Chandrakirti: Le Chiare Parole

Chandrakirti: Ciò che sono solo aggregati di sofferenze in questo modo cessano completamente.

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Le Chiare Parole di Chandrakirti

Commentario al Fondamento di Madhyamika “Saggezza” di Nagarjuna

Capitolo 26 L’analisi Delle Dodici Diramazioni dell’Esistenza

Tutto ciò che sorge per relazione dipendente è stato spiegato come vacuità .
Essa è designata in dipendenza
e questo è il sentiero Madyamika

Questa strofa dice che ciò che si chiama vacuità è spiegato come origine per relazione dipendente. Nello stesso modo anche il seguente:

Colui che vede il sorgere per relazione dipendente vede
la sofferenza, l’origine,
la cessazione e il sentiero stesso.

Poiché bisogna comprendere il sorgere per relazione dipendente, le sue diramazioni vengono quindi analizzate dettagliatamente con queste parole:

1. A causa dell’ignoranza che ostruisce si rinasce.

Ciò che forma1 ha tre aspetti
e le azioni formative
portano avanti la migrazione.

L’ignoranza è il non comprendere: è oscurazione, ed è ciò che ostruisce il modo della realtà. Il significato di si rinasce è che la persona che è coperta dall’ostruzione di quell’ignoranza, rinasce. Poiché inducono la rinascita, le intenzioni che sono le virtù e le altre, formano, cioè producono. Queste formazioni, poiché inducono la rinascita sono formative. Esse sono di tre tipi: virtù, non virtù e inamovibili. Oppure, quelle del corpo, della parola e della mente. Poiché la persona è oscurata dall’ignoranza, compie i tre tipi di formazioni la cui caratteristica è l’azione. Siccome formano, le azioni formative prendono il nome di “azione”. Queste, sono le cause che portano avanti la migrazione degli esseri.

2. La coscienza che possiede la condizione del formativo (2) entra nei trasmigratori

(1) ‘du byed in tibetano, qui tradotto con “ciò che forma”, è normalmente tradotto come azioni o karma.

(2) rkyen can o anche rgyu can possedere condizione o causa è sinonimo con risultato. Quindi la coscienza, nelle dodici diramazioni, è il risultato delle formazioni.

3 La persona accumula compiendo le azioni formative. La sua coscienza, che possiede le cause formative, i semi sfortunati samsarici, entra nei deva e cosı̀ via, in accordo alle azioni formative del migratore. Entrare significa nascere.

In seguito:

Dopo che la coscienza è entrata nome e forma avvengono.

Qui è detto nome perché conduce al posto della nascita essendo affetto da azioni e afflizioni. Oppure, siccome per via del nome rincorrono gli oggetti, i quattro aggregati che non sono forma vengono chiamati nome. Il termine forma indica che è distruttibile, o che è danneggiabile. Questa “forma”, e il precedente “nome”, insieme sono nome e forma.

Questi, come con una forma e la sua immagine riflessa, all’ultimo momento della morte gli aggregati si interrompono e nello stesso istante come un braccio della bilancia che sale mentre l’altro scende, in accordo alle azioni proiettanti vengono prodotti gli aggregati di quella rinascita. Quindi, con la mente in stato di incoscienza nel ventre della madre avvengono nome e forma che possiedono la condizione della coscienza (3). Nel caso in cui la mente del migratore non cadesse nello stato di incoscienza, in quel momento non avvengono nome e forma. “Ananda, se la coscienza non entra nel ventre della madre, anche il nur nur (4) non potrebbe svilupparsi e succedere.” Quindi:

3. Dopo che sono avvenuti nome e forma sorgono le sei sorgenti

Poiché producono la nascita della sofferenza, sono la porta d’ingresso che la produce naturalmente, le sei sorgenti che possiedono le cause del nome e forma (5) sorgono: occhi, orecchie, naso, lingua, corpo e mente. In questo contesto, con gli occhi che vedono le forme, sorge gioia e si crea attaccamento e via dicendo. Quindi, dopo la produzione delle sei sorgenti:

e dipendendo dalle sei sorgenti sorge il contatto completo.

