Abituato a lungo a meditare sulle segrete verità sussurrate,
Ho dimenticato tutto quello che si dice nei libri scritti o stampati.
Abituato, come sono stato, allo studio della Verità eterna,
Ho perso ogni conoscenza dell’ignoranza.
Abituato, come sono stato, a contemplare sia il Nirvana che il Samsara
vieni inerenti a me stesso,
Ho dimenticato di pensare alla speranza e alla paura.
Abituato, come sono stato, a meditare su questa vita e sulla prossima come una,
Ho dimenticato il terrore della nascita e della morte.
Abituato a lungo a studiare, da solo, le mie esperienze,
Ho dimenticato la necessità di cercare le opinioni di amici e fratelli.
Abituato a lungo ad applicare ogni nuova esperienza alla mia crescita spirituale,
Ho dimenticato tutti i credo e i dogmi.
Abituato a lungo a meditare sul mai nato, sull’indistruttibile, sull’Immutabile,
Ho dimenticato tutte le definizioni di questo o quel particolare obiettivo.
Abituato a lungo a meditare su tutti i fenomeni visibili come il Dharmakaya,
Ho dimenticato tutte le meditazioni su ciò che viene prodotto dalla mente.
Abituato a lungo a mantenere la mia mente nello stato di libertà non creato,
Ho dimenticato tutte le convenzioni e le artificialità.
Abituato a lungo a considerare il mio corpo carnale come il mio eremitaggio,
Ho dimenticato la facilità e la comodità dei ritiri e dei monasteri.
Abituato a lungo a contemplare l’amore e la compassione,
Ho dimenticato ogni differenza tra me e gli altri.