Introduzione alla medicina tibetana

Introduzione alla medicina tibetana

Alexander Berzin. Città del Messico, Messico, 30 agosto 1993. Trascrizione del corso leggermente revisionata. Traduzione italiana a cura di Valentina Tamiazzo.

Introduzione e storia

Devo ricordarvi, prima di iniziare, che non sono un medico; pertanto non chiedetemi, per favore, delle vostre diverse malattie. Ho studiato un poco di medicina tibetana, e da anni prendo medicine tibetane, per cui posso soltanto spiegare qualcosa in merito alla teoria.

La medicina tibetana ha una lunga storia. Esisteva una tradizione medica autoctona in Tibet. Con la formazione dell’impero tibetano, nel settimo secolo dell’era moderna, gli imperatori invitarono medici dall’India e dalla Cina, così come dalle aree persiane e romane dell’Asia Centrale. In seguito, verso la fine dell’ottavo secolo, invitarono più medici da queste regioni. A quel tempo, inoltre, gli insegnamenti del Buddha sulla medicina furono portati dall’India al Tibet. Questo fatto coincise con l’arrivo di Padmasambhava e lo sviluppo degli insegnamenti Nyingma.

A quel tempo era in corso un grande dibattito sul tipo di Buddhismo e di tradizione medica che sarebbero stati adottati in Tibet. I sistemi buddhisti indiani vinsero in entrambi i casi, per ragioni che ora non andremo ad approfondire. Vi fu un grande medico al tempo, il quale unì alcuni aspetti delle tradizioni mediche cinese e greca, che erano diffuse nell’Asia Centrale, con gli insegnamenti medici di base del Buddhismo indiano. Proprio come molti testi buddhisti furono nascosti a quel tempo a causa di difficoltà, così furono nascosti anche questi testi di medicina. Furono riscoperti nel dodicesimo secolo, e vennero leggermente rielaborati e modernizzati. E’ da questa revisione che deriva l’attuale sistema medico tibetano.

La medicina tibetana si diffuse dal Tibet alla Mongolia, alla Cina settentrionale, alla Siberia e in molte regioni dell’Asia Centrale, fino ad arrivare al Mar Caspio. La medicina tibetana, così come altri numerosi aspetti della cultura tibetana, costituirono qualcosa di analogo a quella che fu la cultura latina nell’Europa medievale. La sua influenza si diffuse dal Mar Caspio fino al Pacifico, e dalla Siberia fino all’Himalaya. Si trattò di una grande civiltà. Vediamo ora il sistema medico tibetano stesso.

Classificazioni delle malattie

Troviamo che le malattie vengono classificate in base a tre gruppi. Il primo gruppo è quello delle malattie profondamente radicate. Ne sono esempi i disordini genetici, gli handicap di nascita, e così via. Le malattie e gli handicap che sono radicati profondamente derivano da vite passate. Sono molto difficili da curare dal punto di vista della medicina tibetana. Quello che si può fare è soltanto cercare di rendere più agevole la condizione della persona. Ad esempio, se soffriamo di una malattia come l’asma sin da quando eravamo bambini, sarà molto difficile riuscire a curarla.

Il secondo gruppo è quello delle malattie che derivano da altre condizioni. Queste includono gli squilibri nel corpo che si sviluppano a causa di diverse circostanze: ambiente, inquinamento, germi, e varie altre condizioni. Si tratta del tipo più comune di malattia, e per questo la medicina tibetana si concentra principalmente su di esse. Un esempio potrebbe essere l’asma di cui si potrebbe soffrire successivamente nella vita, per il fatto di vivere in una città inquinata e sperimentare un elevato grado di stress.

La terza categoria è detta letteralmente delle malattie immaginarie.Queste si riferiscono alle malattie psicosomatiche e a malattie che  in genere i tibetani credono siano causate da forze dannose. Questa categoria include sindromi post-trauma ed esaurimenti nervosi che si verificano nel corso di una guerra. Malattie come queste vengono trattate principalmente con l’esecuzione di rituali. Ciò potrebbe sembrarci un po’ assurdo, ma se guardiamo ad un esempio che ci viene dall’Africa, possiamo forse comprenderlo. Quando qualcuno è molto malato, il suo atteggiamento influenza molto il suo sistema immunitario. Ciò è stato descritto ed esaminato dalla medicina moderna. Se l’intera comunità cui appartiene un individuo sta sveglia tutta la notte a condurre danze e rituali, questo fatto dà alla persona la sensazione che tutti la stiano realmente supportando, e questo rafforza enormemente il suo spirito, cosa che a sua volta può influenzare anche il sistema nervoso. La stessa cosa può accadere quando abbiamo un gruppo di monaci o di monache che sta eseguendo un rituale per noi. Questi eventi rafforzano il sistema immunitario, e in questo modo la persona malata può guarire più rapidamente.

Malattie che derivano da altre condizioni: i cinque elementi e i tre umori

Vediamo ora la seconda classe di malattie. In primo luogo considereremo la natura delle malattie. Il corpo viene esaminato in termini di equilibrio di cinque elementi o di tre umori. I cinque elementi sono: terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Non si tratta di cose astratte, strane, disgiunte dal corpo. L’elemento terra si riferisce all’aspetto solido del corpo, l’acqua ai fluidi, il fuoco è il calore (incluso il calore digestivo e l’acidità), l’aria si riferisce non soltanto ai gas all’interno del corpo, ma anche all’energia, la quale comprende l’energia elettrica del sistema nervoso. Lo spazio si riferisce agli aspetti dello spazio all’interno del corpo: la collocazione dei vari organi e i vari organi cavi come lo stomaco e così via. Le malattie sono considerate essere disequilibri di questi elementi. Vi è qualcosa che non va nel sistema di questi cinque elementi.