Quindi, per mostrare cos’è il contatto e come viene prodotto:

4. Viene prodotto solo dipendendo

(3) Che sono il risultato della coscienza
(4) I vari stadi di formazione del feto a cui vengono dati dei nomi specifici.

(5) Che sono il risultato di nome e forma.

dall’occhio, dalla forma e dal pensiero.

Perciò dipendendo dal nome e forma, sorge la coscienza.

5. Occhio, forma e coscienza l’unione di questi tre
è il contatto,…

In riferimento a occhio, forme e pensiero: l’attenzione mentale, l’oggetto e cosı̀ via, che sono diversi, dipendendo dalla condizione immediatamente precedente che è concomitante, diventano i semi della coscienza, producendo la coscienza dell’occhio. L’occhio e la sorgente della forma sono forma. I quattro aggregati caratterizzati dal pensiero sono nome. Quindi, dipendendo da questi tre viene prodotta la coscienza dell’occhio. Essi sono prodotti da nome e forma. Perciò, quando i tre, il potere sensoriale, l’oggetto e la coscienza convergono, questa modalità di condizione di reciproco supporto è la caratteristica che definisce il contatto. In seguito:

…dal contatto
sorgono tutte le sensazioni.

Le sensazioni sono la cognizione dell’esperienza dell’oggetto, che può essere l’esperienza dell’oggetto piacevole, spiacevole e indifferente. Queste sensazioni sono di felicità, sofferenza e né di felicità né di sofferenza. Come è stato spiegato, si chiama sensazione in dipendenza dal contatto che è caratterizzato dalla convergenza dei tre, forma, coscienza e occhio. La stessa considerazione si applica anche alle sensazioni in relazione agli altri (sensi), sorgono caratterizzate dal possedere le cause6 del contatto, per la convergenza dei tre: organo, oggetto e coscienza.

In seguito:

6. Con la condizione delle sensazioni, l’attaccamento.

Questo è a seguito (del precedente verso) che sorgono tutte le sensazioni. L’attaccamento è con la condizione delle sensazioni. Ma che possessore d’oggetto è questo attaccamento? Eh il possessore d’oggetto delle sensazioni.
Perché? Poiché possiede l’attaccamento si attacca alle sensazioni, e per ottenere le sensazioni nasce il desiderio. In che modo? Nel caso dell’insorgere di una sensazione piacevole, per non volersi mai separare da quella, si attacca. Quando sorge sofferenza, in quel momento sorge l’attaccamento di volersi separare da essa. Oppure, in assenza di produzione di felicità o sofferenza, si attacca (7) affinché questa condizione non termini. Perciò :

L’attaccamento sorge per la sensazione

(6) Risultato del contatto
(7) Nel testo tibetano c’è srid pa

e con l’attaccamento l’appropriazione

i quattro aspetti vengono completamente appropriati.

Questo desiderio è il forte attaccamento per le sensazioni. Esso possiede la condizione dell’attaccamento che causa l’incremento delle azioni (formative), e concepisce completamente i quattro tipi: desiderio, visioni, moralità e condotta e l’esporre il sé. Essendo la condizione dell’esistenza, è appropriazione. In seguito:

  1. Se l’appropriazione è presente l’esistenza dell’appropriatore sorge completamente. Quindi se non c’è l’appropriazione
    si è liberi e l’esistenza non avverrà.
  2. Con quell’esistenza, anche i cinque aggregati

L’appropriatore dei quattro tipi di appropriazione appena menzionati, ovvero colui che afferra, sorge. L’esistenza di questo appropriatore avviene grazie alla condizione dell’appropriazione. Perché? Se l’appropriatore non genera attaccamento e per via della forza discriminativa non si coinvolge con attaccamento per possederle, abbandona i quattro tipi di appropriazione. Dopo avere manifestato l’immacolata saggezza trascendentale non duale, si elimina l’appropriazione e si è liberi. In quel momento l’esistenza non avverrà. Che cos’è l’esistenza? Quell’esistenza sono anche i cinque aggregati che sorgendo dall’appropriazione sono anch’essi di quella natura. Si chiama esistenza poiché i cinque aggregati sorgono dalla maturazione dei tre tipi di azione: del corpo, della parola e della mente. Le azioni, del corpo e della parola sono della natura dell’aggregato della forma, le azioni della mente sono della natura dei cinque aggregati. In questo modo, i cinque aggregati sono l’esistenza.

