Una Presentazione delle Dottrine, composta dal venerabile Chökyi Gyeltsen, un’emanazione di Manjushri.
Omaggio a tutti i lama santi e venerabili,
la cui natura è inseparabile dal Guru e Protettore Manjushri.
Nella spiegazione della presentazione delle dottrine ci sono tre punti: la definizione, la divisione e il significato di ciascuna divisione.
Primo, la definizione di un esponente delle dottrine buddhiste è: un esponente delle dottrine che accetta i tre gioielli quali oggetti di rifugio ultimo e non asserisce nessun altro oggetto di rifugio (ultimo).
Secondo, ci sono quattro divisioni: Vaibhashika (scuola della Grande Esposizione o particolaristi), Sautrantika (scuola o seguaci dei sutra), Cittamatra (scuola della ‘solo mente’) e Madhyamika (scuola della ‘via di mezzo’).
Le prime due sono anche conosciute come le due scuole che espongono il significato (che gli oggetti esterni sono veramente esistenti).
Terzo, la spiegazione dei sistemi Vaibhashika, Sautrantika, Chittamatrin, Madhyamika.
Vaibhashika (Scuola della Grande Esposizione o dei Particolaristi)
La prima scuola è spiegata in sette punti: definizione, divisioni, etimologia, il modo di asserire gli oggetti, il modo di asserire i soggetti, il modo di asserire la mancanza del sé, la presentazione dei terreni e dei sentieri.
1. Definizione La definizione di un Vaibhashika è: colui che propone le dottrine hinayana, e asserisce gli oggetti esterni come veramente esistenti e non asserisce gli auto conoscitori.
2. Divisioni Ci sono tre divisioni: Kashmiri, Aparantaka e Magada.
3. Etimologia Se viene chiesto perché sono chiamati Vaibhashika, è perché espongono le dottrine seguendo la Grande Spiegazione Dettagliata (Mahavibasa), e anche perché espongono i tre tempi quali esempi di sostanza.
4. Modo di asserire gli oggetti La definizione di cosa è: ciò che è in grado di svolgere una funzione. Cosa, esistente e oggetto conoscibile sono sinonimi (o reciprocamente inclusivi).
Ci sono due divisioni di cose: cose permanenti e cose impermanenti. Spazio non-composto, cessazione analitica e cessazione non-analitica sono esempi di cose permanenti. Prodotto, oggetto creato e impermanente sono esempi di cose impermanenti.
Un altro modo di dividere le cose è in verità convenzionale e verità ultima.
La definizione di una verità convenzionale è: un fenomeno tale che, se rotto o separato mentalmente in parti, la mente che lo percepisce lo abbandona. Un vaso e un tessuto di lana sono esempi poiché se un vaso è rotto con un martello, la mente che lo percepiscelo abbandona, e se si separa la stoffa di lana fino ai suoi filamenti individuali, la mente che la percepisce la abbandona.
La definizione di una verità ultima è: è un fenomeno tale che, se rotto o separato mentalmente in parti, la mente che lo percepisce non lo abbandona. Gli esempi includono le particelle direzionali senza parti, (momenti di) coscienza senza parti e (oggetti) non-composti.
Dall’Abhidharmakosha: ”Una cosa che, se rotta o separata mentalmente in altre (parti) non viene più compresa dalla mente — come un vaso o l’acqua — è convenzionalmente esistente; (tutto) il resto è ultimamente esistente.”
Poi, i tre tempi sono asseriti come sostanza perché (i Vaibhashika) asseriscono che un vaso esiste anche al tempo del passato del vaso, e un vaso esiste anche nel momento del futuro del vaso, (e un vaso esiste nel presente).
5. Modo di asserire i possessori di oggetto (Soggetti) (Qualcuno) asserisce il mero insieme dei cinque aggregati come un esempio di persona, (qualcuno) asserisce la coscienza mentale come un esempio di persona, e cosi via.
Ci sono due tipi di mente: conoscitori validi e conoscitori non validi.
Ci sono due tipi di conoscitori validi: percettori diretti validi e conoscitori inferenziali validi.
Ci sono tre tipi di percettori diretti validi: percettori diretti sensoriali, percettori diretti mentali e percettori diretti yogici. Non pervade che i percettori diretti sensoriali validi siano coscienza perché il potere sensoriale visivo è (un esempio di) un percettore diretto valido.
Ci sono due tipi di percettori diretti yogici: percettore diretto yogico che realizza direttamente la mancanza del sé delle persone e il percettore diretto yogico che realizza direttamente l’impermanenza sottile. Ci sono due tipi del primo: : percettori diretti yogici che realizzano la vacuità della persona permanente, indipendente, senza parti, e i percettori diretti yogici che realizzano la vacuità della persona esistente sostanzialmente e auto sostenuta (autosufficiente).
6. Modo di asserire la mancanza del sé La mancanza del sé sottile e la mancanza del sé sottile della persona sono sinonimi (mutualmente inclusivi) . La mancanza del sé dei fenomeni non è asserita poiché i Vaibhashika asseriscono che la base stabilita è pervasa dal sé dei fenomeni. Tra loro, i Vasiputriyan asseriscono la mancanza del sé della persona come vacuità dell’essere pemanente, privo di parti e indipendente. Comunque non asseriscono la mancanza del sé della persona come vacuità dell’ essere autosufficiente e sostanzialmente esistente, perché essi asseriscono un sé autosufficiente e sostanzialmente esistente che non è né una entità unica con gli aggregati né differente dagli aggregati, né permanente né impermanente, ma che è inesprimibile.
7. Presentazione dei Terreni e dei Sentieri Questa spiegazione è in due parti: gli oggetti di abbandono e la presentazione effettiva dei terreni e dei sentieri.
a. Oggetti di abbandono Essi asseriscono due tipi di ostacoli: ostacoli afflitti e non-afflitti. Non ci sono delle designazioni per gli ‘ostacoli all’onniscienza.’
Gli ostacoli afflitti agiscono principalmente come ostacoli all«ottenimento della liberazione e gli ostacoli non-afflitti agiscono principalmente come ostacoli alla conoscenza di tutto. Gli esempi del primo sono i concetti che si afferrano a una persona autosufficiente e sostanzialmente esistente, i tre veleni insieme ai loro semi e cos’ via, che sorgono a causa di quei concetti. Gli esempi del secondo sono le tendenze (mentali) dei concetti che si afferrano alla persona autosufficiente e sostanzialmente esistente e la mancanza di chiarezza mentale che sorge a causa di queste tendenze.
b. Presentazione effettiva dei Terreni e dei Sentieri Gli individui dei tre veicoli percorrono il sentiero in modi differenti.
Quelli del lignaggio degli uditori uniscono la visione che realizza la vacuità della persona autosufficiente e sostanzialmente esistente con una piccola raccolta di meriti e, dopo aver praticato per tre vite o più, ottengono la piccola illuminazione.
