Le offerte per l’altare

L’altare d’offerte ai tre gioielli e le offerte di ciotole con acqua   

       In ogni casa tibetana, un posto è riservato per fare offerte ai tre gioielli, il Buddha, il Dharma e la comunità spirituale. I tre gioielli vengono spesso rappresentati da una statua o una tanka (pittura) da una scrittura e uno stupa o da una reliquia. Davanti ad essi c’è uno spazio per le offerte, rappresentate da ciotole con acqua, e occasionalmente la torta rituale chiamata torma o altre offerte di cibo. L’acqua nelle ciotole va cambiata ogni mattina. Per un praticante, queste offerte  forniscono una base per la trasformazione in offerte insuperabili. Secondo le scritture buddhiste, tutti gli errori dell’universo sono il risultato delle emozioni disturbanti degli esseri senzienti. Invece di dilungarsi sugli errori che si possono vedere nelle nostre offerte, ma immaginandole pure e senza errori, creiamo un’impronta per purificare le nostre menti dagli ostacoli e dalle contaminazioni. Perciò esse sono immaginate il più possibile pure e perfette, incorporando il meglio di ogni cosa esistente nel passato, nel presente e nel futuro e nelle dieci direzioni dell’universo. Gi esseri eccellenti a cui facciamo le offerte apparentemente non consumano le sostanze fisiche davanti a noi. Ciononostante, come base per acquisire dei meriti, tali offerte fisiche dovrebbero essere pulite, fatte delle migliori sostanze, attraenti per noi e acquistate con mezzi onesti. Di conseguenza, formeranno una base migliore per immaginare offerte perfette. Preparandoci a fare offerte, dovremmo iniziare meditando sulla saggezza della beatitudine e vacuità, immaginando che abbia preso la forma dell’offerta. Facendo l’offerta, dobbiamo pensarci come vuoti dall’esistenza intrinseca. In questo modo, purifichiamo l’offerta dai suoi aspetti ordinari e anche purificare le nostre menti. Dobbiamo abbandonare ogni pensiero di benefici immediati, specialmente relativamente a noi stessi in questa vita. E’ anche importante non avere dubbi sulla qualità delle nostre offerte e se possono o meno soddisfare gli esseri eccellenti a cui noi li doniamo. Invece pensiamo che le divinità gioiscono per le offerte e che generano grande beatitudine dall’accettarle.

Le offerte di ciotole con acqua   

Il set tradizionale di offerte, comunemente rappresentato da ciotole d’acqua, deriva dalle offerte abitualmente fatte anticamente ad un ospite di riguardo in India. La prima ciotola contiene acqua pulita da bere per gli ospiti appena arrivati. L’acqua deve essere immaginata pura come nettare e offerta in vasi fatti di sostanze preziose. Nella seconda ciotola c’è l’acqua per lavare i piedi dell’ospite, un ricordo del fatto che in India le persone camminavano scalze. Nella terza ciotola ci sono fiori, che ricordano le corone di fiori offerte alle donne e le ghirlande offerte agli uomini. Molti bellissimi fiori profumati possono essere immaginati. Nella quarta ciotola c’è dell’incenso, un’offerta per soddisfare il piacere dell’olfatto. Nell’immaginazione vengono offerte ondeggianti nubi di incenso. La quinta offerta, per il piacere della vista, è una luminosa luce generalmente nella forma di una lampada, che come il sole e la luna illumina l’oscurità. Questa luce viene immaginata così chiara che potete vedere anche il più piccolo atomo senza ostacoli. A volte vengono offerte luci colorate e immaginate come emananti nettare. Nella tradizione tibetana si ritiene che i differenti colori abbiano varie proprietà curative. Colorate o no, le luci offerte devono essere molto chiare. La luce è immaginata come ciò che allontana l’oscurità dell’ignoranza. Shariputra, il principale discepolo di Buddha, celebre per la sua intelligenza, aveva, in una vita precedente, fatto un’offerta di una luce luminosissima davanti ad uno stupa. Come risultato, rinacque con grande intelligenza. La sesta offerta consiste in una ciotola di acqua profumata. Intese per calmare la mente, è applicata al cuore. La settima è un’offerta di cibo, generalmente nella forma di una torma o torta rituale.       In India, l’offerta tradizionalmente conteneva tre sostanze dolci: la melassa, il miele e lo zucchero e tre sostanze bianche: giuncata, burro e latte. In Tibet, queste verrebbero mescolate con tsampa o farina d’orzo per fare una torta per le offerte. Il risultato è come ambrosia, piacevole nel colore, nella forma, nell’odore e nel gusto. L’ottava è un’offerta di suoni. Non viene rappresentata sull’altare, ma può semplicemente essere immaginata come una bellissima musica.