Da quell’esistenza avviene la nascita

L’insorgere futuro degli aggregati è la nascita, che sorge completamente dall’esistenza. In seguito:

vecchiaia, morte, dolore e sofferenza con il pianto.

9. Angoscia e agitazione Queste sorgono dalla nascita.

Con la nascita, che ne è la causa, avvengono la vecchiaia e la morte. Questo si comprende in accordo alle spiegazioni dei Sutra. La vecchiaia è la maturazione completa del corpo e la morte è la distruzione del corpo invecchiato. Il dolore è il profondo tormento dell’oscurazione totale dell’attaccamento manifesto che accompagna la morte. Il pianto è l’espressione verbale del dolore insorto. La sofferenza è il danno che ricevono i cinque sensi. Angoscia significa che è

mentalmente spiacevole, agitazione significa che avvengono molte sofferenze e afflizioni mentali. Quindi, essendo questa la situazione:

Perciò un cumulo di sofferenze E’ la sola cosa che succede.

Il significato di perciò è che è solamente per la forza di cause e condizioni. Cumulo di sofferenze è l’insieme o la moltitudine di sofferenze che viene chiamata cumulo di sofferenze. Il significato di la sola cosa è privo di sé e mio intrinseci. Il termine “infantile” è l’essere meramente designato che incarna la sofferenza totalmente privo di felicità. Per quale ragione? Poiché le ramificazioni dell’esistenza sorgono dall’ignoranza e cosı̀ via.

10. Le formazioni sono la radice del samsara perciò i saggi non formano.
Perciò chi non è saggio forma,
non il saggio, perché vede la realtà.

In questo contesto, le cause principali del samsara sono le formazioni caratterizzate dal coinvolgimento della coscienza e cosı̀ via. Perciò chi non è saggio mette in atto le formazioni che sono la radice del samsara. Come ha insegnato il Baghawan “O monaci, gli esseri connessi all’ignoranza agiscono anche compiendo le formazioni meritevoli, agiscono anche compiendo le formazioni non meritevoli, e compiono anche le formazioni che sono inamovibili (Dal Sutra del Sorgere Dipendente)”.

Per quale ragione? Perché l’agente non è saggio, ed è solo la persona che possiede l’ignoranza l’agente delle formazioni. Non il saggio, perché vede la realtà e abbandona l’ignoranza. Per colui che vede la realtà tutte le cose sono inosservabili. Poiché non esistono per niente, diviene agente chi osserva. Ecco perché chi vede la realtà non è l’agente. Perciò, con l’ignoranza avvengono le formazioni, senza non avvengono. Quindi:

11. Con la cessazione dell’ignoranza le formazioni non avvengono

poiché le cause non sono complete. Come si ferma quell’ignoranza?

L’ignoranza si ferma
familiarizzando la coscienza con la realtà.

Familiarizzandosi con la visione corretta della realtà del sorgere per relazione dipendente si ferma completamente l’ignoranza. In questo modo, colui che vede

correttamente il sorgere per relazione dipendente non osserva una natura propria nemmeno nelle cose più sottili. Si relaziona con la vacuità di esistenza intrinseca delle cose, come se fossero dei riflessi. Poiché per questa persona tutte le cose sono vuote di esistenza intrinseca, nessun fenomeno diviene minimamente osservabile. Non osservando, non è afflitta e non essendo afflitta non compie azioni.

In questo modo, familiarizzandosi con il sorgere per relazione dipendente si entra nella natura ultima. Lo yogi che vede la realtà abbandona definitivamente l’ignoranza. Abbandonando l’ignoranza ferma le formazioni.

Nello stesso modo in cui abbandonando l’ignoranza ferma le formazioni,

12. Cessando questo e quello
Questo e quello non avvengono.
Ciò che sono solo aggregati di sofferenze

In questo modo cessano completamente.

