Rappresenta la purezza spirituale e simbolizza le azioni immacolate di corpo, parole e mente che portano alla felicità e all’illuminazione. Il loto (in sanscrito padma, in tibetano padma) non cresce in Tibet. Questo dato è oltremodo interessante perché significa che nella cultura e nella religione tibetane il loto è un’acquisizione puramente simbolica che ha unito i popoli al di là e al di qua dell’Himalaya nel rappresentare la più alta visione di Purezza e di Bellezza: lo stelo del loto si erge infatti dalla melma degli stagni e dei laghi per fare sbocciare il fiore, incontaminato e incontaminabile, immacolato e perfetto, sopra la superficie dell’acqua. Il loto è l’unica pianta acquatica che grazie alla forza del suo stelo fa sbocciare il fiore con un numero di petali sempre regolare da otto a dodici, tutti uguali fra loro. Nella loro simmetria i petali hanno sempre rappresentato il simbolo dell’armonia del cosmo; in questo senso si utilizza il loto nel tracciare mandala e yantra.
Lo yantra, in sanscrito lett. “rinforzo, strumento, supporto”, nell’Induismo è la rappresentazione puramente lineare, geometrica, delle manifestazioni cosmiche, delle potenze divine; è l’equivalente grafico del mantra unitamente al quale è usato nella pratica rituale. Gli elementi essenziali dello yantra sono triangoli, punti, i cerchi e le corone di loto, il quadrato, i caratteri dell’alfabeto devanagari con cui è scritto il sanscrito, lingua sacra. Lo yantra è un diagramma mistico che richiama nel praticante aspetti e forze del divino grazie alla loro visualizzazione ed evocazione.
Straordinari sono i significati simbolici del loto: la melma rappresenta la sofferenza, quanto di oscuro e plumbeo vi è nel mondo, tutto quanto trattiene il nostro essere dall’acquisire quella “chiara visione” che grazie alla pratica incessante (lo stelo) ci permetterà di elevarci sopra tutte le contaminazioni del mondo fenomenico per farlo sbocciare, radioso e immacolato, alla luce della propria consapevolezza. Il loto rappresenta la purezza di corpo, parola e mente, la vera essenza del nostro essere che è rimasta fondamentalmente immacolata malgrado il fango del mondo, essa si realizza solo alla luce della nostra consapevolezza. Il loto rappresenta la natura di Buddha e nell’iconografia il fiore di loto è il trono di Buddha e di tutti gli esseri realizzati; è anche uno dei principali simboli di Avalokitesvara (in tibetano sPyan-ras-gzig, pron. Cenresi) il Bodhisattva dell’Amore Compassionevole di cui il Dalai Lama è l’incarnazione. Il loto a otto petali è l’equivalente della ruota del Dharma che ha otto raggi. Nel Tantrismo i centri dell’energia vitale sono rappresentati come dei fiori di loto a più petali. Il loto è associato a un aspetto specifico dell’insegnamento o della saggezza , schiuso o in bocciolo, bianco, rosa, rosso e azzurro: il Dalai Lama ha anche il titolo di Signore del Loto Bianco, il loto rosa è simbolo di Siddharta Gautama, il Buddha storico, mentre rosso rappresenta la compassione ed è perciò strettamente associato alla natura dei Bodhisattva, invece il loto azzurro, raffigurato in boccio, è un emblema distintivo di Manjusri, Bodhisattva della Conoscenza Trascendente.