Raccolta di soggetti

RACCOLTA DI SOGGETTI DU DRA (bsdus grva)

mi prostro ai lama e al protettore manjushri

COLORI E COSÍ VIA

Forma (gzugs) – ciò che è idoneo a essere forma

Forma esterna (phyi’i gzugs) – ciò che è adatto a essere forma e non è incluso nel continuum di una persona.

Sorgente della forma (gzugs kyi skye mched) (forma visibile) – un oggetto appreso da una coscienza visiva (mig shes kyi gzung bya)

A. Configurazione (dbyibs) – ciò che è idoneo a essere mostrato come

configurazione

1 lungo (ring ba) 5 quadrato (lham pa)

2 corto (thung ba) 6 rotondo (zlum po)

3 alto (mtho ba) 7 livellato (phya le ba)

4 basso (dma’ ba) 8 non livellato (phya le ba ma yin pa)

B. Colore (kha dog) – ciò che è idoneo a essere mostrato come una tinta

1 colore primario (rtsa ba’i kha dog) – ciò che è idoneo a essere indicato

come tinta primaria.

a. blu (sngon po)

b. giallo (ser po)

c. bianco (skar po)

d. rosso (dmar po)

2 colore secondario

a. nuvola e. luminosità

b. fumo f. oscurità

c. polvere g. ombra

d. foschia h. luce solare

Sorgente del suono (sgrai skye mched) (suono) – un oggetto dell’udito di una

coscienza uditiva) – (rna shes kyi nyan bya)

A. il suono causato da elementi uniti alla coscienza

1 articolato

a. piacevole, p. es.: le parole che insegnano la dottrina

b. spiacevole, p. es.: il suono delle parole dure

2 inarticolato

a. piacevole, p. es.: uno schiocco con le dita

b. spiacevole, p. es.: il suono di un pugno nell’impatto

B. il suono causato da elementi non uniti alla coscienza

1 articolato

a. piacevole, p. es. le parole della dottrina insegnate dagli alberi che

stormiscono per i poteri straordinari di un buddha

b. spiacevole, p. es.: le parole di rimprovero trasmesse dagli alberi che]

stormiscono per i poteri straordinari di un buddha

2 inarticulate

a. piacevole, p. es. il suono di un gong

b. spiacevole, p. es. il suono di un crollo di massi

Sorgente dell’odore (drii skye mched)- un oggetto sperimentato dalla coscienza

del naso (sna shes kyi myong bya)

A. naturale

1 fragrante, p. es. l’odore del legno di sandalo

2 non fragrante, p. es. l’odore della carne putrefatta

B. artificiale

1 fragrante, p. es., l’odore del pane

2 non fragrante, p. es. l’odore della formaldeide

Sorgente del sapore (roi skye mched) – un oggetto sperimentato dalla coscienza

della lingua (lce shs kyi myong bya)

1 dolce (mngar ba), p. es. il sapore del miele

2 acido (skyur ba), p. es. il sapore del limone

3 amaro (kha ba), p. es. il sapore del caffè

4 astringente (bska ba), p.es. il sapore del kaki

5 piccante (tsha ba), p. es. il sapore del peperoncino

6 salato (lan tshva ba), p. es. il sapore dell’acqua di mare

Sorgente dell’oggetto del tatto (reg byai skye mched)- un oggetto sperimentato

dalla coscienza corporea (lus shes kyi reg bya)

A. oggetti tattili (o tangibili) che sono elementi (‘byung bar gyur pa’i reg bya)

1 terra (sa) – ciò che è duro e ostruente (rlan zhing gsher ba)

2 acqua (chu) – ciò che è liquido e umidificante (rlan zhing gsher ba)

3 fuoco (me) – ciò che è caldo e brucia (tsha zhing sreg pa)

4 aria (rlung) – ciò che è leggero e mobile (yang zhing g.yo ba)