Questo passaggio spiega che cessando le diramazioni precedenti si fermano anche le diramazioni successive. Con questo processo, lo yogi si separa dalla visione sbagliata del sé e del mio, gli aggregati di sofferenza.
Poiché non sorgeranno più gli aggregati che sono vuoti di natura intrinseca, separati dall’agente e dallo sperimentatore cessano completamente.

Dal Sutra Superiore del germoglio di riso “Questo modo è dovuto al sorgere per le due relazioni dipendenti interne. Quali sono questi due? Il sorgere per relazione dipendente delle cause e quello delle condizioni. Per quanto riguarda il sorgere per relazione dipendente interna delle cause, con la condizione dell’ignoranza avvengono le formazioni. Con la condizione delle formazioni, la coscienza. Con la condizione della coscienza, nome e forma. Con la condizione del nome e forma, le sei sorgenti. Con la condizione delle sei sorgenti, il contatto. Con la condizione del contatto, le sensazioni. Con la condizione delle sensazioni, l’attaccamento. Con la condizione dell’attaccamento, l’appropriazione. Con la condizione dell’appropriazione, l’esistenza. Con la condizione dell’esistenza, la nascita. Con la condizione della nascita, la vecchiaia e la morte. Sorgono cosı̀ dolore, pianto e lamenti, sofferenza, angoscia e anche confusione. In questo modo avviene solo un grande cumulo di sofferenze”.

Quindi, senza l’ignoranza anche le formazioni non avverranno. Nello stesso modo, senza la nascita Qino al non succedere dell’invecchiamento e della morte. D’altro canto, se l’ignoranza è presente avverranno anche le formazioni. Nello stesso modo se c’è la nascita, avverranno anche l’invecchiamento e la morte. A questo proposito, non c’è la consapevolezza che l’ignoranza non pensa “metto in atto le formazioni” e nemmeno le formazioni pensano “succediamo a causa dell’ignoranza” e neanche invecchiamento e morte pensano “succediamo a causa della nascita”.

In conclusione, per il fatto che c’è l’ignoranza, avviene la produzione delle formazioni, Fino al fatto che per la presenza della nascita avverranno anche invecchiamento e morte. Questa è la modalità di relazione causale del sorgere per relazione dipendente interna.

In che modo va vista la relazione delle condizioni del sorgere dipendente interno? Poiché i sei elementi sono un’insieme. Quali sono i sei elementi assemblati?
La relazione delle condizioni del sorgere dipendente interno va considerata in relazione all’insieme degli elementi terra, acqua, fuoco, aria, spazio e coscienza.

Cos’è elemento terra del sorgere dipendente interno? Ciò che produce la solidità del corpo con il suo assemblarsi è l’elemento terra.
L’elemento acqua permette al corpo la funzione di coesione.
L’elemento fuoco è ciò che permette assaporare e digerire cibo e bevande.

L’elemento vento permette al corpo la funzione di inspirare ed espirare.

L’elemento spazio permette la presenza delle cavità del corpo.
L’elemento della coscienza è l’insieme del gruppo delle cinque coscienze, nella modalità di una tenda, che permette lo stabilirsi del nome e forma, e la coscienza mentale contaminata.

Senza la presenza di queste condizioni la produzione del corpo non potrà avvenire. Quando l’elemento interno terra è completo, e anche gli elementi acqua, fuoco, aria, spazio e coscienza sono completi, l’insieme di tutti questi rende possibile l’esistenza del corpo. L’elemento terra non pensa “io provvedo alla solidità del corpo, l’elemento acqua non pensa “io provvedo alla coesione del corpo”, l’elemento fuoco non pensa “io provvedo alla funzione del corpo di assaporare e digerire cibi e bevande”, l’elemento vento non pensa “io provvedo alla funzione del corpo del Flusso respiratorio”, l’elemento spazio non pensa “io produco le cavità dentro al corpo”, Nemmeno l’elemento della coscienza pensa “io produco nome e forma del corpo. e il corpo non pensa “sono nato da queste condizioni. In definitiva, se sono presenti queste condizioni il corpo è prodotto.