Quelli del lignaggio dei realizzatori solitari uniscono la visione che realizza la vacuità della persona autosufficiente e sostanzialmente esistente con una media raccolta di meriti e, dopo aver praticato per cento eoni o più, ottengono la media illuminazione.
I bodhisattva uniscono la visione che realizza la vacuità della persona autosufficiente e sostanzialmente esistente con una grande raccolta di meriti e, dopo aver praticato per tre eoni incommensurabili, ottengono la grande illuminazione.
Ci sono delle differenze anche nel loro modo di accumulare i meriti.
I bodhisattva, dopo aver accumulato i meriti per tre grandi eoni incommensurabili nel livello grande del sentiero dell’accumulazione e prima, ottengono nella stessa sessione (tutti i sentieri dal) livello calore del sentiero della preparazione fino al sentiero del non più apprendimento.
I realizzatori solitari, dopo aver accumulato i meriti per cento grandi eoni nel livello grande del sentiero dell’accumulazione e prima, ottengono nella stessa sessione (tutti i sentieri dal) livello calore del sentiero della preparazione fino al sentiero del non più apprendimento
Gli uditori accumulano i meriti in tutti e quattro sentieri dell’apprendimento e (per alcuni) è necessario addestrarsi nei sentieri dell’apprendimento anche per quattordici vite, dopo aver ottenuto i sentieri superiori.
Essi asseriscono che l’aggregato della forma di un buddha non è buddha perché è un oggetto da abbandonare. E’ così perché è incluso in quella stessa vita come corpo del bodhisattva che precede, sul sentiero della preparazione. La pervasione esiste perché il corpo del bodhisattva sul sentiero della preparazione è l’aggregato derivato dai precedenti karma e afflizioni.
Essi non accettano il corpo di Completa Gioia (sambhogakaya) e affermano che quando il supremo corpo di Emanazione ottiene il nirvana senza rimanenza (di vera sofferenza), il continuum mentale cessa.
Sebbene un buddha superiore abbia abbandonato tutta la sofferenza e la sua origine senza eccezione, non c’è contraddizione nel fatto che possieda ancora la verità della sofferenza nel suo continuum. E’ così perché ha abbandonato ogni singola afflizione che si riferisce alla verità della sofferenza, per cui si considera che abbia abbandonato la verità della sofferenza.
Gli arhat uditori e realizzatori solitari, da quando ottengono lo stato di arhat fino alla loro morte, sono arhat con rimanenza. Dopo la morte, si considera che abbiano ottenuto il nirvana senza rimanenza.
Benché nel momento del nirvana con rimanenza essi abbandonino gli ostacoli afflitti senza eccezioni, essi non abbandonano gli ostacoli non-afflitti. Gli ostacoli non-afflitti non sono distrutti dai poteri opponenti nel momento dell’ottenimento del nirvana senza rimanenza ma sono non esistenti perché in quel momento cessa la loro base, il continuum mentale.
Gli esponenti del realismo (es. vera esistenza), distinguono i sutra in definitivi e da interpretare, in relazione al fatto che siano accettabili in accordo alle loro parole. Nelle due (scuole) che espongono il significato, (alcuni) non accettano che la raccolta mahayana sia la parola di Buddha perché la maggior parte dei Vaibhashika sostengono che è pervasivo che i sutra siano sutra con significato definitivo.
Sautrantika (Scuola dei Sutra)
La seconda scuola viene spiegata tramite la definizione, le divisioni, l’etimologia, il modo di asserire gli oggetti , il modo di asserire i soggetti, il modo di asserire la mancanza del sé e la presentazione dei terreni e dei sentieri.
1. Definizione La definizione di un Sautrantika è: colui che espone le dottrine hinayana e accetta sia gli autoconoscitori che gli oggetti esterni.
Sautrantika e esemplificatore sono sinonimi.
2. Divisioni Ci sono due divisioni: i Sautrantika che seguono le scritture e i Sautrantika che seguono il ragionamento. Un esempio dei primi sono i Sautrantika che seguono Abhidharmakosha, e un esempio dei secondi sono i Sautrantika che seguono i Sette Trattati sulla Cognizione Valida.
3. Etimologia Sono chiamati Sautrantika perché espongono le dottrine seguendo i sutra del Buddha, e sono chiamati esemplificatori poiché a loro piace spiegare tutti i fenomeni per mezzo di esempi.
4. Modo di asserire gli oggetti La definizione di esistente è: ciò che è realizzato da una cognizione valida.
Ci sono due divisioni di esistente: verità convenzionale e verità ultima.
La definizione di verità ultima è: un fenomeno che è in grado di compiere ultimamente una funzione. Verità ultima, veramente esistente, cosa, prodotto, (fenomeno) impermanente, fenomeno composto, sostanza e fenomeno caratterizzato specificatamente sono sinonimi.
La definizione di verità convenzionale è: un fenomeno che non è in grado di compiere ultimamente una funzione. Verità convenzionale, falsamente esistente, (fenomeno) permanente e fenomeno caratterizzato generalmente sono sinonimi.
Inoltre, vi sono due divisioni di esistenti: fenomeni negativi e fenomeni affermativi.
La definizione di un fenomeno negativo è: un fenomeno che è realizzato tramite l’eliminazione del suo oggetto di negazione dalla mente che lo mantiene.
La definizione di un fenomeno affermativo è: un fenomeno che è realizzato per mezzo della non eliminazione del suo oggetto di negazione dalla mente che lo mantiene.
Ci sono due tipi di negativi: negativi non-affermativi e negativi affermativi. Gli esempi del primo sono: la spazio non-composto, la vera cessazione e la vacuità. Gli esempi del secondo sono: l’isolato di una non-cosa e l’apparenza dell’isolato del non-vaso (es. l’immagine mentale del vaso) ad un concezione che lo percepisce.
Inoltre, ci sono altre due divisioni di esistente: fenomeni singoli e fenomeni differenti.
I fenomeni singoli si dividono in singoli falsi e singoli veri. Gli oggetti della conoscenza (in generale) e fenomeni caratterizzati generalmente sono esempi di singoli falsi. Cosa e fenomeno impermanente sono esempi di singoli veri.
I fenomeni differenti si dividono in differenti falsi e differenti veri. I due, il doppio isolato del vaso e il doppio isolato della colonna sono esempi di differenti falsi. I due, il vaso e la colonna sono esempi di differenti veri.
Passato e futuro sono entrambi permanenti. Presente e cosa sono sinonimi.
5. Modo di asserire i soggetti (possessori di oggetti) (Alcuni) Sautrantika asseriscono il continuum degli aggregati quale esempio della persona, e altri asseriscono la coscienza mentale quale esempio della persona. Il primo è sostenuto dai Sautrantika che seguono l’Abhidharmakosha e il secondo è sostenuto dai Sautrantika che seguono i Sette Trattati sulla Cognizione Valida.