B. oggetti tattili che sorgono dagli elementi(‘byung bar ‘gyur reg bya)

1 morbidezza (‘jam pa)

2 ruvidità (rtsub pa)

3 pesantezza (lci ba)

4 leggerezza (yang ba)

5 freddo (grang ba)

6 fame (bkres pa)

7 sete (skom pa)

Forma interna (nang gi gzugs) – ciò che è adatto a essere forma ed è incluso nel

continuum di una persona

1 potere del senso dell’occhio (mig gi dbang po) – una forma chiara interna che è

la condizione potenziante specifica [non condivisa] del suo stesso effetto, una

coscienza dell’occhio

2 potere del senso dell’orecchio (rna ba’i dbang po)

3 potere del senso del naso (sna’i dbang po)

4 potere del senso della lingua (lce’i dbang po)

5 potere del senso del corpo (lus kyi dbang po) [4]

BASI STABILITE

La divisione di mancanza del sé (bdag med)

1 non esistente (med pa): esempi preferiti sono le corna del coniglio, il bambino

di una donna sterile, un fiore del cielo, ecc. Un esempio importante è il sé delle

persone.

2 esistente (yod pa)

L’esistente e i fenomeni mutualmente inclusivi in esso

Definenda Definizioni

[pl. dal lat. definendum= ciò che è da definirsi]

1 base stabilita (gshi grub) ciò che è stabilito da un conoscitore

valido (tshad mas grub pa)

2 oggetto della conoscenza (shes bya) ciò che è idoneo a essere oggetto di una

consapevolezza (blo’ yul du bya rung ba)

3 esistente (yod pa) ciò che è osservato da un cognitore valido

(tshad mas dmigs pa)

4 fenomeno (chos) ciò che mantiene la propria entità

(rang gi ngo bo’ dzin pa)

5 oggetto di comprensione (gzhal bya) un oggetto realizzato da un conoscitore

valido (tshad mas rtogs par bya ba)

6 oggetto (yul) oggetto realizzato da una consapevolezza

(blos rig par bya ba)

7 oggetto di comprensione di oggetto realizzato da una coscienza una

una coscienza onnisciente coscienza onnisciente

8 fenomeno nascosto (lkog gyur) oggetto realizzato in un modo nascosto

da una coscienza concettuale che lo

percepisce

La divisione dell’esistente

1 Fenomeno permanente (rtag pa), p. es. lo spazio non composto – la mera assenza di contatto ostruttivo, la mancanza del sé, un’immagine generica, la vera cessazione, non-pilastro, ecc.

2 Cosa funzionante (dngos po), p. es. un vaso – ciò che ha la base piatta, è panciuto ed è in grado di svolgere la funzione di contenere acqua, la compassione, un gatto, ecc..

Fenomeno permanente e fenomeni mutualmente inclusivi con esso

1 fenomeno permanente (rtag pa) una base comune dell’essere un

fenomeno e non momentaneo (chos dang

skad cig ma ma yin pa’i gzhi mthun pa)

2 fenomeno non prodotto fenomeno non creato (ma skyes pa’i chos)

(ma bya pa’i chos)

3 fenomeno non composto fenomeno che non si disintegra

(‘dus ma byas kyi chos) (mi ‘jig pa’i chos)

4 verità convenzionale fenomeno che a livello ultimoultimo è

(kun rdzob bden ba) incapace di svolgere una funzione

(don dam par don byed mi nus pa’i chos)

5 fenomeno caratterizzato fenomeno che è semplicemente imputato

in modo generale (spyi mtshan) [designato] da un termine o da una

coscienza concettuale e non è stabilito come fenomeno caratterizzato in modo

specifico.