La visione tibetana della malattia in termini di disequilibrio dei tre umori deriva dai greci, benché il termine effettivo sia in sanscrito che in tibetano, significhi letteralmente “cose che possono andare male.” Gli umori sono tre sistemi all’interno del corpo, e ciascuno dei quali comprende cinque suddivisioni. Non mi risulta ovvio il motivo per cui cinque componenti siano raggruppati assieme in un unico sistema. I tre sistemi maggiori sono chiamati: vento, bile e flemma. Vediamo cosa implicano questi sistemi .

Il vento si riferisce principalmente al vento all’interno del corpo. Vi sono energie vento che interessano la parte superiore del corpo: le energie che entrano ed escono dalla parte alta del corpo come mentre deglutiamo, parliamo, e via dicendo. E venti che interessano la parte inferiore del corpo: le energie che entrano ed escono dalla parte bassa del corpo, come quando tratteniamo o rilasciamo escrezioni, le mestruazioni, l’orgasmo. Un aspetto dell’energia vento ha a che vedere con la circolazione e la pressione sanguigna. Abbiamo inoltre un’effettiva energia fisica legata al movimento, e vari tipi di energie associate al cuore.

La bile interessa certi aspetti della digestione, come la bile prodotta dal fegato. Ha a che vedere con diversi aspetti della pigmentazione, come quando si prende una scottatura solare, con l’emoglobina, le cellule rosse del sangue, e la vista.

La flemma interessa la secrezione di muco e il sistema linfatico. E’ collegato ai raffreddori, sinusiti, questo genere di cose, così pure alla componente liquida che permette la mobilità articolare, non sono sicuro del termine tecnico medico occidentale. Credo sia chiamato fluido sinoviale. Ad esempio, i reumatismi e le artriti sono disordini di flemma. La digestione è un processo complesso, nel quale certi aspetti di vento, bile e flemma sono associati a diverse fasi. Si tratta di sistemi molto complessi. Come ho detto, non è facile capire come le cinque suddivisioni di ciascuno dei tre umori s’inseriscano assieme in un unico umore.

Le malattie sono viste come disequilibri di questi tre umori, il che può significare che uno di essi può essere eccessivamente forte e un altro eccessivamente debole. Vi possono essere disordini semplici, e disordini di più di un umore contemporaneamente. La medicina tibetana è un sistema olistico, che tratta l’intero corpo, dato che tutti i sistemi del corpo sono interconnessi.

Vi sono diversi modi di classificare le malattie. A volte il sangue viene considerato come un quarto sistema, che include anche i muscoli del corpo. All’interno di questa classificazione possiamo dividere il sistema della bile, il sangue, e i disordini di tipo caldo come una categoria, e il vento, flemma e i disordini freddi come un’altra categoria. I tibetani analizzano spesso le malattie in termini del loro essere di natura calda o fredda, ma non sono abbastanza sicuro di che cosa si intenda esattamente per caldo o freddo. Non è certamente relativo alla temperatura.

Le cause della malattia

In generale, le malattie possono essere dovute alla dieta: mangiare cibo che non fa per noi, o che è troppo grasso. Possono essere dovute a problemi con il nostro comportamento, come uscire fuori al freddo senza essere sufficientemente vestiti. Sedersi all’aperto su del terreno freddo o su di una roccia fredda e bagnata è una causa certa di problemi ai reni. Le malattie possono essere causate da piccoli organismi, germi o microbi. Ciò è simile a quanto viene affermato dalla medicina occidentale. Tuttavia, ciò che la medicina tibetana dice, al di là di questo, è che possiamo guardare ad un livello più profondo delle cause delle malattie. Credo che probabilmente la maniera più interessante ed utile di guardare alla medicina tibetana in termini del nostro modo di pensare, è l’intera idea che la causa sottostante del disequilibrio fisico è il disequilibrio emotivo e mentale.

Se vogliamo superare la malattia completamente, dobbiamo raggiungere l’equilibrio su tutti i livelli, soprattutto su quello emotivo/mentale. Vi sono tre emozioni o atteggiamenti disturbanti principali. La prima è il desiderio bramoso ed attaccamento. E’ il desiderio nevrotico per il quale sentiamo di dover ottenere una cosa, in caso contrario impazziremmo. La seconda è la collera. La terza è l’ingenua mentalità ristretta e testardaggine. Queste tre emozioni sono collegate ai disordini dei tre umori. Dal desiderio derivano i disordini di vento; dalla collera, i disordini di bile; dalla mentalità ristretta, i disordini di flemma. Tutto questo è molto interessante. Osserviamoli un po’ più da vicino.

I disordini di vento sono spesso caratterizzati da un grande nervosismo. Sono legati all’ipertensione. Provocano una sensazione di grande tensione al petto. Si ha quella sensazione che descriviamo come cuore spezzato; ci si sente terribilmente depressi. Questi sono disordini di vento molto comuni, associati al desiderio bramoso. Ad esempio, se siamo molto attaccati all’idea di fare molti soldi, lavoriamo e lavoriamo, ci ammaliamo di ipertensione e siamo costantemente nervosi. Se siamo molto attaccati a qualcuno, e questo muore oppure ci lascia, proviamo tutta quella sindrome da cuore spezzato. Anche le persone che meditano in modo scorretto e si spingono troppo in là sviluppano disordini di vento. Quando ci spingiamo troppo duramente in qualsiasi cosa, questo spreme le energie nel corpo e causa tensione al petto, il nervosismo, la paranoia, e così via. Anche gli intestini o lo stomaco tesi sono un disordine di vento. La causa psicologica di fondo di questi problemi è il troppo attaccamento o desiderio.

