4 Darmaraksita: La ruota delle armi taglienti.

Yamantaka

Yamantaka

4° Parte, Darmaraksita: La ruota delle armi taglienti. Tradotto dal tibetano in Inglese da Alexander Berzin e Sharpa Tulku, insieme a Jonathan Landaw e Khamlung Tulku, sulla base di una spiegazione orale da Ghesce Ngawang Dhargyey, 1973. Tradotto in Italiano da Aliberth Meng.

90 – 111 La ruota delle armi taglienti

90) Non siamo mai in imbarazzo quando agiamo in modo vergognoso,
Invece, proprio le azioni più rispettabili ci fanno sentire vergogna.
Travolgi dunque quest’Ego, straccialo, danza sulla testa
Di questo insidioso concetto di interesse egoistico.
Strappa il cuore di questo macellaio auto-incentrato
Che massacra le nostre possibilità di ottenere la Liberazione finale.
(91) Tutte le cose che dovremmo fare, non le facciamo neanche una volta,
Perché il comportamento scorretto ci prende tutto il nostro tempo.
Travolgi dunque quest’Ego, straccialo, danza sulla testa
Di questo insidioso concetto di interesse egoistico.
Strappa il cuore di questo macellaio auto-incentrato
Che massacra le nostre possibilità di ottenere la Liberazione finale.
(92) O Yamantaka, possente distruttore dei demoni dell’egoismo,Con il tuo corpo di saggezza liberato da tutti i legami e obblighi,
Vieni orsù a brandire il tuo randello fatto di teschi e crani,
Composto di saggezza priva-di-ego, di vacuità e di beatitudine.
Indubbiamente, è giunta l’ora di brandire la tua feroce arma
E rabbiosamente farla roteare tre volte intorno alla tua testa.
(93) Con tutta la tua ferocia, vieni a distruggere questo stolto nemico!
Brucia alfine gli ego-concetti con il grande potere della tua saggezza!
Con la tua illimitata compassione, proteggici dalla sofferenza,
E dalle miserie causate dalle nostre azioni egocentriche;
Distruggi la nostra auto-gratificazione una volta per tutte!
(94) Con tutte le sofferenze che gli altri sperimentano,
Smorziamo completamente i nostri interessi egoistici.
Le sofferenze degli altri derivano dai cinque veleni;
Così, qualsiasi illusione che affligge gli altri esseri
Rendila idonea per smorzare le illusioni del tuo ‘sé’.
(95) Anche se non abbiamo alcun dubbio, perché riconosciamo pienamente
La causa e la radice di tutti gli errori che noi facciamo,
Se ancora lasciamo che una parte della nostra mente
Continui a sostenere questa illusione che abbiamo del sé,
Allora distruggiamo la certezza di questa parte della nostra mente
Che, contro la nostra vera volontà, si fa ancora gioco di noi.
(96) Poiché tutto ciò che è sbagliato può essere ricondotto a una sola fonte:
La nostra preoccupazione per noi stessi, di cui i più si nutrono,
Ora dobbiamo perciò meditare sulla gentilezza degli altri.
Accettando la sofferenza che essi non hanno mai desiderato,
Dobbiamo dedicare pienamente le nostre virtù a tutti gli altri.
(97) Così, accettando noi stessi tutte le azioni non-virtuose
Che illusoriamente tutti gli altri hanno fatto nel passato,
Nel presente e nel futuro, con la mente, la parola e il corpo,
Possano quindi le illusioni degli altri, così come pure la nostra,
Vedere favorite le condizioni per ottenere la nostra illuminazione,
Proprio come i pavoni mangiano il veleno e ne traggono benessere.
(98) Come i corvi che possono guarire dopo aver ingoiato veleno
Grazie ad un potente antidoto preso giusto in tempo,
Cerchiamo di dirigere a tutti gli altri i nostri meriti virtuosi,
Che questo possa alimentare le loro possibilità per la libertà.
Possano tutti gli esseri senzienti raggiungere presto la Buddhità!
(99) Fino al momento in cui Io e tutti gli esseri nostre-madri
Possiamo ottenere le perfette condizioni per diventare Buddha,
Anche se la forza delle nostre azioni possa causarci di vagare
Attraverso i vari reami nelle sei condizioni di rinascita,
Speriamo di poter essere sempre in grado di aiutarci l’un l’altro
Per mantenere il nostro obiettivo di giungere alla terra illuminata.
(100) Quindi, perfino per la salvezza di un solo essere senziente
Possiamo noi volentieri aver rinascita nei tre stati inferiori.
Con un comportamento illuminante che non diventi mai debole
Che si possa così condurre tutti gli esseri di miserabili rinascite
Portandoli fuori dalle loro sofferenze e dalle cause del dolore.
(101) Non appena ci siamo stabiliti nel loro reame di esistenza
Possano i guardiani degli inferni venire a trovarci come guru.
Possano gli strumenti di tortura in loro possesso trasformarsi in fiori;
Possano tutti i mali essere placati, e la pace e felicità svilupparsi.
(102) Possano poi anche gli esseri infernali sviluppare chiaroveggenza
E prendere migliori rinascite come uomini o come divinità;
Sviluppando fortemente il desiderio di diventare dei Buddha,
Possano ripagare la nostra gentilezza con l’ascolto degli insegnamenti
E arrivare a considerarci fiduciosamente come guru.
(103) Quindi, possano tutti gli esseri senzienti delle tre rinascite superiori
Perfezionare la loro meditazione sulla assenza di un ego.
In questo modo, possano essi realizzare la non-autoesistenza
Di tutti i coinvolgimenti mondani e perfino della liberazione.
Possano essi concentrarsi equanimamente su entrambi questi,
Vedendo anche le loro stesse nature come ugualmente vuote.
(104) Se pratichiamo questi metodi, avremo presto superato e vinto
I nostri veri nemici: cioè, le preoccupazioni egoistiche e l’amore-di-sé.
Se mettiamo davvero in pratica questi metodi, supereremo anche
La falsa concezione di un ego, che noi riteniamo essere reale.
Così, con la meditazione congiunta sulla non-esistenza di un ego
E sulla saggezza non-dualistica di vacuità e beatitudine,
Come potrebbe mai essere che qualcuno non ottenga le cause
Di un corpo fisico di un Buddha ed il suo frutto, la Buddhità?
(105) Oh mente, comprendi alfine che gli argomenti discussi qui
Sono anch’essi tutti quanti dei fenomeni interdipendenti;
Perché le cose devono fare affidamento sul sorgere dipendente
Per poter avere una esistenza: non possono sussistere da sole.
Il processo del cambiamento è allettante come una magia,
Perché la forma fisica non è altro che l’apparenza mentale,
Come una torcia che gira vorticosamente sembra una fiamma circolare.
(106) Non vi è nulla di sostanziale in una qualunque forza-vitale:
Tutto prima o poi stramazza come un tronco d’albero impregnato d’acqua;
E non c’è niente di sostanziale nella durata della vita di chiunque:
Che scoppia in un istante come scoppiano le bolle di schiuma.
Tutte le cose di questo mondo non son altro che nebbiose apparenze,