La definizione di mente è: ciò che è chiaro e che conosce. Ci sono due tipi di mente: cognitori validi e cognitori non validi.
a. Cognitori Validi La definizione di un cognitore valido è: un cognitore iniziale infallibile.
Quali limiti della definizione di un cognitore valido è necessario citare tutti e tre – ‘iniziale’, ‘infallibile’ e ‘cognitore’ – perché ‘iniziale’ elimina un cognitore susseguente quale cognitore valido, ‘infallibile’ elimina la supposizione corretta quale cognitore valido e ‘cognitore’ elimina un potere fisico (sensoriale) quale cognitore valido.
I cognitori validi sono di due tipi: percettori diretti validi e cognitori inferenziali validi.
La definizione di un percettore diretto è: un cognitore che non è erroneo e libero dalla concettualità.
La definizione di un percettore diretto valido è: un cognitore iniziale e infallibile che è libero dalla concettualità.
Ci sono quattro tipi di percettori diretti validi: percettori diretti validi, percettori diretti validi sensoriali, percettori diretti validi mentali e percettori diretti validi yogici.
La definizione di un percettore diretto valido autoconoscitore è: un cognitore iniziale e infallibile che è libero dalla concettualità, ha l’aspetto di un percettore e osserva solo all’interno.
La definizione di un percettore diretto valido sensoriale è: un cognitore iniziale e infallibile che è libero dalla concettualità e che sorge in dipendenza da un potere fisico sensoriale quale sua condizione potenziante non comune.
La definizione di un percettore diretto valido mentale è: un cognitore iniziale e infallibile che è libero dalla concettualità e che sorge in dipendenza da un potere mentale quale sua condizione potenziante non comune.
La definizione di un percettore diretto valido yogico è: una coscienza di saggezza che chiaramente realizza l’impermanenza sottile, la mancanza del sé grossolana o sottile della persona dipendendo dall’unione di calmo dimorare e visione superiore quale sua condizione potenziante non comune.
Ci sono tre tipi di percettori diretti validi yogici: un cognitore valido che chiaramente realizza l’impermanenza sottile, un cognitore valido che chiaramente realizza la mancanza del sé grossolana della persona e un cognitore valido che chiaramente realizza la mancanza del sé sottile della persona.
La definizione di un cognitore valido inferenziale è: un cognitore concettuale iniziale e infallibile che sorge in dipendenza da un segno perfetto come sua base.
Ci sono tre tipi di cognitore valido inferenziale: cognitore valido inferenziale per il potere del fatto, cognitore valido inferenziale tramite la notorietà e cognitore valido inferenziale di credenza.
Un esempio del primo è un cognitore valido inferenziale che realizza il suono come impermanente per la ragione che è un prodotto.
Un esempio del secondo è un cognitore valido inferenziale che realizza che ‘il possessore del coniglio’ è adatto ad essere chiamato con il termine ‘luna’ per la ragione che è un oggetto della concettualità.
Un esempio del terzo è un cognitore valido inferenziale che realizza che l’istruzione — ‘dalla generosità (sorge) la ricchezza; dalla pratica della moralità (sorge) la feliciti’ — è infallibile rispetto al significato da esso indicato per la ragione che è una istruzione certificata dalla triplice indagine.
Il cognitore valido inferenziale tramite la notorietà pervade che sia anche cognitore valido inferenziale per il potere del fatto. I percettori diretti non sono pervasi dall’essere anche percettori diretti validi e cognitori inferenziali non sono pervasi dall’essere anche cognitori inferenziali validi perché il secondo momento di un percettore diretto sensoriale che percepisce la forma e il secondo momento di un cognitore inferenziale che realizza il suono come impermanenza sono esempi di conoscitori susseguenti.
Dal Commentario all’ Accertamento della Cognizione Valida (di Dharmakirti) di Dharmottara: ‘Il momento iniziale del percettore diretto e dell’inferenza sono entrambi cognitori validi. I momenti seguenti (di quei cognitori) non sono cognitori validi perché (i loro oggetti) non differiscono da quegli (oggetti) gia stabiliti in quei continuum.’
b. Cognitori non validi La definizione di un cognitore non valido è: un cognitore che non è iniziale e infallibile.
Ci sono cinque divisioni: cognitori susseguenti, coscienze errate, dubbio, supposizione corretta e percezione distratta.
La definizione di un cognitore susseguente è: un cognitore che realizza ciò che è stato realizzato.
Questo ha due divisioni: cognitori susseguenti concettuali e cognitori susseguenti non concettuali.
Gli esempi del primo sono: una coscienza mnemonica che ricorda il blu che si genera tramite l’induzione di un percettore diretto sensoriale che percepisce il blu, e il secondo momento di un cognitore inferenziale che realizza il suono come impermanente.
Un esempio del secondo è il secondo momento di un percettore diretto sensoriale che percepisce la forma.
La definizione di una coscienza errata è: un cognitore che impegna (il suo oggetto) scorrettamente.
E’ di due tipi: coscienza errata concettuale e coscienza errata non concettuale.
Un esempio della prima è una concezione che percepisce che il suono è permanente. Gli esempi del secondo sono: una coscienza sensoriale (visiva) alla quale una luna appare come due lune, e una coscienza sensoriale (visiva) alla quale una montagna innevata appare blu.
La definizione di dubbio è: un fattore mentale che, per suo potere, esita rispetto a due alternative.
Una coscienza mentale e una sensazione accompagnante che possiede le (cinque) somiglianze con il dubbio non sono ciò che, per suo potere, esita rispetto a due alternative, perché esitano rispetto a due alternative per il potere del dubbio.
Ci sono tre tipi di dubbio: dubbio tendente verso ciò che è corretto, dubbio non tendente verso ciò che è corretto e dubbio eguale verso entrambe le parti.
Un esempio del primo è un dubbio che pensa ‘forse il suono è impermanente.’ Un esempio del secondo è un dubbio che pensa ‘forse il suono è permanente.’ Un esempio del terzo è un dubbio che pensa ‘il suono è permanente o impermanente.’
La definizione di una supposizione corretta è: un cognitore concettuale che si accorda con ciò che è corretto ma che è errato nel concepire il suo oggetto.
Ha cinque divisioni: supposizione corretta senza ragione, supposizione corretta con ragione contraddittoria, supposizione corretta con ragione indefinita, supposizione corretta con ragione inapplicabile e supposizione corretta con ragione corretta ma non stabilita.
Una mente che percepisce il suono come impermanente basandosi sulle mere parole ‘il suono è impermanente’ è un esempio di una supposizione corretta senza ragione perché ‘il suono è impermanente’ è solo una asserzione che il suono sia impermanente, ma non si espone una ragione perfetta per cui il suono sia impermanente.
