26 – S.S. Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche: Come eliminare i Klesha, le afflizioni mentali.

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche: Quando realizziamo la chiara luce della realtà, tutte le macchie scompaiono completamente senza lasciare alcun residuo nella mente.

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche: Quando realizziamo la chiara luce della realtà, tutte le macchie scompaiono completamente senza lasciare alcun residuo nella mente.

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche ci spiega ora come eliminare i Klesha, le afflizioni mentali e realizzare la natura essenziale della mente.

Appunti a cura della Dott.ssa Nicoletta Nardinocchi e revisione del Dr. Luciano Villa nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Domanda: Santità, come possiamo eliminare i Klesha, le afflizioni mentali ?

Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche

La tecnica per dissiparle è la pratica di Shamatha.Un esempio è una vasca d’acqua. Se volete vedere la profondità delle acque, dovete eliminare il fango, le contaminazioni nell’acqua che rendono impossibile vedere il fondo. Così i klesha come avidità, odio, illusione, e via dicendo, sono come il fango che riempie lo stagno. Finché tutto quel fango non si deposita, non è possibile vedere il fondo. E’ la pratica della quiescenza mentale che permette a tutti questi klesha di cessare.

Poi con vipashyana, potere vedere, attraverso l’acqua chiara, la natura essenziale della realtà Così, la realizzazione di Mahamudra non è la creazione di qualcosa che non c’era, né è la rimozione di qualcosa. In altre parole, per realizzare Mahamudra non vi liberate o abbandonate le apparenze perché non sono ciò che ostacola la vista. Le apparenze possono rimanere lì così come sono. Né vi è qualcosa da raggiungere o da produrre. Non c’è niente da ottenere dalla realtà per realizzare Mahamudra. Piuttosto, attraverso la pratica di quiescenza mentale, permettiamo alle tendenze perturbatrici di attenuarsi e quindi la realtà appare di per sé.

La realizzazione della realtà ultima può essere affrontata in vari modi sviluppando una visione e una corretta visione filosofica. Per quanto riguarda i diversi fenomeni interni ed esterni possiamo gradualmente imparare il giusto e sbagliato in termini di visione e sviluppare la realizzazione di una cosa dopo l’altra.

In questo modo possiamo stabilire gradualmente una presa di coscienza sebbene il modo più efficace sia arrivare alla radice delle illusioni e liberarsene. Fatto questo il tronco, le foglie, gli steli, i rami dell’albero dell’illusione appassiranno e moriranno. Quindi, piuttosto che eliminarli uno alla volta, è meglio andare diritti alla radice dell’illusione.

Il modo di procedere è esaminare la natura essenziale della mente. Una volta che abbiamo realizzato la sua vera natura, la radice della illusione è distrutta e tutte le illusioni relative a tutte le apparenze del mondo cesseranno.

Le realtà del mondo interno ed esterno saranno realizzate insieme. Attraverso questo processo di realizzazione della realtà ultima guardando la natura essenziale della mente, viene distrutta la radice di ogni illusione e vediamo la realtà interna ed esterna per come realmente sono.

Nel fare questo, eliminiamo anche tutte le contaminazioni da tempo senza inizio. In tutte le nostre vite precedenti, da tempo immemorabile, abbiamo accumulato un vasto karma negativo, incalcolabili attività non virtuose e contaminazioni. Se applicassimo antidoti a ciascuna di loro e le purificassimo una alla volta, sarebbe un compito interminabile. Invece eliminando la radice dell’illusione, eliminiamo la radice di tutte queste contaminazioni in una volta sola. Così la visione diretta, la realizzazione diretta della verità ultima di Mahamudra, di per sé distrugge tutte le impurità accumulate da tempo senza inizio.

Qui vengono date dall’inizio le istruzioni pratiche della meditazione che porta a Mahamudra. L’obiettivo prioritario, all’inizio è ottenere un senso di controllo per cui la mente non vaga qua e là, attaccandosi alle apparenze mondane il che rende impossibile progredire nella pratica Mahamudra. Qui entrano in gioco le pratiche relative alla quiescenza mentale le cui tecniche sono qui descritte

Si spiegano le varie tecniche di meditazione, come la concentrazione sul respiro. Il punto è non controllare fintanto che si unifica l’essenza della mente con il respiro che entra ed esce.