Cosa funzionante e fenomeno mutualmente inclusivo con essa

1 cosa funzionante (dngos po) ciò che è idoneo a svolgere una funzione (don byed nus pa)

2 fenomeno impermanente (mi tag pa) fenomeno momentaneo (skad cig ma)

3 prodotto (byas pa) fenomeno creato o generato (skyes pa)

4 fenomeno composto (‘dus byas) fenomeno che si disintegra (‘jig pa)

5 causa (rgyu) produttore (skyed byed)

6 effetto (‘bras bu) oggetto prodotto (bskyed bya)

7 verità ultima (don dam bden pa) fenomeno che a livello ultimo è in grado di svogere una funzione

(don dam par don byed nus pa’i chos)

8 fenomeno caratterizzato un fenomeno stabilito tramite il suo

in modo specifico (rang mtshan) stesso carattere, senza essere meramente

imputato da un termine o da una

coscienza concettuale

9 fenomeno manifesto (mngon gyur) oggetto realizzato specificamente da un conoscitore valido diretto (mngon sum

gyi tshad mas ngos su rtogs par bya ba)

Le divisioni di cose funzionanti

I materia – ciò che è stabilito da atomi (bem po), mutualmente inclusivo con forma

(gzugs) – ciò che è idoneo a essere forma

A. materia esterna (phyi’i bempo) – ciò che è stabilito da atomi e non è incluso

nel continuum di una persona

1 sorgente della forma

2 sorgente del suono

3 sorgente dell’odore

4 sorgente del sapore

5 oggetto tangibile

B. materia interna (nang gi bem po) – ciò che è stabilito da atomi ed è incluso

nel continuum di una persona

1 potere del senso dell’occhio

2 potere del senso dell’orecchio

3 potere del senso del naso

4 potere del senso della lingua

5 potere del senso del corpo

II coscienza (shes pa) – ciò che è chiaro e che conosce [cognitivo] (gsal zhing rig pa), mutualmente inclusivo con consapevolezza (blo) e conoscitore (rig pa)

A. coscienza sensoriale (dbang shes) – un conoscitore che è prodotto in dipendenza dalla sua stessa condizione potenziante specifica (non comune), un potere sensoriale fisico.

1 coscienza dell’occhio (mig shes) – un conoscitore che è prodotto in dipendenza

dalla sua stessa condizione potenziante non comune, dal potere sensoriale, e

dalla condizione oggettiva osservata – una forma visibile

2 coscienza dell’orecchio (rna shes)

3 coscienza del naso (sna shes)

4 coscienza della lingua (lce shes)

5 coscienza del corpo (lus shes)

B. coscienza mentale (yid shes) – un conoscitore che è prodotto dalla sua stessa

condizione potenziante specifica (non comune), una facoltà mentale.

Se la coscienza viene divisa in un altro modo, abbiamo:

A. mente (sems)

B. fattori mentali (sems byung)

III Fattori di composizione non associati (ldan min ‘du byed) – un fattore di

composizione che non è materia né coscienza

A. fattori di composizione non associati che sono persone

B. fattori di composizione non associati che non sono persone, p. es. il tempo, il numero, l’ordine, la raccolta, la nascita, l’invecchiamento, la durata, il fenomeno impermanente e così via.

Vari altri modi di classificare gli oggetti della conoscenza

1 Oggetto della conoscenza il cui essere è possibile (yin pa srid pa’i shes bya) – quelli osservati come aventi una base comune tra (1) un oggetto il cui essere esiste ed (2) è anche idoneo a essere un oggetto della consapevolezza; p. es. vaso, prodotto e impermanente, ecc.

2 Oggetto della conoscenza il cui essere non è possibile (yin pa mi srid pa’i shes bya) – quegli oggetti osservati come aventi una base comune tra (1) un oggetto il cui essere non esiste (2) ed è anche idoneo a essere un oggetto della consapevolezza; p. es. la forma e la coscienza, il vaso e la colonna, ecc.

1 Fenomeno singolare – un fenomeno che non è diverso (so so ba ma yin pa’i chos);

p. es. esistente, persona, ecc.

uno-con-vaso – un fenomeno che non è diverso da vaso

2 Fenomeni differenti – fenomeni che sono diversi (so so ba’i chos);

p.es. esistente e oggetto della conoscenza, vaso e colonna, ecc.

differente da vaso – un fenomeno che è diverso da vaso.