I disordini di bile derivano dalla collera. Un’ulcera, dove vi è troppa bile nello stomaco, è associata al fatto di sentirsi molto arrabbiati. Quando ci arrabbiamo, diventiamo rossi. La bile influisce sulla pigmentazione della pelle. Diventiamo gialli con l’itterizia e rossi con la rabbia. Ci sono anche mal di testa da bile, i quali si manifestano spesso con la collera: bruciano gli occhi, brucia la testa.

La flemma è legata all’essere ingenui e mentalmente ottusi. Si mantengono certe idee molto caparbiamente e non si vuole ascoltare nessun altro. Oppure il proprio cuore è chiuso verso alcune persone perché non si vuole avere a che fare con loro. Proprio come la mente e il cuore sono chiusi, i nostri seni paranasali si chiudono e abbiamo problemi di sinusite oppure problemi al torace, come la polmonite, o l’asma, oppure il corpo si fa chiuso e teso con l’artrite o i reumatismi. Il corpo riflette l’inflessibilità della mente.

Benché possa non essere del tutto accurato, possiamo giocare con questo modo di pensare anche in termini di altre malattie. Spesso con il cancro, vediamo che le persone assumono atteggiamenti molto autodistruttivi. Dopo che mia zia morì, mio zio non aveva più alcun desiderio di continuare a vivere. Il suo stile di vita cominciò a diventare autodistruttivo, e abbastanza rapidamente sviluppò un cancro con il quale il corpo distrusse se stesso. Morì nel giro di un anno. Questo ovviamente non vale per tutti i tipi di cancro, ma ci dà qualcosa di interessante su cui riflettere.

Con l’AIDS, il corpo non ha alcuna capacità di combattere. Alcune persone affette da AIDS non erano in grado di combattere le loro dipendenze dalle droghe o dal sesso promiscuo. Proprio come non riescono a controllare se stesse rispetto ai loro desideri, il loro corpo non riesce a difendersi da nulla. Questo è l’aspetto della medicina tibetana che trovo più stimolante, a parte l’uso pratico della medicina.

La diagnosi delle malattie

Continuiamo ora con l’effettivo sistema medico. Per diagnosticare le malattie si hanno l’anamnesi, l’ispezione visiva e l’esame del polso. I tibetani non danno molta enfasi al fatto di chiedere ciò che non va. Maggiore enfasi viene data agli ultimi due tipi di diagnosi. L’ispezione visiva comprende la lingua, ma quella principale è l’ispezione delle urine. Il medico esamina le prime urine del mattino. Queste gli vengono portate in un contenitore trasparente o bianco, ed egli le scuote con un bastoncino. Il medico prende in considerazione diverse variabili. Per prima cosa ne osserva il colore. Poi osserva il tipo di bolle che si formano dal loro scuotimento, quanto grandi sono, e quanto durano. Quando queste si disperdono, il modo in cui si disperdono, e se vi è una certa oleosità. Sono acquose o dense? Vi sono sedimenti? Ne viene esaminato anche l’odore. Se il medico le riceve immediatamente la mattina, può anche osservare il modo in cui cambia il loro colore quando si raffreddano. Con tutte queste variabili, si è in grado di fare una diagnosi molto precisa della malattia.

Esaminare le urine è effettivamente un sistema di diagnosi eccellente, perché, come per l’esame del polso, il medico deve tenere in considerazione l’età della persona, il sesso, e il periodo dell’anno. Quando egli esamina le urine, prende anche in considerazione quanto vecchie sono. Questo gli permette di esaminare urine che sono vecchie di una o due settimane. Questo era utile in Tibet, dove un membro della famiglia doveva portare un campione di urine viaggiando su di uno yak per una o due settimane prima di raggiungere un medico. Adesso, dovremmo spedirlo per posta aerea in India.

Viene esaminato anche il polso. Anche questo metodo è molto sofisticato. Il medico esamina normalmente il polso a partire da appena sotto il pollice, usando tre dita. Con ciascun dito, egli preme con un diverso grado di forza. Il dito indice percepisce soltanto la pulsazione superficiale. Il dito medio preme un poco più in profondità, e l’anulare preme il più profondamente possibile. Ciascun dito ruota leggermente da una parte e dall’altra. Ciò viene fatto su entrambi i polsi. In questo modo ciascun lato delle dita legge la diagnosi per un organo diverso del corpo.

La frequenza del polso viene misurata confrontandola con il respiro del medico. Non c’erano orologi da polso nel Tibet antico, pertanto un medico doveva contare il numero di pulsazioni su, diciamo, dieci dei suoi respiri. Inoltre, viene esaminato quel che accade alla pulsazione quando viene premuto il polso. Sparisce? Rimbalza indietro con forza? Si esamina il modo in cui la pulsazione viaggia nell’arteria, percependo il modo in cui fluisce tramite le tre dita. La “forma” della pulsazione viene osservata. E’ ondulata? Arriva con picchi acuti? Si torce da una parte all’altra? Esistono molte possibilità. Questo ovviamente richiede che il medico abbia delle dita estremamente sensibili. Nonostante vi sia l’esame del polso nel sistema ayurvedico indiano, il quale è di origine induista, così come nella medicina cinese, [l’esame del polso] viene eseguito in modo differente in ciascun sistema. L’analisi delle urine sembra essere esclusiva del sistema tibetano.