Questo processo è simile ad imparare a guidare una macchina. All’inizio dovete imparare a tenere il volante in senso stretto cosicché l’auto rimanga sulla strada, poi siete in grado di guidare in modo efficiente e raggiungere la vostra destinazione. Allo stesso modo il respiro e la concentrazione dello sguardo sono i necessari controlli.

Una volta che siete progrediti, la mente si stabilizza e potete continuare in modo più efficiente in questo percorso di meditazione.

Controllando occhi e respiro, si controlla la stessa mente. Dopo aver acquisito il controllo attraverso queste tecniche, la mente è utilizzata per concentrarsi sulla mente stessa. Quando la mente si concentra su se stessa, sorgono i Kalpana, ideazioni e fantasie, che devono essere eliminati. Prima che la mente sia capace di percepire se stessa, deve abbandonare tutte le idee concettuali.

Questi non sono la mente. E’ come cercare di trovare il centro del cielo. Il cielo in questo senso significa la vastità dello spazio vuoto. Se cerchiamo qualcosa da chiamare centro, non troveremo nulla come se cerchiamo la fine dello spazio non troveremo nulla. La natura stessa dello spazio è senza fine, così trovare il centro o una fine è impossibile.

Allo stesso modo quando guardiamo alla mente e cerchiamo di trovare tali caratteristiche, non le troviamo. Queste caratteristiche sono concettuali, sono le dicotomie tra centro e periferia, o dimensioni o forma o colore. Dobbiamo andare al di là di queste dicotomie di pensiero per vedere la mente nella sua natura essenziale. Guardare la natura essenziale della mente è come vedere l’oceano o il cielo. Se guardate l’oceano alla superficie la vostra vista è oscurata dalle onde. Se guardate il cielo vedete solo le nubi e non il cielo. Le onde sul mare e le nuvole nel cielo sono i Kalpana. Se andiamo aldilà delle onde, cogliamo la profondità del mare. Se andiamo oltre le nuvole, cogliamo la vastità del cielo. Allo stesso modo, dobbiamo andare aldilà dei Kalpana per vedere la mente. Scompaiono proprio come le onde dell’oceano e le nuvole nel cielo.

Essi non sono permanenti né dimorano nella loro natura. Così, per vedere la vera natura della mente, tutte questi Kalpana semplicemente si dissolvono e scompaiono.

Ad esempio il cielo, possiamo vedere che sebbene le nuvole appaiano nel cielo, quando scompaiono non lasciano traccia. I colori appaiono nel cielo – il biancore dell’alba e il buio della mezzanotte. Il buio non lascia tracce; il sole sorge al mattino, e tutto passa. Allo stesso modo, i colori del giorno sebbene appaiano nel cielo, di notte sono via senza lasciare traccia. Così la natura del cielo stesso è di per sé, immacolata, non segnata da ciò che appare all’interno di essa. La sua natura è non-composta, ossia non costituita di parti. Non è qualcosa che possiamo definire in termini di dimensioni, forma, colore. Quindi la mente ha vari contenuti che appaiono in essa ma non lasciano residui. Scompaiono. La mente inoltre, non è definibile per dimensione, forma, colore, misura, o altre caratteristiche del genere. Nella sua natura essenziale, la mente è identica al Tathagatagarbha, o natura di Buddha. E’ anche saggezza della conoscenza di sé. La saggezza della conoscenza di sé e la natura di Buddha sono per la loro natura più intrinseca, di base, libere da ogni attributo. Realizzando la loro natura, tutti questi contenuti accidentali sono eliminati.

La natura della mente è paragonata anche allo spazio. Nello spazio vuoto sorgono molte cose: apparenze, oggetti materiali, mondi, soli, lune. Tutte queste cose nascono nello spazio e rimangono lì per un tempo molto lungo, muovendosi qua e là. Tutte le attività del mondo hanno luogo nello spazio. Ma poi tutto si muove e lo spazio che una volta era pieno, è vuoto in un altro tempo. Una volta che tutte le cose sono passate e non sono più presenti in un certo spazio, quello spazio è completamente vuoto e libero da ogni residuo di tutto ciò che era lì.

Allo stesso modo, la mente. Sebbene da un tempo senza inizio sia impegnata in ogni tipo di attività, accumulando ogni sorta di karma e contaminazioni, la sua stessa natura è completamente immacolata da tutte queste cose. Quando realizziamo la chiara luce della realtà, tutte quelle macchie scompaiono completamente senza lasciare alcun residuo nella mente.

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