1 Fenomeno caratterizzato in generale (spyi mtshan) – un fenomeno che è

meramente imputato da un termine o da una coscienza concettuale e non è

stabilito come fenomeno stabilito in modo specifico.

2 Fenomeno caratterizzato in modo specifico (rang mtshan)- un fenomeno che è

stabilito per il suo stesso carattere, senza essere meramente imputato da un

termine o da una coscienza concettuale.

1 Verità convenzionale (kun rdzob bden ba) – un fenomeno che a livello ultimo non è idoneo a svolgere una funzione, mutualmente inclusivo con fenomeno permanente

2 Verità ultima (don dam bden pa) – un fenomeno che a livello ultimo è idoneo a svolgere una funzione, mutualmente inclusivo con cosa funzionante.

IDENTIFICARE GLI ISOLATI

Il significato di isolato [riverso] del vaso (bum pa’i ldog pa) – ciò che è il riverso del non essere uno con vaso (bum pa dan gcig ma yin pa las ldog pa) = non – non uno con vaso, vale a dire ciò che è uno con vaso, ossia il vaso.

Tipi di [riverso] isolato (utilizzando cosa funzionante come base dell’illustrazione)

1. [Riverso] isolato di sé (rang ldog). Per esempio cosa funzionante

2. [Riverso] isolato generale (spyi ldog). Isolato generale e isolato di sé di un

fenomeno è il suo isolato ordinario e si riferisce solo al fenomeno stesso. Isolato

generale e isolato di sé sono mutualmente inclusivi. Per esempio cosa

funzionante.

3. [Riverso] isolato della illustrazione (gzhi ldog). Si riferisce solo all’illustrazione

del fenomeno. Per esempio vaso, pilastro, persona, ecc.

4. [Riverso] isolato del significato (don ldog). Si riferisce solo alla definizione di un

fenomeno. Per esempio ciò che è idoneo a svolgere una funzione.

I fenomeni coesistenti o mutualmente inclusivi (yin khyab mnyam) con il [riverso] isolato di cosa funzionante

1. Uno con cosa funzionante (dngo po dang gcig)

2. Cosa funzionante che è uno con cosa funzionante (dngos po dang gcig tu gyur pa’i dngos po)

3. Il definendum di ciò che è idoneo a svolgere una funzione (don byed nus pa’i mtshon bya)

4. Ciò che possiede le tre qualità di esistenza imputazionale di ciò che è idoneo a svolgere una funzione (don byed nus pa’i btags yod chos gsum tshang ba)

I fenomeni coesistenti o mutualmente inclusivi con il [riverso] isolato di idoneo a svolgere una funzione

1. Uno con idoneo a svolgere una funzione (don byed nus pa dang gcig)

2. Idoneo a svolgere una funzione che è uno con idoneo a svolgere una funzione (don byed nus pa dang gcig tu gyur pa’i don byed nus pa)

3. La definizione di cosa funzionante (ngos po’i mtshan nyid)

4. Ciò che possiede le tre qualità di esistenza sostanziale di cosa funzionante (dngos po’i rdzas yod chos gsum tshang ba)

La definizione della definizione: ciò che possiede le tre qualità di esistente sostanziale. Una definizione è chiamata “esistente sostanziale” (rdzas yod) perché essa è l’effettivo oggetto, il significato o il referente del suo definendum.

Le tre qualità di una definizione: 1) in generale essa è una definizione, 2) è stabilita con le sue illustrazioni (mtshan gzhi) e 3) essa non definisce null’altro oltre al suo proprio definendum.

La definizione del definendum: ciò che possiede le tre qualità di esistente imputazionale. Un definendum è chiamato “esistente imputazionale” (btags yod) perché esso è il nome imputato sulla sua definizione.