Una mente che percepisce il suono come impermanente per la ragione: ‘vuoto della capacità di compiere una funzione’ è un esempio di una supposizione corretta con ragione contraddittoria perché l’essere vuoto della capacità di compiere una funzione è contraddittorio con il suono.
Una mente che percepisce il suono come impermanente per la ragione: ‘è un oggetto misurabile’ è un esempio di una supposizione corretta con ragione indefinita perché l’essere un oggetto misurabile è una ragione indefinita per stabilire il suono come impermanente.
Una mente che percepisce il suono come impermanente per la ragione: ‘è un oggetto di percezione della coscienza visiva’ è un esempio di una supposizione corretta con ragione inapplicabile perché l’essere un oggetto di percezione della coscienza visiva è una ragione per stabilire il suono come impermanente.
Una mente che percepisce il suono come impermanente per la ragione: ‘prodotto,’ nel continuum di una persona che non ha accertato tramite una cognizione valida che il suono è impermanente è un esempio di una supposizione corretta con ragione corretta ma non stabilita perché, sebbene ‘prodotto’ è una ragione corretta per stabilire il suono come impermanente, tale ragione corretta non è stata stabilita da quella persona.
La definizione di una percezione distratta è: un cognitore non errato al quale un oggetto appare chiaramente ma che non accerta il suo oggetto.
Ha tre divisioni: percettori diretti sensoriali, percettori diretti mentali e percettori diretti autoconoscitori che sono (percettori distratti).
Un esempio del primo è: una coscienza uditiva che percepisce un suono mentre è assorta su una forma visiva piacevole.
Esempi del secondo: sono percettori diretti mentali nei continuum di esseri ordinari che percepiscono i cinque oggetti – le forme e così via.
Esempi del terzo: sono autoconoscitori nei continuum di esseri ordinari che sperimentano i percettori diretti mentali che percepiscono i cinque oggetti — le forme e così via.
In generale, ci sono tre divisioni di possessori d’oggetto: esseri, parole e coscienze (tzhe.ma). I possessori d’oggetto aventi oggetti validi (tzhe.ma) possono essere di tre tipi: persone valide, parole valide e coscienze valide.
Si dice che un esempio del primo sia Shakyamuni Buddha; che un esempio del secondo sia la ruota del dharma delle quattro nobili verità; che un esempio del terzo siano un percettore diretto valido e un cognitore inferenziale valido.
6. Modo di asserire la mancanza del sé I Sautrantika asseriscono la mancanza del sé della persona come la vacuità della persona permanente, priva di parti e indipendente, e che la sottile mancanza del sé della persona è la vacuità della persona esistente sostanzialmente e autosufficientemente.
Come i Vaibhashika, non asseriscono la mancanza del sé dei fenomeni.
7. Presentazione dei Terreni e dei Sentieri I detentori dei tre lignaggi accumulano i meriti sui quattro sentieri dell’apprendimento; è per questa ragione che si asserisce che l’aggregato della forma di un buddha è buddha.
La loro presentazione degli ostacoli, il modo di percorrere i terreni e i sentieri, e così via, sono come (le asserzioni dei) Vaibhashika.
Chittamatra (Esponenti della ‘Solo Mente’)
Il sistema Cittamatrin viene spiegato per mezzo di sette divisioni, come prima.
1. Definizione La definizione di Chittamatrin e´: colui che espone le dottrine mahayana, e non asserisce gli oggetti esterni ma asserisce gli autoconoscitori come veramente esistenti.
Chittamatrin, Vijnaptivadin (aspectarian) and Yogacarin sono sinonimi.
2. Divisioni Ci sono due divisioni: Chittamatrins del vero aspetto e Chittamatrins del falso aspetto.
La definizione di un Chittamatrins del vero aspetto é: un Cittamatrin che asserisce che la parte (dell’ apparenza) che appare come forma grossolana che appare al percettore diretto che percepisce la forma, nel continuum di un essere ordinario, non é inquinata dalle propensioni dell’ignoranza.
La definizione di un Chittamatrins del falso aspetto é: un Cittamatrin che asserisce che la parte (dell’ apparenza) che appare come forma grossolana che appare al percettore diretto che percepisce la forma, nel continuum di un essere ordinario, é inquinata dalle propensioni dell’ignoranza.
Ci sono tre tipi di esponenti del vero aspetto: gli esponenti del numero uguale di soggetti e oggetti, mezzo -uovo e non pluralisti. Ognuno ha il suo modo di asserzione. Si dice che:
gli esponenti del numero uguale di soggetti e oggetti asseriscono che quando una coscienza visiva che percepisce i vari colori delle ali di una farfalla percepisce i vari colori, dalla parte dell’oggetto appare un aspetto per ognuno dei differenti colori — blu, giallo, ecc. — e anche dalla parte del soggetto si produce una(coscienza) che percepisce l’aspetto di ognuno dei differenti colori — blu, giallo, ecc. — in accordo;
i mezzi -uovo asseriscono che quando (i vari colori) sono percepiti, dalla parte dell’oggetto appare un aspetto per ognuno dei differenti colori — blu, giallo, ecc. — ma dalla parte del soggetto si produce una(coscienza) che non percepisce l’aspetto di ognuno dei differenti colori — blu, giallo, ecc. — in accordo;
e i non-pluralisti asseriscono che quando (i vari colori) sono percepiti, dalla parte dell’oggetto non appare un aspetto per ognuno dei differenti colori — blu, giallo, ecc., ma appare un aspetto del mero insieme; — e dalla parte del soggetto non si produce una (coscienza) che percepisce l’aspetto di ognuno dei differenti colori — blu, giallo, ecc. — ma si produce una (coscienza) che percepisce il mero insieme.
Ci sono due tipi di di esponenti del falso aspetto: esponenti del falso aspetto contaminati e esponenti del falso aspetto incontaminati.
3. Etimologia Se si chiede perché si chiamano ‘Cittamatrins’ — essi sono chiamati ‘solo mente’ perché asseriscono che i fenomeni sono meramente della natura della coscienza; e sono chiamati ‘esponenti dell’aspetto ’ perché asseriscono che tutti i fenomeni sono meramente della natura di aspetti-cognitori.
4. Modo di asserire gli oggetti Ci sono due divisioni di oggetti conoscibili: veritá ultime e veritá convenzionali.
La definizione di una veritá ultima é: ció che é relizzato per mezzo di un percettore diretto valido che lo realizza direttamente senza apparenze duali.
Verità ultima, realtà, elemento delle qualitá e condizione finale sono sinonimi.
Ci sono due divisioni di verità ultima: la mancanza sottile del sé dei fenomeni e la mancanza sottile del sé delle persone.
Se la mancanza sottile del sé dei fenomeni é divisa in accordo alle basi della vacuitá, ci sono venti vacuitá. Quando queste sono condensate vi sono diciotto vacuitá; quando queste sono condensate vi sono sedici vacuitá; quando queste sono condensate vi sono quattro vacuitá, e cosí via.
