’è l’insegnamento, non posso cambiare il tuo carma, solo tu lo puoi fare, così ti indico cosa fare.

Chi ha una vita breve può aver ucciso, essere stato un assassino in passato. Chi soffre molto in questa vita può aver creato molta sofferenza, in passato ha torturato, è stato un violento. Chi vive in povertà o molto povero in precedenza era un ladro, un corrotto, ha derubato. Ma c’è sempre la possibilità di migliorare. C’è un rituale per prolungare la vita quando è breve, ad esempio: facendo sì che esseri sofferenti siano liberati, è la liberazione di animali minacciati di morte; se in povertà c’è un rituale per la generosità, ma c’è un modo per essere generosi anche con poco.

Domanda. Ho un’amica che ho l’impressione che stia ancora vagando, perché compare in sogno ad amici comuni e pure a me, ed ebbe un funerale cristiano anche se non lo era, perciò ho l’impressione che fosse molto insoddisfatta, inoltre mori improvvisamente, in sogno era arrabbiata.

Ghesce Choetsang Rinpoche. La causa potrebbe essere la morte improvvisa, ma c’è un rituale apposito il Jambù, dovreste contattare dei maestri dando loro un suo oggetto, la foto, il che le indicherebbe la strada nel bardo.

Domanda. Cosa ne pensa dell’eutanasia? Quando qualcuno soffre molto e chiede di morire?

Ghesce Choetsang Rinpoche. È un tema molto controverso. È simile al suicidio perché qualcuno non vuole sopportare le sofferenze. L’effetto apparente è la cessazione della sofferenza. Ma le tracce carmiche rimangono. E la sofferenza viene ripresentata, anzi aumentata nella prossima vita. Se le persone attorno, se anche loro soffrono, se ci credono, possono essere d’accordo, ma non è la soluzione giusta, ci sono soluzioni migliori.

Ci sono due tipi di suicidio, per beneficiare qualcuno, pensando che con la mia morte un altro possa avere dei benefici è un sacrificio positivo, ma per porre fine alle proprie sofferenze è negativo.

Domanda. Cosa ne pensa dell’accanimento terapeutico? Ho avuto l’esperienza di mia sorella che è morta dopo un mese d’ospedale, non avendo la possibilità di curarla a casa, era estate e non avevo l’aria condizionata.

Ghesce Choetsang Rinpoche. È perché la famiglia desidera stargli più vicino possibile, è il loro attaccamento o è il volere del paziente? Se non è la scelta del paziente, nella nostra società preferiamo, se non c’è speranza, preferiamo un passaggio più pacifico, a casa, in famiglia. Godendo insieme negli ultimi giorni. Se la persona esprime il desiderio di rimanere ancora, allora ne vale la pena, è bene esaudirlo, perché ha senso. Se il paziente mostra sofferenza ed è senza speranza, allora è meglio lasciare che la malattia faccia il suo decorso.

Domanda. Può un animale rinascere in un umano?

Ghesce Choetsang Rinpoche. Certamente, se si nasce umani non significa che si rinascerà nuovamente umani, ma dipende dal karma: se, ad esempio, eri nato precedentemente umano ed avevi avuto delle buone vite umane, e per qualche ragione sei caduto nel regno animale, ci sono infatti animali che salvano umani. In Tibet si pensa che prima di nascere umano un essere sia nato come cane. Penso inoltre fortemente che sia vero che dei cani nella prossima vita possano rinascere come cani.

Domanda. Quando non sogniamo più un defunto cosa significa?

Ghesce Choetsang Rinpoche. È un buon segno. Chi trova la via per rinascere smette d’apparire nei nostri sogni, ma se nei vostri sogni il defunto v’appare triste, significa che davvero soffre, se vi si mostra lieto, è un buon segno. Così è un buon segno se il defunto appare in sogno per confortarci o per darci consigli.

Ho la sensazione d’essere stato un cane nella vita precedente. Probabilmente la vostra società non lo accetta, vi dico che quando nacqui avevo una serie di piccoli capezzoli, come li hanno gli animali . Forse è un segno forse non dell’ultima esistenza ma di vite più remote.

Ieri vi parlai della reincarnazione del lama rinato con le dita tagliate, ma se succede a distanza di poco tempo, non sono cose senza senso. L’oroscopo tibetano ti dice che, ad esempio, due vite fa nascesti come animale, e che certi segni sul tuo corpo derivano da tue nascite precedenti.

Domanda. Il figlio di mia figlia e di mio figlio sono nati a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro ed entrambi hanno una voglia scura a destra sul petto.

Ghesce Choetsang Rinpoche. Dovresti consultare un astrologo tibetano a riguardo.

Domanda. Le visioni del signore della morte, del giudizio, è proporzionale al comportamento effettivo della coscienza in vita?

Ghesce Choetsang Rinpoche. Si, certo, proprio per quello, sono le tracce carmiche derivanti dalle azioni compiute nella vita.

Domanda. È anche un modo per mettere in guardia chi è caduto in questi errori?

Ghesce Choetsang Rinpoche. Si.

Domanda. Le 5 saggezze a cosa si riferiscono?

Ghesce Choetsang Rinpoche. Abbiamo i 5 veleni ed i loro opposti sono le 5 saggezze. Attaccamento, ignoranza il cui antidoto è la consapevolezza, l’invidia, la rabbia, l’odio. Andare nel profondo significa andare in concetti più complessi che potrebbero confondere.

In conclusione, abbiamo vissuto il tragitto della morte, il passaggio nel bardo fino alla rinascita.

Il bardo è solo un’illusione, è un viaggio nell’illusione, come un sogno. Se lo sappiamo, soffriremo di meno. Così nel sogno: succederà ma saprai che è un’illusione. È come vedere un film, se sei consapevole che è solo una recita, che nessuno muore, possiamo anche appassionarci alla storia, ma senza esserne coinvolti, allora lo apprezzi, altrimenti se lo pensi reale, allora sei trascinato dall’illusione. Ed è quello che succede nel bardo.

Questo è il livello più alto, di vedere il bardo come un’illusione, senz’essere distratto, senz’esserne trascinato, altrimenti puoi vederlo come la manifestazione della divinità e chiedere consigli ai lama. La consapevolezza di questo processo diminuisce la paura e ci dà serenità. Negli hospice, quel che si sente dire è il rimpianto di non essere riuscito a stare più a lungo con la propria famiglia, d’aver dedicato troppo tempo al lavoro e poco alla famiglia. Dobbiamo invece riuscire a non vivere di rimpianti. Se lavori per qualcuno, dovremmo essere soddisfatti perché hai fatto qualcosa per gli altri. V’è la possibilità di non aver avuto la possibilità di poter passare abbastanza tempo con la famiglia o con gli amici. Possiamo cercare di trovare più spazio, se le persone morenti capiscono come procedere, che c’è una rinascita ed una nuova vita, si porteranno con sé meno rimpianti.

Ci sono poi pratiche come lo yoga del sogno e del sonno che possono aiutare nella percezione del bardo come illusione, questa dell’illusione è il punto più importante, ed auspico che quest’esperienza, quest’insegnamento sia di beneficio non solo per voi ma che vi serva per beneficiare degli altri esseri.