La cura

Esaminando questi diversi aspetti, il medico può giungere ad una diagnosi. Poi serve una cura. Il trattamento implica la regolazione della dieta e dello stile di vita, e l’assunzione di medicine; vi sono tuttavia altri metodi per trattare varie condizioni, incluse l’agopuntura e la moxibustione, ovvero la bruciatura di alcuni punti del corpo.

Dieta

Se abbiamo un disordine di vento, allora alcuni cibi possono essere dannosi. Ad esempio la caffeina, nel caffè, aggraverà un disordine di vento. Siamo molto nervosi e la nostra pressione è alta. Le lenticchie, come i fagioli, producono aria: la flatulenza è un indice di questo. Per i disordini di bile, le uova e i cibi grassi o fritti fanno molto male. Per i disordini di flemma, eviteremo i latticini e il riso, poiché producono molto muco. Osserviamo questo anche in occidente. Altri tipi di cibo possono invece essere molto utili per questi disordini. Ad esempio, bere acqua calda fa molto bene per i problemi di flemma, perché lava via il muco.

Cambiare il comportamento

Per quanto riguarda cambiare il comportamento, se si ha un disordine di vento, è importante tenersi caldi e stare in compagnia di buoni amici. Le risate sono una cosa fantastica per i disordini di vento. Se si è molto turbati e nervosi, ridere rilascia questa tensione. Guardare fuori, a lunga distanza, è molto utile. Inoltre, si possono evitare cose come stare di fronte ad un ventilatore, oppure fuori al vento. Spesso le persone trovano che le macchine ad alta potenza che fanno rumore, come il tosaerba o i condizionatori d’aria, le rendano ancora più nervose. Per i disordini di bile, è molto utile stare al fresco e lontano dal sole. Per la flemma, vanno molto bene l’esercizio fisico e il calore. Questi due daranno più flessibilità alle articolazioni, e aiuteranno ad espellere il muco.

Medicine

L’assunzione di medicine è il trattamento primario nella medicina tibetana. Le medicine sono composte principalmente da erbe, ma comprendono anche varie sostanze minerali e via dicendo. Ciascun tipo di medicina può contenere cinquanta o più ingredienti mischiati assieme. Solitamente sono mischiati e polverizzati per formare poi una pillola. Le pillole devono essere masticate e prese con acqua calda. Se non le si mastica e le si ingerisce così come sono, probabilmente ci passano semplicemente attraverso senza dissolversi. Sono molto dure. I tibetani hanno denti molto forti. Se ci è difficile masticarle, possiamo sempre avvolgerle in una sorta di fazzoletto e romperle con un martello.

Le medicine vengono assunte mezzora prima o dopo i pasti. Occasionalmente, viene prescritta una quarta pillola da prendere attorno alle quattro del pomeriggio, dal momento che l’ora di pranzo per i tibetani significa mezzogiorno. Qui in Messico e in altri paesi latini, se vi vengono prescritte quattro differenti medicine, dovete prendere quella dove è scritto pranzo a mezzogiorno, e quella dove è scritto alle quattro, dopo il vostro pasto pomeridiano.

Uno dei più grandi vantaggi della medicina tibetana è che in quasi tutti i casi, benché vi siano delle eccezioni, non ci sono effetti collaterali. Tuttavia, è un po’ come la medicina omeopatica, non nel senso che si tratta di micro-dosi, ma nel senso che il farmaco prima riunisce la malattia, in modo tale che sia concentrata; poi la distrugge. Per questo motivo, in molti casi, sebbene non sempre, la malattia peggiora un poco all’inizio. Si tratta semplicemente del segno che il farmaco sta riunendo assieme la malattia in modo tale che poi possa liberarsene. Si deve essere pazienti e attraversare la fase iniziale.

Nell’assumere le medicine, è importante masticarle non soltanto per riuscirle a digerire in modo appropriato, ma anche per poterne sentire il gusto. Il gusto di solito è abbastanza orribile. Possono avere sapori che nessuno immagina potessero esistere. Il gusto è importante in quanto stimolerà varie secrezioni all’interno della bocca e nel tratto digestivo. Il farmaco in parte lavora proprio stimolando il corpo a rilasciare alcuni enzimi e via dicendo. Si deve avere un po’ di pazienza con il gusto delle medicine.

E’ piuttosto interessante che i cibi e i vari ingredienti delle medicine tibetane vengano classificati in base al loro gusto, differentemente dalla classificazione cinese dei cinque elementi o dello yin e yang, e di quella ayurvedica delle tre qualità di rajas, sattva e tamas. I medici tibetani classificano le medicine in base ai gusti primari e retrogusti. Certi gusti sono appropriati per tipi di disordini diversi.

E’ contemplato anche un sistema di circa diciotto qualità proprie dei cibi, così come delle erbe. Quel che è interessante è che il luogo in cui il cibo o le erbe crescono, influisce sulla loro qualità. Qualcosa che cresce in un luogo ventoso acquisirà certe qualità, che saranno diverse da quelle di qualcosa che cresce in un luogo arido. Diventa un problema quello di coltivare piante medicinali, dal momento che devono crescere nel loro ambiente naturale.

Massaggio e agopuntura

Nella medicina tibetana non viene data troppa enfasi al massaggio. Viene praticato uno sfregamento di oli medicinali per certe malattie, ma l’olio viene strofinato senza operare un massaggio con le mani. Nella medicina tibetana non si lavora con l’aura come si fa nel sistema del reiki giapponese. Vi è una forma di agopuntura, la quale è diversa dall’agopuntura cinese. I punti sono diversi, e le descrizioni dei canali nei quali scorrono le energie attraverso il corpo sono diverse. Anche i tipi di ago che vengono usati sono diversi. I tibetani utilizzano aghi di diverse sostanze. L’ago d’oro è uno dei più comuni. Viene messo sulla parte superiore soffice della testa per stimolare vari nervi. E’ usato per trattare problemi come l’epilessia.