Gli esempi della mancanza sottile del sé dei fenomeni sono: una vacuitá che é una forma e la vacuitá dell’essere una sostanza differente del suo cognitore valido che percepisce la forma, e una vacuitá che é la vacuitá della forma esistente per mezzo delle sue proprie caratteristiche quale base per l’assegnare il termine ‘forma.’
Un esempio di una mancanza sottile del sé della persona é una vacuitá che é la vacuitá della persona dall’essere esistente sostanzialmente e autosufficientemente.
La definizione di una veritá convenzionale é: ció che é realizzato per mezzo di un percettore diretto valido che lo realizza direttamente con apparenze duali.
Ci sono due divisioni di veritá convenzionale: fenomeni condizionati da altri e le veritá convenzionali che sono incluse negli immaginari. I primi sono sinonimi con fenomeni composti e i secondi sono sinonimi con fenomeni non composti diversi dalle veritá ultime.
Essi asseriscono che tutte le cose sono basi comuni del veramente esistente e falso; che tutte le realtá sono that basi comuni del veramente esistente e vero, e che tutti i fenomeni non composti diversi dalla vacuitá sono basi comuni del falsamente esistente e falso.
Le realtá sono pervase da negazioni non affermative, e gli esempi di altre negazioni non affermative sono (presentate) nello stesso modo dei Sautrantika.
Gli oggetti dei cinque sensi — la forma, ecc. — sorgono dalla sostanza della coscienza interna dipendendo dalle propensioni delle azioni comuni e non comuni poste sulla mente base di tutto, e non esistono come oggetti esterni.
Gli esponenti del vero aspetto asseriscono che gli oggetti dei cinque sensi — la forma, ecc — non sono oggetti esterni ma esistono come oggetti grossolani.
Gli esponenti del falso aspetto asseriscono che gli oggetti dei cinque sensi — la forma, ecc — non sono oggetti grossolani perché se esistessero come oggetti grossolani dovrebbero necessariamente esistere come oggetti esterni.
5. Modo di asserire i possessori di oggetto Gli esponenti del vero aspetto asseriscono un gruppo di otto coscienze. Una mente base di tutto e una mente afflitta sono aggiunte alle sei coscienze asserite dagli altri esponenti delle dottrine, per un totale di otto coscienze.
Gli esempi di entrambe la mente base di tutto e la mente afflitta (una mente base di tutto) é una prima coscienza che é diversa dal gruppo di sei coscienze e non dipende da un potere quale sua condizione potenziante; e (una mente afflitta) é una seconda coscienza che osserva il suo oggetto d’osservazione — la mente base di tutto — e percepisce il suo aspetto –un io sostanzialmente esistente e autosufficente.
L’esponente del vero aspetto asserisce una mente base di tutto quale esempio della persona, il ricettacolo del frutto delle azioni.
L’esponente del falso aspetto asserisce sei coscienze e sostiene la mera coscienza mentale quale esempio della persona, il ricettacolo del frutto delle azioni .
I Cittamatrin asseriscono due tipi di mente: valida e non valida. Ci sono due tipi di cognitori valido: percettori diretti validi e cognitori inferenziali validi.
Ci sono quattro tipi di percettori diretti. percettori diretti autoconoscitori e percettori diretti yogici, pervade che siano coscienze non errate. I percettori diretti sensoriali nel continuum degli esseri ordinari pervade che siano coscienze errate. Ci sono due tipi di percettori diretti mentali nel continuum degli esseri ordinari: coscienze errate e coscienze non errate.
I percettori diretti non pervade che siano percettori diretti validi perché, sebbene vi siano percettori diretti che percepiscono la forma nel continuum degli esseri ordinari, non ci sono percettori diretti mentali validi che percepiscono la forma nel continuum degli esseri ordinari .
Un auto cognitore di un essere ordinario che sperimenta un percettore diretto che percepisce una forma e il secondo momento di un percettore diretto sensoriale che percepisce una forma di un essere ordinario sono cognitori non validi.
Ci sono quatttro tipi di percettori diretti yogici: percettori diretti yogici che realizzano direttamente l’impermanenza sottile, la mancanza grossolana del sé della persona, la mancanza sottile del sé della persona e la mancanza del sé dei fenomeni.
Pervade che i cognitori inferenziali validi siano concetti, ma se é un cognitore inferenziale rispetto a un fenomeno, non é necessariamente un concetto rispetto a quel fenomeno perché, sebbene un cognitore inferenziale che realizza il suono come essere impermante é un cognitore inferenziale rispetto alla vacuitá di permenenza del suono, non é un concetto rispetto ad essa. Questo perché se é un concetto rispetto a un fenomeno, é pervaso dall’aspetto di quel fenomeno che gli appare, e rispetto al cognitore inferenziale che realizza il suono come essere impermante, l’aspetto della vacuitá di permanenza del suono non appare. Quel (cognitore inferenziale) non realizza (la vacuitá di permanenza del suono) esplicitamente; la realizza implicitamente (quando) realizza il suono impermanente esplicitamente.
6. Modo di asserire la mancanza del sé Il modo in cui espongono gli esempi della mancanza del sé grossolano e sottile della persona é come (quello del sistema) Svatantrika-Madhyamika e prima.
Un esempio della mancanza del sé dei fenomeni é quella vacuitá che é la vacuitá dell’essere diverse sostanze della forma e del suo conoscitore valido che percepisce la forma.
7. Presentazione dei Terreni e Sentieri Questo ha due divisioni: oggetti da abbandonare e presentazione effettiva dei Terreni e Sentieri.
a. Oggetti da abbandonare Gli ostacoli illusori includono l’afferrarsi al sé delle persone insieme con i semi, e i tre veleni con i loro semi che sorgono per la forza del potere dell’afferrarsi al sé delle persone. Gli ostacoli all’onniscenza includono l’afferrarsi come vero insieme con i semi, le sue propensioni e tutte le apparenze duali errate che sorgono per la forza dell’afferrarsi come vero e le sue propensioni.
b. Presentazione effettiva dei Terreni e Sentieri I detentori del lignaggio degli uditori, uniscono la visione che realizza la mancanza del sé della persona a una piccola raccolta di meriti, principalmente per il loro beneficio, e meditando per almeno tre vite, ottengono la loro illuminazione.
I detentori del lignaggio dei realizzatori solitari, uniscono la visione che realizza la mancanza del sé della persona a una media raccolta di meriti, principalmente per il loro beneficio, e meditando per almeno cento eoni, ottengono la loro illuminazione.