A questo proposito, va compreso che l’elemento terra non è il sé, non è l’essere senziente, non è la vita, non è colui che nasce. Non è chi nasce umano, non è il giovane o la giovane, non è l’uomo e nemmeno l’ermafrodita. Non è il mio, nemmeno l’io, e neanche qualcun altro. Nello stesso modo anche l’elemento acqua, il fuoco, il vento, lo spazio e neanche l’elemento della coscienza sono l’io, l’essere senziente, la vita, non colui che nasce, chi è nato dall’uomo, non è il giovane o la giovane, non sono l’uomo e nemmeno l’ermafrodita.

Riguardo a questo, l’ignoranza discrimina i sei elementi come se fossero un’unità, una cosa intera, permanente, stabile, eterna, felicità, io, essere senziente, vita, colui che nasce, nutrimento, essere, persona, nato dall’uomo, giovane, io, mio. Tutte queste distorsioni e altre simili sono l’ignoranza. Quindi, a causa dell’ignoranza ci si relaziona con gli oggetti con attaccamento, avversione e oscurazione. Questi, l’attaccamento, avversione e oscurazione per i loro oggetti, diventano formazioni con la condizione dell’ignoranza. La coscienza conosce individualmente i fenomeni. I quattro aggregati dell’appropriazione che non sono materia e che sorgono insieme alla coscienza sono nome. I quattro grandi elementi e ciò che li causa sono forma. Quando questi nome e forma sono insieme si chiamano nome e forma. I poteri sensoriali che dipendono dal nome e forma sono le sei sorgenti. I tre insieme sono il contatto. L’esperienza del contatto è la sensazione. L’afferrarsi alla sensazione è l’attaccamento. L’intensificarsi dell’attaccamento è l’appropriazione. Dall’appropriazione la nascita dell’essere che viene prodotto, è l’esistenza. La nascita è il sorgere degli aggregati da quelle cause. Con la nascita, la maturazione degli aggregati è l’invecchiamento. Dopo l’invecchiamento, la distruzione degli aggregati è la morte. Nel momento della morte, essendo senza controllo, il dolore interno dovuto alla presenza dell’attaccamento manifesto è dolore. Le espressioni verbali della sofferenza sono i lamenti. L’esperienza spiacevole della coscienza mentale concomitante con le cinque coscienze sensoriali è sofferenza. Il dolore della mente concomitante con la coscienza mentale è l’angoscia. Confusione sono tutte le afflizioni mentali secondarie e cosı̀ via simili a questa. Ignoranza poiché è una grande oscurazione. Sono formazioni poiché formano. Eh coscienza poiché conosce. Sono nome e forma poiché dipendono reciprocamente. Essendo i portali della nascita sono le sei sorgenti. En contatto poiché contatta. En sensazione poiché sperimenta. Essendo sete è attaccamento. Poiché si appropria, è appropriazione. Poiché nasce ancora, è esistenza. Poiché sorge dagli aggregati è nascita. Poiché è maturazione degli aggregati, è invecchiamento. En morte poiché distrugge. Poiché fa soffrire è dolore. Essendo espressione verbale è lamento. Poiché danneggia il copro è sofferenza. Poiché danneggia la mente è angoscia. Essendo afflizione mentale è confusione. Oppure, non realizzando la natura ultima è cognizione errata, misconosce, è ignoranza.

