Ghesce Ciampa Ghiatso: I fenomeni convenzionali o verità ingannevole
In generale, i fenomeni sono enumerati nella serie dei cinque aggregati,in quella delle dodici entrate e in quella dei diciotto costituenti.
I cinque aggregati sono: l’aggregato della forma, l’aggregato della sensazione, l’aggregato della discriminazione, l’aggregato dei fattori di composizione, l’aggregato della coscienza. L’aggregato della forma si riferisce all’insieme di particelle, quindi agli oggetti della vista, del suono, dell’odorato, del gusto e del tatto. L’aggregato della coscienza include le menti primarie quali le sei coscienze che sono: coscienza dell’occhio, dell’orecchio, del naso, della lingua, del corpo e della mente. L’aggregato dei fattori di composizione è costituito da quarantanove tra i cinquantuno fattori mentali ( i quali ultimi sono i cinque onnipresenti, i cinque che determinano l’oggetto, gli undici virtuosi, le sei afflizioni radice, le venti afflizioni secondarie e i quattro fattori mutevoli). I due fattori mentali della sensazione e discriminazione, che sono fattori onnipresenti, sono esclusi dai cinquantuno e sono considerati aggregati separati dagli altri fattori mentali. Perché? La sensazione viene considerata separatamente perché è la causa principale di molti conflitti tra i laici. Nel primo contatto con una persona possiamo avere sensazioni di piacere. Altre volte, possiamo avere la sensazione opposta di disgusto. Principalmente, noi esseri ordinari seguiamo le sensazioni.
Seguendo le sensazioni, abbiamo come risultato il sorgere di problemi. Quali problemi? Stati di rabbia, di odio, di attaccamento o ignoranza.Talvolta, vediamo qualcosa che ci piace e ne siamo immediatamente attratti. Altre volte, vediamo qualcosa che ci provoca una cattiva sensazione e sviluppiamo rabbia. Altre volte ancora, abbiamo invece sensazioni né piacevoli né spiacevoli, in quel caso ignoriamo l’oggetto. Seguire le nostre sensazioni è la causa che fa sorgere i veleni mentali. I veleni mentali sono responsabili delle nostre azioni non virtuose di corpo, parola e mente. Una volta che le azioni maturano, portano come risultato problemi e sofferenza. Questo ci dovrebbe indurre a non dare troppa importanza alle sensazioni, non dovremmo dar loro troppo credito. Dobbiamo invece impegnarci nell’indagare in che modo le sensazioni si manifestano all’interno della nostra mente.
La discriminazione è considerata separatamente, perché è la causa principale di conflitti tra le persone ordinate. Per esempio: “Il mio punto di vista è migliore del tuo”. Oppure, associarsi in gruppi, con la ferma convinzione che il proprio punto di vista sia più valido rispetto a quello di altri, come accade nei talk show televisivi dove, ad esempio, i politici affermano continuamente: “Io ho ragione”. La discriminazione che si manifesta in questo modo è causa di discussioni da cui conseguono azioni non virtuose che ci portano a rinascere ripetutamente nell’esistenza ciclica. La discriminazione ci permette di distinguere ciò che consideriamo molto positivo da ciò che consideriamo molto negativo. Pensiamo sempre che la nostra visione sia la migliore, ma forse non lo è e per questo motivo possiamo trovarci a sperimentare sofferenza e problemi. Per esempio, un ragazzo osserva dieci belle ragazze, ne sceglie una come la più bella e cerca di stabilire con lei una relazione. All’inizio magari va bene, ma in seguito può accadere che sorgano molti problemi, sofferenza mentale, una relazione non buona, disarmonia. Infine, vi potrà essere la separazione. Il risultato è l’infelicità mentale.