I Bodhisattva, uniscono la visione che realizza la vacuitá del soggetto e oggetto come essere sostanze differenti a una grande raccolta di meriti, per il beneficio degli altri, e meditando per almeno tre grandi eoni incalcolabili, ottengono la loro illuminazione
Gli esponenti del vero aspetto asseriscono che quando gli Arhat uditori e realizzatori solitari ottengono il nirvana senza rimanenza, il loro continuums mentale cessa. Essi asseriscono che é impossibile che cessi il continuum mentale di un buddha superiore perché i bodhisattva ottengono per primo l’illuminazione in Og.min con un Corpo di Completa Gioia e che il Corpo di Completa Gioia non cessa nel continuum dello stesso aspetto fino a che finisca il samsara, ma opera per il beneficio degli altri, tramite varie emanazioni, in accordo alle fortune dei discepoli.
Inoltre, gli esponenti del vero aspetto asseriscono che i tre veicoli sono definiti nei loro lignaggi poiché si asserisce che gli esseri senzienti hanno tre differenti lignaggi o nature da tempo senza inizio, e conseguentemente hanno tre differenti aspirazioni, , per cui hanno tre differenti modi di ottenimento e cosí ottengono tre risultati differenti.
Gli esponenti del falso aspetto non asseriscono che quando gli Arhat uditori e realizzatori solitari ottengono il nirvana senza rimanenza, il loro continuums mentale cessa, poiché, sebbene asseriscano che in quel momento cessi solo il continuum della mera mente che é incluso nella veritá della sofferenza e della veritá dell’origine, un mero cognitore giunge all’illuminazione; cosí asseriscono l’esistenza di un veicolo finale.
Madhyamika (Scuola della Via di Mezzo)
Il sistema dei proponenti della non-entità viene spiegato tramite la definizione, le divisioni e il significato di ciascuna divisione.
Primo, la definizione di un proponente della non-entità è: colui che propone principi dottrinali mahayana e non asserisce la vera esistenza, nemmeno nominalmente (convezionalmente).
Secondo, vi sono due divisioni: Svatantrika e Prasangika.
Terzo è la spiegazione dei sistemi Svatantrika e Prasangika.
Svatantrika-Madhyamika (Scuola Autonomista della Via di Mezzo)
Questa viene spiegata per mezzo di sette punti: definizione, divisioni, etimologia, modo di asserire gli oggetti, modo di asserire i possessori-d’oggetto, modo di asserire la mancanza del sé e presentazione dei terreni e dei sentieri.
1. Definizione La definizione di un Svatantrika è: un Madhyamika che, per mezzo dell’enunciare un segno autonomo (che esiste dal suo proprio lato), non accetta la vera esistenza delle cose, nemmeno nominalmente (convenzionalmente).
Uno Svatantrika è mutualmente inclusivo con un Madhyamika che propone l’esistenza naturale.
2. Divisioni Vi sono due divisioni: Sautrantika-Svatantrika-Madhyamika e Yogachara-Svatantrika-Madhyamika.
La definizione del primo è: un Madhyamika che propone una presentazione dell’esistenza nominale per la maggior parte in accordo ai principi dottrinali Sautrantika.
La definizione del secondo è: un Madhyamika che propone una presentazione dell’esistenza nominale per la maggior parte in accordo ai principi dottrinali Cittamatra.
Alcuni esempi di Sautrantika-Svatantrika sono Legden-jé (Bhavaviveka) e Yeshe Gningpo (Ghianagarbha); esempi di Yogachara-Svatantrika sono Shiwatso (Shantarakshita), Senghe Sangpo (Haribadra) e Kamalashila.
3. Etimologia Vi è una ragione per dire che Bhavaviveka è uno Svatantrika-Madhyamika, la ragione è perché egli è un Madhyamika che accetta i segni come autonomi (come esistere dal loro proprio lato).
4. Modo di asserire gli oggetti Esistenza per mezzo di caratteristiche proprie, esistenza dal proprio lato ed esistenza naturale sono mutualmente inclusivi.
Spazio non-composto, vere cessazioni, passato, futuro e mancanza del sé sottile della persona sono tutti negativi non-affermativi e anche verità convenzionali.
Verità ultima, realtà (ciögni) e mancanza del sé sottile dei fenomeni sono mutualmente inclusivi.
I Sautrantika-Svatantrika-Madhyamika asseriscono che i cinque oggetti dei sensi – forma e così via – sono di entità differente dalle coscienze e sono grossolani, (in quanto) sono oggetti esterni composti da particelle prive di parti.
Gli Yogachara-Svatantrika-Madhyamika asseriscono che i cinque oggetti dei sensi – forma e così via – sono di un’unica entità con la coscienza che li apprende.
5. Modo di asserire i possessori-d’oggetto Gli Svatatntrika-Madhyamika asseriscono un gruppo di sei coscienze, e che la coscienza mentale è l’illustrazione della persona.
Vi sono due tipi di mente: i cognitori validi e i cognitori non-validi.
Vi sono due tipi di cognitori validi: i percettori validi diretti e i cognitori validi inferenziali.
I Sautrantika-Svatantrika-Madhyamika non asseriscono i percettori diretti auto-cognitori. Gli Yogachara-Svatantrika-Madhyamika asseriscono tutti e quattro i tipi di percettori diretti, (in aggiunta asseriscono) che i percettori diretti auto-cognitori e i percettori diretti yogici sono pervasi dall’essere coscienze non-erronee. Gli altri due (tipi di percettori diretti) hanno (istanti) sia (di coscienze) erronee che non-erronee.
I Sautrantika, i Cittamatrin e gli Svatantrika, tutti quanti costoro asseriscono che i percettori diretti sono pervasi dall’essere coscienze non-concettuali; che i cognitori susseguenti sono pervasi dall’essere cognitori non-validi; che le coscienze erronee, rispetto ai loro oggetti determinati, sono pervase dall’essere coscienze errate; che se è una coscienza erronea rispetto a un fenomeno, necessariamente è una mente non-valida rispetto a quel fenomeno; che se è un cognitore inferenziale, necessariamente è una mente non-valida rispetto al suo oggetto apparente; e così via.
6. Modo di asserire la mancanza del sé Essi asseriscono una mancanza del sé grossolana della persona, vale a dire, (la persona) come vuota dall’essere permanente, priva di parti (singola) e indipendente; e una mancanza del sé sottile della persona, vale a dire, la persona vuota dall’essere autosufficiente e sostanzialmente esistente.
Gli Yogachara-Svatantrika-Madhyamika asseriscono una mancanza del sé grossolana dei fenomeni, vale a dire, la forma e il cognitore valido che apprende tale forma come vuoti (privi) dall’essere sostanze che sono altro (sostanze differenti); e una mancanza del sé sottile dei fenomeni, vale a dire, tutti i fenomeni come essere vuoti di vera esistenza.