Moxibustione

La moxa è l’applicazione di calore su di alcune parti del corpo, oppure la loro bruciatura. Questa viene eseguita sugli stessi punti in cui si eseguirebbe l’agopuntura. A grandi altitudini, in luoghi freddi, la moxa è più efficace; in luoghi più caldi e ad altitudini meno elevate, gli aghi sono più efficaci sugli stessi punti. Per malattie specifiche, tuttavia, è raccomandata la moxibustione.

La teoria è che vi sia un blocco del flusso di energia all’interno dei canali principali, e che pertanto, bruciando oppure stimolando determinati punti con gli aghi, il blocco venga rimosso. La bruciatura può essere eseguita secondo diversi gradi di calore. La forma più blanda viene fatta con un tipo di pietra particolare, che è posta su di un manico di legno. Si tratta di una pietra bianca a strisce nere, chiamata pietra zi, una pietra molto speciale che si trova in Tibet. Viene riscaldata per frizione su di una tavola di legno e poi applicata su punti specifici del corpo. E’ molto efficace. L’ho provata su me stesso probabilmente un centinaio di volte per disordini diversi. Lasciate che ve la descriva.

Accusavo i primi segni dei reumatismi artritici, pertanto mi si formavano dei dolori alle spalle e alle anche. Il medico mi diede una medicina che attirava quello che i tibetani chiamano “linfa” in questi punti dolenti, e poi li bruciava. Lo fece per un periodo di tre o quattro anni. La bruciatura non è così brutta, è simile ad una bruciatura da sigaretta, e non fa troppo male, sebbene la cosa appaia molto medievale. Non so come si descriverebbe questo dal punto di vista della medicina occidentale, ma la mia personale interpretazione di quello che stava succedendo era che ci fosse una sorta di rigonfiamento all’interno dei nodi linfatici nelle articolazioni, o che forse fosse un problema del fluido sinoviale attorno alle articolazioni. In ogni caso, quando il medico bruciava questi punti, il liquido che si trovava all’interno e che causava la dolorosa pressione, andava a formare una vescica, poiché il dolore spariva immediatamente dopo aver bruciato. Un’altra spiegazione che mi davo era che se il corpo viene bruciato in certi punti, invia un messaggio d’allarme; in questo modo una quantità enorme di globuli bianchi giunge in quella sede e provvederà alla guarigione di qualunque disordine stia accadendo in quel posto, oltre alla bruciatura. Ho trovato questo trattamento molto utile, e guarii.

Ebbi un’altra malattia. A volte, quando si cammina molto su e giù dalle montagne, un tendine inizia a strofinarsi contro l’osso sul ginocchio. E’ molto doloroso. Andai da un medico occidentale, che mi disse: “basta che indossi una benda elastica attorno al ginocchio ogni volta che cammini.” Grazie tante. Mi feci fare dell’agopuntura cinese, e non aiutò per niente. Alla fine, tornai in India a vedere il mio medico tibetano. Eseguì una bruciatura sul ginocchio e in un altro punto sulla coscia, e guarii completamente. Per cui, per quella che è la mia esperienza personale, ho trovato la moxibustione un metodo di trattamento molto efficace.

Un tipo più forte di bruciatura viene eseguita con un attizzatoio di ferro o d’argento reso rovente nel carbone. Ho visto utilizzare questo metodo per problemi alla spina dorsale, quando c’è qualcosa che non va con un disco oppure la spina dorsale non è allineata. I medici bruciano dei punti specifici vicini alla colonna, e questo provoca uno shock talmente forte al corpo che questo si corregge immediatamente da solo. Nuovamente, appare molto medievale, ma funziona.

Un altro tipo di bruciatura ancora più severa, consiste nel lasciar bruciare un piccolo cono fatto da una particolare pasta. Brucia lentamente. Questo tipo di bruciatura viene usata per curare artriti e reumatismi molto gravi che rendono impossibile muovere le articolazioni.

Altri tipi di trattamento

Esistono alcuni tipi di unguenti, a base di olio o di burro mischiati ad erbe, che vengono usati per i disordini della pelle. Vi sono anche dei clisteri a base di erbe, i quali sono molto utili nei disordini del colon. Vi sono inoltre certi tipi di polveri che vengono inalate come il tabacco da sniffo per i problemi ai seni nasali. I tibetani poi fanno molto uso delle sorgenti d’acqua calda minerale.

Formazione

Il sistema medico tibetano richiede un periodo di formazione molto lungo. I medici normalmente studiano per sette anni e imparano non soltanto come curare le persone, ma anche gli animali; e non soltanto medicina, ma anche farmacologia. Imparano ad identificare le piante medicinali, i metodi di raccolta, e come preparare i farmaci.

Astrologia

Il sistema tibetano comprende anche lo studio dell’astrologia. Nell’astrologia tibetana, un aspetto che si considera è l’animale dell’anno in cui uno è nato. Per ciascun animale, giorni specifici della settimana supportano la vita oppure sono mortali. Se il medico deve fare qualche tipo di trattamento forte come la bruciatura, allora, nel caso in cui vi sia tempo, consulterà l’astrologia per determinare il giorno della settimana maggiormente appropriato. Questo non è sempre possibile, come nel caso in cui vi sia un’emergenza oppure non ci sia abbastanza tempo.