Quindi se c’è l’ignoranza si compiono i tre tipi di formazioni, ovvero meritevoli, non meritevoli e inamovibili. Di queste, le formazioni meritevoli conducono a stati di coscienza meritevoli, le formazioni non meritevoli conducono a stati di coscienza non meritevoli, e le formazioni inamovibili conducono a stati di coscienza inamovibili. Questi sono la coscienza. Quelli chiamati nome e forma hanno come condizione la coscienza. I quattro aggregati che non sono forma, le sensazioni e cosı̀ via, poiché inducono la specifica esistenza sono chiamati nome. Sono chiamati nome e forma quando nome è insieme alla forma. Si chiamano le sei sorgenti quelli che hanno come condizione nome e forma. Dalle sei sorgenti vengono i sei contatti. Ciò che ha come condizione le sei sorgenti è chiamato contatto. Nel modo in cui sorge il contatto, similmente sorgono le sensazioni. Viene chiamata sensazione ciò che ha come condizione il contatto. Sperimentando in generale le sensazioni prova soddisfazione, la concepisce come speciale, e attivandosi in questo modo, avendo come condizione le sensazioni è l’attaccamento. La soddisfazione dell’esperienza, il concepirla come speciale, e rimanendo in questa concezione di speciale pensando che sia un’entità positiva non si vuole separare da quella natura di felicità: questo non volersi separare, l’oscurazione che ha come condizione l’attaccamento è chiamata appropriazione. Per potere ottenere l’oggetto per il quale si ha attaccamento, l’appropriarsi e il desiderare di farlo è l’appropriazione. Desiderando in questo modo, avviene la nascita e con essa corpo, parola e mente, che hanno come condizione l’appropriazione. Questo si chiama esistenza. Gli aggregati che vengono prodotti da questa attività, che hanno come condizione l’esistenza, si chiamano nascita. La fruizione dello sviluppo completo di questi aggregati ottenuti con la nascita e la loro distruzione, hanno come condizione la nascita, si chiamano invecchiamento e morte.

Questi sono le dodici diramazioni del sorgere per relazione dipendente che sorgono da cause diverse, e da condizioni diverse, non permanente e non impermanente, non composto e non non composto, non privo di cause e non privo di condizioni, senza sperimentatore, non un fenomeno che si estingue, non un fenomeno che si distrugge, non un fenomeno che cessa, sono presenti da tempo senza inizio in un continuum ininterrotto simile allo scorrere di un Fiume.

Inoltre, anche se queste dodici diramazioni del sorgere per relazione dipendente- sorgono da cause diverse e da condizioni diverse, non permanente e non impermanente, non composto e non non composto, non privo di cause e non privo di condizioni, senza sperimentatore, non un fenomeno che si estingue, non un fenomeno che si distrugge, non un fenomeno che cessa, presente da tempo senza inizio in un continuum ininterrotto simile allo scorrere di un Fiume, ci sono quattro diramazioni che che agiscono da causa per riunire le dodici diramazioni del sorgere dipendente:

Ignoranza, attaccamento, azioni e coscienza.

La coscienza essendo della natura del seme agisce da causa. Le azioni fungono da causa essendo della natura del campo. L’ignoranza e l’attaccamento sono la causa essendo della natura delle afflizioni mentali. Le azioni e le afflizioni mentali producono il seme coscienza. Le azioni svolgono la funzione del campo per il seme coscienza. L’attaccamento ha la funzione di irrigare il seme coscienza. L’ignoranza pianta il seme della coscienza. In assenza di queste condizioni il seme della coscienza non avviene. Anche in questo caso, le azioni non pensano ”coltivo il seme coscienza”. L’attaccamento non pensa “irrorare il seme della coscienza”. L’ignoranza, non pensa “pianto il seme della coscienza” e il seme della coscienza non pensa “ questa è la condizione per cui nasco.”

Inoltre, quando sorge il seme coscienza, dopo essere stato ben piantato dall’ignoranza, dipendendo dal campo delle azioni, irrigato dall’umidità dell’attaccamento, nel momento della concezione, nel posto della nascita, il germoglio nome e forma appare nel ventre materno. Anche quel germoglio, nome e forma, non è prodotto da sé o da altri, non da entrambe e non è creato da dio, nemmeno come trasformazione del tempo. Non sorge dalla natura, non avviene da una singola causa e nemmeno sorge senza cause. In breve, dalla confluenza di varie condizioni, l’unione del padre e della madre, l’ovulazione in atto, questo fenomeno non ha padrone, privo di mio, senza afferrarsi (soggettività ), simile allo spazio, la cui natura ha la caratteristica dell’illusione, poiché non è incompleto di cause e condizioni nel posto della nascita dove avviene il concepimento, nel ventre materno, si sviluppa il germoglio nome e forma del seme coscienza che sperimenta.