Le due mancanza del sé (sottili) vengono differenziate in termini dei loro oggetti di negazione e non in termini delle loro basi come vuote (di vera esistenza o basi per stabilire la loro vacuità). Questo perché la confutazione dell’oggetto di negazione – la vera esistenza, su una base – (quale la) persona, è la mancanza del sé sottile dei fenomeni; e la confutazione dell’oggetto di negazione – l’esistenza sostanziale e auto-sufficiente, su una base – (quale la) persona, è la mancanza del sé sottile della persona.
I due afferrarsi al sé vengono differenziati secondo il modo di afferrarsi e non secondo i loro oggetti referenti. Questo perché, riferendosi ad una base – quale la persona – e afferrarsi ad essa come se fosse veramente esistente è l’afferrarsi al sé dei fenomeni; e riferendosi ad una base – quale la persona – e afferrarsi ad essa come se fosse autosufficiente e sostanzialmente esistente è l’afferrarsi al sé della persona.
7. Presentazione dei terreni e dei sentieri Gli Yogachara-Svatantrika-Madhyamika asseriscono le differenze tra le persone dei tre veicoli, in termini del possesso di tre differenti ostruzioni, come oggetti principali di abbandono, e tre differenti visioni come oggetti principali di meditazione.
Coloro che posseggono il lignaggio di uditori prendono come loro oggetto principale di abbandono il concetto che si afferra alla persona come essere autosufficiente e sostanzialmente esistente insieme al suo seguito, e prendono l’antidoto a ciò, la visione che realizza la persona come vuota di un’esistenza autosufficiente e sostanziale, come loro oggetto principale di meditazione, a causa di ciò, essi ottengono una piccola illuminazione.
Coloro che posseggono il lignaggio di realizzatori solitari prendono come loro oggetto principale di abbandono, il concetto che si afferra alla forma e al cognitore valido che apprende la forma come essere sostanze che sono altro (sostanze differenti), e prendono come loro oggetto principale di meditazione, la visione che realizza che il percepito e il percipiente sono vuoti dall’essere sostanze che sono altro (sostanze differenti), che è l’antidoto a quella (concezione), a causa di ciò, essi ottengono una media illuminazione.
I bodhisattva prendono come loro oggetto principale di abbandono l’afferrarsi alla vera esistenza insieme alle sue propensioni (latenze), e prendono come loro oggetto principale di meditazione, la visione che realizza la non vera esistenza di tutti i fenomeni, che è l’antidoto a quel (l’afferrarsi), a causa di ciò, essi ottengono la grande illuminazione.
Secondo i Sautrantika-Svatantrika-Madhyamika, non vi è differenza tra gli uditori e i realizzatori solitari circa i loro oggetti principali di abbandono e i loro oggetti principali di meditazione, in quanto costoro, sono simili nel prendere le ostruzioni afflittive come loro oggetti principali di abbandono e, sono anche simili nel prendere la mancanza del sé della persona come loro oggetto principale di meditazione.
Tuttavia, vi è una ragione sul perché i due ottengano risultati differenti, uno inferiore, l’altro superiore. (La ragione) è perché essi posseggono delle (caratteristiche) differenzianti a causa del possedere una piccola o grande raccolta dei meriti e un piccolo o grande ammontare di tempo (speso ad accumulare tali meriti).
Gli Svatantrika asseriscono due tipi di Sutra: mahayana e hinayana; e similmente ai Cittamatrin, asseriscono due sezioni (di Sutra): (quelli) definitivi e interpretativi. Inoltre, le illustrazioni (che presentano) sono differenti, in quanto i Cittamatrin asseriscono che le prime due ruote sono Sutra di significato interpretativo, mentre l’ultima ruota (contiene) Sutra di significato definitivo. Secondo questo sistema (la tradizione dei Svatantrika), la prima e l’ultima ruota (racchiudono) Sutra di significato interpretativo, mentre la ruota intermedia ha due parti: interpretativo e definitivo. Essi asseriscono che i (Sutra della) ruota intermedia, (in cui) l’oggetto di negazione viene (presentato) unito alla qualificazione “ultimamente”, sono Sutra di significato definitivo, mentre quei (Sutra della) ruota intermedia (in cui l’oggetto della negazione) non è unito (alla qualificazione “ultimamente”), sono Sutra di significato interpretativo.
Prasangika-Madhyamika (Scuola Consequenzialista della Via di Mezzo)
Il sistema Prasangika viene spiegato secondo sette divisioni, simili alle precedenti.
1. Definizione La definizione di un Prasangika è: un Madhyamika che, per mezzo dell’asserire una mera consequenza conosciuta dall’altra (controparte), non accetta la vera esistenza, nemmeno nominalmente (convenzionalmente).
2. Esempi Buddhapalita, Chandrakirti e Shantideva sono esempi di (Prasangika-Madhyamika)
3. Etimologia Vi è una ragione per chiamare l’Acharya Buddhapalita un Prasangika. (La ragione) è perché egli asserisce (accetta) che, un cognitore inferenziale che realizza una tesi (probandum), è generato nel continuum di un altro disputante per mezzo (dell’enunciare) una mera consequenza.
4. Modo di asserire gli oggetti Vi sono due tipi di oggetti: nascosti e manifesti. Gli oggetti nascosti devono essere realizzati in dipendenza da un segno; gli oggetti manifesti sono quegli oggetti che possono essere accertati dagli esseri ordinari tramite la forza dell’esperienza, senza dipendere da un segno.
Illustrazioni (di oggetti nascosti) sono l’impermanenza del suono e la vacuità del suono. Illustrazioni di oggetti manifesti sono un vaso e un tessuto di lana.
Oggetti manifesti e ciò che è percepibile direttamente sono mutualmente inclusivi.
Un altro modo di dividere gli oggetti è in verità convenzionali e verità ultime.
La definizione di verità convenzionale è: un oggetto che è trovato da un cognitore valido che analizza il convenzionale e rispetto al quale un cognitore valido che analizza il convenzionale diventa un cognitore valido che analizza il convenzionale.
Non è corretto dividere le verità convenzionali nei due: verità convenzionali reali (yang dag) e verità convenzionali errate (log pa) , perché non esistono verità convenzionali reali. Questo perché, se è una verità convenzionale, necessariamente non è reale. Questo perché, se è una verita convenzionale, necessariamente è errata.
Prendendo come riferimento le coscienze mondane, è corretto dividere le verità convenzionali nei due: reali ed errate, in quanto, una forma è reale rispetto ad una coscienza mondana, e il riflesso di un viso su uno specchio è errato rispetto alla coscienza mondana. Se (qualcosa) è reale rispetto alla coscienza del mondo, non è pervaso dall’essere esistente, in quanto, le forme veramente esistenti sono (reali rispetto alle cosienze mondane, ma non esistono).
La definizione di verità ultima è: un oggetto che è trovato da un cognitore valido che analizza l’ultimo e rispetto al quale un cognitore valido che analizza l’ultimo diventa un cognitore valido che analizza l’ultimo.