Chirurgia

In tempi antichi la medicina tibetana aveva una forma di chirurgia. Ci sono immagini, nei testi, di strumenti chirurgici. Tuttavia, una volta un medico eseguì un intervento al cuore di una regina, e non ebbe successo. Dopo di questo, gli interventi e la chirurgia vennero vietati. La medicina tibetana può curare con le erbe molti problemi per i quali in occidente sarebbe richiesta un’operazione, come nel caso dell’appendicite. Se facciamo un incidente stradale, la medicina tibetana può aiutare a sistemare le ossa, esiste una medicina molto efficace per lo shock e per accelerare il processo di riparazione; tuttavia se è davvero necessaria un’operazione chirurgica, allora è meglio rivolgersi ai medici occidentali.

Il punto è che non dovremmo porre tutte le nostre speranze su di un unico sistema medico. Diversi sistemi medici da tutto il mondo sono utili per specifici tipi di problemi. Ci sono certe cose che la medicina tibetana non è mai stata in grado di curare, come il vaiolo o la tubercolosi. Ma possiede cure eccellenti per altri problemi, per i quali non si hanno cure in occidente, come l’artrite e le epatiti. Alcuni tipi di cancro, non tutti, rispondono molto bene alla medicina tibetana. E nel caso in cui questa non riesca a curare il cancro, può riuscire a ridurre il dolore e a migliorare la qualità della vita di una persona che sta per morire.

Adattamenti moderni

E’ inoltre piuttosto interessante il fatto che alcuni testi antichi avessero predetto lo sviluppo di nuove malattie nel futuro. Oggi abbiamo malattie come l’AIDS e malattie legate all’inquinamento. Le formule per la preparazione di farmaci per questo tipo di problemi si trovano nei testi, ma sono un po’ oscure. Il Dottor Tenzin Choedak, oltre ad essere il medico superiore di Sua Santità il Dalai Lama, fu colui che era in grado di decodificare tali formule, e produrre nuovi farmaci.

Molti di questi farmaci vengono preparati con mercurio disintossicato. Questo viene fatto cuocere, assieme ad altri ingredienti, per diversi mesi, in un processo di disintossicazione molto lento. Questo tipo di farmaci si è dimostrato molto utile nelle malattie dovute all’inquinamento; e una quantità incredibile di malattie moderne è dovuta all’inquinamento. Questo tipo di medicine fu molto efficace nel trattamento delle persone contaminate dal disastro chimico di Bhopal, in India. Ebbi l’onore di viaggiare assieme al Dott. Tenzin Choedak in Russia, alcuni anni fa, dove egli, su invito del ministro della salute russo, stava testando questi farmaci sulle vittime delle radiazioni di Chernobyl. I risultati iniziali furono molto incoraggianti. Pertanto, sebbene il sistema medico tibetano sia antico e complesso, si può tuttavia adattare anche alle malattie moderne, e può dimostrarsi molto utile nel trattamento di numerosi tipi di disordini.

Un atteggiamento realistico rispetto alla cura

Non ci si deve aspettare miracoli prendendo medicine tibetane. Si deve anche considerare il karma. Possiamo avere due persone, con esattamente la stessa malattia, che assumono esattamente lo stesso farmaco, il quale funziona con una e non con l’altra. Sono coinvolti molti fattori. Uno è la connessione karmica, proveniente da vite passate, con un tipo particolare di trattamento medico, e con un particolare dottore. Se una persona non ha accumulato le forze karmiche per guarire da una malattia, non ha importanza quale sia il tipo di medicina o di medico a cui ella si rivolge, nulla funzionerà. Si dev’essere realistici quando ci si avvicina a qualsiasi sistema medico, compreso quello tibetano. Si deve inoltre cercare di avere un atteggiamento positivo, dal momento che questo certamente incide sul proprio sistema immunitario. Ma, non ci si deve aspettare miracoli e poi citare in giudizio il medico se la medicina non funziona come speravamo.

Domande e risposte

Domanda: Può dire qualcosa riguardo ai rituali di guarigione?

Risposta: La questione dei rituali di guarigione è simile a quanto abbiamo discusso a proposito del karma. Le malattie immaginarie, o psicosomatiche, causate da forze negative, vengono solitamente trattate con rituali e preghiere. I tibetani spesso fanno eseguire delle puja o delle preghiere, come supplemento al trattamento medico. Ma una persona non fa soltanto eseguire la puja senza aver preso le medicine. Far ciò sarebbe come accade nella seguente barzelletta:

Un uomo stava pregando Dio affinché lo aiutasse. Dio alla fine disse: “che cosa vuoi?” e l’uomo: “vorrei vincere alla lotteria.” “Va bene,” disse Dio. Allora l’uomo aspettò ed aspettò, ma non successe nulla. Iniziò dunque a pregare di nuovo: “Dio, perché mi hai abbandonato?” E Dio rispose: “ Idiota, compra un biglietto!”

I rituali non saranno efficaci fino a che non si comprerà il biglietto della lotteria, fino a che non si prenderanno le medicine. Allora potranno essere d’aiuto, ma non faranno accadere miracoli. Potranno aiutare solo nel caso in cui si abbia il potenziale karmico di essere aiutati in questo modo. Ci si deve rivolgere a tali rituali in una maniera che sia realistica. Possono contribuire a rafforzare la nostra fiducia, ma sono da intendersi come supplemento al trattamento medico. Non sono magici o miracolosi.

Domanda: Può parlare un po’ delle medicine fatte con gemme preziose?

