Le domande di Milinda
Dal Milindapanna, le domande del re Milinda (Editore Ubaldini) pubblichiamo il brano dove il monaco buddhista, Nagasena dimostra al re indo-greco Menandro (in lingua pali, Milinda) il legame karmico tra lesistenza attuale e l’esistenza futura. Il vocabolo namarupa significa «nome e forma» e indica l’organismo psico-fisico.
Il re dice: «Chi rinasce, venerando Nagasena? ».
«Il namarupa rinasce, gran re».
«Che cos’è questo namarupa che rinasce?».
«Non è propriamente il namarupa che rinasce, gran re, ma, gran re, è a causa di questo namarupa che uno compie buone e cattive azioni e a causa di queste azioni un altro namarupa rinasce».
«Ma se, signore, questo namarupa non rinascesse, uno non sarebbe allora libero dai cattivi kamma?».
L’anziano dice: «Se non rinascesse, uno sarebbe libero dai cattivi kamma, ma, proprio perché rinasce, gran re, non è libero dai cattivi kamma».
«Fai un esempio».
«Gran re, se un uomo rubasse un mango di un altro ed il padrone del mango lo catturasse e lo portasse dal re e facesse vedere: “Signore, un mio mango è stato rubato da costui”; e così l’altro rispondesse: “Io non ho rubato i manghi di quest’uomo, una cosa erano i manghi che egli piantò e un’altra cosa sono i manghi che io ho rubato; io non merito una punizione”.
Gran re, non dovrebbe essere punito quest’uomo?».
«Certo, Signore, dovrebbe essere punito».
Per quale ragione?».
«Qualsiasi cosa possa dire, senza tener conto del primo (senza far riferimento al primo) quest’uomo sarà punito per il secondo (che però deriva dal primo)».
«Proprio così, gran re, se uno fa un buono o cattivo kamma a causa del namarupa, un altro namarupa rinasce a causa di questo kamma, così quello non è libero dai cattivi kamma».
«Fai un altro esempio». «Come gran re un uomo che, avendo acceso un fuoco d’inverno ed essendosi riscaldato, se ne andasse via senza spegnerlo, cosicché quel fuoco bruciasse il campo di un altro uomo ed il padrone del campo, condotto quel primo uomo dal re, facesse vedere:
“Da questo uomo il mio campo è stato bruciato”, e quello replicasse:
“Gran re, io non ho bruciato il suo campo, uno è il fuoco che io non ho spento, un altro il fuoco che ha danneggiato il suo campo, pertanto io non devo essere punito”.
«Non dovrebbe, gran re, essere punito quest’uomo?».
«Sì, signore, dovrebbe essere punito».
«Per quale ragione? ».
«Qualsiasi cosa dica, non tenendo conto del primo fuoco, quest’uomo deve essere punito per il secondo fuoco (che però deriva dal primo)».
«Proprio così, gran re, un kamma buono o cattivo compiuto da questo namarupa, a causa di tale kamma un altro namarupa nasce, perciò quello non è libero dal cattivo kamma».
«Fammi di nuovo un esempio».
«Come, gran re, un uomo che, prendendo una lampada e salendo nel sottotetto, la usasse e la lampada bruciando desse fuoco all’erba e l’erba bruciando desse fuoco alla casa e la casa bruciando desse fuoco al villaggio e che gli abitanti del villaggio, preso quest’uomo, facessero vedere: “Perché tu, o uomo, hai dato fuoco al villaggio?” E così costui rispondesse: “Io non ho dato fuoco al villaggio, il fuoco della lampada che io ho usato come lume è uno, il fuoco che ha bruciato il villaggio è un altro”.
«E se questi discutendo venissero alla tua presenza, quale parte, gran re, sosterresti? ».
«Quella degli abitanti, signore».
« Per quale ragione? ».
«Qualsiasi cosa costui dica, questo fuoco è stato prodotto da quello».
«Così, gran re, anche se un namarupa finisce con la morte, un altro namarupa è in atto di riprodursi e questo per di più è prodotto precisamente da quello, quell’uomo pertanto non è libero dai cattivi kamma».
«Fammi ancora un esempio».
«Come, gran re? Un uomo che, chiesta una bambina in matrimonio e, datone il prezzo, se ne andasse e lei dopo un certo tempo (attraverso una successiva condizione) raggiungesse l’età adulta e un altro uomo, avendone pagato il prezzo, la sposasse, il primo, ritornato, portrebbe parlare così:
“Perché mai tu, pezzo di mascalzone, hai preso mia moglie?”
E quello potrebbe rispondere: “Io non ho preso tua moglie, una era la ragazza che hai chiesto in sposa, giovane e tenera e per cui hai pagato il prezzo, un’altra è la ragazza cresciuta ed in età adulta che io ho chiesto in sposa e per cui ho pagato il prezzo”.
Se costoro venissero alla tua presenza qual parte, gran re, sosterresti? ».
«Quella del primo uomo, signore».
«Per quale ragione? ».
«Qualsiasi cosa possa dire, è a causa di quella bambina di prima che (la ragazza) adulta esiste ».
«Proprio così, gran re, anche se un namarupa finisce con la morte… non è completamente libero dai cattivi kamma ».
«Fammi ancora un esempio».
«Come, gran re, un uomo che avendo comprato una tazza di latte dalla mano di un pastore e lasciatala nella mano di lui se ne andasse e pensasse: tornerò domani a prenderla. Ma se il giorno seguente (il latte) si fosse cambiato in caglio ed egli, tornato, così parlasse: “Dammi il barattolo di latte”. E, se (il pastore) gli mostrasse il caglio, potrebbe l’altro dire così: “Io non ho comperato latte cagliato da te, dammi il mio barattolo di latte” e potrebbe allora il pastore parlare così: “Senza che tu lo sapessi il latte è divenuto caglio”.
«Se questi venissero di fronte a te mentre stanno disputando, quale parte, gran re, sosterresti?».
«Quella del pastore, signore».
« Per quale motivo? ».
« Qualsiasi cosa possa dire, esso è prodotto precisamente da quello».
«Proprio così, gran re, anche se un namarupa finisce con la morte… non è completamente libero dai cattivi kamma ».
«Sei sagace, venerando Nagasena». https://maitreya.it/wp-content/uploads/2020/02/Paramita-23.pdf