Una volta, un tibetano della mia zona mi disse:“Ho trovato una moglie”. A quel tempo avevo tredici anni e questo mio amico venticinque. Gli chiesi: “È carina?” E lui rispose:“Non ha un aspetto attraente, ma è molto gentile, si prende cura di me, questo mi basta; per me non è importante l’aspetto fisico”. “Perché ne hai presa una brutta?” chiesi, e poi gli proposi di farmela conoscere alla prima occasione. Egli rispose di no. “Perché?” domandai. “Perché tu potresti dirle qualcosa di sconveniente rispetto al suo aspetto e a quello che ti ho raccontato, causando dei problemi” rispose. “Allora te ne serve una carina” soggiunsi. Ma lui replicò: “tutti, alla fine, invecchiamo e diventiamo brutti, la bellezza dura poco”. Gli chiesi:“in che modo si diventa brutti?” Lui rispose:“invecchiando si perdono i denti, la pelle diventa rugosa, molle e flaccida. Non c’è modo di rimanere sempre attraenti, meglio avere una mente positiva sempre pervasa di amore e compassione”. Quest’amico rispose così e io fui d’accordo con lui. Il significato di questa storia è: una volta trovato un compagno non serve cercarne un altro, poiché con questa persona abbiamo una connessione karmica. Per alcuni, è come cambiare un abito quando è sporco: c’è chi continuamente cambia partner e alla fine, trovandosi in solitudine, piange. E’ il risultato di questa continua ricerca. Comunque, il nostro impegno in una relazione deve essere definitivo, la dobbiamo portare avanti fino in fondo. La persona che abbiamo vicino potrà non essere la più bella, ma avrà sicuramente le qualità di essere gentile, intelligente e così via. Dobbiamo sempre prestare attenzione alle qualità e non ai difetti. Se ci concentriamo a cercare i difetti ne troveremmo sempre, all’infinito. Continuando l’enumerazione, dopo i cinque aggregati abbiamo le dodici entrate e i diciotto costituenti. Nelle dodici entrate sono inclusi tutti i fenomeni. Le sei entrate interne delle facoltà sensoriali sono: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente. Le sei entrate esterne dei relativi oggetti sono: forme visive, odori, suoni, sapori, oggetti tattili e fenomeni. I diciotto costituenti si riferiscono ai sei oggetti dei sensi, alle sei facoltà sensoriali e alle sei relative coscienze.Tutti i fenomeni permanenti (vacuità, cessazione, nirvana, spazio) sono compresi nel costituente dei fenomeni. Il nirvana è la cessazione della sofferenza e delle cause della sofferenza. Una volta raggiunto, si sperimenta la pace. Una pace mentale, per questo motivo dobbiamo sforzarci di ottenere il nirvana.
Tra i fenomeni convenzionali sono compresi anche i dodici anelli dell’origine interdipendente: ignoranza, formazioni karmiche, coscienza, nome e forma, sei entrate, contatto, sensazione, bramosia afferrarsi, esistenza o divenire, rinascita, vecchiaia e morte.
Tutti questi fenomeni sono inclusi nella verità convenzionale, che è definita anche come verità ingannevole. È facile illudersi che sia positivo permanere nell’esistenza ciclica, pensando di trovarvi cose interessanti, mentre in realtà siamo sempre coinvolti nella sofferenza e quindi, di fatto, ingannati.
Qualcuno con capacità dialettiche ci può convincere ad organizzare qualcosa insieme, magari a fare un giro, a fumare, ecc. Convinti che ne valga la pena e che sia una buona cosa, ci dedichiamo a quell’attività e finiamo per restarne profondamente delusi. Questo si intende per “imbroglio” del samsara.
Quando avevo circa sette anni, frequentavo dei ragazzi un po’ più grandi di me, uno dei quali cercò di indurci a rubare. Cinque o sei di noi si fecero convincere andarono a rubare in una casa. Poi fuggirono, soddisfatti di quanto avevano fatto, e se ne andarono vagabondando, sicuri che nessuno li avrebbe scoperti. Ma dopo un mese tornarono, dimagriti e pieni di vergogna, chiedendo scusa ai loro genitori. Quest’amico, ingannandoli, li aveva portati a commettere un’azione che fece sperimentare loro sofferenza.
Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa nel settembre 2000.
Colophon
I redattori di questa trascrizione Massimo Stordi (ghelong Thubten Tsognyi), Cristiana Costa (ghetsulma Ciampa Tsomo), Ivan Zerlotti (upasika Ciampa Yeshe), Osvaldo Santi, Giovanna Pescetti e Monica Mignani dedicano i meriti di questo lavoro alla lunga vita dell’amorevole e santo maestro Ghesce Ciampa Ghiatso, affinché i suoi discepoli siano sempre in grado di seguire i suoi preziosi consigli. ILTK, Pomaia, aprile 2002.