Le tre qualità di un definendum: 1) in generale esso è un definendum, 2) è stabilito con le sue illustrazioni e 3) è solo il definendum della sua propria definizione e non di nessun altra.

OPPOSTO DALL’ESSERE QUALCOSA (yin log)

e

OPPOSTO DAL NON ESSERE QUALCOSA (min log)

Per mezzo dell’esempio, tutto ciò che è l’opposto dall’essere cosa funzionante è pervaso dal non essere cosa funzionante. Per esempio fenomeno permanente, esistente e le corna sulla testa di un coniglio, questi sono tutti non-cosa-funzionante.

Un altro esempio, tutto ciò che è l’opposto dall’essere vaso è pervaso dal non essere vaso. Per esempio cane, cosa funzionante e fenomeno permanente, questi sono tutti non-vaso.

Per mezzo dell’esempio, tutto ciò che è l’opposto dal non essere cosa funzionante è pervaso dall’essere cosa funzionante. Per esempio cane, coscienza e cosa funzionante, sono tutti cosa funzionante.

Un altro esempio, tutto ciò che è l’opposto dal non essere vaso è pervaso dall’essere vaso. Per esempio vaso, vaso d’oro, vaso nuovo, sono tutti vaso.

Per mezzo dell’esempio, tutto ciò che è l’opposto dall’essere l’opposto di cosa funzionante è pervaso dall’essere cosa funzionante. Per esempio cane, coscienza e cosa funzionante, sono tutti cosa funzionante.

Un altro esempio, tutto ciò che è l’opposto dall’essere l’opposto dell’essere vaso è pervaso dall’essere vaso. Per esempio vaso, vaso d’oro e vaso nuovo, sono tutti vaso.

Per mezzo dell’esempio, tutto ciò che è l’opposto dall’essere l’opposto del non essere cosa funzionante è pervaso dal non essere cosa funzionante. Per esempio fenomeno permanente, esistente e le corna sulla testa del coniglio, essi sono tutti non-cosa-funzionante.

Un altro esempio, tutto ciò che è l’opposto dall’essere l’opposto dell’essere non vaso è pervaso dal non essere vaso. Per esempio cane, cosa funzionante e fenomeno permanente, tutti sono non vaso.

PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA DI CAUSA ED EFFETTO

Cause ed effetti

La definizione di causa (rgyu): produttore [ciò che produce o genera] (skyed byed)

La definizione di effetto (‘bras bu): ciò che è prodotto o generato (ksyed bya).

Cosa funzionante, causa ed effetto sono mutualmente inclusivi.

Cause dirette e indirette

La definizione di causa diretta (dngos rgyu) del fumo: il produttore diretto del fumo. Per esempio il fuoco.

La definizione di causa indiretta (brgyud rgyu) del fumo: il produttore indiretto del fumo. Per esempio la legna da ardere.

Effetti diretti e indiretti

La definizione di effetto diretto (dngos ‘bras) di legna da ardere: ciò che è prodotto direttamente dalla legna da ardere. Per esempio il fuoco.

La definizione di effetto indiretto (brgyud ‘bras) di legna da ardere: ciò che è prodotto indirettamente dalla legna da ardere. Per esempio il fumo.

Cause sostanziali e condizioni cooperanti

La definizione di causa sostanziale (nyer len) di vaso d’argilla: ciò che è il produttore principale del vaso d’argilla come continuità della sua propria entità sostanziale. Per esempio, la zolla d’argilla che ha prodotto il vaso d’argilla.

La definizione di condizione cooperante (lhan cig byed rkyen) di vaso d’argilla: ciò che è il produttore principale del vaso d’argilla come entità sostanziale che non è una continuità della sua propria entità sostanziale. Per esempio, il vasaio che ha prodotto il vaso d’argilla.