Quando le si esamina da molto vicino, esse svaniscono alla vista.
Come miraggi, queste cose viste a distanza sembrano belle,
Ma quando ci avviciniamo ad esse, non si possono trovare.
(107) Tutte le cose sono come le immagini viste in uno specchio,
Eppure, noi ci immaginiamo che siano reali, tremendamente reali;
Tutte le cose sono come la nebbia, o come nubi su una montagna,
Eppure, noi ci immaginiamo che siano ben stabili e ferme.
Il nostro vero nemico è la nostra insistenza sulla ‘ego-identità’
E soprattutto proprio la nostra, che vogliamo come sicura e certa,
Ed il nostro macellaio è la preoccupazione egoistica per sé stessi –
Come tutte le cose, anche noi sembriamo essere veramente esistenti,
Anche se perfino noi stessi non siamo mai stati realmente esistenti.
(108) Anche se le persone sembrano essere concrete e reali,
Esse non sono mai state davvero reali, sempre ed ovunque.
Esse non sono cose che dovremmo pesare con valore ultimo,
Tuttavia, ad esse non si deve negare loro la loro verità relativa.
Poiché il nostro attaccamento per l’ego e l’amore per noi stessi
Sono totalmente privi di base sostanziale con vera indipendenza,
Come pensiamo che si possano produrre atti che esistono da soli?
E allora come può questo crudele circolo vizioso della sofferenza,
Il frutto di queste azioni, essere reale dal suo nucleo centrale?
(109) Benché tutte le cose siano così prive di esistenza intrinseca,
Eppure, proprio come la faccia della luna che può essere vista
In una pozza di acqua limpida che riflette la sua immagine,
Così, tutti i vari aspetti della causa e dell’effetto
Compaiono in questo mondo relativo come riflessi.
Quindi, per favore, in questo mondo soltanto di apparenze,
Cerchiamo di essere sempre sicuri che quello che facciamo sia di virtù
E si cerchi di evitare tutte quelle azioni che ci causano dolore.
(110) Quando in un orribile incubo i nostri corpi vengono carbonizzati
Dalle fiamme della fine del mondo di una esplosione stellare,
Anche se questa situazione non sta realmente accadendo,
Tutti noi proviamo comunque un grande terrore e urliamo.
In un modo simile, le rinascite sfortunate negli inferni
Oppure quelle come spiriti,  non sono effettivamente reali,
E tuttavia siamo in grado di sperimentare pienamente il loro dolore.
Quindi, poiché temiamo la sofferenza come quella di bruciare vivi,
Dobbiamo porre fine a tutte queste azioni che danno questo risultato.

(111) Quando la nostra mente è delirante, ardente di febbre,
Anche se non c’è oscurità, sentiamo come se si sta precipitando
Sempre più profondamente in un pozzo tutto nero
Con le pareti che ci premono di più quanto più cadiamo in fondo.
In un modo simile, anche se la nostra ignoranza oscurante
In realtà è priva di auto-esistenza, ciononostante noi dobbiamo
Con tutti i mezzi uscire dalla sua costrizione di strangolamento
Mettendo in funzione i tre tipi di saggezza e usandoli.

Continua qui https://www.sangye.it/altro/?p=5002

(TRATTO DAL SITO: http://www.centronirvana.it/home.htm che devotamente ringraziamo per la sua compassionevole gentilezza verso tutti gli esseri che soffrono in questa dolorosa esistenza samsarica.)

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