Per esempio, coscienza dell’occhio sorge da cinque cause. Quali? Dipende dall’occhio, dalla forma, dall’apparenza, dallo spazio e dall’attenzione mentale che è prodotta in quel mentre. L’occhio ha la funzione di supporto per la coscienza dell’occhio. La forma funge da oggetto osservato dalla coscienza dell’occhio. L’apparenza ha la funzione di rendere manifesto. Lo spazio funziona da non ostruente. L’attenzione sorta in quel mentre ha la funzione mentale. Senza queste condizioni la coscienza dell’occhio non avviene. In quel momento la condizione dell’occhio, la sorgente dell’occhio, non è incompleta, nello stesso modo la forma, l’apparenza, e l’attenzione mentale sorte in quel mentre non sono incomplete. La coscienza dell’occhio sorge dalla congregazione di tutte queste. L’occhio non pensa “sto fungendo da sostegno per la coscienza dell’occhio”. La forma, non pensa “sto fungendo da oggetto osservato dalla coscienza della vista”. L’apparenza non pensa “ funziono per rendere manifesta la coscienza dell’occhio”. Lo spazio non pensa “faccio si che la coscienza dell’occhio non sia ostruita”. L’attenzione mentale non pensa “sto fungendo da mente della coscienza della vista”.

Anche la coscienza dell’occhio non pensa “sorgo per questa e quella condizione”. Quindi, la coscienza dell’occhio avviene per la presenza delle condizioni specifiche. La stessa comprensione va applicata anche ai rimanenti poteri sensoriali.

Inoltre benché non ci sia nessun fenomeno che si trasferisce da questa esistenza a quella successiva, nel momento in cui le cause e le condizioni non sono incomplete il risultato delle azioni giunge a fruizione. Eh cosı.̀ Prendiamo per esempio la superficie ben pulita di uno specchio, il fatto che rifletta l’immagine del volto non è perché la faccia si è trasferita nello specchio. Appare poiché le cause e le condizioni non sono incomplete.

Nello stesso modo, da qui non c’è nessuno che muore e trapassa e che nasce altrove. Dal momento in cui le cause e le condizioni non sono incomplete, la maturazione delle azioni diviene manifesta.
Eh cosı.̀ Per esempio, anche se il disco lunare dista dalla terra 40 mila pagtse, in un piccolo recipiente pieno d’acqua appare l’immagine riflessa del disco lunare. Questo non perché il disco lunare si è trasferito dal suo posto ed è entrato in quel piccolo recipiente pieno d’acqua. Poiché le cause e le condizioni non sono insufficienti, ecco che appare il disco lunare.

Nello stesso modo non c’è nessuno che muore e si trasferisce da qui o che nasce in un altro posto. Quando le cause e le condizioni non sono incomplete anche i risultati delle azioni si manifestano, come nel caso del fuoco, se le cause e le condizioni sono incomplete non si accende ma si accende dall’insieme delle cause e delle condizioni. Nello stesso modo i fenomeni non hanno un padrone, non hanno un possessore, non hanno un soggetto, sono simili allo spazio. La loro natura ha le caratteristiche dell’illusione poiché le cause e le condizioni non sono incomplete, sorto dal seme coscienza e afflizioni mentali il germoglio di nome e forma appare nel ventre della madre nel posto della nascita, dove avviene il concepimento.

Questo va considerato con i cinque aspetti del sorgere per relazione dipendente in- terni. Quali sono questi cinque? Non permanente, discontinuo, non trasferito, un grande risultato sorto da una piccola causa e continuo di tipo simile.

Cosa significa non permanente? Perché gli aggregati al momento Finale della morte e gli aggregati della nascita sono diversi, poiché alla Fine gli aggregati che muoiono non fanno parte della rinascita. Alla Qine gli aggregati che muoiono cessano e in quel momento sorgono gli aggregati che fanno parte della nascita. Quindi non sono permanenti.