GENERALITÀ E PARTICOLARITÀ

Generalità e Particolarità

La definizione di generalità (spyi): un fenomeno che racchiude (include) le sue manifestazioni. Per esempio, oggetto di conoscenza è una generalità di cosa funzionante, vaso è una generalità di vaso d’argilla, ecc.

La definizione di particolarità (bye brag): un fenomeno che possiede la sua propria classe, da cui ne è pervaso. Per esempio, cosa funzionante è una particolarità di oggetto di conoscenza. Oggetto di conoscenza pervade cosa funzionante. Una particolarità di un oggetto che è generalità comporta lo stabilirsi di tre qualità: 1) esso è quel fenomeno, 2) è relazionato con quel fenomeno come avente la stessa essenza e 3) deve essere possibile lo stabilirsi di molte basi comuni che non siano esso (la particolarità) e anche altre che siano quel fenomeno.

Quando la generalità è divisa dal punto di vista terminologico ve ne sono di tre tipi:

1. Generalità di classe (rigs spyi): un fenomeno che racchiude (include) i molti che hanno la sua stessa classe. Per esempio, oggetto di conoscenza è una generalità di classe di vaso, persona, spazio non composto, ecc.. Tutti i fenomeni, permanenti e impermanenti, sono inclusi nella classe di oggetti che sono oggetti di conoscenza perché essi condividono tutti la qualità di essere “ciò che è idoneo ad essere un oggetto di una consapevolezza”. Generalità e generalità di classe sono mutualmente inclusivi.

2. Generalità di significato (don spyi) di vaso: quel fattore imputato che, benché non sia un vaso, appare al pensiero che apprende un vaso come essere un vaso. Una generalità di significato di un vaso è una costruzione mentale di una immagine simile al vaso, che erroneamente sembra essere un vaso a una coscienza concettuale, nella misura in cui qualcuno comprende un vaso tramite l’apparenza di qualcosa che non è un vaso. Non tutte le generalità di significato sono generalità, per esempio i due: la generalità di significato di vaso che esiste nel continuum di una persona e la generalità di significato che esiste nel continuum di una altra persona (presi insieme), poiché non c’è una loro particolarità. Molte basi comuni tra loro e altri fenomeni non sono stabilite.

3. Generalità di insieme (tshogs spyi): una forma grossolana che è un composto delle sue molte parti. Per esempio, vaso, pilastro, ecc.. Non tutte le generalità di insieme sono generalità; per esempio, i due: vaso e pilastro (presi insieme) non sono una generalità poiché non vi sono delle loro particolarità. Molte basi comuni tra loro e altri fenomeni non sono stabilite.

FENOMENO SOSTANZIALE E ISOLATO DI FENOMENO

1. Fenomeno sostanziale Ciò che è una base comune tale che:

(rdzas chos) 1 esso è una base stabilita

2 è esso stesso

3 ciò che non è esso, non è esso

4 il suo isolato non è mutualmente esclusivo

fenomeno sostanziale

Illustrazioni: oggetto di conoscenza, cosa funzionante, coscienza, vaso, pilastro, ecc..

2. Isolato di fenomeno Ciò che è una base comune tale che:

che è esso stesso 1 esso è una base stabilita

(rang yin pa’i ldog chos) 2 è esso stesso

3 ciò che non è esso, è esso

4 il suo isolato non è mutualmente esclusivo

con isolato di fenomeno che è esso stesso.

Illustrazioni: definendum, fenomeno permanente, uno (singolo), generalità,

particolarità, ciò che è senza un sé, non-cosa, differente-da-vaso e così via.

3. Isolato di fenomeno Ciò che è una base comune tale che:

che è non esso stesso 1 esso è una base stabilita

(rang ma yin pa’i ldog chos) 2 non è esso stesso

3 ciò che non è esso, non è esso

4 il suo isolato non è mutualmente esclusivo

con isolato di fenomeno che non è esso stesso.

Illustrazioni: definizione, differente, mutualmente esclusivo, oggetto di conoscenza

di cui il loro essere non è possibile, uno-con-vaso, fenomeno sostanziale e così via.