Risposta: La medicina tibetana ha quelle che vengono chiamate le “pillole preziose,” che sono solitamente preparate con il mercurio disintossicato, e alcune gemme preziose e metalli. So che utilizzano la polvere di diamante, oro e argento. Vengono usati certi minerali, ma non so quali nello specifico. Queste pillole preziose vengono usate per la disintossicazione e così via. Normalmente sono avvolte in seta colorata con un sigillo di cera, in quanto sono sensibili alla luce. Bisogna evitare di esporle alla luce. A volte bisogna lasciarle in ammollo in acqua, per cui si prende una tazza di porcellana e la si copre con un coperchio. Oppure si taglia il pezzo il seta e le si mette subito in bocca.

Domanda: Quando fu trattato per il disordine di vento, i medici le dissero di fare bagni in acqua calda o fredda?

Risposta: No, non dissero nulla di specifico a proposito di questo. Alcuni disordini di vento sono classificati come caldi, altri come freddi. Ad esempio, tenersi caldi è utile, pertanto un bagno caldo può essere d’aiuto, ma non una sauna. Possiamo vedere che se andiamo in una sauna, ad esempio, non va molto bene per il vento, ed aumenta la pressione sanguigna. Il calore è abbastanza nocivo per i disordini della bile. Per i problemi della flemma è molto utile sudare perché questo fa espellere l’eccesso di flemma, per cui una sauna farebbe molto bene in questo caso.

Domanda: E’ possibile rilevare malattie che non si sono ancora manifestate come sintomi?

Risposta: Di certo i tibetani riescono a trattare malattie che si trovano soltanto nella loro forma potenziale. Sto prendendo medicine tibetane ora, per questo motivo, per i miei occhi, che si stanno facendo deboli. Sto notando di non aver avuto alcun problema con i miei occhi. Ma questo tipo di trattamento è di solito a lungo termine.

Domanda: Se non abbiamo l’opportunità di vedere un medico tibetano, cosa c’è di disponibile nella nostra cultura che sia il più simile possibile, specialmente se stiamo prendendo medicine tibetane e le finiamo?

Risposta: E’ difficile dire quale sistema in occidente sia il più simile. Al di fuori dei metodi di trattamento occidentali, tuttavia, probabilmente sia la medicina cinese che quella ayurvedica sono le più vicine. A volte nella tradizione tibetana ci viene data una polvere che viene resa una specie di tè, ma non è come il tè nella tradizione cinese. Nel sistema cinese non mischiano gli ingredienti; ci danno quattro o cinque ingredienti sciolti e poi noi dobbiamo prepararci il tè da soli. Adesso i cinesi hanno iniziato a preparare pillole, ma tradizionalmente non lo facevano.

Se troviamo che la medicina tibetana sia efficace, possiamo chiederne di più. Se abbiamo una prescrizione, possiamo mandare una fotocopia assieme ad un campione della prima urina del giorno in una bottiglietta di plastica infrangibile. Per i funzionari doganali possiamo semplicemente scrivere “campione di urina.”

Domanda: Quali misure sanitarie vengono prese nella fabbricazione di questi farmaci?

Risposta: Le piante medicinali vengono lavate e poste al sole ad asciugare, ma non credo che siano conformi agli standard sanitari occidentali. Tuttavia, non ho mai sentito nessuno che abbia avuto problemi di stomaco per questo. So solamente l’esempio di un uomo anziano in occidente, affetto da un cancro avanzato, il quale ebbe diarrea a causa delle medicine.

Domanda: Le urine non verrebbero contaminate nella bottiglietta di plastica?

Risposta: Beh, dovremmo aver lavato via lo shampoo prima! La plastica non reagisce molto all’urina.

Domanda: Si può combinare il trattamento di medicina tibetana con la medicina occidentale?

Risposta: A volte questo viene fatto. Viene raccomandato di non prendere i farmaci allo stesso tempo, ma di aspettare un paio d’ore tra l’uno e l’altro. A volte pillole concentrate di vitamine colorano la nostra urina, per cui è meglio non assumere vitamine il giorno prima di vedere un medico tibetano. In particolare la vitamina B.

Domanda: Se il paziente non è più curabile, il medico tibetano può eseguire l’eutanasia?

Risposta: No, non lo fa. Cerca di minimizzare il dolore e di rendere la situazione del paziente il più confortevole possibile. L’atteggiamento buddhista è quello di lasciare che il karma si esaurisca in modo naturale. E, ovviamente, i tibetani non hanno le macchine per estendere la vita artificialmente.

Domanda: Ad esempio, spesso i cani vengono fatti addormentare in occidente. I tibetani lo farebbero?

Risposta: Da un punto di vista buddhista, questo non è consigliabile. Naturalmente, dipende dalla situazione. Si deve giudicare ciascun caso. Sua Santità il Dalai Lama ha affermato lo stesso. Se si è in una situazione in cui vi sono risorse mediche limitate, e si deve decidere se spendere un’enorme quantità di risorse per prolungare artificialmente la vita di qualcuno che sta in ogni caso morendo, e vi sono altri con la possibilità di riprendersi i quali potrebbero beneficiare di queste risorse, allora si devono fare delle scelte difficili.

Domanda: Esiste un limite temporale associato al trattamento di diverse patologie?

Risposta: Non lo so. I tibetani spesso chiederebbero una divinazione ad un lama, sia prima di iniziare un trattamento che nel caso in cui questo non abbia avuto effetto. Il lama raccomanderebbe allora un certo tipo di rituale o puja, da integrare alla cura. In India, verrebbe chiesto spesso quale sistema medico utilizzare, occidentale o tibetano, e, all’interno del sistema tibetano, quale medico sarebbe meglio consultare. Certe persone potrebbero avere una connessione karmica più con un medico che con un altro, oppure un medico potrebbe essere migliore di un altro per un particolare tipo di malattia.