Le divisioni delle verità ultime sono simili a quelle dei Cittamatrin (la mancanza del sé sottile della persona e la mancanza del sé sottile dei fenomeni), però questo sistema asserisce che le vere cessazioni sono pervase dall’essere verità ultime.
5. Modo di asserire i possessori-d’oggetto Essi asseriscono il mero “Io”, imputato in dipendenza dei cinque aggregati, come illustrazione della persona, e la persona è pervasa dall’essere un fattore di composizione non-associato.
Vi sono due tipi di mente: i cognitori validi e i cognitori non-validi. Vi sono due tipi di cognitori validi: percettori validi diretti e cognitori validi inferenziali.
Essi non asseriscono i percettori diretti auto-cognitori. Le coscienze sensoriali nel continuum degli esseri senzienti sono pervase dall’essere coscienze erronee. Le coscienze mentali e i percettori diretti yogici possono essere sia erronee che non erronee.
Vi sono due tipi di percettori validi diretti: percettori validi diretti concettuali e percettori validi diretti non-concettuali. Illustrazioni del primo sono il secondo momento di un cognitore inferenziale che realizza il suono come essere impermanente e una coscienza del ricordo che ricorda correttamente il blu, che viene generata a causa dell’essere stata indotta da un percettore diretto sensoriale che apprende il blu. Una illustrazione del secondo è un percettore diretto sensoriale che apprende la forma.
Se (qualcosa) è un percettore valido diretto, non è pervaso dall’essere direttamente percibibile, perché il percettore diretto yogico, necessariamente non è direttamente percibibile. Questo perchédirettamente percibibile è mutualmente inclusivo con fenomeno manifesto.
I cognitori susseguenti sono pervasi dall’essere percettori validi diretti.
Vi sono quattro tipi di cognitori inferenziali: cognitore inferenziale (che sorge) per il potere del fatto, cognitore inferenziale (che sorge) tramite convenzione (o tramite il risaputo), cognitore inferenziale che realizza (il significato) tramite un esempio, e cognitore inferenziale (che sorge) tramite credenza.
Il cognitore inferenziale (che sorge) tramite convenzione (o tramite il risaputo) e il cognitore inferenziale che realizza (il significato) tramite un esempio sono inclusi nel cognitore inferenziale (che sorge) per il potere del fatto.
Se è un cognitore valido, non è pervaso dall’essere non-erroneo rispetto al suo oggetto determinato, perché un cognitore inferenziale che realizza il suono come impermanente è una coscienza erronea rispetto al suono come impermanente.
Se è una coscienza, è pervasa dal realizzare il suo oggetto di comprensione, perché l’immagine mentale delle corna di un coniglio è l’oggetto di comprensione di un concetto che apprende le corna del coniglio, e l’immagine mentale del suono come permanente è l’oggetto di comprensione di un concetto che apprende il suono come permanente.
6. Modo di asserire la mancanza del sé Essi asseriscono una mancanza del sé grossolana della persona, vale a dire, la persona vuota dall’essere stabilita come auto-sufficiente e sostanzialmente esistente; e una mancanza del sé sottile della persona, vale a dire, la persona vuota dall’essere veramente esistente.
Essi asseriscono una mancanza del sé grossolana dei fenomeni, vale a dire, l’oggetto grossolano composto da particelle prive di parti e il cognitore valido che lo apprende come vuoti (privi) dall’essere sostanze che sono altro (sostanze differenti); e una mancanza del sé sottile dei fenomeni, vale a dire, gli aggregati – la base dell’imputazione – come vuoti dall’essere veramente esistenti.
Le due mancanze del sé (sottili) vengono differenziate in termini dell’essere basi vuote (di vera esistenza) e non in termini dei loro oggetti di negazione, perché la confutazione dell’oggetto di negazione – la vera esistenza – sulla base della persona, è la mancanza del sé sottile della persona; e la confutazione dell’oggetto di negazione – la vera esistenza – sulla base degli aggregati, è la mancanza del sé sottile dei fenomeni.
I due (sottili) afferrarsi al sé vengono differenziati in termini dei loro oggetti referenti e non in termini del loro modo di afferrarsi, perché riferendosi ad una base – (quale) la persona – l’afferrarsi ad essa come se fosse veramente esistente è l’afferrarsi al sé (sottile) della persona; e perché riferendosi ad una base di imputazione – (quale) gli aggregati – l’afferrarsi ad essi come se fossero veramente esistenti, è l’afferrarsi al sé sottile dei fenomeni.
7. Presentazione dei terreni e dei sentieri Questa ha due divisioni: oggetti da abbandonare e presentazione effettiva dei terreni e dei sentieri
a. Oggetti da abbandonare L’afferrarsi al sé grossolano e sottile insieme ai loro semi, come pure l’attaccamento e così via (le emozioni disturbanti) insieme ai loro semi, che sorgono a causa del potere del (l’afferrarsi al sé) sono tutti ostacoli afflittivi, che principalmente sono un’ostruzione all’ottenimento della liberazione.
Le predisposizioni o le latenze dell’afferrarsi alla vera esistenza, e tutti i fattori erronei delle apparenze dualistiche, che sorgono per il potere di quelle (le latenze), sono ostacoli all’onniscienza (o alla conoscenza) e ostacoli che principalmente ostruiscono l’ottenimento del conoscitore supremo di tutti gli aspetti.
b. Presentazione effettiva dei terreni e dei sentieri Non vi è differenza in termini di superiorità tra le visioni che sono gli oggetti di meditazione delle persone dei tre veicoli, perché tutti e tre sono simili nel prendere come loro oggetti principali di meditazione la mancanza del sé sottile della persona e la mancanza del sé sottile dei fenomeni.
Vi sono delle differenze rispetto ai loro oggetti principali di abbandono, perché gli uditori e i realizzatori solitari prendono come loro oggetti principali di abbandono i due afferrarsi al sé, insieme ai loro semi, mentre i bodhisattva prendono come loro oggetti principali di abbandono le latenze (dell’afferrarsi al sé).
Il nirvana senza rimanenza è una talità qualificata dall’abbandono dei due afferrarsi al sé, insieme ai loro semi, nel continuum degli arhat uditori e degli arhat realizzatori solitari in equilibrio meditativo, mentre il nirvana con rimanenza è lo stesso tipo di talità nel continuum degli arhat uditori e degli arhat realizzatori solitari durante l’ottenimento susseguente.
I possessori del lignaggio mahayana, che sono di lignaggio definito sin dall’inizio, con l’abbandono delle ostruzioni afflittive ottengono simultaneamente l’ottavo terreno, e con l’abbandono delle ostruzioni alla conoscenza manifestano simultaneamente i quattro corpi.
La traduzione dal tibetano all’inglese è stata curata da Kathleen Mcdonald, basandosi su un commentario orale di Ghesce Ciampa Tegchok. La traduzione italiana è stata curata da Adalia Samten Telara e da Lorenzo Rossello.