4. Isolato di fenomeno Ciò che è una base comune tale che:

del terzo tipo 1 esso è una base stabilita

(ldog chos phung sum tsam po ba) 2 non è esso stesso

3 ciò che non è esso, è esso

4 il suo isolato non è mutualmente esclusivo

con isolato di fenomeno del terzo tipo.

Illustrazioni: fenomeno negativo, generalità-di-cosa-funzionante, particolarità-

della-generalità-di-vaso, e così via.

5. Similitudine di Ciò che è una base comune tale che:

fenomeno sostanziale 1 esso è una base stabilita

(rdzas chos kyi rjes mthun) 2 esso è esso stesso

3 ciò che non è esso non è esso

4 il suo isolato non è mutualmente esclusivo

con una similitudine di fenomeno sostanziale

Illustrazioni: cosa funzionante che è un isolato di fenomeno, ciò che è mutualmente esclusivo con fenomeno sostanziale, e così via.

6. Similitudine di isolato di Ciò che è una base comune tale che:

fenomeno che è esso stesso 1 esso è una base stabilita

(rang yin pa’i ldog 2 esso è esso stesso

chos yi rjes mthun) 3 ciò che non è esso è esso

4 il suo isolato non è mutualmente esclusivo

con una similitudine di isolato di fenomeno

che è esso stesso.

Illustrazioni: non isolato di fenomeno che è lui stesso

7. Similitudine di isolato di Ciò che è una base comune tale che:

fenomeno che non è esso stesso 1 esso è una base stabilita

(rang ma yin pa’i ldog 2 esso non è esso stesso

chos kyi rjes mthun) 3 ciò che non è esso, non è esso

4 il suo isolato non è mutualmente esclusivo

con similitudine di isolato di fenomeno

che non è esso stesso.

Illustrazione: non isolato di fenomeno che non è lui stesso.

8. Similitudine di isolato Ciò che è una base comune tale che:

di fenomeno del terzo tipo 1 esso è una base stabilita

(ldog chos phung sum 2 non è esso stesso

tsam po ba’i rjes mthun) 3 ciò che non è esso, è esso

4 il suo isolato non è mutualmente esclusivo

con similitudine di isolato di fenomeno

del terzo tipo.

Illustrazione: isolato di fenomeno del terzo tipo.


[1] La maggior parte del materiale presentato è stato adattato dal Debate in Tibetan Buddhism di Daniel E Perdue (Ithaca, N.Y., Snow Lion Pub. 1992) che si attiene principalmente a Collected Topics: The Introductory Path of reasoning di Purbujok Jamba Gyatso (1825-1901).

[2] La Raccolta di Soggetti (Dü Dra) è essenzialmente connessa al sistema della dottrina dei Proponenti dei Sutra Seguaci del Ragionamento (rigs pa’i rjes su ‘brangs pa’i mdo sde par smra ba).

[3] Oltre i due tipi citati, un terzo tipo di forma è costituito dai fenomeni materiali, che possono essere sia interno ed esterno, per esempio “il locus dei sensi: gli occhi, le orecchie, ecc. Per esempio, l’occhio fisico, e non il potere sensoriale, è una forma interna perché è un fenomeno materiale incluso nel continuum di una persona, ma è anche forma esterna perché è materia che è oggetto delle altrui coscienze sensoriali.” Daniel E. Perdue, Debate in Tibetan Buddhism (Ithaca, N.Y., Snow Lion Pub.) p.191.

[4] Oltre alle cinque forme esterne e interne qui elencate, esiste un undicesimo tipo di forma, anche se non completamente definita: la forma non-rivelatoria (rnam par rig byed ma yin pa’i gzus) o forma della coscienza mentale – ciò che è adatto a essere una forma che appare soltanto alla coscienza mentale e che è sorgente di fenomeno (chos kyi skye mched), p.es. un singolo atomo