In occidente è difficile ricevere questo tipo di prognosi. La medicina tibetana non fornisce cure istantanee per la maggior parte delle malattie. Se si ha un attacco di asma, la medicina tibetana non apre automaticamente i propri polmoni come uno spray. Ma presi l’epatite una volta in India, e dopo un giorno e mezzo di medicine tibetane, potei alzarmi dal letto, cosa che sarebbe stata impossibile in occidente.

Domanda: C’è qualcosa in comune tra la medicina tibetana e lo sciamanismo dell’antica religione Bon?

Risposta: Tutto il sistema di prognosi per vedere quale rituale sarebbe appropriato o inappropriato e quali spiriti potrebbe essere coinvolti, è l’aspetto che deriva dal Bon. Anche l’astrologia era parte del sistema Bon.

Domanda: Come sono trattati i denti nella medicina tibetana?

Risposta: Come ho detto all’inizio, non sono un medico pertanto non posso rispondere a specifiche domande tecniche. Mi dispiace. So, tuttavia, che i problemi dentali sono considerati essere causati da microbi, che è il modo in cui vediamo anche noi le cavità orali. Non posseggono un sistema dentistico sofisticato. Non li ho mai visti fare operazioni dentistiche di alcuna sorta. Esiste la “rimozione del verme dal dente,” che immagino significhi estrarre il nervo. Oltre ad estrarre un dente marcio, non credo che l’odontoiatria sia enfatizzata. Come razza, i tibetani posseggono denti notoriamente eccellenti. Penso che ciò possa essere attribuito al fatto che i prodotti caseari sono un elemento primario della loro dieta da tante generazioni.

Domanda: Dott. Choedak disse che certe malattie erano causate da spiriti. Potrebbe dire qualcosa di più al riguardo?

Risposta: Questo è ciò a cui mi riferivo parlando della classe di malattie immaginarie. Credo che gran parte della nostra comprensione dipenda dal modo in cui intendiamo gli spiriti, se come fantasmi vestiti di un lenzuolo bianco che fanno boo, oppure se prendiamo la cosa un po’ più metaforicamente, come nel caso delle forze negative di una guerra capaci di far impazzire una persona. Le cause circostanziali di un esaurimento nervoso o i fattori ambientali potrebbero essere visti come spiriti dannosi. Spesso i tibetani parlano di malattie che sono causate dai naga. I naga sono un tipo di spiriti associati ai laghi, agli alberi e alle foreste, e quando inquiniamo il loro territorio questi provocano problemi. Questo è un modo di vedere le malattie che derivano dalla devastazione ambientale.

Domanda: E per quanto riguarda le malattie che sono causate dalla magia nera o dalla stregoneria?

Risposta: Vi sono rituali che utilizzano i tibetani per superare questo genere di cose. I tibetani prendono tutto ciò molto seriamente. Rientrerebbero nella categoria delle malattie immaginarie. “Immaginarie” non è il modo migliore per tradurre il termine, ma è quanto significa letteralmente.

Domanda: Esistono specifiche meditazioni da fare per specifici tipi di patologie?

Risposta: Non conosco meditazioni specifiche per un raffreddore piuttosto che per disturbi di stomaco, ma esistono certamente delle meditazioni di guarigione che possono essere utilizzate per qualsiasi tipo di malattia. Vengono normalmente eseguite delle visualizzazioni di specifiche figure di Buddha, come Tara, il Buddha della medicina, oppure Amitayus. Vengono di solito concepite in termini dei cinque elementi di cui abbiamo discusso all’inizio, per cui prevedono il fatto di immaginare che ciascun elemento venga curato uno alla volta. Si può anche immaginare che un’altra persona malata si trovi all’interno del proprio cuore, e fare lo stesso tipo di visualizzazioni. Vi è poi la meditazione di guarigione detta “dare e prendere” la quale, nuovamente, viene fatta con l’immaginazione. In medicina tibetana, o in meditazione, non esiste nulla come l’imposizione delle mani. Si diventa degli sciocchi se questa non funziona, e in molti casi effettivamente non funziona, per cui è pericoloso pretendere di poterlo fare. Le visualizzazioni con le quali si prendono su di sé le malattie degli altri e si da loro la salute, sono molto comuni.

Esistono, ovviamente, sistemi non tibetani come il reiki e via dicendo, che prevedono la guarigione attraverso le mani. Dal punto di vista del Buddhismo tibetano, questo tipo di guarigioni non viene ottenuto semplicemente da una manipolazione fisica, come l’imposizione fisica delle mani, ma attraverso un’azione mentale di cura.

Indipendentemente dal sistema che si usa, ci sono sempre casi in cui questo non funziona. Dipende da come lo si presenta. Se si presenta qualcosa come un metodo che funziona, e poi non lo fa, diventiamo degli stupidi. In ogni sistema medico, è meglio dire che questo potrebbe funzionare; quindi lo si prova e si vede.

Domanda: Gli esorcismi fanno parte della medicina tibetana?

Risposta: Non della medicina tibetana in sé, ma rientrano nei rituali che possono essere eseguiti per integrare il trattamento.

Dedica

Terminiamo con una dedica. Auguriamoci che qualsiasi energia o potenzialità positiva sia stata accumulata da questa [lezione], possa contribuire ad essere in grado di superare le nostre malattie, debolezze e problemi. Auguriamoci che ciascuno di noi sia in grado di avere una buona salute e di realizzare ogni sua potenzialità positiva, al fine di essere del miglior aiuto per tutti gli altri.

https://studybuddhism.com/web/it/archives/study/tibetan_astrology_medicine/medicine/intro_tibetan_medicine.html