Cosa significa discontinuo? Gli aggregati che appartengono al momento della nascita non sorgono a causa del cessare dei precedenti aggregati del momento finale della morte e nemmeno dal non cessare. Nello stesso momento in cui gli aggregati della morte cessano, gli aggregati della nascita sorgono nel modo in cui un braccio di una bilancia si alza e l’altro scende. Quindi discontinuo.

Cosa significa non trasferito? I differenti tipi di esseri senzienti nascono in accordo alle loro maturazioni. Perciò non trasferito.

Cosa significa un grande risultato sorto da una piccola causa? Da una piccola azione si sperimenta una grande fruizione come risultato. Perciò un grande risultato che deriva da una piccola causa.

Continuo di tipo simile perché come l’azione che viene compiuta nello stesso modo viene sperimentato il risultato che è la fruizione di quell’azione. Questo è stato spiegato molto estesamente.

Queste sono le Chiare Parole proferite dal maestro Chandrakirti come commento al ventiseiesimo capitolo “L’analisi delle Dodici Diramazione dell’Esistenza”.

Le strofe radice del capitolo 26:

  1. A causa dell’ignoranza che ostruisce si rinasce. Ciò che forma9 ha tre aspetti
    e le azioni formative
    portano avanti la migrazione.
  2. La coscienza che possiede la condizione del formativo10 entra nei trasmigratori
    Dopo che la coscienza è entrata
    nome e forma avvengono.
  3. Dopo che sono avvenuti nome e forma sorgono le sei sorgentie dipendendo dalle sei sorgenti sorge il contatto completo.
  4. Viene prodotto solo dipendendo dall’occhio, dalla forma e dal pensiero. Perciò dipendendo dal nome e forma, sorge la coscienza.
  5. Occhio, forma e coscienza l’unione di questi tre
    è il contatto, dal contatto sorgono tutte le sensazioni.
  6. Con la condizione delle sensazioni, l’attaccamento. L’attaccamento sorge per la sensazione
    e con l’attaccamento l’appropriazione
    i quattro aspetti vengono completamente appropriati.
  7. Se l’appropriazione è presente l’esistenza dell’appropriatore sorge completamente. Quindi se non c’è l’appropriazione
    si è liberi e l’esistenza non avverrà.
  1. Con quell’esistenza, anche i cinque aggregati
  2. Da quell’esistenza avviene la nascita vecchiaia, morte, dolore e
    sofferenza con il pianto.
  3. Angoscia e agitazione
    Queste sorgono dalla nascita. Perciò un cumulo di sofferenze E’ la sola cosa che succede.
  4. Le formazioni sono la radice del samsara perciò i saggi non formano.
    Perciò chi non è saggio forma,
    non il saggio, perché vede la realtà.
  5. Con la cessazione dell’ignoranza
    le formazioni non avvengono
    L’ignoranza si ferma
    familiarizzando la coscienza con la realtà.
  6. Cessando questo e quello
    Questo e quello non avvengono.
    Ciò che sono solo aggregati di sofferenze in questo modo cessano completamente.

Nota del traduttore.

Questa è la prima bozza di traduzione di un capitolo di “Chiare Parole”, composto da Chandrakirti, una delle opere più importanti del corpus dei trattati della Via di Mezzo della tradizione dei Maestri indiani del Nalanda.

Questi insegnamenti sono i primi di una serie dedicata alle opere dei Maestri indiani, l’argomento iniziale trattato all’interno del più ampio spettro di un programma chiamato Educazione del Pensiero e Igiene Emotiva.

Questo programma, concepito dal team dell’Educazione e Traduzioni dell’Istituto Lama Tzong Khapa, è attualmente sviluppato e promosso anche in collaborazione con Wisdom Publication.

Devo riconoscere la gentilezza di Gen Ngawang Sangye di Sera Je e di Ken Rinpoche Losang Samten, abate di Drepung Loseling per aver risposto alle mie domande, e del mio amico Atisha Mathur della Scuola di Dialettica di Dharamsala, per aver letto la bozza e aver corretto molti dei punti difficili.

Fabrizio Pallotti, Senior Traduttore Manjusri Lotsawa ILTK